I senatori a vita

E’ un po’ strampalata l’idea secondo la quale i senatori a vita non potrebbero votare la fiducia in quanto non eletti dal popolo. E allora? L’organo che in Italia rappresenta strettamente la volontà del popolo è la Camera dei Deputati. Il Senato svolga una funzione di rappresentanza altra. Simile, ma altra.
In tutti i paesi in cui vige un sistema bicamerale la camera bassa rappresenta la volontà popolare e la camera alta serve a bilanciare questa rappresentanza in base alla tipologia di stato in cui ci si trova. In Inghilterra, paese nato da un accordo tra la borghesia e aristocrazia, la camera alta (anche se conta quanto il due di picche) rappresenta la nobiltà, in Germania e negli Stati Uniti, paesi federali, la camera alta serve a dare anche una rappresentanza territoriale da affiancare a quella popolare.
L’Italia dello Statuto Albertino era una monarchia con costituzione concessa: a controbilanciare la volontà del corpo elettorale c’era il Senato, tutto a nomina regia, che rappresentava la volontà del sovrano. Il diritto costituzionale può far discutere, ma di solito è ben bilanciato.
E nell’Italia Repubblicana il Senato cosa rappresenta? Molte cose, ma una cosa è certa. Non rappresenta solamente la volontà popolare. Non viene eletto da tutto il corpo elettorale ma solo da chi ha più di 25 anni. E può essere eletto solo chi ne ha più di 40. Rappresenta gli anziani? Forse. Rappresenta le tradizioni? Può darsi. Può non piacere? Sicuramente. Ma se se i costituenti hanno deciso di lasciare una traccia dello Statuto Albertino attraverso i Senatori a vita è perchè volevano dare al Senato anche una funzione di rappresentanza della tradizione nazionale. I senatori a vita, insomma, rappresentano la continuità istituzionale e culturale. E nel momento in un cittadino diventa Senatore, a prescindere da come lo diventa, ha il diritto di fare il suo dovere. Guardate che non era mica era obbligatorio concederli il diritto di voto. Si poteva anche fare a meno. Se glielo hanno dato è perchè qualcuno ha previsto che potesse venire usato. Magari proprio quando faceva comodo.

(Visited 76 times, 1 visits today)

50 Commenti

  1. Un’analisi interessante. Circa le origini del Senato, sono meno d’accordo con il tentativo dell’autore di far passare l’idea che esso rappresenti qualcosa di sostanzialmente differente dalla Camera. Ciò che conta, a mio avviso, è il ruolo del Senato nel processo di formazione delle leggi. E poiché in Italia, per bizzarro “dono” della Costituzione, vige un bicameralismo perfetto, la conclusione a cui io giungo è che il Senato svolge non altra, ma la medesima funzione di rappresentanza della Camera, al netto della differente soglia anagrafica per elettorato passivo. In altri termini, se il senato rappresenta un semplice residuo ancestrale dello Statuto Albertino, mi pare inutile inseguire e creare le motivazioni specifiche che legittimino il voto dei senatori a vita. Esiste anche una corrente di pensiero che sostiene che in Senato non possano sedere più di 5 senatori a vita, in opposizione ad altra opinione (oggi caduta in disuso), che riteneva che ogni presidente della repubblica potesse nominare nel corso del proprio mandato 5 senatori a vita. Come si vede, la materia non è consolidata. I senatori a vita hanno pienezza di voto, così come è accaduto finora in ogni legislatura. Ma quando il loro voto diventa decisivo per il quorum, alcuni problemi di opportunità politica dovrebbero comunque porsi.

  2. Non è una analisti interessante, ma è un racconto preciso “di quello che è”. Cioè, tutti dovrebbero conoscere l’ABC costituzionale, un minimo di diritto insomma. CAZZO.

    Cioè ci stupiamo sempre dell’ovvio ed è così che i vari berluscones possono gridare agli scandali anche quando accade la normalità.

    Cultura, cultura, cultura.

