Nomen Omen

Ormai pare assodato,
Se Sgarbi è uno sgarbato,
Travaglio è un travagliato.

Però sono dubbioso:
Se Fazio è uno fazioso,
Schifani?

(l’autore si dissocia preventivamente da qualsiasi ulteriore rima possa essere generata con questa metrica; si dissocia dai possibili significati ricollegabili alle parole soltanto per una mera convenzione linguistica; si scusa infine con il direttore generale della Rai per non averlo fatto intervenire, ma qui avrebbe creato soltanto confusione)
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48 Commenti

  1. @Patrick

    Mettiamola così….è più grave essere stato amico fino a Gennaio di quest’anno di un uomo che ha la colpa di aver contribuito ad organizzare una marcia nonviolenta e democraticamente consentita, che essere stato amico e socio parecchi anni fa di un uomo che si è poi dimostrato essere boss della mafia…

    Right?

  2. Il punto non è la marcia “nonviolenta e democraticamente consentita”: sono le affermazioni di Farrakhan e di Wright. Il loro pensiero.

    E quanto di quel pensiero Obama condivide. Perché il fatto che ora, messo alle strette da gran parte della stampa americana (ed anche da quella più liberal, che piace tanto dall’altra parte dell’Atlantico), prenda le distanze da Wright ha poco valore. Non si invita ad introdurre il proprio discorso di candidatura qualcuno di cui non si condividono le idee. O no?

    Per quanto riguarda Schifani, mi sembra che D’Avanzo colga perfettamente il punto: “[Travaglio] consapevolmente presenta come “fatti” ciò che “fatti”, nella loro ambiguità, non possono ragionevolmente essere considerati (a meno di non considerare “fatti” quel che potrebbero accusare più di d’un malcapitato).”

    P.S. ecco, una perla di Farrakhan: “They [the Jews] are the greatest controllers of black minds, black intelligence. They write the scripts – the foolish scripts on television that our people portray. They are the movie moguls that feature us in these silly, degrading, degenerate roles.” guardian.co.uk

  3. Diritto di cronaca (tale o presunto) per diritto di cronaca (tale o presunto), credo che quanto precisato da Alessandro M. Caprettini chiarisca ciò che vuole sapere Cassandro. Ed aggiungerei che, data l’obbligatorietà dell’azione penale, considerato che i fatti sono risalenti nel tempo se ad oggi nessun PM ha ritenuto di ravvisare notizie di reato una ragione ci sarà di sicuro.
    O no?

    Roma – «Calunniate, calunniate: qualcosa, resterà» predicava Beaumarchais. Passano gli anni, ma non la tentazione. Una volta lo si faceva con discrezione, per non farsi scoprire. Usi e costumi di oggi portano invece dritti sui teleschermi come accade a Marco Travaglio. Che l’altra sera, se n’è uscito da Fabio Fazio con sfumate ma assassine accuse sulle conoscenze mafiose del neo-presidente del Senato.

    A Palermo, casualmente davanti alla tv con moglie (già funzionaria della procura generale di Palermo) e figlio, dopo la torta di un compleanno andato a male – ne ha compiuti 58 – Renato Schifani, è rimasto basito dalle allusioni. A chi lo chiamava, offriva spiegazioni politiche dell’agguato: è noto il legame tra Travaglio e Di Pietro che sta sgomitando di brutto per evitare il dialogo tra Pdl e Pd, che Schifani non si stanca di apparecchiare ovunque. Ma agli intimi confessava «una grande amarezza». Un po’ perché il suo è tra i nomi più specchiati nella lotta alla mafia – tant’è che gli si riconosce appieno l’aver trasformato il 41bis (il carcere duro per i mammasantissima) in una normativa stabilizzata, mentre prima si rinnovava di biennio in biennio – ma soprattutto per il «non detto» da Travaglio che, si sa, è uomo d’onore. E che ha deciso di querelare.

