Cosa sarà di noi?

E’ difficile, in questi giorni, scrivere lucidamente di come le politiche attuate dal governo sotto l’egida dell’efficienza e del risparmio siano l’equivalente di una tonnellata di C4 sotto le chiappe del paese. E’ difficile, sono troppi gli interventi il cui esito distruttivo è evidente e disperante. I rifiuti occultati, la scuola massacrata, l’università dissanguata e privatizzata, i ricercatori espulsi. Qui non si tratta di alternanza, di politiche differenti, di dissenso marginale: si tratta di guardare Brunetta e la Gelmini e compagnia bella che rotolano veloci e inesorabili come palle da bowling, e i birilli siamo noi. E’ tutto il paese.

E’ difficile scriverne lucidamente, ripeto. Per cui lascerò parlare qualcuno che vive il problema sulla sua pelle, direttamente, e indirettamente ci avverte: non preoccupatevi per noi. Preoccupatevi per quello che succederà a voi, quando il paese sarà completamente paralizzato nel nome dell’efficienza. L’e-mail che segue è stata pubblicata oggi sul Corriere.it, e viene da un giovane ricercatore di Roma, dal quale mi separa solo un grado di Kevin Bacon.

Caro Severgnini,
sono un ricercatore precario dell’Istituto Superiore di Sanità e le scrivo per la situazione tragica che si sta creando in Italia, nel silenzio dei mass-media. La Camera ha approvato l’emendamento Brunetta (cosiddetto “ammazza-precari”) al ddl C1441-quater-A, in cui si prevede che, dal 1° luglio 2009, tutti i precari che abbiano lavorato per più di tre anni con contratti a termine nel pubblico impiego siano licenziati. E’ stato stimato che il provvedimento riguarderà circa 150000 persone che resteranno senza lavoro, 10 volte i dipendenti Alitalia. Essendo precari, non avranno liquidazione, cassa integrazione, ammortizzatori sociali. Molti tra loro sono ricercatori. La norma prevede il licenziamento indipendentemente dal fatto che il contratto sia pagato da fondi pubblici o provenienti da finanziamenti esterni. E’ una brutale scelta di principio, non dettata da ragioni economiche. Si intende eliminare una generazione di precari, “giovani” dai 25 ai 45 anni, che saranno fatti fuori, mentre chi è dentro (sia un premio Nobel che un “fannullone”) resterà al proprio posto. Perciò non si prevede nessun criterio meritocratico. Sottolineo che i precari della ricerca non sono una piccola minoranza ma rappresentano una percentuale elevata del personale, iper-qualificata, che svolge attività estremamente specializzate riguardanti ad esempio la salute, i controlli su farmaci e alimenti, la ricerca energetica e tecnologica. Nel nostro istituto su 2500 lavoratori 700 sono precari. L’emendamento porterà alla paralisi delle attività. E’ come se il governo americano da un giorno all’altro licenziasse il 30% dei lavoratori della NASA o dell’NIH. Nessun governo occidentale, di destra o di sinistra, farebbe mai qualcosa del genere. Il nostro sì. E’ una situazione paradossale che l’opinione pubblica ignora o approva, senza considerare le ricadute devastanti in un settore strategico per la crescita del paese come la ricerca scientifica.

Emanuele Bultrini

Corriere.it, 17 ottobre 2008

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14 Commenti

  1. Riprendo un attimo la ‘vexata quaestio’

    Io e Virginia continuiamo da giorni a riproporre questo link alla previsione di bilancio 2008 per l’Area Istruzione
    http://www.pubblica.istruzione.it/allegati/sintesi_bilancio_tab_7.pdf

    Ci viene detto che è una bufala perchè non terrebbe conto di tutto quanto gli enti locali spendono per la scuola. A parte che la previsione di bilancio ne tiene conto eccome – come si può benissimo leggere – anche perchè siamo ben lontani dal federalismo fiscale e quanto comuni, provincie e regioni spendono, è quasi sempre coperto da trasferimenti da parte del ministero. Gli ‘imbufaliti’, visto che contestano questi dati, potrebbero farci la cortesia di fornire un ‘loro’ bilancio della spesa pubblica per l’istruzione? Potrebbero specificare quanto spende il MIUR, quanto i comuni, quanto le provincie e quanto le regioni? Almeno noi poveri cretini riceviamo un inginocchiatoio dove piegarci e pronunciare l’abiura, come imperiosamente chiesto dalla Bagnina.

