Appello per la liberazione dello scrittore Cesare Battisti

battisticol.jpgI servizi speciali francesi hanno arrestato lo scrittore Cesare Battisti,
rifugiato in Francia ormai da quattordici anni. Su di lui pende una domanda
di estradizione presentata dal governo italiano, sulla base di una condanna
pronunciata in contumacia oltre un ventennio fa. E’ bene ricordare che a Cesare Battisti fu concesso asilo politico solo dopo
che un magistrato francese ebbe vagliato le “prove a suo carico”, e le ebbe
giudicate contraddittorie e “degne di una giustizia militare”. A Battisti
erano stati addossati tutti gli omicidi commessi da un’organizzazione
clandestina a cui aveva appartenuto negli anni ’70, anche quando circostanze
di fatto e temporali escludevano una sua partecipazione. Dal momento della sua fuga dall’Italia, prima in Messico e poi in Francia,
Cesare Battisti si è dedicato a un’intensa attività letteraria, centrata sul
ripensamento dell’esperienza di antagonismo radicale che vide coinvolti
centinaia di migliaia di giovani italiani e che spesso sfociò nella lotta
armata. La sua opera è nel suo assieme una straordinaria e ineguagliata
riflessione sugli anni ’70, quale nessuna forza politica che ha governato
l’Italia da quel tempo a oggi ha osato tentare.
La vita di Cesare Battisti in Francia è stata modesta, piena di difficoltà e
di sacrifici, retta da una eccezionale forza intellettuale. E’ riuscito ad
attirarsi la stima del mondo della cultura e l’amore di una schiera enorme
di lettori. Ha vissuto povero ed è povero tuttora. Nulla lo lega a
“terrorismi” di sorta, se non la capacità di meditare su un passato che per
lui si è chiuso tanti anni fa. Trattarlo oggi da criminale è un oltraggio
non solo alla verità, ma pure a tutti coloro che, nella storia anche non
recente, hanno affidato alla parola scritta la spiegazione della loro vita e
il loro riscatto.
Certo, c’è chi ha interesse a che una voce come quella di Cesare Battisti
venga tacitata per sempre. Chi, per esempio, contribuì alle tragedie degli
anni ’70 militando nelle file neofasciste o in quelle di organizzazioni –
clandestine quanto i Proletari armati per il comunismo – chiamate Gladio o
Loggia P2, e sospettate di un numero impressionante di crimini. Chi fa oggi
della xenofobia la propria bandiera. In una parola, una gran parte del
governo italiano attuale.
Noi invece vorremmo che di scrittori capaci di affrontare di petto il
passato come Cesare Battisti ce ne fossero tanti, e che i cittadini francesi
capissero chi rischiano di perdere, per la vigliaccheria dei loro
governanti: un uomo onesto, arguto, profondo, anticonformista nel rimettere
in gioco fino in fondo se stesso e la storia che ha vissuto. In una parola,
un intellettuale vero. Non era tradizione della Francia privarsi di uomini
così, per farli inghiottire da una prigione. Ci auguriamo che la Francia non
sia cambiata tanto da tacere di fronte a un simile delitto.
Sì, delitto. Avete letto bene.

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[si ringrazia Gianmarco Neri per la stesura del form]
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50 Commenti

  1. Ma uno dei capisaldi non sarebbe anche rispettare le decisioni di chi amministra la giustizia? (per quanto riguarda il rapporto del cittadino con la giustizia preferisco il Critone al Deuteronomio ma sono sicuro che sei d’accordo con me). Chi non entra nel merito è chi non spiega perché piuttosto non raccogliere le firme per la revisione del processo o per la grazia. Non sono certo un esperto di procedura penale e può essere che la revisione non sia possibile non mi sembra che qualcuno abbia affermato ciò.

  2. “Ma uno dei capisaldi non sarebbe anche rispettare le decisioni di chi amministra la giustizia?”
    Non sempre. Nella giurisprudenza esiste anche lo “Ius Resistentiae”. Esiste l’extrema ratio della disobbedienza civile di fronte a leggi sentite come ingiuste. Esiste l’asilo politico. Tutte cose di cui la filosofia del diritto non è per nulla all’oscuro, anzi, c’è una ricca tradizione di commento e legiferazione.

    In questo caso, poi, c’è un conflitto tra le due amministrazioni della giustizia che si sono occupate di Battisti: quella del Paese in cui presuntamente ha compiuto i reati, e quella del Paese in cui ha residenza e di cui era in procinto di ottenere la cittadinanza. La magistratura francese ha già deciso una volta la non-estradabilità. Il secondo arresto di Battisti viola il principio secondo cui non si può essere processati due volte per lo stesso reato se non esistono nuovi elementi. Di questi ultimi, il governo italiano non ne ha presentati.

    Inoltre, qui non stiamo parlando di *un* processo, ma di una vera e propria ondata di centinaia e centinaia di processi che tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta furono condotti in base a leggi speciali, al “diritto d’emergenza”. Processi politici, insomma.

    Lo stesso Francesco Cossiga, che di quell’emergenza fu uno dei protagonisti, oggi afferma che la situazione va ben oltre quanto possono fare gli strumenti del diritto penale, che quella non fu criminalità ma conflitto politico, e quindi serve una “soluzione politica” per chi ancora oggi paga l’essere finito (allora) nel tritatutto. Insomma, c’è da dubitare fortemente della possibilità di rivedere certi processi su certe tematiche.

    Quanto alla grazia, finora è andata bene solo a Massimo Carlotto, e dopo un’odissea giudiziaria e carceraria spaventosa, e gli hanno dato la grazia solo perché stava morendo. Sofri è tenuto in sospeso da anni. Scusami, ma col cazzo che nel caso di Battisti si potrebbe parlare di grazia.

    Infine, sul Deuteronomio:
    “Un solo testimonio non avrà valore contro alcuno, per qualsiasi colpa, e per qualsiasi peccato; qualunque peccato questi abbia commesso, il fatto dovrà essere stabilito sulla parola di due o tre testimoni. Qualora un testimonio iniquo si alzi contro qualcuno per accusarlo di ribellione, i due uomini fra i quali ha luogo la causa compariranno davanti al Signore, davanti ai sacerdoti e ai giudici in carica in quei giorni. I giudici indagheranno con diligenza e, se quel testimonio risulta falso perché ha deposto il falso contro il suo fratello, farete a lui quello che egli aveva pensato di fare al suo fratello. Così estirperai il male di mezzo a te.”
    AL confronto di quanto successo in Italia (vedi il caso 7 Aprile: centinaia di vite rovinate per le testimonianze farfuglianti di una sola persona, tale Fioroni), questi sono principi di civiltà.

  3. Ciò che hai scritto è molto interessante e ti ringrazio per la pazienza. Ciononostante continuo a non capire perché insistere a richiedere la non estradizione alla Francia piuttosto che la revisione del processo all’Italia (stante il fatto che immagino siano difficili e forse improbabili entrambi), cosa che peraltro avrebbe potuto essere fatto tempo fa. Quanto alla grazia credo (e spero) che Sofri non dovrà attendere molto (certo, poi gli anni o i mesi di carcere sono una brutta unità di misura del tempo), non vedo perché Battisti non possa seguire lo stesso percorso avvalendosi, la cosa non mi scandalizza affatto, anche di quel po’ di notorietà che può aver guadagnato come scrittore.

    Riguardo Cossiga. Oramai quasi 26 anni fa mia madre moriva ammazzata da un colpo di pistola sparato da uno dei malviventi (termine non casuale) durante una rapina effettuata per il finanziamento di una delle tante organizzazioni “rivoluzionarie” eppure mia madre non stava facendo la rivoluzione e neanche la controrivoluzione. Non volevano sparare a lei ovviamente ma sai, andando in giro con la pistola a fare le rapine queste incidenti succedono. A leggere il suo libro questo Cesare Battisti lo sa molto bene. Lo sapevano molto bene all’epoca anche tante persone che oggi vedo allegramente in giro.

