Il compagno Cordero

L’effetto collaterale di avere un governo peronista-populista-simil-argentino è quello di far sembrare di sinistra anche persone moderate o perlomeno conservatrici. Oggi il compagno L. Cordero d.M. attacca così:

La riduzione dell’Irap deve essere un obiettivo prioritario del Governo. E’ impensabile, ha detto Montezemolo, che gli imprenditori italiani paghino una tassa sulla ricerca. Un Paese che non investe sulla ricerca, non investe sul futuro
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22 Commenti

  1. Non a caso, il cosiddetto ministro Maroni ha definito il discorso “deludente”.

  2. E’ un incubo, ogni giorno a tinte più fosche. Io non voglio ridurmi a sperare che LCDM un giorno mi rappresenti da qualche parte…

  3. E’ un incubo, ogni giorno a tinte più fosche. Io non voglio ridurmi a sperare che LCDM un giorno mi rappresenti da qualche parte…

  4. Il succo della richiesta è una riduzione della pressione fiscale (nella forma di un’imposta regionale) per gli imprenditori e i lavoratori autonomi, e solo per loro. Ne dovete avere di fantasia, perchè un’affermazione del genere possa sembrare, anche solo lontanamente, di sinistra; e questo nonostante il governo peronista(?)-populista-simil-eccetera. Che poi “riduzione dell’IRAP = ricerca”, così e semplicemente, è una barzelletta che lascio raccontare a Montezemolo e a voi.

  5. è che fino ad adesso la confindustria ha scelto la politica di abbassare i costi anzichè investire nella ricerca con un decadimento di tutta l’industria italiana. qualunque cosa che si discosta da questa concezione è ormai da considerarsi di sinistra…purtroppo.

  6. Tutto giusto, ma forse stiamo dicendo la stessa cosa senza capirci: Credo che Fabrizio volesse porre l’accento sul fatto che questa è l’unica opposizione al governo che abbia un certo potere e margine di intervento, e che il centro sinistra dei vari prodi dalemi e rutelli non abbia in mente una politica economica e fiscale molto diversa da quella dell’attuale governo. O no?

  7. Portate pazienza, io sono un ragazzo di campagna e le cose me le dovete spiegare perché da solo non le capisco: in un paese che da decenni è in piena recessione d’idee e di talenti; in un paese che stenta a restare su mercato perché non ha più nulla da offrire che non possa essere costruito a Tirana ad 1/15 del costo; in un paese in cui in università di fa di tutto, tranne che ricerca; etc.. etc.. insomma, non capisco – destra o sinistra non c’entrano – dove sia lo scandalo nel chiedere la soppressione della tassa sulla ricerca. Mi sembra comunque molto meno scandaloso della detassazione integrale degli utili reinvestiti (nella Jaguar in leasing del titolare).
    Però, come ho detto, io son di campagna.

  8. penso si riferisse alla riduzione dell’IRAP sugli utili reinvestiti in ricerca. Che e’ una cosa di gran lunga di sinistra, ovvero progressista..

  9. Grazie della spiegazione, compagno di ideali astronautici, ma quello che non capisco è il tono di scazzo di alcuni commenti. Come se LCDM avesse chiesto di detassare solo gli utili delle imprese automobilistiche che hanno un cavallino rampante come marchio e che vengono reinvestiti in cocaina.
    Mi sembra un po’ vetero-qualunquistico dare contro a qualsiasi iniziativa che provenga da un industriale. Anche se l’industriale in questione è il figlio di Gianni Agnelli

  10. Della serie:faccio polemiche sceme e mi becco il cetriolo.Ma l’IRAP chi se l’è inventata?

  11. Non è che uno da contro così, per partito preso. Oh, li conosciamo, gli “imprenditori italiani”, sempre pronti a capitalizzare i profitti e socializzare le perdite. Lo sappiamo di che pasta sono fatti. Dite che ci possiamo fidare, che non c’è alternativa? Ok, voterò per LCDM in contrapposione a SB. E poi, quando ce lo butterà in culo (scusate il francesismo, lo so, fa molto poco poltrona frau) anche lui, che facciamo, alle prossime votiamo per il compagno Piersilvio? Non è che forse dovremmo rivedere alla base i contatti tra politica e imprenditoria? Volete che per le prossime generazioni un seggio in parlamento o un ministero siano appannaggio degli iscritti a confindustria? Ma andiamo!