    Finora è stato citato il rapporto Ocse per dimostrare che l’Italia spende poco ( anche se poi ci si è dimenticati di leggere la spesa per studente ), ma si da il caso che tale rapporto sia scritto proprio basandosi su dati forniti dai governi del Caimano. E se è una bufala il bilancio previsionale 2008, ‘logiacamente’ sarà pure merda tutto quanto prodotto dai servi dello psiconano negli anni precedenti. Ci vogliono allora altri dati e altre cifre per poter dire che non è vero che la grandissima parte dei soldi destinati all’Istruzione vada a finire in stipendi. Dove sono questi dati e queste cifre?

    Quanto poi alla domanda ripetuta a pappagallo da Willy Coyote mazzetta ( “Ma cosa mai dovrebbe pagare il ministero se non gli stipendi? “ ) ci terrei a far osservare che, chiamandosi Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ci sarebbe appunto da finanziare la Ricerca. Cosa che diventa praticamente impossibile se ci sono da pagare legioni di insegnanti, amministrativi e bidellame vario quanti non ne ha nessun altro paese avanzato.

    Per non parlare del fatto che se si spendesse meno in stipendi, si potrebbe risolvere quel problemuccio legato ai libri di testo. In altri e più civili paesi ( non faccio nomi, se no ripartono le ‘messe nere’ su Reagan, Bush e i neocon ) i libri li passano direttamente le scuole, evitando così quei curiosi conciliaboli in corridoi e sale professori tra docenti e rappresentanti delle case editrici. Conciliaboli che si concludono spesso con il costosissimo acquisto ( da parte delle famiglie ) di libri che non valgono il costo della carta con cui sono stampati.

  2. cheppalle tipo…

    tu e l’altra avete scritto più volte che il bilancio della pubblica istruzione se ne va per il 97% in stipendi per insegnanti, ti è stato dimostrato che -è una balla- e tanto basta, agitarti ancora non serve a molto

    le tue affermazioni in tal senso sono qui sopra e NON è vero che il 97% del bilancio dell’Istrizione (e nemmeno di quello del MIUR, vedi un po’) vada in stipendi per gli insegnanti

    fine delle trasmissioni, tutto accade perchè avete provato ad usare questo ato diffuso dalla propaganda polista e vi è andata male, insistere non vi tirerà fuori dal pantano nel quale vi ha cacciato chi ha sparso questa balla che vi siete bevuta con tutto il bicchiere

    invece di continuare questa pietosa pantomima, spiega quali sarebbero i pregi degli estesi tagli all’istruzione pianificati da Tremonti, sono giorni che te lo chiedo, ma a parte insulti e prese per il culo non ho ricevuto alcuna risposta sul punto

    le “riforme” di tutti gli ordini e gradi di istruzioni comportano tagli feroci, riesci a spiegare come questi siano utili alla formazione dei nostri figli o preferisci continuare a far l’asino?

  3. Oh, finalmente.
    Finalmente si leggono dei toni un po’ più moderati. E anche le parole, anche se qui e lì ancora inutilmente offensive, almeno sono un pò più colloquiali.

    Allora, forse si può provare a scambiare qualche opinione. Innazitutto mi scuso se sono sembrata un po’ provocatoria. Soprattutto con Calvin, che deve avere pensato che qualche intervento fosse assurdo. Beh, sì, un po’ lo era, ma poi gli risponderò più sensatamente.

    Per il wannabe Beep Beep (*) Arcroyal.