    Già: perché render noto che nella società di brokeraggio di cui fece parte, c’erano anche Nino Mandalà e Benny D’Agostino che anni dopo sono stati riconosciuti come mafiosi, poteva anche starci. Ma a patto che si rendesse noto pure che nella società, messa su grazie ad accordi con autorevoli broker assicurativi del Nord, Schifani era entrato nel ’79 su richiesta dell’avvocato ed onorevole dc, La Loggia, uno che con la mafia non aveva assolutamente nulla a che fare. Aveva anzi cercato di tirarsi indietro dall’invito a partecipare, accampando scuse economiche da giovane di studio qual era. Ma poi fu convinto a farvi ingresso, versando i 3 decimi di quel 3 per cento di cui risultò proprietario: 1 milione e mezzo o poco più. Non solo: appena un anno e mezzo dopo, liquidò la sua quota (dicembre ’80). E all’epoca Mandalà era rispettato e noto concessionario delle benzine Fina, mentre D’Agostino faceva parte di una famiglia ben conosciuta che costruiva porti e banchine in tutta la Sicilia. Entrambi incensurati e senza macchia alcuna.

    «Potevo sapere io, che 18 anni dopo, i due sarebbero risultati collusi? Avevo forse una sfera di cristallo?» s’è lamentato ieri Schifani con chi – come la Finocchiaro o il suo predecessore Marini – ha voluto fargli pervenire un chiaro segnale di solidarietà.

    Ma questo Travaglio non l’ha raccontato. E si sa che lui è uomo d’onore. Come non ha specificato, il grimaldello dipietrista (come sempre di più si sostiene a Montecitorio e a Palazzo Madama) che lasciato lo studio La Loggia, Schifani era divenuto un brillante urbanista. Tanto da essere nominato dagli avvocati palermitani (e non dai politici) come loro rappresentante nella speciale commissione urbanistica del capoluogo siciliano. Cominciarono a chiamarlo un po’ ovunque, Schifani, per collaborare alla stesura dei piani regolatori di comuni piccoli e grandi, di centrodestra e centrosinistra. Il sindaco di Lercara Friddi, Biagio Favaro, esponente della Rete di Orlando, se ne servì spesso. Ma Travaglio questo non l’ha ricordato, lui è uomo d’onore. Si è soffermato invece, l’ospite di Fazio, su presunte rivelazioni del pentito Francesco Campanella (già Udeur) secondo il quale Schifani avrebbe avuto una consulenza urbanistica dal comune di Villabate il cui consiglio sarebbe stato sciolto d’autorità più tardi. Corretto, come no! Peccato Travaglio non abbia però fatto notare come non solo esistano relazioni scritte e firmate da Schifani nel corso della sua consulenza di 12 mesi. E che non abbia ricordato come lo stesso Schifani, eletto in Senato nel ’96, lasciò l’incarico. E non è ancora tutto: nel piccolo comune si rivotò nel ’98, ma solo nel ’99 il ministero dell’Interno decise di intervenire e di sciogliere il consiglio comunale in odore di mafia.

    Insomma, raccontando un pezzettino di verità, mischiando le date e ignorando (ed è il caso di cominciare a chiedersi se volutamente…) fatti che erano rintracciabili ovunque come è il caso della Sicilia Brokers i cui soci con rispettive quote si possono chiedere alla Camera di Commercio di Palermo, ecco che si crea il nuovo spazio talebano, in cui il mullah Tra-vahglio esplode pallettoni in nome e per conto di Osama Di Pietroh. Schifani non ci sta. Annuncia querele per «l’azione altamente diffamatoria per il presidente del Senato». Si morde la lingua per non poter strillare la sua, visto l’incarico super-partes. E ci soffre non poco. Anche perché tra le sue carte restano assieme alle minacce mafiose («Ti faremo saltare in aria» gli scrissero, condannandolo a un paio d’anni di scorta rigida) dichiarazioni di stima di molti presidenti dell’Antimafia, di parenti di vittime di Cosa Nostra. E persino di Giancarlo Caselli che ricordò come, in presenza del rischio di scarcerazione di pericolosi criminali, si attivò con il mondo politico segnalando la cosa anche al senatore Schifani «che subito si attivò efficacemente». Ma anche questo Travaglio, che è uomo d’onore, non l’ha detto.”

