TheClassifica 116 – Dago spiace

I Mondiali. Simbolo della speranza, della voglia di riscatto di un popolo intero – come 20 anni fa quando li abbiamo ospitati noi, ricordate? Ecco, poi ci siamo riscattati alla grande. E vent’anni fa Ligabue cantava Piccola stella senza cielo ma non era n.1. Oggi sì, con canzoni più brutte. Al n.2 ci sono i Litfiba. Vent’anni fa cantavano El Diablo ma non erano n.2. Oggi sì, con un live del cavolo. Sono loro che sono andati verso la massa? O è la massa che è andata verso di loro? La massa, poi, ha sempre ragione perché se non la raggiungi non sai parlare alle masse? Ha ragione quelle volte che viene EDUCATA? Oppure non ne ha mai, si fotta la massa, stupidi pecoroni buoni solo a votare Berlusconi? Ecco, ho preambolato tutto ciò per portarvi a Gigi D’Agostino (al n.9, terza new entry della top ten con i Litfiba e il n.4 di J.Ax e Neffa, “strana coppia” che onestamente trovo eccitante quanto un gelato al sapone). Sapete, Gigi D’Agostino è una specie di fantasma della musica italiana. Non se ne parla oppure se ne parla per articoli stile Corrieredellasera, del tipo, appunto, “Vende tanto quindi è un fenomeno quindi è ok, per noi”. Perché non se ne parla? Forse perché i suoi pezzi usano tutti i trucchi più dozzinali della dance all’italiana, dalle tastierazze a trombetta ai ritmi tutti uguali che gettano un ponte tra la techno, la tarantella e la marcetta fascista? Perché i testi (date un’occhiata se volete all’inno I’ll fly with you) sono roba che al confronto Mino Reitano era Majakovskij? Perché non fa il personaggio, gli basta fare il misterioso guru del mixer? Per le cover fetenti di Un giorno credi, Imagine, il Bolero di Ravel? O perché lo ascoltano i peggio truzzi?

Penso che la ragione vera sia l’ultima. E non lo trovo giusto. Perché mica è il solo, che viene ascoltato dai peggio truzzi. E non è detto che faccia meno danni di Marco Carta (incidentalmente, sceso dal n.2 al n.6, alle spalle di Renato Zero) (non dimenticatelo!) Tanto per fare un esempio, la dance italiana prima della irresistibile ascesa di D’Agostino era più che ascoltabile anche fuori dalle discoteche e non richiedeva, per il pieno apprezzamento, spremute di MDMA: la spaghetti house (Black Box) oppure la cosiddetta commerciale (Corona, Ice Mc) erano dignitosamente prive del compiacimento trash che D’Agostino e i suoi pallidi satelliti infondono nelle produzioni italiane degli ultimi anni.

Però, D’Agostino è in top ten.

Quindi, ha ragione lui? Abbiamo torto noi? Sì, certo, includo anche voi. Il fatto è che c’è un maligno narcisismo (elitario e antidemocratico, vergogna) da parte di noi eccelsi critici e voi sapiente fetta di pubblico nel liquidare la questione dicendo: “Musica che non mi piace, gente che non mi piace, vivaddio qualcosa in questo Paese segue ancora certe equazioni”. Certo sarebbe spiazzante se la gente che non ci piace sentisse John Coltrane, oppure se Gigi D’Agostino fosse il preferito di Obama o Steve Jobs. Però, posto che ci piace che esista gente che non ci piace – così possiamo sentirci migliori – e che ascolta musica che non ci piace – così possiamo sentirci raffinati ascoltando la nostra – forse ha un senso rompere il silenzio e dire: Gigi, la tua musica è brutta. Ma brutta forte. E piace a dei minorati musicali. Poi, vedi tu. Forse hai ragione: sei in top ten, riempi i locali. Oddio, c’è gente che fa ballare la gente con musica meno aberrante, ma insomma, i tuoi sono fior di attestati. In fin dei conti, come scrisse quel tale, meglio essere re all’inferno, o nullità in paradiso? Non credo che tu abbia dubbi.

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16 Commenti

  1. Mi spiace di non essere utile al dibbattito ma non l’ho mai sentito nominare neanche per sbaglio. Per me la dance italiana si ferma a Baltimora. Nel senso del cantante nerd.
    Restando sul Gigi d’eccetera oggi sono stato travolto da espositori ovunque con il nuovo lavoro del signor tatangelo che si preannuncia quantomeno invadente.

