Falcone e i suoi nemici

Tanto per abbaiareCome ogni anno, anche stavolta hanno commemorato Falcone: per buona educazione. Prima hanno fatto una legge apposta per far fare carriera al giudice che più lo attaccava. Poi hanno fatto il discorso.

• Il governo italiano ha appena fatto una leggina apposta per far tornare in Cassazione il suo principale nemico fra i giudici, Corrado Carnevale. Dopo aver votato la legge, i ministri sono saliti sull’auto blu, sono arrivati all’autostrada Palermo-Capaci, si son fatti indicare da qualcuno il punto preciso e là sono scesi e hanno commemorato virtuosamente.

Impero. I gulag non sono mai morti di morte naturale. Neanche quelli iracheni fanno eccezione. La colpa? “Ubbidivo agli ordini”. E gli ordini sono sempre in nome di qualcosa. La storia delle torture, dei lager “democratici” e imperiali, sta finendo come doveva finire. Il comando della Werhmacht ha fatto un’inchiesta, un paio di caporali più sadici sono stati “condannati” a lievissime pene, Keitel e Jodl hanno dichiarato di non saperne niente, e tutto è finito lì. Dibattiti in televisione e foto sull’internet – la sola differenza è stata questa.
E’ impossibile conquistare un paese senza torturare. Gli assiri, tremila anni fa, negli identici luoghi facevano esattamente lo stesso. Dove sono gli assiri oggi? Dove sarà l’Impero fra cinquant’anni?

Background.
9 aprile. New Port, Florida. Bambina di nove anni arrestata con l’accusa di avere rubato un coniglietto e dieci dollari. Dopo che lo sceriffo le ha letto i suoi diritti, lei ha detto di non aver preso i soldi e di aver preso il coniglietto solo per giocarci.
15 aprile. Little Rock, Arkansans. Concesso il ritiro delle manette alle detenute portate in ospedale per partorire. Da ora in poi le catene (alle mani e ai piedi) verranno mantenute all’entrata e all’uscita della maternità ma saranno tolte durante il travaglio.
28 aprile. Stato di Washington. Studente quindicenne interrogato dal Servizio Segreto in merito ad alcune sue caricature presidente Bush.
30 aprile. North Carolina. Fine pena in autunno per Junior Allen, detenuto per 35 anni per il furto di un televisore da 140 dollari.
2 maggio. Stato di Washington. Due adolescenti di 12 anni, Jake E. ed Evan S., verranno processati come adulti, per omicidio.
10 maggio. Concord, New Hampshire. Veto del governatore alla proposta di alzare da 17 a 18 anni l’età minima per le condanne a morte.


Terra di Erode. La bambina Abu Zaid è morta per un “proiettile vagante”, dei quali ne volano molti vicino alla baracca che è casa sua. Il bambino Samer al-Arja invece non è stato raggiunto da niente, gli si è semplicemente fermato il piccolo cuore per il terrore. “La cannonata gli è scoppiata vicinissima” anche se i suoi genitori credevano di essere al riparo. Nessuno dei due aveva compiuto ancora quattro anni.

Foto da conservare. Il bambino che si ripara dietro al bidone col padre che cerca disperatamente di proteggerlo mentre gli sparano addosso. Il giovane che si affaccia dal commissariato invaso dalla folla e alza al cielo due mani insanguinate. Tutt’e due conterranei: ma il primo vittima, il secondo assassino.
Queste due foto, da sole, bastano ad assicurarci che non ci sarà alcuna pace. Per ragioni politiche, certo (i laici delle due parti non riescono più a controllare i rispettivi integralisti), ma anche e soprattutto per ragioni antropologiche. L’antropologia si separò dalla politica, più o meno negli stessi luoghi del mondo, tre o quattromila anni fa, quando le prime tribù – alcune coltivatrici e stanziali, altre povere e accampate – cominciarono ad evolversi in comunità cittadine, in imperi, in regni; e le loro guerre, che fino a quel momento erano state disordinatamente atroci, cominciarono ad acquisire – sempre restando atroci – una qualche “ragione” e dunque una prevedibilità. La politica non fu altro che la gestione di questa prevedibilità. E fu da lì che si sparse fondando il mondo “civile”.
Adesso, dopo moltissimi anni, il flusso s’è invertito. È l’antropologia che tende a riassorbire la politica, la ferocia ferina che assorbe quella prevedibile, la tribù che assorbe la città. Quattromila anni fa sarebbe stato strano prevedere che il processo di “politicizzazione” sarebbe dilagato fino a diventare normale. Adesso sembra abbastanza strano pensare che possa accadere l’opposto e che possa ridiventare “normale” l’antropologia. Certe scene della nostra normalità però – un dopo-partita a Roma; una strada con i corpi ordinatamente allineati sul ciglio; una folla che urlando assalta, invocando un dio, il terreno d’un’altra tribù – fanno pensare che anche qui sul tranquillo Shire cominci a stendersi l’ombra di un qualche antichissimo dio nero.