  4. Sì, certo, Paoletto.

    Alla domanda di Fazio sul comportamento dei giornalisti Travaglio avrebbe dovuto rispondere:

    ” in certi momenti sembra chwe certe notizie diano fastidio a destra e sinistra. Ma io sono un giornalista, che mi importa di destra e sinistra? NOn devo scrivere che Schifani ha avuto frequetazioni ( sono rapporti d’affari, veramente, nota mia)con mafiosi? Ah, però, bisogna aggiungere che “he nella società, messa su grazie ad accordi con autorevoli broker assicurativi del Nord, Schifani era entrato nel ’79 su richiesta dell’avvocato ed onorevole dc, La Loggia, uno che con la mafia non aveva assolutamente nulla a che fare. Aveva anzi cercato di tirarsi indietro dall’invito a partecipare, accampando scuse economiche da giovane di studio qual era. Ma poi fu convinto a farvi ingresso, versando i 3 decimi di quel 3 per cento di cui risultò proprietario: 1 milione e mezzo o poco più. Non solo: appena un anno e mezzo dopo, liquidò la sua quota (dicembre ’80). E all’epoca Mandalà era rispettato e noto concessionario delle benzine Fina, mentre D’Agostino faceva parte di una famiglia ben conosciuta che costruiva porti e banchine in tutta la Sicilia. Entrambi incensurati e senza macchia alcuna.”

    Finito di dire questo, era finita la trasmissione.

    Quello su Schifani era SOLO UN ACCENNO.

    E dai, Paoletto. Questo è solo un polverone. E io mi sono stancata di farmi offrire le interpretazioni dagli altri. Voglio giudicare IO cosa è offensivo e cosa no. E se Schifani si sente offeso da qualcosa che quereli e la smettano di trattarci da imbecilli.

  5. “Questo non è uno scambio di informazioni. Si chiama scambio di disinformazioni”.

    Ventomare, do you remember?
    La frase è di Romano Prodi, e si riferisce alla Nigerbarzelletta. Che è stata smentita da mezzo mondo (a destra, a sinistra, al centro, in Italia, negli Stati Uniti), tranne che dai cronisti di Largo Fochetti.

    http://tinyurl.com/4ntn2n

    P.S. non ci sono complotti dappertutto…
    P.P.S. ah, le scie chimiche…

  6. MA SCUSATE, VOGLIO CAPIRE, PRE FAVORE.

    Schifani era socio o no di un mafioso?
    Travaglio ha detto questo, Facci dice che non è vero, D’avanzo invece fa un pistolotto su cose non dette.

    Qualcuno mi dia una risposta chiara e certa per favore.
    Amico/Socio SI. Amico/Socio NO.

    Tutto il resto è una ammasso di inutili parole, e sofismi della minchia.

  7. “Già: perché render noto che nella società di brokeraggio di cui fece parte, c’erano anche Nino Mandalà e Benny D’Agostino che anni dopo sono stati riconosciuti come mafiosi, poteva anche starci. Ma a patto che si rendesse noto pure che nella società, messa su grazie ad accordi con autorevoli broker assicurativi del Nord, Schifani era entrato nel ’79 su richiesta dell’avvocato ed onorevole dc, La Loggia, uno che con la mafia non aveva assolutamente nulla a che fare. Aveva anzi cercato di tirarsi indietro dall’invito a partecipare, accampando scuse economiche da giovane di studio qual era. Ma poi fu convinto a farvi ingresso, versando i 3 decimi di quel 3 per cento di cui risultò proprietario: 1 milione e mezzo o poco più. Non solo: appena un anno e mezzo dopo, liquidò la sua quota (dicembre ’80). E all’epoca Mandalà era rispettato e noto concessionario delle benzine Fina, mentre D’Agostino faceva parte di una famiglia ben conosciuta che costruiva porti e banchine in tutta la Sicilia. Entrambi incensurati e senza macchia alcuna.

    «Potevo sapere io, che 18 anni dopo, i due sarebbero risultati collusi? Avevo forse una sfera di cristallo?» s’è lamentato ieri Schifani con chi – come la Finocchiaro o il suo predecessore Marini – ha voluto fargli pervenire un chiaro segnale di solidarietà. ”

    Ecco, Cassandro, rileggi questo passaggio: troverai la risposta che cerchi.
    Se vuoi, semplifico: Schifani entrò, su invito di La Loggia, in una società di cui facevano parte due signori che sarebbero stati condannati per mafia anni dopo.

    Sta a te decidere se già allora si sapesse che questi due erano mafiosi oppure no. Tutto qui.
    Schifani dice di no, se il virgolettato del giornalista è corretto.

    Perché il fatto che riporta Travaglio abbia un valore occorre portare elementi che provino che all’epoca Mandalà e D’Agostino fossero conosciuti in Sicilia non come imprenditori, ma come mafiosi.

