Buttare il bambino della libertà di pensiero con l’acqua sporca del pedofilo

La crociata antipedofila proposta da E Polis è arrivata anche su Macchianera, ma la discussione in proposito si è limitata a questioni del tutto marginali come il logo proposto, senza approfondire il problema molto più essenziale dell’opportunità di una simile mobilitazione.
Io ritengo che l’iniziativa sia dannosa; di effetto discutibile per quanto riguarda la lotta contro la pedofilia, e sicuramente molto negativa per quanto riguarda il rispetto di altri principi non meno importanti.


Va sottolineato in primo luogo che il contenuto del sito “Boy Love Day”, che è stato oscurato come richiesto dalla mobilitazione suddetta, è sicuramente molto discutibile, per non dire aberrante, ma NON è illegale. Nel sito infatti non si favoriscono comportamenti illegali, né si sostiene che si dovrebbe violare la legge. Si esprime invece la tesi che i comportamenti pedofili siano legittimi e che non dovrebbero essere sanzionati. Questa è semplicemente un’opinione e, per quanto possa e debba apparire odiosa a chiunque sia dotato di un minimo di raziocinio, non è un reato. Ciò che è stato fatto, quindi, è censurare un’opinione ritenuta potenzialmente pericolosa e in grado di rafforzare indirettamente comportamenti devianti e illegali.

Quali saranno i benefici di questa operazione? A mio avviso, davvero molto pochi, o forse nessuno. Cominciamo col dire che simili blocchi non sono mai completamente efficaci. Chi sa come fare può abbastanza facilmente continuare ad accedere ai contenuti del sito, anche ora che il blocco è attivo. Per giunta, la mobilitazione ha procurato al Boy Love Day un’enorme pubblicità gratuita, portando a conoscenza di milioni di persone un sito che fino a qualche settimana fa era noto probabilmente solo a poche centinaia di individui in Italia. È dubbio, quindi, che l’operazione abbia avuto una reale efficacia nel contrastare la diffusione delle idee filopedofile.

Al di là dell’effettiva efficacia del blocco, appare difficile che un sito pubblico come quello preso di mira possa servire a favorire attività illegali come lo sfruttamento sessuale dei bambini, che si svolgono certamente in privato e possono trovare su Internet luoghi ben più sicuri e protetti dove essere ospitate. E allora perché dare tanta importanza alla sua chiusura?

I promotori della mobilitazione sostengono che l’oscuramento del sito del Boy Love Day serve a impedire che si diffondano idee permissive riguardo alla pedofilia, che darebbero una sorta di “legittimazione morale” ai pedofili incitandoli ad agire. Ma mi sembra molto difficile dimostrare la concretezza di simili affermazioni. La pedofilia ha radici psicologiche profonde, non ha sicuramente bisogno di propaganda a favore per scatenarsi. Non a caso, dietro questi ragionamenti ci sono entità come il MoIGe, le stesse che a ogni episodio di violenza giovanile danno la colpa a Internet, alla televisione, ai videogiochi e via banalizzando.

Riassumendo, a mio avviso l’iniziativa di E Polis ha permesso a organizzatori e partecipanti di illudersi di avere fatto qualcosa di concreto o di farsi belli con pochisisma fatica, ma la sua effettiva utilità è molto dubbia, forse nulla.

Per contro, le conseguenze negative di quanto è successo sono potenzialmente vastissime, e totalmente sottovalutate dalla moltitudine che ha aderito alla caccia all’untore pedofilo. In pratica, è stato allegramente fatto passare il concetto che un sito Internet non coinvolto in alcun tipo di reato può essere censurato se contiene opinioni ritenute odiose da una larga maggioranza, preventivamente orientata da una violenta campagna di stampa (mi chiedo quanti di coloro che hanno spedito e-mail e cartoline scandalizzate ai ministeri si è preso la briga di aprire il sito e verificarne il contenuto; sbaglio nel credere che nemmeno uno su mille lo avrà fatto?). Questa volta il bersaglio sono stati i pedofili, e tutti si sono accodati, perché chi rischierebbe di passare per un amico dei pedofili? Ma che succederebbe se un altro quotidiano facesse un’analoga campagna per censurare un sito politicamente scomodo, magari facendolo passare per “filoterrorista”, e trovasse ascolto in un governo compiacente o spaventato? Ora la via è aperta.