    Ha ragione Cossiga: soluzione politica, lo auspico da tempo nel mio piccolissimo, perché anche lo stato perse la testa (ma non solo lo stato, per favore!). Nel frattempo chi ha contribuito a creare questo casino (non la P2, non i generali golpisti, non la CIA, non tutte quelle altre scuse e scusette per i crimini dei compagnucci di merende) scontino il loro paganissimo destino che gli ha ritorto contro la loro stessa hibris. Si comportino come Socrate indica nel Critone aiutando in questo modo la società a chiuderla con questo periodo.
    Sinceramente il severo deuteronomio citato accanto al cristianesimo buonista e “tarallucci e vino” di questo appello secondo me stona un po’ ma sarà questione di gusti… Non perché voglia vedere le persone marcire in galera ma perché mi piacerebbe vedere qualcuno che si assume le proprie responsabilità, anche di condannato ingiustamente. Tra quelle di Battisti c’è perlomeno quella di aver contribuito a creare la situazione nella quale è rimasto incastrato se ne ha altre non so; mi permettete di dubitare che sia stato uno stinco di santo? Buona Fortuna Cesare Battisti.

  4. Scontare il paganissimo destino.

    Cito da “Noi terroristi” di Giorgio Bocca, 1985:
    “Indossano maglioni colorati e tute bianche o blu i giovani, ormai non più tanto giovani, che pagano nelle galere italiane l’imperdonabile reato di aver fatto quel che gli altri dicevano. Chi cerca di capire la loro origine e le chiamate di correo che potrebbero fare, chi cerca una soluzione politica a una vicenda che è stata politica viene accusato di ‘perdonismo’, non solo dalla destra conservatrice ma da quel laicismo crociano che non si è mai sporcato le mani con le storie della gente qualsiasi, degli sciocchi pronti a gettarsi nelle avventure della politica. Chi ha la coscienza storica degli errori e delle responsabilità della sinistra italiana e del malgoverno della destra sente il dovere di essere, non dico per il perdono indiscriminato, ma per una rimarginazione della ferita. I guerriglieri con cui ho parlato nei mesi della ricerca sono uomini, non mostri. I loro errori stanno nei nostri errori, le loro illusioni nelle illusioni della nostra cultura, del nostro messianesimo. Ci sono stati morti e feriti da ambo le parti, ma solo chi non conosce le carceri speciali può pensare che la punizione non sia ancora sufficiente”.

    Cesare Battisti le ha conosciute, e ha scelto di fuggire. Chi non abbia fatto la sua esperienza non può stabilire se abbia già pagato o meno il proprio destino, pagano o cristiano che sia.

  5. no mi dispiace su questo non sono proprio d’accordo. I colpevoli sono solo i fantomatici “cattivi maestri”, fantomatici perché poi appena se ne cita uno “no quello no che c’entra…”, “no vabbe’ ma erano altri tempi…”, “si vabbe’ ma non ha mai ammazzato nessuno…”. Ognuno è responsabile delle proprie scelte. Sono nato e cresciuto in un quartiere, in un ambiente sociale e in una situazione economica in cui mi sarebbe stato facile fare quelle scelte (e intendo quelle della bassa manovalanza “criminale/terrorista”): io non le ho fatte. Ma si sa, l’individuo non esiste è una risultanza delle condizioni socio-economiche quindi tana libera tutti per “i poveracci” (massa amorfa dei sottoproletari pecoron-pasoliniani che posso capire tale può apparire dall’alto…).

    Seconda cosa: la galera è brutta, quindi niente galera. No, mi spiace: la galera è brutta, quindi si fanno azioni politiche per riformarla. Per quanto mi riguarda (sempre nel mio piccolissimo) ho cercato di collaborare a iniziative in questo senso, anche cose minime come andare a insegnare o fare attività di sostegno varie nelle carceri.
    Mi spiace tu abbia pensato che io sia alla ricerca di vendetta, non ho mai detto “la pena non è sufficiente”, difficilmente lo direi. E questo detto da uno che se potesse li ammazzarebbe a calci dal primo all’ultimo (quelli fuori e quelli dentro) ma proprio per questo, perché non voglio che la mia e l’altrui vendetta o ingiustizia trionfi l’unica cosa a cui affidarsi è la pubblicità e la chiarezza della politica democratica e del diritto, per cui (lo devo ripetere?) revisione del processo e/o grazia, niente farneticanti appelli contro Gladio e P2 e il permanere di una situazione certo prevista dalla giurisprudenza come mi insegni tu ma che difficilmente può contribuire a fare chiarezza (qualcuno ha mai tentato in questi 20 anni la revisione del processo di Battisti?).

    Permettimi poi un po’ di ironia sulle esperienza personali: io le mie esperienze probabilmente non le so raccontare altrettanto bene di Battisti ma forse se lui avesse fatto le mie ora la penserebbe come me.

    P.S.
    a proposito è stato condannato per aver ammazzato due persone a mezzora di distanza (solo per questo?) in due luoghi molto lontani. Ok, impossibile. Ma impossibile che le abbia ammazzate tutte e due, una magari si. Ma che volete che sia, una più una meno… è chiaro che l’importante è dimostrare che i processi erano tutti delle farse, mica capire quali reati può aver veramente commesso quello non importa né hai giudici né agli assolutori-estensori di appelli, in questo complici fino all’ultimo.

  6. chiedo scusa per la prolissità e il doppio post ma mi premeva far notare altre cose.
    1) Mi risulta che molti terroristi (anche capi storici BR) non siano più in carceri speciali, che godano di libertà vigilata, permessi e tanti altri (giusti) privilegi/diritti/strumenti per il reinserimento nella società.
    2) Non ho ben capito perché mi hai “tirato contro” un bel Bocca d’annata (guerriglieri stocazzo…) riguardo alla soluzione politica dato che come già detto la soluzione politica è la cosa che ritengo migliore. Certo per alcuni “soluzione politica” è ancora uguale “fuori i compagni dalla galera”…

  7. Non te l’ho tirato contro, puoi abbassare la guardia. Era una riflessione sul destino e sull’espiazione.

    Il problema non è che la galera sia “brutta”, la galera è sempre brutta, ma un conto è la bruttezza all’interno di un sistema di regole e garanzie, un conto è l’abiezione, il desiderio di annichilimento, l’abuso incontrollato. Quando si parla di carceri speciali lo si fa per far capire da che incubi si fuggiva. Ora il “circuito dei camosci” non esiste più, anche se la situazione delle prigioni è tragica.

    Io non dico “fuori i compagni dalle galere”: non è questione di “compagni”. Esistono detenuti politici che non sono di sinistra e che nondimeno sono gli ultimi prigionieri di un passato che non si vuole far passare.

    E’ vero, molti detenuti si sono avvalsi della legge Gozzini e di altri meccanismi premiali (ma dopo aver scontato molti anni di prigione, non dimentichiamolo). Però il meccanismo premiale NON è una soluzione politica, riguarda solo qualcuno e non tutti. Ad esempio, c’è voluto molto tempo perché uscisse di galera Curcio, solo perché, pur avendo abbandonato la lotta armata, non ha mai voluto fare la scelta della “dissociazione”. Ricordo tra l’altro che l’espressione “soluzione politica” è proprio di Curcio, la usò in un’intervista a L’Espresso nel 1986.

    Sull’innocenza o la colpevolezza di Cesare Battisti, converrai che non compete né a me né a te deciderlo. Però – al contrario della stragrande maggioranza degli ex-lottarmatisti – si professa innocente, e per la Francia (come è giusto) rimane innocente perché non provato colpevole, dato che là non valgono le condanne in contumacia.

