Quattro polli fritti e una Coca

Dice: sì, ma tu dove lo metti il volere di dio? Ah guarda, risponderei, io il volere di dio non so neanche cosa sia, quindi proprio non saprei, lo lascio un po’ là dov’è. Mi pare invece che sia tu quello che se lo infila in culo per poi farcirsene la bocca.

In questi giorni è tutto un volere di dio. Un correre avanti e indietro dal Texas alla Casa Bianca. Poi perdiamo tempo con le leggi ad personam e gridiamo allo scandalo. Almeno noi abbiamo dei motivi concreti: difendiamo dei cazzo di criminali veri o parlamentari di tripla mano, ma anche la commistione di entrambe le cose e lo facciamo per soldi, perdio. Mica per volere di dio. E non vorrei essere puntiglioso, ma fosse stato per il volere del dio, Terri Schiavo sarebbe già schiattata da dieci anni. Quindi è per volere dell’uomo stolto e bigotto che quella donna si trova indignitosamente in vita, per nessun altro volere.

Nelle ville splendenti intanto, su note di jazz d’annata, in abiti di seta, smoking gessati e sorseggiando temibili drink, i NeoCon brindavano alla ‘vita a tutti i costi’, che salvata una cerebrolesa è un attimo salvarne un altro. E George Bush ce lo cucchiamo per altri quattro anni. Non state a rompere i coglioni perché non serve a niente. E’ il fottuto volere di dio. Sono in missione per conto di dio.

(Visited 117 times, 1 visits today)

9 Commenti

  1. Insomma, nella vicenda Schiavo, Dio non c’entra, se non nella pretesa di qualcuno (che in Dio non crede) di attribuire a Bush stesso presunti intendimenti religiosi. OK, è curioso, ma già sarebbe accettabile. L’importante è fare chiarezza, però, non mi dite che questo non è uno schema preconfezionato, e che a ragionare per dogmi sono solo i “religiosi”, mentre i laici sono liberi da condizionamenti.
    Fate voi, signori, è uno schema nel quale non mi riconosco. Io cerco di leggere la realtà per come si presenta nella sua oggettività, non cerco di adeguarla ai miei preconcetti.

    Silvè, non intorbidiamo le acque. Che la religione cristiana abbia il “culto della sofferenza” è solo una balla bella e buona, c’entrano poco le “teste”. C’è, invece nella religione cristiana quella che a mio parere è una intelligente accettazione della realtà, ovvero che l’uomo nella sua fisicità (e anche nelle sue emozioni) è inevitabilmente sottoposto alla conoscenza del dolore. Riconoscere questo, accetarela realtà per ciò che è, rendersi conto dei limiti dell’umano non significa avere il “culto della sofferenza”… Anzi, è negare questa evidenza che mi sembra puerile. Non basta attaccare il cristianesimo per cancellare il dolore dalla vita dell’uomo.
    Però hai scritto una cosa molto giusta. Il “volere di Dio”, in certi casi, può essere invocato con buone ragioni da entrambe le parti. Il che, forse, implicherebbe che dovremmo lasciare Dio dove sta, e decidere noi. ma senza pregiudizi di NESSUN genere.

    Quanto a Bush: stiamo parlando della sua attendibilità, della sua politica, e delle sue scelte…
    O si parla, invece, della complessa questione se sia giusto o meno tenere in vita artificialmente una persona nelle condizioni di Terri Schiavo?

    Non facciamo caciara, signori, per cortesia. Non buttiamo tutto nel calderone, così poi il sapore dell’aglio nasconde la carota.
    Esponete le vostre ragioni pertinenti al tema, in un modo o nell’altro, ma non fuffate qualunquismo da due centesimi al barile.

  2. Non sono d’accordo.
    Il volere di Dio è imprescindibilmente autonomo e non condizionato da noi.
    …Pertanto quel che è avvenuto,sta avvenendo ed avverrà, segue il disegno divino.
    Mi parlerai allora delle guerre,dei disastri, delle calamità….
    Ebbene,non è Dio che è guidato da satana.
    Siamo noi ad esserne succubi e che abbiamo il peso dei peccati da cui dobbiamo redimerci.
    Dio c’è e ci giudica, perchè è il Giudice Supremo.
    barone rosso

  3. a proposito di barile, oggi il Nymex non si aggiorna e quindi non ho informazioni da passare. E’ fisso a 56,62 $ ma sono quotazioni di ieri suppongo

