Appello per la liberazione dello scrittore Cesare Battisti

battisticol.jpgI servizi speciali francesi hanno arrestato lo scrittore Cesare Battisti,
rifugiato in Francia ormai da quattordici anni. Su di lui pende una domanda
di estradizione presentata dal governo italiano, sulla base di una condanna
pronunciata in contumacia oltre un ventennio fa. E’ bene ricordare che a Cesare Battisti fu concesso asilo politico solo dopo
che un magistrato francese ebbe vagliato le “prove a suo carico”, e le ebbe
giudicate contraddittorie e “degne di una giustizia militare”. A Battisti
erano stati addossati tutti gli omicidi commessi da un’organizzazione
clandestina a cui aveva appartenuto negli anni ’70, anche quando circostanze
di fatto e temporali escludevano una sua partecipazione. Dal momento della sua fuga dall’Italia, prima in Messico e poi in Francia,
Cesare Battisti si è dedicato a un’intensa attività letteraria, centrata sul
ripensamento dell’esperienza di antagonismo radicale che vide coinvolti
centinaia di migliaia di giovani italiani e che spesso sfociò nella lotta
armata. La sua opera è nel suo assieme una straordinaria e ineguagliata
riflessione sugli anni ’70, quale nessuna forza politica che ha governato
l’Italia da quel tempo a oggi ha osato tentare.
La vita di Cesare Battisti in Francia è stata modesta, piena di difficoltà e
di sacrifici, retta da una eccezionale forza intellettuale. E’ riuscito ad
attirarsi la stima del mondo della cultura e l’amore di una schiera enorme
di lettori. Ha vissuto povero ed è povero tuttora. Nulla lo lega a
“terrorismi” di sorta, se non la capacità di meditare su un passato che per
lui si è chiuso tanti anni fa. Trattarlo oggi da criminale è un oltraggio
non solo alla verità, ma pure a tutti coloro che, nella storia anche non
recente, hanno affidato alla parola scritta la spiegazione della loro vita e
il loro riscatto.
Certo, c’è chi ha interesse a che una voce come quella di Cesare Battisti
venga tacitata per sempre. Chi, per esempio, contribuì alle tragedie degli
anni ’70 militando nelle file neofasciste o in quelle di organizzazioni –
clandestine quanto i Proletari armati per il comunismo – chiamate Gladio o
Loggia P2, e sospettate di un numero impressionante di crimini. Chi fa oggi
della xenofobia la propria bandiera. In una parola, una gran parte del
governo italiano attuale.
Noi invece vorremmo che di scrittori capaci di affrontare di petto il
passato come Cesare Battisti ce ne fossero tanti, e che i cittadini francesi
capissero chi rischiano di perdere, per la vigliaccheria dei loro
governanti: un uomo onesto, arguto, profondo, anticonformista nel rimettere
in gioco fino in fondo se stesso e la storia che ha vissuto. In una parola,
un intellettuale vero. Non era tradizione della Francia privarsi di uomini
così, per farli inghiottire da una prigione. Ci auguriamo che la Francia non
sia cambiata tanto da tacere di fronte a un simile delitto.
Sì, delitto. Avete letto bene.

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[si ringrazia Gianmarco Neri per la stesura del form]
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50 Commenti

  1. ma allora tutte quelle rocambolesche fughe / omicidi e crimini vari che racconta così bene nei suoi romanzi sono tutte cazzate! roba da Salgari! questo era un agnellino (o un cacasotto?) che non era neanche nei paraggi quando venivano commessi gli omicidi per cui è stato condannato. Che schifo, rivoglio indietro i soldi del libro, altro che petizione.

  2. La differenza tra la P2, Gladio e Battisti alla fine è poi questa: che la magistratura competente ha ritenuto che le prime due non fossero organizzazioni eversive, mentre ha condannato Battisti per omicidio con sentenza passata in giudicato affibbiandogli due ergastoli che non ha mai scontato perché evaso dal carcere.
    Non so se le condanne fossero inique o no (bisognerà prima o poi mettersi d’accordo sulla questione della magistratura che ha sempre ragione, è infallibile e libera da pregiudizi solo se tocca quelli che ci stanno antipatici) ma comunque ci sono e alla fine anche il giudice francese ha ritenuto che fossero fondate.
    A me dunque non pare un eroe vittima del sistema ma piuttosto un assassino matricolato, che ha ucciso non per bisogno ma per puro odio ideologico, cercando di sfuggire alle sue responsabilità che è un po’ quello che cercano di fare tutti i veri farabutti, campando sulle vite e famiglie distrutte che si è lasciato alle spalle; il fatto che sia un bravo scrittore c’entra poco ed è irrilevante il fatto che sia “di destra” o “di sinistra”. L’opinione e l’accorato appello di Genna si fondano su un ribaltamento logico, il carnefice diventa vittima e assicurare un assassino alla giustizia diventa un delitto, ma l’artifizio retorico, un po’ scontato e banale, non basta a rendere rispettabile un delinquente.