  8. @Patrick

    …ma il punto credo sia se sia legittimo investigare, questionare le amicize e le frequentazioni di un candidato o uomo politico di rilevante importanza….e sottolineare di tale personalità solo gli aspetti che POLEMICAMENTE si vogliono evidenziare, e non l’intera vita dello stesso…..Andreotti è stato prescritto per mafia, ossia un tribunale italiano ha stabilito che fino all’82 egli era colluso con ambienti mafiosi. Ciò non toglie che successivamente governi da lui presieduti abbiano prodotto provvedimenti di legge fortemente antimafiosi. Le due cose si escludono? Secondo un tribunale italiano no….
    Questo tipo di giornalismo è legittimo, al punto che le farneticanti affermazioni (ossia idee e in quanto tali odiose ma non penalmente perseguite negli States) di Wright vengono contestate ad Obama. E lui si affanna non a gridare al complotto, ma a rispondere prendendo le distanze da tali idee….Con argomenti simili a quelli che Paoletto cita per Schifani…ossia attestazioni di stima di altri uomini politici, elencazione di proposte di legge che dimostrano la sua convinta “americanità” e il suo antirazzismo….tutto legittimo e giustissimo….ma perchè contestare a Travaglio il diritto di ribadire cose che per quanto passate e probabilmente (mi auguro) non rilevanti sono assolutamente VERE?

  9. Non solo, Peter.

    Travaglio in trasmissione parla di Schifani giusto come esempio, dicendo che ” io non dovrei scrivere che quest’uomo ha frequentato”?, etc…

    Ma sul suo blog blog e sui giornali aveva scritto molto più diffusamente di Schifani. Raccontando delle accuse del pentito Campanella, dei suoi inviti ai matrimoni con mafiosi, etc…
    IL tutto, lo scrive molto prima della trasmissione. Senza contare che riporta cose scritte da Lirio Abbate che non sono state querelate, se non sbaglio.

    Solo che fino alla trasmissione di Fazio non succede niente. Poi, Travaglio va da Fazio e a domanda risponde, e in maniera piuttosto vaga, ed ecco che scatta la tragedia pubblica.

  10. Ok, Schifani ha avuto un rapporto di affari con un mafioso. Ho acquisito questa informazione MOLTO RILEVANTE, ora in un paese civile dovrebbero seguire le spiegazioni del protagonista, e non si dovrebbe tentare di censurare la cosa o fare la vittima.

    Qua sopra dicono che contava come il 2 di picche e che anzi è stato forzato (cede alle forzature? mha), che è argomentazione più decente di quella “si ma il socio è stato condannato anni dopo” come se si diventasse mafiosi solo dopo aver avuto il bollino della magistratura.

    Ecco l’informazione funziona così, e quello che ha detto travaglio doveva essere una occasione per disquisire sul fatto non sul fatto che lo abbia detto. Più informazioni si hanno e meglio è.

    Adesso decido io se schifani è un pessimo politico perchè:
    1) Potrebbe essere mafioso visto che:

    “Ora l’equivoco su cui spesso si gioca é questo, si dice: quel politico era vicino al mafioso, quel politico é stato accusato di avere interessi convergenti con l’organizzazione mafiosa, però la magistratura non lo ha condannato, quindi quel politico é un uomo onesto. E NO! Questo discorso non va, perché la magistratura può fare soltanto un accertamento di carattere giudiziale. Può dire beh ci sono sospetti, ci sono sospetti anche gravi, ma io non ho la certezza giuridica, giudiziaria, che mi consente di dire quest’uomo é mafioso. Però siccome dall’indagine sono emersi tanti fatti del genere, altri organi, altri poteri, cioé i politici, cioé le organizzazioni disciplinari delle varie amministrazioni, cioé i consigli comunali o quello che sia, dovevano trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze tra politici e mafiosi, che non costituivano reato, ma erano o rendevano comunque il politico inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Questi giudizi non sono stati tratti perché ci si é nascosti dietro lo “schermo” della sentenza e detto: questo tizio non é mai stato condannato, quindi é un uomo onesto. Ma dimmi un poco, ma tu non ne conosci di gente che é disonesta, che non é stata mai condannata perché non ci sono le prove per condannarla, però c’é il grosso sospetto che dovrebbe, quantomeno, indurre soprattutto i partiti politici a fare grossa pulizia e non soltanto essere onesti, ma apparire onesti, facendo pulizia al proprio interno di tutti coloro che sono raggiunti, ovunque, da episodi o da fatti inquietanti, anche se non costituenti reato.”

