TheClassifica 1973 – The Dark Side of the Moody’s

Tra un po’ quando un disco vende, ci fanno il film come ai libri.

Il vostro film di Natale, VIVA I ROMANTICI dei Moccià! Risate giovani da Rtl, RDS e Radio Italia! La carica sexy di Salvami, traccia “molto sentita da Kekko Silvestre – in quanto scritta in un momento di sconforto e rappresenta un dialogo tra lui e Dio”! Con l’amichevole partecipazione di Carlo Pastore e Carlo Gabardini e Carlo Antonelli e Carlo Lucarelli e Carlo Rossella e Carlo Conti. TRAILER: “Forse sì, è quel mio essere bastardo che se ci penso è quello che, che, che ti piace di me – spogliati”, dice il giovane ragazzo in sella a uno scooter (“Fàmolo vède, sto marchio”) alla giovane ragazza acqua e sapone (col sapone in mano) (e pure una bottiglietta da 0,5 l di acqua) (“Amore togli le dita dall’etichetta altrimenti pare che stai a bève Levi, l’acqua dell’ebbrei”). Oppure, il vostro film di Natale, CHOCABECK di Zucchero (n.11)!!!. TRAILER: “Francamente, cara, me ne infischio” “Ti spiezzo in due” “Io sono tuo padre!” “…Rosebud!”. Un film scritto e sceneggiato interamente da Zucchero. Ok, basta, scusate, oggi mi sono svegliato blandamente faceto. La miserabile verità è che al n.1 c’è un disco che mi è indifferente come pochissimi: Solo 2.0, di Marco Mengoni (direttamente dal talent X Factor). Al n.2 c’è Emma (direttamente dal talent Amicidimaria), al n.3 c’è Giorgia (direttamente dal talent Sanremo) e perciò io rendo onore, al n.4, ad Adele: il suo album non mi tira matto perché dopo i primi due pezzi gagliardi si va di piantini come fosse Dido, però averla lì dopo i nostri talent-i illude un pochino di essere nell’eurozona della musica. Perché voglio dire, al n.7 ci sono gli Stadio e al n.8 Marco Masini. Ma è al n.5, che casca l’asino.

Al n.5 c’è The Dark Side of the Moon. Rimasterizzato.

RIMASTERIZZATO??? Ma a chi volete darla a bere, su. Ho visto uscire e riuscire questo cd una decina di volte, e vende sempre così come Pretty Woman ogni sei mesi fa implacabilmente sei milioni di spettatori su RaiUno, da vent’anni a questa parte. E non è finita: al n.20 c’è Nevermind dei Nirvana. Al n.69, pure. Cioè al n.20 c’è l’edizione rimasterizzata. E lasciate che ve lo dica, chi compra Nevermind rimasterizzato è pericoloso, è maniacale, è delusionale (…lo so che non esiste in italiano, delusional si traduce con “delirante”, ma io ci vedo proprio la volontà di essere delusi dalla vita). Va bene, lo so, lo SO che non sono soltanto rimasterizzati: ambedue ci hanno dentro gli ineditini, le piccole chicche, per aiutarci a rivivere quegli anni magici, il 1973 e il 1991. Magici come il 1976, il 1993, il 1981, il 1924, il 1964… Bleah. E’ un mondo veltroniano. Con Lucio Battisti in classifica con sei album (sono diminuiti). Aggiungo uno spiedino al fuoco: su un certo mensile, questo mese, in copertina c’è Fabri Fibra (n.60, uno dei quattro cd in classifica da più di un anno, con MiticoLiga n.26 e Dolorimestruali Antonacci n.73 e Zésare Cremonini n. 97). Siccome che l’intervista l’ho fatta io, sono andato a vedere i commenti su Facebook. C’è gente che scrive: “Non lo compro più” “Vergognatevi, come osate prendere il nome da una band che ha inventato il rock’n’roll e mettere in copertina quello stronzo” ma soprattutto: “Che schifo, dovevate mettere la copertina di Nevermind“. Alè.

C’è questo libro di cui si è parlato un bel po’, Retromania, di un criticostar. I criticistar sono sempre di più: diminuiscono le star vere di cui parlare, aumentano le star che parlano: c’è una pletora di Lesterbèngs, in questi anni – quanto siete fortunati, ad avere tutti noi che pontifichiamo vibranti, non avendo trovato un mestiere utile con cui mantenerci. E non parliamo mai dei Blink 182 (n.11) o di James Morrison (n.13); parliamo appena appena dei Superheavy di Mick Jagger e Joss Stone (n. 19, due settimane in top 20, meglio di quanto mi aspettassi). O del timido ingresso in classifica dei reverendi Wilco, solo al n.36. O di Bugo, che con tutto che ha alle spalle la Universal, entra in classifica al n.81, con buona pace di quelli che “si vendono alle major” (sai l’affarone). O di Raphael Gualazzi, che avendo venduto, accede allo stadio successivo, il cd “special edition” (e poi, appunto, il film di Natale). No, noi sempre lì a parlare di delittirock o di R.e.m. che lasciano (oooooh nooooo) o di Ivano Fossati che lascia (ooooh noooo) o di venerabili Maestri – si diventa come Morgan, buttandola in caciara citando Lou Reed e CapireBattiato e Brianìno (…n.59 questa settimana) (scendi, bastardo, scendi) (in classifica da nove mesi – and counting) (…ehi!!!) (un momento) (mi è venuta un’idea) (voglio candidare Brianìno leader della sssinistra) (e in un attimo, ecco tutti i saputoni che si avventano per fargli il culo).

