Wu Ming: Body Bags

di Wu Ming 1

0. E che s’aspettavano? D’essere accolti a Refosco e polenta? Ce n’est qu’un debut.
1. I “nostri” soldati”? I “nostri” carabinieri? I *loro* carabinieri ce li ricordiamo molto bene in via Tolemaide, a Genova. Dei *loro* soldati ricordiamo le torture in Somalia, la morte di Emanuele Scieri e lo “zibaldone” del generale Enrico Celentano.
2. I *loro* soldati sono in Iraq per difendere gli yacht e le Ferrari dei petrolieri, il cancro ai polmoni, il caldo da schiattare e, non ultimo, il crocifisso sul muro della scuola. Nobili cause per le quali paghiamo le tasse.
3. I *loro* soldati continueranno a morire anche quando torneranno a casa. Quelli utilizzati in Kosovo stanno morendo come mosche. Zirconio e altri metalli pesanti nel loro sangue. I proiettili a uranio impoverito che la commissione Mandelli aveva giudicato innocui, e che in Iraq erano pioggia quotidiana. Non c’è da attendersi che questi morituri si ribellino, sono programmati per obbedire. Comunque salutant. Bye bye.

Bologna, h.14:00 di mercoledì 12 novembre

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45 Commenti

  1. Esco dalla retorica del dramma per dire una fuffaggine. Se i commenti a questo post superano quelli al post sui Blog Awards, giuro che per la prima volta nella mia vita mi connetto a BRODO PRIMORDIALE.

  2. wu-ming non sei solo…
    solidarietà…

    per quelli che sentono veramente come una tragedia quello che è successo e che pur essendo contrari alla guerra si sentono feriti come italiani dico due cose:
    1- spegnete la tv per una giornata intera e riflettete per conto vostro su quello che è successo… cercate prima di documentarvi sui fatti scevrando le parole vuote e retoriche.. nel migliore dei casi avrete abbastanza informazioni per capire quello che sta succedendo… nella peggiore non avrete informazioni perchè se avrete visto solo vespa&co scevrando retorica e bugie non vi rimarrà niente…
    solo allora potrete trovare un modo per affrontare anche dal punto di vista del vostro dolore di italiani questa tragedia senza bisogno di sterminare tutti gli iracheni e i pacifisti…
    2-riaccendete la televisione e cercate un documentario sul vietnam che trasmette europa7 (NON LA7)… vedrete che tutto quello che in piccolo sta succedendo in italia è già successo in grande altrove… e troverete forse più facilmente una chiave di lettura che può portare alla vita e non più alla morte…

    ai pidiessini destroidi, ai “golpisti” e ai fascistelli che adesso sentono di poter aprire la bocca e sfogare i loro bassi istinti: vergognatevi, non sono morti per voi o per le vostre basse idee politiche… sono morti in una guerra sporca, schifosa, fatta contro un popolo e per il petrolio, convinti di morire per il loro paese…

    un po’ di rispetto.. per chi muore… per voi stessi.. per noi e le nostre posizioni contro l’ideologia della guerra che queste morti provoca e che è l’unico fine della retorica nazionalista che sta scorrendo sui media ufficiali in qeusto momento…….

  3. wu-ming non sei solo…
    solidarietà…

    per quelli che sentono veramente come una tragedia quello che è successo e che pur essendo contrari alla guerra si sentono feriti come italiani dico due cose:
    1- spegnete la tv per una giornata intera e riflettete per conto vostro su quello che è successo… cercate prima di documentarvi sui fatti scevrando le parole vuote e retoriche.. nel migliore dei casi avrete abbastanza informazioni per capire quello che sta succedendo… nella peggiore non avrete informazioni perchè se avrete visto solo vespa&co scevrando retorica e bugie non vi rimarrà niente…
    solo allora potrete trovare un modo per affrontare anche dal punto di vista del vostro dolore di italiani questa tragedia senza bisogno di sterminare tutti gli iracheni e i pacifisti…
    2-riaccendete la televisione e cercate un documentario sul vietnam che trasmette europa7 (NON LA7)… vedrete che tutto quello che in piccolo sta succedendo in italia è già successo in grande altrove… e troverete forse più facilmente una chiave di lettura che può portare alla vita e non più alla morte…

    ai pidiessini destroidi, ai “golpisti” e ai fascistelli che adesso sentono di poter aprire la bocca e sfogare i loro bassi istinti: vergognatevi, non sono morti per voi o per le vostre basse idee politiche… sono morti in una guerra sporca, schifosa, fatta contro un popolo e per il petrolio, convinti di morire per il loro paese…

    un po’ di rispetto.. per chi muore… per voi stessi.. per noi e le nostre posizioni contro l’ideologia della guerra che queste morti provoca e che è l’unico fine della retorica nazionalista che sta scorrendo sui media ufficiali in qeusto momento…….

