Guerra totale allo stato laico

Milano è tappezzata di cartelloni che invitano all’astensione, come se l’astensione fosse davvero una scelta. In Tv impazzano preti, cardinali e ciellini. Tutte le forze cattoliche sono mobilitate, come non si vedeva da decenni. Qui si va ben oltre la fecondazione assistita, questa è una prova di forza totale, vogliono capire quanto in là possono spingersi nella guerra alla laicità. Se la spunteranno, è inimmaginabile quello che tenteranno di fare dopo. Loro hanno consensi e lobby ovunque: per noi non è certo tempo di essere divisi.

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28 Commenti

  1. Ultimo: “Se un giorno verrà votata una legge che mi impedisce di potare le piante perché la maggioranza pensa che abbiano una sensibilità al dolore uguale a quella degli esseri umani, mi adeguerò, anche se non lo credo vero.”

    Anche se da uno studio sulle piante potesse emergere una cura, che so, per un tuo figlio paralitico?

    Mah…

  2. Ultimo: ci sono modi molto più subdoli per mettere a tacere la coscienza delle minoranze e anche delle maggioranze. In ogni caso meglio chiudere qui che sentirmi dire di parlare a vanvera. Saluti.

  3. Non sono certo i cattolici, a farne una questione religiosa (che l’abusata bandiera del laicismo venga spesso issata da chi, di certe posizioni, fa più che una dogmatica religione – pur non teologicamente tipizzata -, è fatto acquisito.). Si tratta di un argomemto, come già detto, assolutamente trasversale e di carattere strettamente etico (a patto di non voler ridurre il senso etico del singolo ad una sola questione di fede – operazione certo più utile a chi vuol prodursi in propaganda oltranzista). Si voterà su quattro quesiti, che potranno risultare in un gran numero di combinazioni (tra No e Sì): in tutta onestà mi è difficile pensare ad interi gruppi di elettori che scelgono acriticamente l’en plein nell’uno o nell’altro senso (posto che, in democrazia, qualsiasi risultato merita rispetto). Quanto all’attività di sensibilizzazione alle diverse scelte di voto, è un diritto/dovere di ogni cittadino (anche di compagini) promuovere la propria visione, rendendo un servizio a chi non si è fatto un’idea. Lo fa, con entusiasmo e presenza, il fronte del Sì, e fa altrettanto chi propende per la soluzione opposta: il fatto che nell’uno o nell’altro caso vi siano esponenti religiosi – non solo cattolici – (che, evidentemente, riscuotono credito e consenso presso i propri fedeli, ed ad essi inevitabilmente si rivolgono) non sminuisce la legittimità di un impegno nel promuovere le proprie ragioni (a condizione di voler modulare la libertà di espressione in ragione del grado di laicismo).
    Non è questo lo stato laico: è, al contrario, un sistema nel quale è garantita la pluralità delle voci, non, come accade in alcuni paesi, si zittiscono credenze religiose ed etiche in nome di un’utopistica “neutralità”: i sistemi parlamentari sono retti da persone, le cui irrinunciabili componenti etiche devono poter convivere e confrontarsi dialetticamente, non essere annullate.
    Mi scuso per il poco democratico abuso, con questo lungo post, dello spazio per i commenti.

  4. @ Ste65:
    Giusto, una precisazione, per amor di dibattito: gli embrioni hanno, a differenza degli spermatozoi (e degli ovuli) 46 cromosomi (come l’uomo): 22 coppie di cromosomi “normali” e una di cromosomi “sessuali”.
    Va da sè che una disparità di trattamento giuridico (qualunque grado le si volglia imprimere) troverebbe fondamento della biologia. Anche qualora si propenda per il Sì, non si faccia l’errore di svilire completamente l’embrione: il far-west non c’era prima della legge e non gioverebbe a comunque a nessuno.
    Ciao.

  5. @ Ste65:
    Giusto, una precisazione, per amor di dibattito: gli embrioni hanno, a differenza degli spermatozoi (e degli ovuli) 46 cromosomi (come l’uomo): 22 coppie di cromosomi “normali” e una di cromosomi “sessuali”.
    Va da sè che una disparità di trattamento giuridico (qualunque grado le si volglia imprimere) troverebbe fondamento della biologia. Anche qualora si propenda per il Sì, non si faccia l’errore di svilire completamente l’embrione: il far-west non c’era prima della legge e non gioverebbe a comunque a nessuno.
    Ciao.

  6. @Carlo

    La tua precisazione è giusta, ma in effetti noi ci lasciamo costantemente dietro una scia di materiale genetico, spesso “vivo”, senza che a nessuno salti in mente di gridare all’omicidio, e del resto, come ricordava un utente di un altro forum (mi scuso, ma vado a memoria e non mi ricordo dove e chi) circa il 70% degli embrioni “naturali” non attecchisce in utero.
    Il mio riferimento allo sperma era un richiamo en passant ad una certa dottrina della chiesa la quale riteneva che “spargere il seme sulla terra” (passaggio biblico tradizionalmente riferito all’onanismo, ma in effetti applicabile a qualsiasi atto sessuale maschile non procreativo) fosse infanticidio (ed in effetti all’epoca a questa tesi veniva anche attribuito un fondamento “scientifico”, posto che si riteneva che il “seme vitale” fosse tutto dell’uomo, e che la donna fosse solo un “contenitore”).

