TheClassifica 146 – L’olio di Lorenzo

Ah, quanta carne al fuoco! Troppa. Purtroppo non ho tempo, devo saltare la puntata. Scusate, ma ho un impegno – devo andare. Ciao, raga.

Uf.

Va bene.

Dunque: Jovanotti. E’ come Berlusconi.

Io, Jovanotti e Berlusconi facciamo il compleanno in giorni molto vicini. La cosa mi è sempre sembrata una specie di segno. Più che compiere gli anni lo stesso giorno di Milly Carlucci (che invece è un segno molto più evidente, ma io lo ignoro testardamente) (cosa che vale anche per George Weah) (che vabbè, sarà anche stato più forte di me in area di rigore, ma IO torno indietro a fare pressing sui portatori di palla avversari, LUI mai)

Jovanotti è il nuovo n.1 davanti a Gianna Mammini (e non solo: il precedente album, Safari, torna a impennare, al n.15). Seguono Negramaro n.3, poi il rocker da supermercato al n.4, Marco Mengoni (!) che con Re matto live balza al n.5 dal n.24 (15 settimane dopo l’uscita. Bah. Mi sa che lo hanno messo a 7 euro o qualcosa del genere). A seguire, Sandrina Amoroso al n.6. Poi – uh, guarda: Adele, al n.7. Bello il singolo. Il resto dell’album no – però, bello il singolo. Zucchero al n.8, Biagiantonacci – mondo schifoso – rientra in top 10 dal n.15 al n.9. Infine, terza new entry, Cristina Donà, n.10. Brucia Bruno Mars (n.11) di un’incollatura. La Donà in top ten, cavolo – come dire: e dalli e dalli. Certo, non è più quella top ten, così come non è più quella Serie A, non è più quel Sanremo, non è più quell’Emilia Romagna, non è più quella Italia Uno, non è più quella Comasina, non è più quelL’Espresso, non è più quel Robert De Niro. Però è quel che ci tocca.

Jovanotti nel 1988 pubblica Jovanotti for President. Nel 1988 the President non pubblica quasi niente: non ha ancora Mondadori. Sta prendendo la Standa. Due anni prima ha preso il Milan. All’epoca è visto come vagamente preoccupante e probabilmente disonesto, sicuramente immanicato con Bettino. Jovanotti all’epoca è visto come altamente preoccupante e probabilmente deficiente, probabilmente immanicato con Bettino. Il garofano puntava i giovani (Gerry Scotti, Red Ronnie candidati), ci si aspetta anche lui. Forse è una cosa zodiacale, ma penso che ancor oggi i due si somiglino più di quello che sembra, pur su schieramenti ideologicamente diversi (del resto penso anch’io di somigliare un po’ a entrambi, per sconclusionato vitalismo, narcisismo e tendenza affabulatoria torrenziale) (sono un po’ autoreferenziale oggi, vero?) (beh, come loro). E continuo a pensare che Jovanotti sia destinato a combinare qualcosa in politica. Già oggi è uno dei principali elaboratori di immaginario giovanildemocratico (“Una bimba che danza, un cielo, una stanza, una strada, un lavoro, una scuola… Le idee di uno studente”. Giovani e vecchi che ballano belli nella cascina del centro Italia con la tovaglia cattocomunista bianca e rossa). Quando ha presentato il disco, a un certo punto si è ritrovato a parlare di Walter, che secondo lui è fortitthimo. E insomma. Eh.

Del disco non posso ancora parlare. Me l’han dato dieci giorni fa, ma ho avuto il mio bel da fare e non sono riuscito a sentirlo (anche perché se scrivo, non posso sentire musica italiana, e soprattutto Jovanotti, che tende alle orazioni. La testa gli va dietro, e finisco per scrivere che senza l’amore sarei solo un ciarlatano).

Però ho notato due cose.

Intanto, entusiasmo diffuso per l’album. Da parte di – sembrerebbe – tutti. O lo hanno ricevuto ben prima di me, o sono tutti molto veloci nel valutare un disco che nella sua versione CORTA e singola consta di 15 canzoni. Magari sono lento io. I dischi doppi mi sgomentano, mi fanno avvertire un forte senso di irrisolto, come una barca che non esce mai dal porto. Comincio solo ora a orientarmi nel White Album.