    Innanzitutto, nel caso qualcuno avesse curiosità leggendo, dev spiegare che Arcroyal aveva deciso di non rispondermi più perchè, diceva, il mio ” mondo interiore era brutto, brutto e brutto, “, perchè avevo riso ad una vignetta in cui mi pare Ratzinger ( o un cardinale) , Ferrara e non mi ricordo più chi altro, prendevano la scossa nel tentativo di rimettere la spina nel caso di Eluna Englaro. Inoltre, sono ” colpevole” di non essermi dissociata da uno scritto di un commentatore, M, o Piti, in cui si facevano delle coinsiderazioni di carattere psicologico su Facci partendo dalla sua faccia e specialmente della sua bocca. Qui, non devo spiegare niente, la cosa è talmente assurda, mi viene da ridere solo a pensare che qualcuno a pensi così, e basta, passo oltre.

    BTW.

    ” Ulteriore conferma – caso mai ce ne fosse ancora bisogno – che tu non leggi quello che scrivo. Non ho mai giurato che non ti avrei mai più risposto. La sospensione di ogni dialogo con te era temporanea e condizionata alla verifica se avessi continuato ad augurarti la morte di chi non la pensa come te, e nelle analisi lombrosiane dell’aspetto fisico di chi non ti garba”

    Beh, come fai a sapere che non la penso ancora allo stesso modo? Guarda, mettiamo che stanotte io abbia che Ferrara prendeva quella scossa, tu da cosa lo capiresti che il mio ” mondo interiore” è ancora brutto, brutto, brutto? Plaese. Ti ho provocato al punto che ti bruciava non rispondermi e lo hai fatto. E non andiamo oltre. Quindi, ora ti stati un po’ arrampicando sui muri per giustificare la ” rottura” di quell’impegno che hai preso. Ma passiamo oltre.

    Su LIa non voglio nemmeno rispondere, anche perchè tu hai detto qualcosa come :” ti licenziassero a te e a tutti”, qualcosa di molto insultante e pesante verso tutti gli insegnanti in blocco, che non possono avere tutti i PRESUNTI difetti di Lia.

    ” Dal mio punto di vista, invece, quella sua perentoria chiusura a qualsasi ulteriore confronto con chi la contestava è l’ennesima dimostrazione che le cattedre ‘insegnano’ ad ascoltare sé stessi più che gli altri”

    Cavolata. Basta leggere il blog di Lia per capire che non è vero. Dovresti prenderti la briga di caricarti di un po’ di umiltà e leggere e cercare di conoscere. Non è necessario, ma non è nemmeno obbligatorio sparare giudizi senza saperne molto.

    ( ma qualcuno dovrebbe spiegargli che non è MAI successo che Beep Beep le prenda da Will Coyote mentre lui ne prende da Mazzetta, anche se crede che alzando i toni e facendo il ganassa la cosa non si noti . Anche se potrebbe essere peggio, ovvero che davvero creda di non averle prese mai )

    ” Ha parlato quella che si è augurata di poter uccidere Giuliano Ferrara con una bella scossona di energia elettrica, e che sotto i post di Facci ha dato prova di un odio bestiale.”

    Prima di tutto, da quando le scosse possono solo e soltanto uccidere? E poi, non mi ero accorta che i post , le parole e i toni di Facci fossero concilianti. Io non ci trovo niente di strano a provare estremo disprezzo per chi si comporta come lui. Se lui scrive str***te , e di quelle più indegne, pensi che bisognerebbe ricambiarlo con pazienza ? Ti sei bevuto i cervello, caro. Io sono libera di disprezzare chi voglio, anche di odiarlo, nel caso. Anche se non odio Facci. Lo stimo troppo poco per ritenerlo degno di odio. Ma tu, hai mai carcato di capire il livello di violenza che emana da certi tuoi commenti? No, dico, hai mai provato a rileggerti con un minimo di criticità?