  4. Slow, non mi hai convinto.
    Non si può negare che Bush abbia impostato gran parte delle sue azioni sull’aspetto religioso, anzi, sull’interpretazione personale che fa comodo a lui e alla sua schiera.
    Non si può negare che la sua decisione (anche senza nominare la parolina magica di tre lettere) sia viziata da scelte politiche ed obblighi da assolvere verso una percentuale dei suoi cittadini.
    Queste sono cose che anche Barone (credente, a quanto leggo) ha confermato.
    Ed è proprio questo che da fastidio a me. E’ per questo che molti cittadini statunitensi ne stanno dibattendo sui blog e forum americani.
    Non si può porre la questione sul piano esclusivamente religioso/filosofico/metafisico, non più, perchè appunto già da molto tempo preti e politici, molto prima di noi, si sono arrogati il diritto di interferire con le nostre vite e le nostre morti. Anche nei momenti estremi.
    Le ultime parole di un personaggio famoso (penso Voltaire), rivolte alla gente che gli si affollava meschinamente intorno, furono: “Lasciatemi morire in pace”.
    Io avrei aggiunto: “Seee, troppo facile…”

  5. Un particolare non trascurabile.
    Credo che qualcuno di noi, nel corso della vita,ha avuto il triste destino di trovarsi di fronte a qualche situazione simile.
    A me è capitato una sola volta e la persona era in coma profondo e non manifestava alcun segno,se non un totale stato vegetativo.

    Nel caso di Terry Schiavo,avrete notato che sorride e porge le labbra perchè le vengano pulite?
    Siamo certi che trattansi di semplici reazioni neurovegetative, oppure non si tratti di qualche minuscola, infinitesimale minima, forma emotiva..e che riesca a sorridere per qualcosa?

    Mi pare giustificato, a questo punto, che il problema sia molto più grande che in altri casi.
    barone rosso

  6. Giulio, io non devo nè voglio convincere nessuno, ci mancherebbe.
    Sto solo cercando di chiarirmi un po’ le idee.
    Ora: Bush è stato eletto (anzi, ri-eletto) senza fare mistero delle proprie convinzioni religiose (che a noi magari appaiano incoerenti, o semi-fanatiche, è ora altro discorso). Il che vuol dire che chi lo ha votato sapeva che lo avrebbe governato sulla base di quelle convinzioni, e gli stava bene così. Il che, dal punto di vista politico-democratico, legittima Bush ad agire così come crede giusto.

    A questo punto, però, diventa importante la domanda che prima si poneva Stalker: è giusto imporre per legge a qualcuno di dover vivere e di dover morire, secondo gli schemi opinativi di quelli che governano?

    Attenzione, la risposta è dinamite… ha risvolti sorprendenti e inattesi…

  7. Slow, hai focalizzato la questione. Io sono sicuro al 100% che ci sono molti americani che hanno votato Bush per la sua fermezza nella guerra al terrore (?) oppure per le sue idee in materia economica o che altro…ma se avessero un parente strettissimo nelle condizioni di Terry sarebbero incazzati per una decisione come quella appena presa.
    Io parlo per me e nei momenti più intimi, estremi e delicati (come la morte) vorrei sentire finalmente allentarsi il cappio dello stato, della società, della religione…
    Sono ateo ma se proprio devo dirlo, ritengo ridicolo pensare che il presunto Dio rifiuterebbe a sè l’anima di Terry solo perchè ha deciso di non soffrire e non far soffrire più i suoi cari. Dio, per chi crede davvero, non è ipocrita come gli uomini.
    Concludo aggiungendo che tutti i malati gravi e/o terminali che ho incontrato nella vita, di ogni credo politico e religioso, li ho sentiti dire che piuttosto che soffrire o vegetare (cioè magari pensare o sorridere ma non poter nemmeno esprimere amore, odio o il proprio pensiero) tutta quella gente avrebbe preferito morire.

  8. Silvestro ha detto che , volendo, in questa faccenda il volere di Dio sarebbe che non venisse alimentata

    seguire la natura, giusto?
    quindi niente alimentazione forzata

    no, io non ho risposte per questo caso

    e mi urtano le manifestazioni ” per la vita ” che si stanno tenendo

    trovo osceno che ci siano persone che colgono queste occasioni per andare a parlare di ” vita ”

    io credo che la decisione di staccare o no i tubi di Terri Schiavo siano un bel dilemma, atroce, direi, perchè quel sorriso che ci dicono essere un riflesso condizionato potrebbe significare altro

    quindi non vorrei giudicare nel merito

    sarà compito del marito o dei genitori, o dei medici, e non sarà un compito facile

    però, si, lo spettacolo di chi va lì a manifestare per la ” vita ” mi disturba

    postula che solo quell’idea di vita sia la valida
    mentre SE è vero che Terri ha espresso il desiderio di non voler vivere in quele condizioni, ha il diritto di morire

I commenti sono bloccati.