TheClassifica 0,69 € – Dalla Dalla ballerino

E’ mezzanotte passata, Lucio Dalla è morto ieri, e ovviamente non è nella top 100 degli album più venduti della settimana scorsa, che vede in testa finalmente Emma Marrone davanti al disco di Adele (in classifica dal gennaio 2011). In compenso c’è Adriano Celentano al n.3. Migliore posizione da quando il disco in questione è uscito. E questo non nella settimana di Sanremo o quella dopo. Nella settimana in cui Celentano è ospitato da Santoro.

E allora forza, Sant’oro, dai. Ridacci anche Berlusconi, già che ci sei. Se hai la faccia di ospitare Celentano dopo la ignobile farsa del Festival, ridacci Berlusconi e tutta la porcilaia: ridacci lui e Gasparri e Calderoli. Ridacceli, tu e il tuo amichetto precisino, il primodellaclasse. Tanto è questo che volete: ne avete ben fatti di soldi, con loro, no? SOLDI, Dio quanti SOLDI avete fatto. E in quale altro Paese vi capitava? Minchia – Celentano ospite, Celentano terzo. Oh, beh. Torniamo a Dalla, altrimenti mi girano le palle.

Dalla è nella top ten di iTunes, quella dei singoli. Non al primo posto, dove c’è Arisa con La notte. E’ al n.2 con Caruso, che costa molto poco (0,69 €). Al n.3 c’è Non è l’inferno di Emma, al n.4 Sono solo parole di Noemi, e al n.5 c’è di nuovo Dalla con 4 marzo 1943, che costa 1,29 € come del resto il pezzo di Arisa (anvedi!). Ci sono cinque brani di Sanremo 2012 nella classifica dei singoli più scaricati, ma non c’è Nanì, quello di Pierdavide Carone featuring Lucio Dalla. Che comunque chiude la top ten con Piazza Grande, che costa 0,99 €. Strano, niente L’anno che verrà o Anna e Marco. Per ora. Forse costano un euro e mezzo. Cioè, come 5 sms invece che 3, o 4.

Sapete, c’è una cosa su Dalla che probabilmente vi dirò solo io. Non perché io sia un figo – ma perché è il tipo di dettaglio probabilmente sciapo sul quale io pontifico. E poi perché sono così miserello da tirarla fuori in questo momento. Come a sminuire l’artista o guastare il lutto, che è così bello per definizione. (…no, non sto per dire che era gay)

La cosa è questa: l’ultimo disco di Lucio Dalla Angoli nel cielo è stato un flop quasi spiazzante. Entrò in classifica all’inizio del novembre 2009 al n.18. Nemmeno in top ten. Sapete quante copie servono per entrare in top ten a inizio novembre? No, meglio che non lo sappiate. La settimana successiva scese al n.27 nonostante un singolo grazioso (Puoi sentirmi?). Poche settimane dopo fu annunciato che Dalla e Francesco De Gregori sarebbero tornati insieme. Perché vi dico questo? Per permettere di valutare la distanza tra la partecipazione popolare alla dipartita, e la partecipazione effettiva al percorso artistico. Non credo che l’ultimo disco di Dalla fosse brutto, anzi. Ma penso che in quel particolare momento non solleticasse le corde del gusto popolare – lui, che pure ci era andato a nozze per decenni. Nel novembre 2009 erano nella top ten degli album, come italiani, Elisa, Negramaro, Marco Mengoni, Sandrina Amoroso, Francesco Renga, Mario Biondi, Giusy Ferreri, Tiziano Ferro. Tutto sommato, una nuova generazione. Certo, di questi qui per fare un Dalla ne servirebbero altri cinquanta (e non dico sessanta solo perché c’è Titti Ferro nel mucchio). Una generazione molto più spendibile radiofonicamente e televisivamente. C’era in hit parade anche CapireBattiato, ma non molto in alto, considerata la santità indiscussa del personaggio: era al n.5. E quindi alla fine, forse un ricambio generazionale c’è stato ed è partito in quella fase lì. Con gente consacrata dai talent show o eventualmente, nel caso di Elisa e Negramaro, da Sanremo che è la nonna di tutti i talent show

(non certo da Santoro) (mondo puttano, Celentano ospite) (a smarcarsi dal finto “Servizio pubblico”, capite) (mii, non fatemi parlare).