    Io non credo alla teoria dei “cattivi maestri”, proprio perché ciascuno è responsabile delle scelte che compie. Se centinaia di giovani scelsero la lotta armata clandestina, e decine di migliaia l’antagonismo violento, non è certo perché avessero letto gli incomprensibili scritti di Toni Negri sulla forma-stato o sulla “sussunzione reale della società nel capitale”. Quanto a Scalzone, è talmente noioso che difficilmente può essere stato il maestro di chicchessia. No, tutte quelle persone divennero “terroriste” perché in piena coscienza volevano combattere contro lo Stato, perfettamente capaci di intendere e di volere, e non perché indottrinati o plagiati.

  8. Non te l’ho tirato contro, puoi abbassare la guardia. Era una riflessione sul destino e sull’espiazione.

    Il problema non è che la galera sia “brutta”, la galera è sempre brutta, ma un conto è la bruttezza all’interno di un sistema di regole e garanzie, un conto è l’abiezione, il desiderio di annichilimento, l’abuso incontrollato. Quando si parla di carceri speciali lo si fa per far capire da che incubi si fuggiva. Ora il “circuito dei camosci” non esiste più, anche se la situazione delle prigioni è tragica.

    Io non dico “fuori i compagni dalle galere”: non è questione di “compagni”. Esistono detenuti politici che non sono di sinistra e che nondimeno sono gli ultimi prigionieri di un passato che non si vuole far passare.

    E’ vero, molti detenuti si sono avvalsi della legge Gozzini e di altri meccanismi premiali (ma dopo aver scontato molti anni di prigione, non dimentichiamolo). Però il meccanismo premiale NON è una soluzione politica, riguarda solo qualcuno e non tutti. Ad esempio, c’è voluto molto tempo perché uscisse di galera Curcio, solo perché, pur avendo abbandonato la lotta armata, non ha mai voluto fare la scelta della “dissociazione”. Ricordo tra l’altro che l’espressione “soluzione politica” è proprio di Curcio, la usò in un’intervista a L’Espresso nel 1986.

    Sull’innocenza o la colpevolezza di Cesare Battisti, converrai che non compete né a me né a te deciderlo. Però – al contrario della stragrande maggioranza degli ex-lottarmatisti – si professa innocente, e per la Francia (come è giusto) rimane innocente perché non provato colpevole, dato che là non valgono le condanne in contumacia.

    Io non credo alla teoria dei “cattivi maestri”, proprio perché ciascuno è responsabile delle scelte che compie. Se centinaia di giovani scelsero la lotta armata clandestina, e decine di migliaia l’antagonismo violento, non è certo perché avessero letto gli incomprensibili scritti di Toni Negri sulla forma-stato o sulla “sussunzione reale della società nel capitale”. Quanto a Scalzone, è talmente noioso che difficilmente può essere stato il maestro di chicchessia. No, tutte quelle persone divennero “terroriste” perché in piena coscienza volevano combattere contro lo Stato, perfettamente capaci di intendere e di volere, e non perché indottrinati o plagiati.

  9. Caro piccolo idolatra di Luttwak, premetto che io non ti conosco, ma non posso che attenermi a quello che scrivi nei blog… dunque un po’ ti conosco. Allora: tu dici che sei “nato e cresciuto in un quartiere, in un ambiente sociale e in una situazione economica in cui mi sarebbe stato facile fare quelle scelte (e intendo quelle della bassa manovalanza “criminale/terrorista”)”, ma non hai fatto quelle scelte. Ti dò ragione. Poiché credo nella libertà, ritengo che quelli che si sono dati alla lotta armata negli anni Settanta non fossero abbagliati dal carisma di pochi cattivi maestri, o sciocchezze simili, ma l’abbiano fatto con piena cognizione di causa, coscienti di ciò a cui andavano incontro, di cosa rischiavano, del dolore che avrebbero alimentato eccetera. Capisco perfettamente che per molti magari non è stato così, ma devo considerarli lo stesso pienamente padroni delle loro scelte, perché credo che altrimenti non riuscirei a sentirmi io stesso padrone delle mie. Proprio perché credo nella libertà personale, ti devo far notare che stai pisciando ampiamente fuori, quasi nella zona del lavandino, quando invece dici “io le mie esperienze probabilmente non le so raccontare altrettanto bene di Battisti ma forse se lui avesse fatto le mie ora la penserebbe come me”. I poveri, i disperati, gli emarginati, o quelli che hanno avuto un dramma in famiglia (se dobbiamo credere alle cose che scrivi) non sono tutti uguali. Pur facendo le tue identiche esperienze, Battisti avrebbe conservato la capacità di scegliere di non diventare uno sciocco e un venduto come te. Esperienze difficili possono far diventare una persona migliore, o peggiore, ma la persona ha un’influenza decisiva sull’esito. Altra cosa… perché quelli che hanno scelto la lotta armata dovrebbero scontare il loro “paganissimo destino” che gli ha riservato la loro “hybris”, insomma perché fai questa improbabile tirata moraleggiante, mettendo in mezzo un fato di stampo quasi omerico, laddove siamo in Italia, paese dove l’ethos è talmente debole da consentire anche a uno come te di aprire bocca? Perché i tuoi amici, gli amati golpisti o aspiranti tali degli anni Sessanta e Settanta, gli artefici della strategia della tensione – coloro che mettevano le bombe nelle piazze e nelle stazioni, i generali e i manovali di Gladio, Stay Behind, la Rosa dei venti e altre organizzazioni di tal fatta che tu tanto apprezzi, possono restare impuniti e godere di un destino cristianissimo (nel senso delle indulgenze democristiano-atlantiste), mentre Battisti o Persichetti dovrebbero stare fermi e aspettare che Zeus li colpisca col suo fulmine, invece di invocare equità e lottare con i denti per salvarsi comunque, anche se fossero colpevoli di ciò di cui li accusano? Lasciamo perdere. Piuttosto, volevo segnalarti che, con tutte le sciocchezze naziste che hai scritto in passato, non puoi aspettarti che i frequentatori di questo blog ti diano retta quando affermi di aver fatto del volontariato in carcere. E’ più facile che tu ci sia andato per fare degli esperimenti psicologici usando i carcerati come cavie. Naturalmente scherzo. Cioè, insomma. Finisco con un appunto: quando dici che il processo sui due omicidi col teletrasporto non è un processo-farsa, e almeno uno dei due potrebbe averlo commesso Battisti, mi fai pensare al napoletano che si getta sotto la macchina per chiedere un risarcimento off-record, e quando l’automobilista “vede” e dice “allora andiamo all’ospedale” (dove tutti conoscono lo stuntman), dice: “almeno dammi qualche cosa per tutta questa fatica che ho fatto!”. Sei ridicolo. Non lavorare troppo, non so se per il tunnel carpale ti darebbero un’indennità.

  10. Oscar. E allora vedo che non siamo così distanti, perlomeno nella valutazione “a freddo” della cosa. E allora va bene: soluzione politica. Ma, scusa la testardaggine, dato che dici che né io né te possiamo giudicare (giustissimo) e dato che due giustizie diverse hanno dato due responsi diversi: perché nel frattempo (che poteva essere 10 anni fa) non chiedere la revisione del processo? Converrai anche che una soluzione politica si potrebbe prospettare anche come una richiesta e concessione massiva di grazie (con dibattiti politici, sotrici, ecc. ecc. annessi). Zio. La mia frase sulle esperienze personali cominciava con “permettimi un po’ di ironia” e se avessi letto un po’ meglio era chiaro che l’ironia era proprio sul fatto che nessuno è obbligato alle scelte che fa (io compreso…). Per il resto come al solito mi attribuisci pensieri posizioni che non sono le mie perché non riesci a concepire che una persona che non ritiene che la P2, Gladio e la CIA siano la fonte unica di tutti i mali dell’Italia possa anche essere una persona che fa un po’ di volontariato in carcere. Ma questi sono problemi della tua paranoia e della tua necessità di manicheismo a tutti i costi. Anzi guarda ti aiuto: per un certo periodo della mia vita ho fatto anche l’informatore della polizia, contribuendo probabilmente a mandare in carcere più di una persona. All’epoca avevo la coscienza anche un po’ meno tranquilla riguardo alla cosa. Lo facevo perché mi sembrava giusto ma mi facevano comodo anche soldi e favori (sai a 18 anni senza genitori e nel posto dove vivevo non era così facile), oggi a tanti anni di distanza non ho il minimo rimorso, anzi. Visto, non ti preoccupare, sono cattivo, mandavo in galera i compagni, tutto torna.