    ” “…magari si potrebbe vedere se le nazioni che hanno un uguale rapporto-insegnanti minore al nostro con lo stesso profitto hanno regioni paragonabili al nostro sud con le nostre 3-quattro regioni del sud abbastanza disastrate”

    Cinquant’anni fa la Corea del Sud presentava una situazione economica e sociale persino peggiore della nostra. Tutt’oggi, a parte le grandi differenze tra città e campagne, esiste un problema di sviluppo delle regioni orientali che ricorda proprio il nostro sud. Eppure il livello di istruzione, pur con molti meno insegnanti, è superiore al nostro. E non di poco.”

    No, non va bene. Va bene porsi dei traguardi guardando a chi ha fatt e fa meglio di noi, ma cercando di capire le eventuali differenze e se ciò che è stato fatto in Corea si può applicare alla nostra situazione. Non tutte le ricette vanno bene per tutte le situzioni.

    In questo contesto, e riguardo alla questione del numero di insegnanti italiani superiore come media, ho letto un rapporto che analizza proprio questo aspetto, per cercare di capire se è vero e perchè. Il rapporto pone l’accento sul fatto che per quanto riguarda i disabili, l’Italia, diversamente dagli altri paesi, ha deciso di perseguire la politica dell’integrazione e dell’incusione. Il che prevede che il bambino- ragazzo studi normalmente con gli altri studenti e che ci sia un insegnante per lui e per gli altri studenti disabili. Ecco, quanto incide questa voce del tutto ” anomala” rispetto agli alrti paese, nella valutazione del numero di insegnanti per tot numero di studenti? Non sarà mica una voce signficativa?

    ” Meno male che c’è Calvin. Mi risparmia il solito pippone esplicativo.
    Una delle mie poche doti è di saper tacere su quelle cose ( numerosissime ) che non conosco. Tu invece hai la tendenza ad occuparti di argomenti di cui sai poco o nulla”

    Ma va la. Te ne accorgerai, se intervengo e come. Anzi, potresti cominciare riflettere se su questa questione ( la scuola )alla fine sono stati più meditati e FONDATI i miei interventi o i tuoi, basati su numeri inesatti.

    ” ma LoooooooooooooL…..sei proprio una personcina triste quando ti metti a fare insinuazioni sul conto di persone della cui vita sai meno di 0 ”

    No, non volevo insinuazioni, e nemmeno psicanalizzarti. Non per altro, mi interessi troppo poco per trovare motivi per farlo. Ma esibisci quella certa agressività tipica di certi chickenhawk, appunto. Hawks talemnte occupati a mostrare la loro ” hawkerità” da non avere mai trovato il tempo di sfogarla nel luogo giusto e appropriato, in battaglia, appunto. Tu dici che ogni insegnante dovrebbe lavorare alla reception di un albergo. Io farei fare un tot numero obbligatorio in BATTAGLIA a chiunque straparli di pacifintismo , o a chiunque in genere che approvi certe guerre.

    E no, ti chiamo come mi pare . Ganassa ti sta bene.

    ” Ci viene detto che è una bufala perchè non terrebbe conto di tutto quanto gli enti locali spendono per la scuola. A parte che la previsione di bilancio ne tiene conto eccome – come si può benissimo leggere – anche perchè siamo ben lontani dal federalismo fiscale e quanto comuni, provincie e regioni spendono, è quasi sempre coperto da trasferimenti da parte del ministero. Gli ‘imbufaliti’,”

    E certo, per svicolare once again dal fatto che hai citato una bufala( il 97% delle risorse va in stipendi), adesso ti attacchi al fatto che sempre soldi del governo sono. E con ciò? Sono soldi destinati alla scuola che NON VANNO in stipendi e che quindi vanno inseriti nei costi in generale. Questo fa scendere la percentaule dei soldi dati in stipendi e quindi hai scritto una bugia.

    ” Almeno noi poveri cretini riceviamo un inginocchiatoio dove piegarci e pronunciare l’abiura, come imperiosamente chiesto dalla Bagnina.”

