Facciamola finita con la questione una volta per tutte: o uno è a favore della guerra, o è contro. “Un po’ sì e un po’ no” non esiste. “In qualche caso” non esiste. Si è “contro” l’idea stessa della guerra, che qualcuno possa essere ammazzato, che per motivi – leciti e non – soldati e civili ci rimettano la pelle. La “guerra buona” è un’invenzione, un paravento, una paraculata: niente che porti morte tra persone innocenti può essere considerato “buono”. Niente di niente. E non esiste alcun tipo di giustificazione.
Affermare che una guerra (anche quando porta democrazia, per dire, sempre che la porti) sia una “guerra buona” è un po’ come dire “Buongiorno, la sto rapinando, ma le auguro una splendida giornata!”, oppure “Salve, sto stuprando vostra figlia e devo proprio farvi i complimenti per come l’avete educata”.
Per questo, capirete, un po’ mi stupisco che esistano ancora due categorie di persone: quelli che giustificano il probabile utilizzo di un’arma impropria da parte di una superpotenza, negando e sostenendo che “no, noi, a differenza loro, non facciamo questo tipo di cose, nemmeno in guerra”; e quelli che non si sono ancora resi conto che le armi, molto semplicemente, sono fatte per ammazzare. E che tu muoia di pallottola sterilizzata affinché non faccia infezione o di fosforo bianco, c’è che alla fine sei morto, e basta.
Assodato che il problema è alla fonte, e sta nel “perché” si uccide invece che nel “come”; nel perché si sceglie la guerra come mezzo per la risoluzione dei conflitti e non nel quanto caritatevole tu sia in grado di dimostrarti nell’ammazzare qualcuno; e che i morti, da che son morti, un po’ se ne fregano di come li hai ammazzati, va detto che c’è in giro una certa predisposizione all’archiviazione della pratica “Fosforo Bianco a Falluja“. Predisposizione che si spinge, in qualche caso, fino a tentativi di ridicolizzazione. Cito:
Bufala di Rai24news?Io non so niente di armi, ma in America si fanno grandi risate sullo scoop italiano sul fosforo bianco usato a Falluja. Come scrive
The Right Nation: “Peccato che questa terribile arma chimica sia usata da decenni per illuminare le postazioni nemiche di notte”.
(
Christian Rocca,
Camillo,
8/11/2005)
Il fosforo brucia RAINews24. Durissima nota dell’Ambasciata UsaSostenere che le forze statunitensi abbiano usato il fosforo bianco contro obiettivi umani nell’Operazione Al Fajr è semplicemente sbagliato. Le forze statunitensi usano il fosforo bianco come fumogeno o per segnare gli obiettivi. Contrariamente alla presentazione offerta dal documentario, il fosforo bianco non è fuorilegge o illegale o bandito da alcuna convenzione quando viene usato in questo modo.
Oops. Qui sorge il problema: l’Ambasciata USA in Italia non legge “Field Artillery“, rivista bimestrale edita dall’esercito degli Stati Uniti. A pagina 26 del numero di Marzo-Aprile 2005, all’interno di un articolo intitolato “The Fight for Fallujah“ paragrafo 9, punto b, si legge che il fosforo bianco non solo ha dimostrato di essere “un’arma effettiva e versatile”, ma è stato usato con successo nel corso di missioni simpaticamente denominate “shake and bake”. Scuoti e cuoci.
Ripetetelo a mente, perché altrimenti non rende: “scuoti e cuoci”.
Dal momento che si riscontra questa diffusa tendenza alla minimizzazione
E invece io, guarda un po’, mi sono rotto le palle di Falluia e delle palle sulle bombe al fosforo, si proprio quelle che bruciano i corpi e non i vestiti, ma vaaaaaaaa
e che talvolta si può (e si deve) scegliere di impiegare il proprio tempo per tradurre qualcosa di più rilevante di una puntata di Lost, ecco come tre siti (oserei dire autorevoli, a meno che il Consiglio Nazionale per la Sicurezza degli Stati Uniti non sia un coacervo di comunistacci) spiegano i danni provocati dal fosforo bianco¹:
Agency for Toxic Substances and Disease Registry (ATSDR):
Il fosforo bianco è un composto ceroso solido che brucia facilmente, utilizzato nell’industria chimica e per produrre armi fumogene. L’esposizione al fosforo bianco può causare bruciature, irritazioni e danni a fegato, reni, cuore, polmoni, danni alle ossa e morte. […] Respirare fosforo bianco per periodi brevi può causare tosse e irritazione della gola e dei polmoni. Respirare fosforo bianco per lunghi periodi può provocare una condizione nota come “fosfonecrosi mandibolare”, che comporta ferite alla bocca e la rottura dell’osso mascellare. […] L’ingestione di piccole quantità di fosforo bianco può causare danni al fegato, al cuore o ai polmoni, vomito, crampi allo stomaco, sonnolenza o morte. Non conosciamo quali siano gli effetti a lungo tempo che derivano dall’ingestione di piccole quantità di sostanze che contengono fosforo bianco. Il contatto della pelle con il fosforo bianco incandescente può causare bruciature della pelle o procurare danni al fegato, al cuore e ai polmoni. […] Non esiste un test medico che possa mostrare l’esposizione al fosforo bianco. La Environmental Protection Agency (EPA) ha classificato il fosforo bianco come sostanza inquinante dannosa per l’aria.