Sicuramente molti saranno dell’avviso che, per la lotta contro la pedofilia, si possono fare delle eccezioni anche al principio della libertà di espressione. Sbagliando. E’ un errore che si ripete fin dai tempi di L’amante di lady Chatterley. Che molti difesero dicendo che era un capolavoro. E invece andava difeso perché era giusto che si potesse di parlare di sesso esplicitamente nei libri, anche in quelli meno artistici. Un principio, sottoposto a eccezioni dipendenti da giudizi di merito, perde la sua efficacia. E la censura è sempre censura, anche quando applicata a chi difende tesi aberranti come la liceità della pedofilia.

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7 Commenti

  1. Da

    http://www.accademiadellacrusca.it/faq/faq_risp.php?id=4027&ctg_id=44

    «Dialogo fra un venditore di obiettivi e un obiettore

    VENDITORE DI OBIETTIVI: Il signore desidera?

    OBIETTORE: Sono un obbiettore venuto con un obbiettivo preciso: l’obbiettivo della mia macchina fotografica si è rotto, e obbiettivamente ne devo acquistare un altro.

    VENDITORE DI OBIETTIVI: Mi permetto di obiettare, signore, che se lei fosse stato obiettivo avrebbe cambiato obiettivo, chiedendo di acquistare un obiettivo.

    OBIETTORE: La sua obbiezione mo sorprende davvero. Ribadisco che sono un obbiettore venuto qui con un obbiettivo preciso, checché lei obbietti, e obbiettivamente non intendo andarmene senza aver ottenuto il mio obbiettivo.

    VENDITORE DI OBIETTIVI: Lei sarà un ottimo obiettore, ma non è obiettivo. Personalmente, non ho altro obiettivo che quello di vendere obiettivi, ma sono costretto a obiettarle che, se lei mi obietta che vuole un obiettivo, obiettivamente non posso aiutarla.

    OBIETTORE: Lei non può obbiettarmi un bel niente: sono io che le obbietto che obbiettivamente lei, più che un venditore di obbiettivi è un essere abbietto (o abietto? Oddio! Se avessi comprato il Della Valle-Patota, adesso non mi troverei in questo guaio!).

    Chi è obiettivo in questo dialogo surreale: l’obiettore o il venditore di obiettivi? Sicuramente il venditore di obiettivi, che fra obiettare e obbiettare, obiettivamente e obbiettivamente, obiettivo e obbiettivo, obiettore e obbiettore, obiezione e obbiezione sceglie sempre le forme con una sola b. Intendiamoci, le varianti con due b non sono sbagliate, ma sono più lontane dagli originali latini, che erano obiectare, obiectivus, obiector, obiectio. Anticamente queste parole non venivano usate nella lingua di tutti i giorni: le adoperavano solo i filosofi nei loro eleganti trattati in latino, sicché, in questo caso, adoperare le forme più vicine al latino equivale a rispettare maggiormente la storia di queste parole.»

  2. allora: la questione della sacralità dei cuccioli, intesa come bene primario della specie

    te la metto in forse, nel senso che sono abbastanza sicuro di aver visto quel documentario

    sul Nationl Geographic di cui ti ho parlato, ti aggiungo che il commentatore giustificava

    quest’azione, esecrabile ad occhio umano, spiegando che la carne, era estremamente ambita dai maschi adulti come fonte ricchissima di energia rispetto ai vegetali.

    Azzardo anche che in natura, per assecondare il vero unico scopo di ogni essere vivente

    che è la prosecuzione della specie, a volte l’adulto si sacrifica per salvare il giovane

    (vedi le iene), che è la possibilità di continuazione, a volte l’adulto si mangia il

    giovane per mantenersi in forze e continuare la specie (vedi questo gruppo di gorilla).

    Quale delle due tattiche sia la più diffusa non lo so, qui ci vorrebbe uno zoologo, ma

    dubito fortemente che la seconda sia una rara eccezione vista la pregmatica praticità di

    Madre Natura.

    Per la questione nazismo: non mi sono sentito associato ad esso da parte tua (ti assicuro

    che la risposta in questo caso avrebbe avuto ben altro tono…), semplicemente disconosco

    la tua attribuzione di raziocinio ad i regimi totalitari, in questo caso al nazismo.