    Paolo Borsellino (26 gennaio 1989).

    2) Non sa scegliere le amicizie e i soci, quindi evito di metterlo in una posizione importante (questa cosa vale soprattutto per Berlusconi, anche se fosse la persona più onesta del mondo, ma la gente è troppo stupida per capirlo).

    3) Chi fa il politico dovrebbe avere un passato che non permetta insinuazioni, nemmeno pretestuose.

    4) La mafia è solita usare questi tipi di agganci di vecchia data quando vuole trattare con i politici.

    5) Fare il politico non è un obbligo e chi lo fa non dovrebbe avere nessuna macchia nel suo passato sia che sia stata causata da lui sia che l’abbia subita.

    6) Non l’ho mai sentito dire qualcosa di intelligente, e ha un atteggiamento palesemente servile.

    6) Mi inorridisce esteticamente.

    e così via…

  11. Benny D’Agostino ha pure raccontato nel processo Andreotti del viaggio che fece al tempo sulla sua Ferrari da Napoli a Roma assieme a Michele Greco,
    il “papa della mafia”.
    Che D’Agostino al tempo fosse incensurato ha
    quindi una importanza relativa, mi pare.

  12. Facci….

    Ma per favore!!!!!

    Siete servi dei servi, la maggiorparte di voi è vergognosamente schiava di qualcuno, o di un partito, o del potente di turno..
    Ormai il giornalismo non si basa più sui fatti reali, ma solo sulle opinioni, e su questo sono assolutamente d’accordo con Travaglio.
    Voialtri costruite le notizie, siete dei maghi della comunicazione, ma schifosamente falsi e faziosi.

  13. Sul nigergate.

    Secondo me quelle affermazioni prodi le fece per spirito istituzionale. D’Avanzo e Bononi erano molto critici sulla gestione Pollari che stava facendo il governo e chiedevano una veloce rimozione del capo dei servizi che ne aveva fatte di tutti i colori. lo stesso prodi aveva tutto l’interesse personale a liquidare il capo del sismi. Da Pio Pompa e le gestioni dei nominativi telekom, dalla falsa lettera sulle extraordinary rendition che prodi avrebbe scritto. Ma lo spirito istituzionale e la protezione della struttura di intelligence lo ha portato a gestire la sostituzione affiancandola alla riforma dei servizi e gestendola come una rotazione ordinaria di incarichi.
    Forse qualche imprecisione sul racconto della storia del nigergate ci sarà anche stata, ma la sostanza, questo nel racconto dei due giornalisti, è che i servizi italiani, nonostante la Costituzione glielo impedisse si sono cercati di accreditare come affidabili anche nella creazione di prove false che potessero dare sostanza al casus belli che l’amministrazione Bush stava preparando per l’invasione dell’Iraq. In questo senso ci sono versioni e dichiarazioni contrastanti di tutti servizi, ma fidarsi di chi aveva preparato una struttura privata informativa parallela a me risulta comunque più difficile. Rimane il fatto che prove false hanno scatenato una guerra e noi ci si siamo infilati dentro, pur con tutte le cautele di iniziativa umanitaria, giustificandola sulla base di quelle ammissioni.

  14. Ventomare, perché ti sei buttato su questo pistolotto spy cercando di avvalorare la “fedeltà politica” di Bonini e D’Avanzo? Guarda che la cosa non depone a favore del tuo teorema scassato. Anzi.

    FF aveva ragione su un punto poco fondamentale:

    “Ti trovavi meglio con Prodi o con Berlusconi?
    Con Berlusconi si avverte sempre un clima generale da regime. Ma il clima da regime si è prolungato anche con Prodi. Colpirne tre o quattro è servito a educarne moltissimi.Oggi la censura va avanti con il pilota automatico. Autocensura. Non c’è bisogno dei diktat bulgari. Sono diventati tutti obbedienti. Hanno paura della loro ombra.”
    http://www.melba.it/csf/articolo.asp?articolo=365

    Il commento di Chiara* è esemplare: è convinta di dar ragione a Travaglio e invece è D’Avanzo, che ha dato del cialtrone a Travaglio. Roba da asilo infantile. (ke però fa numero su una certa realtà ke nn sa, però è fico, dai raga. Anch’io gliene ho dette 4 a quelli!!!! Ciao, visita il mio blog. Viva Marco e abbasso il Papa!!!).
    Mentre i bifolchi che fanno statistica sulla scolarità del Paese stanno tutti da una parte.

