Amare i bambini

Noi siamo persone normali, persone buone. Abbiamo chi un cane, chi un gatto, chi almeno un canarino. E molti di noi hanno bambini. Sono belli, i bambini. Teneri, senza colpe. Sono angeli. Noi amiamo i bambini.


E questo ci riempie di angoscia, perché sono indifesi, i bambini. Se potessimo tenerli sempre con noi – ma non è possibile. Ogni tanto dobbiamo lasciarli andare fuori.
Fuori ci sono altre persone. Sembrano normali, come noi, ma non sono normali. Hanno un cane, hanno un gatto, come noi, ma sono mostri. Sono pedofili. Sono organizzati. Hanno libri e siti internet.
Adescano i nostri bambini. Li drogano, coi tranquillanti. Li costringono a fare cose che noi non riusciamo neanche immaginare. Davanti a una telecamera li molestano. Gli rubano l’infanzia e la felicità per sempre.
In una casa come la nostra c’è una stanza buia, in cui torturano i nostri bambini. Fuori i pulmini girano indisturbati, nel traffico pigro di metà mattina. Bidelli e benzinai sono d’accordo. Insegnanti e medici, custodi, obiettori, avvocati, preti. Non ti puoi fidare di nessuno.

I bambini di questo non parlano. Non esistono, alla loro età, le parole, per l’orrore che hanno dentro. Vorrebbero dimenticare.
Per salvarli dai pedofili, noi non li facciamo più uscire. Per aiutarli a non dimenticare, li chiudiamo in una stanza, e cominciamo con le domande. Quello che devono dirci, lo abbiamo già sentito da altri, a cui è successa la stessa cosa. Perché noi ci teniamo informati, sui libri e i siti internet.
Loro all’inizio non vogliono dire niente. Allora insistiamo. Li tempestiamo di domande.
Può durare un paio d’ore o un paio di giorni. A volte occorre abbassare la luce, e minacciarli. È durissimo ascoltarli quando ancora non vogliono parlare. È odioso riprenderli con una telecamera. Ma è l’amore che ci fa resistere, è l’amore che ci costringe a farli parlare. E alla fine l’amore vince sempre.
Arriva il momento in cui parlano. È terribile starli ad ascoltare, ma tutto quello che dicono di solito coincide. E non sono invenzioni. Tutti i racconti coincidono. Come potrebbero, bambini così piccoli, inventarsi dettagli così orribili. E sono sempre gli stessi! Chi può in buona fede pensare a un’invenzione? I bambini non mentono mai. Sono angeli.
Dopo aver parlato sono sempre molto scossi. Fanno fatica a uscire. A volte dobbiamo dargli tranquillanti, perché ciò che hanno ricordato, ciò che hanno vissuto in quella stanza buia è orribile. Resterà con loro per tutta la vita.
Ora però abbiamo il loro racconto. Lo metteremo su internet. Faremo girare anche il video, è giusto che tutti vedano, che tutti sappiano. Perché ci sono persone cattive là fuori.
Persone che torturano i bambini. Che mettono i video on line. Ci sono i mostri. Il mondo deve saperlo. E glielo dobbiamo dire noi.
Bisogna che tutti stiano attenti. Fuori c’è gente cattiva. Torturano i bambini. Dicono di amarli, ma sono i mostri.
Fuori i pulmini girano indisturbati, nel traffico pigro di metà mattina. Vigili e carabinieri sono d’accordo. Giornalisti e psicologi, giudici e magistrati. Di chi ti puoi fidare.

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35 Commenti

  1. E se capitava al tuo di bambino, cosa pensavi? In dubio pro reo? Come ti saresti comportato?

    Non mi piacciono le contrapposizioni manichee. Capisco quello che il post significa, e lo trovo anche un bel post. Ma rimane sempre quella domanda, quel dubbio che nel post non fai trapelare. Se capitava a tuo figlio una vicenda in odor di pedofilia, te ne stavi rilassato, saggio ed equilibrato?

  2. Piti, il punto non è intervenire o non intervenire, ma intervenire e come e con che metodi. Mi raccontava di recente una ragazza che conosco, che lavora con i bambini abbandonati, che la sua bimba preferita da grande vuole fare “il coccodrillo”.