E poi, tanto vale che oltre che ad Adele, renda merito ai Red Hot Chili Peppers (n.9): stanno tirando il collo alla gallina, spremendo l’ultimo vino dall’uva rimasta, ma nel loro disco c’è energia, c’è quell’approccio atletico che sanno fare solo loro, poi la questione diventa se vi piace il riff di basso che sfocia nel ritornello in minore di Kiedis. Sono anni e anni che fanno questo giochino, ma se non altro lo fanno solo loro (chi ha mai provato a imitarli?) e quando smetteranno potremmo scoprire che ci manca come il numero della foca di Rino Gattuso, di corsa con la palla sul naso e con più padronanza rispetto a quando ce l’ha tra i piedi. Inutile, ma di discreto intrattenimento.

Nel frattempo escono dalla top ten Entics (n.17) e J.Ax (n.15) e David Guetta e soprattutto, al n.12, MiticoVasco (del quale sempre più gente dice “Ha rotto le palle”) (ma chi, lui o Corriere.it che riporta ogni clippino che è liberissimo di rivolgere ai suoi fan?) (a proposito, cos’ha twittato oggi Fiorello?) (su, De Bortoli, fammelo sapere, ha scritto “Ammazza, ancora sole”, o “Ammazza, inizia a fare freschino?”) (De Bortoli, dì a Paolo Rastelli di coprirci di notizie imbecilli) (tra le quali: DOLCENERA NUDA!!!) (e a parte che è la prima volta che vedendo una donna nuda vado in depressione – e saluto il mio amico Mattia Zoppellaro, il fotografo più desolante del mondo – ma il disco di Dolcenera è entrato in classifica al n.96, NUMERO NOVANTASEI. Rastelli, ti sei googlato? Sappi che Dolcenera è sotto il n.72 di Cassandra De Rosa, che i tuoi lettori non sanno nemmeno chi sia.

(e d’altro canto neanch’io. Sono un tuo lettore. Ben mi sta) (ok, vado su google a vedere) (mmmh) (…ehilà) (però)

Paolo Rastelli di Corriere.it, ascolta: non è che puoi farci vedere Cassandra De Rosa nuda?

 THE END

(“…Ehi, buffone. Mica crederai di chiudere così. E il libro del criticostar?”)

Non so cosa dirvi. Non l’ho letto.

PS

No, okay: il mio amico Gianni Sibilla di Rockol me lo ha riassunto: Simon Reynolds, il criticostar inglese, si è accorto che ci guardiamo continuamente indietro (occhio fino, eh), che i curatori dei box set hanno l’approccio dei curatori dei musei, che i critici sono sempre più storici dell’arte, e la colpa di chi sarebbe? Cito Sibilla: “Colpa, secondo Reynolds, delle tecnologie del tutto e subito, dall’iPod a YouTube, che hanno appiattito il presente, azzerando le prospettiva di artisti e pubblico”.

Ma per favore.

Simon Reynolds è nato nel 1963.

Io non ho bisogno di sapere altro.

E’ un altro campione di una generazione di Carloconti. Magari dei Carloconti che gridano “A mulatto, an albino, a mosquito, my libido”. Ma invariabilmente dei nostalgici, che invecchiano e non lo concepiscono e si aggrappano con le unghie come Vilcoyote alla propria giovincellezza. Gente che dovrebbe togliersi dalla strada, visto che non può dare una mano, come avrebbe detto Bob Dyl…

Oh, no. Ho citato un vecchio. AAAARGH!

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6 Commenti

  1. Però in effetti, Biagio Antonacci su RS è come Benny XVI sulla copertina di Hustler.

  2. Io per non sbagliare cito solo Paolo Madeddu, ormai. E quindi: Friba su RS, Dolcenera su PB… eh sì, Peppe Ratzy su Hustler ci può stare .

  3. Nell’istante in cui hai menzionato “dolcenera nuda”, risvegliando antichi bollori bacciniani che credevo sopiti, ho googlato.
    Ti ho lasciato un “grazie” enorme sulla macchina. Con un cacciavite.

  4. Ma come si fa a rimasterizzare uno dei dischi meglio registrati della storia? E’ un controsenso. Secondo me contano sul fatto che piace la parola come suona….”remastered” sembra una cosa bella, seria, potente, da stampare sulla costola del CD come un plus.
    Chi cacchio lo sa cosa vuol dire davvero? Stolti.
    PS Ma Dolcenera l’hanno pagata o ha pagato lei per fare il servizio fotografico?

  5. e quindi io che ho 47 anni ( a dicembre) che cosa devo fare?
    odio il passatismo quanto voi, le cose succedono ciclicamente in un eterno presente e questo lo sappiamo tutti.
    in un testo di musica polifonica del 1600 un noto maestro europeo diceva che i giovani non si volevano applicare e che la musica non era più quella di una volta…. e ancora non sapeva che sarebbe arrivato bach con l’organo a fargli il culo a strisce.
    Posto questo però, non può essere che avendo esercitato il mio cervello al cambiamento (innovation management) possa magari dare il mio contributo?

    d’accordo ho scavallato e da giovane rottamatore mi sono ritrovato vecchio a rischio rottamazione.. però sofri è nato 15 giorni prima di me, lui invece può ancora rottamare quanto je pare quindi?

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