L’Italia vista dall’estero

Ancor più lunga vita a Delio, cervello emigrato, che scrive:
la domanda del giorno. e` una stronzata assoluta pensare che l’aumento dei prezzi negli ultimi due anni in italia sia stato assolutamente fisiologico – un’unione monetaria ha come effetto ovvio il livellamento dei prezzi all’interno dell’area interessata, e quindi in effetti i prezzi stanno solo tendendo al livello di quelli nord-europei (e chi conosce i prezzi dei trasporti in gb o germania sa che ci va ancora bene); ma che invece quello che non e` per niente fisiologico e` l’ostinazione pre-fordista di governo e imprenditori nel non voler livellare anche gli stipendi? e` una stronzata assoluta pensare che tremonti sia un cialtrone, se concentrandosi su un tautologico aumento dei prezzi si dimentica di parlare delle sue stesse lotte per arginare l’aumento dei salari?
(perche´ no, io non mi lamento di pagare un caffe´ 2€ in germania, se poi tutto e` proporzionale).

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19 Commenti

  1. In linea generale può anche convincermi. Però non mi spiegherò mai quanto segue: perché una zucchina, coltivata nella piana del Fucino da manodopera extracomunitaria (i 4/5 della quale pagata in nero e dunque con un costo del lavoro pari al salario), ivi raccolta ed imballata da manodopera extracomunitaria (i 4/5 della quale bla bla bla…), trasportata da Avezzano a Torino da un’impresa di trasporti italiana, commercializzata al minuto da ambulanti italiani… ebbene: perché questa fottuta zucchina di merda costa il 180% in più di quando la pagavo in Lire?

  2. perche´ l’azienda agricola di avezzano si accorge improvvisamente che gli stessi prodotti li vende in francia e in germania a 4€/kg e in italia a 2€/kg, e quindi fatti due conti decide di alzare anche i prezzi per il mercato interno. la soluzione sarebbe, appunto, che allora anche le imprese (prima le multinazionali, poi le altre) passassero a retribuire in maniera uguale i dipendenti in italia come quelli in francia e in germania. e invece un dipendente italiano della bosch, o della ibm, NON prende quanto un dipendente tedesco delle stesse aziende. prende la meta`.

  3. Ma adesso che c’e’ il tormentone del decreto spalama debiti sul calcio dimentichiamo che il calcio stesso è dopato? Il doping vogliamo farlo passare in sordina per up po’… si’ e al prossimo morto ce ne ricorderemo che qualche stupido calciatore si droga con l’inverosimile, all’insaputa – altrettanto inverosimile- di allenatore, medico sociale, presidente. Tali giocatori – sono 2 le cose – o sono dei perfetti imbecilli o sono parte di un meccanismo molto più grande di loro che l’ipocrisia delle sfere alti tenta di proteggere e di nascondere.

    Noi i farmaci non li diamo neppure alle galline ed ai tacchini per farli ingrassare.

  4. E che succederà se poi la spirale inflazionistica non si bloccherà? Cambio bloccato e inflazione. Si comincerà ad importare. E poi il deficit commerciale andra giù. E infini succederà quello che è successo a Baires in un natale neache troppo lontano.
    E i ministwi col la ewwe moscia scappewanno con l’elicottewo.

  5. Nego che la vita in Germania sia più cara che in Italia. Vero che i trasporti per l’utente occasionale hanno tariffe altissime ma se vivi lì hai la possibilità di fare degli abbonamenti davvero convenienti. I generi di prima necessità costano meno (latte, pane, carne, patate ecc.) certo se vivi in Germania e cerchi la pasta barilla e l’olio extravergine costano cari, ovvio.
    Per le spese dentistiche credo che la mutua ne copra gran parte, non l’intero importo, comunque meglio che da noi. Se hai dei figli prendi fior di assegni famigliari fino a quando non se ne vanno di casa e per i primi sei mesi di vita, se hai un reddito inferiore ai 30.000 euri (mica noccioline) ti danno dai 300 ai 450 euri al mese di “soldi per l’educazione”, poi fino ai due anni l’importo si riduce lievemente, alla faccia dei nostri mille euri per il secondo figlio.
    Per quanto riguarda gli stipendi, è vero, mediamente sono doppi rispetto a quelli italiani, la macchina aziendale viene data con facilità molto maggiore, quasi tutte le aziende hanno la mensa interna e gli orari vengono rispettati con precisione teutonica. Indubbiamente ci saranno eccezioni ma sono appunto, eccezioni.