  2. Appropo’ di cover fetenti, da un po’ mi scappa (e quando scappa scappa) una domanda che in realtà sarebbe stata nella precedente TheClassifica, ma dato che è già uscita questa e tu rispondi solo a dieci commenti te la butto qui vedi mai che mentre attendiamo che i bimbiminkia di D’Agostino (e qui mi sa che c’è da tenersi forte agli appositi sostegni) che invidi tantissimo intercettino questo post e si chiamino a raccolta, c’hai tempo per dirmi un po’:

    C’è un motivo preciso, un giorno esatto, qualche bandierina indicabile, che ha stabilito che da quel momento in poi la Mannoia (avrebbe dovuto comparire sotto TC precedente perché è lo stesso discorso di Mina) avrebbe potuto fare qualsiasi “altra” canzone come stesse facendo la cover del secolo pure quando, sempre, così non è?
    Non so, io non me ne intendo e tanto meno sono di quelli con l’orecchio così pieno di arte da fare il sofistico, ma ‘sto fenomeno Mannoia che va avanti da quando qualcuno le disse che Sally (è la bandierina?) meritava di essere riproposta per non meno di dieci anni ogni volta che le capitasse un microfono, proprio nonmelo-so-spie-ga-re-io (è una cover nel commento, avanguardia insomma).

    La canzone con Noemi, esempio, è bella, cioè funziona.
    Ecco, ogni 3 (10?) anni ne fa una sua che funziona e nei restanti 3 (10!) anni son trecento cover come fosse Pavarotti che tutti devono ringraziarla pure se la canzone è devastata.
    Come funziona, oh tu che sai?
    A usare come metro le dita della mano, se ne contano almeno 5 di strepitose uscite personali, al punto da portarla lassù dove da quel punto in poi puoi riproporre pure “Che fico!” di Pippo Franco con l’orchestra sinfonica di Vienna certa che tutti grideranno al miracolo e ti chiederanno per chi votare alle prossime politiche?

    Fine della curiosità.

    Ovvio che tutto questo nasca dal fatto che sono INVIDIOOOSOOOO INVIDIOOOOOOOOOOOSOOOO!
    (è sempre opportuno dirlo, in attesa dell’arrivo dei bimbiminkia gemellati con quelli di GD’A)

  3. Ciao Paolo Madeddu, scusami se decido autonomamente di essere confidenziale, però così aiuto me stesso ad esprimere al meglio ciò che voglio dirti o scriverti. Leggendo il pezzo di sù, mi vien spontaneo chiederti cosa pensi di Jovanotti, visto che a me non piace assolutamente e penso che sia mediocre, purtroppo non essendo cantante o autore, tutti mi screditano affermando che invece, al contrario è un genio della comunicazione, è sincero profondo bla bla. Tu come lo definiresti? Grazie, e comunque sei proprio acuto nella tua critica non corrotta solo dalla personalità dei cantanti che giudichi o più semplicemente prendi in giro. Bye

  4. Corona faceva la dance commerciale? Quando stava con la Moric, forse? Non me lo ricordo proprio, anche se poco ne capisco.

  5. Oddio, il perchè “piace ai truzzi” non mi convince. Anche i Daft Punk piacciono i truzzi. Anche Etienne De Crecy piace ai truzzi. A pensarci bene anche Aphex Twin e tutti i suoi compari dell’IDM saranno stati ballati da Chav strafatti.

    E sopratutto, i kraftwerk piacevano parecchio anche a Truzzi di colore armati di campionatore dei primi anni ’80.
    Che oggigiorno si fanno chiamare Producer e misteriosamente non sono più Truzzi.
    Dicevano che i suoi anni ’80 erano ormai “da Truzzi.” Ma ora abbiamo la roux e calvin harris e un migliaio di altri parenti , e le loro sono diventate “sonorità sofisticate e ironiche”.

    se gigi d’agostino fosse nato nei sobborghi di bristol e avesse chiamato i suoi brani con nomi come “sqwerk 6” o “cymbal drift”, avremmo comunque detto che la sua musica è “brutta forte” o avremmo parlato di “nostalgia anni ’90” (siamo nel 2010, ci può anche stare) e “rimandi alle sonorità dei primi brani computer based”?

    personalmente non so dire se mi ritrovo buon gusto alle orecchie o i paraocchi alle orbite oculari.

  6. Boh, direi che fa musica brutta forte però con uno stile ben definito. Quello stile di dance che la fa da padrona a M20 ( e che non si sente in nessuna altra emittente dance) . E il fatto di avere 2 emittenti radiofoniche nazionali come Dj eM20, che lo supportano da sempre, contribuisce al raggiungimento di certi risultati in classifica.