Alessandro wrote:

Secondo un’indagine Bocconi, nel 2003 gli italiani hanno speso il 2,7 per cento in meno dell’anno prima per medicinali mutuabili; hanno speso invece il 17,2 per cento in più per medicinali interamente a carico del cittadino. Ovviamente, i tagli alla sanità si ripercuotono pesantemente sui cittadini, con le aziende farmaceutiche che “si rifanno” con aumenti selvaggi soprattutto nei farmaci di fascia C e diverse Regioni che impongono i ticket

B.C. wrote:

Al signor G. viene rubato il portafoglio alla stazione di Roma. Se ne rende conto solo quando, arrivato a casa a Milano, deve pagare il taxi. A questo punto decide di andare a denunciare il borseggio subito. In questura però gli viene precisato che da quest’anno la legge è cambiata, per cui un borseggio compiuto da ignoti non si può più denunciare (e quindi registrare) come reato di borseggio, ma come semplice smarrimento. La denuncia di borseggio si può fare solo se il borseggiatore è colto in flagrante.
Torna in mente il contratto con gli italiani che il Presidente del Consiglio stipulò con i cittadini tre anni fa. Fra l’altro, doveva far ridurre il numero dei reati. Nel 2002 i borseggi denunciati erano stati 154mila. Immagino che quest’anno, con la nuova legge, saranno molti di meno. Immagino che ci faranno un bel manifesto: “diminuiti i borseggi”.

cislcatania@hotmail.com wrote:

A Sigonella, il comando della base militare americana ha deciso il licenziamento di quattro dipendenti civili italiani, in violazione del contratto nazionale di lavoro e dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Qualcosa ci fa pensare che anche questi ultimi licenziamenti siano forme di ritorsione, per arrivare all’occupazione dei posti da parte di personale americano. È pratica normale del comando di Sigonella, infatti, essere sempre pronto a sanzionare i lavoratori italiani. Ma è la situazione complessiva in cui versa la base di
Sigonella a destare ulteriori preoccupazioni. In violazione alle norme vigenti, infatti, all’interno della base opera un non meglio identificato ufficio investigativo, costituito da personale del tutto non qualificato. Tale ufficio, con azioni persecutorie e facendo leva su una vera e propria rete illegale di informatori, procede a interrogatori dei dipendenti con sistemi che sollecitano la delazione e tendono a mettere i lavoratori uno contro l’altro.

ungaretti wrote:

L’uomo nella guerra manifestava i suoi peggiori istinti, anche se la guerra, quando c’eravamo entrati, ci sembrava che fosse l’ultima guerra, che fosse la guerra per liberare l’uomo dalla guerra. Ma la guerra non libera mai l’uomo dalla guerra. La guerra è e rimarrà sempre l’atto più bestiale dell’uomo. E purtroppo la storia c’insegna che l’imperialismo, che la necessità di dominare gli altri attraverso la violenza, non è cessato.
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12 Commenti

  1. Orioles dimentica che Cordova era appoggiato dai membri del Csm in quota Ds quando lo preferirono a Falcone….
    Prima, da sinistra, sputate delazioni, sospetti e calunnie contro Giovanni Falcone, poi lo piangete come se fosse stato un fratello.
    Ipocriti tanto quanto l’attuale maggioranza che gli dedica una stele, ma che conta tra i suoi rappresentati personaggi vicini a chi Falcone l’ha ammazzato. Siete tutti uguali.

  2. Su Falcone credo che la sinistra, un po’per convenienza, un po ‘ perché scossa dall’orrore per le stragi del ’92, penso che abbia fatto un cambiamento epocale rispetto a 20 anni prima. Se prima la magistratura era vista come organo per destabilizzare (in un senso o nell’altro) lo stato di diritto, oggi è inetressante quanto la sinistra (soprattutto ex comunista) si prodighi nella difesa di diritti, una volta prerogativa “borghese” e liberale.
    Cmq, caro Orioles, è sempre un piacere leggerla, soprattutto in questo blog che sta prendendo una deriva sempre più autoreferenziale (puntatina benevola al neri).