La seconda puerile osservazione è che il Jova, come anche MiticoLiga, in questo decennio ha puntato senza ritegno il target femminile più bisognoso di carezzine.

(ehi! Come anche Berlusconi, del resto)

Cioè, la sua canzone d’amore degli anni 80 era Scappa con me (nella quale si annidava uno sturm und drang degno di miglior causa. Per me ha l’afflato dei Ramones). Quelle degli anni 90, Serenata rap, o Ragazzo fortunato. Pezzi anche romantici, ma sbarazzini.

Poi, mi è diventato una specie di Petrarca. Se prova a pubblicare un singolo che parli del tanto tanto tanto altro che ci circonda (Questa è la mia casa, File not found, Salvami, Date al diavolo un bimbo per cena) viene cortesemente spedito dove lo mandò Beppe Grillo: in miniera. Viceversa, quando declama Ti sposerò, Morirò d’amore, A te, Come musica, Una storia d’amore, Baciami ancora, nelle quali si ingegna per trovare nuovi modi di ribadire che l’amore a lui pare bellitthimo (…“Le meraviglie in questa parte di universo sembrano nate per incorniciarti il volto”) (se a incipittare così fosse Nek, da sinistra gli tirerebbero in testa gli iPad). Sarà anche terribilmente felice di essere sposato, però da giovane in tema di relazioni con l’altro sesso era meno ovvio, e non era costretto a pagare dazio a un lirismo sentimentale bacioperuginico.

Però il disco lo sentirò in settimana, al momento non ho niente di realmente pertinente da dire, lo devo ammettere.

(…vedete, non ho niente da dire e sono arrivato a oltre 4500 battute) (ma siete stati voi a insistere che scrivessi, io volevo andarmene!) (e così adesso non ho più lo spazio per parlare di Adele e Donà) (speriamo che restino in top ten, altrimenti non posso più parlarne) (har, har, har) (…gambadilegnismo)

Ehi, ma i Verdena? Dal n.2 al n.20. Manco il tempo di dire “Bel disco”. O non c’è stato nessun passaparola, o abbiamo un altro indicatore che mediamente un cd nuovo vende 800 copie settimanali. Il nuovo Mondo Marcio, Musica da serial killer, irrompe al n.34. Decisamente non è un grande irrompere, ma è un verbo che non uso mai – in ogni articolo che parla di classifiche i dischi irrompono. E alcuni davvero irrompono i…

(concludi e togliti dalle scatole, va’)

Ritual, dei White Lies è al n.95 dopo due settimane. Mentre David Live, il doppio di David Bowie registrato a Philadelphia nel 1974 (con un pauroso Earl Slick alla chitarra), è al n.99. Mi chiedo se è perché ne ho comprata una copia per regalarla – sono molto autoreferenziale oggi, vero? In realtà credo che parecchio dipenda dal fatto che è un disco doppio a 5 euro e 90. E dal fatto che i dischi doppi si capiscono tanto tempo dopo.

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17 Commenti

  1. Beh caro, hai dimenticato di citare la prova regina che Lega indissolubilmente i destini di Jovanotti e del vecchietto di hArdcore: l’essere al N.1 tra i singoli a Capodanno.

    Come ricordavo in questo post di inizio anno, al Cherubini è successo due sole volte: nel 1994 con “Penso positivo” e quest’anno con “Tutto l’amore che ho”.

    A suggellare questi 17 anni di incubo ed immobilismo berlusconiano. Allora a farsi cantore di uno dei mantra del nonnetto brianzolo, l’ottimismo. Ora a farsi cantore del mantra di questo periodo: il partito dell’amore.

    Tra l’altro 17 è anche un numero che porta sfiga; e la sfiga è irrimediabilmente cucita addosso al flaccido: vince le elezioni nel 2001 e c’è l’11 settembre; le rivince nel 2008 e c’è la più grave crisi economica del dopoguerra; cita lo zio di Ruby e guarda cosa non sta succedendo a Mubarak…

    Quale prova più scientifica che il ciclo berlusconiano si è concluso definitivamente?