    Insomma, nonostante il fatto che Di Pietro imperversi su tutte le televisioni da mesi, ovunque ti volti è regime. E tutti son giornalisti, avvocati, giudici, economisti, candidati Premier… E basta là. Postulato

  15. E lei, appuntato, ricontrolli tutte le sentenze a partire dal 1920, sbobini tutte le telefonate. Ricerca a tappeto, insomma. E, se del caso, parli con i testimoni.
    Che si faccia luce, perdi(nci). E mi si risponda!

  16. Semplicemente perché sono gentile e rispondo a chi mi fa delle osservazioni, ed inoltre, perché penso di aver capito chi è la gentile dea che si firma sotto lo pseudonimo di nigerbarzelletta. :)

  17. A proposito di Travaglio:

    L’industria della coscienza …

    Ma chi fa parte dell’industria della coscienza? Chi oltre all’attuale e ben nota leadership politica di sinistra – i noti Piero Fassino, Massimo D’Alema, Walter Veltroni, Fausto Bertinotti, Oliviero Diliberto, Antonio Di Pietro – ne fa parte? Ecco alcuni nomi illustri: Beppe Grillo, Roberto Benigni, Dario Fo, Marco Travaglio, Michele Santoro, Gino Strada, Nanni Moretti e tanti altri come loro che da sempre si adoperano incessantemente a tenere ben sveglie le coscienze altrui e ben alti i propri profitti grazie al sentimento spinto di matrice sinistra. Già, perché sono migliaia i cultori dell’ideologia buonista ancora attivi, e hanno tutti – salvo qualche rarissima eccezione – un denominatore comune: un cospicuo conto in banca. E così fu che la cosiddetta elite della coscienza si inventò paladina dei poveri, per poi in seguito spacciarsi per la parte migliore del paese, la parte più buona, quella sana …

    http://new-italy.net/i-falsi-profeti/industria-della-coscienza/

  18. Gasparri domani presenzierà anche all’inaugurazione di un centro commerciale e sarà il padrino della fiera del wellness. Dategli una poltrona, incollatecelo e toglietecelo dal video. Caspita, c’è da prendersi paura a invitare Barbacetto a un contradditorio, che grinta.

  19. Certo che in confronto a Gasparri anche Facci passa per genio.

    Il decadimento dell’Italia in diretta a Matrix…

    Insomma alla fine quello che ha detto travaglio era vero, e il 99% degli italiani non lo sapeva.

  20. Certo, come e’ vero che in un campionato a 4 la seconda classificata e’ arrivata penultima…

  21. Merda, cazzo e porca puttana!!! Caro Bruno, scusami, qualche lapsus d’origine ignota mi deve aver fatto (chissà perchè, poi) confondere nella tastiera te con Dario Ballantini: il che è il colmo perchè quest’ultimo nemmeno mi fa ridere, tra l’altro, e non guardo quasi mai “Striscia la notizia”; scusa ancora Bruno, e reitero i miei complimenti a te: grazie e scusa ancora

    ringrazio Http500 per aver preventivamente chiarito il mio errore (non ho scritto “ringrazio Graziano” perchè sarebbe sembrata una boutade idiota: di figure di merda oggi ho già fatta una, basta e avanza)

  22. …ecco, e adesso dopo “oggi” è saltato un “ne” !! Tastiera di merda, mani di merda…

  23. Ieri sera Facci a Matrix è stato geniale, ha fatto la parte del leone, subbissando pure Di Pietro. Complimenti, e vai avanti così.

  24. New Italynet, c’è solo un piccolo problema. Che nessuno ha elevato alcuno a profeta della coscienza. In parolepovere, quello che sta scritto su quel sito sono fesserie.

  25. Facci da Matrix? wow!!!! strepitoso, non e’ che qualcuno mi puo’ manda’la registrazione?

  26. La pagina di wiki che parla di me è quanto di più NPOV abbia visto per ora.
    Non sto neanche a fare editing, perché non ho né il tempo né la voglia.

    Pace.
    Ventomare, non ti preoccupare. Continua a vedere complotti dappertutto (anche quando vengono smentiti da senatori di Rifondazione Comunista, non da Bush).

    P.S. Malabarba, by the way

  27. OT: Facci quelle cose su Grillo le avevo postate giorni fa (del consumo che era 12 e non 7 famiglie), ora so con precisione i dati. Grazie.