Global Security:
Il fosforo bianco (WP), conosciuto anche come Willy Pete, è utilizzato con propositi di segnalazione, monitoraggio e incendiari. […] Una delle caratteristiche secondarie è che il fumo di fosforo bianco è tossico e penetra rapidamente attraverso i filtri protettivi delle maschere anti-gas. […] Il fosforo bianco brucia spontaneamente al contatto con l’aria. Il contatto con le sue particelle può provocare ustioni locali. Questo tipo di arma è considerato particolarmente pericoloso, dal momento che il fosforo bianco continua a bruciare fino a che non scompare. Se un arto fosse colpito da un pezzo di fosforo bianco, potrebbe continuare a bruciare fino all’osso. […] Il fumo di fosforo bianco irrita il tratto respiratorio e gli occhi; l’elemento solido a contatto con la pelle provoca scottature profonde. L’assorbimento prolungato di fosforo causa necrosi alle ossa. […] I primi segnali di un’intossicazione sistematica da fosforo sono dolori addominali, itterizia e alito che odora di aglio; l’esposizione prolungata può causare anemia, diarrea e necrosi alle ossa. […] I lavoratori sovraesposti lamentano mal di denti e salivazione eccessiva. Possono verificarsi inoltre fenomeni di irritazione, arrossamento e insensibilità della mucosa orale. Uno o più denti potrebbero allentarsi, causando dolore e il successivo gonfiamento della mascella; il guarimento potrebbe essere rimandato a causa di procedure per la cura dei denti, quali le estrazioni; la necrosi delle ossa può provocare il distaccamento di tratti del setto nasale. […] I fumi di fosforo bianco causano gravi irritazioni agli occhi, con conseguenti contrazioni spasmodiche involontarie delle palpebre e del muscolo oculare, fotofobia e lacrimazione; l’elemento solido a contatto con gli occhi provoca ferite gravi. Le bruciature provocate dal fosforo sulla pelle sono profonde e dolorose, e causano la formazione di pustole contornare di vescicole. Segnali e sintomi includono l’irritazione degli occhi e del tratto respiratorio; dolori addominali, nausea e ittero, anemia, diarrea, dolore e allentamento dei denti, salivazione eccessiva, gonfiamento della mascella, bruciature alla pelle e agli occhi.
National Safety Council (NSC):
Il fosforo bianco è un veleno che può essere assorbito tramite il contatto con la pelle, l’ingestione o la respirazione. Se la sua combustione avviene in uno spazio chiuso, il fosforo bianco eliminerà l’ossigeno dall’aria e la renderà non adatta al supporto della vita. L’assorbimeneto per un lungo periodo, in particolare attraverso i polmoni e l’apparato gastrointestinale, può provocare un avvelenamento cronico che conduce a debolezza, anemia, perdita dell’appetito, debolezza gastrointestinale e pallore. L’ingestione di una quantità di fosforo bianco inferiore a un cucchiaino da caffè può causare vomito, crampi allo stomaco, danni al fegato, al cuore e ai reni, sonnolenza e persino morte. Le bruciature da fosforo bianco possono provocare danni al cuore, al fegato e ai reni. Respirare fosforo bianco può danneggiare i polmoni e la gola. Il fosforo bianco può causare alterazioni nelle ossa più lunghe; le ossa colpite possono diventare fragili e fratturarsi spontaneamente. Il fosforo bianco è dannoso specialmente per gli occhi e può danneggiarli seriamente. Le alte concentrazioni di vapori di fosforo causate dalla combustione irritano il naso, la gola, i polmoni, la pelle, gli occhi e le membrane mucose. Respirare fosforo bianco può causare tosse e lo sviluppo di una condizione nota come “fosfonecrosi mandibolare”: ferite nella bocca e la rottura dell’osso mandibilare. Il sintomo più comune dell’esposizione al fosforo bianco è la necrosi della mandibola.
L’esposizione al fosforo bianco può causare inoltre nausea, ittero, anemia, diarrea, dolore ai denti e salivazione eccessiva.
(¹)
Gli effetti sui corpi invece, no, non ve li faccio vedere: malgrado le risate che la questione ha suscitato all’estero a dire di Christian Rocca, le immagini dei corpi straziati dal fosforo bianco risultano spaventose e poco digeribili per qualsiasi tipo di stomaco. Chi volesse comunque approfondire può farlo cercando su Google e non avrà difficoltà a trovare documenti fotografici (qui, invece, il video dell’inchiesta di RaiNews24).
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ok, pwned
La citazione che Neri fa dell’articolo “The Fight for Fallujah” è strumentale e parziale.
La frase completa (tradotta) è la seguente:
“Il WP (fosforo bianco) si è rivelato un munizionamento versatile ed efficace. Lo abbiamo usato per missioni di ricognizione … e come potente arma psicologica contro gli insorti asserragliati in trincee dove non potevamo attacarli con munizioni esplosive. Noi sparavamo in azioni “scuoti e cuoci” usando il WP (fosforo bianco) per costringerli ad uscire dai nascondigli (flush) e le munizioni esplosive per colpirli”.
Ha letto Neri ? arma “psicologica”,, nel senso che un proiettile illuminante sparato contro una trincea che provoca una cascata luminescente spinge chi è dentro a uscire fuori, venendo quindi a tiro, non un misterioso composto corrosivo e letale che uccide senza bruciare i vestiti ma solo la carne e le ossa.
Notazione, l’articolo conferma sono munizioni illuminanti o per creare cortine di fumo, sparate da mezzi di terra (come dice Wellington) e non da ELICOTTERI (come dice Rainews).
Ma la mitopoiesi è inarrestabile.
P.A. REI, quindi secondo te gli “insurgents” uscivano dalle trincee perchè il WP li illuminava troppo, e loro rimanevano abbagliati e confusi?
Ci dici che non avendo i Rayban e la protezione 30 della Coppertone non potevano rimanere, temendo un precoce invecchiamento della pelle? Ah, però.
No, sciocco io che pensavo che li stanassero dandogli fuoco al culo.
Ishmael, no, venivano fuori per vedere i fuochi di artificio.
