Tutto è appeso all’atomo, la scelta sul nucleare condiziona anche gli altri due quesiti (acqua e legittimo impedimento). E intanto: niente spot, niente informazione.
Che fine hanno fatto i referendum?
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Tutto è appeso all’atomo, la scelta sul nucleare condiziona anche gli altri due quesiti (acqua e legittimo impedimento). E intanto: niente spot, niente informazione.
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Allora per quanti non lo sapessero i referendumo funzionano cosi’: qualcuno li propone, a quel punto si formano dei comitati, che sostengono la scleta del si o la scelta del no. Questi comitati fanno la campagna eletttorale, raccolgono fondi e per la pubblicita’, gli spot sui giornali, la tv, la radio, i manifesti elettorali, la propaganda.
Se non se ne parla vuol dire che quello che hanno proposto il referendum, non si danno per nulla da fare per fare propaganda. Quelli che sono contrari al referendum, d’altra parte gli va bene cosi, e sperano non si raggiunga il quorum. Alla fine sono un grande spreco di denaro pubblico, insomma.
e l’istinto mi dice che tu sei contrario,no?naturalmente perchè non vuoi che venga sprecato denaro pubblico,scommetto.
Si sono assolutamente contrario al fatto che si propongano dei referendum e poi non si faccia una campagna elettorali per sostenerli, perche’ sono soldi pubblici sprecati.
Che roba vergognosa! Poi non ho capito perchè farli sempre d’estate, quando la gente va al mare!
e soprattutto non aver ancora predisposto gli spazi per darne informazione equa è assurdo. si potrà parlare dei referendum e informare la popolazione che si deve andare a votare, ma ancora non hanno predisposto dove poterlo fare. e il tempo si avvicina e a gente non sa nulla. indottrinare all’ignoranza la popolazione, questa è la tattica.
A ROma ci sono gli spazi per i manifesti, sono quasi tutti vuoti………..se indottrinare la popolazione all’ignoranza e’ la tattica (non sarebbe semmai una strategia, pero’?), e assolutamente bipartisan :)
Io non apprezzo i referendum in generale, e credo che Massimo abbia ragione quando dice che non si può promuovere un referendum e poi non fare la campagna informativa. Detto questo, questi referendum ci sono, e si faranno (almeno alcuni; quanto agli altri, spero bene che si facciano nonostante la manovra per neutralizzarli), e credo che sia un dovere prima di tutto nostro informarsi.
Un inciso sul merito di un referendum, il secondo quesito sull’acqua. Il quesito non riguarda la privatizzazione o meno dei servizi idrici, che sono già privatizzati. Se il sì vince, si elimina la norma secondo la quale le tariffe vengono determinate tenendo conto dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito dal gestore. In pratica, la manutenzione degli impianti diverrà per i gestori del servizio una spesa inutile perché non remunerata. Il che significa che la gestione del servizio idrico continuerà ad essere privata, ma con il rischio concreto che la qualità (in termini di servizio, igiene, sicurezza) crolli. Se dovessi dare un risposta secca al quesito, direi no.
Poi c’è il senso generale del messaggio.
È chiaro che il messaggio generale non riguarda il profilo tecnico delle tariffe, ma la “macrodomanda” che viene posta all’elettorato, e cioè “volete che il servizio idrico sia pubblico o privato?”. Anche qui la questione è complessa, e andrebbe risolta con norme che impongono gestioni serie, a prescindere dalla distinzione pubblico/privato; ma visto che siamo in Italia, io credo che per ora dovremmo mantenere pubblico il servizio. E allora il messaggio generale da dare al legislatore (pubblico o privato) deve essere tagliato con l’accetta. Per questo credo che voterò sì.
Il referendum in se e’ un buon esercizio di democrazia diretta, solo va usato con intelligenza.
Ciao a tutti. Sono responsabile per la provincia di Varese per il referendum contro la privatizzazione dell’acqua. Il fatto che non se ne parla è perchè esiste da parte di chi governa un disegno ben preciso di non parlarne. In rai c’è una circolare scritta che vieta di parlarne. Noi stiamo facendo di tutto: banchetti, volantinaggi, serate informative, concerti ecc. Tutto senza chiedere un solo euro di contributi pubblici ma completamente autofinanziandoci. U manifasti sono in arrivo e allora quale modo migliore di cambiare le cose dandoci una mano invece di criticare a sproposito ?
grazie giuseppe
per quanto riguarda la spesa,caro massimo,dovresti chiederti perchè questo governo non ha voluto accorpare il referendum alle amministrative…sarebbe stato un enorme risparmio,ma forse non conveniva ai loro affari…