  4. l’unico impegno che dovremmo prendere con noi stessi moralmente è che queste cose non accadano più…

    invece ancora ci preoccupiamo d’altro…qualcuno dell’ideologia situazionista.. qualcun altro del senso della comunità… qualcun altro ancora della cose pratiche…. che poi è sempre lo stesso.. che poi la pensa come quelli che la guerra la fanno… perchè lui sa come va il mondo… perché lui ha capito… perchè lui la rivoluzione crede di averla fatta e persa e noi siamo stupidi bambini aspiranti rivoluzionari senza rispetto per chi muore convinto di fare del bene con un mitra in mano e patria dio e famiglia in testa…

    abbiamo solo ideologia in testa, non negli occhi un deserto lasciato da qualcuno che ha tradito sé stesso, che ora se ne approfitta e che ci ha regalato uno schifo di mondo di cui dovremmo anche ringraziarlo…
    come gli iracheni che dovrebbero ringraziare i soldati italiani con delle statue d’oro come nel messaggio in inglese che il ‘solito’ ospita in un suo post….
    le statue d’oro nell’iraq libero e ricostruito DAGLI IRACHENI (che hanno tutte le professionalità, i mezzi e le capacità per ricostruirselo da soli) saranno per i milioni di iracheni morti ammazzati nell’ordine dalle potenze occidentali, da saddam, dagli americani, italiani, francesi, egiziani, sauditi etc.. nella prima guerra del golfo, da bill clinton & co con la vigliaccheria dei missili cruise contro i civili, DALL’EMBARGO ASSASSINO DELL’ONU E DELL’OCCIDENTE e ancora da americani e inglesi nella seconda guerra del golfo e nell’occupazione…

    e SI.. tutti fuori subito… prima di altri morti.. prima di un’altra tragedia… prima di doverci schierare… e ci schiereremo come wu-ming…
    wu-ming…
    mi dispiace che tu ti sia tirato leggermente indietro sotto le pesanti accuse e pressioni di chi porta argomenti triti, stupidi e tipici di una pseudosinistra che cerca di riciclarsi come forza di governo moderata…
    in quale altro contesto si può scrivere quello che hai scritto?
    non c’e’ nessuno spirito di comunità o solidarietà in questo paese.. non più… è finito tanto tempo fa… ucciso dall’interesse particolare, da quello politico, da quello dei poteri forti e da una sinistra che ha sputato su ideali che non erano suoi ma che aveva preso dalla migliore tradizione (secondo me) culturale e di pensiero europea……
    dobbiamo ricostruirlo lo spirito di comunità..
    certo insieme a chi non la pensa come noi…
    ma senza le loro ipocrisie…mostrandoci per quello che siamo… dicendo quello che pensiamo… facendoci accettare per le nostre idee che non sono meno di quelle dei “golpisti” che ci marciano sempre e sempre ci marceranno…
    perché vinti e sconfitti vogliono vincere e sconfiggere chi ha forza ed energia per prenderli a calci nel culo e buttarli finalmente nel dimenticatoio della loro inutilità…

    forza wu-ming
    sono con te…
    siamo con te…

  5. x genna
    apprezzo alcuni tuoi cotti(?) su carmilla.. vanno bene questi altri due ? ti fanno numero? :) l’ultimo l’ho fatto un po’ ‘contra golpista’.. ti è piaciuto? ciao

  6. Ventomare, che te lo spiego a fare il motivo per cui sei un ipocrita e un fesso? Non capiresti, perché sei un ipocrita e un fesso.

  7. Mah; forse in definitiva; chi piu e chi meno; un po fessi lo siamo tutti ; almeno io lo sono; spero anche voi (2à persona plurale) mannaggia a sta cavolo de tastiera che non funge……….

  8. Ah volevo dire anche che tra un Vespa che piange per i nostri e voi (2à prs pl) che piangete per i loro, io da fesso tutta questa dfferenza non ce la trovo. Adios

  9. E’ perfettamente normale che, essendo fesso, tu non veda la differenza. Quindi, non preoccuparti.

  10. Una piccola citazione in riferimento all’IRAQ: “Il 1° maggio 2003 è iniziata la fase “post conflitto”, che si pone come obiettivo la creazione delle condizioni indispensabili allo sviluppo politico, sociale ed economico del paese.
    In tale contesto, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, con la Risoluzione n. 1483 del 22 maggio 2003, ha sollecitato la Comunità Internazionale a contribuire alla stabilità e sicurezza dell’Iraq e ad assistere il popolo iracheno nello sforzo per l’opera riformatrice del Paese. L’Italia partecipa con un proprio Contingente Militare interforze e, alla componente terrestre, è stato assegnato un settore (provincia di Dhi Qar) nella regione meridionale dell’Iraq nell’area di responsabilità della Divisione Multinazionale a guida Inglese.”

    Questo per far capire che, per giusta o sbagliata che sia questa guerra in Iraq, gli scopi dei nostri militari sono di garantire sicurezza e stabilità agli Iracheni. Si può discutere legittimità o no dell’invasione anglo-americana, ma no sull’aiuto che gli stati (tra cui noi italiani) stanno fornendo al popolo Iracheno. Ritirarsi adesso? non significherebbe legittimare l’attacco terroristico? non significherebbe darla vinta ai kamikaze? e chi rimarrebbe a garantire la sicurezza ai civili iracheni? chi li salverebbe dagli uomini di saddam, legati per convenienza ad al-qaeida, che tornerebbero al comando, ripristinando il regime di terrore precedente?

    Un’altra cosa non ho chiara: il nesso tra iraq, g8, uranio impoverito, somalia e ilaria alpi! si vuole forse dire che i nostri militari sono violenti e devono pagare per ciò che hanno fatto? legittimate in questo senso l’attacco terroristico?

    Grazie a chi mi vorrà spiegare!

