TheClassifica 108 – Invidiosi & co. (glioni)

Emma Marrone n.1, Madonna n.2, Loredana Errore n.3. Marco Mengoni n.4, Baustelle al n.5. Altri numeri: il consigliere regionale più votato di sempre è Mara Carfagna, che si è candidata però premettendo che non avrebbe fatto il consigliere regionale. L’hanno votata in 55mila. A sinistra, ovviamente, dicono che sono coglioni. Forse hanno ragione. Altro suffragio, di pari importanza: il 66% dei votanti (più di 14mila) in un sondaggio di Repubblica, dice che Vieri ha ragione e l’Inter deve restituire lo scudetto del 2006. Gli interisti, ovviamente, dicono che sono invidiosi. Forse hanno ragione.
Su google, per la parola “invidia”, ottenete 1.600.000 pagine. “Lussuria”, dà 339.000 risultati. Superbia, 642.000. Accidia, 80.700. Avarizia, 193.000. La gola è al n.1, ma ovviamente bisogna disambiguare. L’ira è al n.2, (1.920.000), ma forse tante pagine citano l’Irish Republican Army. O Ira Gershwin. Quindi verrebbe da dire che l’invidia è al n.1. Ed ecco un altro numero: 1990. In quell’anno a Milanello, Egli invece di parlare di calcio parlò del ministro Mammì, lamentando “Una vera e propria campagna di invidia e di odio contro il nostro operato. Non capisco come mi possano accusare di avere in mano tutta l’informazione. Le nostre tre reti non trasmettono notiziari”. Cosa che si potrebbe dire anche oggi. Guardacaso, proprio nel 1990 Hedrick Smith, premio Pulitzer, pubblicò un saggio sui “Nuovi russi”, spiegando un loro annoso problema atavico: la “cultura dell’invidia”, ovvero la tendenza del popolo a scagliarsi boicottante contro chi emergeva dalla massa. Succedeva ai tempi degli zar, e Lenin aveva incoraggiato questa inclinazione in senso anticapitalista. Ok, ora metto assieme tutto: Emma, Loredana, Vieri, Madonna, i Baustelle e, ovviamente, Berlusconi.

Come sedicente critico, sono considerato necessariamente invidioso. I fans mi scrivono spesso “Eh, brutta bestia l’invidia”. E’ accaduto anche qui, per non aver tessuto le lodi dei vincitori di Amici. Forse a ogni critica dovrei premettere: “Prima di parlare di questo artista voglio dirvi che non sono uno sfigato rancoroso e insoddisfatto della vita”. Nessuno mi crederebbe. Forse hanno ragione, ma il punto è che per tanta gente là fuori, tutti vogliono essere il n.1. Solo uno scemo può sostenere (mentendo) di non voler far cambio con una persona ricchissima e di successissimo, come Berlusconi, Marco Carta, o Madonna, un fan della quale tre anni fa mi scrisse: “Ti rode, vero, che lei sia ricca e famosa e tu sia uno sfigato?”. Un’amica di un mio facciamico destrorso mi ha scritto più o meno le stesse cose il giorno che, di commento in commento, ho scritto sulla bacheca del facciamico mi sono azzardato a dire che non invidiavo Berlusconi: un vecchio che si veste come un beccamorto, ha il complesso della calvizie e del nanismo, va a puttane (nemmeno bellissime), non ha un solo amico che sia disinteressato – eccetto forse Apicella, ma sai che affare – e soprattutto, ieri aveva a centrocampo Kakà, e ora ha Flamini. La tipa, una specie di Noemi Letizia, mi ha risposto: “Quello che si mangia il fegato pensando a quante zoccole si porta a letto Berlusconi sei tu. Intanto, se non sbaglio, lui tromba e governa l’Italia; ciò mi rende serena e dormo da Dio. Evidentemente è proprio vero che non essere invidiosi e rognosi fa bene alla pelle. Buone vacanze…ooops, forse dovrei dire “buone ferie compagno”….Continua pure ad essere arrabbiato con lui ed invidioso di lui (perchè lo sei parecchio!!!!)…sappi solo che lo farai godere!! Buona giornata!”

E quindi, la situazione è questa. La sinistra pensava che la destra avesse invidia della cultura. La destra ha magistralmente ribaltato le cose e afferma che la sinistra abbia cultura dell’invidia. Una costruzione inattaccabile. Ora qualsiasi osservazione tu possa fare risulta dettata da invidia, frustrazione, meschina rabbia per chi è al n.1, che si trasforma in soddisfazione lubrica quando non riesce ad essere al n.1 – come accade a Madonna. Che oggi, uscito Michael Jackson dalla top 10, è l’unica straniera (nonché l’unica over 40) in hit-parade. Parlando da maligno, e quindi da invidioso, penso che la Warner abbia chiesto alla FIMI di mettere il suo dvd con traccia audio nella classifica dei cd, e non quella dei video, perché i giornali scrivessero “Madonna subito al n.1”. Invece Emma di Amici ha resistito.