  3. Onestamente mi sembra che questo appello sia assolutamente fuori luogo. Credo che sostenere, come mi pare si faccia qui, che Battisti non debba andare in galera perché si è riscattato con la sua opera di scrittore e perché un giudice francese ritenne a suo tempo che le prove contro di lui fossero contraddittorie, sia non dico una forzatura, ma addirittura un’enormità.

    E per svariati motivi.

    Tralascio ogni commento sulle prove alla base della condanna in contumacia di Battisti. Non ne so abbastanza, come credo non ne sappia abbastanza nessuno qui, per poter giudicare.

    Mi limito però ad osservare che mi fa ridere, e mi fa anche un po’ pena, la tua tesi per cui, in buona sostanza, sia il Governo Berlusconi e la (nella tua testa) sporca destra a voler “far tacerer” Battisti. Ma che stai dicendo??? O meglio, che prove hai per sostenere una tesi del genere?

    C’e’ una condanna? Si’. C’e’ un trattato di estradizione tra Francia e Italia? Si’. Di fatto, la Francia ha ormai da tempo abbandonato la dottrina Mitterand sull’estradizione dei terroristi, per cui se te la vuoi rifare con qualcuno, rifattela con il governo francese.

    E poi una domanda maliziosa mi viene da farla: ma perché i giudici sbagliano sempre quando condannano gente di sinistra? Perché ogni volta s’invoca il rispetto delle sentenze per Berlusconi o i suoi accoliti, mentre si grida (al delitto addirittura!!) quando si da’ esecuzione ad un sentenza su un ex terrorista rosso?

    Io questa cosa la devo ancora capire.

    Comunque, per concludere. Battisti ha scritto dei bellissimi gialli. E va bene. E allora? Vogliamo tenere in galera solo quelli che non possono redimersi con la scrittura, sostenendo un elitismo letterario di questo genere?

    Che dire di Sofri allora? Che almeno il suo ripensamento politico lo fa da un carcere italiano?

    Spiegatemi a quale immunità dia diritto il saper scrivere. Non sia mai che m’iscriva anch’io allora ad un bel corso di scrittura, per poi poter andare a compiere un paio di delitti, e poi farci un bel ripensamento scritto che mi eviti la galera…

  4. Non si tratta di “chiudergli la bocca”. Si tratta di fargli scontare la pena per cui è stato condannato. La certezza della pena è fondamentale. Poi magari si potrà tentare di fare una legge Boato apposita anche per lui…
    Ma i latitanti vanno presi. E se giudicati colpevoli, rinchiusi. Nulla gli vieterà di continuare a scrivere.

  5. si beh Giuseppe, sarà anche così, non lo metto in dubbio. poi quando il berlusca dice che i giudici sono farabbutti politicizzati non dategli adosso. in fondo *tutti* lo pensiamo quando ci fa comodo.

  6. Che squallore,la solita storia!Uno che ha ammazzato non merita certo la galera se è un intellettuale e,soprattutto,di sinistra:evidentemente anche l’autore di quest’articolo è un nazi-comunista per cui vale sempre il motto “Wir uber Alles”.