  11. Un’improvvisa coscienza civile si è impadronita dell’Italia dopo la morte dei militatri in Iraq. Sa di stantìo. A Bologna è stata inoltrata richiesta per intestare una via ad uno di loro. In tutto il paese i centralini sono intasati per le espressioni di solidarietà all’Arma da parte dei cittadini. Le iniziative di sedicente solidarietà si sprecano in ogni dove, a pioggia, una tormenta di parole, abbracci e “stringiamoci nel dolore”. Cucuzza, Vespa, Socci e tutti i loro compagni di musi contriti scatenati, le danze aperte! Un fluire di lacrime e commozioni mediatiche da scuotere anche gli animi più duri. E il solito giro di amici e conoscenti, dalla classe dell’asilo nido fino al fruttivendolo che “una volta gli ho venduto una mela” a testimoniare, mostrare, scavare nella vita di questi ragazzi, militari professionisti e volontari in un’operazione pacifica condotta con le armi in spalla.
    Un fiorire di retorica al burro di noccioline che ti impregna i vestiti e non ti fa nemmeno fermare a ragionare sulla morte ingiusta (solo perchè precoce e inutile) di ragazzi di vent’anni o poco più.
    L’italietta patriottica da tribuna e coccarda entra viscida nella commemorazione di soldati che avevano deciso, spontaneamente, di andare a fare un lavoro la cui escursione più pericolosa consiste nella morte e senza nemmeno accorgersene ne getta al macero il senso più delicato e doloroso, ne caplpesta il rispetto, ne pregiudica gli aspetti possibilmente più costruttivi. Non credo, mi dispiace ma questa è la mia opinione personale, che si possa parlare di eroi in questo caso. Un eroe è una persona che si immola al posto di altre, è un uomo che si getta in un fiume per salvare una persona che annega, è tante altre cose. E’ più eroe, forse, un immigrato iracheno che, sfidando il mare e le guerre, viene a lavorare in un cantiere a cinque lire l’ora, senza permesso di soggiorno e senza i basilari diritti umani e con l’odio di un paese arricchito, distratto e latentemente razzista sul collo in ogni minuto di una giornata di venti ore di calce, mattoni e impalcature irregolari. Il tutto per sfuggire a inferni a noi purtroppo troppo spesso sconosciuti e per mandare qualche spicciolo a casa ai suoi, che vivono a contatto con “i nostri ragazzi” o chi per loro ogni giorno. E non sono facili esempi. Sono spunti di riflessione in un momento di sbandamento zuccheroso, nel quale si prendono dei militari morti sul campo e li si usa per rendere omaggio ad un mondo che non esiste se non nei discorsi di celebrazione o di giustificazione patriottica.
    Non è la solita voglia tipicamente italiana di idoli da ammirare e nei quali esorcizzare le proprie paure. E’ stavolta qualcosa di più superficialmente scivoloso, un rifluire di emozioni da bar che spaventa perchè privo di coda intellettuale, incapace di sviluppare un dibattito costruttivo e di sviscerare le ragioni profonde che ci portano a questa sofferenza, la quale altro non è che l’ultimo anello di una catena maledetta di sofferenze dolorosamente sparse in tutte le latitudini e che sembra colpirci solo quando ci arriva in faccia, fredda e violenta.
    Personalmente sono molto dispiaciuto per la morte di queste persone, non si creda, così come però sono dispiaciuto per le morti in generale. E questo non per un afflato di puro filantropismo, ma per la mera consapevolezza del dolore che ogni morte, ovunque e per chiunque ricordiamocelo, porta con sè. Il fatto è che, invece di celebrare il nostro eroismo da strada svuotando di significato ogni avvenimento in nome di voti, copertine o pubblico, ci potremmo fermare un momento e ragionare razionalmente sul perchè queste persone fossero là, se fosse giusta la loro presenza e sul perchè lì e altrove un padre o un figio di qualcuno decidano di imbottirsi di tritolo per andare a farsi esplodere vicino ad altri padri e figli. Non sto chiedendo a me o ad altri un rispettoso silenzio perchè ognuno ha il diritto di emozionarsi come e quanto vuole, ci mancherebbe altro. Mi chiedo solo se non sarebbe più umano sospendere questa esposizione da macelleria di lacrime da coccodrilo. Cerchiamo almeno di fare in modo che una morte ingiusta non si tramuti in morte inutile. Questo sarebbe il vero rispetto verso tutte le silenti vittime di un conflitto infinito.

    Tommaso Gavioli, Bologna

  12. Stavo quasi per rispondere a Spappulator, ma mi sono detto: che rispondo a fare a uno con un nome così fesso? Diciamo solo questo, va: la “legittimazione” dell’ONU non legittima assolutamente niente, è solo una presa d’atto della situazione sul terreno che l’ONU ha dovuto fare per non aggravare la situazione degli iracheni. In secondo luogo, non c’è stata nessuna approvazione da parte dell’ONU della missione (di guerra – io voglio ancora vedere delle testimonianze INDIPENDENTI su cosa stanno facendo i militari italiani, e gli inglesi che li comandano, in Iraq) di alcuna parte del contingente dei “volenterosi”. In terzo luogo, la missione italiana è arrivata in Iraq molto prima di qualunque votazione dell’ONU – dunque è illegale dal principio (ma tanto qui cos’è legale, con l’ONU ostaggio delle grandi corporation occidentali?). Insomma, finiamola di fare gli ipocriti.

  13. x Zio: il fatto che tu non voglia rispondere solo perchè non ti piace il nick, mi sa tanto, concedimi il dubbio, di mancanza di argomenti di discussione. Comunque ritengo di avere la libertà potermi scegliere il nick che mi pare checchè tu ne pensi!