” Guarda, i fuochi, che belli! ”
Va bene, visto che è il festival dei link, linko anch’io per l’ennesima volta questa dichiarazione del Governo degli Stati Uniti:
” U.S. forces have used them very sparingly in Fallujah, for illumination purposes. They were fired into the air to illuminate enemy positions at night, not at enemy fighters.”
Nell’aria, dicono, non ai combattenti nemici.
Da
http://usinfo.state.gov/media/Archive_Index/Illegal_Weapons_in_Fallujah.html
Come si concilia quel ” in aria “, con alcune situazioni citate su ?
Proviamo a fermare la mitopoisi e anche il fumo sparso da ambo le parti?
Anvedichecosa, spazi dall’ingegneria dei trasporti per stabilire se una grande opera s’ha da fare oppure no, all’analisi autoptica (tramite foto) per stabilire la causa della morte delle persone.
Sei un ingegnere col pallino della medicina legale o un medico legale col pallino dell’ingegneria?
O, più probabile, una che usa il proprio buon senso per fare deduzioni logiche che però sono viziate dalla mancanza di elementi (e competenze) e quindi di nessun valore probante?
Scusate, ma l’avete letto il brano citato da Ekkia tre commenti più sopra?
“white phosphorus rounds impacted the vehicle and set it on fire”.
C’è bisogno di traduzione?
C’è bisogno di dare fuoco col fosforo a un veicolo per illuminarlo?
ah, e quindi “L’ingestione di una quantità di fosforo bianco inferiore a un cucchiaino da caffè può causare vomito, crampi allo stomaco, danni al fegato, al cuore e ai reni, sonnolenza e persino morte.”, etc. etc.?
Non hai grande dimestichezza con le schede di pericolosita` delle sostanze chimiche. Prova a scaricare la scheda per l’acido muriatico (hydrochloric acid) dallo stesso sito dell’NSC. Traduco alla svelta: “L’esposizione all’acido cloridrico puo` causare collasso circolatorio e come conseguenza, la morte. Puo` anche causare morte per asfissia dovuto ad edema della glottide. Puo` causare congiuntiviti, ustioni della cornea, infiammazione ed ulcerazione delle vie respiratorie, dermatiti, ustioni della pelle, riniti, laringiti, tracheiti, bronchiti, edema polmonare, […], convulsioni, letargia, danni permanenti alla vista. L’ingestione o il contatto possono causare corrosione delle mucose, della gola, dell’esofago […] emorragia gastrica […].”
Ho un’arma chimica nel mobiletto del bagno e neanche lo sapevo!
Con Francesco nei paraggi il divertimento è assicurato. La sua specialità sono i gustosissimi scherzoni a base di acido muriatrico. Che risate, da restarci secchi.
Dai matusa non fate quella faccia: non sarà mica un’arma chimica che ce l’ho nell’armadietto!
Che bello! Mi ricordo quando 3-4 anni fa si prendeva in giro e si dava del pallonaro a chi diceva che in iraq non c’erano armi di distruzione di massa :).
Invidio l’ingenuità di certe persone, per loro il mondo è molto più bello di quanto sia realmente… purtroppo l’ignoranza è la cuasa di tutti i mali.
Non c’è nulla di più esplicito del fatto che gli americani impedissero ad ogni giornalista, libero ed indipendente, di entrare in città anche dopo la sua “liberazione”.
Non c’è nulla di più esplicito del fatto che gli americani impedissero ad ogni giornalista, libero ed indipendente, di entrare in città anche dopo la sua “liberazione”.
Ma veramente gli stessi americani sostengono che avevano al loro sehuito 100 giornalisti indipendenti e che nessuno, tranne Rainews24, ha visto il fosforo.
Non ho scritto “liberi ed independeti” a caso. Ti dico solo una parola “embedded”. L’unico giornalista che ha reso pubblico il filmato con l’assassinio dell’iracheno disteso ed inerte da parte di un militare americano, è sto espulso. Anche questo è un segnale più che esplicito.
Vogliamo ritornare dal mondo dei sogni?
Se era davvero Fosforo cambia poco (è un crimine per cui si può istruire un processo), se non lo era, non cambia niente.
Mi pareva questo il senso del post…
‘Guerra giusta’.
Già, ma su quali basi, da quali elementi muovere un giudizio sulla fondatezza e la legittimità della guerra ?
Cause, effetti, conseguenze.
Perchè questa guerra ?
Ed con quali risultati, tutti, buoni e non ?
Tutto è cominciato per una menzogna (le Mdw), proseguito (Abu Ghraib), persino quella la fine annunciata è stata una menzogna: non ha senso discutere della fondatezza di ogni guerra se non riesce a convenire sulla infondatezza di questa.
E probabilmente non avrà senso discuterne finchè non cadrà l’allucinazione di guerra come uno scontro comodamente netto: tra bene e male, Bush e Saddam, tra islam ed occidente.
In questo senso, si può dire che esiste una guerra giusta: quella che insegna, a chi l’ha attraversata arrivando in fondo, che tutto è preferibile alla guerra.
In questo senso siamo stati sfortunati: abbiamo attraversato una guerra senza neppure un graffio e molti non hanno imparato.
Questa guerra non ha insegnato se neppure una lezione come Falluja ci risparmia commenti come quelli di Rocca, uno che ormai sta soppiantando i Ferrara ed i Taormina in fatto di pelo sullo stomaco.
Non si può che prenderne atto ed augurare a ciascuno di poter portare, prima o poi, il peso delle proprie decisioni e convinzioni.
Di imparare…
A parte il bidone di Rainews e quello delle armi di distruzione che non c’erano:
la guerra è stata giusta perchè ha liberato un popolo e ha stroncato una minaccia anti-occidentale.