    Tesoro, sto parlando con Arc. Quindi, mi adeguo. Sei tu che chiedi abiure, guardate agli specchi onde potersi suptare in facciaE&vergognarsi, cose così. Mi adeguo. Ma poi, non dire cavolate, ( tanto per cambiare). NOn chiedo ” abiure ” ( ti hai mai detto nessuno che per essere anticomunista hai MOLTE caratteristiche dei comunisti ), ma semplicemte di ammettere che un dato sbandierato era FALSO ( amiuscola, se non Virginia mi va in crisi di astinenza ).

    Per finire, linko un documento che prende in esame le cose dette in questi giorni sulla scuola e le analizza alla luce delle cifre di bilancio degli ultimi anni.

    Qualche accenno

    -la questione del 97% di risorse in stipendi.
    -il numero di insegnanti per classe.
    – la scuola che starebbe ” collassando”
    – la pubblica istruzione che dicono costi sempre di più e gli alunni che invece , dicono, sono sempre di meno

    http://www.cidi.it/documenti/Barbieri.pdf

  4. Ah, sì, dimenticavo

    Qualcuno dovrebbe dire al wannabe Beep Beep che non succede MAI che Beep Beep le buschi da Wil Coyote. Mentre lui da Mazzetta le ha prese eccome. Per esempio, con la questione delle risorse. Quindi, è ridicolo che lui continui a ricorrere a questo nomignolo,.
    Ma tanto, il wannabe Beep Beep farà finta di niente, nasconderà l’occhio ammaccato, e farà finta di non essere stato colpito. IL vero Wil Coyote animato ha molto più coraggio di lui.

  5. Calvin, come ho scritto, mi dispiace che certe cose ti siano sembrate assurde. Per la verità , NON esiste un piano organico dei neocon di, con, su per tra fra la scuola. E l’ho scritto.

    Alcuni di loro, sì, si sono interessati anche di scuola e supportano la scelta dei vouchers, tra l’altro. Blandamente , senza specifico interesse. Ma per quanto riguarda la scuola sono cani sciolti. Oddio, se ne potrebbe dire di più, ma è che non mi interessa approfondire oltre. Io ho sempre trovato che per essere degli ” idealisti” ( spesso presunti), i neocon abbiano una notevole incapacità di capire gli altri e l'” altro” in genere per il quale dicono di battersi. Parlano del ” bene ” per gli altri, libertà, giustizia, etc ed è come se queste parole formassero delle fettone di salame che gli impediscono di vedere realmente ciò di cui parlano. Per me, per certi versi, sono una versione più disprezzabile di certi radical chic. Perchè almeno questi ultimi in genere sono innocui.

    Adesso scusate, ma ho comprato un generatore automatico di elettricità e…qualcuno mi sa dire l’indirizzo di Giuliano Ferrara?