    Forse non hai letto il mio post con attenzione, ma io non mi riferivo alla guerra anglo-americana. Io mi riferivo al successivo impiego di una forza multinazionale di pace, intervenuta su mandato ONU.
    riepilogo i passi fondamentali:
    “1) Intervento del Ministro degli Esteri del 15 aprile 2003 e relativa approvazione parlamentare.
    2) Comunicazioni su “l’impiego di un contingente militare nell’ambito dell’intervento umanitario italiano in Iraq” del Ministro della Difesa alle Commissioni Esteri e Difesa del Senato e della Camera, riunite in seduta congiunta il 14 maggio 2003.
    3) Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n. 1483 del 22 maggio 2003.
    4) Decreto legge 10 luglio 2003, n.165 “Interventi urgenti a favore della popolazione irachena, nonche’ proroga della partecipazione italiana a operazioni militari internazionali”.

    Sai a cosa servivano le forze impiegate prima della risoluzione ONU? ecco qua:”La prima aliquota di personale militare immesso in Teatro sono stati i Carabinieri, trasferiti il 1° maggio 2003 sull’aeroporto di Kuwait City, per essere impiegati nella vigilanza interna della struttura sanitaria campale della Croce Rossa Italiana (CRI), rischieratasi il giorno 7 maggio a Bagdad presso il Nouman General Hospital e il Khedimia Pediatric Hospital allo scopo di fornire assistenza umanitaria alla popolazione.” Già e’ proprio un delitto garantire protezione ai volontari civili che vanno a prestare aiuti. Vorrei aggiungere: “Per quanto riguarda la componente navale di Contromisure mine, l’attività di sminamento nel Golfo Persico settentrionale è iniziata a partire dal 29 maggio 2003. L’impiego di Nave CIGALA FULGOSI è durato fino al 29 giugno 2003, mentre quello dei due cacciamine si è prolungato fino al 19 luglio 2003. Lo schieramento in Iraq del resto del contingente nazionale è avvenuto nel corso del mese di giugno 2003.”

    Voglio ripeterlo, per evitare fraintendimenti, io non parlo della guerra anglo-americana, ma della leggittimità o meno dell’intervento della forza multinazionale e di ciò che stanno facendo!

  14. x G. Già, la situazione non è certo delle migliori, anzi. Ma di questo non incolpo certo i nostri soldati che hanno operato in Afghanistan. Infatti non capisco il nesso. Penso che quanto raccontato nell’intervista, sia una conseguenza della guerra, non dell’intervento multinazionale successivo. Lo ripeto un’altra volta (ma mi sto stancando) non mi riferisco alla guerra, ma al successivo intervento.

  15. Non c’è alcuna soluzione di continuità tra la guerra e l’intervento multinazionale successivo, che poi multinazionale lo è solo in apparenza, dato che il comando resta agli Stati Uniti, che hanno occupato un paese e imposto un governatorato alieno. La guerra non è terminata, continua imperterrita, anzi, c’è un’escalation. Non c’è mai stato alcun armistizio, solo dichiarazioni di Bush il cui ancoraggio alla realtà dei fatti era inesistente. Chiunque sia andato a ficcarsi in quel ginepraio è a tutti gli effetti truppa d’occupazione in una guerra illegittima. Se il ruolo degli italiani fosse effettivamente quello che dici tu, si tratterebbe comunque di gente che va a mettere i cerotti a Tizio mentre a due passi da lì Caio, TIberio, Giulio, Sempronio e Cornelio vengono sparacchiati senza motivo perché “sospetti”, e tre passi più avanti Halliburton e compagnia depredano il petrolio per salvaguardare l’obeso stile di vita americano. Sveglia!

  16. Certo, mi dispiace per l’attentato all’onu e alla croce rossa. D’altra parte erano truppe di occupazione anche loro, come tutti coloro che cercano di mettere una pezza in quel ginepraio! Secondo te vale la pena andare a mettere i cerotti a Tizio, nonostante gli sparacchiati e nonostante Halliburton? Sbaglio o l’obeso stile di vita che si cerca di difendere non è solo quello Americano?

  17. Caro Spappulator, a parte che, come diceva Zio a qualcun altro, non puoi confondermi bende e mitragliatrici, è inutile fingere di non sapere che l’attentato alla sede dell’ONU è stato fatto il giorno stesso in cui l’ONU ha dato un avallo postumo a quello che credeva essere il nuovo status quo in Iraq, e invece non lo era. Sul fatto che venga attaccata anche la Croce rossa, oggi su L’Unità Camilleri diceva: “Significa che si è prodotto ciò che paventavano i più critici osservatori. Ricordo una frase del ministro degli esteri turco: attenzione, state andando a scoperchiare il vaso di Pandora.”

  18. D’accordo sul non confondere bende e mitragliatrici, ma penso che nel “vaso di pandora” una mitragliatrice che difende la benda sia necessaria. Il fatto che purtroppo sia stata attaccata la croce rossa indica che per i terroristi/resistenza/guerriglieri qualsiasi cosa può essere considerata obbiettivo militare. In questa cornice ancora di più, secondo me, si rende necessaria una forza di pace che protegga, smini e renda per, quanto possibile, la zona vivibile. Questo a prescindere dalle ragioni della guerra. Con questo devo chiudere per oggi, ci risentiremo da lunedì! Saluti a tutti!

