Stanotte (ep. 6: “Dio”)

150713stanotte006RssButtonpodcast disponibile su iTunesIn ogni puntata di questo podcast ascolterai una storia diversa, scelta tra quelle che mi hanno più colpito, incuriosito o che mi hanno lasciato con più domande che risposte.

Alcune ti piaceranno, altre ti faranno incazzare, altre ancora ti coinvolgeranno al punto da farle tue e raccontarle a tua volta.

Perché è questa la sostanza di cui siamo fatti, alla fine: di un po’ di storie che ci capitano, e di altre che sembrano belle da raccontare.

Questa è la storia di Stanotte:

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Il testo, per chi fosse curioso, era tratto da questo post del 2005:

di Andrea Pazienza
di Andrea Pazienza
Il mio Dio non si fa pregare, perché è timido e si imbarazza. Non garantisce cose che sa di non poter mantenere e quindi tiene a far sapere che lui quel pezzo di Palestina non s’è sognato di prometterlo proprio a nessuno. Il mio Dio scarica Mp3 pirata perché non crede al copyright, anche perché se ci credesse vivrebbe di rendita con i diritti sulla creazione del mondo. Se non si fosse capito, il mio Dio non ama i discografici, perché gli sono riusciti male. Il mio Dio ha letto la Bibbia, e ancora oggi lo considera il secondo libro più esilarante dopo “La Guida galattica per gli autostoppisti”. Il mio Dio, proprio perché non ci tiene alla popolarità, ha cercato di far perdere le proprie tracce e deciso di chiamarsi “Lorro”, perché lo divertiva l’idea di vedere scritto con lo spray “Lorro c’è” sui ponti dell’autostrada. Il mio Dio, quando si vede ritratto in croce, ogni volta si tocca le palle. Il mio Dio, se vede una donna vestita di bianco o di nero che ha fatto voto di castità, scuote la testa, e poi ti passa il “tua suora senza ritorno”. Il mio Dio non capisce perché i preti dovrebbero perdersi gran parte del bello della vita, non trombando. Che poi – dice lui – se finisce che devi molestare un bambino, tanto vale una bella gnocca. Il mio Dio sa fare un sacco di cose, ma siccome ha un’infinità di impegni, finisce che le fa tutte male: altrimenti non si spiegherebbe perché ha messo in giro i commentatori dei blog così come sono, prima di averli finiti. Il mio Dio si faceva le canne, ma poi ha smesso, perché non era poi tutto questo granché. E un giorno, per provare, ha tirato di coca, ma è stata l’unica volta, perché poi gli venivano le manie di grandezza. Il mio Dio non ammette la guerra, nessuna guerra, e a maggior ragione quelle combattute in nome suo. Il mio Dio ci vorrebbe aiutare, ma ha perso il libretto delle istruzioni. Il mio Dio ritiene che Jessica Alba sia la cosa che gli è riuscita meglio al mondo. Il mio Dio conosceva i vincitori di tutti i reality sin dalle prime puntate. Ma perché è bravo ed è appassionato al genere, mica per quella fesseria dell’onniscenza. Infatti il mio Dio guarda Lost, e come tutti vorrebbe sapere cosa c’è sotto quella cazzo di botola. Il mio Dio non vuole che si sappia, ma guarda regolarmente E! Entertainment. Il mio Dio, fino a quando si è potuto, guardava Sky con la tessera pirata, e ogni tanto dava una sbirciatina a Primafila 22 dopo le 23. Poi si è comprato il Dreambox, e ora fa il tifo per i pirati affinché cracchino al più presto l’NDS (che peraltro è stato creato sempre dagli stessi della storia della terra promessa). Il mio Dio, quando vede che ai sassi si risponde coi cannoni, si rammarica di avere fatto pochi sassi. Il mio Dio ha pianto, vedendo quei corpi scheletrici ammassati come biancheria da lavare. Epperò crede anche che uno che è stato martire a quel modo abbia avuto tutti i mezzi per capire che non è accettabile passare dalla parte degli aguzzini. Il mio Dio ride un sacco di quelli che entrano in metropolitana con uno zaino e poi si fanno esplodere in nome suo nella speranza di trovare in paradiso sette vergini. E se ride è per due motivi: il primo è che sa che tutta quella storia del paradiso è una gran puttanata; l’altro è che le sette vergini invece esistono o, meglio, esistevano, perché se le è già trombate tutte lui. Il mio Dio preferisce di gran lunga gli atei ai perenni indecisi che confondono la politica con la religione e tengono il piede in due scarpe, come i cattocomunisti. Il mio Dio fumava PallMall col filtro quando dappertutto si trovavano solo quelle senza: andava a comprarle in Svizzera. Al mio Dio gli Svizzeri non stan mica tanto simpatici, anche se nella sua personale classifica di quelli che non sopporta vengono dopo i notai; gli avvocati che difendono imputati che sanno essere colpevoli; gli ausiliari della sosta; quelli che leggono “Libero”; quelli che ridono alle battute di Gabriele Cirilli; quelli a cui piacciono Lillo e Greg; Briatore; quelli