  28. Facci ieri a matrix è stato vergognoso come sempre…solo gasparri è peggio di lui…

  29. Caro Filippo, non condivido quasi nulla di quello che dici (anzi non dici), ma affrancati da Gasparri, almeno questo, fallo!!

  30. Per favore, qualcuno dia ad http500 l’indirizzo di Facci, così la smette di scodinzolare qui e gli riporta il legnetto direttamente a casa… :)

  31. Bruno, non sono sicuro che Kakà sia d’accordissimo con te nel far discendere dal nome la caratteristica fondamentale della persona.

  32. Facci strepitoso? Ma se è stato zittito più volte anche da Mentana evidentemente infastidito dalla sua precoce sgarbizzazione… Prevedo che tra un po’ Facci dica che a Matrix non si può parlare senza sbraitare (qualcosa mi dice però che con vespa si trova benissimo).
    Andando avanti così tra qualche mese è in piazza che manda a fanculo tutti.

    Per i contenuti, sempre analisi errate. E insisteva con sta “menzogna” quando ormai sanno tutti che queste amicizie/società c’erano, quindi travaglio non ha mentito, punto.
    Io non lo sapevo, adesso lo so, travaglio a fatto il suo lavoro.
    Facci non mi ha dato nessuna informazione in più che non sapessi, e poi ha perso anche punti ripetendo che le condanne sono venute anni dopo, come se uno diventasse mafioso dopo la sentenza, non prima (cosa tra l’altro abbastanza ininfluente per me).

  33. Ragazzi, Facci col giornalismo non ha niente a che fare. Travaglio (che non mi è affatto simpatico) ha solo dato una notizia vera: amicizie tra Schifani e mafiosi; facci, chi cazzo sei tu per dirci che sono irrilevanti??ognuno decide in base ai propri valori se sono rilevanti o meno. Quello che ha dato fastidio è stata la divulgazione di una notizia pura, senza il filtro leccaculesco che ci dicesse come interpretarla o che non ce la desse proprio perché è irrilevante.

  34. Ragazzi, Facci col giornalismo non ha niente a che fare. Travaglio (che non mi è affatto simpatico) ha solo dato una notizia vera: amicizie tra Schifani e mafiosi; facci, chi cazzo sei tu per dirci che sono irrilevanti??ognuno decide in base ai propri valori se sono rilevanti o meno. Quello che ha dato fastidio è stata la divulgazione di una notizia pura, senza il filtro leccaculesco che ci dicesse come interpretarla o che non ce la desse proprio perché è irrilevante.

  35. Zanzara, ti rispondo con tristezza ma solo perchè si sta scaldando l’acqua del caffè.

    Penso che la mia maestra delle elementari abbia fatto bene il suo lavoro, forse a te però sfugge il fatto che non ci fosse l’italiano tra le materie che insegnava.

    Io invece non metto in dubbio la capacità dei tuoi insegnanti perchè so che sei tu zuccone che non sai nemmeno cosa sia Albione.

    Comunque si capisce che bazzichi internet da pochi anni perchè altrimenti sapresti che rispondere ad un commento facendo notare refusi ed errori grammaticali è l’ultimo stadio di chi non sa cosa dire, nemmeno Facci si aggrappa a queste cose… o forse si?

  36. Restaci in Albione, brit.

    Travaglio ha fatto il suo lavoro: propaganda.

    P.S. cosa leggerai, mio caro brit, d’ora in poi (visto che Repubblica ha voltato le spalle al travaglismo duro e puro)?

    P.S. come out ye black and tans…

  37. Non ho mai letto Repubblica, e non sento l’impulso irresistibile di farlo. Quindi, sticazzi.

  38. “mi scuso con tutti per il doppio post ma ho avuto problemi di connessione”

    Invece grazie, Mattia. Mi stai facendo salire in classifica. Anche se devo ringraziare prima di tutti Filippo e Virginia.

  39. Zanzara fottiti… i tuoi post sono inutili quanto te e l’animale fastidioso del tuo nick.

  40. che orgia di leccaculo … phua’ … difensori dell’indifendibile ed autoprocalamtisi detentori della verita…. mamma mi che schifo, Facci in testa, volgare ed isterico. bleah

    Molto signorile il post iniziale, sottile ironia da sbellicarsi eh …

    Signore iddio aiutaci tu

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