  19. Ecco un altro fesso ipocrita che cade dal pero. L’ho già detto ad un altro fesso ipocrita, guarda le mie labbra così forse capisci: LE ONG NON VOGLIONO ESSERE PROTETTE DA NESSUN CONTINGENTE E NESSUNA GUARDIA DEL CORPO PERCHE’ SANNO CHE QUESTO SIGNIFICA PASSARE PER AMICI DEGLI INVASORI. Andatevi a leggere le interviste ai portavoce delle ong. Non lo dico al fesso ipocrita che tanto lui lo sa ma non gli interessa.

  20. E a proposito, legittimità si scrive con una g. Dato che non sai scrivere in italiano sarebbe inutile sperare che tu ti prendessi la briga di leggere la stampa internazionale e capire cosa sta succedendo in Iraq (anche se ti interessasse veramente).

  21. Ipocrita presente. Quello che è certo è che gli hanno messo le bombe alla croce rossa e all’onu. Ti sembrano normali queste cose? Conoscendo anche la croce rossa che a suo tempo, per mantenere la neutralità tra i belligeranti nella seconda guerra mondiale, non parlò neanche dei campi di sterminio. E poi sei così sicuro che se se ne vanno adesso i militari non rifanno carne da macello degli sciiti come hanno fatto nel 1991? Tutti i militari, e credigli qualche volta, hanno detto che il rapporto con la popolazione è ottimo. Non mi sembra che sono così masochisti da stare in un posto dove si sentono odiati. Tutti gli analisti concordano con il fatto che è in corso un’alleanza tra al queda e i sunniti per destabilizzare il sud e rendere impossibile alla maggioranza sciita di prendere il controllo del paese democratico. Quello di cui avevano ed hanno ancora paura a Bassora è proprio l’abbandono e la vendetta successiva. E non mi fare pentire di averti risposto.

  22. Avviso ai naviganti: oggi soffia un Ventomare talmente insignificante che è paragonabile alla bonaccia, per cui non dimenticate la scorta di carburante per i motori ausiliari. Solo un ipocrita fesso come te può pensare che non parlare dei campi di sterminio potesse fare parte di una strategia di neutralità. E, come ogni ipocrita fesso, cerchi di falsificare la realtà senza peraltro riuscirvi. Gli sciiti che sono stati massacrati nel 1991 sono quelli che hanno creduto agli americani, che hanno detto “ribellatevi a Saddam” che poi veniamo ad aiutarvi (e naturalmente non sono venuti). Se non si ribellavano (in quel momento di forze loro non ne avevano) non sarebbero stati presi di mira. Altro: perché dovrei credere ai militari? Sei pazzo? Dopo tutte le balle che hanno sparato negli ultimi mesi e anni (quella del sommergibile in avaria alla Maddalena spacciato per bang supersonico – poi terremoto, è solo l’ultima)? Io credo alla gente che merita credito, non ai bugiardi inveterati. Su quello che succede in Iraq io mi fido solo di fonti IN-DI-PEN-DEN-TI. Se non ci sono, amen, vado a intuito o sospendo il giudizio, ma una cosa è certa: noi lì siamo invasori. “Tutti gli analisti”, ma quali? Tutti quelli stipendiati dal Dipartimento di stato? Per capire che è così basta dire che menziona Al-Qaeda, che non si sa esattamente neppure cosa sia. O, per meglio dire, si sospetta che sia un’organizzazione legata al Mossad, alla CIA e ai servizi pakistani. “Ipocrita presente” è il tipico incipit dello scolaretto, e di quello che ama prendere ordini. E anche dei fascisti, ma tanto tu non sei neanche un fascista, sei solo un ipocrita fesso – e dovresti pentirti non solo di avere risposto a me, ma, in genere, di dire tutte le sciocchezze che dici.

  23. Ho risposto in questo modo stupido solo perché sapevo che ti stavi riferendo a me. E per dirti che non mi sarei sottratto alla discussione ma solo a patto di argomentare. In fondo mi hai cercato dandomi dell’ipocrita, o no? Adesso un’ultima cosa. Primo basta con gli insulti, o devo dire simpatici appellativi? Secondo, questa discussione mi è sembrata, mi sembra, anche se dura, comunque utile, è sempre importante parlare. Terzo adesso vorrei riflettere un po’ in silenzio e sedimentare le cose che ho detto e ci siamo detti in questo dibattito. Ciao.

  24. Condivido quanto scritto da Wu Ming 1. Provo compassione per quegli uomini in quanto uomini, in quanto figli, fratelli, mariti, padri e tutto il resto. Ma quegli uomini non erano là in nome mio. Né in nome mio ci sono morti. Non sono i nostri, sono i loro, o i vostri, se preferite. Chi li ha mandati a morire ammazzati oggi li piange morti ammazzati. Davvero, e che s’aspettavano? Che v’aspettavate? Sono solo gli ultimi morti di una lunga lista, che siano italiani non fa alcuna differenza. Anzi, una sola: adesso anche l’Italia ha i suoi morti da buttare sul tavolo della pace. Grazie al fiero alleaten Galeazzo Musolesi.

  25. è bello osservare come NESSUNO degli avversari di wuming1 abbia saputo avanzare UN argomento di qualsiasi tipo.

    sofri,che non conoscevo,è persino peggio di suo padre!