  7. Dieci commenti, scattano le vaghe, confuse risposte.
    @DiamondDog: non trascurare il fatto che Gigi ha composto una canzone dedicata al figlio nato da pochi mesi. Chi se lo sarebbe mai aspettato.
    @Broono: (“Che fico” cantata dalla Mannoia mi ha colpito a freddo, lascia che mi ripigli) (dunque) la Mannoia effettivamente le canta tutte un po’ allo stesso modo (che un po’ mi ricorda la Zanicchi, anche se per forza di cose mi sono perso gli anni migliori dell’Iva). Credo che sia riuscita dove poche cantantesse riescono (Nannini, Mia Martini), ovvero nel fare dell’uniformità di interpretazione un attestato di credibilità. Giorgia, lei la canterebbe “Che fico” – ed è questo, agli occhi di molti italiani, il suo problema: la Mannoia non lo farebbe perché il suo cantato è dignitosa sofferenza muliebre, e quando Ligabue le scrive un pezzo (…e su, facciamo una nuova carezza a miticoLiga) glielo scrive ribadendo che lei conosce gli uomini e che tante gliene hanno fatte etc, scrive una canzone per il personaggio Mannoia prima ancora che per la cantante. Forse aiutato dal fatto di essere diventato lui medesimo una sorta di maschera della commedia del rock.

    @Michele: boh, “genio della comunicazione” è un bel complimento, ma se ne sono così estasiati dovrebbero dire poeta, artista, quelle robe lì che si usavano una volta. Jovanotti è veramente difficile da liquidare in poche righe, io penso onestamente che sia un peso massimo della canzone italiana e non solo quella recente. Penso anche – onestamente – che ogni tanto sia insopportabile come pochi, e guidi da anni quella tendenza a fare testi facilitati come le parole crociate per cervelli pigri e anime banali. Penso – ancora più onestamente – che uno che scrive e canta e recita “Baciami ancora” lo faccia per un solo motivo: affinché sua figlia possa condurre un giorno le interessanti esistenze di Rosita Celentano o Benedetta Mazzini.

    @MrTasty: Fermo lì, non fare il furbo con me :-) I truzzi dei primi anni 80 io li avevo nel mirino (volevo diventare uno di loro. Mi hanno scartato e costretto a diventare un menoso sofistico) e non ascoltavano i Kraftwerk, casomai di crucco prendevano i Modern Talking. All’interno del genere dance Giggetto D’Agostino ci va giù piatto, intenzionalmente piatto come all’interno del genere “pop italiano” ci va giù piatto, intenzionalmente piatto Biagio Antonacci. Per me D’Agostino fa la musica che potrebbero fare i fratelli Vanzina, la battuta facile come la tastierona suonata con un dito solo. “Ahò, je piace a’a ggente, mo’ non rompe li cojoni”. Sante parole. Ma Aphex Twin ha decisamente tutt’altro coraggio.

    @Elfi Sartori: eh, il Deejay Time di Albertino ai suoi bei tempi era più divertente (…ci ho preso?)

  8. @Madeddu: parlavo dell’altro lato dell’oceano. :P

    A tribe Called Quest, Afrika Bambaata, Kool Herc e soci, i kraftwerk li ascoltavano eccome. Senza le pippe mentali degli ascoltatori europei e piuttosto “sentendo” bene il groove teutonico.
    (come conseguenza dubito che senza di loro, dalle parti di Detroit, qualcuno avrebbe mai notato che le Roland TR-303 oltre a fare totalmente schifo come basso, sono buone per accompagnare l’LSD.)

    E sia a NY che a Detroit, queste personcine non frequentavano di sicuro il ceto intellettuale americano, al massimo veniva tollerato il contrario ( o almeno così mi è stato raccontato ). La musica elettronica “vera”, non le pernacchie sperimentali della musica concreta, proviene da negri senza un soldo, senza istruzione e molto, molto incazzati :)

    Ovvio che questo ragionamento non obbliga che chi ascolta Gigi d’Agostino a diventare il nuovo simbolo della “Dans all’italiana”.