    I bambini hanno un’immaginazione incredibile, ma non solo. Hanno anche un forte desiderio di compiacere gli adulti, sono impressionabili, ed è facile far dire loro quello che si desidera sentire. Non voglio dire che un genitore ami sentir uscire dalla bocca del proprio figlio la descrizione di una violenza: ma la convinzione di essere di fronte a una violenza subita, unita al desiderio di inchiodare il mostro, può spingere il genitore a “suggerire” al figlio le violenze.

    Non so se questo sia il caso di Rignano Flaminio. Sicuramente ci sono stati, però, dei casi di isteria collettiva in cui i bambini sono stati portati a descrivere azioni mai compiute e molestie mai subite.

    Indagare è giusto: ma non si possono applicare ai bambini gli stessi metodi che si usano con gli adulti, dotati di ben altra coscienza di sé.

  3. Piti, se venissero ad arrestarti perchè il bambino di un tuo vicino di casa ti ha accusato di averlo molestato, senza fornire prove o riscontri o intercettazioni, niente, parleresti di manicheismo o di malagiustizia?

  4. l’innocenza dei bambini è fuori discussione, ma resta tale fino a quando loro restano bambini. Il problema che diventa gigantesco è che non c’è più un’età anagrafica in cui questo avviene. Da una parte l’infanzia dura molto più a lungo di quanto avvenisse un tempo, perché l’educazione pone ritmi alla crescita che a volte sono corretti a volte eccessivamente lunghi. Dall’altra parte però c’è una coscienza passiva dei bambini che è legata alle altre forme di conoscenza con cui vengono in contatto, immagini, suoni, parole… incontrollabili. Nel difenderli all’esasperazione la società dei controlli rischia anche di sortire un effetto opposto, ovvero di esporli ai pericoli. In questa pericolosa fascia grigia si insinua quella parte della società pericolosissima, che nasconde la pedofilia. L’aspetto è tranquillizzante, la famiglia, la scuola, la norma. Dentro la scatola c’è il mostro.

  5. ma che discorsi sempre uguali, sempre buoni e cattivi, di qua e di là.

    Ma pensate che non mi sia immaginato la condizione dell’accusato ingiustamente? O dei bambini indotti a compiacere mamma e papà (grazie per le sorprendenti lezioni di psicologia infantile)?

    Allora, provo a dirlo in un altro modo.

    Ci sono situazioni nelle quali è facile sbagliare. Nelle quali, come fai, sbagli. Che devi decidere e non hai in mano elementi puliti, chiari, categorici. Condizioni nelle quali decine di bambini ti parlano di “gelato da leccare”, di “farfallina da baciare”, che mimano atti sessuali (per l’aquila che mi ricorda la fantasia dei bambini: io passo ore alla settimana con tre bambini -i miei nipotini- che sono in età di scuola materna tutti e tre. Nessuno si sogna di mimare atti sessuali, al massimo di fermare un treno con un calcio…).

    Ora quelli che sentenziano, “se voi foste il giudice”, come nel giochino della settimana enigmistica, sareste stati inappuntabili? Avreste detto ai genitori di continuare a mandare a scuola i bambini in attesa di riscontri più certi?

    Ma è diventato impossibile n questo cazzo di Paese capire il punto di vista e le condizioni operative e decisionali del prossimo? Tutti ospiti di un immenso Porta a Porta, anzi di un Processo del lunedì su scala nazionale dove tutti hanno chiaro il da farsi, tanto non lo devono fare loro?

  6. i taxi sono guidati dai migliori allenatori di calcio
    i blog sono frequentati dai migliori magistrati

    eh, già, deve essere così

  7. e i giornali sono scritti dai migliori arrampicatori sugli specchi
    e le televisioni sono fatte dai migliori accalappiatori di ascolti

    eh, già, deve essere così

  8. Piti, hai proprio mancato in pieno il punto. I tuoi nipotini non mimano atti sessuali perché a) probabilmente non ne hanno subiti e b) nessuno si è sognato di interrogarli al riguardo, facendo suggerimenti su quello che potrebbero rispondere. Che era più o meno il punto del mio commento: capisco la foga giustizialista, ma magari, che so, temperarla con del buon senso?