  26. Concordo pienamente con quanto scrive Wu Ming 1.E non è assolutamente una voce fuori dal coro.Vogliamo parlare con due belle fette di salame sugli occhi? Allora che si continui a credere alla storiella della missione di pace dei “nostri” missionari armati, e che gli irakeni ci amino come fossimo loro fratelli !!! Che si continui ad ascoltare il vecchio saggio Ciampi che sbraita “non daremo tregua al terrorismo”, dimenticando che visti da questa prospettiva anche i partigiani furono feroci terroristi!!! Nessuno festeggia la tragedia che ha colpito i carabinieri italiani in Irak, ma sono patetici lo pseudo-patriottismo e la retorica che inevitabilmente si rispolverano in simili circostanze (è lo stesso copione del dopo 11 settembre, diventa anche noioso continuare a discuterne).Ultimamente prende sempre più piede la moda manicheista che se non sei filoamericano, allora appoggi il terrorismo! Stai attento Wu Ming che uno Schifani, un Fede o un Sofri qualunque potrebbe accusarti di far parte di Al Qaeda. (A proposito di Sofri, che propone la censura e poi con grande savoir faire paraculo cerca di dire il contrario, come fa ad arrogarsi il diritto di giudicare cosa è “cazzata” e cosa no?e quindi cosa è lecito dire e cosa no? ).

  27. vorrei segnalarvi un’intervista a mimmo candito fatta dalla redazione della comunità virtuale degli studenti di scienze della comunicazione di torino:

    “La guerra stessa è una bugia” Intervista con Mimmo Candito sul reportage di guerra >>>>>> http://www.scidecom.org/output_articolo.asp?idArticolo=15

    e nel frattempo dico…

    basta con queste indignanti indignazioni. parlare chiaro, parlare duro, svegliare la gente dal torpore mediatico.

  28. Mentre qui vi scannate…

    PER UN BALCONE SPECIALE …..

    Ho sempre rifiutato di usare e considerare lecite le punizioni corporali, ritenendole diseducative, così come ho sempre giudicato il carcere, nella maggior parte dei casi, una sorta di vendetta collettiva nei confronti di persone con problemi più o meno gravi che la comunità non è riuscita ad aiutare.
    A maggior ragione, quindi, benché appartenente ad una corrente di pensiero politicamente vicino al popolo iracheno, in questi giorni impegnato nella difesa della propria sovranità territoriale e della propria indipendenza, penso con dolore anche alle vittime italiane della guerra in Iraq ed alla strumentalizzazione vergognosa della loro morte.
    Mi rivolgo pertanto ai Loro parenti e familiari attraverso i media, non potendoli rintracciare diversamente, per rivolgere loro un appello:

    “Se oggi le istituzioni di ogni ordine e grado Vi colmano di attenzioni, Vi chiamano per mostrare il Vostro dolore in televisione, Vi organizzano funerali di stato o indicono collette nel vano tentativo di ricompensarVi economicamente della perdita del Vostro figlio, fratello, padre, c’è una ragione macroscopica: HANNO PAURA DI VOI.
    Dopo aver ricattato il Vostro congiunto con lo spettro della disoccupazione, dopo averlo attratto con la speranza di un lavoro stabile e sicuro, dopo averlo ingannato sulla natura della missione per la quale sarebbe partito, dopo averlo blandito con cifre che con nessun altro lavoro normale avrebbe potuto guadagnare in così breve tempo, dopo averlo tacitato nella coscienza per il ruolo di occupante (o di copertura degli occupanti) che avrebbe comunque dovuto svolgere in Iraq, oggi strumentalizzano la Sua morte nel timore che tutto questo venga fuori.
    Hanno paura che diciate a voce alta, semplicemente, così come qualcuno anche nell’ambiente militare sta facendo, che non è giusto mandare dei ragazzi di vent’anni a morire o ad uccidere e che la carne da cannone nelle guerre, da entrambe le parti, la fornisce sempre la povera gente.
    Abbiamo provato in milioni e milioni ad impedire che la guerra scoppiasse, non ci siamo riusciti, ma non abbiamo smesso di credere che anticiparne anche di un solo giorno la fine valesse tutti i nostri sforzi.
    Abbiamo steso migliaia di bandiere della pace, credendo nell’effetto valanga, ma non è stato sufficiente.
    Ma se le bandiere sono dappertutto le stesse, non tutti i balconi sono uguali.
    Il Vostro balcone, oggi, vale più del nostro, perché il Vostro balcone non passerà sotto silenzio e ogni bandiera appesa alla vostra finestra peserà come mille delle nostre.
    Per questo ho comprato un po’ di bandiere della pace per ognuno di Voi e sono disponibile a regalarVela se mi indicherete dove consegnarla, perché quella bandiera in mano Vostra sarà la voce del Vostro congiunto, caduto per interessi non suoi, che chiederà che agli altri sia risparmiata la stessa fine.
    Una bandiera della pace su ogni feretro condizionerebbe la scena politica più che un milione di manifestazioni.
    Inoltre trasformerebbe il Vostro caro in un eroe anche agli occhi nostri.
    Resto in attesa di una Vostra cortese risposta.

    Maurizio Loschi
    Via Luccoli 17/4
    17012 Albissola Marina (SV)
    mlosch@tin.it

  29. Mentre qui vi scannate… leggete cosa passa sul tanto deplorato Indymedia.

    PER UN BALCONE SPECIALE …..