  11. Beh, se è vero quello che scrivi a Zio, io mi fermo qui. Se hai contribuito a mandare avanti una macchina penale che è interamente basata sulla delazione, e non ne hai rimorso, tra di noi non c’è possibile confronto. L’infamia è infamia. Adieu.

  12. E’ chiaro che tutto torna. Ma lo sapevo già prima, non c’era bisogno di queste tue ultime informazioni. Per quanto qualcuno potrebbe arricciare il naso su questo, per me il fatto che tu sia un infame delatore non aggiunge molto alla colpa di sostenere a gettone (e però con tutto il cuore) i crimini della guerra imperiale, come hai sempre fatto.

  13. Si si, la conosco bene questa logica, infame è chi ha collaborato ad impedire che venissero gambizzate persone innocenti, compiute rapine sanguinose, e aiutato a arrestare criminali e assassini (per carità solo collaborato, non mi attribuisco MERITI che non ho). Io fornivo informazioni precise e limitate, su persone che erano criminali e compivano azioni criminose, ovviamente queste informazioni erano utilizzate per indagini, lo avesse fatto qualcuno per quelli che hanno ucciso mia madre forse ora sarebbe ancora viva.

    Conosco meglio di voi la logica dell'”infamia”, ci sono nato in mezzo e me ne sono emancipato, voi potete permettervi di farvene affascinare come se si trattasse di epos da romanzetti d’appendice e eroi romantici che lottano per la libertà invece che di spregevoli criminali. So anche bene cosa ho rischiato in quanto “infame”, all’epoca il condizionamento era ancora forte su di me e non posso dire di averlo fatto a cuore leggero, oggi sono contento di averlo fatto e lo rifarei ancora con più convinzione. Reagendo così dimostrate soltanto una classica mentalità mafiosa italiana, niente altro che questo, niente scuse mi spiace.

  14. Non ti credo, e penso che non ti creda nessuno che abbia letto più di un paio dei tuoi post. In bocca a te le espressioni “persone innocenti”, “rapine sanguinose” o “spregevoli criminali” suonano più false di Berlusconi che va a fare una manifestazione contro i centri di detenzione per immigrati. D’altra parte, dopo le patacche che hai cercato di propinarci su Saddam e sull’amore degli iracheni verso i loro liberatori, per me resti il Sandro Giacobbe dei falsari. Perché fai un passo indietro? Eri stato così luminoso a chiarire che mandavi la gente in galera per soldi e favori (anche se hai dovuto ovviamente aggiungere che lo facevi anche perché lo trovavi “giusto”) e ora te ne esci di nuovo con l’ethos? Capisco bene il modo in cui ti sei “emancipato” dall’infamia: fottendotene. Ora, per una volta faccio anche io una critica massimalista e populista: tutti quanti gli ipocriti fessi dell’impero ripetono a pappagallo che “questi che protestano per la guerra [o contro il WTO, o contro il governo ecc.] li vorremmo vedere a protestare in Cina”. Ma dico io, perché per forza in Cina? Perché non in Afghanistan o Iraq? Può anche darsi che in Cina staremmo meno comodi a protestare, ma se fossimo in Iraq (paese al quale peraltro il mondo sembra destinato ad assomigliare sempre più, purtroppo), lì quelli come te, ossia i venduti, i delatori e gli amici di quelli che bombardano i civili, vengono tirati fuori dalle macchine e impiombati sul posto, oppure fatti saltare con le macchine piene di esplosivo. Io penso che cambiare paese e sceglierne un altro col bussolotto converrebbe di meno a te che a me. Ed è anche per questo che tu, nella “mentalità mafiosa italiana”, ci sguazzi da dio. Perché non è una questione di metodo ma di merito, e gli omicidi della resistenza irachena sono meno mafiosi, di certo, del metodo di potere italiano, anche quando questo assume forme “pacifiche”.

  15. Zio. Non vedo che nesso ci sia tra mie esperienze personali e opinioni su una guerra che mi sono fatto attingendo alle tue stesse fonti di informazione secondarie (reportage, articoli, siti internet, commenti, dati statistici…). Tengo a precisare che non ho fatto alcun passo indietro: io quello che ho fatto l’ho fatto perché lo ritenevo giusto ma l’ho fatto rompendo un tabù che per l’ambiente dove sono cresciuto è forse uno dei tabù supremi, per questo non lo facevo “a cuor leggero”. Io non ho mai “mandato la gente in galera per soldi” io ho informato su reati che erano stati o stavano per essere compiuti, su persone che commettevano reati. Non l’avrei mai fatto per soldi e favori (che peraltro non erano sufficienti certo a campare). A distanza di anni sono contento di quello che ho fatto, non posso sapere per certo se alcune delle mie informazioni sono servite a salvare la vita di qualcuno ma posso ragionevolmente supporre di si. E stato un passo importante per uscire da quella fogna rappresentata benissimo dalla mentalità mafiosa dell'”infamia” che a voi tanto piace, di chi ti toglie il saluto (e la parola) di punto in bianco perché sei un “infame”, perché tra poco ti verranno a bruciare la macchina, la casa, ad ammazzare di botte e a sputare sul tuo nome dopo morto. Questi sono i mafiosi e gli infami, non io.

  16. “tra poco ti verranno a bruciare la macchina, la casa…”
    La tua o la mia? Speriamo la tua.

  17. Per definizione uno di estrema sinistra NON PUO’ essere colpevole, anche se condannato in appello per piu’ reati. Viva Mumia! Viva Sofri! Viva Battisti! Dimentico qualcuno? Ah si’, dimentico il figlio di Torreggiani, reso paraplegico da Battisti, ma quello non merita’ la nostra solidarieta’, vero?

  18. Che sia stato Battisti lo si è deciso in un processo in contumacia che ha altresì deciso sulla colpevolezza del suddetto per l’omicidio col teletrasporto – immaginiamo dunque quanto equo. Su Sofri sappiamo che si basa tutto sul “pentito Marino”. Su Mumia, lì è stato chiarissimamente un processo politico, una vera farsa, dove non sono state ascoltate numerose persone pronte a testimoniare in favore dell’imputato. Ma è chiaro che stai parlando a vanvera, quindi sarebbe inutile affrontare l’argomento in modo serio con te. Non è che dimentichi “qualcuno”, Ceccazzo (mai nome fu più adeguato). Che dire degli 85 morti della strage della stazione di Bologna (solo per fare un esempio)? Bene, immagino che al posto di scavare tra i veri colpevoli (ossia le organizzazioni di cui ho parlato nel post di prima) tu sia per insabbiare e sopire, come il Golpista che di quelle organizzazioni è grande estimatore, non è vero?

  19. E’ stato condannato all’ergastolo dalla Corte d’assise e d’appello di Milano per aver personalmente ucciso il gioielliere Torreggiani, ferito suo figlio oggi paraplegico, per l’omicidio di un guardiano di prigione, Santoro, e di un agente della Digos, Campagna. Faceva parte inoltre del commando che fece irruzione nella sede del Msi a Mestre, uccidendo un membro del partito, Sabbadin.

    mi dispiace ma questo appello è inopportuno. Due ergastroli mi sembrano abbastanza da giustificare l’estradizione.