  9. Piti, se capitava a un mio bambino? E’ la domanda più vecchia del mondo.

    Mi stai chiedendo se anch’io non mi posso comportare in modo irrazionale? Certo che posso. Ma sono giustificato? No.

    I genitori che reagiscono in modo irrazionale e si mettono a torchiare i loro figli, col rischio di produrre in loro dei falsi ricordi, li posso anche capire. Ma se inizio a giustificarli, sono fregato.

    Se capitasse ai miei figli, li torchierei? Per l’amor di Dio, no. Spero proprio di no.

    Ora però tocca a te rispondere: se portassero tua madre maestra di scuola d’infanzia in galera senza prove, con l’accusa di aver molestato dei bambini, tu cosa faresti?

  10. Chi e’Azzolina, ma soprattutto chi era,Azzolina,
    Azzolina era un uomo, che lavorava a tempo pieno a servizio degli altri,
    entravi in studio da lui alle undici e venivi ricevuto dopo ore di attese estenuanti, Azzolina,aveva una segretaria
    onnipresente, lasciavi un messaggio richiamava
    in giro di 24 ore, chiedevi qualcosa tipo un numero di telefono
    lo avevi,c’era sempre presente qualcuno,
    mia madre,e alcuni altri ebbero l’onore di essere
    ospitati in casa sua , aveva una disponibilita’divina,
    pestava i piedi, su cio’che non andava
    urlava, faceva casino, i suoi libri stavano in tutte le librerie,
    calcava le pagine delle migliori riviste,
    ma soprattutto si ribellava contro i soprusi
    ai pazienti.
    era unuomo,forte,deciso, che sputava
    la sua rabbia contro tutti gli imbecilli,
    se una segretaria o un’infermiera non rispondeva
    al telefono o a richieste di un paziente
    era pobabile saltasse la cardiochirurgia,
    se una era ammalata il lavoro non poteva fermarsi
    < ma veniva sostituita,
    se una mentiva aveva cio’che meritava.

    Questo quando aveva alle calcagne i baroni

    i vari invidiosi, che lo tartassavano

    ma lui lavorava imperterrito, il telefono da lui

    non suonava mai a vuoto e lo potevi raggiungere
    ovunque anche dove c’erano i suoi

    piu’acerrimi nemici nessuno si permetteva di dire

    un no ad un paziente nessuno.

    Ora adesso che i serpenti si sono allontanati,
    ora che qualcuno e’morto o finito chissa’dove,

    ora lui cos’e’,

    sempre la persona sensibile, dolce, umana di un tempo?

    SI ma ora ha Stefania Lucchetti come segretaria,

    gia’non ha piu’Eufrate alle calcagne,nominato la sua rovina

    da qualcuno ha Stefania

    la differenza?

    che a volte il telefono suona risponde una

    segreteria, al quale lasci un messaggio

    ma la risposta non arriva, chiami sul rtelefonino

    e non hai risposta,suona a vuoto,

    ora a qualcuno nopn e’concesso di varcare

    la soglia di licciana, nemmeno a chi un tempo

    varco’la soglia di casa sua,

    ora non e’piu’sui giornali,perche’i giornali

    non riescono a trovarlo, o in tv perche’
    la gente chiama ma la segretaria

    e’latitante per tutto anche per richieste

    di pazienti che hanno necessita’

    e lui non reagisce

    che cos’e’questo suo non reagire?

    plagio?????????????

    una cosa e’certa

    si stava meglio quando si stava

    peggio???????????

  11. QUANDO PUBBLICO’IL SUO PRIMO LIBRO
    FECE UNA CERIMONIA PER PRESENTARLO AL TEATRO MANZONI
    DA MILLE E UNA NOTTE………..