    Ho sempre rifiutato di usare e considerare lecite le punizioni corporali, ritenendole diseducative, così come ho sempre giudicato il carcere, nella maggior parte dei casi, una sorta di vendetta collettiva nei confronti di persone con problemi più o meno gravi che la comunità non è riuscita ad aiutare.
    A maggior ragione, quindi, benché appartenente ad una corrente di pensiero politicamente vicino al popolo iracheno, in questi giorni impegnato nella difesa della propria sovranità territoriale e della propria indipendenza, penso con dolore anche alle vittime italiane della guerra in Iraq ed alla strumentalizzazione vergognosa della loro morte.
    Mi rivolgo pertanto ai Loro parenti e familiari attraverso i media, non potendoli rintracciare diversamente, per rivolgere loro un appello:

    “Se oggi le istituzioni di ogni ordine e grado Vi colmano di attenzioni, Vi chiamano per mostrare il Vostro dolore in televisione, Vi organizzano funerali di stato o indicono collette nel vano tentativo di ricompensarVi economicamente della perdita del Vostro figlio, fratello, padre, c’è una ragione macroscopica: HANNO PAURA DI VOI.
    Dopo aver ricattato il Vostro congiunto con lo spettro della disoccupazione, dopo averlo attratto con la speranza di un lavoro stabile e sicuro, dopo averlo ingannato sulla natura della missione per la quale sarebbe partito, dopo averlo blandito con cifre che con nessun altro lavoro normale avrebbe potuto guadagnare in così breve tempo, dopo averlo tacitato nella coscienza per il ruolo di occupante (o di copertura degli occupanti) che avrebbe comunque dovuto svolgere in Iraq, oggi strumentalizzano la Sua morte nel timore che tutto questo venga fuori.
    Hanno paura che diciate a voce alta, semplicemente, così come qualcuno anche nell’ambiente militare sta facendo, che non è giusto mandare dei ragazzi di vent’anni a morire o ad uccidere e che la carne da cannone nelle guerre, da entrambe le parti, la fornisce sempre la povera gente.
    Abbiamo provato in milioni e milioni ad impedire che la guerra scoppiasse, non ci siamo riusciti, ma non abbiamo smesso di credere che anticiparne anche di un solo giorno la fine valesse tutti i nostri sforzi.
    Abbiamo steso migliaia di bandiere della pace, credendo nell’effetto valanga, ma non è stato sufficiente.
    Ma se le bandiere sono dappertutto le stesse, non tutti i balconi sono uguali.
    Il Vostro balcone, oggi, vale più del nostro, perché il Vostro balcone non passerà sotto silenzio e ogni bandiera appesa alla vostra finestra peserà come mille delle nostre.
    Per questo ho comprato un po’ di bandiere della pace per ognuno di Voi e sono disponibile a regalarVela se mi indicherete dove consegnarla, perché quella bandiera in mano Vostra sarà la voce del Vostro congiunto, caduto per interessi non suoi, che chiederà che agli altri sia risparmiata la stessa fine.
    Una bandiera della pace su ogni feretro condizionerebbe la scena politica più che un milione di manifestazioni.
    Inoltre trasformerebbe il Vostro caro in un eroe anche agli occhi nostri.
    Resto in attesa di una Vostra cortese risposta.

    Maurizio Loschi
    Via Luccoli 17/4
    17012 Albissola Marina (SV)
    mlosch@tin.it

  30. Bah! Noto con dispiacere come è ipossibile andare avanti con una discussione “civile”! Forse perchè, alcuni qui, ripieni della loro civiltà delle bandiere della pace, del no alla guerra e del vogliamoci bene non fanno altro che insultare (avendo il coraggio di dare dell’ipocrita ad altre persone)! Attaccati pure agli errori di battitura, ma d’altra parte, quando uno è perfetto…….

  31. che bello che c’è una cosa come Wu Ming che ogni tanto, con delle parole spesse e acute insieme, spazza via come vento le nubi nella testa. le nubi del qualunquismo, della retorica e del populismo ruspante, così comune da noi e in noi. grazie di esistere, Wu Ming. vorrei essere uno di voi.

  32. E certo, sei un ipocrita, come ti dovrei chiamare? Smetti di fingere, o, almeno, impara a fingere un po’ meglio.

  33. Sono arrivato qui dalla mailing list di Wu Ming che seguo e apprezzo da molto tempo, anche se talvolta non sono completamente concorde con le loro idee (alcune posizioni sul vegetarianesimo e sui problemi ambientali per esempio). Ho sempre considerato però il loro stile impeccabile, e per potere di sintesi, e per qualità della forma. Sono rimasto stupito dal notare che la maggior parte delle critiche (!) si fermano al turpiloquio. Evidentemente qualcuno prova invidia della capacità espressiva del Bui, oppure manca della capacità (o della voglia) di articolare una risposta complessa. La deduzione è obbligatoria dato che WuMing 1 non ha usato termini (a mio avviso) offensivi.

    Per ciò che invece concerne l’argomento del post (CC in Iraq) non posso che appoggiare al 100% le considerazioni di Bui. Io non ritengo che la missione dei CC sia una missione “di pace”, anche perchè è già una contraddizione che la pace si persegua con mitra e camionette blindate. La situazione irachena è la situazione di uno stato il cui governo non esiste più. Al posto di una dittatura militare gli Stati Uniti (dittatura plutocratica – cioè un posto dover per legge le aziende (o i privati) possono pagare le campagne politiche dei politici) hanno deciso di instaurare un regime presumibilmente simile al loro, in ogni caso una forma di governo che a loro vada a genio. A fronte di tutto questo, in un paese dove i poteri alti sono ora in mano ai vertici militari USA viene chiesto all’Italia di fornire appoggio affinchè venga mantenuto lo status quo.
    Che gli Italiani facciano i poliziotti per l’amministrazione americana non mi può stare bene, ancor meno se mi si viene a raccontare che questa cosa è per la pace. Peacekeeping la chiamano. In realtà significa solo mantenere l’ordine tra la popolazione ALLO SCOPO DI FACILITARE L’ESERCITO OCCUPANTE. Almeno questa è la mia opinione. E se qualcuno deve dire qualcosa è pregato di cotruire una replica articolata e priva di offese inutili.