  6. MJ scusa, hai letto la tabella multilinkata? Non l’ho disegnata io, sai?
    Non so che livello di scolarizzazione tu abbia, anche se quello di comprensione mi è noto. Quando ti ho chiesto che cosa intendessi per 97%-bufala, mi aspettavo che mi dessi spiegazioni frutto chessò di un calcolo, una considerazione razionale. E invece mi chiedi che cosa io intenda per bilancio della scuola. “Che voci e che spese includi. Anzi, meglio, che voci e spese secondo te vi dovrebbero rientrare. No, per farti continuare a divertire, non per altro. Io ti chiedo di rispondere non con parole tue ma possibilmente con PENSIERI tuoi.” Come se le voci di un bilancio fossero una mia opinione variabile, il contributo creativo che ognuno di noi può dare, insomma. E come se io dovessi risponderti: “dunque, io di solito ci metto un trito di carota, cipolla e sedano e lo lascio appassire per qualche minuto in tre cucchiai d’olio”.
    Quello plurilinkato è parte del bilancio previsionale 2008 dello Stato, dati che poi vengono certificati, elaborati e interpretati a vario titolo.
    La Gelmini ad agosto ha detto: “Quando la spesa per il personale assorbe il 96,98% del bilancio significa che la scuola italiana rischia di non avere più gli strumenti per modernizzarsi”. Ripeto: Spesa per il Personale, come si evince da tabella pluriallegata. Qui non si tratta di liquidare la questione col fatto che il Miur sia un pagatore di stipendi, come sa anche il mio cane, ma di provare a far quadrare i conti dello Stato in presenza di una seria recessione economica.
    Ora, se senti il bisogno di citare l’autorevole relazione del Cidi (Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti) e neppure più quella dell’OCSE (buona solo per un indicatore, spesa/PIL, che guarda un po’ da quest’anno non aiuterà granchè), beh abbiamo chiuso qui.
    Abbiamo chiuso perché lo studiolo che hai allegato, oltre a giocarsi il PIL, asserisce come neppure la Corte dei Conti che “la spesa per l’istruzione non è affatto fuori controllo”. E come lo fa? Mostrando i dati relativi al periodo 2001-2005 e concludendo che “come si evince dalla tabella, la spesa per il personale è mediamente inferiore al 90% della spesa”.
    Ma seguendo quel discorso statistico, mentre nel 2005 quella “spesa” era di 40,48 mld. con redditi da lavoro pari all’89,8%, nel rapporto aggiornato al 2006 era a 46,68 mld. con redditi da lavoro pari al 90,4%. Le spese del Miur-Stato non includono quelle degli enti locali? Bene: com’è e come non è, secondo quel rapporto aggiornato il Pubblico (Stato + Enti locali) ha sostenuto nel 2005 spese per istruzione pari a 50 mld, che nel 2006 sono diventati 57. Mah, forse i dati nuovi saranno stati taroccati da qualche neocon. M’interessa poco. Se leggessi peraltro quel rapportino aggiornato solo per il fatto che la tua fonte ne ha linkato uno vecchio, ti spiegheresti persino la sintesi fatta da Abravanel nel pezzo dell’Economist.
    Una delle maggiori differenze fra me e te sta in questa cosa: dinanzi a qualsiasi argomento di discussione io vado a cercare fonti ufficiali, le leggo e ci ragiono; tu parti subito per il Pakistan, e non leggi e tanto meno ragioni neppure su quello, e ti senti bella sicura.
    Circa la sbrodolata sull’odio autorizzato, l’orgoglio nel rimarcare difetti fisici del nemico di classe che capita e il guardare da spettatrice a chi vinca la partita degli insulti nella spazzatura della rete, non so quanti anni tu abbia. Con lo spalleggiamento di un’accozzaglia di insultatori anonimi piuttosto che ragionare con la tua testa su qualche dato, al posto tuo non mi sentirei di uscirne granchè figa.

  7. Io lo sò

    La spesa è aumentata a causa delle retribuzioni degli insegnanti di religione (20.000) e dei maggiori contributi alla scuola privata
    Ben poco di quell’aumento si riferisce a risorse stanziate da Prodi, che ha messo due soldi sui precedenti tagli tremontiani, tanto più che 300 milioni di euro li hanno dati ad Alitalia che per ora (e per sempre) se li tiene

    Al netto dell’inflazione e di questi due aumenti extra, gli stanziamenti per l’istruzione aumentano ben sotto l’inflazione (bassissima) fin dal 98, quindi sono diminuiti ben oltre i tagli apparenti

    Per difendere l’indifendibile, bisogna esser capaci

    Forse ve lo siete dimenticato, ma Prodi è rimasto al governo per un attimo, questa scuola e questi bilanci sono tutta farina di Berlusconi e dei suoi amici, sentire certe critiche è come vedere i berlusconiani che si sputano addosso senza nemmeno rendersene conto

  8. Salve cari, ricordatevi che il copyright sulla riforma della scuola e dell’università messa in atto dal governo Berlusconi ce l’ho io!

