TheClassifica 1993 – La hit parade imposta dai poteri forti

Era il 1993, giusto? Nel 1993 Laura Pausini, con Pippo Baudo a far da garante, decolla. Al governo c’era Amato – poi dopo Sanremo, fu subito Ciampi.

Oggi Laura Pausini è n.1. Al suo fianco c’è Chiambretti, che è un pippobaudo però più democristiano.

E quindi, siamo nel 1993.

Beh, è il massimo che siamo riusciti a fare. Tornare, con Monti, ad Amato e a Ciampi.

Sì, lo so, lo pensiamo tutti, a questo punto sarebbe andato bene anche un governo Materazzi. Che poi, conoscete qualcuno che sia partito per un viaggio all’estero venerdì scorso? Pensate che roba, quello parte con la solita sensazione che Silvio sia la Fine della Storia – invece oggi torna e noi siamo di colpo tutti tecnici, tutti austeri, tutti pieni di spread. Neanche una Brambilla, così, sulla mensola. Decorativa.

Ora, io non posso mentire: il nuovo disco Della Pausini non mi interessa neanche un po’. Nella Mia Umile Opinione la Laurona (una delle mie persone preferite nella tonnara dello SPETTACOLO) (dico davvero, dovreste conoscerla) (…il “figurateviglialtri” è implicito) si è fermata a Incancellabile, dal punto di vista lirico e canoro. Non capisco cosa sia successo, mi sembra che canti deliberatamente di gola. E poi ha assorbito dalle dive americane alcune manfrine vocali inutili – una prova di tutto il male che hanno fatto all’umanità Mariah Carey, Anastacia e le altre ambulanze. Quanto ai testi, sono stati dieci anni di piattume; ora è invaghita di Niccolò Agliardi, che io ancora non so bene cosa farne. Mi garba ma lo vedo incistato con quel tumore che chiamiamo canzonedautore. Per dire, alla telepromozione che Chiambretti ha fatto del disco della Pausa c’era ospite La Morte Nera, ovvero Fegiz, che ha affermato: “A me il pop non piace, io vengo dalla canzone d’autore”. E voi capite che qui, l’uomo col cielo stellato sopra e la legge morale dentro non può che voltare immediatamente le spalle alla canzone d’autore e a chi la va perpetrando, se possibile dopo aver esploso alcuni colpi di pistola come Sid Vicious nel video di My Way.

Comunque la telepromozione è stata interessante. Non per Chiambretti, ovviamente, e nemmeno per questo tipo che ha sfoderato, Danieledoesn’tmatter, divertente come una riunione di condominio. Ma per la Pausona medesima, sempre attenta a dissimulare intelligenza e ironia per non offendere quelli che ne sono privi, sempre attenta a non far trapelare la sua opinione (non tenerissima) sull’uomo salito al proscenio nel 1994, un anno dopo di lei. La Pausa è stata una delle prime a capire il pubblicone italiano, e a decidere che delle avanguardie o nicchie o premidellacritica non gliene fregava niente. Ha costruito un impero, il Pausinistan, in cui lo spettacolo è perfettamente sferico, completo, non entra niente e non esce niente, non si può far altro che stare a guardarlo con l’aria trasognata di chi guarda i fermacarte con la neve dentro. Secondo me anche chi non la sopporta rimane lì, quando parla, a guardarla. In trance. Finché qualcosa non interrompe la messinscena, come quando Laurona blocca di botto un suo live, lo mette in pausa (ahaha) perché due tipi per qualche motivo si stanno menando nelle prime file: “Guarda te – menarsi al concerto della Pausini, come fossi i Metallica. Magari!”.

Chissà, forse davvero Laurona sogna pecore metalliche, forse emesso l’ultimo strillo torna in camerino e si mette a fantasticare di essere una rockstar e a suonare una chitarra immaginaria davanti allo specchio. Poi guarda il n.27 dei Metallica, l’altra sera – tenetevi forte – ospiti di Fabiofazzio con Lou Reed (“Sacrifici umani, cani e gatti che vivono insieme, masse isteriche!”)… E ricomincia a cantare la canzone su quanto le manca la nonna che non c’è più.

N.2 Adele, un’altra ragazzona avida di vita e di idrati di carbonio come Laurona – oh intendiamoci, io sono a favore: sono della vecchia scuola, nel dubbio meglio abbondare – se sento le ossa sotto le dita, caccio un grido. Al n.3 la precedente numerouno: Mylo Xyloto dei Coldplay. Che si sposa bene coi primi freddi, mi sa di strenna natalizia: sarà prevedibile sottofondo in tutti gli store addobbati di bontà – insieme ovviamente a Imagine di Giònlennon.

