Luna di notte

Avete presente quando i post vi si scrivono in testa? Voglio dire: perfetti, solo da buttare giù un forma scritta, con tanto di punteggiatura e frasi ad effetto? Ecco: questa sera ne avevo uno che non ho fatto in tempo a trascrivere. Forse addirittura due.
Il succo è che ho fatto tardi, scritto un copione ispirato a “La vita è meravigliosa”, battuto il commercialista Levati e la Vale a Pro Evolution Soccer, filosofeggiato di televisione e sentito parlare del silenzio nei rifugi di montagna.
Tornato a casa, alle cinque e mezza, il cielo stava già schiarendo e c’era una luna bassa così grande e luminosa come solo la luna quando è bassa sa essere.
Considerando che ho un lavoro – nuovo, per giunta – che richiede un certo impegno e la sveglia puntata ad un’ora fin troppo vicina a questa in cui mi trovo a scrivere, direi che quel che avevo in mente, ovvero una “lettera aperta” a Riccardo Orioles su alcuni dubbi espressi riguardo a Macchianera, e il “backstage” dello scherzo di ieri, possono tranquillamente aspettare domani. Sempre che non finiscano nello sterminato ripostiglio impolverato dei Post Che Avevi In Mente Ma Non Sei Mai Riuscito A Scrivere.
Nel frattempo, approfitto di chi ha spiegato alcune cose in mia vece: un post di Pino Scaccia che tocca in parte uno degli argomenti di cui sopra.

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8 Commenti

  1. Anch’io avrei da dire qualcosa su quanto ha scritto Orioles, e – giuro – non contro di lui.
    Non condivido probabilmente niente della sua auspicata visione dei blog e delle potenzialità di questo, ma perlomeno ha cominciato a capire – egli solo, mi chiedo? – la spaventosa e implodente quantità di paradossi che ho evidenziato facendo i machiavellici post del Grande Troiaio. Un’operazione fredda.

  2. Neri ti prego togli quel cazzo di target=”_blank” al link del logo Macchianera. Ogni volta che voglio tornare alla home si apre una nuova finestra. BASTA!

  3. Avete presente quando le risposte vi si scrivono in testa? Voglio dire: perfetti, solo da buttare giù un forma scritta, senza punteggiatura e frasi ad effetto? Ecco: stmattina ne avevo uno che non ho fatto in tempo a trascrivere. Forse addirittura due.
    Il succo è che ho fatto tardi, scritto un post ispirato a “La vita da blogspam”, battuto il bilancio per il commercialista Levanti e la dottoressa Vale, filosofeggiato di tinte per i capelli e sentito in silenzio parlare dei fine settimana al mare.
    Arrivata in ufficio, alle dieci e mezza, il cielo stava già rannuvolando e c’era un’afa così appiccicosa e fastidiosa come solo l’afa fiorentina sa essere.
    Considerando che ho un lavoro – arretrato, per giunta – che richiede un certo impegno e la campanella di scuola di mia figlia puntata ad un’ora fin troppo vicina a questa in cui mi trovo a scrivere, direi che quel che avevo in mente, ovvero una “lettera aperta” a Riccardo Orioles su alcuni dubbi espressi riguardo a Macchianera, e il “backstage” dello scherzo di ieri, possono tranquillamente aspettare domani. Sempre che non finiscano nello sterminato ripostiglio impolverato dei Post Che Avevi In Mente Ma Non Sei Mai Riuscito A Scrivere.
    Nel frattempo, approfitto di chi ha spiegato alcune cose in mia vece: la risposta del Facci che tocca in toto uno degli argomenti di cui sopra.

  4. caro Facci,
    il problema non sei tu o Neri o Macchianera. Siamo noi, la gente del blog che vive ancora molto al di sotto delle proprie possibilità. Come quando i cinesi, avendo inventato la stampa, s ne servivano solo per gli inviti delle feste di corte. E non c’è da fare tante polemiche. Siamo omogenei fra di noi, apparteniamo tutti alla stessa razza; il problema è di uscirne fuori, aprire le porte e girare ill mondo. Le battute che ci scambiamo qui, noi le comprendiamo, capiamo i rimandi, possiamo sorriderne, sono un linguaggio insomma. Ma un ragazzo d Agrigento non ne capisce nente, è escluso; per lui, è latino. In un certo senso lo è.