  3. Orioles,
    non prendetemi per un fissato, ma mi piacerebbe che qualcuno mi dicesse una volta per tutte se i dubbi sulla faccenda di nick berg, del video e dei retroscena, sono sensati o sono solo frutto di una bufala mediatica? No, perché non mi spiego come mai qui da noi in Italia nessuno che conti abbia raccolto la notizia che l’affair berg potrebbe essere in reatà una grossa montatura.

  4. Caro orioles, il giudice carnevale non mi sta nemmeno un pochino simpatico. Però.
    Però non dimenticare che è stato assolto dopo tre gradi di giudizio e che la leggina cui fai tu riferimento non è poi così malvagia perchè ridà ciò che è stato tolto a chi si è imbattuto nella (in)giustizia.

  5. La solita pagliuzza, al posto della trave…
    Ma vuoi mettere una leggina sacrosanta, con chi ha ha attaccato Falcone? E con quali metodi poi…Mi pare che la stessa Bocassini non sia stata tenera verso i suoi colleghi.
    Ma proprio non riuscite ad avere la dignità (e direi l’opportunismo!) di TACERE?

    Siete gli stessi che per decenni avete fatto credere agli Italiani, me compreso, la storiella del giudice Carnevale che ha annullato un processo, mandando assolti dei mafiosi, perchè mancava un timbro.

    A parte il fatto che mi sono sempre chiesto chi era più facile “agganciare” per un mafioso: un presidente di Cassazione, o un anonimo cancelliere o impiegato che “dimentichi” un timbro, sapendo che qualcuno più in alto vi avrebbe posto l’attenzione.

    In realtà i fatti sono andati in modo “leggerissimamente” diverso:

    1) Il timbro mancava.
    2) Tale mancanza ha provocato l’annullamento del processo IN APPELLO.
    3) La Cassazione (Carnevale) ha cassato la cassata dell’Appello ed ha condannato i mafiosi.

    Quasi la stessa cosa no? Ma andate a…..

  6. Come al solito, bravo the wall. Se posso aggiungere due considerazioni, Carnevale è unanimenete considerato il miglior giurista delle Sezioni penali…..e che “la legge fatta apposta per fargli fare carriera” prevede che debbano essere reintegrati nel loro posto di lavoro gli imputati assolti in via definitiva. Cioè un’ovvietà, ad occhio e croce.

    Muniti di queste due nozioncine che sono patrimonio comune, rileggete l’articolo di Orioles: e certamente, al contrario di di come dice “Z”, non sarà una lettura piacevole.

    A questo punto sarebbe bello che intervenisse l’autore per sbugiardarmi: ma questa è fantascienza.

    U Spreggiatu: parole santissime. Ricordi la talpa della procura, Sica, “Falcone aiuta una mafia contro l’altra”, protagonista, autoritario, fascista…..Arrusi.
    Saluti da Francesco