  12. PS: lo so che LCDM non lo posso votare perchè non si presenta, ma questa è gente che sposta consensi, anche in virtù della popolarità di certi tedeschi mascelloni presso il popolo bue… pensa un po’ te!

  13. P.S. quella del mascellone tedesco l’ha vista solo ora. Hai ben poca considerazione della “base”, se pensi che un operaio possa votare secondo le indicazioni di Montezemolo solo perchè il mascellone tedesco ha vinto l’ennesimo Campionato del Mondo (e con questa spero anche di avergli gufato a sufficienza il Campionato del mondo, al mascellone)

  14. ehi, è un’idea! A parte gli scherzi però credo che non sia questo il punto: piuttosto credo che la situazione sia squilibrata. Magari Bertinotti no, ma uno meno vicino alla politica. Insomma una sana separaizione tra mondo produttivo e mondo politico, cosa che da noi non c’è mai stata, e politici e industriali si sono parassitati a vicenda per cinquant’anni e più. E indovinate chi ci rimette? Ora mi fermo sennò poi mi danno del qualunquista…

  15. Per un imprenditore, la società ideale è quella in cui lui ha una serie di dipendenti che lavorano come bestie, pagati pochissimo, con contratti che lascino libertà di cacciare chi vuole lui quando vuole lui; in cui le spese sono limitatissime, i profitti alti e personali, le perdite scaricabili.
    Per un lavoratore, la società ideale è quella che gli garantisce un posto a vita, stipendio tale da potersi godere la vita, orario / impegno di lavoro ridotti al minimo.
    A mediare tra questi due estremi serve gente capace, sennò magari ti ritrovi un imprenditore a capo del governo, e allora sono caxxi dei lavoratori (speriamo che non succeda mai. Come? Ah, già). O, al contrario, ti ritrovi al governo il mio amico Gigi, e allora addio PIL.
    Montezemolo ha studiato anni alla scuola di Agnelli (che, in Italia, era l’unica possibile), e finora è riuscito bene. Ora che sembra finalmente diventato grande, magari riesce a portare un po’ di equilibrio (capitalistico, di mercato, ma sempre equilibrio) in una situazione che, al momento, tanto equilibrata non è. E, se penso che il predecessore era D’Amato, beh, non posso che rallegrarmi, mi sembra un bel passo avanti.

  16. Il tuo discorso non fa una piega, ma sei sicuro che LCDM non faccia parte della prima categoria? Io no, visto che la scuola che citi tu è proprio quella! Non lo so, io di LCDM non mi fido: dov’è che sarebbe riuscito bene, alla Ferrari? Non credo che una nicchia come quella sia la dimostrazione del fatto che possa fare bene nell’interesse di tutti, o forse pensi che “siccome con la ferrari ha vinto tutto, allora può fare qualcosa di buono”, oppure “è ricco e quindi non ha interesse a farsi i cazzi suoi e degli amici”. Sostituisci “Ferrari” con “Milan”, e avrai il quadro della situazione.

  17. Tommaso: ho visto gente votare “no” a un referendum (e poco importa se fosse opportuno o meno votare “no”, il mio discorso è un altro) semplicemente in conseguenza di una campagna basata sul “se vince il no, potete dire addio a Beautiful”. Quindi è proprio così, io della cosiddetta “base” ho l’opinione più bassa che si possa avere.

  18. Geps, non ne sono affatto sicuro, ma non ho mica detto che Montezemolo sia il Deus ex machina disceso dal cielo FIAT a risolvere i problemi dell’industria italiana, nè che debba essere arruolato d’ufficio fra gli “illuminati”. Ho detto che non è un parvenu, che ha avuto occasione di imparare un sacco di cose (in senso negativo e positivo: ovvero, spero che abbia anche imparato dagli errori) nell’unico gruppo industriale italiano di un certo rilievo.
    Che un imprenditore faccia gli interessi degli imprenditori mi sembra il minimo, e chi li dovrebbe fare, i sindacati? L’importante è che, nella difesa degli interessi corporativi, non perda d’occhio il “quadro generale”, abbia la consapevolezza di non potersi spingere oltre il limite dell’opportunità (considerata la situazione attuale, basterebbe anche la semplice decenza). Ognuno recita la propria parte, ma è necessario che gli attori siano consapevoli del ruolo e del copione, e non cerchino di modificare le parti per acquisire la ribalta, danneggiando il risultato finale.
    Certo, LCDM è ancora tutto da provare; però, mi pare che l’inizio sia promettente. Aspettiamo, e vedremo.

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