Una vita come Steve McQueen

A qualcuno sarà capitato, cazzeggiando per Milano, di notare delle inesplicabili body-guard vestite come in un’avventura di Superpippo ai tempi della Rivoluzione Francese, con l’aria afflitta e paracattolica, che girano a piede libero col basco blu in testa come emulazione fallita dei caschi blu dell’Onu, gruppuscoli ciellini vagamente inquietanti, capitanati da uno che sembra fare la pubblicità alla pasta dentifricia Pearl Drops. Sono i City Angels, una specie di associazione no-profit che è stata ideata e continua a essere guidata dal miracolo odontoiatrico di nome Mario Furlan, ex collaboratore dell’emittente cattolica Telenova e attuale presidente dell’osservatorio giornalistico Mediawatch. Scelta lodevole, quella di aiutare non si sa bene chi a Milano. Meno lodevole, invece, la scelta di divertirsi un mondo in serate pazzesche, che persuaderebbero chiunque a promuovere un referendum per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti. In una botta sola, e sfoderando trentadue palette di sano divertimento, Mario Furlan, sempre vestito da Superpippo girondino, ha messo insieme al Circolo della stampa di Milano: Ezio Greggio, Candido Cannavò, Xavier Jacobelli, Stefania Belmondo, Renato Farina, Danilo Mainardi ed Emma Bonino, tutti festanti in occasione di un premio ideato sempre da Furlan. Ora, uno dice: sarà un’eccezione. No.


Mario Furlan, come testimonia questo raffinato puzzle di immagini autocelebrative, ci è abbonato, al trash conviviale. Mario Furlan, se ancora esistesse Clarence, sarebbe diventato una mitologia della Rete. Mai si è visto uno divertirsi così tanto in serate al cui confronto l’Olocausto è un happening. Lo scorso 8 aprile si è divertito un sacco a una cena con Patrizia Rossetti ed Emanuela Folliero, da lui ribattezzate “showgirls”, l’ultima delle quali ha espresso nel corso della serata un detto orfico: “Tra donne e uomini non ci capiremo mai” (qui maggiori particolari). Soltanto un mese prima, Mario Furlan sorrideva a crepapelle insieme a Vera Slepoj e Piergianni Prosperini (sul serio). Non pago, l’arcangelo dei City Angels ha steso pure una lista di amici – un elenco rinvenuto nelle grotte afghane in cui si nascondeva Bin Laden: è la lista dei responsabili della decadenza dell’occidente. Figurano qui, in qualità di amici del ridente Furlan, alcuni illuministi contemporanei: Pierluigi Diaco, Mario Giordano, Daniele Piombi, Cesare Lanza, Bruno Vespa, Simona Ventura, Emilio Fede, Raoul Bova, Sergio Luciano, Andrea Pinketts . La verità è che Mario Furlan non ha nessun amico, ha fatto un taglia & incolla dal who’s who di Dagospia.
Sarebbe già troppo così, ma il prode Furlan non si accontenta. Sorriso stampato, egli affronta per tutti noi rischi e pericoli inimmaginabili (o immaginabili, tenendo conto degli amici di cui sopra), e poi ci fa un resoconto – in forma di libro, autonominandolo besteseller. Ma di questo, alla prossima puntata…

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9 Commenti

  1. Furlan: chi lo conosce lo evità. L’ultima cosa a cui pensa Furlan è la solidarietà.

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