    Allora, stavolta, non facciamo i chierici. Abbiamo uno strumento, usiamolo. E’ bello, e’ dvertente, e’ la cosa piu’ utile che ci sia. Non serve a far soldi? E pazienza! Vuol dire ch elo faremo perche’ ci piace. Sei craxiano? Bene. Qui hai lo strumento per farmi vedere il Craxi vero – secondo te – quello dell’intervista al fotografo si sabelli. Qui non se obbicato a rompermi la minchia col politichese. Tu, io, tutti.

    Al mio paese, “Craxi” era un ragazzo che chiamavamo cosi’ perche era della Fgs, i giovani socialisti, Uno di noi: c’era “cappello”, c’era “Stuppagghiu”, c’era “Ciclostile”… Il padre di Craxi era il guardiano del faro, vivevano li. Aveva un fratellino spastico, e allora Craxi e suo padre fondarono l’Aias del paese, se la gestirono con le famiglie e senza soldi dello stato. Poi, tre anni dopo, divento’ ente pubblico, ci mangiartono, arrestarono un socialista che nel frattempo era diventato onorevole ma diieci anni prima li e io quando non era onorevole eravamo stati aggrediti dai fascisti insieme e li abbiamo messi in fuga a colpi di zappa che erano le zappe che dovevamo portare a Ciccino Sciotto alla cooperativa dei contadini sul al capo e Ciccino era quello che era partito per la germania a 13 anni e poi torno e mise su la cooperativa e ci siamo rivisti esattamente sei mesi fa nella sezione del pds e abbiamo molato la riunione e ce ne siamo andati a casa sua a mangiare lumache fritte e bere vino…

    Questo e’ Craxi per me. Se provassi a metterlo iin un giornale mi porterrebbero al manicomio immediatamente, per ordine del target del manager dell’auditel e di tutti quegli altri stronzi. invece qui sull’internet posso almeno provare – provare! – a mettercene almeno un po’. Certo, non si capiisce un cazzo perche io sono vecchio e quindi ho la malattia del giornale e quindi col cavolo che riesco a farvi capire davvero queste cose. Ma prima o poi qualcuno di voialtri ci riuscira, qualcuno dei giovani intendo,. Qualcuno che è nato qui, sull’internet sui blog e in mezzo a queste cazzate strane, e che qundi andra avanti senza zavorra, e parlerà a tutti col linguaggio di tutti, di cose che vengono da tutti e stanno dentro le vite di tutti.
    Di questo volevo parlare, e semplicemente non sono bravo a parlarne essendo un giiornalista. Voialtri pero’ – non tu Facci che sei un giornalista e anche stronzo, ma insomma tuo figlio se ce l’hai senno’ qualche altro – provate a parlarne anche voi finche non ci riuscite

  5. Caro Orioles,
    perdonami se mi intrometto nella risposta che hai appena inviato al tuo “collega” giornalista, io purtroppo sono un po’ quel ragazzo di Agrigento che lasciando un commento scherzoso, esprime comunque la sua umile opinione di fronte alle goliardate di un blog che ha il merito di affrontare il serio con il faceto.
    Ti dico ciò perché non posso nasconderti che la tua risposta mi ha piuttosto disorientata circa il senso delle tue parole e questo perché se da un lato inviti il Facci ad aiutarti nel ruolo di evangelizzatore dei poveri ragazzi di Agrigento, dall’altra la mia umile presenza ti è talmente indifferente da indirizzare la tua risposta proprio al tuo collega giornalista ignorando chi, come me, ha condiviso la sua opinione.
    Non ho la presunzione di interpretare le tue intenzione, ma tuttavia riterrei che la motivazione per cui ‘sto sfigato ragazzo di Agrigento non abbia trovato alcuna collocazione nella tua risposta, dipenda proprio dal fatto che essendo un po’ sfigato, piuttosto ignorante e pure di Agrigento, non sia all’altezza di comprendere ciò che tu volevi comunicare, comunicando quindi di fatto che quel Craxi del tuo paese con il figlio spastico, era una gran brava persona da osservare e descrivere nei tormenti della sua vita, dalla comoda posizione di un attico con vista mare.
    Del blog paternalistico che offre alle masse la propria cultura dispensandola in parabole evangeliche, credo che se ne possa fare tranquillamente a meno perché gli oratori, ti garantisco, esistono anche ad Agrigento.
    Avrei comunque anche io una bella parabola da raccontare, è la storia di un uomo che per generosità si è messo a disposizione del suo popolo ma nessuno voleva credere al fatto che lo aveva fatto per noi.
    Siccome ai poveri ragazzi di Agrigento non è concesso postare su questo blog, posso inviare a te il racconto e contare sul tuo spirito evangelico?