Al n.4, A foot on the door, una raccolta dei Pink Floyd. Che sono anche al n.10 con Wish you were here rimasterizzato. Non so cosa mi fa più scandalo. Cioè, no, lo so! E’ la raccolta di successi. Uno che compra una raccolta dei Pink Floyd è come uno che va dal giapponese e ordina la pizza, uno che vuole sapere cosa succede nel mondo e guarda il Tg1, è uno che non capisce cosa sta facendo, Iddio lo perdoni. Ad ogni buon conto, anche le fortune di Wish you were here turbano i miei sonni. Un po’ perché il ragazzo che abita sopra di me me l’ha suonata, attraverso il soffitto, per otto anni, tutti i pomeriggi (voi non avete idea! Con voce desolata per nulla filtrata dalla controsoffittatura: “Hauauisc, hauauisc iu uer iar”, tutti i giorni, e io quanto desideravo, quanto desidero tuttora che lui NON sia qui, sopra di me) (però il giorno che l’inter ha vinto il primo dei suoi novanta scudetti consecutivi) (no, non quelli che si è data da sola perché è simpatica quanto onesta) (dico il primo vinto sul serio, quattro anni fa) (quel giorno, ha messo sullo stereo a tutto volume The Wall sparando In the flesh a palla) (…immaginate il climax di allegrezza). Ma poi, Nella Mia Umile Opinione, WYWH è un disco di una povertà di idee imbarazzante. Specie se confrontato col precedente. Ma ora la dico grossa: per me, persino il cupismo di Animals col suo bestiario è più interessante. Però si sa com’è: ci ha quella monumentalità monarchica che a un sacco di gente ci piace. E quindi shiiiiiiiiine, oooooon, you craaaaaaazy – eccetera. Bah.

Tengono bene Marracash (n.5) e i Negrita (n.8), pensavo sarebbero usciti subito dalla top ten, invece no. Ma non fai a tempo a tirare un sospiro di sollievo, che i mercati ti mettono davanti al disco natalizio di Michael Bublè (n.6) e a Dolorimestruali Antonacci (n.7). Rientra nella decina privilegiata Emma (n.9), mentre ne escono Giorgia (n.11), Jovanotti (n.13), il disco natalizio di Justin Bieber (n.12). Al n.23 entra Inni dei Sigur Ros. Alle sue calcagna Acqua di Natale di Enzo Iacchetti.

Iacchetti.

Eh. Non guardatemi così. Cosa vi devo dire.

Chiudo col colpo di reni di My life in the bush of ghosts – sembrava spacciato, era al n.94, invece rimbalza al n.65 – però ho visto This must be the place e mi ha fatto così schifo che da adesso sono d’accordo con la FIMI: David Byrne va punito, e anch’io attribuisco al solo Braianìno questo cd. Che poi, ho visto, costa poco ma costa quanto Music for airports, e allora comprate QUELLO, maledetti – ma no, loro nella loro nicchia, nicchiano, e marciano contro lo spread coi loro scudi di cartone con su scritto “CASINO TOTALE DI J.C. IZZO”, “LA DIVINA COMMEDIA DI D.ALIGHIERI”, “Q DI L. BLISSETT”, “LA COSTITUZIONE ITALIANA”, e “MY LIFE IN THE BUSH OF GHOSTS DI BRAIANINO”.

(Visited 167 times, 1 visits today)

23 Commenti

  1. Posto che io David Byrne, soprattutto se accompagnato dai suoi amici, lo difendero’ sempre e comunque, cosa c’entra lui se un film che si intitola come una sua canzone fa defecare a spruzzo? Sarebbe un po’ come essere arrabbiati con jovanotti per Baciami anc…..ehm, no, esempio sbagliato.

  2. Io penso che se i Sigur Ros invece che da Gudmunsvarsennqvottirk fossero venuti da Finale Emilia, li avrebbero presi tutti per coglioni, con quei cappellini a punta da gnomo e la musica da orsettoabbracciatutti.
    Così, per decentrare un pò il tuo botta e risposta pausini (sempre sia lodata con quel popò di argomentazioni) vs oidemoavedereipinfloi.

  3. Metallica, Lou Reed, Fabio Fazio… Metallica, Lou Reed, Fabio Fazio… Metallica, Lou Reed, Fabio Fazio…
    C’è qualcosa che mi sfugge ma non riesco a dire cosa.