    Quanto al tuo secondo passaggio (guardare alla biologia), gli stessi scienziati riconoscono apertamente che sul punto della “vita” adottano delle “convenzioni”, poiché essi NON sono in grado di determinare scientificamente quando essa inizi o finisca (ad es.: la morte di una persona viene solitamente individuata nel c.d. “encefalogramma piatto”, ma pressoché tutti i medici sono d’accordo nel ritenere che si tratta solo di una mera convenzione).
    Non ci si può quindi aspettare una risposta “definitiva” dalla scienza, ma si può solo partire dai dati che essa ci fornisce per mettersi d’accordo, adottando una “convenzione” largamente condivisa sul momento in cui un embrione può essere considerato una “persona”. Questo è a mio parere il punto più criticabile della legge, che non a torto molti definiscono “confessionale” poiché la tesi sottostante a talune scelte della legge (tipo l’impianto obbligato) è proprio il punto di vista della Chiesa cattolica sull’embrione=persona (che francamente non ritengo possa dirsi condiviso dalla maggioranza della gente) e così siamo arrivati all’assurdo di aver concesso all’embrione tutele maggiori di quelle concesse al feto o alla madre.

    Ovviamente queste sono mie personali opinioni e non pretendo di spacciarle per “verità assoluta”, ma vorrei quindi che il mio stato rispettasse tutte le opinioni, le mie e quelle degli altri, permettendo ai cattolici “veri” di considerare i “loro” embrioni come persone, ma non impedendo ad altri con differenti convinzioni di agire in accordo con esse.

  7. @Blurp!
    …dopo tutti i discorsi fatti ho solo da dirti: “complimenti!”

    @Ste65
    d’accordissimo su tutto quello che hai detto, ma qui c’è il nocciolo della questione che molto più delicato: questo referendum non è “per la libertà di un futuro padre/madre” ma ha l’animo della “tutela di una vita che non si può difendere” (o una futura vita… è tutto da discuttere).
    Per questo motivo non si può dire semplicemente “non impedendo ad altri con differenti convinzioni di agire in accordo con esse.”.

    Mettendola giù nuda e cruda, la domanda da porsi è: “uccidere un embrione è da considerasi alla stessa stregua di un omicidio convenzionale” e come tale perseguito?

    Capisci che ora il gioco è fra chi non considera l’embrione una vita umana (ma solo una cosa viva) e chi, considerandolo GIA’ una vita umana lo vorrebbe difeso (visto da questo punto di vista capisci come le cose assumano un diverso profilo) dalla legge esattamente come una persona.

  8. Pintecaboru: magari emigrerei all’estero, oppure cercherei di mobilitare la gente per spiegare le mie ragioni ed indire un referendum per ab rogare quella legge, oppure entrerei in clandestinità per continuare a curare mio figlio. Le regole del gioco democratico sono quelle: dovrei ammazzare tutti quelli che non la pensano come me e pretendere che i miei interessi particolari valgano più di quelli di tutti gli altri messi insieme?

  9. Ma anche considerando l’embrione una vita umana, perchè considerarla come se avesse un valore superiore a quello della donna che lo porta in grembo?

  10. Il referendum non è affatto lo strumento migliore per discutere di questi temi, ma non ci è stata lasciata altra scelta: una legge oltranzista come questa non ti offre spiragli di libertà o di autocoscienza. Il gioco dei blocchi contrapposti porta gli uni a definire l’embrione una vita umana completa, gli altri una pura brodaglia biochimica. L’embrione sicuramente non è nè l’uno nè l’altro, ma adesso non si può fare altro che andare e votare sì.

  11. a me sembra che a volte la chiesa tenda a dare maggiori diritti all’embrione che alla vita della donna, ma è un opinione personale, eh!
    in ogni caso, vedo che ci sono poche voci femminili in questa discussione.
    Credo che questi referendum tocchino più da vicino noi donnne

  12. Anna, credo che sul questito relativo alla fecondazione assistita si dovrebbe dire che la Chiesa dà più importanza alla VITA dell’embrione che al LEGITTIMO DESIDERIO di una donna di diventare madre (o di una coppia di diventare genitori).

    Quindi il contrasto è tra vita dell’embrione e aspirazione alla maternità, non tra vita dell’embrione e vita della madre.

  13. sisi ultimo, ero andata OT!non mi riferivo al referendum in questione, parlavo più in generale.
    Credo comunque che una donna abbia il DIRITTO di avere un figlio, qualora lo desideri

  14. sisi ultimo, ero andata OT!non mi riferivo al referendum in questione, parlavo più in generale.
    Credo comunque che una donna abbia il DIRITTO di avere un figlio, qualora lo desideri. E non ci trovo nulla di male che, potendo, scelga anche di averlo sano.

