O commesso un’errore grammaticale

L’integralismo grammaticale è sbagliato. Come tutti gli integralismi e blablabla.
Me lo fa notare Libero Pensiero e sono d’accordo con lui quasi totalmente, visto che ne commetto anche io talvolta di svarioni.
E’ in quel “quasi” che però si annida la pazzia del puntiglio.
Certo, esistono errori ed errori. Alcuni commessi sui giornali, altri fatti sui blog. E non è la stessa cosa poichè sui giornali bisognerebbe fare più attenzione. Non tanto per il mezzo “più autorevole”, quanto perchè il blogger scrive velocemente e gli può scappare qualche acca e qualche apostrofo.
E’ sbagliato considerare i giornali un asintoto tendente alla Crusca. Bisogna certamente tenere conto della lingua che si evolve e della società che cambia eccetera.
Però se il Corriere della Sera scrive d’hoc invece di doc e Repubblica mette un’acca in più, beh, non è bello, non sta bene.
E poi quello vorrebbe portare i giornali in classe!

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18 Commenti

  1. Io considero veniali gli errori di ortografia o di battitura. Più gravi gli errori di grammatica. Infine in prima posizione gli errori di concetto, come per esempio questo post che pretende di parlare di grammatica citando solo esempi di ortografia

  2. Sei vispissimo.
    Ti offro anche l’altra guancia: come me lo spieghi quel d’hoc al posto di doc?
    Grammatica?
    Ortografia?
    Cavolo, a voler essere sempre semplificatori uno alla fine piglia granchi.
    Complimenti per i concetti.

  3. ma smettere di linkare il tuo blog ad ogni concetto, no eh? è veramente antipatica questa usanza sui blog collettivi. saluti

  4. Il Corriere ultimamente sbraca. Si leggono articoli disseminati di “perchè”, “nè” e altre nefandezze. (Battaglia di retroguardia, mi sa).

  5. Caro L. ( a proposito Leo, tu ce l’hai un blog? Se sì dimmelo) ho paura che non vorresti che lincassi attentialcane per lo stesso motivo per il quale lo vorrei io. O meglio, la “struttura” della tua critica è la medesima del mio lincare. Solo che la motivazione che mi muove è la pulizia grafica. Post tanto lunghi non sono belli. Sempre secondo me. In ogni modo avrei potuto riassumere i concetti in poche righe. Colgo il suggerimento. Alla prossima farò così.
    Ciao.
    PS ci terrei a sapere veramente chi sei.

  6. Sul supplemento “Io donna” del Corriere ho colto una perla del genere “per quanto lei non centrasse niente”. Questo manda fuori scala il mio orrendometro ortografico/grammaticale, seguito a ruota da “affatto” usato da solo in senso negativo (tipicamente per darsi un tono, poi) e dagli accenti acuti sistematicamente ignorati anche dalle migliori penne.

  7. Caro Vic, l’avevo notato anche io. L’articolo incriminato era scritto divinamente, ma quell’errore… Quella gentaglia che circondava il grande cuoco però l’hai vista? Roba da prurito alle mani.
    Insomma, l’avevo notato quell’errore, ma non ci ho scritto nulla. Come ha detto Shangri-la mi pare una battaglia di retroguardia e francamente mi sto stancando.
    Quanto ai “modi di dire”, ce ne sono alcuni che mi stanno sul naso. Il motivo di dire “assolutamente sì” e assolutamente no” qual è? O è sì o è no. Allora bisognerebbe dire pure “assolutamente forse”. Altra perla: sono in tanti – soprattutto le showgirl – a dire “devo dire”. Devi? Il motivo? Forse che qualcuno ti obbliga?

  8. sì giusto, vero. solo… gli asintoti – se ricordo bene – non tendono a niente. sono le curve che tendono agli asintoti, gli asintoti se ne stanno lì a fumare le loro lucky strike e non fanno un cazzo dalla mattina alla sera. è un fottuto mondo asintotico, altro che balle…

  9. A voler essere pignoli, l’espressione grammaticale corretta sarebbe stata “considerare la crusca un asintoto dei giornali”, giacché gli asintoti sono linee alle quali si ci avvicina infinitamente – senza mai incontrarle.
    Ma questo discorso – benché divertente – è sterile. Errare humanum est, sed perseverare…

  10. ??… diciamo pure che la mia é invidia per per tutta questa conoscenza di italiano cruscante di cui viene fatto sfoggio qui?
    digiamolo.
    diciamo anche che vista da qui sembrano quei confronti dialettici salottieri fine ottocento a casa della marchesa e che continuano poi a casa quando lui, mentre si toglie la marsina e i calzini seduto dalla sua parte del letto dice a lei: “ma hai sentito quando ha detto che gli asintoti non tendono a niente? Che provinciali questi nuovi grammatici che non operano in simbiosi con la sintassi! Mia cara sono profondamento confuso e desolato. Non lo avrei mai detto…”
    E lei che di rimando, dal cadreghino dove é seduta, risponde mentre si strucca nelle sue ciabattine con tacco e piuma di struzzo:” oh, cavo non me lo dive… ma ha disgustato…ma chi lo ha invitato…”.
    Con rispetto… un saluto.

  11. Ragazzi, ma che noia mortale…Viva Bartezzaghi e la sua leggerezza. E, a proposito, il “lincassi” di Attenti al cane era una finezza linguistica o uno svarione?

  12. Caro amico,
    il tema dell’ “errore” (che sia ortografico, grammaticale, di contenuto od altro) credo sia piuttosto interessante. Senza regole non vi sarebbero errori, senza errori non vi sarebbe attenzione, senza attenzione vi sarebbe noia. ;-) Ti propongo allora non alcuni errori, ma alcuni aforismi sull’ “errore” che credo stimolanti. Per esempio:

    “Un esperto è un uomo che ha fatto tutti gli errori che si possono fare in un campo molto ristretto.” (N.Bohr) –
    “Esperienza è il nome che ognuno di noi dà ai suoi errori.” (O.Wilde) –
    “Tutti gli errori che faccio hanno origine quando abbandono la mia posizione e cerco di vedere la questione dal punto di vista di un’altra persona.” (R.W.Emerson) –
    “L’uomo erra finché cerca qualcosa” (J.W.Goethe) –
    “Se sei sicuro, sei sicuramente in errore.” (B.Russell) –
    “Soltanto l’errore è la vita, e il sapere è la morte.” (F. von Schiller) –
    “L’errore diventa errore quando nasce come verità.” (S.J.Lec) –
    “L’intensa serietà è l’errore imperdonabile in cui cadono anche le migliori persone del mondo.” (O.Wilde) –
    “Chi non fa mai errori è una macchina molto bella. e questo è tutto quello che è.” (J.Billings) –
    “Condanna l’errore, e non chi lo fa.” (W.Shakespeare) –
    Ed infine:
    “Persino nel suo silenzio c’erano errori linguistici.” (S.J.Lec) –
    Spero di non aver annoiato troppo. In questo caso, potrei aver commesso un sublime errore. Forse. ;-) LP

  13. …non mi annoi, ma noi amanti dei babazuf amiamo un pochino meno la pignoleria…anche perchè prima o poi un errore uscirà anche dalla nostra penna o dal nostro html.
    Saluti a te :-)

  14. Svarione, svarione. Anche se – ma potrei sbagliare – avevo letto una cosa simile nei blog di virgilio.

  15. le sgrammaticature sono rossetti sbavati, riporti al vento. in una lingua che cambia, per infrangere le regole, bisogna prima conoscerle, nespà?

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