Anche tu cronista: la tua storia su Noemi e Papi

Dopo il grande successo di Papi Gallery una nuova iniziativa interattiva sulle pagine di Macchianera.

A seguito delle recenti inchieste e differenti versioni sul modo in cui Berlusconi avrebbe conosciuto la famiglia Letizia, diventa anche tu cronista! Prova ad indovinare la prossima versione ufficiale che verrà presentata ai giornali e concorrerai al premio Papitzer per la miglior Notizia (Noemi-Letizia) dell’anno.

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Ecco un esempio:

“Si, ero io che pilotavo il Mig 23 precipitato sulla Sila il 27 giugno 1980. Furono Gianni Letta e Cesare Cadeo a recuperarmi in elicottero mettendo al mio posto il cadavere di un pilota libico morto nella battaglia di Tobruk. Noemi non sarebbe mai nata se le Sinistre mi avessero accusato nel caso Ustica e io fossi finito in carcere. Ecco perché lo chiama Papi”

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31 Commenti

  1. Mentre viaggiava sull’Oceanic 815 diretta verso un provino per diventare meteorina, Noemi è skippata indietro nel tempo ai lontani anni 50, fonzietime. Si innamorò di un giovane cantante da pianobar in una nave da crociera dal quale ebbe una figlia. Ecco la verità: Noemi è la nonna di se stessa.

  2. “conosco il padre di noemi perchè noemi, negli anni ’80, era l’autista di mills. come ho conosciuto mills? spedì un book fotografico che emilio fede dimenticò in un ristorante.”

  3. La verità è che me l’ha passata un monsignore dopo essersi accorto che aveva scambiato per fanciullO una che invece era una fanciullA.

  4. Gli ho stretto la mano nel 1990 a Roma poi l’ho avvi­cinato nel 2001 a Napoli per regalargli cartoline antiche. Gli feci sapere del dram­ma che colpì la mia famiglia quando in un incidente stradale morì Yu­ri, il fratello maggiore di Noe­mi. Due giorni dopo ricevetti una lettera scritta a mano da Berlusconi in persona, una lettera accorata, toccante. Cre­do che sia nato quel giorno il mio rapporto con lui, lo sentii sincero, vicino, partecipe. Qualche mese dopo, durante una gita a Roma con moglie e figlia, de­cisi di andare a trovare Berlu­sconi. Noemi aveva dieci anni: “Considera­mi il tuo nonnino” le disse lui. Allora in­tervenni e dissi “Nonno mi sembra ingeneroso, meglio che lo chiami papi”.

    Questa è la mia storia.

    Ho vinto?

  5. (ragioniamo per assurdo)Caro Elio,se le cose fossero veramente andate così avresti dovuto badare di meno alle scemenze da campagna elettorale permanente che il Premier si tira dietro,e fermarti a pensare che magari gli avversari politici dello stesso non sono così coglioni come è stato raccontato.A sinistra non conosco nessuno che di fronte a una situazione come quella hai raccontato non avrebbe fatto calare un velo per tornare alla vecchia dialettica politica,basata sul gran bel niente che l’esecutivo sta portando avanti .E ora se vuoi perdonarci

    p.s. l’unico che avesse avuto qualche sospetto sulla tresca in corso era il camerlengo della residenza del presidente del consiglio.Non si era mai vista una fornitura così ingente di dentifrici di Paperinos

    youtube.com/watch?v=SM5Lc3VjJ74

  6. “Gli feci sapere del dram­ma che colpì la mia famiglia quando in un incidente stradale morì Yu­ri, il fratello maggiore di Noe­mi”

    Elio, ma perché? il corruttore di avvocati e minorenni possiede anche un’agenzia di pompe funebri?

  7. Letto che lo ebbe – “Beh” – disse un regista – “la storia è intrigante e merita un film”.
    Lo scrisse e lesto convinse un produttore che lesto formò un cast di stelline che leste vollero al centro lui, attore del momento e di fama universale. “Sarà un gran successo, sfonderò i botteghini” – si disse il produttore poi stette… Tutto era pronto, mancava solo il poster…

    Certe storie alla fine lo meritano. O no?

    un saluto da altrove
    un cronista

  8. L’ambiente dei giornalisti è più piccolo di quanto si possa pensare.
    È fatto di poche migliaia di professionisti e un gruppo ancora più ristretto che chatta, spia, si informa e trae da tutto questo il proprio “pane quotidiano”.
    Il sistema è poco serio, dovremmo dire, scadente. Ma il tempo di Montanelli, donna Letizia e Mario Cervi, è ormai passato remoto.
    Il motivo di tutto questo sono forse le nuove tecnologie: cimici sparse nei pc, nei telefoni, e, perché no, nelle case di ognuno di noi.
    E da queste realtà rubate si possono offrire al lettore, si ritiene, nuove storie inedite di cittadini che faranno discutere e interessare.
    Ma il lettore sta imparando che la notizia più interessante è come sia stata carpita la storia di un post, di un articolo, di un pezzo.
    È stata rubata, costruita e creata a danno di altri.
    E questa storia, è la migliore di tutti.
    Perché è vera.
    E non è stata rubata a nessuno.