  3. In diritto costituzionale non esiste “quello che è”. Esiste una continua reinterpretazione, mediata dalla sensibilità dei tempi. E’ così da sempre, sarà sempre così. Se riusciamo a staccarci dall’effetto curva da stadio sui berluscones forse riusciamo anche a realizzare una discussione costruttiva e civile.

  4. Il Senato di fatto svolge le medesime funzioni della Camera e nei più casi si risolve in un inutile doppione, salvo consentire un maggior numero di Commissioni Parlamentari.
    Il Parlamento rappresenta il popolo; il popolo esprime la sua rappresentanza col voto. La nomina di senatore a vita è una deroga ed un’eccezione al principio della democrazia rappresentativa (motivata, certo).
    Però deroga è e deroga rimane. Su tali presupposti che il senatore a vita non si distingua per nulla dagli altri parlamentari pare ovvio.
    Ma che possa esprimere anche il voto di fiducia, questo è più dubbio. Perché la fiducia è un'”atto di forza” rispetto la normale dialettica parlamentare, ove non sono emmessi emendamenti di sorta e s’approva o si boccia il governo (e non un suo atto) in forza di una conta dei numeri della maggioranza. Maggioranza che però finisce per non essere più espressione diretta del popolo. Tutto qua.
    Saluti.

  5. Ha ragione Phastidio, la discussione costituzionale è un piacere sottile.
    In ogni caso io non sottovaluterei così tanto la differenza anagrafica dell’elettorato. Basta vedere la differenza di risultato nei voti effettivi alle scorse elezioni.
    Il problema comunque è che il bicameralismo perfetto non è la norma, ma un originalità tutta italiana, nata tra l’altro da un “errore” storico.
    Non volendo abolire il senato i costituenti decisero, oltre alla differenza anagrafica, di farne durare la legislatura sette anni contro i cinque della Camera.
    La cosa non venne mai applicata e definitivamente abolita nel 1963. E ci si è ritrovati con le due camere quasi identiche.
    Visto che il bicameralismo perfetto non ha ragione di essere, mi piace che si esalti le differenze tra le camere per legittimare l’esistenza del Senato.
    Inoltre trovo che la costituzione italiana sia piena di “meccanismi di sicurezza” e ambiguità che risultano utili nei momenti di crisi. Credo che i senatori a vita siano qualcosa del genere.

    I senatori a vita non sono una deroga. L’articolo che li definisce segue direttamente quello che spiega come vengono eletti gli altri. Sia ai senatori eletti che a quelli a vita la costituzione dedica la stessa attenzione.
    Forse vi sembrerà strano (ho controllato perchè sembrava strano pure a me) ma la costituzione italiana non dice da nessuna parte che il Parlamento rappresenta il popolo.

  6. Nel 1994 il governo Berlusconi ottenne la fiducia grazie al voto di due senatori a vita.
    Questo chiude la discussione.
    Solita mancanza di ritegno da parte della CDL.

  7. Comunque, nel caso specifico, tutta ‘sta polemica sui senatori a vita mi pare assurda. Ammettiamo pure il concetto che non dovrebbero votare la fiducia: allora non dovrebbero neppure essere conteggiato per il raggiungimento del quorum, e quindi ieri il Governo Prodi avrebbe ottenuto comunque la maggioranza. Dov’è il problema?

  8. Ciampi in quanto presidente uscente poteva perlomeno astenersi. Questione di stile.

  9. Nel 1994 il Governo Berlusconi ottenne la fiducia anche con il voto ‘decisivo’ di alcuni senatori a vita. Allora nessuno si scompose, soprattutto nel centrodestra. Nemmeno nei giornali di destra che stanno in piedi solo con i contributi dello Stato.

    Berlusconi potrebbe rinunciare a tutte le leggi che si è scritto per progettere se stesso, i suoi affari privati e i suoi compagni di merende e magari farsi processare. Questione di stile.