Forse non era il metodo migliore, ma sicuramente l’unico possibile.
Chi protesta contro la guerra con passamontagna arcobaleno vuole fare solo propaganda anti-governativa. I veri pacifisti avrebbero appoggiato la soluzione diplomatica di Pannella, mai considerata da nessuno.
Aggiungo infine:
come ha detto qualcuno, anche se non fosse un bidone, gli Americani non sarebbero comunque processabili.
Non mi risulta che abbiano mai firmato alcun trattato sul Napalm o sul Fosforo.
La soluzione diplomatica di Pannella non è stata appoggiata da nessuno perchè Usa e paesi arabi alleati pensavano di fare una passeggiata dopo aver cacciato Saddam.
Se come ho sentito dire Saddam era dispostoa trattare un suo esilio dorato gli Usa hanno fatto una bella furbata a non accettare.
Adesso hanno ben poco da lamentarsi dei loro morti: chi è causa del suo mal pianga se stesso.
Il sig Rocca poi parla del sig Chalabi ( latitante per una condanna definitiva di 22 anni per truffa )come un componente di un governo eletto democraticamente mentre sa benissimo che le elezioni per il parlamento iracheno non ci sono ancora state e il signor Chalabi NON è stato eletto da nessuno, ma è solo un amico di Rumsfield messo a guardia del petrolio iracheno.
Vedo che c’è della gente che ama così tanto la libertà che è disposto a bruciare vivi tutti gli iracheni che servono per farla trionfare… anzi no, siamo precisi, è disposta a farli bruciare dagli altri e poi bloggarne, che è più comodo così.
“Vedo che c’è della gente che ama così tanto la libertà che è disposto a bruciare vivi tutti gli iracheni che servono per farla trionfare… anzi no, siamo precisi, è disposta a farli bruciare dagli altri e poi bloggarne, che è più comodo così”.
Ma perchè, perchè. Perchè ogni volta che vengo qui c’è qualcuno che la butta in caciara?
Perchè mi devo sentir lanciare contro sempre le stesse noiose invettive?
Possibile che non esista un confronto serio?
Sono arrivato alla noia più totale.
Cosa vuoi che ti risponda Marco? Dove eri tu mentre Saddam ammazzava la gente?
Che senso ha discutere così?
Mah!
Noto con piacere che il vostro lurido sito è indicizzato a Malapena su Google. La botta l’avete presa veramente allora… ma perché stupirsi? Chi di hackeraggio ferisce di hackeraggio perisce… addio merdaioli!
Noto con piacere che il vostro lurido sito è indicizzato a Malapena su Google. La botta l’avete presa veramente allora… ma perché stupirsi? Chi di hackeraggio ferisce di hackeraggio perisce… addio merdaioli!
il post è un palese esempio di come si possa partire per la tangente e non star a quanto esposto dall’autore. Men che mai attenersi a quanto mostrato nel servizio. Nella fattispecie RAInews24 sembra più mirare allo scoop a tutti i costi (con la scusa dello sipoero ha mandato in odna il “servizio” a mitraglia). Di fatto a guardare il servizio la prima impressione è che il proiettile sia del tipo descritto da wellington.
Inoltre il servizio non ha un taglio giornalistico investigativo ma descrittivo, peraltro con tutti testimoni indiretti – tipo l’ex marine, tipo la Sgrena – tutta gente che riferisce di quello che ha sentito dira da l’altro che un parente avrebbe visto un morto ammazzato …
Ci vuole coraggio a reclamare libertà di informazione!!
Ma per essere di destra bisogna per forza essere scemi o è solo una coincidenza?
Bel commento. Complimentoni.
Jinzo è un reazionario. Confrontarsi con lui è praticamente impossibile. Desistete.
1) Dire reazionario a me è come dire liberal a Ratzinger, chi mi conosce lo sa.
2) Veramente io è da tempo che cerco un confronto qui, ma ogni volta vengo accolto così:
“Vedo che c’è della gente che ama così tanto la libertà che è disposto a bruciare vivi tutti gli iracheni che servono per farla trionfare… anzi no, siamo precisi, è disposta a farli bruciare dagli altri e poi bloggarne, che è più comodo così”.
In effetti di fronte a questo, quale confronto è possibile.
P.S.: Claudio ma io e te ci siamo incontrati altrove nella blogosfera?
Ho un dubbio peRLatesta…
No Jinzo , non negare: sei un reazionario. E anche un fascista, un agente CIA, un servo dell’imperialismo. Quanti soldi ti da Negroponte per difendere la guerra fatta all’Iraq per rubare il petrolio? Quanti?
Ah sì?
Allora tu sei un affamatore del Terzo Mondo, uno schiavo delle multinazionali, un sionista massacratore del popolo islamico, un compratore di uranio…
Per quelli “il fosforo è per illuminare ergo lo scoop di rainews è una bufala”, vorrei chiedervi:
visto che per gasare gli ebrei sono stati usati, prima del ZilikonB, i gas di scarico di motori diesel, erano anche quelli “effetti collaterali”? Io credo, e parlo da storico della prima guerra mondiale, che quelle munizioni siano state portate lì per illuminare, poi, viste le caratteristiche specifiche degli ingaggi, si è scoperto che funzionavano benissimo anche come armi. Durante WW1 l’arma bianca più utile nei corpo a corpo era la pala data in dotazione per scavare trincee, non si rompeva nel costato, poteva essere estratta dal cadavere e usata in vari modi (a taglio, a punteruolo eccetera) e in varie occasioni (dopo aver usato Yprite, o nel semplice assalto all’arma bianca); nessuno storico o giornalista si è mai sognato di dire che xxx morti della WW1 sono stati per effetti collaterali delle pale per scavare… no?