    COME MAI PER L’ULTIMO SUO LIBRO NON FECE

    LO STESSO? SEMPLICE INCAPACITA’ DI CHI GLI STA’
    ACCANTO DI ORGANIZZARE PURE UNA CONFERENZA STAMPA

    QUESTA DONNA PSEUDO SEGRETARIA,DALLA
    QUALE QUALCUNO STA’ATTENDENDO IL NUMERO

    TELEFONICO DI UNO SPECIALISTA E’SOLO UN DANNO PER LUI

    E HO PROVE DI ALTRE PERSONE CHE ATTENDONO

    DI AVERE INFORMAZIONI DI VARI TIPO COME

    DI FARMACI E COSE SIMILI, LUI SUCCUBE E’ILLUSO

    CHE LEI DA’RISPOSE MA NON E’COSI’

    TANTO CHE PARECCHI HANNO
    PERSO LE SUE TRACCIE ANCHE PERSONAGGI ILLUSTRI

    MA DI QUESTO PARLERO’ IN UN SECONDO MOMENTO

    MI SPIACE MA LE COSE VANNO DETTE ANCHE SE POSSONO

    FAR MALE.
    postato da: cassandra666 alle ore 09:44 | Permalink | commenti
    categoria:
    sabato, 19 maggio 2007

    NOI VGLIAMO CHE STEFANIA LUCHETTI SE NE VADA E LUI
    TORNI AD ESSERE COME PRIMA
    chi e’Azzolina

  12. @Yurj: scusa Yurj, ma hai postato un sito strano. Ci sono andato su e la prima cosa che mi è saltata agli occhi è l’iniziativa per la commemorazione della morte di Don Govoni (che non conosco per altro). Così tanto per una prima verifica giro un po su internet per sapere chi è Govoni e mi esce fora questo (http://www.cdbchieri.it/rassegna_stampa_2006/preti_pedofili_in_italia.htm):

    Il 20 maggio, sempre del 2000, muore di infarto don Giorgio Govoni, parroco 59enne di Staggia di San Prospero (Modena). Il sacerdote era stato accusato di far parte di una banda di pedofili che praticava violenze a danni di minori nell’ambito anche di riti satanici presso il cimitero di Massa Finalese, nel modenese. Dopo un’inchiesta giudiziaria caratterizzata da trecento testimonianze, 57 udienze, 5.000 pagine di atti, sette interrogazioni parlamentari, la corte ha pronunciato 14 condanne, fra i 2 e i 19 anni di carcere, e due assoluzioni, confermando così l’impianto accusatorio dei pubblici ministeri Andrea Claudiani e Carlo Marzella. Questi ultimi avevano chiesto per don Giorgio una condanna a 14 anni, ma il decesso del prete pochi giorni prima della sentenza ha indotto i giudici a non pronunciarsi sul suo conto “per morte del reo”. Tra i condannati anche genitori, zii e nonni dei bambini vittime delle violenze, già da tempo sottratti alle rispettive famiglie.
    Tra i più strenui sostenitori dell’innocenza di don Giorgio vi era, fra gli altri, il vescovo di Modena mons. Benito Cocchi e l’ex vicepresidente della Camera Carlo Giovanardi, che, dopo le richieste dei pubblici ministeri di 130 anni complessivi di reclusione per gli imputati coinvolti nel processo, aveva così commentato: “È terrificante che un pm si basi solo sui racconti di bambini, strappati alle famiglie”.
    A novembre un sacerdote milanese viene infine condannato con rito abbreviato a 4 anni e 2 mesi di reclusione per violenza sessuale su alcuni ragazzini ospitati della comunità che dirigeva. Nel corso delle indagini svolte dalla polizia è emerso, oltre al fatto che i ragazzini sarebbero stati intimoriti e indotti al silenzio da chi all’interno dell’istituto sapeva, che il religioso nei primi anni ‘90 aveva abusato anche di una bambina di 7 anni.

  13. Con i SE e con i MA non si fa la storia nè la giustizia
    Final solution … castrazione chimica per i pedofili o in altenativa un w.e. con i parenti della vittima nella cantina di un agriturismo in toscana.