    Dopo l’uscita di WYWH il punk è esploso, vorrà pure dire qualcosa. Dark Side è stato il loro testamento in articulo mortis, i seguenti li han fatti degli zombi.

    Il disco di Braianino e quell’altro serve per rafforzare gli scudi, si rivela particolarmente adatto.

  4. “Dark Side è stato il loro testamento in articulo mortis, i seguenti li han fatti degli zombi.”
    I commenti dell’Internètte sono fatti così, incitano ad essere lapidari e a non giustificare le proprie affermazioni. Sicchè è facile sparare una minchiata random come questa qua sopra.
    Ora provo io:
    “Quarto potere? Filmetto mediocre, io con la fotocamera di un qualunque smartphone scrauso avrei saputo fare di meglio.”
    “La vita nova è l’incontestabile capolavoro di Dante. Poi si è piegato alle leggi dell’industria ed è artisticamente fallito.”
    “Berlusconi è stato il più grande statista della storia italiana e un giorno rimpiangeremo la sua statura politica e morale.”
    “Mozart non ha mai più raggiunto le vette indissolubili del primo minuetto composto in gioventù. Il resto della sua opera, al confronto, può essere tranquillamente preso e buttato nel cesso.”
    “Il Grande Fratello è una grande trasmissione popolare, capace di coniugare spessore cultura e leggerezza.”
    “Van Gogh è fottutamente sopravvalutato, pure io sarei capace a fare due scarabocchi e tagliarmi un orecchio.”

  5. @jack skellington
    naturalmente scrivo quello che penso io, e vale per me. Se tu non sei d’accordo per me è ok, se ti piacciono Wish you were here e Final cut, chi ti dice niente? A me Pinky piace fino a Dark Side e un po’ the Wall, mi dispiace se ho bestemmiato la tua divinità inconfutabile. Quelle che hai scritto tu sono sì delle minchiate random.

  6. Ma davvero i Metallica stavano da Fazio? …ahahah …e che si so messi a fa, le canzoni di De Andrè ? Con la Lagerback che seduta tra due pensionati imbalsamati sorrideva in modo intelligente ma umile….
    Posso essere blasfemo? A me il prodotto De Andre’ ha un po’ sfrantumato le palle.

    digressioni….

    Comunque lo dicevo io che il Black Album faceva schifo.

  7. 10 commenti. E quindi, 10 commenti per i commenti. Anche questo è cubismo.

    @frenchman: grazie! Ci tenevo. Ma quanto era brutto il sequel? Mi ha rovinato pure l’originale.

    @trecool: c’è qualcosa di amoroso in ogni fan.

    @diamonds: Mi sono sempre chiesto se Tomasi di Lampedusa sia mai stato una volta nella vita a Lampedusa. Mentre so per certo che è stato in val Brembana. Sto dando delle risposte oziose, vero?

    @Pietro: “Un po’ The Wall”?
    La mia prima reazione è stata: non si può non rimanere ammirati da The Wall.
    La seconda è stata: ma forse sì.
    La terza: però, no.
    Poche volte un musicista ci ha dato un’autobiografia così onesta e brutale, in cui il protagonista non si presenta come un simpatico sognatore, ma come un fobico paranoico che dice: “…E guardate che voi siete come me”. Non è un punto di vista da sposare, ma se penso ai concept di Tommy (ragazzo autistico che gioca a flipper) o a Ziggy Stardust (rockstar annuncia l’arrivo degli alieni a salvare la Terra, ma viene fatta a pezzi sul palco dai fan) o The Lamb Lies Down On Broadway (portoricano che rimane intrappolato in un mondo tutto simbolismi, poi si dissolve) o agli altri tentativi di fare un’opera di grande respiro, Roger Waters ne viene fuori come un Dante Alighieri del rock’n’roll.

    @Jack Skellington: okay, vediamo l’orecchio.

    @linea gotica: oh, tutti parlano con orrore di Justin Bieber, ma qualcuno l’ha mai sentito? C’è qualche radio italiana che lo passa?

    @generazione precaria: cosa hai detto? Si è DIMESSO ?

    @Pietro: c’era un interessante articolo su (non vorrei sbagliare) Uncut, qualche tempo fa, che sosteneva che l’umore nero di Animals era intriso della stessa disperazione del contemporaneo punk – a fare la differenza, c’era in primo luogo l’anagrafe, che rendeva più esplosivi i giovani londinesi rispetto ai già brizzolati Pink Floyd. Ma soprattutto – e qui porti a casa il risultato – la brevità, la messa a fuoco del messaggio. Non è un caso se The Wall invece di due pezzi ummagummosi per facciata, ne presenta 5-6.