  34. In fin dei conti, le offese sono venute da non più di cinque persone, solo che hanno scatenato una tale cagnara che in giro per la blogsfera si pensa che il testo di Wu Ming abbia suscitato “unanime condanna” o altre stronzate del genere, quando è proprio l’esatto contrario.

  35. Pietà per le persone morte. Per le loro famiglie. Per i loro amici. Nessuna pietà per chi in quella guerra ce li ha schiaffati facendo finta di non conoscere i rischi. Nessuna pietà per uno Stato coccodrillo che piange le vittime indirettamente fatte. Nessuna pietà per gli ipocriti che oggi piangono i morti e che domani, per due soldi, sarebbero disposti anche ad uccidere. Quanti datori di lavoro che non rispettano la sicurezza c’erano? Quanti spacciatori di droghe pesanti? Quanti impiegati delle ASL che non fanno il loro dovere?

  36. A quanto pare siete riusciti nel vostro intento- bravi! – meravigliosi provocatori. A parte ogni considerazione nel merito, mi chiedo come, questi ipocriti bigotti che vi attaccano, possano essere cosi stupidi da non rendersi conto di svolgere l’indispensabile, passivo ruolo della spalla del comico – che non serve a nulla ma ci deve essere, perche’ se manca non si chiude il circuito della risata. Nazionalisti daccatto, crociati del barsport, adoratori del tricolore e della patria -salvo fotterla da mane a sera evadendo le tasserubandoinquinando – stupidi ancora di piu’ perche’ si fiondano apesce nella trappola rappresentativa di WUming -grazie cretini, se non ci foste di che rideremmo?
    Ad ogni modo, prima che qualcuno lo scopra lo dichiaro: ho partecipato il mio dolore per quanto accaduto in Irak – CHE NON SIGNIFICA ESSERE DACCORDO CON LA PRESENZA ITALIANA LAGGIU’
    Pare che al qaeda non intenda fermarsi qui. Speriamo proprio che non sia cosi. Speriamo che al qaeda ci lasci in pace, ci dimentichi ci perdoni insomma faccia lei – ma se proprio un altro botto dovesse essere inevitabile perche’ non viene da nessuno un suggerimento? – perche’ non sento dire da nessuno che se la prenda con il diretto responsabile – che se prenda con quel nano li’? insomma, che punti, se proprio deve, solo ar-còre dell’Italia?

  37. Esprimo la mia piena solidarietà ai Wu Ming e a tutti coloro che hanno avversato questa maledetta guerra fin dall’inizio.
    Sono sempre più disgustato dal modo con cui i governi occidentali tacciano le loro azioni, ignorino le loro responsabilità, ed accusino altri – chi questa guerra non l’ha mai voluta – di fomentare il terrorismo, l’odio tra le civiltà, e di godere della morte di persone, più o meno innocenti. Tra l’altro senza riportare uno straccio di motivazione sincera, a loro supporto, che superi il luogo comune.
    Ci accorgiamo della drammatica esistenza della guerra e delle sue drammatiche conseguenze soltanto quando tocca ai nostri soldati la morte, come se il concetto di nazionalità, e più precisamente di italianità, fosse diventato improvvisamente la chiave da cui deriva l’intera conoscenza.
    Anche prima esisteva la guerra, anche prima il terrorismo. La morte dei nostri non toglie e non agguinge nulla ad una situazione che obiettivamente è quella che è: tragica.
    Morte e distruzione sono la quintessenza del concetto di guerra ed è inutile far finta di meravigliarsi e di rammaricarsi se poi muoiono delle persone. E’ ridicolo dover convincere intellettuali, istituzioni e umanità varia che hanno voluto contro qualisasi pressione questa guerra, quasi come ad un bambino che crescendo impara a discernere tra realtà e fantasia, che la guerra è tutt’altro che un gioco.
    Ma noi, perspicaci come siamo, indichiamo un motivo diverso da quello originario e scatenante e piuttosto che mettere l’accento sulla “guerra” lo poniamo sul “terrorismo”, fenomeno inquietante senza dubbio, ma subordinato al primo, che non fa altro che inflazionarlo ed acutizzarlo.
    L’arte di rimpiangere a posteriori su situazioni a cui si poteva rimediare a priori.
    Così il terremoto in Molise ha provocato commozione e disappunto, come se non si sapeva dall’inizio che ci fossero case costruite con merda e piscio di cane.
    Esploderà il Vesuvio, rimpiangeremo le persone che sarebbero dovute evacuare e che invece continuano a costuirre nella “zona rossa”, con il beneplacito di istituzioni e politici.
    Poi si finisce tutti a guardare Studio Aperto, la sera, dove il funerale è presentanto con tanto di voce patetica insinuante e colonna sonora alla Gladiatore in sottofondo. Ritroveremo in quelle immagini l’orgolio patriottardo.
    Rimedieranno Bruno Vespa e Maurizio Costanzo, le cui sentenze perentorie dischiuderanno la verità.
    Ma a noi non basta!

  38. Prego dio che presto le truppe italiane vengano ritirate dall’Iraq……lì c’è anche il mio ex ragazzo che nn riesco a rintracciare sono disperata tutte le notti prego per lui che non gli succeda niente tornerà il 25 Agosto…sono solo pochi mesi ma a me mi sembra un’eternità!!!!!

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