  7. Il dato è molto semplice da esporre: queste persone, come Battisti, sono state condannate grazie a procedure emergenziali frutto di ripetuti strappi costituzionali, in processi farseschi per l’accanimento e la negazione del diritto di difesa, con imputati chiusi in gabbia, sovente in condizioni psicofisiche terrificanti, reduci da mesi e mesi di carcerazione preventiva in carceri speciali, posti dove c’erano anche i cosiddetti “braccetti della morte”, sezioni di isolamento assoluto e deprivazione sensoriale, denudati tutti i giorni, soggetti a perquisizioni corporali intime, condizioni più volte denunciate da Amnesty International. Già, Amnesty: andrebbero letti i suoi rapporti sull’Italia di quegli anni, prima di sputare sentenze. Tra l’altro, la maggior parte degli esuli parigini è stata condannata per reati ideologici come il “concorso morale”, o per fattispecie di reati associativi gonfiate, o per aver ospitato la persona sbagliata la notte sbagliata (il famoso “non potevano non sapere”), tutte aberrazioni rigettate dal diritto penale francese. Ve lo siete chiesti perché i francesi non hanno mai dato l’estradizione per tutta quella gente? Perché la loro magistratura, esaminando i fascicoli provenienti dall’Italia, si mise le mani nei capelli. Quei processi erano roba da Inquisizione. Già, ma queste sono cose che non sa nessuno, in Italia. Completamente rimosse. A destra perché il terrorismo di ieri può sempre essere usato per dare pedigree al terrorismo di oggi. A sinistra perché la magistratura può essere solo eroicizzata e pompata nella lotta contro il berlusconismo. Tutti a stracciarsi le vesti sulla “certezza della pena”, e nessuno che si chieda come ci si arriva, alla pena. Già, vadano pure in galera, tanto si potrà fare un’altra legge Boato, dopo che è già fallita la prima. Comunque, vedo che Genna commette sempre lo stesso errore: mettere qui sopra testi che possono solo suscitare una sfilza di commenti superficiali e qualunquistici. Una conseguenza della disinformazione che impera su questi temi.

  8. Giuseppe, io ti stimo e ti voglio bene. E’ per questo che soffro quando scrivi bestialità. Perché affermare che Cesare Battisti è uno che “affronta di petto il passato” e che “rimette in gioco fino in fondo se stesso” è una cosa che non fa davvero bene alla tua immagine di persona seria.

  9. E anche voi fate il solito errore: attribuire a Genna un testo che lui si è limitato a far girare, e che invece è stato scritto collettivamente dagli amici di Cesare la notte scorsa. Comunque, mi fa schifo questo bere il té col mignolo alzato facendo commentini acidi sulla pelle di una persona che rischia qualcosa di più del dover trasmigrare da una piattaforma di blog all’altra.

  10. 1) Al titolo del post seguono le parole “Di Giuseppe Genna”. Se non indicato, non posso sapere né immaginare che le cose stiano all’opposto di quelle che sembrano, ovvero che il testo NON SIA di Giuseppe Genna. Quindi l’errore l’hai fatto tu rimarcando ciò che hai rimarcato.
    2)La persona che tu dici rischiare “qualcosa di più che la trasmigrazione da una piattaforma di blog all’altra” non rischia secondo me nulla più che la possibilità di farsi giudicare per quel che ha (o non ha) commesso. Vorrei che si ricordasse che ci sono dei morti nella storia di Battisti.
    3)Se ti riferisci al mio, di commento, nella fattispecie parlavo di Genna. Che mi pare non rischi granché – correggimi se sbaglio. Qui, invece, mi riferisco anche a Battisti.

  11. Battisti è già stato giudicato, e in condizioni che sono state giudicate oltraggiose dalla magistratura francese. Quello che rischia è finire in prigione, in un paese in cui il sistema carcerario è in disperata e inascoltata emergenza, ma per questo rimando al sito dell’associazione Papillon di Rebibba (cercalo su google se ti va). L’idiomatica espressione “buttare via la chiave” ce l’hai presente? Su Genna, ho già detto che l’errore principale è suo, però pure voi, a soffermarvi su questioncine di forma commentando un appello che è stato scritto in quattro e quattr’otto in una circostanza drammatica… Vorrei vedere te, se un tuo caro amico si trovasse in quella situazione. Tra l’altro, non è un appello rivolto all’Italia bensì alla Francia. L’obiettivo è che Cesare non venga estradato, e che venga rispettata l’antica e austera “Dottrina Mitterrand sui rifugiati politici”, di cui l’attuale governo di destra vuole liberarsi. Non è un appello rivolto allo Stato italiano perché lasci perdere i suoi propositi. Qui siamo di fronte alla proverbiale boccia persa, e una campagna d’opinione sarebbe impossibile. Chiudo qui, e mi limito a dire che in Inghilterra, sulle aberrazioni delle *loro* leggi antiterrorismo, ci hanno realizzato film come “Nel nome del padre”. In Italia, di vicende come quella di Gerry Conlon, ne abbiamo letteralmente centinaia, anche più spaventose di quella, ma l’argomento è tabù, se qualcuno lo solleva viene irriso o demonizzato, e non mi riferisco certo al tuo commentino più in alto.