Dicevo? Ah, sì. Tant’è che a parziale smentita del disastro testimoniato dalle vendite disastrose della settimana scorsa, alla fine i dischi sanremesi si stanno un po’ sollevando. Oh, d’altro canto, sono anche i soli in circolazione, se si levano Adele, Whitney Houston (n.5) e gli One Direction (n.4). E i Cranberries, toh (n.9) (…io ho molto amato che a Sanremo 2012 abbiano ricantato Zombie, dando una doppia lettura al titolo della canzone) (e che alla domanda “Voi conoscete canzoni di Sanremo” Dolores O’ Riordan abbia risposto “No!”) (e che quando Morandi, disinvoltissimo, ha chiesto “Ricordate qualcosa della vostra precedente partecipazione?”, abbia risposto “No!”) (…davvero un piacere averti con noi, Dolores, torna a trovarci, dehehihohu)

Non che The Sanremans vadano benissimo, non esageriamo. Pierdavide Carone, che la settimana scorsa era al n.32, si trova al n.31. Per ora.

Per finire, posso sottoporvi tre highlights del delirio twitterico su Dalla?

“@rtl1025 oggi vorrei ascoltare futura !!!! Poesia e vita ,,, speranza e mai distanza,,,,,,,, grazie lucio!!! Un tuo fan ….. Biagio” (Biagio Antonacci) (che interessante uso delle virgole) (forse sono puntini che lui strazia un po’ come fa con la sua emissione vocale da dolori mestruali) (ma no, i puntini ci sono, alla fine) (quindi è un uso creativo della virgola) (finalmente un uso creativo di QUALCOSA, Biagio)

“t’voglio bben assaje, ma tanto tanto bbene saje” : come spesso ci accade, lo scopriamo forte solo adessso, quanto” (Claudio Coccoluto) (ehi, non vi sorprende positivamente almeno un po’?) (neanche rispetto al “Siamo tutti un po’ più soli” della Mannoia?) (o al: “Era convinto della mia grandezza e questo in fin dei conti faceva di lui una persona come si deve” che traspare dal comunicato di MiticoLiga?) (ma il mio preferito in assoluto, davvero, è quello che segue)

“Adesso potrai dirci davvero come è profondo il mare…” (Rita Dalla Chiesa)

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24 Commenti

  1. Musicalmente fra talent show, radio generaliste e MTV stiamo masticando un grosso chewing-gum che sa un po’ di becon e un po’ di cioccolata, ma che anestetizza tutti i sapori…

  2. Il migliore resta il mai egocentrico Pippo Baudo che per l’ennesima volta spiega come senza di lui medesimo il mondo sarebbe peggiore. E lo fa con queste parole

    “Pippo Baudo ricorda Lucio Dalla a Sky Tg24. “Lui non voleva cantare Caruso – aggiunge – io gli ho detto che era una capolavoro, e poi è diventato un inno”.

    fonte: http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2012/03/01/news/morte_di_dalla_jovannotti_su_twitter_davvero_non_posso_crederci-30756695/index.html?ref=search

  3. Le parole di Rita Dalla Chiesa fanno prendere al tutto una piega un tantino inquietante: pare l’abbiano buttato a mare con del cemento al collo.

  4. @Antonio:

    Aspetta a cantare vittoria, c’è ancora da sentire la D’urso cos’ha da dire…
    E calcola che stavolta non può nemmeno dire che era la sua amante, visto i gusti del povero Lucio, quindi dovrà realmente impegnarsi a spararla grossa, del tipo che il testo di Caruso dal bolognese al napoletano lo ha tradotto lei.

  5. Io voglio rivedere la D’Eusanio con quella sua maglietta fina. No, ma davvero, come li stabiliscono i prezzi delle iCanzoni? In base alle vendite presunte, suppongo: più si prevede di venderne più alto il prezzo.

  6. grazie the classifica per aver detto “la cosa”.
    guardando la discografia di dalla, si percepiscono le tre fasi fondamentali :
    inizi sperimentali/cantautore impegnato/canzone pop dignitosa. Tutto ciò si chiude non a caso con “ciao” del 1999.
    gli anni 00 sono anni in cui il nostro tenta altre strade, gestisce il proprio catalogo ma entra sostanzialmente anche nella 3a fase flaianesca “venerato maestro” cagato da nessuno.
    Il problema della musica pop e rock, come Dalla dimostra, è che la si fa fino all’ultimo respiro e quasi sempre la fase finale è poco significativa. E vale anche per gli U2 intendiamoci. ..
    L’imbarazzo delle persone è quello di non poter celebrare un maestro, perchè lui cerca incessantemente di farti piacere le sue ultime cose, impedendoti di fatto di riconoscergli il suo valore storico. Nel disagio si tace l’uno e l’altro.
    Un altro musicista in questo drammatico cono d’ombra artistico è Pino Daniele.

