Il giorno della Repubblica che non sa accogliere i suoi nuovi figli

Quale modo migliore di festeggiare la nostra Repubblica se non intervistare tre italiani?

I tre italiani, sotto molti aspetti più italiani di noi, si chiamano Sumaya, Khalid e Igiaba. Parlano l’italiano spesso meglio di noi. I nostri dialetti meglio ancora di noi.

Sono quegli italiani, figli di genitori in fuga da paesi oppressi e nazioni in guerra, che facciamo quotidianamente sentire stranieri su una terra che è anche loro.

Nelle interviste che AVoiComunicare ha pubblicato ci spiegano il loro concetto di patria: Sumaya, italiana col velo; Igiaba, fiera dell’accento romano; Khalid, che vuole essere un cittadino anche lui.

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2 Commenti

  1. il codice penale italiano ha la priorità rispetto al corano?
    se la risposta è NO, allora tutti sti discorsi su patria e cittadinanza rimangono la solita aria fritta condita da qualunquismo mondialista.

  2. Certo che come banalità questa cosuccia su Corano e Codice Penale non scherza mica e nemmeno quell sul qualunquismo mondialista (?) scherza, hai studiato insieme a Renzo Bossi ?

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