  12. Schifo! Solo questo! Neanche la compassione minima per un uomo che oggi è semplicemente vittima. Forse si confonde latitanza con vacanza e non la si considera una pena a tutti gli effetti.

  13. Capisco. Però in questo caso, Wu Ming 1, avrei maggiormente apprezzato un post di denuncia sulla deprecabile situazione carceraria che Battisti (insieme, incidentalmente, ad altre migliaia di persone) sta patendo in queste ore. Invece ne leggo uno su quanto sia deprecabile l’arresto di Battisti tout court. Converrai che non è la stessa cosa. Quanto all’appello: accorato, commosso, angosciato: quello che vuoi. Ma se io, pubblico al quale il messaggio è diretto, lo leggo e devo farmene convincere, be’, non posso pensare alla retrocircostanza che lo affligge. Piuttosto non scriverlo, o scrivilo fra tre ore, o due giorni. Se viene giù un ponte, non so quanto ti commuoverà il fatto che l’ingegnere ti dica “cerchi di capire, il giorno che l’ho progettato ho avuto un attacco di emorroidi”.

  14. aFusella, sto per pronunciare un nome che azzittirà per l’eternità i tuoi schifi e (speriamo) anche te. Sei pronto?Bettino CraxiAdesso puoi tornartene da dove sei venuto, tu e le tue latitanze.

  15. Ho difficoltà a capire. Parlavo di compassione per un uomo che oggi si vede distruggere definitivamente un’esistenza costruita senza le più elementari certezze. Non vorrei accettare la provocazione ma mi sembra ingiusto confrontare un esilio da miliardario con la fuga di un “superlatitante” come Battisti. Davvero si perde il senso della misura.

  16. Dato che sono totalmente daccordo con quello che scrive WuMing1 nei suoi commenti, lascio perdere le righe iniziali che volevo scrivere, ed aggiungo una cosa sola: tra le condanne sulla testa di Cesare Battisti ce n’è anche una per duplice omicidio. Di cosa si tratta? avrebbe commesso un omicidio a Torino e uno mezz’ora dopo a Venezia (se non ricordo male, ma comunque luoghi a qualche centinaio di chilometri uno dall’altro).
    E’ stato condannato (contumace) per entrambi.
    Verrebbe da chiedere al giudice che lo ha condannato qualcosa sulle modalità…
    Moto truccata? Jet privato dei Gruppi Proletari? Teletrasporto klingoniano?
    O magistrati incapaci e/o servi?

  17. Di solito uno che sceglie la lotta armata le “elementari certezze” le fugge per principio, e magari se ne fa anche un punto d’onore. La rivoluzione, come disse quello, non è un pranzo di gala. E poi, siamo seri: Craxi avrà anche avuto i suoi bei miliardoni, ma a me quando mi dicono che è “povero” uno che (meritatamente, sia chiaro) pubblica da Gallimard, Einaudi e sa il cazzo chi altro negli altri paesi mi girano i coglioni non sai quanto, perché io povero lo sono sicuramente più di lui. Insomma: per me Craxi e Battisti stanno sullo stesso, identico piano. Entrambi sono vigliacchi sfuggiti al giudizio dello Stato cui appartengono.

  18. Ah, scusate, dimenticavo. Desidererei che mi soddisfaste la seguente infantile curiosità: quando arriverà (se mai arriverà) la bella notizia che hanno estradato Delfo Zorzi (l’uomo dietro Piazza Fontana) dal Giappone, come reagiranno tutti coloro che in questo momento soffrono per l’amico Cesare?