  20. x Riccardo. Battisti è stato condannato con sentenza definitiva in contumacia, il che è contrario alla convenzione europea sui diritti umani e le libertà fondamentali. E’ stato condannato unicamente in base a testimonianze di pentiti. E’ stato condannato per due omicidi (Torregiani – con una G sola, prego – e Sabbadin) avvenuti nello stesso momento a Milano e Venezia.
    Queste cose la magistratura francese le ha riconosciute ufficialmente nel 1991, e Battisti ha lo status ufficiale di rifugiato politico. Scusami ma io mi fido più del diritto francese che di quello italiano basato sul Codice Rocco, slabbrato dalle continue legiferazioni d’emergenza e ripetutamente criticato peri suoi abusi non solo da Amnesty International (che sarebbe il meno) ma dalla stessa corte di Strasburgo.
    Infine, il figlio di Torregiani non è stato ferito dal fuoco degli attentatori bensì da un colpo della pistola di suo padre che rispose al fuoco.
    L’appello non è opportuno, è opportunissimo.
    Informati, prima di scrivere.

  21. va bene,
    allora riportiamolo in italia e processiamolo, dandogli la possibilità di difendersi adeguatamente. Dopodichè rispettiamo la sentenza.

    o no?

  22. va bene,
    allora riportiamolo in italia e processiamolo, dandogli la possibilità di difendersi adeguatamente. Dopodichè rispettiamo la sentenza.

    p.s: può darsi mi sia sbagliato sul figlio di Torregiani (ma se la tua fonte sono le ricostruzuioni del processo non le puoi utilizzare perchè significherebbe dare credito a un processo svolto in spregio alle convenzioni dei diritti umani come tu dici, non puoi prendere solo le cose che ti piacciono). In ogni caso il padre è morto e non si è suicidato

    o no?

  23. INTELLETUALE!!!!!

    siete pietosi fategli scontare la sua pena. in carcere potrà scrivere in pace e dare un contributo alla letteratura mondiale. anzi fategli pulire i culi di tutti i malati paraplegici almeno quel bastardo si rende utile all’umanità

    intelletuale!!!!

  24. ovviamente so perfettamente come si scrive intellettuale, era una provocazione per i 4 segaioli finto intellettuali che si dicono garantisti ma che vogliono impedire che si accerti la verità

    e tu sei un sicofante?

  25. E’ inutile, avete il paraocchi, e il filtro tra occhi e cervello. Leggete solo quello che vi interessa e scartate quello che metterebbe in dubbio le vostre certezze. Non si può dire “Allora torni e si accerti la verità”, è proprio quello il punto: Battisti non ha diritto al rifacimento del processo, perché i tribunali italiani (unici in Europa) comminano sentenze definitive anche con l’imputato contumace. Questo è uno dei motivi per cui i francesi non estradarono Battisti nel 1991. Ma che ve lo dico a fare? Voi continuerete a ripetere istericamente: “Che torni e affronti la giustizia! Che torni e affronti la giustizia! Che torni e affronti la giustizia!”. Quale giustizia? Quella che fabbricò i pentiti che lo accusarono? Quella che lo sbattè in un carcere speciale dove avrebbe trascorso SETTE anni di carcerazione preventiva in attesa di giudizio, in condizioni allucinanti?
    Quanto a Torregiani etc. esiste un libro:
    Laura Grimaldi, “Processo all’istruttoria. Storia di un’inquisizione politica”, Milano Libri 1981.
    Lo si trova nelle librerie dell’usato facendo una ricerca su google.
    E’ utile anche questa ricostruzione delle vicende del collettivo autonomo Barona, risalente al 1984:
    http://www.firenze.linux.it/~franco/CABarona.html
    Quanto all’usare materiali del processo, di solito il metodo consiste nell’affrontare criticamente i documenti di un’istruttoria e mostrarne le contraddizioni interne. Il diritto funziona così. Nel vostro furore forcaiolo siete arrivati a una concezione della giurisprudenza che toglierebbe qualunque base al lavoro dell’avvocato difensore. E voi sareste quelli che voglio “accertare la verità”. Spero ardentemente che voi o un vostro amico rimaniate vittima di un terribile errore giudiziario, così vi renderete conto.

  26. mi sembrano le argomentazioni che usa berlusconi per sfuggire anche solo alla possibilità di essere giudicato (I GIUDICI TUTTI CATTIVI, COMUNISTI E PERSECUTORI). Evidentemente l’amico Franco, che ha così poca fiducia nella giustizia,approva i metodi usati dal cavaliere e Previti per difendersi da una magistratura persecutoria e pensa che i due siano simili a Cesare Battisti, vittime tutti e 3 della giustizia.

  27. E’ invece l’amico Carlo a fare confusione. Quelli sopra non sono gli argomenti di Berlusconi ma di Amnesty International, della Lega mondiale dei diritti dell’uomo, della Corte di Strasburgo sui diritti umani e le libertà fondamentali. Tutti costoro con Berlusconi non c’entrano niente. E’ proprio il governo Berlusconi a passare leggi liberticide che consegnano sempre più soggetti, con sempre meno garanzie (tossici, gente che si fa le canne, “matti” etc.) a un ordinamento giudiziario contraddittorio, obsoleto, incurante dei diritti dell’imputato. Questi sono problemi reali, Berlusconi lo sa e cerca di usarli strumentalmente per salvarsi le chiappe, presentandosi come il “garantista” che non è (questo è un governo autoritario e forcaiolo). Occorre rifiutare la sua strumentalizzazione, ma questo non vuol dire negare che quei problemi siano reali. Berlusconi sta diventando la foglia di fico o l’alibi per giustificare l’esistente, e nell’esistente ci sta anche che il codice penale è ancora il Codice Rocco del 1931 (peggiorato in più punti), che siamo il paese con la carcerazione preventiva più lunga d’Europa (e le carceri più sovraffollate e fatiscenti), che qui e solo qui l’assenza dell’imputato al dibattimento è considerata un’aggravante etc. Berlusconi passa, queste cose invece restano.
    Su questo punto si era già espresso Oscar qua sopra Oscar, ma evidentemente scrivere non serve, perché qui arriva il primo cazzone, legge solo gli ultimi due o tre post, caga la sua merdina e costringe tutti a ripetersi. Leggetevelo tutto, il thread, e gli articoli correlati e segnalati.

  28. Aggiungerei che il motivo per cui si stanno smuovendo le acque proprio adesso e si è ripartiti con l’urgenza forcaiola (selettiva, si capisce) contro le “nuove BR” (dei casi umani, ma utilissimi per smerdare il movimento grazie ai contorsionismi dei media di regime) e contro personaggi di terzo piano della lotta armata degli anni Settanta, è proprio la disperazione politica di Berlusconi. In questo senso, tutto fa brodo, i “politici che rubano” o le BR sono la stessa roba, in fondo.