  10. Low resolution,i giornali di destra solo con i contributi dello stato? Ma dove lo hai letto? credi che l’unità, il manifesto, liberazione e via discorrendo potrebbero mantenersi con le poche migliaia di copie vendute? E poi ribadisco non me ne frega degli altri 6 morti viventi , ma ciampi poteva/doveva astenersi.

  11. “Ciampi in quanto presidente uscente poteva perlomeno astenersi. Questione di stile.”

    Giusto Gianfilippo, la discussione verte proprio su questo, anche se è stata portata sul “piacere sottile” certo che possono votare, ma visto il peso che hanno sulla politica nazionale e che non sono stati eletti dal popolo ma nominati (quasi tutti) da un presidente che sapevamo bene da che parte stava è stà (che poco gli manca al ” Santo Subito”imparziale difensore delle istituzioni democratiche minacciate da quell’imbelle banda di Berlusconi e co.” magistralmente orchestrato in questi anni)
    era meglio che sia astenesse, appunto per questione di stile, ma purtroppo lo stile non c’era e tutta la sua “al disopra delle parti” si è sciolta come neve al sole.
    ps il voto di fiducia sarebbe passato lo stesso.
    e in quanto hai finanziamenti ai giornali …..
    l’80 % è hai giornali di sx documenti alla mano

  12. e in quanto hai finanziamenti ai giornali …..
    l’80 % è hai giornali di sx documenti alla mano

    ah, allora non è un errore di battitura.

    Comunque non capisco perchè, un senatore a vita, dovrebbe rinunciare al diritto di votare quando e come ritiene opportuno farlo. E non capisco perchè la questione si ponga adesso, quando nel ’94 la fiducia si ottenne solo grazie a 2 senatori a vita.
    Ciampi ha terminato le sue funzioni di capo dello Stato nel momento stesso in cui Napolitano è stato eletto. Da quel momento è libero di poter esprimere il proprio voto senza doversi ancora una volta sentire tirare per la giacca.

  13. Le questioni di stile non possono essere invocate da gente che giustifica i cori leghisti sul sogno di bruciare il tricolore ( l’anno scorso a Lugano ) e i simboli nazisti al collo di Alemanno.

  14. Diciamoci la verità: è divertente. Chissà domani cosa si inventeranno. Non vedo l’ora, poveracci.

  15. @Giulivo: torna nel tuo sito di sterco e vai a studiare, e sono pure gentile.
    Ci siamo rotti col populismo di Berlusconi.

  16. “Le questioni di stile non possono essere invocate da gente che giustifica i cori leghisti sul sogno di bruciare il tricolore ( l’anno scorso a Lugano )”
    Troppa grazia, qualche anno fa a Venezia dissero che ci si doveva pulire il culo col tricolore…e parlano di stile, ma per favore!
    Complimentoni.

  17. Tra l’altro: l’ex premier ha dimenticato che 12 anni fa i voti di tre senatori a vita furono decisivi per la Cdl

  18. Tra l’altro: l’ex premier ha dimenticato che 12 anni fa i voti di tre senatori a vita furono decisivi per la Cdl

  19. Mi pare che alla luce di questi fatti trovi posteriore conferma la scelta di non lasciare nessun spazio di apertura, al di là dei gesti formali, nella definizione delle cariche a questa opposizione di bovari. Perfino Andreotti si sarà pentito di essersi messo a ruota del loro tentativo di candidatura. Lo dico soprattutto a chi a sinistra lamentava l’ingordigia della maggioranza e invitava a gesti di contegno e dignità: eccoli lì la dignità e il contegno.

  20. ma non è che possiamo pretendere più di tanto. Non lo fanno mica con cattiveria, sono proprio così.
    In fondo, non dimentichiamolo, fino a qualche anno fa la loro idea di paese democratico era la Germania est.