  19. sono sostanzialmente d’accordo con WM1, per cui non mi dilungo.
    Quello su cui non convengo è dire che sarebbe un errore mettere qui questo appello.
    E’ un errore averlo pubblicato senza far capire chi ne fosse l’autore. Ma far sapere queste cose va sempre bene: ovunque avvenga. Soprattutto nel panorama che abbiamo intorno, d’informazione velinara.
    Di tutta la faccenda “Battisti” io so poco o nulla. Ho solo letto un suo libro (e mi è piaciuto).
    Penso però che sia assurdo che un accordo fra 2 stati venga stracciato da un giorno all’altro.
    “La certezza del diritto” invocata qua sopra è anche questo: se uno fugge dall’Italia e trova accoglienza “ufficiale” in Francia, il fatto che di punto in bianco, dopo anni e anni, lo stesso stato francese decida di farlo arrestare, mi sembra leda proprio la certezza del diritto, che non deve solo valere per le condanne, ma anche a favore degli imputati.
    Craxi era latitante e non fu arrestato, né interrogato né nulla. Stava nella sua villa ed era amico del presidente tunisino. Non mi sembra la stessa situazione. Battisti e Craxi hanno in comune la situazione di latitanza. E basta.

  20. Reagirò con umana compassione. Mi sforzerò di pensare all’uomo che si è ricostruito una vita e la vede distruggere. Penserò a persone che hanno messo in gioco la loro vita e hanno perso e oggi sono vittime solo di una vendetta insensata.

  21. E ti sembra poco?
    Va bene, se vuoi lo dico: birbaccioni di francesi, certe cose non si fanno.
    E adesso passiamo alle cose serie, tipo capire se Battisti sia responsabile o meno di quanto gli si imputa.

  22. scusa petunias, ce l’hai con me?
    cioè mi sembra poco la comune latitanza di craxi e battisti? sì mi sembra poco. I latitanti sono tanti (scusa il gioco di parole). Ci sono latitanti innocenti e latitanti colpevoli. Latitanti ricchi e latitanti poveri. Latitanti alla luce del sole e nascosti. Latitanti che continuano a delinquere e che smettono. Ecc. ecc. ecc. Non credo che la categoria dei “latitanti” definisca univocamente chi ci sta dentro più di quella di “panettieri” o “blogger”.

  23. Lorenzo, tanto perche’ tu sappia, tra l’Italia e la Francia non c’era alcun accordo internazionale. Che d’altronde sarebbe stato un nonsenso giuridico: perche’ mai l’Italia avrebbe dovuto concludere un accordo con la Francia secondo il quale la Francia si rifiutava di estradare i condannati da un tribunale italiano?? Fammi capire.

    Di ben altro si trattava. Della cosiddetta dottrina Mitterand, gia’ da me citata nel terzo post, e anche da wuming, secondo la quale il governo francese si rifutava di estradare i condannati per reati politici. Per cui, se ora il governo francese cambia “dottrina”, il diritto internazionale non c’entra assolutamente niente.

  24. Lorenzo, tanto perche’ tu sappia, tra l’Italia e la Francia non c’era alcun accordo internazionale. Che d’altronde sarebbe stato un nonsenso giuridico: perche’ mai l’Italia avrebbe dovuto concludere un accordo con la Francia secondo il quale la Francia si rifiutava di estradare i condannati da un tribunale italiano?? Fammi capire.

    Di ben altro si trattava. Della cosiddetta dottrina Mitterand, gia’ citata nel terzo post, e anche da wuming, secondo la quale il governo francese si rifutava di estradare i condannati per reati politici. Per cui, se ora il governo francese cambia “dottrina”, il diritto internazionale non c’entra assolutamente niente.

  25. Genna è partito col chiedere solidarietà per Battisti. Chi sente il bisogno di aderire a questa richiesta è libero di farlo. Il resto non ha nessuna importanza e al momento mi sembra anche di cattivo gusto. Il problema al momento è un uomo rinchiuso in carcere, una persona che gode della stima di altre persone, persone che vorrebbero in ogni modo manifestare questa stima, illudendosi che possa servire a qualcosa.

  26. caro michele armani, grazie per la triplice risposta ;-)
    comunque la dottrina mitterand non era un “accordo internazionale”, ma, se ho ben capito, si era “sostanziata”, nel caso di Cesare Battisti, in atti giuridici (cioè l’accoglimento dell’asilo). A questo mi riferivo parlando di “certezza del diritto”.