  14. Complimenti per il post.
    Trovo sia molto facile ragionare trasferendo sulla propria pelle ogni fatto di cronaca: io sono zio e, guardando i miei nipoti, mi immedesimo; sono madre e guardando mia figlia, mi sdegno e grido alla forca; il mio vicino di casa ha una brutta faccia e per giunta è bidello e quindi a morte i bidelli.
    Vale anche il viceversa.
    Ma, soprattutto, il caso può fungere da alibi per la propria inettitudine di genitori.
    Non si può. E non è questione di garantismo.
    Dico che è molto facile fare i giudici da 4 soldi (nel senso che non lo si è per mestiere. Piti, per carità, che sennò insorge la Mondaini incorporata) con la sola giustificazione di una propria realtà personale. Contro, per giunta, persone o situazioni delle quali non si sa nulla.
    Io mi fermerei al caso in sé e non starei ad immedesimarmi in una delle due parti solo per affinità di squadra.
    Le indagini parleranno nei prossimi giorni. E, al momento, non mi sento di disprezzare gli indagati solo perché ho nipoti (ne ho 3 anch’io).
    Ciò che più mi ha colpito della vicenda e che mi lascia dubbiosa sui suoi esiti sono due fatti:
    · La pubblicizzazione dei morbosi interrogatori dei genitori ai figli. L’irrazionalità del caso non mi spingerebbe mai a filmare un fatto così privato come quello di “torchiare” mio figlio.
    · Ho visto ieri la puntata di Matrix sul caso. La psicologa di parte aveva un’inquietante somiglianza con la Vinciguerra imitata da Teo Teocoli.
    Dico solo di vedere che succede, di leggere e documentarsi sull’evolversi del caso. Prima di emettere una comoda sentenza.

  15. Nietzche diceva che la conoscenza uccide l’azione… e temo sia quello il problema: il misto di bombardamento mediatico, sfiducia nell’umanità, complicazione psicopedagogica di ogni evento, morbosa ossessione sui crimini sessuali, anti o pro clericalismo, etc. etc. fanno in modo che non si capisca più nulla, e si commettano gravi errori sia nel criminalizzare che nel garantismo… detto questo in presenza di pedofili conclamati io sono dell’avviso di strappargli le palle…

  16. No, signori, strappargli le palle o darlo in pasto ai famigliari è ben poco!
    Io direi di introdurre la pena di morte,che ,come è dimostrato statisticamente in tutti i Paesi in cui è stata introdotta NON HA FATTO diminuire i reati.
    Aggiornatevi

  17. castrazione chimica per i sospettati di pedofilia, mi sembra la soluzione più equilibrata. se sono donne (ci sono un casino di donne pedofile nelle cronache giudiziarie, notato?), se sono donne lobotomia frontale senza passare dal via. eventualmente poi ci penserà la cassazione a dire se avevamo ragione o no.

  18. “La fine di Alice” di A.M.Homes. Un pedofilo carcerato scambia una fitta corrispondenza epistolare con una ragazzina pervertita che cerca di sedurlo.

  19. Leggendo le cronache sulla vicenda di Rignano Flaminio ho letto che i bambini avrebbero riconosciuto oggetti trovati in casa delle varie maestre e descritto in modo preciso certe stanze delle case degli accusati. Se questo è vero ( e non so se è vero, ma lo sapranno senz’altro i giudici) non c’è molto da discutere di innocenza o colpevolezza.

  20. In realtà le intere descrizioni degli appartamenti, dopo i dovuti accertamenti, sono risultate errate.
    Giusto per dovere di cronaca.

  21. @Laveruska: il confine mi sembra chiarissimo, soprattutto tra il voler dire la verità e il voler negare l’evidenza.
    Oltretutto sul blog linkato non c’è traccia di accertamenti o ulteriori sviluppi. Tranne ovviamente un link che riporta una notizia del 12 gennaio 2007…

  22. Certo che ritenere che la castrazione sia la soluzione più equilibrata è come voler sostenere che Bush sia l’uomo giusto per sponsorizzare degli aiuti umanitari.

  23. allora signori soloni che strappargli le palle noooo, castrazione chimica noooo, galera noooo, etc. etc. magari gli diamo pure una pensione, poverini i pedofilini, no?