    “[…]
    2) l’involuzione subita dalla scuola negli ultimi 10 anni quale risultante di una giusta politica di ampliamento dell’area di istruzione pubblica, non accompagnata però dalla predisposizione di corpi docenti adeguati e preparati nonchè dalla programmazione dei fabbisogni in tema d’occupazione.
    Ne è conseguenza una forte e pericolosa disoccupazione intellettuale – con gravi deficienze invece nei settori tecnici – nonchè la tendenza ad individuare nel titolo di studio il diritto al posto di lavoro. Discende ancora da tale stato di fatto la spinta all’equalitarismo assolto (contro la Costituzione che vuole tutelare il diritto allo studio superiore per i più meritevoli) e, con la delusione del non inserimento, il rifugio nella apatia della droga oppure nell’ideologia dell’eversione anche armata. Il rimedio consiste: nel chiudere il rubinetto del preteso automatismo: titolo di studio = posto di lavoro; nel predisporre strutture docenti valide; nel programmare, insieme al fenomeno economico, anche il relativo fabbisogno umano; ed infine nel restaurare il principio meritocratico imposto dalla Costituzione.

    […]
    b1) abolizione della validità legale dei titoli di studio (per sflollare le università e dare il tempo di elaborare una seria riforma della scuola che attui i precetti della Costituzione);

    […]
    b11) riforma della scuola (selezione meritocratica – borse di studio ai non abbienti – scuole di Stato normale e politecnica sul modello francese);

    […]”

    “[…]
    32) revisione della vigente “riforma scolastica” che si è dimostrata deleteria per la formazione culturale dei giovani,affinchè la Scuola torni ad essere maestra di vita e dispensatrice di sapere

    33) abolizione del diritto di sciopero da parte degli studenti di qualsiasi indirizzo scolastico e ad ogni livello di studi

    34) revisione generale dell’ordinamento scolastico e delle attuali linee direttive,affinchè nella Scuola possano emergere gli studenti veramente meritevoli per intelligenza,volontà ed attitudine allo studio,oggi mortificati dalla massa dei negligenti e degli svogliati e dall’appiattimento delle valutazioni di profitto che sopprimono ogni spirito emulativo
    […]”

    Che ve lo dico a fare…

    Per sempre vostro,
    L.G. (il Gran Maestro unico)

  9. ahò,

    ma der contributo de Maria De Filippi all’istruzzione perché nun parla nissuno?

  10. Virginia, ti ho chiesto che ” voci faresti rientrare nel bilancio della scuola” per chiderti se SECONDO te vi devono rientrare i costi di competenze delle regioni .
    Visto che tu sembri ignorarli.

    Per quanto riguarda ciò che ha detto la Gelmini nice try. La Gelmini , ovviamente, nel sito del bilancio scrive le cose come sono, ovvero che il 97% delle spese del personale, etc, però poi nelle sue dichiarazioni mistifica.

    Prendo da Il Giornale

    ” Il bilancio del ministero dell’Istruzione – ha ricordato il ministro – è utilizzato, infatti, per il 97% per pagare stipendi”.

    O, da un’intervista a Famiglia cristiana.

    “Per la prima volta ho pubblicato in Internet il Bilancio del Ministero, proprio perché risulti chiaro che oggi, per come è organizzato il bilancio della scuola non c’é spazio per il merito: il 97 per cento della spesa se ne va in stipendi uguali per tutti,”

    Non parla di spesa complessiva. Quindi, potresti risparmiarti il tuo sarcasmo. ( see , che te lo dico a fare )

    Riguardo al link, ovviamente mi aspettavo che avresti ironizzato sulla’appartenenza politica di chi l’ha scritto. Però, ecco, vi sono riportate cifre da bilanci ufficiali, che non sono opinioni.

    ” dinanzi a qualsiasi argomento di discussione io vado a cercare fonti ufficiali, le leggo e ci RAGIONO”.