  27. Questa vicenda mi fa pensare che alla fine c’è sempre qualcuno più “uguale” degli altri. Non conosco nello specifico il caso Battisti ma non tutti quelli incarcerati ingiustamente hanno network tali da permettere evasioni e fughe internazionali. Non tutti i latitanti vivono alla luce del sole a Parigi pubblicando libri col proprio nome sopra. Questo, come il caso Sofri mi fanno pensare che se non scrivi su panorama o pubblichi gialli e se non hai le amicizie che contano, nessuno parla di te. il problema qui non è essere stati condannati ingiustamente, ma avere visibilità e conoscenze. Ci sono tanti altri accusati e condannati ingiustamente di cui nessuno parla di cui nessuno si interessa . Ovidio bompressi non è un personaggio dell’intelighenzia , con tutto che riceva luce riflessa dal legame con Sofri, e infatti non trova solidarietà tra i politici non ha risalto sui giornali.non ci sono petizioni per lui. eppure a ben vedere, forse è qullo che io salverei: è stato uno strumento, abbacinato da discorsi che forse neanche comprendeva a pieno è stato solo una pedina in mano ai suoi mandanti chiunque essi fossero.
    Forse anche qualcun’altro beveva il tè con il mignolo alzato mentre teorizzava nel salotto buono di papà la lotta armata e lasciava alla manovalanza il compito di impugnare pistole, lanciare sampietrini e magari finire in galera senza prove reali e senza nessuno che più si ricordi di lui, e della sua carcerazione ingiusta.

  28. Partiamo dal presupposto che la lotta armata non è una scelta di vita che possa essere messa sullo stesso piano del fare il panettiere o anche lo scrittore (la lotta armata prevede COMUNQUE la complicità in omicidio, se non l’omicidio tout court: se no non è lotta armata), e quindi non mi pare il caso di giudicare peggiori quelli che la teorizzano nel salotto di papà rispetto a quelli che la fanno. Anche io posso teorizzare l’omicidio di massa mentre mi sbronzo con gli amici. Non vuol dire che poi esca e vada ad ammazzare della gente.

    Diciamo anche che Cesare Battisti è stato vittima di una giustizia sommaria. Può essere, non ne sono informata non avendo letto gli atti del processo.

    Diciamo anche che è stato condannato in contumacia per reati che non ha commesso, almeno non tutti.

    Detto tutto questo, Battisti è comunque un privilegiato. E’ riuscito ad evadere, per motivi tutti da chiarire: se è stato condannato in contumacia, vuol dire che è scappato PRIMA di essere giudicato, e quindi non credeva minimamente che sarebbe stato assolto. (L’avesse fatto Enzo Tortora, forse la giustizia italiana avrebbe un morto di meno sulla coscienza.) Dato il suo straordinario talento, fior di intellettuali ne prendono le difese.

    Se finissi in galera io per essere stata nel posto sbagliato al momento sbagliato (come si sembra sostenere di Battisti), mi butterebbero in galera e ciao. Perché non c’ho gli amici intellighenti.

    L’appello a questo punto dovrebbe essere per una revisione del processo, e non per una salvaguardia del diritto di Battisti di fare l’intellettuale col romantico passato da brigatista in giro per l’Europa.

    (My two cents, no more, no less.)

  29. Ehi, a tratti leggendo gli interventi di Wu Ming1, ho creduto di esser sul sito di Previti: procedure emergenziali, processi farseschi, negazioni del diritto di difesa; quella roba lì, tale e quale. Ma allora ha ragione il Berlusca, che la magistratura o è politicizzata o non capisce una fava.
    Mi si perdoni il tono leggero in un momento così “drammatico”, io sono irrimediabilmente out, non posso vantare tra i miei amici un condannato all’ergastolo per omicidio.

  30. si, anche io all’inizio l’avevo scambiato per il patriotta e martire (del resto leggendo certi interventi è questa l’impressione…). Rimane il fatto che questo (un po’ come Melissa P. che poi era Giuseppe Genna) ha ingannato un po’ tutti secondo Wu Ming 1 e altri: non ha mai fatto male a una mosca e scrive romanzi da bandito navigato. A questo punto comincio a dubitare anche del fatto che Melissa P. abbia fatto mai un pompino in vita sua. Di noi ingenui lettori non gliene frega più niente a nessuno.