Per quelli “il fosforo è per illuminare ergo lo scoop di rainews è una bufala”, vorrei chiedervi:
visto che per gasare gli ebrei sono stati usati, prima del ZilikonB, i gas di scarico di motori diesel, erano anche quelli “effetti collaterali”? Io credo, e parlo da storico della prima guerra mondiale, che quelle munizioni siano state portate lì per illuminare, poi, viste le caratteristiche specifiche degli ingaggi, si è scoperto che funzionavano benissimo anche come armi. Durante WW1 l’arma bianca più utile nei corpo a corpo era la pala data in dotazione per scavare trincee, non si rompeva nel costato, poteva essere estratta dal cadavere e usata in vari modi (a taglio, a punteruolo eccetera) e in varie occasioni (dopo aver usato Yprite, o nel semplice assalto all’arma bianca); nessuno storico o giornalista si è mai sognato di dire che xxx morti della WW1 sono stati per effetti collaterali delle pale per scavare… no?
La strage nascosta
Sconvolgente inchiesta fatta dai RaiNews24 (uno dei canali satellitari della RAI) sull’uso di fosforo bianco e MK77 sulle popolazioni civili a Falluja da parte delle truppe di Bush.
A questo indirizzo c’è il video (necessita di un collegamento veloce),
Jinzo, il confronto? Fattene una ragione, a nessuno frega un cazzo di quelli come te.
Pardòn Sergio, vado subito a mettere il passamontagna arcobaleno…
Anche un profilattico va bene.
Perchè hai l’AIDS?
Joe, non sono un ingegnere, bravo, hai indovinato. Clap clap. Però, ho amici di Longarone che sui vantaggi delle grandi opere per gli autoctoni e sugli ingegneri assassini sarebbero ben lieti di poterti illuminare molto più di quanto io possa fare, nella mia pochezza di commentatrice. Ah, se vuoi ti posso anche riferire testimonianze di chi partecipò come militare di leva ai primi soccorsi, subito dopo la tracimazione della diga, e per questo soffrì di incubi a lungo: il mio ultimo compagno. Gl’ispirò addirittura una strip a fumetti: “Le Cronache del dopobomba…”
Quanto alla mia più che discreta competenza di pronto soccorso, non ti spiego perché ce l’ho. E’indirettamente correlata ad una delle professioni che ho svolto, e comunque mi è capitato di applicarla in più occasioni. Ma soprattutto, a differenza tua, ho visto e parlato con persone vittime di ustioni da composti di fosforo e con chi assistette a un incidente piuttosto grave che accadde qui nel Veneto, molti anni fa, e causò pure dei morti. Una mia amica ebbe il padre miracolosamente sopravvissuto ma gravemente invalido per quell’incidente e ti assicuro che non è un bello spettacolo a vedersi. Si è letteralmente consumato. Da vivo. Chiaramente, la mia diagnosi su quelle foto ha tutti i limiti del caso (e infatti, ho parlato di compatibilità, mica sono Grissom&C…), per carità. Ma la versione americana non mi convince neppure un po’, perdonami. Ancor più ora, quando iniziano a emergere finalmente testimonianze di soldati prima messi a tacere. Ognuno poi tragga le proprie conclusioni del caso: io ritengo di aver tratto elementi sufficienti per non credere alle smentite Usa, anche alla luce delle recentissime ammissioni a denti stretti sull'”errore” della presenza di armi di sterminio di massa in Iraq.
Proprio lo scoppio della prima guerra del Golfo può essere un esempio illuminante di come passare, parafrasando una nota strip di Mafalda, da “il nostro miglior alleato” a “il cane pazzo di Baghdad” . Poi, chi vuole fidarsi delle smentite Usa, faccia pure. Ve lo sintetizzo qui: per chi voglia approfondire il tema, si legga “Sotto la notizia niente” ottimo libro di Claudio Fracassi, edito per Avvenimenti nel 1994 e “La guerra dei Media” del mio amico Marco Guidi, Baskerville, 1993.
Il motivo del primo contendere fra Iraq e Kuwait fu il petrolio pompato in un giacimento kuwaitiano a Rumayla, che gli iracheni ritenevano fosse sottratto da un loro giacimento sotterraneo. A ciò si aggiunsero le querelle sul prezzo del greggio, che sauditi e kuwaitiani erano intenzionati a ribassare, con una sovrapproduzione, mentre l’Iraq voleva aumentare per rifarsi, reduce com’era dalla dura guerra contro l’Iran. Con queste basi, l’Iraq intese rivendicare la proprietà esclusiva dei pozzi in questione. Fino a quel giorno, Saddam era il migliore alleato di Bush padre (che, non dimentichiamolo, era ammanicato pure con la famiglia Bin Laden) in funzione anti iraniana e nessuno si era mai neppure sognato di denunciarne la cattiveria, figuriamoci i crimini. Infatti, solo 24 ore prima dell’attacco iracheno, l’apposita Commissione del Senato Usa aveva approvato la vendita all’Iraq dell’ultima partita di forniture militari: sistemi computerizzati, equipaggiamenti radio, terminali per l’analisi del volo dei missili.
Sin dal 17 luglio 1990, i satelliti Usa trasmettevano le immagini delle divisioni corazzate irachene a ridosso della frontiera kuwaitiana e gli Usa nulla fecero, nemmeno all’Onu, per impedire alcunché.