    Non sono uno storico e per fortuna non c’ero, ma per quel poco che ho letto e sentito da

    chi c’era ed aveva le famose “due dita di testa” ho avuto la netta impressione che le

    masse si muovessero perchè sedotte, da paura e meraviglia, se mi consenti il furto dal

    film “Il Gladiatore”, piuttosto che convinte. Ho altresì letto spesso e volentieri che gli

    oppositori sparivano, o erano esiliati, o comunque che questi 3 regimi si muovevano in

    modo da eludere il confronto con le forze politiche contrarie. Ti ripeto, se per te

    questo è raziocinio per me no.

    Le piazze ghermite di militari inquadrati di Berlino, la folla esultante sotto il balcone

    di Palazzo Venezia a Roma ed il fervore maniacale nell’applicare l’idea comunista a Mosca

    mi fanno pensare più a degli automi che a persone pensanti.

    La forma di autovigilanza ci deve essere, su questo non discuto, come ci si dovrebbe

    indignare se qualcuno al bar dovesse dire che fare sesso con un bambino è giusto, ma resto

    dell’idea che la soluzione ideale non sia mollargli un cazzotto sul naso per farlo tacere

    (pur condividendone istintivamente la tentazione) perchè certe idee non ci devono neanche

    essere, ma riferire alle forze dell’ordine.

    Se non ricordo male, per il diritto, un cittadino è anche colui che rinuncia alla propria

    forza di agire per trasferirla allo Stato, il quale la applica secondo quanto concordato dai cittadini stessi. E se utopisticamente tutte le parti di questo meccanismo funzionassero bene il problema sarebbe estremamente ridotto.

    Altra cosa che mi è venuta in mente, che forse ti sembrerà assurda, o forse un eccesso di

    speculazione: la foga non gestita di estirpare questo cancro ci sta portando, a mio

    parere, anche ad una sorta d’isterismo (lasciando perdere per ora la questione dei maestri

    arrestati e poi rilasciati che ha parecchi lati oscuri da entrambe le tesi).

    Se scrivo che mi piacciono i bambini, o dimostro con una carezza ad un bambino che non

    conosco che sono istintivamente contento della sua esistenza la prima reazione, e

    mi è capitato di vederlo, è il dubbio e la diffidenza negli occhi degli adulti

    circostanti, non è la regola per fortuna, ma un paio di volte ho visto casi simili.

    Giustificata e comprensibile visto quello che si sente alla televisione, ogni sforzo per

    permettere, e proteggere il sano e sereno sviluppo di un essere umano, se non contrasta

    con l’esistenza di un altro andrebbe perseguita ed incoraggiata.

    Però non sarebbe la prima volta che una gruppo sociale “esagera” in un eccesso di giustizia, è già successo che idee nobili degenerassero producendo orrori, e non vedo alcuna garanzia che ne escluda il ripetersi.

    Per quanto riguarda i due termini tedeschi che hai citato faccio ammenda per la mia

    carenza di studi umanistici (con il senno di poi col cavolo che facevo ragioneria:-)) mi

    sto documentando, risponderti adesso non avrebbe senso.

    Secondo, chiamami folle se vuoi, ma per me un operazione mediatica maldestra, e ti

    sottolineo maldestra, che di fatto ha confermato la capacità di agire dei pedofili in

    quanto il sito era di nuovo online in pochissime ore, come era facilmente prevedibile a

    chiunque mastichi un poco della rete, può averne diminuito il senso di giustizia, ma ha sicuramente rinvigorito la loro sicurezza di poter agire indisturbati.

    L’operazione di polizia avvenuta il giorno dopo, invece, se confermata da un procedimento

    giudiziario corretto, metterà in galera un po’ di veri pedofili, intaccando sicuramente di

    più il senso d’inpunità e di potere che hanno.

    Non condivido la tua metodologia, ma capisco perfettamente il tuo orrore dell’idea di un

    atto così maligno e perverso come la violazione della sessualità, elevato all’ennesima potenza dalla carenza di difese mentali e psicologiche di una creatura che sta crescendo.

  3. Fantastico Passarello. Con tutta la stima che posso.
    Se posso riconoscerti un unico limite è quello di metterti a discutere appassionatamente con chiunque.
    Ci sono terreni per i quali è inutile sprecare acqua.
    Bel lavoro Marco.

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