  31. Ragà io mi chiedo se mi sono bevuto il cervello. Da una parte sento urlare a qualcuno di farsi processare, rispettare la magistratura le sentenze e via di seguito, da un’altra parte la magistratura, i processi, le condanne, sono sbagliate e giustizialiste. Ma non sarà che ognuno vuole vedere soltanto quello che gli fa più comodo? Allora decidiamo che si è sbagliato, che la giustizia di oggi è più giustizia di quella di ieri e rifacciamo tutti i processi degli ultimi 30 anni.

  32. ti pareva… prendiamo un terrorista condannato in contumacia (che significa latitante) e ora lo dobbiamo pure liberare? ma la furia giustizialista che vi anima quando chiedete la testa di Berlusconi o quando chiedevate quella di Craxi dove è finita?

  33. Ha ragione Wu Ming 1: ho fatto una cazzata a pubblicare qui l’appello. Il qualunquismo codino che si respira in questi commenti è nauseabondo. Mi spiace soltanto avere causato conati a persone che non meritano certi compagni di commento. Con costoro, facilmente identificabili nella marea di stronzate anesistenziali qua sopra gravante, mi scuso. Con quelli che surfano la medesima marea e la alimentano, no. Ribadisco che il testo non è mio, ma un elaborato collettivo della redazione di Carmilla (non si può modificare il template del posting – detto per le animule vagule).
    Però, qui i commenti sono 36, mentre le firme di solidarietà sono quasi 500. Il che ribadisce qualcosa a proposito dei bloggerini sentenzianti per debolezza identitaria, come sono certi commentatori qui sopra.

  34. Capito, cari bloggatori intimisti ed esistenzialisti? Alla prossima rivoluzione culturale tutti a coltivare patate!
    Sotto lo sguardo attento di Battisti, of course.

  35. La premiata ditta Genna&WuMing ha colpito ancora. Ormai sono specializzati nel gioco “butta il sasso e nascondi la mano”. Siamo tutti dei gran stronzi, perlomeno quelli che non la pensano come loro ma tanto che gli frega, vincono sempre, questa volta largamente: 500 a 36.

  36. ma no ma no la superbia è tutta una scusa è solo che Genna non ha tempo di rispondere che sta traslocando. Così vanno le cose per gli intellettuali.

  37. Sig. Genna, la nostra chiamasi “opinione”. Nessuno ha emesso sentenze definitive su Battisti. Si pubblica un appello su un blog collettivo, dove ci sono i commenti; ci si aspetta di avere delle opinioni contrarie, e se argomentate, le si rispetta. Cinquecento firmatari? Benissimo. Se Battisti sarà lasciato libero per le giuste ragioni, ne saremo contenti. Ma dissentire non è reato, o meglio, non dovrebbe esserlo; soprattutto dissentire civilmente. Pretendere che tutti abbiano la stessa opinione su un argomento delicato come quello della latitanza di Battisti è francamente un po’… come dire… totalitario?

    Argomentare la propria perplessità non significa necessariamente essere reazionari. In compenso, gridare allo scandalo per assenza di istantaneo allineamento dei visitatori di Macchianera con l’appello qui pubblicato è assurdo, contraddittorio e improponibile.

    Si riguardi.

  38. Parlando della “Magistratura”, ho visto commettere qui lo stesso errore di Berlusconi (errore intenzionale, nel suo caso): considerarla un monolito. O le si dà torto in blocco, o le si dà ragione altrettanto in blocco. E’ una scemenza non da poco. Non c’è nessuna contraddizione tra il deprecare il Lodo Schifani o la Legge Patelli-Cirami, e criticare con forza una legge o un insieme di leggi (come quelle d’emergenza approvate tra il ’75 e l’82) che si ritiene liberticida e che ha prodotto effetti vistosissimi. C’è chi fa entrambe le cose tutti i giorni, criticando le suddette leggi e al contempo criticando quella sulla droga, o la Bossi-Fini, o quella sulla fecondazione assistita.

    Dire che Berlusconi non deve usare il proprio potere per salvarsi dai processi equivale forse a dire che la magistratura ha sempre e comunque ragione? Evidentemente no. E allora vale l’inverso: dire che Battisti non è stato processato in condizioni accettabili per uno stato di diritto NON equivale in alcun modo a dire che la magistratura ha sempre torto. L’escamotage retorico di quello che si firma “The Petunias” mi sembra ridicolo e mi lascia perplesso.