  9. è stato emilio a presentarmi la noemi , è la nipote di una sua vecchia fiamma di gioventù quando gestiva un negozio di giornali proprio a casoria…

    triste è che è vero

  10. ot Il bello è che Noemi di X-factor,come tutti sapranno,è un nome d’arte.All’anagrafe si chiama Veronica.”Ci inventiamo tutto”,come scrisse Tom,alla caduta del settimo velo(in “coscine di pollo”,tanto per non andare lontani)

  11. intanto a La Russa hanno sputato in faccia a Genova
    e il Tg1 ha parlato di “aggressione”
    La Russa si è molto lamentato dicendo che questo dimostra quanta poca “sicurezza” ci sia

  12. Un giorno la mamma disse a Noemi: “devi portare questa focaccia alla nonna che non sta bene, e se nel bosco trovi il lupo… beh, chiamalo Papi…”

  13. “Bloccate quelle foto: Sono immagini rubate in casa, momenti di assoluta intimità”
    30 Maggio 2009 — “L’On. Silvio Berlusconi nato a Milano il 29/9/1936 e residente in Milano espone quanto segue: nel tardo pomeriggio del giorno 26/5/2009 il direttore di Panorama, Maurizio Belpietro, contattava uno dei miei legali, l’avvocato Niccolò Ghedini, rappresentandogli che ad un giornalista che collabora con la testata da lui diretta, il dottor Amadori, era giunta notizia che vi fossero alcune fotografie in vendita, che potevano apparire di particolare interesse in relazione agli attuali fatti di cronaca. Il dottor Belpietro veniva quindi informato che un fotografo di Olbia, tale Antonello Zappadu, residente in Olbia, offriva in vendita una serie di fotografie scattate all’interno della mia residenza sita in Olbia località Porto Rotondo, denominata Villa Certosa.”

    “Tali notizie erano riportate, come detto, al dottor Belpietro dal dottor Amadori, il quale narrava che già nel dicembre del 2008 lo Zappadu gli si era rivolto, prospettandogli l’opportunità di acquistare una serie di fotografie scattate a Villa Certosa. Amadori, che conosceva da lungo tempo lo Zappadu per motivi professionali, visionava alcune di queste foto e avvisava il vicedirettore di Panorama della situazione. Entrambi le ritenevano non rilevanti e la trattativa si interrompeva e nessun altro veniva posto a conoscenza dell’accaduto.”

    “Nella giornata del 26 c.m. il dottor Amadori incontrava a Milano lo Zappadu che gli offriva nuovamente le foto, asserendo altresì di averne scattate delle altre nel periodo fra il Natale 2008 e gli inizi dell’anno 2009. Lo Zappadu asseriva che la situazione attuale di particolare clamore mediatico nei confronti del presidente del Consiglio e le imminenti elezioni politiche rendevano il materiale di eccezionale interesse. Affermava inoltre lo Zappadu, e ciò è di particolare rilievo, che tali foto erano state offerte al Gruppo Hachette-Rusconi e precisamente al direttore del settimanale Gente, dottoressa Monica Mosca. A dire dello Zappadu, Mosca era assolutamente interessata ad acquistarle ma si sarebbe riservata una decisione, dovendosi recare a Parigi per ottenere il consenso dall’editore, vista la cifra richiesta. Infatti lo Zappadu appalesava che il valore delle foto era quantificabile in ben 1 milione e mezzo di euro e che tale prezzo era correlato anche all’interesse dimostrato da giornali inglesi e francesi, quale ad esempio Paris Match, a cui sarebbe stato possibile per l’acquirente poi rivenderle.”

    “Lo Zappadu prospettava al dottor Amadori la possibilità di comprarle alla medesima cifra e per dimostrargli la serietà della trattativa con Rusconi gli inviava una bozza di contratto tra lui e l’editore. Gli inviava, inoltre, una serie di foto quale campione rispetto alle 700 totali, ribadendo la richiesta di 1 milione e mezzo e invitandolo a decidere con grande rapidità poiché la dottoressa Mosca sarebbe dovuta rientrare a breve da Parigi recandogli la risposta definitiva e a suo dire certamente positiva.”

    “Il dottor Amadori, dopo aver visionato le foto, le consegnava al dottor Belpietro che le faceva pervenire, unitamente al contratto, all’avvocato Ghedini. Ghedini provvedeva a contattare telefonicamente la dottoressa Mosca per avvisarla che riteneva trattarsi di materiale di illecita provenienza, essendo stato commesso dallo Zappadu quantomeno il reato di cui all’art. 615 bis c.p. Si ricordava, fra l’altro, che lo Zappadu era già stata condannato in sede civile e dal Garante per la protezione dei dati personali oltre ad essere pendenti alcuni procedimenti penali nei suoi confronti per fatti analoghi, proprio commessi in danno dell’esponente specificatamente a Villa Certosa.”