    @diamonddog: ma forse anche se fossero venuti dalla Svezia, dalla quale ci aspettiamo il pop, o dalla Norvegia, dalla quale ci aspettiamo il metallone nero. Dall’Islanda ci aspettiamo robe boreali. Fa molto denominazione di origine controllata. Che poi ci sarà pure qualcuno che fa una pizza schifosa anche a Napoli, no?

    @filippo1: però individuo un certo grado di complicità nel crimine. “Ehi David, sto facendo un film saccente, pieno di citazioncine e palloso come la morte – vorrei usare il titolo di una tua canzone e che tu vi prendessi parte, così tutti i tuoi fan verranno a vederlo”. “D’accordo Paolo – ma sia chiaro che io non mi sento coinvolto”. Sarebbe come se Fabio Volo annunciasse: “Il mio nuovo libro si chiama TheClassifica e uno dei personaggi si chiama Paolo Madeddu”. …Mmh. Okay, hai ragione: se mi dà una percentuale, non ho obiezioni. Non vorrei che mi faceste duroepuro. Sia mai.

  8. Io voglio mettere Madeddu nella lista delle “persone che mi ispirano” sul profilo di Facebook. Ora lo faccio.

  9. E’ vero quello che dici di The Wall. Mah, sarà che l’ho sentito troppe volte (avevo anche la toppa The Wall sul giubbino) e mi fa il rigurgito. Su Animals, l’unica cosa punk è la reazione che provoca.

  10. Su THE WALL posso fare un nanetto.
    Nel lontanissimo 1981 (se la memoria non mi inganna) ero nelle prime file ad un concerto dei SAXON che lanciavano “Strong Arm of the Law” (peraltro il secondo e il terzo dei Saxon restano dei grandissimi dischi in quel genere).
    Nelle tre/quattro ore che precedevano l’attesa l’entourage mandò in loop The Wall (secondo me l’abbiamo ascoltato circa 3 volte).
    Non ho mai capito se la cosa derivasse dai gusti dei roadies o della band oppure avesse il segreto scopo di inebetirci (3 ascolti consecutivi di The Wall possono farlo) prima dell’avvento di Biff Byford e compagnia.
    Il concerto, peraltro, fu molto bello. Anche se non ve ne frega una mazza devo dirlo lo stesso perchè i Saxon sono uno dei gruppi più sottovalutati dell’epoca.

  11. Non credo che Justin Bieber venga passato in radio: del team Disney gli unici ad aver avuto successo sono stati i Jonas Brothers. Anche se Bieber non è statunitense, ma canadese, e di Disney ha solo la fidanzata Selena Gomez.
    Detto questo, devo confessare di avere una sua canzone nell’ iPod, lo stesso in cui non ne ho nessuna di De André (poi uno si chiede come mai mi si impalli così spesso). Lo trovo pop come poteva esserlo Enrique Iglesias, senza la benché minima pretesa poprock (anche se a volte la chitarrina Bieber l’ha imbracciata – Iglesias non saprei) ma esplicitamente e spudoratamente diretto a far breccia nel cuore delle ragazzine.
    Con questi requisiti è un ottimo candidato al posto di Anticristo presso metallari e rockettari, visto che i BSB non ci sono più e Britney è obsoleta – mi immagino il tizio che veste solo magliette nere svegliarsi sudato nel cuore della notte per aver sognato di trovarsi a un suo concerto.

    E a proposito: mi sono sempre chiesta il motivo della divisione tra metal e rock. Qual è il confine? È stato come per il calcio e il rugby, decisa a tavolino una volta per tutte, o ci sono margini di ambiguità?
    Illuminatemi!