  6. NDV, un po’ di numeri:
    56 euro per l’abbonamento ai mezzi per due zone. Copre il centro fino alla periferia della città.
    Il latte costa 85c (50c quello che scade a due giorni). Le patate non vale. L’olio di oliva lo trovi sui 4 euri per 750ml.
    Gli assegni familiari sono 150 per bimbo.
    Il dentista è coperto diciamo al 50%. Se hai l’assicurazione privata è al 100%. Ma la privata conviene solo fino ad 1 figlio.
    Per gli stipendi ci fu uno studio di repubblica…
    Eppoi la qualità della vita: acqua, aria, ambiente…

  7. C’è solo una cosa peggiore di una situazione di merda: una situazione di merda che non puzza di merda…

  8. benzina, sigarette, una birra media. sono tutte cose che in Germania (non in Inghilterra o in Olanda, ma teniamo l’esempio della Germania) costano più o meno lo stesso che costano da noi (anzi, le sigarette costano MENO). il lavoratore tedesco però guadagna uno stipendio molto più alto del lavoratore italiano dunque egli è più ricco. ed è più ricco perché l’economia del suo paese è (ed è stata per 40 anni) più forte della nostra, la ricchezza prodotta in germania è superiore a quella prodotta in italia, la fetta di questa ricchezza assorbita da salari e stipendi è simile a quella assorbita dai medesimi in italia. la fetta è uguale insomma, è la torta ad essere più grossa. perché in italia non ci si può permettere di “semplicemente” alzare gli stipendi? facile: alzare gli stipendi comporta una inevitabile spinta inflazionistica che, a sua volta, comporta un aumento dei tassi di interesse. ogni volta he il tasso di sconto sale di un punto percentuale il governo deve rimediare 35 miliardi di euro per pagare i maggiori interessi sul debito pubblico perché un paio di generazioni di italiani (quelli che erano in età lavorativa tra il 1970 e il 1990 circa) hanno vissuto largamente al di sopra delle loro possibilità facendo debiti che adesso NOI dobbiamo pagare. la verità è che i figli di oggi dovrebbero essere assai incazzati con i padri (per le loro scelte politiche e conseguentemente economiche) ed una soluzione semplice e veloce non c’è. abbiamo voluto (hanno voluto, i nostri padri) far finta di essere ricchi come i tedeschi per un ventennio, fregandosene del fatto che qualcuno, prima o poi, avrebbe dovuto pagare (essendo più povero, se ci va bene “solo” per un ventennio). quel qualcuno siamo noi, starnazzare che non ci va bene è lecito, dire che “non si capisce perché” invece no. è solo miope, non so quanto volutamente.

  9. @fabrizio: scusa, sarò un po’ tarda ma non ho capito se il tuo commento vuole confermare o negare quello che dico, comunque insisto, assegni famigliari fino ai due anni di vita del bambino dai 300 ai 450 (si chiama Erziehungsgeld), insieme ad assegni (Kindergeld) di 154 euro per ognuno dei primi tre figli e 176 per ogni figlio successivo fino ai 18 anni di età e se il figlio non è autosufficiente (se studia per intenderci) fino ai 27…
    Per quanto riguarda l’abbonamento, io abito a 18 km da Milano, devo farne due, uno ferroviario e uno per la metropolitana e ti assicuro che spendo di più. Dove vado io in Germania c’è la cosiddetta Regiokarte costa 37.50 senza limiti di zona entro l’area urbana (che ha una copertura di 3000 km di linie, urbane e non, mica noccioline), è mensile, il sabato e la domenica si viaggia in due adulti più 4 bimbi “aggrattisse”, ci carichi la bici senza problemi e gli autobus si inclinano per facilitare la salita alle persone anziane e – giusto per chiudere – col passeggino ci sali senza difficoltà. Prova a salire su un tram di Milano col passeggino. ;-D

  10. @Livefast: io non sono così convinta che i nostri padri abbiano vissuto al di sopra delle loro possibilità, parte del problema nasce forse da un diverso indirizzamento del risparmio privato. In Italia i nostri padri si sono tenuti “il fieno in cascina” i soldini in banca o in BOT per capirci, mica per colpa loro, chiariamo, ma la filosofia del “mettili via che non si sa mai” nasce anche dall’incertezza sulle prospettive future, dal clima di fiducia generale ecc. ecc. In Germania tanto guadagnavano tanto spendevano. Tanto per farsi la casina ci sono i Bausparvertrag, le spese mediche sono parzialmente coperte (il dentista fino a qualche anno fa te lo pagavano per intero TUTTE le casse persino la AOK che è quella più popolana) in un contesto così chettifrega di risparmiare? Se c’era del risparmio andava in azioni della propria azienda, chiaro che ciò stimola gli investimenti delle aziende, la domanda e bla bla bla.
    Ora, pure in Germania stanno passando tempi di vacche magre, intendiamoci. Però sono sempre un po’ meno magre delle nostre.