  21. Gazzarre in Parlamento ci sono sempre state, da entrambe le parti, forse i più giovani non le ricordano.
    Resta il fatto che, a mio parere, era sbagliato permettere ai senatori a vita di votare, sono cariche onorifiche e NON sono stati eletti.
    Comunque vedremo cosa accadrà nell’attività quotidiana del Senato, col voto segreto e l’impossibilità di far andare tutti i giorni i senatori quasi centenari

  22. Sono stati nominati da un Presidente della Repubblica, che è stato eletto da un parlamento che è stato votato dagli italiani (oppure sono stati ex presidenti della repubblica eletti da un parlamento che è stato votato dagli italiani). Il loro diritto di voto è previsto dalla Costituzione. Trovare argomenti meno pretestuosi.

    A proposito: credo che la Camera alta in UK sia stata fortemente riformata da Blair. Ma non mi ricordo bene.

  23. “Resta il fatto che, a mio parere, era sbagliato permettere ai senatori a vita di votare, sono cariche onorifiche e NON sono stati eletti.”
    Onorifiche un paio di balle!Un senatore a vita ha diritti e doveri uguali agli altri senatori eletti. Non stà lì a fare bella presenza e a scaldare la poltrona.
    E comunque la gazzarra alimentata dal Polo non ha ragione d’essere proprio per il precedente del ’94.

  24. E comunque complimentoni al Polo, ora voglio vedere quale dei senatori a vita si schiererà con la CDL in senato, nelle prossime votazioni, dopo essere stati additati come “immorali”

  25. beh, basta sapere che l’italia non è una democrazia.
    ci si potra anche incazzare per il fatto che non lo sia?
    o allora siccome è scritto sulal costituzione allora è lecito.

  26. “Libero” prende per 5 milioni di euro di contributi statali.
    Poi riempie le prime pagine di inveimenti contro “roma ladrona”, lo stato statalista, contro l’assistenzialismo comunista…
    Ci vorrebbe coerenza. Invece qui c’è solo della gran arroganza e parecchia faccia tosta.

  27. lor signori della cdl parlano per dare aria ai denti (giustappunto Calderoli) :
    a) i senatori a vita hanno sempre votato (vedi nel 1994 la fiducia a SB)
    b) a parte la gazzara …che fa parte della dialettica parlamentare colpisce l’uscita a freddo di SB che definisce immorale il voto dei senatori a vita questo dimostra la sua innatendibilità istituzionale e ha meritato la presa per il culo di Cossiga (l’ha chiamato paperone de’ paperoni)
    c) è nausente, nazista la terminologia usata da Libero … i pannoloni li dovrebbe usare Feltri ma sula bocca

  28. Ciampi, quando il buonsenso richiedeva l’astensione ha preferito votare diversamente, una semplice caduta di stile alla quale, ne sono certo, sopravviveremo. Inquietante invece il comportamente di chi per cinque anni ha infangato una delle più alte cariche dello stato e ora difende a spada tratta l’onorabilità dei senatori a vita, delle istituzioni ecc. ecc.. Ma si vergogneranno mai?

  29. @LowResolution
    ” MILENA GABANELLI Report nota giornalista di Dx
    il giornale che prende di più è L’Unità: 6.400.000 euro all’anno… ma i suoi lettori non lo sanno…….

  30. Scusate ma per la gazzara è un fatto sostanziale su cui non c’è da passare sopra, concedendo terreno e ragioni agli avversari. Non si è trattato di un episodio di confronto serrato o dissenso rumoroso non estraneo a quelle aule: questi hanno sommerso di fischi qualificandoli con epiteti come “venduti” e “necrofori” dei senatori che per età anagrafica, per storia personale e per la legittimazione che gli viene riconosciuta da una nomina presidenziale rappresentano in qualche modo un tratto della storia nazionale (anche nelle contraddizioni e nei chiari scuri). Visto che sono titolari pieni delle prerogative senatoriali le loro scelte devono anche poter essere oggetto di critica, ma i tempi e modi per farlo sono altri. L’appoggio di Agnelli a Berlusconi nel 2001 (anche nel 1996?) fece discutere parecchio, ma era una scelta legittima, mi pare che nessuno a sinistra lo contestò e insultò in quanto non degno di esprimere un voto. Le successive dichiarazioni di Castelli, del capomandria e un po’ di tutti gli altri (alla facciaccia delle diversificazioni nel cdx) confermano che quei fischi avevano il senso di negare ai senatori il rispetto e il riconoscimento del loro ruolo. Insomma una messa in discussione di tutto ciò che rappresentano, non la dimostrazione di un dissenso.