che rispondono al telefono nei call center (anche se sa che non è solo colpa loro, eppure resta il fatto che se lavori per una merda, un po’ di puzza ti resta addosso); quelli che fanno “blink blink” coi fari sulla terza corsia mentre tu stai già andando alla velocità massima consentita; quelli che leggono la Fallaci; quelli che leggono Isabella Santacroce; quelli che Fini sarà stato anche fascista, ma come parla bene”; quelli che Almirante, sì, era fascista, ma la dialettica che aveva lui…”; quelli che ritengono Prodi il candidato giusto per la sinistra; quelli che invece fanno il tifo per D’Alema; quelli che a D’Alema preferiscono Rutelli; quelli che vorrebbero Fassino; quelli che invece sognano Veltroni; quelli che votano a sinistra in generale senza un minimo di spirito critico. Il mio Dio, non c’è nemmeno da chiederlo, preferisce di gran lunga don Milani a don Giussani, per un sacco di motivi, ma soprattutto perché il primo ha pronunciato una battuta finale che secondo lui merita l’Oscar per la migliore uscita di scena:“Oggi si compie un miracolo: un cammello passa per la cruna di un ago”. Il mio Dio ha riservato un posto speciale ad Adriana Zarri per quella volta in cui, ospite a Samarcanda, ha detto: “Tra le chiese e le case vanno costruite prima le case, perché Dio non ha freddo”. Il mio Dio versa il suo otto per mille ai Valdesi anche se non ha mica capito cosa cacchio vogliono, ma gli stanno simpatici e poi lo usano interamente per iniziative a scopo sociale. Al mio Dio è piaciuta un sacco quella scena di Indiana Jones in cui Harrison Ford capisce che il Santo Graal non poteva essere d’oro e costellato di diamanti, perché Gesù era povero e figlio di un falegname. Al mio Dio quelli comeSan Francesco, che dormono con un sasso per cuscino e fanno penitenza col cilicio, sembrano solo un po’ idioti o fuori di testa. Il mio Dio, prima di condannare Padre Pio a trascorrere il resto dell’eternità in forma di statua per il puro gusto di vederlo ricoprirsi di guano, ha chiesto che glielo mandassero su per qualche giorno solo per fargli fare il giro della volta celeste a calci nel culo. Il mio Dio si chiede come si può essere tanto boccaloni a credere a quella storia della Madonna che partorisce vergine, e soprattutto, alla faccenda dell’“uno e trino”. Il mio Dio è uno solo, e se avesse avuto un figlio col cazzo che l’avrebbe mandato tra noialtri a frequentare cattive compagnie, con tutto quello che avrebbe speso per mandarlo nelle migliori scuole. Il mio Dio, però, non avrebbe fatto frequentare al suo la stessa classe degli eredi di Berlusconi, quella in cui tutti i bambini hanno due cellulari, anche perché lui che ne ha uno solo e già è pieno di rompicoglioni che lo chiamano a qualunque ora, e si chiede cosa se ne faccia di due uno che non ha ancora compiuto dieci anni. Il mio Dio è onnipotente e non ha paura di niente, tranne, un po’, di Previti e Dell’Utri. Il mio Dio si rompe le palle le volte che ci ascolta sul suo iPod e gli capita qualcuno che sta recitando il rosario. Al mio Dio non stava già granché simpatico il polacco, quello che andava in Africa sapendo che il maggiore problema da risolvere era il controllo delle nascite, e lo stesso faceva prediche contro i preservativi; figuriamoci ora che gli hanno messo un crucco ex nazista conservatore che sostiene di parlare a nome suo. Il mio Dio con la Sindone, per quel che vale un lenzuolo medioevale spacciato per il sudario di Cristo, ci si soffierebbe il naso. Il mio Dio è molto divertito dalla coincidenza che gli unici sedicenti esperti che ritengono autentica la Sindone siano gli stessi che hanno sostenuto che Carlo Giuliani è stato colpito da un proiettile sparato in alto e poi casualmente deviato da un sasso lanciato in aria.
Il mio Dio è un dritto, perché si è guardato bene dal pensare anche solo per scherzo di esistere.

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1 Commento

  1. Continuo a seguirti, da tempo. Quindi é inutile fare complimenti. Ormai sei una “presenza” amica, anche una pietra di riflessione. Solo (ancora) un appunto: pensi che non sia anti “illuministico” essere allergico ai catto-comunisti (sorta di moralismo estremo: o sei ateo come deve essere un *comunista* o credi – é questa la “contraddizione”) e agli avvocati che difendono i colpevoli (la Giustizia *prima di tutto*)? Ogni tanto non mi trovo troppo d’accordo quando tratti un po’ troppo in superficie temi (in questa puntata) che sono abbastanza complessi come il socialismo, il diritto e la teologia (non parlo per “fatto personale”). Capisco, nel complesso tutto tiene, ma qualche volta mi sembra di trovare un buchetto.

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