Il 25 luglio, una settimana prima dell’invasione, l’ambasciatore Usa a Baghdad, Mrs. Glaspie, fu convocata da Saddam che le dichiarò (il colloquio fu registrato dall’emittente Abc): “Non vogliamo la guerra perché sappiamo per esperienza cosa sia. Ma non costringeteci a vedere in lei la sola via d’uscita rimastaci per vivere dignitosamente. (…) Vogliamo che sappiate che la nostra pazienza è al limite… Non siamo aggressori, ma non siamo neppure disposti a sopportare l’aggressione altrui”. Nel contempo, il dittatore ammassava truppe al confine. Ciò nonostante, l’ambasciatore Usa agì con molta leggerezza. Su di lei Bush Sr. tentò poi un goffo scaricabarile che non funzionò, visto che proprio lei replicò a Saddam: “Il nostro Presidente, come lei sa, diede istruzioni all’Amministrazione Americana di respingere la proposta di sanzioni economiche contro l’Iraq… Non possiamo esprimere opinioni sui conflitti interarabi, come la vertenza sulla frontiera con il Kuwait. Vi auguro che possiate risolvere tale problema con ogni mezzo appropriato. Tutto ciò che possiamo sperare è che troviate una soluzione rapida”. Il 2 agosto l’esercito iracheno invase il territorio kuwaitiano. Il resto è storia.
Per convincere poi iI riottoso sovrano saudita Fahd a ospitare le truppe Usa nel suo territorio, si escogitò il falso delle foto satellitari, in base alle quali si sarebbe provato l’intento iracheno d’invadere l’Arabia. Un’immagine dei carri di Saddam gli fu mostrata e descritta come “la spada puntata contro il suo regno, che appariva in imminente pericolo”. In realtà, i carri dopo l’invasione kuwaitiana si erano attestati sulla difensiva, non erano vicini alla frontiera e men che meno pensavano di andarsi a impegnare in un conflitto su più fronti. Il bluff fu svelato cinque mesi dopo da un ignoto giornale di provincia, il St. Petersburg Times, che procuratosi le foto suddette, le fece esaminare da un fisico nucleare membro della Arms Control and Disarmament Agency e da un esperto di armi della Dia (Defense Intelligence Agency). Entrambi esclusero concordi vi fosse in essere un’offensiva irachena contro l’Arabia o le truppe fossero prossime ai confini meridionali del Paese. Al contrario: le immagini testimoniarono invece come l’esercito di Saddam si stesse ponendo sulla difensiva. La cosa passò sotto silenzio, essendo ormai imminente l’attacco americano, ma solo a fine conflitto emersero l’inattendibilità delle fonti e delle informazioni fornite dalla Casa Bianca, e diffuse diligentemente dalla stampa, sulla presenza irachena in Kuwait.
In realtà, come dimostrarono le ricostruzioni dei giornalisti Usa Salinger, Laurent e Woodward (quest’ultimo, uno dei due autori dell’inchiesta sul Watergate) si trattò di una vera e propria virata strategica di 180°, mirata a riprendere controllo e presenza nell’area, che spinse Bush padre a rispondere duramente a Saddam non solo per via militare, ma con una campagna propagandistica senza precedenti: ci caddero in molti, fra i giornalisti.
A gennaio 1991 si parlò di 750mila soldati iracheni, mentre secondo le stime britanniche e dello Spiegel il 16/1/2001 il numero presente effettivamente non superava le 260mila unità. Molti disertarono e parecchi soldati avanzarono con il potenziale bellico dimezzato. Sui giornali comparvero titoli come “Saddam controllerebbe i 2/3 delle risorse petrolifere del pianeta se vincesse”, contro il 20% reale, (NY Times) e persino “Saddam tortura cani e gatti” (National Examiner!). Per non dire dell‘Iraq come “terza o quarta potenza militare del pianeta (laddove almeno altri 11 eserciti erano superiori per numero e armamenti). La preparazione dell’opinione pubblica fu accurata, e corredata da accattivanti filmati dei marines studiati ad hoc, veri spot patinati degni di Tony Scott in “Top Gun” (chi si ricorda lo struggente soldatino che suonava il sassofono contro il tramonto del deserto, la soldatessa che si addormentava col peluche? La pena per il cormorano soffocato dal petrolio, ma che fu ripreso altrove? Io sì…). Tutti intesi a dimostrare che si trattava della necessaria risposta americana al “pazzo satrapo mediorientale”. Fu calcolato dallo studioso Edward Herrman che le notizie e le citazioni del solo autorevole NY Times per tutta la durata della crisi pervennero al 79% da fonti governative (Dipartimento di Stato, Cia e Pentagono) e solo per il 20% da altre fonti ufficiali. A guerra finita, dulcis (?) in fundo, fu proprio il generale Schwarzkopf ad affermare serafico che “la minaccia irachena non è mai esistita”.