  29. premetto che non conoscevo questo sito. Cercavo su google qualche manifestazione di solidarieta’ per Cesare Battisti a Torino, visto che abito vicino anche se in Francia, e ci sono vissuta 25 anni. In fondo, non mi stupisco di questo scambio di polemiche, rifiuti, colpi di passione, ogni tanto giusta analisi dei fatti da parte di meglio informati. Sono tornata in Francia 8 mesi fa, mio paese d’origine. Pero’ ho attraversato come molti di voi gli anni 70/80 in Italia. Constato semplicemente che non siamo ancora capaci, in Italia, di fare storia con quel periodo. Troppa emotivita’, troppo pathos in queste dichiarazioni. Ero lunedi 16 alla manifestazione di solidarieta’per Battisti sotto il carcere della Santé. Nessuno di voi considera che la Francia di Sarkozy, il nostro ministro degli interni, è quella di uno stato poliziesco che concepisce il diritto come fondato sulla forza , con il pretesto di “dare sicurezza” al cittadino.
    Il problema Battisti è anzitutto un problema francese, un diniego del diritto, in quanto è stato decretato dalla giustizia francese inacettabile l’estradizione di esuli condannati per contumacia per fatti comessi prima dell’82 (periodo delle leggi d’eccezione), per una differenza fondamentale fra diritto francese e diritto italiano, non prevedendo quest’ultimo una revisione del primo processo dopo l’estradizione (che potrebbe ad esempio permettere all’imputato di rincorrere in appello).
    Percio’ se in Francia abbiamo raccolto piu di 12.000 firme, è perchè siamo inorriditi che il governo attuale ne se freghi di quanto deciso dal precedente.
    Dopodichè , sui fatti contestati a Battisti (ho seguito da vicino altre vicende all’epoca, non la sua) non mi pronuncio. Ma l’epoca cela ricordiamo tutti , noi che l’abbiamo vissuta, le perquisizioni sbagliate per denunce , i processi , la paura di non riuscire a parlare più forte e più vero del pentito di turno, ecc. Queste leggi d’eccezione, vogliamo considerarle come tale, e esaminare il periodo con un po’ piu’ di spirito storico? O vogliamo raggionare solo con l’incazzatura di chi vede un Berlusconi assente dai suoi processi? Anche i transalpini s’incazzano di vedere un Juppé ancora in politica e un Chirac che trema di perdere l’immunita’ della sua carica! Non bisogna fare di ogni erba un fascio. Ma se la voglia proprio fare, propongo un altro paragone:
    Chi vi scrive ha avuto un padre arrestato nel 44, torturato , mandato a Mauthausen, perchè voleva una Francia diversa. Anche allora, c’erano le leggi d’eccezione. Resistenza diversa, senz’altro, condizioni storiche radicalmente altre.
    Ma insisto : è tempo di cominciare a fare storia con gli anni di piombo.
    grazie a wu ming1, a oscar, per le informazioni chiare fornite. Marie-Claude

  30. “Su questo punto si era già espresso Oscar qua sopra Oscar, ma evidentemente scrivere non serve, perché qui arriva il primo cazzone, legge solo gli ultimi due o tre post, caga la sua merdina e costringe tutti a ripetersi. Leggetevelo tutto, il thread, e gli articoli correlati e segnalati.”

    scusa se non ho letto bene, ma certo la tua maleducazione toglie credibilità a qualsiasi cosa tu dica. Ho idee diverse dalle tue, ti sembra così strano? o mi vuoi incarcerare per questo?

  31. “Su questo punto si era già espresso Oscar qua sopra Oscar, ma evidentemente scrivere non serve, perché qui arriva il primo cazzone, legge solo gli ultimi due o tre post, caga la sua merdina e costringe tutti a ripetersi. Leggetevelo tutto, il thread, e gli articoli correlati e segnalati.”

    scusa se non ho letto bene, ma certo la tua maleducazione toglie credibilità a qualsiasi cosa tu dica. Ho idee diverse dalle tue, ti sembra così strano? o mi vuoi incarcerare per questo?

  32. Oh poverino! Lui esordisce dando a tutti dei berlusconiani, sbava che ci vuole più galera per tutti, pontifica su un caso che non conosce, interviene a sproposito su un thread che non ha letto, poi s’inalbera perché qualcuno decide di trattarlo per ciò che effettivamente è.

  33. allora risponderò con il tuo stile:

    MA VEDI DI ANDARE AFFANCULO IN GALERA A FARTI FOTTERE DA QUELL’ASSASSINO DI CESARE BATTISTI

  34. su da bravi, non litigate.
    Comunque per curiosità ho letto un libro di Cesare Battisti. Dovrebbero metterlo in galera solo per quello!!! Forse era meglio come militante rivoluzionario del cazzo

    ;-)

  35. Bel livello. complimenti. spero che capiti a chiunque di voi di finire vittime di un errore giudiziario perché uno vi calunnia o vi nomina a sproposito. Anzi, vi auguro finire in galera o in trattamento obbligatorio perché vi fate le canne o qualche altro motivo futile, così 1) capirete quant’è “garantista” Berlusconi, 2) che è sbagliato pontificare – come fanno i vari Carlo e Loris di questo mondo – su problemi veri senza prima porre rimedio al fatto di essere vuoti.

  36. bastardi aguzzini!!! liberate cesare battisti!!! W l’Italia, w il re a morte gli oppressori autriaci!!!!

  37. Notizia Ansa:
    ”Sono molto rammaricato, l’estradizione di Cesare Battisti non e’ un desiderio di vendetta della autorita’ italiana come sostengono i suoi legali, ma semplicemente un desiderio di giustizia”. E’ la prima reazione di Adriano Sabbadin, figlio del macellaio Lino Sabbadin, ucciso da un nucleo dei Pac (Proletari armati per il comunismo) il 16 febbraio del 1979 a Santa Maria di Sala (Venezia) alla notizia della scarcerazione dell’ex terrorista.
    E’ uno degli omicidi per i quali Battisti venne condannato in contumacia all’ergastolo. Sabbadin venne ucciso per vendicare la morte di un militante dei Pac da lui ucciso durante un tentativo di rapina avvenuto il 16 dicembre del 1978 nella sua macelleria. Il figlio Adriano, all’epoca 17enne, oggi ha 42 anni: anche per onorare la figura del padre ha deciso di continuare a lavorare in quella stessa macelleria.
    ”Dopo l’arresto di qualche settimana fa ero fiducioso per l’estradizione – dice – ma oggi, giunti a questo punto, non mi va piu’ di parlare. Come ha fatto la vedova Torreggiani (la moglie del gioielliere milanese ucciso lo stesso giorno dai Pac, ndr) abbassiamo la saracinesca e ci chiudiamo nel nostro dolore”. ”Siamo rimasti in attesa per 25 anni e a quanto pare – conclude – ci resteremo per tutta la vita”.
    NdR: Prima di scrivere cose a vanvera…

  38. E’ stato giudicato colpevole di molti omicidi. Ha ridotto una persona su una sedia a rotelle (o è solo una finta per incastrarlo?). Che prove ha per negare tutto cio’? Solo questo basterebbe per l’ergastolo. Punto. Se è innocente bisogna provarlo. Se avete prove che lo scagionano benvengano. Ma ormai è stato giudicato COLPEVOLE, e non saranno i suoi libri pseudo impegnati, o i discorsi di qualche intellettuale a provare il contrario.
    E il fatto che sia stato maltrattato in carcere negli anni di piombo non c’entra assolutamente nulla! Al massimo i suoi secondini finiranno in carcere con lui!
    Se ha paura di andare in carcere per quelle che **erano** le sue idee è solo un bel fallito!
    Sicuramente riuscirà a farla franca, mi spiace solo per le famiglie delle sue vere vittime.

  39. libero come previti e berlusconi, anche loro vittime della persecuzione giudiziaria.

  40. Mi sono divertito a leggere i garantisti sinistorsi che gridano all’errore e all’orrore giudiziario.

    L’assunto di base é che se la giustizia colpisce Fioravanti e la Mambro devono marcire in galera.

    Se colpisce un “rosso” é un perseguitato politico ed é giusto che riceva asilo come rifugiato.

    Vi ricordo che Mambro e fioravanti si sono sempre dichiarati innocenti per la strage di Bologna.

    Ma tant’é, non sono rossi.

    Questa giustizia monocola sinistorsa fa schifo e chi la professa fa ancora più schifo, essendo palesemente in malafede.