  9. Ciao Sono Un truzzo Minorato musicalmente,fan di quel tizio senza capelli che per ascoltarlo devi impasticcarti.
    Tu scrivi:
    ”Gigi D’agsotino è un fantasma della musica.[…]non se ne parla[…]” e dai delle motivazioni che di “critico” hanno ben poco.
    Lui non compra spazi pubblicitari è un produttore indipendente e non dice hai suoi fan “vi amo” in tutte le lingue del mondo per accaparrarsi simpatie…anzi il suo comportamento è agli antipodi del finto perbenismo,eppure è arrivato nono.
    Tornando al discorso pubblictario o del “non se ne parla”,io seguo gigi dal 1996 e l’ho visto 2 volte in tv (e ti parlo dei tempi in cui il “tiesto” odierno gli faceva na pippa).
    L’Amour Toujours non ha testo.
    Tanto quanto non lo hanno i più grandi successi mondiali..la musica non ha testo.entra e ti colora.
    (se vuoi ti dico che il testo di “innuendo” non è il testo più bello degli ultimi 150anni,se ci vogliamo mettere in mezzo qualcosa di Wonder o di un autore a tua scelta..per me va bene.)..I signori testi si contano sulle dita di una mano (e non ha senso prendere testi “inglesi”..tanto quanto non ha senso screditare un brano per il suo testo,il suo accordo principale o il suo suono).

    Il Bolero? (le note non le h ainventate lui,ha dotato il bolero di un altra chiave..tra l’altro il Bolero è sublime ma è coem dire,…….ripetitivo?? 18 minuti di “loop” non dovrebbero essere gradite stando al tuo ragionamento.)

    Imagine? Cantata da una voce sublime come quella di Diana Jurca,ha te non lascia nulla? mi spiace,a volte essere prevenuti è un handicap.

    La dance di D’Agostino del ’97-2000 è catalogata come tale ma non è identificabile. è “DANCE” totalmente diversa da quella dei suoi satelliti..
    Le parti più commerciali del D’Agostino son i suoi “featuring”.

    A quanto la MDMA Gigi investe soldi e lavoro per garantirci serate “pure”.
    Non poche volte ha lanciato messaggi contro l’uso di sostanze stupefacenti.Non poche volte ha investito denaro per “proteggerci”.
    Quindi è veramente brutto accostare il suo nome e la sua musica a determinate cose.
    (è chiaro che c’è chi consuma stupefacenti ma è un discorso di individualita di certo non legato alla musica..altriemti iniziamo a parlare dei salotti parigini)

    Hai nominato Coltrane..Un innovatore…
    Io ti nomino Hendrix “quello che suonava la chitarra con la lingua e faceva l’effetto trenino”…
    Un innovatore.
    Potrei andare avanti per artisti e artisti.

    Pensi seriamente che i critici della loro epoca li apprezzassero in toto?

    Sai dove sbagli?
    Cataloghi la musica..trasformi l’astratto in concreto e gli dai una visione accademica.
    la musica accademica è per chi la compone.Non per chi l’ascolta.

    Non esiste musica di serie A o musica di serie B..così come non esistono ascoltatori classificabili nelle suddette categorie.

    L’ascolto musicale prescinde dai teatri e dagli impianti audio con 1000000000w.

    Perchè io sono Truzzo bimbo minkia ascoltando Gigi…
    Tu sei minkia se ascolti la musica classica sui cd.
    (chiaramente il mio è un paradosso,ma è reale).

    Aggiungo tu non sai quanti campionamenti di grandi del passato ci sono nei brani di D’Agsotino e non sai quanto questo stimola la ricerca.

    E’ riduttivo Basarsi su campioni e dati inventati dal pregiudizio,non rende onore al tuo blog.

  10. @Giancarlo Volpe, ti vedo punto sul vivo tipo tifoso. Ai truzzi ho dato dei truzzi – perché truzzi sono: scelta di vita libera, consapevole e soddisfacente (voglio sperare. Altrimenti, scelgano di fare i fighetti – come me, toh). E quanto all’espressione “minorati musicali”, francamente mi sembra giustificata dal fatto che ti accontenti di poco. Per te – mi sembra di capire – il testo di un brano è pressoché irrilevante. Per me, niente affatto. Il testo è come il portiere: per giocare senza, devi essere Beethoven o il Milan di Sacchi (Giovanni Galli in porta. Praticamente, come non averlo). ti accontenti dei riffoni di tastiera suonata con un dito solo, ti accontenti di sentire il pezzo più ovvio del mondo e più ricantato del mondo, Imagine, in un’ennesima versione resa secondo te più sublime dell’originale – ma quand’anche mi lasciasse qualcosa (e così non è non perché sono prevenuto, ma perché troppe “Imagine” ho sentito reinterpretare nei secoli dei secoli, da gente cui piaceva vincere facile) dicevo, quand’anche mi lasciasse qualcosa, a essere sublime non sarebbe il Gigi, ma la Diana Jurca.
    Quanto al trasformare l’astratto in concreto, non credo di saperlo ancora fare, ma partirò da cose semplici, tipo trasformare l’acqua in vino. E un’ultima cosa: sì, esiste musica di serie A e di serie B. E pure di serie C. Ma non per il genere: per i musicisti che la fanno. I Beatles, Duke Ellington, Igor Stravinskij (forse i campionamenti li ha inventati lui) sono serie A, i Gemelli DiVersi, Lenny Kravitz e Giovanni Allevi sono serie C, sulla serie B possiamo discutere. E a proposito di serie, per continuare con la metafora calcistica, il vero punto centrale della discussione è: Madeddu, non ti risparmieresti tante discussioni dicendo: “Ognuno ascolti quello che gli pare, se si diverte o emoziona col Ballo del Qua Qua, buon per lui”? La risposta è che è vero, ognuno si diverte ed emoziona a modo suo. C’è chi allo stadio si emoziona e diverte a veder vincere la sua squadra anche su rigore che non c ‘era. Ma sono minorati sportivi. E non se ne fanno nemmeno un grosso problema: chi ha da ridire, sicuramente è un rosicone INVIDIOSO. E visto che è quello che mi scrivono in tanti, può darsi che io lo sia. La maggioranza ha sempre ragione.