  15. l’embrione è persona proprio perchè è creato (in natura o in provetta) come tale.
    chi si affida alle pratiche FIV lo fa per colmare il proprio desiderio di “genitorialità” (termine orrendo utilizzato dai referendari), mica per ottenere un silenzioso grumo di cellule !
    comunque avanti così e tenetevi le Prestigiacomo e gli Antinori (quello che da Vespa ha sostenuto “è meglio non far nascere i mongoloidi”)

  16. @HJack,

    Vero, ma tieni conto che anche la punizione dell’omicidio (come tutto nel diritto) è una “convenzione”, e tuttora esistono casi in cui (per il diritto ed anche per la Chiesa) esso è giustificato. Il reato che noi chiamiamo “omicidio” è quindi solo il risultato di un accordo sociale in base al quale ci si è trovati d’accordo nel proibirlo salvo che in determinate circostanze.
    Sul punto dell’embrione=persona, a mio parere, non esiste un accordo largamente condiviso in tal senso, e quindi non trovo corretto imporlo come “morale di stato”. Se la Chiesa (come è perfettamente legittimo) vuole che tale sua convinzione sia accettata, deve “convincere” una larga maggioranza di italiani, non farlo imporre ex lege.

  17. Credo diaver capito con certezza solo una cosa,o slowHend vive di rendita oppure ruba i soldi nell’azienda in cui lavora…..perchè non fa altro che mandare post solo in orario di ufficio,ogni tanto dovresti lavorare invece di scrivere,oppure scivere fa parte del tuo lavoro.Povero,Hai bisogno che qualcuno ammetta che sei intelligente,vero?SEI INTELLIGENTE,ela verità é tutta nelle tue mani,però ogni tanto……..LAVORA

  18. Quante potenziali contenitrici di embrioni stanno partecipando a questa disussione?
    Così, giusto per amor di statistica.

  19. Ultimo: e in questa tua campagna, non attaccheresti sia l’idea stessa (per te infondata) che le piante non vadano uccise, sia il fatto che questa balzana idea ti venga imposta per legge?
    Qui nessuno mi sembra parli di ammazzare gli astensionisti, ma prima di passare all’illegalita’, la tua campagna referendaria non si farebbe un po’ aspra nel condannare i “piantofili” che si avvalessero della fisiologica quota di astensioni (per non parlare di morti ed emigrati ancora nelle liste elettorali) per far naufragare il tuo tentativo di confronto?

  20. Pinte: tutto quello che mi farebbe perdere mi darebbe fastidio, compresi i menefreghisti e gli astensionisti. Però penso che avrei l’onesta di riconoscerlo per quello che è: dispetto di perdere la mia causa, e non illegittimità della scelta di non votare.

    Quanto alla prima parte, credo che ci siamo spinti al punto in cui il paragone tra la situazione attuale e la questione della “piantofilia” si ferma. Si ferma perché parliamo di un ordanismo vivente (l’uomo) che riconosciamo (a torto o a ragione) diverso da qualsiasi altra specie vivente, al punto da dedicargli nozioni giuridiche ad hoc, quale quella dell’omicidio.

    E come nessuno vorrebbe vivere in una società in cui non ci si limita “consigliare” alla coscienza di un automobilista incosciente di investire un passante, lasciandolo però libero di farlo senza conseguenze, così posso capire che la questione si ponga se una società deve limitare o eventualmente sanzionare una pratica che potrebbe costare la vita a organismi che alcuni cittadini considerano già esseri umani a tutti gli effetti. E non semplcemente lasciare certe scelte alla coscienza del singolo.

  21. Ragazzi, io devo capire una cosa, ma forse il resto dell’Europa, la Svizzera l’Inghilterra et cetera et cetera sono così barbari e crudeli? Eppure loro fanno tranquillamente quello che noi vietiamo!

  22. Francesco: non trovi molto conformista guardare cosa fanno gli altri invece di decidere con la nostra testa cosa fare noi? E’ così che prendi le decisioni importanti della tua vita?

  23. Ultimo: oltre al post avrò fatto una decina di commenti per spiegare in dettaglio cosa ne penso. Non mi sento pecora nel gregge se come nota finale aggiungo una panoramica di quello che si fa nel mondo. Tra l’altro, è la repubblica dominicana l’unico paese che vieta la fecondazione in vitro nella costituzione.

  24. Ultimo, io invece ritengo che il “non voto” sia una posizione lecita solo perche’ rispetto le leggi, anche quelle sbagliate. Ma fosse per me, abolirei il quorum. Se la maggior parte degli Italiani ritiene che otto cellule siano una persona, dovrebbe dirlo andando a votare no. L’opinione di chi dice “non sono cose da chiedere alla gente”, o “mi sta bene qualunque cosa venga decisa”, andrebbe interpretata come tale, e distinta da ogni altra posizione. Per questo, e per ogni altro referendum.
    Parallelamente, alzerei il numero delle firme necesarie ad indire un referendum, perche’ in effetti non e’ giusto far sprecare soldi allo stato e tempo alla gente se solo un’esigua minoranza e’ interessata al quesito, anche a costo di veder bocciato il referendum attuale.

    Ma date le regole in vigore, concedeci almeno di dire che assumere l’astensionismo fisiologico come una presa di posizione e’ ipocrita e opportunista.

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