    Un ragazzo di Agrigento.

  6. caro V.,
    non ci capiamo. Il ragazzo di agrigento non e’ quello da evangelizzare. E’ quello da far parlare perche’ ha un sacco di cose da dire. Questo puo’ succedere se il linguaggio (la cultura, i romandi ecc.) sono anche suoi. Se questo succede, e sull’internet puo’ succedere, allora cambia tutto. Puoi mandarmi tutti i racconti che vuoi, e’ trent’anni che prendo e leggo – con serietà – quello che ha da insegnarmi il “ragazzo di agrigento”. E’ il mio mestiere, solo secondariamente faccio il “giornalista”. Certo, se invece di racconti e poesie mi mandassi inchieste e cronache sarei piu’ contento. Ma e’ questione di gusti: parla come vuoi, purche’ parli.
    Pero’, due cose: primo, lascia perdere l’attico al mare con me, io non ho nessun attico vista mare e neanche casa. Possiedo un computer portatile e due borsoni. Adesso, ad esempio, ti scrivo dalla casa di amici che mi stanno ospitando in questo periodo. In questo non c’e’ nulla di particolarmente strano, e il Craxi del mio paese non aveva affatto i “tormenti della sua vita” ma al contrario era un tipo allegro e ragionevolmente felice, come me.
    Secondo, e specialmente se sei siciliano: non fare il vittimista, mai, specialmente se avresti dei motivi per esserlo. Mica sei Calimero. In qualità di “ragazzo di agrigento” hai diritto di dire la tua, di incazzarti se non te la fanno dire e di pretendere linguaggi e culture in cui ci sei pure tu. A parte questo, non hai alcun diritto particolare, non quello di piangerti addosso, non quello di fare il pooovero ragazzo, non quello di aspettarti aiuto dagli altri per le cose che puoi fare o provare a fare tu.
    Che cazzo stai facendo *ora* per il tempio della Concordia? Sei tu responsabile di difenderlo, mica Prodi o Sgarbi. Se il tempio se ne va in malora me la prendo con te, non con i pezzi grossi. Devi ragionare, pensare e darti da fare quanto me, quanto Facci, quanto Sgarbi, quanto Prodi e quanto chiunque altro.
    Percio’, se tu in una situazione di dibattito – non dico questa – te ne esci con la battuta fighetta, fregandotene di tutto il resto, io ti do’ del fighetto e basta, agrigento o parigi, povero ragazzo o gran giornalista.
    Tutti abbiamo cose da dire. Non e’ vero che l’unica cosa che possiamo dire e’ viva o abbasso. Ora c’e’ l’internet e possiamo parlare *seriamente* tutti. Questo non era mai capitato prima, ed è la prima grossa novità da quando hanno inventato la rotativa.
    (E statti allegro, un’altra delle cazzate giornalistesi e’ che per ragionare bisogni essere tristi. Divertiti, datti da fare e organizza qualcosa di buono ad agrigento)

  7. Caro Orioles,
    tutto giusto ciò che dici ma oltre a parlare e a scrivere, non sarebbe una cattiva idea neanche ascoltare.
    A volte basterebbe davvero poco, basterebbe un click di mouse sul nick che appare in fondo a chi ti risponde per accorgersi che le parole hanno un valore davvero relativo quando sorvolano la realtà sottostante senza mai toccarla con mano.
    Ora c’è internet e oltre a parlare seriamente possiamo anche ascoltare seriamente.
    Basta prendere l’ascensore che dal piano attico virtuale, conduce in mezzo a quella strada fatta di gente che nell’ottimismo dimostrato, cova il sicuro tormento per un figlio spastico.
    Ti risparmio comunque la fatica, sono donna, ho quarant’anni e vivo a Firenze.

  8. Neri, sei un fantoccio, un putrido burattino…
    1) A pro evolution soccer fai schifo
    2) Ti sei affiancato a un paltoniere Franco-abruzzese che garrula ogni caviglia che gli gira intorno
    3) Hai vinto a 3 minuti dalla fine della seconda partita perchè Casillas, preso da un raptus di coglioneria, si è messo a marcare Gattuso a centrocampo.
    4) Fottiti.
    5) Quando cacchio mi porti la penultima puntata di Lost
    6) Fottiti

    5) Quando cacchio mi porti la penultima puntata di Lost
    6) Fottiti

    Il Commerz Levati

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