Chiunque abbia assistito dalla tv alla Guerra del golfo, a quella afgana e all’invasione irachena penso si sia fatto un’idea ben precisa. Solo immagini di traccianti notturni (al fosforo bianco o meno che fossero), schermi di radar, riprese da caccia, bersagli elettronici, missili intelligenti… ben pochi i morti mostrati e men che mai i combattimenti Usa dove i marines o i civili avevano la peggio. Mai cameraman a mano coraggiosi che sulle scene di battaglia rischiassero la pelle assieme ai reporter come in Vietnam. Spesso, invece, emeriti idioti isterici con le maschere antigas al collo che sproloquiavano dalle terrazze dei loro lussuosi hotel o mandavano foto coi videocellulari. Tranne qualche rara scena di bunker colpiti, le sequenze delle stragi furono accuratamente omesse. Coloro i quali furono deputati a diffondere la comunicazione sulla guerra alimentarono un perfetto paradosso: camuffare in modo decisamente efficace quella che era una censura preventiva, con l’illusione di far sapere ai cittadini esattamente quanto succedeva. Confondere e informare per non comunicare alcuna verità. Forse non tutti sanno che ai giornalisti d’ogni parte del globo fu vietato raccontare la guerra e che vennero loro imposte autentiche condizioni-capestro, vero esalogo propagandistico:
a) essere sempre accompagnati da una scorta militare
b) proibizione d’informare dettagliatamente sulle azioni militari e il loro svolgimento, diffondendone i risultati
c) divieto d’identificazione delle sedi da cui partivano le missioni
d) proibizione di divulgare informazioni sulla consistenza dell’armamento bellico nemico
e) proibizione di menzionare nel dettaglio le perdite subite dalle forze della coalizione, ma impiegando solo gli aggettivi “scarso”, “moderato”, “grave”
f) divieto d’interviste non concordate
La sola fonte erano le conferenze stampa del Pentagono. I militari Usa decisero quali unità potessero essere visitate dai reporter, quanto doveva durare una visita, quali corrispondenti potessero effettuarla, cosa i soldati potessero e dovessero rispondere, cosa le telecamere dovessero e potessero mostrare, cosa poteva essere scritto. Da Dharan, campo base in Arabia Saudita, potevano muoversi solo pochi giornalisti accuratamente preselezionati, tutti anglosassoni, che riferivano previa censura agli altri colleghi. I quali finivano col comprare da loro notizie censurate, di seconda mano, per la modica cifra di circa 200 $ la settimana; per non dire delle riprese costruite di finte battaglie o rese, ad uso e consumo dei network. In questo, non c’era alcuna differenza con le immagini che la CNN trasmetteva, di fonte irachena e che portavano impressa la dicitura “approvato dalla censura irachena”.
Fu così che venimmo a sapere che “l’80% dell’aviazione irachena nel primo giorno di fuoco fu distrutta” (mentre più della metà della flotta si rifugiò poi proprio in… Iran), che “le bombe intelligenti erano la grande novità del conflitto” (mentre erano tali solo il 7% degli ordigni sganciati e furono così sensate da mancare nei primi giorni 77 bersagli su 167. In compenso, gli autobus dei civili erano centrati in pieno) e che conseguentemente “i bombardamenti furono effettuati con precisione chirurgica” (o, chissà, il fosforo veniva usato per illuminare stile stella cometa il cammino delle truppe… dopotutto, eravamo in Medio Oriente), mentre la stessa Aeronautica Usa a fine conflitto dichiarò che su un totale di 88.500 di esplosivo sganciato sugli obiettivi militari iracheni il 70% -mica bruscolini- aveva mancato il bersaglio facendo cadere 61.950 tonnellate su ambienti civili.
L’amministrazione Bush Sr. prima, e quella del figlio poi, utilizzarono per la deliberata diffusione di notizie false e l’occultamento della realtà bellica una quantità di risorse umane e impegno organizzativo pari a quello dello Stato Maggiore nella preparazione degli stessi conflitti. Il tutto per evitare, nel loro intento, un Vietnam-bis. Rammento infine che esiste ormai da anni il news management, ovvero una vera e propria ingegneria gestionale delle notizie facente capo non solo all’Amministrazione americana, ma ad ogni amministrazione nazionale, fra le quali la nostra. Ogni venerdì, di solito, il portavoce della Casa Bianca si riunisce assieme ad una mezza dozzina di funzionari per pianificare la strategia informativa. Di volta in volta viene decisa l’applicazione dei sette principi cardine del news management, ovvero: a) pianificare in anticipo; b) rimanere in posizione offensiva; c) controllare il flusso delle informazioni; d) limitare l’accesso dei reporter alla presidenza; e) parlare e far parlare dell’argomento in questione secondo le direttive emanate; f) comunicare all’unisono; g) ripetere lo stesso messaggio più volte.
Applicate questi criteri a quanto accade ora, e avrete un’idea di come funzionano davvero le cose.
Ecco perché, io NON mi fido dei militari statunitensi e di quello che ora dichiarano su Falluja. E scusate se è poco.
Caro Antonio,
che l’acido muriatico non sia roba da scherzarci mi pare ovvio. Mi risulta che pure le pallottole ammazzino con una certa facilita`. Il miei punti (fuor di scherzo, visto che pare che il messaggio non passi) sono 1) che ammazzar la gente a colpi di fosforo bianco, anche a credere che ci sia gente che lo vuole fare, sarebbe piuttosto poco pratico, che ci si espone ad accuse di “guerra chimica” da parte degli indignati in servizio permanente, quando le pallottole (o l’artiglieria, se del caso) bastano ed avanzano 2) che il Neri ci squaderna (in buona o in cattiva fede, non e` questo il punto) un elenco tale da far credere che il fosforo bianco sia peggio del Sarin, e invece non e` cosi`.
per la serie c’è sempre uno più coglione di te: francesco ad esempio. leggere i suoi commenti per credere. anche il primo è un bijoux
Anvedi, quel libro l’ho letto anch’io.
Anche se fosse vera solo la metà delle cose che dice , ti renderebbe scettica su cò che dicono i comandi americani per sempre.
E il cormorano zuppo di petrolio? E gli struggenti servizi sui soldati al fronte che erano quasi tutte messe in scena?
E tutti ” curati ” da una specie di ” agenzia pubblicitaria addetta alle Pubbliche relazioni )
Insomma, roba da farti perlomeno inziare a prendere con le molle le verità ufficiali.
Ma vedo che questo scetticismo è esercitato solo da un lato.
( nel libro si parla pure di Timisoara,del Kosovo ) di alcune cose italiane…interessante )
Anvedichejedi, scusa se non riesco a leggere per intero i tuoi pipponi, troppo lunghi. Forse a volte basterebbe un link o un rimando a un libro da leggere.
Comunque, sia chiaro, è un problema mio: post troppo lunghi quando non sono fitti di citazione delle fonti mi annoiano.