  24. Il sito falsiabusi è tendenzioso ed inattendibile. Questi signori, familiari di CONDANNATI (non indagati ma condannati) per pedofilia hanno creato una vera e propria lobby supportata da tre-quattro psicologi e periti (i quali vengono pagati profumatamente e vantando studi all’estero, affiancano sempre avvocati di imputati per pedofilia o crimini efferati, uno di essi ad esempio ha difeso Alessi, l’assassino del piccolo Tommaso). Su questi signori sono piovute decine di querele per minacce, ricatti, diffamazione nei confronti di enti e persone. Tuttavia nessuno li ferma. Oltre a diffondere l’ideologia che il fenomeno della pedofilia non esiste e TUTTE le denunce sono frutto di isteria di massa, hanno iniziato a diffondere la credenza che la detenzione di materiale pedo-pornografico non deve costituire reato (si battono per cambiare la legge italiana) perchè secondo loro chi guarda quelle immagini non interagisce con il minore e non esercita violenza.
    Tutto questo è assolutamente pericoloso.
    Irene Pandolfi- Sociologo.

  25. Eufrate,non ho mai provato alcuna simpatia e stima per te,e questo chi mi ha
    conosciuta lo sa’ sono sempre stata dalla parte di Azzolina,sua sostenitrice
    accanita e fanatica, ma ora come si sono messe le cose
    devo dirti eufrate che forse si stava meglio quando c’eri tu

    Non era importante che Azzolina operasse in un ospedale piuttosto che un altro
    ma che operava ora l’hgo capito Massa,Novara Como l’importante era che operava

    non era importante che tu o un altro foste amici suoi

    ma che noi potevamo raggiungerlo ovunque

    eufrate venni a massa ben tre volte e tu c’eri trasferito in un altro reparto
    ma c’eri

    a licciana non mi e’stata possibilita’di venire

    a licciana ha fatto una struttura ma non esiste che si possa

    andare a dormire li mentre a massa si poteva arrivare anche

    senza appuntamento e lo si vedeva alla grande!!!!!!!

    lo si chiamava,gli si parlava senza che lui corresse poi a riferirlo a tua madre

    c’era pryvacy ,c’era complicita’

    ora non c’e’ piu’tutto questo, ora e’plagiato.,soggiogato

    ora tutto da’noia chiami e lui spiffera,

    scrivi e fa’lo stesso, insomma non e’piu’quell’azzolina

    di cui io rimasi affascinata

    quando eri vivo pensavo che se morivi tu ci sarebbe stato il paradiso

    tu sei morto e qui siamo all’inferno!

    perche’ lui non e’piu’quello di prima,perche’da 4 studi si e’
    ridotto a 2 perche’l’affluenza

    agli studi e’dimezzata ,perche’ ha una segretaria

    latitante che spegne il cellulare o non risponde o peggio

    attiva il ttrasferimento da telefono fisso a quello mobile spento

    e cosi’ perde pazienti,non so’se e’ stato un gioco subdolo quello per allontanarlo

    dalla sanita’dai suoi pazienti sei daccordo che noj si puo’comunicare

    se un cellulare e’spento,saremmo daccordo che se una non rispondeù

    puoi avere siti numeri telefonici ma fa’lo stesso

    eufrate ok te avrai fatto in modo di farlo mandare via da massa

    pero’lavoro ne trovava altrove noi lo raggiungevamo ovunque

    firenze,nilano,roma ora????

    ora che addirittura vincolano il paziente a comunicare, ora che se io chiamo

    quello deve chiamare mia madre non posso avere ripeto un parivacy

    ora e’come prima no io dico peggio

    eufrate ti rimpiango rimpiango l’intera equipe

    rimpiango quello splendido rapporto che avevo con lui

    che ne te ne i politici avevano intaccato

    e’bastato un’idiota una ragazzetta di massa per farlo

    si stava meglio quindi quando si sta peggio???

    Aggiungo sara’egoistico il mio discorso ma se devo farmi i fatti miei
    fila molto

    allora tutto andava bene scrivevo romanzi ewrotici su divoi,andava bene

    ora se la pupa la sua segretaria si lamenta non va’piu’bene

    ma quando discutevo con annamaria era ok

    si eufrate tri rimpiango lo schifo

    e’ora lo schifo non erano i baroni

    quella era lotta ma daltronde la vita e’una lotta
    quindi ripeto

    si stava meglio quando si stava peggio

    quando lui stava meglio

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