    Craxi, dal canto suo, non c’entra proprio niente, perché altrimenti dobbiamo tirare in ballo anche Bokassa, Papa Doc Duvalier, Somoza etc. L’esilio degli ex-capi di stato e di governo è un esilio dorato, a paragone dell’esilio di tutti gli altri.

    Tirare in ballo Delfo Zorzi è invece una cosa interessante, perché il ministro Castelli (che è garantista solo con chi vuole lui, e forcaiolo con tutti gli altri) ha affermato di non volersi occupare dell’estradizione di Zorzi dal Giappone, mentre si è occupato personalmente dei casi di dodici espatriati italiani in Francia, tra cui Paolo Persichetti (arrestato l’anno scorso) e Cesare Battisti (arrestato adesso). E’ facile capire perché Zorzi, riconosciuto colpevole della strage di Piazza Fontana, è praticamente un intoccabile, mentre Battisti – che fu processato in condizioni assurde – viene arrestato e il suo arresto viene presentato come una brillante operazione anti-terrorismo, quando viveva a Parigi da vent’anni senza nascondersi, senza commettere reati né tantomeno fare l’apologia dei reati commessi dai terroristi di oggi.

    Con Persichetti la cosa fu ancora più ridicola: “è stato scoperto a Parigi…” dissero i media. Nella capitale francese Persichetti era docente universitario, aveva orari di lezione e di ricevimento, il suo numero era sull’elenco telefonico. Non era poi tanto difficile “scoprirlo”!

    C’è da chiedersi se tutti i commentatori a cottimo qui sopra, col loro tono da “smart asses”, abbiano un benché minima cognizione di tutte queste cose.

    Non mi sembra proprio che nessuno abbia “nascosto la mano”. Qualcuno ha detto che questo blog non è il contesto più adatto per un appello del genere. Io, che lo visito per la prima volta avendo trovato il link da qualche parte, sono costretto a convenirne: qui, sotto il velo di vernice “sbarazzina” e ironicamente colta, domina un mood conservatore e perbenista. Quindi non è il contesto più adatto per un appello urgente e mirato, rivolto a un altro settore di pubblica opinione. Qui sta l’errore di Giuseppe Genna, sono d’accordo.

  39. revisione del processo? grazia?
    No, basta la parola di Oscar, Wu Ming 1 e Genna e dei suoi amici. Del resto così si risparmiano soldi e tempo, basta chiederlo all’imputato e ai famigli: “scusi, lei è innocente o colpevole?”

  40. se l’italia è fatta da gente come voi
    grazie a battisti di esistere
    spero che il te’ vi vada di traverso
    e che il mignolo si bruci.

    voi le prigioni le avete viste solo
    in televisione per “terrorizzarvi” un po’?
    aprite i libri di storia, siate un po’ piu’
    umili e modesti, conoscete gente e poi soltanto
    dopo vi potrete domandare se potete parlare
    degli anni di piombo come se fossero le vicende
    del campionato di calcio.
    ps- battisti, per vivere è portinaio, non basta
    pubblicare per gallimard per poter campare
    soprattutto a parigi.

  41. Golpista, è normale che tu non sia entrato nel merito di quanto scritto da Oscar. Non saresti in grado. Studia un po’, poi ritenta.

  42. Il parere sul processo di Battisti non l’hanno dato i famigli o gli amici di chicchessia, bensì la magistratura francese, nel 1990. Secondo la giurisprudenza francese, Battisti non poteva essere estradato, perché:
    1) il suo processo si era svolto in modo poco limpido e unicamente sulla testimonianza di un solo pentito, e due dei caposaldi millenari del diritto occidentale sono “in dubio pro reo” e “un solo testimonio non avrà valore contro alcuno” (Deuteronomio, 19,15-19);
    2) In Francia non si può giudicare un contumace (altro pilastro del diritto romano, cfr. Italo Mereu, “Storia dell’intolleranza in Europa”). Di conseguenza, non si estradano persone condannate in contumacia che nel loro Paese non abbiano diritto al rifacimento del processo.
    Capisco che possa far comodo sorvolare su queste cose (perché gettano un’ombra sinistra sul funzionamento della macchina giudiziaria in questo Paese) e fornire una versione semplicistica dei fatti. Però bisognerebbe fare attenzione, perché in giro per la Rete c’è anche gente che queste cose le conosce e non è disposta ad accettarne la versione caricaturale.

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