    Bebe

  41. Cos’è, scavalcate a destra il giudice Spataro? Lui stesso (vedi l’articolo che riporto qui sotto), di fronte all’assurda concomitanza temporale degli omicidi Torregiani e Sabbadin, ammette che per l’omicidio di Torregiani (con relativo dramma del figlio ridotto in sedia a rotelle) non si può parlare di partecipazione diretta di Battisti, ma solo di concorso (eppure è stato condannato per omicidio), e voi continuate con questa fandonia mediatica di Battisti che spara a Torregiani e – frottola delle frottole – a suo figlio?

    Il figlio fu colpito dal padre che rispondeva al fuoco, come appurato dalla perizia balistica, e non dagli attentatori. Attentatori che, ricordo, a detta di tutti i testimoni erano solo due, eppure ben DIECI persone – a suon di ceffoni e sevizie denunciate anche da Amnesty International – “confessarono” di aver fatto parte del commando. Tutto questo è ricostruito nel libro-inchiesta di Laura Grimaldi “Processo all’istruttoria. Storia di un’inquisizione politica”, Milano libri 1981.

    Pierluigi Torregiani, tre sere prima, insieme a un suo cliente di nome Lo Cascio, aveva scatenato un’assurda sparatoria al ristorante Transatlantico della Bovisa. Erano entrati due rapinatori, che avevano cominciato a svuotare i portafogli degli avventori. Torregiani e Lo Cascio erano armati, si alzarono da tavola e cominciarono a sparare. Nella sparatoria, oltre a uno dei malviventi, morì anche un avventore del tutto innocente, che sarebbe ancora vivo se Torregiani e Lo Cascio non avessero visto troppe volte “Il giustiziere della notte”. Perché nessuno va a intervistare i figli di quell’avventore e gli chiede se sono contenti del “gesto eroico” del gioielliere?
    Intuendo di averla fatta grossa, Torregiani comincia a girare col giubbetto antiproiettile. Tre mattine dopo, di fronte alla gioielleria, si presentano due militanti dei PAC, con l’obiettivo di “gambizzarlo” per “punirlo” dell’exploit della sera prima. Insomma, qui si tratta di uno scontro tra persone che avevano tutte il grilletto facile. Torregiani risponde al fuoco, e uno dei suoi proiettili colpisce il figlio Alberto, che rimane tetraplegico.

    Non è che voglio giustificare in nessun modo i terroristi, ma se si racconta una storia bisogna raccontarla tutta, e invece i giornali e la TV stanno occultando troppi particolari, pur di “mostrificare” Battisti, che a detta del procuratore Spataro non faceva nemmeno parte del commando.

    Quanto al garantismo e alla sinistra, avete proprio sbagliato bersaglio polemico. Qui non ci sono girotondini, nessuno che abbia fatto l’esaltazione della magistratura. Alcune delle persone che fanno la campagna per Battisti hanno addirittura difeso naziskin, satanisti, innocenti accusati di pedofilia, e hanno sempre criticato l’approccio acritico nei confronti dei giudici.
    Se vi foste dati la pena di leggere i testi che ma mano ho linkato, sareste stati ben consapevoli di questa cosa.

    Ed ecco l’articolo preso ieri dal sito del TG5. Anche Spataro tace su moltissime cose (tra l’altro i motivi giustissimi per cui finora non è stata concessa l’estradizione, cioè il fatto che il nostro Paese viola da sempre le convenzioni internazionali in materia di processi in contumacia), ma tra le righe fa passare elementi che smontano le versioni “mostrificanti” di questi giorni:

    Il caso di Cesare Battisti: eroe in Francia,
    condannato all’ergastolo in Italia

    Caso Battisti: parla Armando Spataro, coordinatore alla procura di Milano dei reati sul terrorismo e memoria storica degli anni di piombo: ?È un assassino puro, un killer che è stato condannato per 4 omicidi: in due di questi ha sparato materialmente alle vittime, in un terzo ha fatto da copertura armata e nello stesso giorno in un piano unitario è stato ucciso a Milano l’orefice Torregiani. Battisti era un capo dei proletari armati per il comunismo, è stato condannato per terrorismo, armi, rapine: sulla sua colpevolezza e responsabilità, qualsiasi cosa ne pensino disinformati o strumentalizzatori, non ci sono dubbi di sorta. È un’altra requisitoria quella di Spataro, è chiara la sua posizione sul caso Battisti, ex terrorista, ora scrittore a Parigi, scarcerato dopo 22 giorni in cella, dall’autorità giudiziaria francese in attesa della decisione, il 7 aprile, sulla sua estradizione. Ancora Spataro: ?siamo di fronte a una campagna massiccia, c’è una lobby degli scrittori forte, 17.000 firme raccolte, ma attenti a dire che questo movimento coinvolge tutti, dobbiamo informarli bene?. E allora Spataro ricorda le tre leggi dello Stato italiano che hanno permesso a ex terroristi del calibro di Mario Moretti e Sergio Segio di fare i conti con il loro passato senza coinvolgere altri compagni, dopo aver scontato una parte della pena. La Francia ha recentemente estradato l’ex brigatista Paolo Persichetti. Per Spataro non è comunque preclusa la strada del rientro in Italia di Battisti: ?è nelle regole dello stato di diritto che chi è condannato per gravi fatti di sangue debba scontare la sua pena ed essere riconsegnato allo Stato anche se sono passati molti anni?.

  42. dalla stampa, e con buona pace dei Wu Ming (dall’1 al 5)

    Battisti appartiene a un gruppo di criminali che o son stati catturati, o sono latitanti e non hanno ancora espiato le condanne. Il gruppuscolo da lui fondato, in particolare, non aveva nulla d’ideale. I Proletari armati per il comunismo organizzarono nel ’77-78 due omicidi: uno contro la guardia carceraria di Udine Andrea Santoro, uno contro l’agente di polizia Campagna (ammazzati da Battisti in persona). Poi su ordine di Battisti decisero di punire povera gente, commercianti, rei d’essersi difesi durante i cosiddetti «espropri proletari». Così furono uccisi il macellaio di Venezia Lino Sabbadin e il gioielliere di Milano Pierluigi Torregiani, con la partecipazione diretta o indiretta di Battisti. Nel corso della colluttazione, Adriano figlio di Torregiani fu colpito da una pallottola sfuggita al padre prima che questi cadesse, e da allora, paraplegico, è sulla sedia a rotelle. L’ho visto alla Rai il giorno in cui Battisti è stato scarcerato. Peccato non l’abbiate potuto vedere anche voi. Dopo tutto questo, Battisti fu condannato, in contumacia perché nell’81 era evaso dal carcere. Una regolarissima corte d’assise milanese lo ritenne colpevole di almeno due omicidi, sulla base non solo di confessioni di compagni ma di altre prove e testimonianze. La sentenza, confermata in appello e parzialmente riformata in Cassazione, fu l’ergastolo.

  43. dalla stampa, e con buona pace dei Wu Ming (dall’1 al 5)

    Battisti appartiene a un gruppo di criminali che o son stati catturati, o sono latitanti e non hanno ancora espiato le condanne. Il gruppuscolo da lui fondato, in particolare, non aveva nulla d’ideale. I Proletari armati per il comunismo organizzarono nel ’77-78 due omicidi: uno contro la guardia carceraria di Udine Andrea Santoro, uno contro l’agente di polizia Campagna (ammazzati da Battisti in persona). Poi su ordine di Battisti decisero di punire povera gente, commercianti, rei d’essersi difesi durante i cosiddetti «espropri proletari». Così furono uccisi il macellaio di Venezia Lino Sabbadin e il gioielliere di Milano Pierluigi Torregiani, con la partecipazione diretta o indiretta di Battisti. Nel corso della colluttazione, Adriano figlio di Torregiani fu colpito da una pallottola sfuggita al padre prima che questi cadesse, e da allora, paraplegico, è sulla sedia a rotelle. L’ho visto alla Rai il giorno in cui Battisti è stato scarcerato. Peccato non l’abbiate potuto vedere anche voi. Dopo tutto questo, Battisti fu condannato, in contumacia perché nell’81 era evaso dal carcere. Una regolarissima corte d’assise milanese lo ritenne colpevole di almeno due omicidi, sulla base non solo di confessioni di compagni ma di altre prove e testimonianze. La sentenza, confermata in appello e parzialmente riformata in Cassazione, fu l’ergastolo.