  12. Caro S., come ex rappresentante di categoria (non rinnego niente eh, solo che ho ampliato un pò gli orizzonti con gli anni) posso risponderti sulla tua domanda della divisione tra rock e metal.
    Io l’ho sempre vista così.
    Per me la parola “Rock” va oltre il genere musicale, si allarga al sociale ed al way of life. Sarà una visione un pò romantica e reazionaria ma il rock è nato così ed è giusto che resti così. In tal senso dentro il mega-contenitore Rock puoi far tranquillamente ricadere tutto l’hard rock e l’heavy metal, che invece sono “generi”. Generi che hanno una loro iconografia che va oltre la musica ma che ricadono ampiamente dentro il concetto di rock, usando l’Insiemistica. Che poi a ben guardare spesso la distinzione risiede negli arrangiamenti più o meno “induriti”. Se togli i filoni estremi del metal (quelli votati al sacrificio delle corde vocali e delle dita del chitarrista), spesso si tratta di “normali” canzoni rock ammantate di Charvel Jackson e borchiette varie.
    Detto questo mi preme asserire che noi rocckettari o ex rocckettari non abbiamo mai avuto niente contro i divetti del pop (che sia bubble pop o zoccolette pop poco cambia). Quello che ci (mi ma penso di conoscere un pò di gente che la pensa come me…) dispiace in generale è la finzione. Chi fa musica leggere senza pretese puntando alto nelle chart e dritto al cuore delle ragazzine è comunque un professionista che come tale va rispettato. Chi finge di essere quel che non è invece ci sta un pò sulle palle.

  13. Cara S., (diamonddog, ha scritto ‘mi sono sempre chiesta’) quell’odio per la pop music è in realtà una cosa adolescenziale, del resto l’adolescenza è l’età del fondamentalismo. L’abbandono di questi integralismi è un requisito per potersi dire adulti (non che siano tutti da buttare via, alcuni è bene conservarli, altrimenti si passa direttamente alla senescenza), ma non tutti ci riescono. Su rock vs metal ha già detto bene diamonddog, il metal è l’estremizzazione di alcuni caratteri del rock, una questione di timbro musicale (o di sound se preferisci). A gente come me la chitarra che ruggisce e grattugia e stride con la batteria che picchia forte e inesorabile fa allargare (e allagare) il cuore, mentre le vocette pio-pio-pio dei cantanti pop no, che ti devo dire.

  14. cari Tutti,

    io ho una canzone di Avril Lavigne nell’ipod.
    Lo so.
    Lo so che non si fa, che i Black Flag non ci stanno bene insieme.

    Però la penso come Paolo, arrivati ad una certa età apprezzi (o disprezzi) la qualità al di la del suo genere, e puoi scoprire generi che a te ed al tuo amico Kurt non sarebbero mai e poi mai piaciuti.
    E’ che lui c’è morto nel 94 e io invece sono invecchiato, per cui oggi ascolto anche (o perfino) i MGMT.

    Per quanto riguarda Metal e Rock sono invece d’accordo con Diamonddog. Il rock è la “cultura”, il metal la “subcultura”.

  15. ormai questo è uno degli ultimi spazi di libertà sperduto tra le vestigia di una civiltà in dissolvenza(cfr Lestat).Mi sembra il posto giusto per sottolineare le parole del solitamente brillante” Zagrebelsky,presidente emerito della Corte Costituzionale: “Oggi abbiamo bisogno di elementi di tecnocrazia”.Evidentemente esiste una giurisprudenza costituzionale del cazzo,figlia illegittimadel dopo sbornia

    http://www.bodgers-lair.com/votd/music/artists/andy%20williams/Andy%20Williams%20-%20Can%27t%20Take%20My%20Eyes%20off%20You.mp3

  16. Ogni tanto rimango affascinato vedendo dove si spingono i commenti, è un po’ come quando butti il primo servizio al di là della rete ma non puoi prevedere se finirà con un paio di 6-1 oppure con quattro tie-break.
    Comunque, è vero che siamo a 20 commenti ma ormai è tardi, la TheClassifica di domani è in rampa di lancio, quindi sono qui solo per farvi un saluto nel frattempo: non dico niente, ma lo dico cortesemente.

  17. Animals pure io lo trovo meglio di WYWH. E ti credo! Il primo è suonato con la chitarra, il secondo con i condizionatori accesi. Un po’ netto, ma insomma, “provided with toys and Scouting for Boys”, santo dio, ma che roba è? Shine on piace di fondo a chi non ama i PF.

  18. Grazie per le risposte :) Effettivamente ho spesso riscontrato una dose di metallo maggiore negli adolescenti, che una volta cresciuti spesso dismettevano gli atteggiamenti (troppo) intransigenti e le magliette truci, facendo spazio nell’ iPod più ai Led Zeppelin che ai Children of Bodom. Però il rock di fondo rimane, e in questo ritrovo quello che dice diamonddog in proposito.
    @trecool Quando sento alcune sue canzoni (Complicated, I’m with you) penso che Avril avrebbe potuto essere l’Alanis Morissette del Duemila. Poi purtroppo le cose sono andate diversamente, ma le sue vecchie cose rimangono. Anche nel mio iPod.

I commenti sono bloccati.