Sulla questione di Longarone, il tuo ragionamento è piuttosto curioso. Sarebbe come smettere di produrre gli aerei perché qualcuno è caduto (una minoranza irrilevante rispetto al numero di voli), o smettere di costruire grattacieli perché due sono stati centrati dagli aerei, eccetera eccetera.
Che nel Vajont abbiano fatto porcate non significa ne facciano altrove. Liberissima di crederlo, per carità, ma permettimi di definirlo pessimismo.
Joe, è vero, hai ragione. Purtroppo, sono pessimista. E non solo sulle grandi opere. Puoi biasimarmi, però? Leggi, e leggete, qui:
http://www.repubblica.it/2005/k/sezioni/esteri/iraq71/bussen/bussen.html
http://www.repubblica.it/2005/k/sezioni/esteri/iraq71/pentafosfo/pentafosfo.html
LONDRA – Le forze armate Usa hanno effettivamente usato fosforo bianco nella battaglia del novembre 2004 contro i ribelli iracheni di Falluja, ma non si tratta di un’arma chimica, bensì convenzionale, utilizzata non per uccidere direttamente il nemico ma per stanarlo dalle sue postazioni difensive. La parziale ammissione a quanto riferito in un’inchiesta giornalistica di Rainews24 è arrivata oggi da un portavoce del Pentagono interpellato dalla tv britannica Bbc.
“L’abbiamo utilizzato come arma incendiaria contro combattenti nemici”, ha dichiarato, rispondendo a una domanda, il tenente colonnello Barry Venable. “Il fosforo bianco è un’arma convenzionale, non è un’arma chimica. Non è illegale”, ha poi aggiunto l’ufficiale. “Noi l’utilizziamo in primo luogo come agente oscurante, per cortine fumogene o per illuminare obiettivi”, ha detto. “E’ comunque un’arma incendiaria, che può essere utilizzata contro combattenti nemici”, ha chiarito ancora il portavoce.
scienziati contro la guerra dichiara che il fosforo bianco è un prodotto fumogeno,in quanto il fosforo lega con l’umidità presente nell’aria,creando una nube di acido fosforico,molto fastidioso ma non letale.Questo avviene in condizioni di umidità dell’aria normale.mentre in condizioni di clima secco il fosforo cerca di legarsi con l’umidità dell’ambiente ma non trovando umidità si lega con i liquidi organici.
Appunto.:o((((((
http://www.articolo11.org/
modules.php?
name=News
&file=article&sid=1290
«Chi viene toccato dalla polvere residuata del fosforo bianco si brucia, per l’effetto acido. E’ questo che intendono gli esperti dell’esercito americano quando parlano di “effetto psicologico” del fosforo bianco». A spiegare gli effetti dell’arma chimica lanciata sulla città di Falluja durante l’attacco del novembre 2004 e denunciata da Rainews25 (su cui ieri il Dipartimento di stato Usa ha fatto la prima ammissione) è Domenico Leggiero, dell’Osservatorio militare, ex rappresentante del Cocer dell’esercito e per un certo periodo «ispettore internazionale al controllo degli armamenti» all’interno dell’esercito.
Per tre giorni, da quando l’inchiesta di Rainews, gli Usa hanno ripetuto che il fosforo bianco è un illuminante. Ora cambiano versione e parlano di «scudo di fumo fosforoso» e di effetti «psicologici». Ci spiega?
Il fosforo bianco ha due effetti. Il primo «illuminante», produce un fumo bianco denso che può servire a illuminare così come a nascondere le operazioni dell’esercito. Il secondo riguarda le polveri residuate dall’esplosione illuminante. E’ qui che il fosforo bianco acquista la sua dannosità e diventa un pulviscolo fortemente acido. Il pulviscolo funziona come una bomba neutronica, uccide ciò che è vivo.
Nella relazione pubblicata dalla rivista Field Artillery si parla di «effetto psicologico per stanare gli insorgenti dalle loro trincee e dai nascondigli». Cosa si intende per effetto psicologico?
Il residuato dell’esplosione di fosforo bianco è un acido secco. Un pulviscolo impercettibile che si posa ovunque, può entrare nelle stanze, depositarsi sui davanzali e ovviamente sulle persone. L’effetto psicologico è dato dal vero e proprio panico in cui si può essere indotti vedendo morire una persona, oppure vedendola ustionata sul volto o sulla bocca, senza capire le cause di questa ustione. Se con le armi convenzionali vedi i proiettili e chiudendoti in casa puoi in qualche caso sfuggire all’attacco, il fosforo bianco può penetrare all’interno delle case, colpire nel sonno senza fare rumore. E’ per questo che chi assiste all’attacco fugge «dalle proprie trincee o dai buchi», come dice l’articolo della rivista americana. Perché neppure lì si sente al sicuro.
Cosa fa esattamente la polvere di fosforo bianco?
Ustiona, come può ustionare un acido. Reagisce con l’ossigeno, per questo attacca in modo più violento le mucose, bocca e apparato respiratorio. Può uccidere se respirato. Ovviamente, gli effetti cambiano a seconda della quantità di polvere usata”.
Quanto all’acido fosforico: molti anni fa, il 22 marzo 1979, a Porto Marghera, una fuga al Petrolchimico uccise 3 operai, che ne furono investiti in pieno. Si chiamavano Bruno Bigo, Giorgio Rasia, Lucio Oreda, e ne ustionò altri 9. Fra cui, gravemente, la persona di cui ho già parlato. Sulla sua fastidiosità, avrei qualche dubbio…
Quello che ha ucciso i 3 tecnici di laboratorio Bigo, Oreda e Rasia non fu Acido Fosforico, ma Acido Fluoridrico. Guardatevi le schede di sicurezza. Sono molto differenti!
Rob
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