  44. Ah, certo questo trafiletto anonimo (preso da quale “stampa”?) è una fonte importante, un testo gonfio di prove e bello approfondito, con affermazioni fondate e provabili come “non aveva nulla d’ideale” e concreti elementi di prova messi lussuosamente tra parentesi (“ammazzati da Battisti in persona”).

    Soprattutto queste poche righe offrono argomenti concreti per smentire in poche righe le cose scritte da Wu Ming sulla contumacia, sulle leggi speciali e sulla strumentalità dell’allarme-terrorismo (vedi caso NTA etc.).

    Soprattutto, trovo molto azzeccato l’aggettivo “regolarissima”, usato per una corte d’assise che si basava su leggi speciali ESPLICITAMENTE anticostituzionali. Sentenza n.15/1982 della Corte costituzionale: “vista la situazione d’emergenza […] il governo e il parlamento hanno il dovere indeclinabile di adottare un’apposita legislazione [e il diritto] di non ritenersi strettamente vincolati dalla Costituzione”.

    Lo ripeto perché suona VAGAMENTE importante:
    “il diritto di non ritenersi strettamente vincolati dalla Costituzione”.

    Se era tutto “regolarissimo”, come mai persino la Corte costituzionale ha dovuto dire esplicitamente che era uno stato d’eccezione in cui ci si poteva permettere di essere incostituzionali?

  45. Ho letto tutti i messaggi sull’argomento e sinceramente appare evidente come i sostenitori dell’estradizione si basino su argomentazioni poco probanti.Non intendo aggiungere nulla circa l’evidente irregolarità dei processi dai quai è emersa la condanna e ringrazio per la doviziosa cura con cui Franco,Oscar,Wu Ming… hanno illustrato i fatti e segnalato le falsificazioni OPS!imprecisioni, a cui ormai stampa e tv ci hanno abituato….Sicuramente non avrò la vostra maestria nel palesare la mia opinione, nè tantomeno posso avvalermi di colte citazioni, ma nelle mie possibilità guardo ai fatti:
    Che le leggi speciali italiane durante i cosiddetti anni di piombo fossero inique è un fatto
    Che per le condanne ci si avvalesse spesso delle dichiarazioni di pentiti spesso sottoposti a dure frustrazioni corporali è un fatto
    Che non è possibile trovarsi in due posti diversi nello stesso momento anche questo è un fatto ( a meno che non si riconosca a Battisti il dono dell’ubiquità e, viste le molte baggianate dette finora, non mi stupirei se ciò avvenisse.Allora sarebbe inutile continuare a discutere,il caso Battisti si trasformerebbe in un processo di demonizzazione o santificazione e di tutto ciò si occuperebbe la Santa Sede)
    Che non si può giudicare una persona 2 volte per gli stessi reati anche questo sì….mi pare proprio un fatto…
    Che in Italia non si ha il diritto di essere riprocessati se condannati in contumacia e che ciò stride con il diritto internazionale,è un fatto anch’esso.
    Che nel 1991 una sentenza di un tribunale francese( e parlo di un atto formale della giustizia e non mi appello alla seppur valevole “Dottrina Mitterrand) è un fatto.
    Di cose da scrivere ce ne sarebbero mill’altre ma il punto è questo: a cosa vi serve, ora, Battisti in carcere? Indipendentemente da tutte le controversie circa la presunta colpevolezza di Cesare, il carcere è uno strumento di punizione? Dove sono finite tutte le belle parole circa la detenzione quale strumento di reinserimento, di rieducazione per permettere al condannato di ritornare in seno alla società civile? Mi pare che Battisti sia perfettamente inserito nella società in cui vive e il fatto che sia apprezzato e stimato da migliaia di francesi non significa che lui sia un “privilegiato” (come qualcuno ha suscritto)ma è testimonianza della sua perfetta integrazione. Per tutti coloro che hanno ritenuto Battisti “colpevole” di essere uno scrittore e per questo favorito rispetto ad altri imputati, ricordo che la mobilitazione a suo sostegno si estende in favore di tutti i rifugiati italiani in Francia; il problema è che stavolta è toccato a lui… E anzichè giudicare la sua celebrità come arma in suo favore non vi è mai venuto in mente che forse l’Italia abbia scelto proprio lui perchè l’estradizione di un noto scrittore ha una forte risonanza e fa da vetrina ad governo ormai un pò offuscato? No, forse questo non vi è venuto in mente…Battisti inoltre ha chiuso con la lotta armata e non ha mai avuto problemi con la giustizia francese ergo cade anche l’ipotesi della detenzione quale strumento per disarmare soggetti pericolosi. Non vi pare quindi che, dopo tanti anni, questo accanimento per il suo arresto celi dell’altro? Perchè proprio ora visto che Battisti è reperibile el suo indirizzo parigino da quindici anni e non è un clandestino in suolo francese come molti avrebbero voluto farci credere?Come mai lasciargli per quindici anni l’illusione di poter vivere in questo stato di semi-libertà (perchè, sapete, l’esilio non è mica poi una passeggiata)e rivolerlo proprio adesso in Italia? E’ forse la vendetta un piatto che va gustato freddo…? Ci avete mai pensato a questo?

  46. non ti preoccupare stefania, anche gli omicidi di battisti erano plurimi, però lui non si è scusato

  47. Credo che anche i transfughi del Terzo Reich si fossero “integrati perfettamente” nel contesto Sudamericano…non credo basti a cancellare ciò che hanno fatto…
    Che Battisti abbia “patito” L’esilio non fa di Lui un Martire…ne lo esime dallo scontare la sentenza….
    Il Teorema per cui adesso farebbe comodo al Governo Berlusconi acchiappare Battisti è piuttosto risibile….ma lo rispetto per quello che è.
    A me preoccupa invece come Qualcuno pensi che la giustizia possa essere valida o meno in funzione della contingenza e di Chi ci sta più o meno a Cuore….
    Da questo punto di vista potrei ribattere che Fioravanti e MAmbro sono stati condannati per la strage di Bologna in fretta e furia per tacitare l’opinione pubblica e dare soddisfazione a tutti coloro che avevano la necessità di credere che fosse “strage Fascista”… i 2 Fascistoni d’altronde avevano già collezionato una serie di ergastoli….uno + uno -….a chi sarebbe importato???
    Questo nonostante loro si dichiarino innocenti della strage.
    Io sono fra coloro che pensano che sia preferibile avere 10 criminali fuori piuttosto che 1 solo innocente in galera….
    Ma Chi si prende la responsabilità di essere sopra la giustizia stessa??

  48. In primis non intendevo assolutamente accostare la figura di Battisti a quella di un martire, ma rispondevo a chi blaterava di un suo esilio dorato, cosa assolutamente non vera.
    Per ciò che riguarda “integrazione” non mi riferivo ad essa come una spugna che lava via il passato, non mettermi in bocca parole non mie. Facevo una riflessione puramente concettuale sul significato della pena….
    Per ciò che concerne il governo Berlusconi….Sarebbe risibile perfino commentare…è grottesco in sè.
    La giustizia purtroppo non è infallibile specie se costretta entro una normativa speciale.
    E’ sconcertante come da un discorso si estrapolino solo quelle due o tre righe e ci si ricami attorno un abitino di retorica.

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