  11. NDV, volevo confermare…
    Livefast, la tua frase “il lavoratore tedesco però guadagna uno stipendio molto più alto del lavoratore italiano dunque egli è più ricco. ed è più ricco perché l’economia del suo paese è (ed è stata per 40 anni) più forte della nostra” non è completa.
    L’economia non è più ricca di suo. La Germania non ha fonti petrolifere che fanno la differenza con l’Italia; e la Germania nel ’45 stava decisamente peggio dell’Italia. Ha però meno furbi e più persone oneste che lavorano onestamente e che pagano le tasse.
    E produce una classe dirigente più seria, che non si pewmette di andawe in televisione a diwe che un condono è un buon metodo pew fawe cassa…

  12. @fabrizio: noi abbiamo la fiat, i tedeschi hanno la siemens, la bosch, la bmw, la daimler chrisler, la mann, la thysen krupp, la rexroth, la hydac, la hawe eccetera. il prodotto interno lordo pro capite è di circa il 40% più alto del nostro ed in valore assoluto è circa il doppio. non sono più ricchi? forse *sono diventati* più ricchi perché sono seri e onesti ma certamente adesso *lo sono*. non è che possiamo metterci a discutere i fatti eh… (by the way: come noi non hanno il petrolio, i tedeschi, ma a differenza di noi hanno le centrali nucleari, significherà qualcosa? a te le conclusioni)
    @NDV: è perché sono più ricchi che han potuto permettersi i dentisti gratis. è perché hanno fatto la rivoluzione industriale nel 1890 invece che nel 1960.
    @PITI: sui guarsti causati all’italia dalla “democrazia bloccata” generata dall’assenza in italia di una alternativa democratica alla DC per un trentennio siamo perfettamente d’accordo. ognuno si prenda le sue responsabilità dunque: gli eredi della DC gladiarola, quelli del PCI filosovietico, gli imprenditori di stampo ottocentesco e infine gli italiani che c’erano e votavano e comprvano i bot fregandosene.

  13. Concordo con LIVEFAST che stiamo pagando le colpe dei nostri padri.
    Hanno in effetti fatto scelte politiche/economiche che ci trascineremo per molti anni.
    E’ un fatto che c’é stato un momento in cui lo Stato necessitava di cash subito e ha pianificato sitemi di accumulo con tassi di interesse fantascientifici (chi si ricorda i BOT al 18 %?). I nostri padri, a parita di salario/stipendio hanno potuto accumulare risparmi e fare investimenti che a noi non sono più concessi, indebitandoci.
    Inoltre i vari governi hanno continuato a perseguire politiche di consenso basate spesso sullo scambio voto/posto di lavoro che ha sviluppato lobbies oggi inattacabili e difficilmente ristrutturabili contribuendo ad allargare il famoso buco.

  14. E’ vero,caro Piti, esiste una forma di masochistica solidarietà tra poveracci verso gli imprenditori,io la vivo in questi termini, un po diversi dal tuo esempio… dove, é normale che ogni operaio della piccola azienda (che qui sono l’80%)lavori facendo straordinari in nero per una o due ore la sera e il sabato mattina su richiesta del datore di lavoro (non é una eccezione, te lo assicuro, é uno dei tanti segreti di pulcinella).
    Un ragazzino di 18 anni porta tranquillamente a casa 1500/1600 euri divisi tra dentro busta e fuori busta.
    Ci guadagna l’imprenditore che ha flessibilità e costi detassati e ci guadagna l’operaio che ha redditi più che dignitosi.

    Resto più convinto delle lobbies che sono state create nel tempo, vedi esercito, sanità, p.a. che in cambio di appoggi elettorali hanno appesantito l’efficienza e la qualità dei servizi, per non parlare dei costi.
    Il do ut des é sicuramente uno strumento politico applicato ovunque, non solo in Italia, ma qui credo abbia raggiunto livelli critici che nessuno ha il coraggio di affrontare. Pena la bocciatura elettorale.

  15. Fabrizio e NDV: io confermo che vivere in Germania è vantaggioso, ma specificate a che pezzo di Germania vi riferite perchè tra la Stuttgart di Fabrizio, la Tuebingen di Delio e la mia Berlino ci sono delle differenze, che comunque non cambiano il senso del discorso. Ciao

  16. Lupo: Gli assegni famigliari sono a livello Bff (Bundesamt fuer Finanzen) per cui a livello federale e non a livello di Land. I trasporti sono cari, e questo in tutta la Germania, gli abbonamenti sono gestiti dalle singole società di trasporti (di solito municipalizzate). Gli abbonamenti vantaggiosi li ho visti in Baden-W. a Monaco, a Kiel e a Francoforte…
    Le differenze fra un Land e l’altro possono pure esserci ma certi provvedimenti sono a livello federale per cui, se resti nell’area dell’ex repubblica federale, non credo vi siano differenze così macroscopiche. Non ho idea di come sia la situazione nella ex Ost-zone.
    NDV

  17. Chiedo di specificare perchè la differenza è notevole, non a livello di Bff, questo è scontato e non volevo affatto contraddirti, ma in un insieme di leggi minori che fanno di Berlino e la Germania del sud due situazioni molto diverse. Chi conosce bene la Germania lo sa, ma qui stiamo parlando anche con altre persone.

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