  2. In effetti la prima impressione su WOW è che avrebbero potuto sfrondarlo un po’, ma un disco doppio va ascoltato con calma. La Donà (che chissa perché non è di San Donà) va a Sanremo e quindi quest’anno finalmente farà il meritatissimo botto. Per un paio di settimane, almeno.

  3. Pietro: la Donà andrà a Sanremo e quindi NON farà il botto, vuoi dire (a me risulta che la Donà alla cherméss ci sia già andata).

    Mi chiedevo una cosa… Il giorno che Berlusconi sarà veramente primo in classifica, con un pezzo da lui composto e interpretato (e c’é da scommettere che quel giorno arriverà), questa rubrica avrà finalmente raggiunto il suo scopo, scrivere “Berlusconi è come Berlusconi”?

  4. A me piace molto ‘sta cosa di Gianna Mammini. Però mi domando se non sarebbe (quasi) più esatto Gianna Nonnini.

  5. Non vedo come sia possibile che la Donà sia in top ten. Probabilmente servono molte meno di 800 copie per entrarci, e a me piace lei, piace molto il suo album nuovo ed è alla portata di tutti. Ma non conosco così tanta gente che la conosce e che possa portarla in top ten.
    Secondo me se li è comprati tutti da sola quei dischi. (come Sanremo? a me risulta che abbia detto che aveva mandato un paio di pezzi ma non è stata selezionata, mi sono perso qualche puntata?)
    A me Jovanotti fa venire il diabete, ho già la glicemia alta solo per aver letto The Classifica. E in famiglia nessuno soffre di diabete, oltretutto.

  6. Qualcuno si unisce con me per una class action contro Adele?
    Un singolo che tira di brutto e tutto il resto dell’album fiacco…
    è una truffa!

  7. @Ferro hai ragione, la rifiutarono, avevo capito male. Peccato, niente botto, rimane con noi nella nicchia, l’allargheremo un pochetto.

  8. e poi lui dice che lo pagherà (l’amore)
    quindi proprio come berlusconi…
    (stavolta non ci ho fatto apposta ma sempre dieci sono!!!) ;)

  9. Ah beh, Jovanotti.
    Una grande band alle spalle, una grande produzione alle spalle, una grande organizzazione di promozione alle spalle, un grande gruppo di fan alle spalle……io fossi in lui comincerei a preoccuparmi.

  10. Alle 10 domande di Repubblica, Berlusconi non risponde. Io alle vostre sì. Ecco perché lui è lui, e io sono io. Sicché:

    @chartitalia: posso controbatterti con un’altra ricorrenza. TheClassifica iniziò esattamente con l’ingresso di Safari in hit parade, e anche allora era la fine di gennaio. Forse Jovanotti esce sempre prima di San Valentino.

    @Filippo1: sarà tipo quando la materia incontra l’antimateria, l’universo esploderà. Dopo di che, quando si saranno calmate le acque vedrò il da farsi.

    @chartitalia: comunque Berlusconi non è brianzolo. E’ uno dei suoi pregi.

    @piti: sì, idea graziosa. Ma preferisco la mia.
    (…aaaargh, non è vero, la tua è meglio, perché non ci ho pensato io, aaaargh!)

    @Ferro: c’è sempre il diabete mellito, che anche come nome, fa venire il diabete.

    @IcoFeder: no, questo l’ho scritto IO (su Urban) prima che lo dicessi tu e ho le prove. Oh, insomma.

    @Gianni Nardo: Vieni a vivere a Napoli?

    @diamonddog: alle spalle anche la stima di Michele Serra (…anno 1988: “Jovanotti è il profeta del cretinismo integrale. Viene la tentazione di augurargli una morte lenta e dolorosa”) (…i comunisti sono un po’ cruenti con chi non gli canta La can-zo-neh poh-po-lah-reh)

  11. Sinceramente ti avevo letto su Urban, però grazie alla tua segnalazione ho scoperto il bel culetto di Paz (in home page)…

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