  7. Verissimo cif2 che dici,Cesare ,e ti ringrazio perche9 mi hai dato lo spnuto per una riflessione (vado di getto, come mio solito…), tuttavia non dobbiamo mai dimenticare che le ideologie (ed alcune in particolare, come ho sia pur molto sommariamente spiegato in poche battute anche nel mio video “Reciprocite0 e spontaneite0”) affondano le loro radici nella natura umana, o comunque in alcuni aspetti di essa. Sarebbe errato, dal punto di vista analitico, pensare che le ideologie siano corpi separati e che non abbiano nulla a che vedere con quegli aspetti che attengono la natura stessa dell’umano. Come al solito, ribadisco che non e8 possibile separare natura e cultura.Il Capitalismo risulta vincente (e fino ad oggi la sua ideologia si e8 dimostrata sicuramente la pif9 potente ed efficace tra quelle che hanno fatto la loro comparsa sul pianeta) appunto perche9 la sua ragion d’essere mette radici in alcuni aspetti dell’ontologia umana (homo homini lupus, possesso, propriete0, competizione, rapacite0, individualismo). Naturalmente la discussione potrebbe essere come al solito interminabile, ma ci siamo capiti…E cif2 che vale per il Capitalismo e per la sua ideologia vale anche e soprattutto per il Femdominismo che e8 oggi parte integrante e fondamentale sia del primo che della seconda.Capisco che la mia analisi e8 veramente “scorretta” sotto questo profilo, ma personalmente non ho dubbi da questo punto di vista. L’attuale situazione e8 il risultato dell’incontro strategico, o se preferite, del matrimonio, fra una parte dell’ontologia femminile (leggi asimmetria sessuale con inevitabile ricaduta sulla relazione con il maschile, con tutto cif2 che ne deriva…) e l’ideologia capitalistica dominante (ragione strumentale). I due aspetti sono assolutamente compenetrati e non possono essere separati. Sottolineo ancora una volta che e8 proprio questa interpretazione della realte0 che desta scandalo, perche8 e8 lacerante per tutti, in tutte le direzioni; a “sinistra” innanzitutto, ma anche nel mondo pif9 tradizionalista e “conservatore” (a parte il fatto che oggi anche la “sinistra” lo e8, ma ci capiamo anche in questo caso…) .Questa situazione, sotto questo profilo, potrebbe invece essere modificata, in favore della grande maggioranza dei maschi naturalmente, proprio grazie ad un intervento di tipo “culturale”, cioe8 in seguito ad un processo (culturale e inevitabilmente anche sociale, economico e quant’altro) in grado di indebolire il paradigma mercantile-utilitaristico dominante e favorire quindi il sorgere di relazioni umane non pif9 dominate dalla mera logica della ragione strumentale. Fermo rimanendo, sia chiaro, che la perfezione non esiste, anche perche9 abbiamo appena detto che alcuni aspetti fanno parte dell’ontologia umana (che si modifica in parte anch’essa, sia pure in modo infinitamente pif9 lento rispetto alle trasformazioni culturali) e sarebbe di conseguenza anche profondamente errato pensare di poter intervenire su questa in modo pif9 o meno forzoso (dogma culturalista destinato inevitabilmente a sfociare nel totalitarismo e nelle cosiddette ingegnerie sociali di qualsiasi genere, compresa quella attuale che e8 forse una delle pif9 sofisticate anche se delle meno apparentemente cruenti).Badate che questo non e8 un punto da poco. Ad esempio diversi attivisti del momas (non appartenenti a UB)si ostinano a separare natura e cultura e ad individuare nel “dogma culturalista” a senso unico (cosa in parte vera, sia chiaro) l’origine di tutti i mali. “Torniamo alla natura – questo in pillole il loro paradigma – e mettiamo sotto i tacchi la cultura (sto andando ovviamente con la zappa ma ci siamo capiti…) e il problema e8 risolto”.Errore madornale, perche9 dimostrano di non avere capito il nesso di cui sopra (relazione fra ontologia femminile e ragione strumentale), nonche9 la natura profonda dei processi avvenuti e tuttora in corso e della loro complessite0, cioe8 un’abile miscela di natura e cultura anche se la prima viene negata (o vengono affermati solo quegli aspetti che conviene affermare, in base alla convenienza del momento) e la seconda viene rivendicata non solo come strumento di trasformazione della realte0 (su questo, in parte anche se non del tutto ovviamente, come ho gie0 spiegato, sono d’accordo metodologicamente anch’io) ma soprattutto come l’unico strumento interpretativo del reale .E’ evidente la ragione di questa operazione. L’oppressione millenaria subita dal genere femminile da parte di quello maschile– sostiene il femminismo e8 di natura culturale. Infatti, se sostenessero che questo presunto dominio affonda le sue radici in ragioni di ordine ontologico farebbero un’operazione che le porterebbe in una strada chiusa, senza possibilite0 di uscita. Perche9 affermare questa seconda ipotesi significherebbe oggettivamente ammettere che la presunta condizione di oppressione del genere femminile da parte di quello maschile appartiene ad un ordine del tutto naturale e quindi immutabile delle cose(a meno, a quel punto, di un mostruoso e violento intervento “culturalista” di proporzioni fino ad ora sconosciute). La qual cosa potrebbe essere giustificata solo in due maniere (non si sfugge): o il genere femminile e8 ontologicamente “inferiore” a quello maschile (concetto ovviamente insostenibile) oppure, al contrario, che il genere maschile ha potuto perpetrare il suo dominio