  7. Rispetto agli ultimi mortacci (e parlo soprattutto degli internazionali) ha una qualità: sembrava un tipo simpatico.

  8. Quoto Filippo1, aggiungendo che a differenza di tali cari estinti (penso a Jacko o a Whitney, ma anche a tutti gli altri in fondo) che prima di lasciarci prematuramente erano sbeffeggiati a destra e a manca per poi ritrovarsi tre metri sotto terra ma con un sacco di fan, Dalla non è mai stato trattato alla stregua di un grande in decadimento/rincoglionimento.

  9. Per come se ne è andato Dalla, penso che uno ci metterebbe la firma.
    Perchè se ne è andato senza soffrire ( ed è in fondo questo che ci spaventa della morte ).
    Il lutto nazionale che si è manifestato, è soprattutto spinto da un motivo egoistico.
    In un modo o in un altro, visto il suo ampio repertorio di canzoni, penso che una di queste sia piaciuta a tutti ( nel senso a chi piaceva paff bum, a chi piazza grande, a chi itaca, etc )
    Ora invece, con la sua dipartita, si manifesta in tutta la sua crudezza il dilemma che si può riassumere con la frase:
    “Cazzo..!! Ora che è morto Dalla, chi mi sento !? ”
    Ed io, sono uno di quegli egoisti.

  10. …..sarà mica che gli ha portato sfiga partecipare a sanremo? quoto comunque quasi tutti i commenti, lucio è stato un grande, era in assoluta decadenza, era uno dei più simpatici del circo. Scopro adesso sentendolo in ogni dove, quanto certe canzoni perlopiù dimenticate mi mancheranno davvero un pò.

  11. Ehi, avete passato il decimo commento, felloni. Sicchè, eccomi a voi.

    @Randolph Carter: eppure c’è della bella musica in giro. Solo che non la compriamo.

    @Antonio: non parlare male di Pippo. Ricordati che ha scoperto e lanciato sia me che te.

    @Serena: hahaha, sembra scritta per Spinoza.

    @Partyb: io dico: “La ragazza di cui Caruso era innamorato era mia nonna”.

    @Pietro: ecco perché la gente compra da emule, c’è il prezzo unico.

    @luca: d’altro canto, nessuno vuole ammettere di aver già dato tutto quello che poteva dare. Tranne forse Fiordaliso – ecco, insomma, tranne l’ospite medio dei programmi Rai. E vale anche per me, intendiamoci. Ho già scritto i migliori TheClassifica, e mi sto ripetendo stancamente. Ma non vi permetto di dirlo!

    @Filippo1 e Ferro: sì, lo dicono tutti quelli che lo hanno conosciuto. E sottolineano che era realmente generoso, oltre che oggettivamente imprevedibile. L’idea del parrucchino portato quasi sempre al contrario è totalmente fuori da qualsiasi forma mentis dei cantautori del suo livello, e anche sotto.

    @Kro: condivido. E poi è morto a Montreux, una città che ha un concetto nobile della musica. E condivido anche il fatto che almeno una, se non di più, delle sue canzoni, arrivavano – per dirla in simonaventurese. Era vicinissimo al grande centro della sensibilità musicale nazionale. Forse persino più di Battisti, sicuramente più di De André, Vasco, Celentano, Mina (che pure, sono arrivati a milioni di noi). Ma non capisco il dilemma. Puoi sentirti Dalla.

    @diamonddog: beh, dai, non era mica la prima volta che ci andava, a Sanremo. Comunque c’è una corrente di pensiero che dice che gli ha portato sfiga Montreux. Ma i Deep Purple ci sono andati e ci hanno scritto Smoke on the water, direi che gli ha detto bene.

    @trecool: sono d’accordo, personalmente la preferisco a Com’è profondo il mare, che le era coeva. E’ che la canzone allegrotta viene sempre sottovalutata. Pure, io la trovo angosciosa. Mentre Com’è profondo il mare mi fa ridere, non riesco a prenderla sul serio. Ma è anche vero che non mi sono mai trovato in un vicolo buio con un linotipista.

  12. ‘Ho già scritto i migliori TheClassifica, e mi sto ripetendo stancamente. Ma non vi permetto di dirlo!’

    Non lo diremo! Ormai sei come un vizio che non vuoi smettere smettere mai. (credit: il più grande rocker di tutti i tempi a sua convinzione)

    ‘Ma i Deep Purple ci sono andati e ci hanno scritto Smoke on the water, direi che gli ha detto bene.’

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