    Grazie. Mi hai fornito un motivo per inziare la giornata in modo allegro.

  11. Ah, Virginia, per farti divertire ancora un po’ ( diciamo DUE cifre, non una soltanto ) ti riporto lo scambio tra te, Mazzetta e Arcroyal nell’altro post, per dimostrati che il tuo ” try” era nice ma molto maldestro.

    Riguarda il bilancio della scuola.

    Arcroyal

    ” Dal momento che il bilancio della scuola va a finire per il 97% negli stipendi, tra i quali la telefonista antiberlusconiana e la madamazza ingioiellata di cui sopra, qualunque taglio è sacrosanto e benedetto”

    IL bilancio della SCUOLA, comprendi?

    Avrà capito male Arcroyal le parole della Gelmini? Possibile.

    Però, arriva Mazzetta che scrive

    ” quella del bilancio della scuola dedicato per il 97% agli stipendi è una balla, come il resto”

    Anche qui, SCUOLA. Scuola, eh, non Bilancio del MInistero.

    Poi, arrivi tu, bella pronta a fare il tuo solito gioco, ovvero sbeffeggiare chi sembra sul lato poltico opposto al tuo o sembri minimamente di ” sinistra” e scrivi,

    ” Il bilancio previsionale del ministero della pubblica istruzione per il 2008 ha una spesa pari a circa 42 mld. di euro. Di questi 42 mld., 41 circa sono per spese di personale (Stipendi, compensi accessori e relativi oneri a carico dello Stato (IRAP e contributi previdenziali) delle scuole e oltre l’80% sono relative alla retribuzione personale docente. (Ricerca fatta in 5 min).
    A-si-no”

    Ovvero, tu equipari il bilancio della SCUOLA con il bilancio della pubblica istruzione. E lo riporti bella giuliva, pensando di spu**anare Mazzetta.

    Ecco qui. Ho fatto tardi all’appuntamento con un’amica in palestra e avevo più tempo e quindi mi sono presa la briga di dimostrarti le tue contraddizioni.

    Allora, dicevamo, Virginia?

  12. Ok, oggi proviamo con la parolina “nice try” per darci un tono.
    Ma che cosa mi hai chiesto, MJ? Quando hai parlato di regioni? Quando, dimmelo. Ma perché continui a fare le pulci peggiorando la situazione. A fare la parassita dei commenti altrui senza aggiungere nulla alla sostanza del discorso. Non continuare, altrimenti emerge un’asineria gigantesca rispetto alla tua sicumera traballante.
    Eppure lo spiegano anche nel libriccino della PI, alle prime paginette, a chi non l’avesse studiato:
    “Nel 2006 l’intervento pubblico per l’istruzione scolastica è stato di oltre 57 miliardi d’euro. Lo Stato è il principale finanziatore della scuola. Nel 2006 ha investito poco meno di 47 miliardi d’euro pari all’82,5% della spesa pubblica in istruzione. Seguono gli Enti Locali con poco meno di 8 miliardi (13,5%) e le Regioni con circa 2,2 miliardi d’euro (3,9%)”.
    Vedi, hai cannato persino prendendo solo le regioni, che contano meno. Gelmini è voce “Stato”, capisci a’ zia?
    Non esiste un secondo me di quello che ho scritto, capisci? Le definizioni sono quelle da quando eravamo piccoli. Se tu non conosci come è fatto un conto economico, non te la cavi chiedendomi secondo me che cosa ci vada nei costi per commentare gli utili, capisci?
    Vai per approssimazioni successive piccolissime. Non fai un passo avanti nella comprensione delle cose, copincolli a rampazzo senza capire niente, ti attacchi parassitariamente ai commenti altrui senza alcun nesso.
    Quindi basta. Non ho tempo. Ciao, cara.

  13. C’è qualche buon cuore che ha due minuti di tempo per rispondere a questa tizia?
    Io devo preparare i pomodori ripieni e tempo da perdere non ne ho.

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