sul genere femminile attraverso l’esercizio della violenza e della forza bruta, perche9 queste sono le caratteristiche distintive e peculiari della sua stessa ontologia. Ma anche questa ultima ipotesi in se9 (il paradigma e8: ontologia maschile che produce violenza che produce oppressione del genere femminile, ovviamente dialetticamente capovolgibile in: genere femminile vittima della violenza a sua volta prodotto esclusivo dell’ontologia maschile), non e8 altrettanto sostenibile perche9, attribuito alla dimensione ontologica, sarebbe oggettivamente tacciabile di sessismo e di razzismo.Di conseguenza (seguendo questo ragionamento) la ragione di questa presunta oppressione a senso unico –ci spiegano non puf2 che avere origini culturali (sociali, economiche, religiose, politiche, storiche ecc.). Tant’e8 che la vulgata femminista arriva addirittura a sostenere che prima dell’avvento del maschile (e del patriarcato), quando le societe0 erano dominate dal femminile e dal matriarcato,si viveva in una specie di societe0 comunistica senza violenza, diseguaglianze, in un contesto di totale e assoluta armonia e liberte0, come ad esempio secondo loro avveniva nella antichissima Creta e in alcune regioni europee(viene da ridere ma tant’e8…)… .Ma giunti a questo punto le contraddizioni si ripresentano in misura ancora pif9 macroscopica (se soltanto qualcuno avesse la volonte0 di vederle…).Se infatti l’origine dell’oppressione femminile (da parte del maschile) fosse di ordine eminentemente culturale, quando le femministe stesse sostengono che in ultima analisi questa e8 dovuta all’esercizio della forza,caratteristica peculiare e distintiva dell’ontologia maschile (la violenza e8 maschile, lo dicono loro, non io…), come si fa contestualmente a sostenere che questa presunta oppressione sia esclusivamente di ordine culturale? E’ evidente che siamo di fronte ad una forzatura, anche molto rozza a mio parere, da qualsiasi parte si voglia tirare la giacca, come si suol dire…Naturalmente, procedendo su questo binario, si potrebbe continuare all’infinito in un gioco di rimandi senza fine, grazie ad una abile (solamente perche9 nessuno ha voglia di indagare…) miscela di elementi, clamorosamente contraddittori l’un con l’altro, ma utilizzati di volta in volta senza neanche tanto preoccuparsi della loro intrinseca contraddittoriete0.Come vedete, sembra di stare in una sorta di labirinto, dal quale non si riesce ad uscire. E’ proprio questa la “furbata”, insieme soprattutto alla consapevolezza da parte loro (questa e8 la loro vera forza) che nessuno mai andre0 a sbattergli in faccia l’oggettiva contraddittoriete0 di tali teorie.Concludo citando, a tal proposito, un passaggio che mi sembra molto puntuale, di un libro del filosofo politico, Costanzo Preve, che ho finito di leggere proprio in questi giorni:”Con il termine ideologico intendo sostanzialmente il significato proposto da Karl Marx, e poi posteriormente ribadito, modificato e concretizzato, per cui l’ideologia sistematizza la realte0, non certamente “cosec com’e8”, ma come deve diventare per giustificare e legittimare interessi economici e politici di potere e di dominio”. E ancora “…la dimensione ideologica e8 necessaria per la riproduzione delle societe0 umane, indipendentemente dal giudizio di valore positivo o negativo che si de0 di esse, ed e8 quindi sempre inevitabilmente presente, cosec come lo sono l’arte, la filosofia, la religione ecc…”.Fin qui la concezione marxiana classica del concetto di ideologia (dal sottoscritto condivisa). Ma e8 a questo punto che arriviamo al punto focale (pensiero del Preve) che a mio parere calza a pennello anche e soprattutto in relazione femdominismo e alla QM:”La menzogna palese rappresenta a mio avviso un grado superiore , darwinianamente parlando, della precedente menzogna occulta. La menzogna occulta dava infatti luogo a strategie di smascheramento o di demistificazione la menzogna palese svuota completamente questa funzione critica e si pone come strumento bellico diretto. La menzogna palese, lungi dall’essere “sciocca”, riflette invece la dura realte0 dei rapporti di forza. Il suo modello e8 la favola antica del lupo e dell’agnello , in cui il lupo, avendo comunque gie0 deciso di divorare l’agnello , attua pro forma un dialogo demenziale, accusandolo di intorbidare l’acqua che lui sta bevendo, laddove l’agnello stesso si trova a valle del lupo e non a monte”.Mi pare che questa lettura si adatti perfettamente alla situazione che stiamo vivendo, anche se l’autore si riferiva ad altro (peraltro e8 anche lui un antifemminista convinto solo che, a differenza nostra, considera il femminismo un fenomeno sovrastrutturale).In conclusione cif2 che voglio ribadire, ,anche se ammetto di scoprire l’acqua calda (e di lasciare volutamente aperta la discussione), e8 che il nodo natura-cultura, che non puf2 essere risolto una volta per tutte in un verso o nell’altro, tanto meno deve essere sottovalutato oppure affrontato in modo superficiale, perche9 e8 proprio all’interno di questa pif9 che complessa relazione che si trova il busillis dell’intera vicenda.Il Femdominismo lo sa bene ed e8 per questo che e8 stato ed e8 abile nel mescolare le carte. Ma noi abbiamo capito il gioco e questo forse non lo avevano previsto, per lo meno non ora e non in questi termini…Fabrizio

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