    “La dottoressa Mosca rappresentava all’avvocato Ghedini che effettivamente era stata contattata dallo Zappadu, che le aveva offerto le fotografie il 20 o il 21 c.m. ma che non solo non aveva avviato una trattativa, né mai aveva ipotizzato di recarsi a Parigi dal suo editore, ma aveva chiaramente detto allo Zappadu di non essere interessata all’acquisto, anche perché a conoscenza delle condanne inflittegli, poiché essa stessa prima di dirigere il settimanale Gente lavorava presso il settimanale Oggi, dove erano state pubblicate nel 2007 le foto illegittimamente carpite in Villa Certosa.”

    “Appare quindi evidente il comportamento antigiuridico dello Zappadu che non solo ha commesso pacificamente il reato di cui all’6115 bis c.p. ma altresì ha tentato di procurarsi un ingiusto profitto prospettando l’indebita pubblicazione di materiale fotografico che avrebbe potuto provocare un evidente danno d’immagine ove maliziosamente prospettato, senza le facili spiegazioni che soltanto i diretti interessati avrebbero potuto fornire. Si osserva infatti, per completezza d’informazione, ancorché superflua rispetto alla commissione del reato, che un consistente gruppo di fotografie, pur essendovi i volti oscurati, verosimilmente ritrae nel maggio del 2008 l’allora primo ministro della Repubblica Ceca Topolanek, la sua famiglia, altro ministro del governo ceco, il loro seguito, oltre ad una serie di soggetti che erano stati ufficialmente convocati per le serate d’intrattenimento offerte a Topolanek. Si ricordi infatti che il Primo Ministro Ceco era stato ospite in Villa Certosa in quel periodo per circa una settimana.”

    “L’altro gruppo di fotografie verosimilmente ritrae alcuni ospiti in Villa Certosa durante le vacanze natalizie 2008-09. Come è facile osservare dalle fotografie, si tratta di soggetti ripresi in momenti di assoluta intimità del tutto leciti e senza alcun particolare rilievo o connotazione, addirittura mentre si trovavano all’interno delle abitazioni poste a loro disposizione e ritratte mediante potenti ed intrusivi mezzi di riproduzione delle immagini.”

    “Appare evidente da quanto esposto che sono stati posti in essere comportamenti penalmente rilevanti. Chiedo pertanto che il Garante voglia adottare tutti i provvedimenti che riterrà opportuni ed in particolare l’inibizione di qualsivoglia utilizzo e o pubblicazione del materiale fotografico sopra indicato.”

    “Dichiaro di nominare quale mio difensore di fiducia nel presente procedimento l’avvocato Niccolò Ghedini.”

    Silvio Berlusconi

  14. “Dovremmo concentrarci sul cotirusre una societe0. Chi governa, non dovrebbe occupare cosec tanto i nostri discorsi e pensieri.”questa frase, caro stefano, e8 interessante e fa pensare (tu del resto sei un uomo originale nelle idee, nel senso che non abbracci comodamente delle idee gie0 fatte, ma cerchi di elaborarle a tuo modo)perf2 la frase ha due punti deboli, o quanto meno problematici:”dovremmo cotirusre una societe0 ecc. ecc.” : ebbene, stefano, ma chi sarebbe questo “noi”, il soggetto che costruisce? il problema e8 che che un “noi” per tutti non esiste, siamo un popolo suddiviso in tanti interessi e gruppi diversi, contrapposti (nord-sud, statali-dipendenti privati, giovani-anziani, ricchi-poveri, aggiornati tecnologicamente-fasce di analfabetismo tecnologico e non solo) cioe8 un “noi” non esiste; esiste un’italia? esiste l’italia? mi pare che sia un problema grosso”chi governa, non dovrebbe occupare i nostri pensieri”, sarebbe facile rispondere: se l’autista che guida l’autobus, domattina, e8 ubriaco, noi passeggeri non ci dobbiamo preoccupare? ma la questione e8 pif9 complessa, buon stefano, ed io non ho i mezzi per districarla: quanto un uomo solo incide sugli eventi? senza hitler ci sarebbe stato lo stesso il nazismo, senza mussolini ci sarebbe stato il fascismo? non e8 come domandarsi se senza il mago zurlec c’era lo stesso lo zecchino d’oro, e8 proprio un problema enorme, capire se l’indole di un uomo cambia gli eventi; io credo di sec, se ad ajaccio non nasceva un piccolo generale dal nome neanche tanto francese, la storia d’europa sarebbe stata diversa; anxhe se perf2 ci sono le grandi spinte che vanno avanti per proprio conto (hegel perf2 quando vide passare napoleone disse “ho visto lo spirito del mondo a cavallo”) quindi e8 un tema enorme, anche affascinante, ma di difficilissima soluzionea chi avesse avuto il coraggio di legger tutto, chiedo perdono

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