  11. Ma è chiaro che “mi pungi sul vivo”.
    Ti do anche i motivi:
    Classifichi un genere dando come spiegazione,tra le altre “l’ascolto truzziano”.
    Se io dicessi “X” fa successo perché è ascoltato dai drogati o perché non c’è due senza tre…
    e tu sei un suo ascoltatore,automaticamente la cosa non ti piace…perchè erroneamente ti ho catalogato.

    la menomazione musicale ti assicuro che non c’è e questo vale per me,come vale per la GRANDISSIMA maggioranza dell’utenza del suo forum.

    Tu,come mio padre,mio zio(ce li metto perchè in 2 superano i 10000 dischi ,diciamo che sono discreti ascoltatori) non capite perchè: “mi accontento dei riffoni di tastiera suonata con un dito solo”.
    “di sentire il bus di frascineto che suona il clacson nelle curve”.”di ascoltare un pò di rumore”.

    Badando alla complessità melodica dovremmo cancellare 3/4 della musica italiana a cominciare da battisti.(se non altro lui ha i testi,uguale per De André[anzi non uguale perchè D.A è inarrivabile,ma aveva un estensione vocale che non superava 1/8]).

    Questo per dimostrarti che se cerchi il pelo in musica ti fai fuori il 90% degli artisti in un colpo.

    E lo dico a supporto del fatto che NON ESISTE MUSICA DI SERIE A O B PER CHI ASCOLTA.
    Che la musica SEMPLICE non esiste.LA musica arriva e colpisce.come le musiche tribali di miliaia di anni fa.

    ti suggerico un video:
    http://www.youtube.com/watch?v=5pidokakU4I&feature=related

    Il synt non può piacere.Non ho nulla da dire.
    Un basso accentuato con frequenze improponibili,non piace,non ho niente da dire.
    Un Oboe sintetizzato:non piace.Non ho nulla da dire.

    Tornando a noi,preciso di aver dato del “sublime” alla voce di diana (oggettivamente bella a differenza dei synt di Gigi che possono non piacere[io li preferisco]).

    una buona parte dei loro testi.(dico questo perchè tu dai importanza al testo e per me sbagli)
    [innovatori anche loro]

    E’ lecito chiedersi “MA COME FANNO!!!!”.
    Non è lecito rispondersi.

    La musica è astratta.
    concreta lo è solo per gli orchestrali di una filarmonica durante un concerto,con difronte un pubblico composto da “fanatici musicali” li per gioire ascoltendo un errore che difficilmente arriverà.

    A quanto rosicone invidioso..
    non credo tu lo sia.
    Anzi suppongo tu sia un buon ascoltatore.
    Però a mio avviso potresti concederti qualche “perché” in più.

    Detto ciò ognuno rimanga con le proprie convinzioni,
    se ti ho dato qualche spunto di riflessione non posso che esserene felice.

    Un solo favore,
    non costa nulla.

    Ascolta l’album “l’amour toujours II”.
    Li non ci sono sonorità che possono “turbarti”.
    Provaci.

  12. “”una buona parte dei loro testi.(dico questo perchè tu dai importanza al testo e per me sbagli)
    [innovatori anche loro]””

    qualcosa si è cancellato nella digitazione..

    Mi riferivo ai beatles.E va collocato qualche riga più su.

    La versione originale.

    Tu dici che i beatles sono di serie a ma non dovremmo prendere in considerazione una buona parte dei loro testi.(dico questo perchè tu dai importanza anche al testo e per me sbagli)
    [innovatori anche loro]

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