    Questo continuo ricontrattare le regole riconosciute a seconda delle esigenze dell’istante, è un po’ come avere a che fare con qualcuno che mentre ti invita a sederti al tavolo per discutere ti sfila la sedia da sotto alle chiappe.

    A sto punto mi chiedo che bisogna riconoscere a costoro come opposizione. Credo il minimo indispensabile, finché non daranno segni di inversione di rotta.

  31. Nessuno ha poi fatto notare in questa contestazione frontale dell’istituto e della regola il dato politico: tutti e sette i senatori a vita hanno votato compatti a favore del nuovo governo e anche le incertezze di chi voleva tenersi più equidistante sono state riassorbite. A destra dovrebbero chiedersi perché un industriale di destra come Pininfarina e un fiero e a tratti feroce avversario di Prodi come Cossiga alla fine abbiano concesso il loro appoggio all’esecutivo.

    O facciamo come i bambini che una volta che il gioco si conclude diversamente da come speravano buttano per aria le carte?

    Via comincino a fare opposizione politica e di contenuti.

  32. @Tonino (risposta al quesito sul Sen. Agnelli).
    A quanto mi risulta nel 1994 votò la fiducia a Berlusconi, nel 1996 la fiducia a Prodi; in entrambi i casi nessuno si sognò di contestare il suo diritto di votare.

  33. Grazie ste65. Una panoramica completa dei voti dei senatori a vita e di diritto nelle ultime legislature l’ho trovata in questo articolo del Sole:

    http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&codid=20.0.1906313828

    Ricapitolando su Agnelli: votò la fiducia nel ’94, assente nel ’96 e ancora fiducia nel 2001. Mi ricordavo in particolare del 2001 perché l’avvocato non si limitò ad esprimersi nell’urna, ma fece un atto di vero e proprio endorsement pubblico, con un’apertura di credito verso l’avversario (da imprenditori sono sempre stati distanti) di non poco conto.

    Comunque la critica più sensata da un supporter di centrodestra l’ho letta in giro. Diceva all’incirca: vero che anche Berlusconi aveva nella prima legislatura una maggioranza al senato del tutto traballante, ma per l’appunto riuscì a tirare avanti solo una manciata di mesi. Il contesto mi sembra differente, ma l’osservazione è corretta, a differenza delle scenate indecenti.

  34. Gianni Agnelli diceva: “Un imprenditore deve sempre essere filo-governativo, per definizione”. Logica cinica, ma ineccepibile. Che vale anche per l'”industriale di destra” (??) Sergio Pininfarina.

  35. Grazie a te Tonino. Io avevo letto diversamente ma era una notizia di seconda mano e la tua fonte mi pare decisamente più affidabile.

  36. Sui Senati ho fatto la tesi due mesi fa, che bello sentirne parlare.
    Il Senato italiano è una anomalia, ma tutto sommato questa anomalia funziona a dovere.
    I Senatori a vita, a mio parere, dovrebbero aiutare a far nascere i governi. Sarebbe più scandaloso se li facessero cadere contro la volontà popolare.

  37. Giordà, guardavo proprio ora, manca solo un servizio su Jim Morrrison vivo e poi ha fatto bingo ;)

  38. In questi giorni la mia domanda ricorrente è stata:
    “ma se i senatori a vita non possono votare come gli pare anche se hanno diritto al voto…perchè cavolo stanno lì seduti? NOn è che siamo a Torino al museo egizio e ci stanno facendo vedere le mummie?”

I commenti sono bloccati.