En passant: neanche poca gente mi ha chiesto 1) perché non ero nel parterre de roi di giornalisti presenti ad Amici 2) perché il direttore di Rolling Stone ci si trovava. Partendo dalla 2) affari suoi. Io non sarei andato. Quanto alla 1) non sono abbastanza importante. Oppure 1) Amici mi fa schifo, e quei colleghi che vanno ospiti, poi non mi ammorbino postando su facebook video dei Clash o degli Who. Ma sostanzialmente 1) parlo da invidioso, è chiaro che anch’io vorrei tanto essere lì ad ascoltare lagne brodose in cambio della miserabile gloria di esser riconosciuto il giorno dopo per strada.
Quel che è certo è che il mio animo meschino non resterà impunito, perché l’amore vince sull’invidia, come è evidente anche dal mancato podio dei Baustelle, i quali cantano “Questo branco di coglioni sparirà”. Curiosamente, emblematicamente, usano le stesse espressioni del premier: Berlusconi dà dei coglioni ai perdenti, loro ai vincenti. Però loro, a che titolo danno dei coglioni in giro? Trombano e governano l’Italia? Con tutte le loro belle letture e pose, scrivono forse canzoni del fare? Qual è l’atto più esteticamente rappresentativo del momento storico, i battiatismi e morriconismi e deandreismi di Bianconi o il rogo di Calderoli? E in definitiva, è più facile invidiare un coglione, o coglionare un invidioso?

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29 Commenti

  1. Nella biografia di Pertini disegnata da Pazienza, il presidente-partigiano si trova, subito dopo la guerra, a constatare che l’Italia è diventata antifascista e sbotta: “Ma come, eravamo quattro gatti e adesso siamo 40 milioni?” Ho sempre pensato che quei (40 mlni-4 gatti), cioè tutti gli italiani che prima si beavano delle conquiste del Regime e poi fecero il salto della quaglia, fossero ben rappresentati nella folla di piazzale Loreto, dove poterono sfogare la rabbia per le illusioni di facile gloria che si erano fatti e che erano brutalmente crollate.
    La tua amica adesso è lì che gode per Berlusconi, fra un po’ sarà a piazzale Loreto a godere vedendolo penzolare. C’è gente che riesce sempre a essere contenta. Sono invidioso.

  2. Se posso permettermi, questo (come sempre meraviglios) brano l’avrei intitolato più sinteticamente:
    L’invidia del Bene.

  3. Se solo esistesse la criminosità (possiamo sempre chiedere a mons.Giancarlo Fisichella di istituirla), sarebbe al n°1 della classifica della sinistra. Anche tu stai facendo un uso criminoso delle charts. La madre dei criminosi è sempre incinta.

  4. Uff.
    Aspettavo con ansia il TheClassifica perché volevo l’opinione di Madeddu sul nuovo ciddì dei Baustelle.
    E invece tutto quel che trovo è: battiatismi, morriconismi e deandreismi.

  5. Madeddu, non essere approssimativo. Il testo dei ‘mistici’ recita “Questo mucchio di coglioni” e non “branco”. E che cazz… è tutta un’altra cosa…

  6. L’invidia è come le scoregge silenziose. Colui che la menziona per primo ne è afflitto e cerca solo di addossarne la colpa a qualcun altro.

    La sola differenza è che lo scoreggiatore subdolo accusa essendo consapevole che il problema è suo. L’invidioso ne è ignaro.

  7. @tzenobait
    Cosa intendi per supponenza melodica?
    Il fatto che hanno la ridondante banalità di un coro parrocchiale di provincia?

  8. Io direi che “ridondante” si adatta ai loro arrangiamenti, che a volte sono puro frastuono per mascherare la pochezza della melodia (cfr. il singolo, ma non solo).
    E poi, certo, le svolte misticheggianti hanno definitivamente rotto il cazzo.
    Nonostante questo il disco mi piace.
    Probabilmente i Baustelli si limitano a smerciare sciocchezze spacciandole per abissi di profondità. Ma chi non lo fa, in fondo?

  9. ‘sta cosa di rinfacciare l’invidia la sento da troppo tempo, da molto prima de “la discesa in campo”. Non mi è mai piaciuta, ma non ho mai trovato argomenti definitivi per confutarla: quando mi rinfacciano l’invidia rimango a bocca aperta, senza sapere che dire… qualcuno può suggerirmi qualcosa da contrapporre?

  10. Di solito chi menziona un difetto parla dei suoi. O chi parla dei cattivi pensieri altrui significa che quelli conosce.

    Puoi metterla giù alata o catìva, a piacere!

  11. Buongiorno e in fin dei conti auguri. Tornata di controcommenti, via:

    @Alberto: è che a me sembra che le conquiste del regime siano soprattutto nuove ville, nuove escort. Dell’Albania potrei anche bearmi. Non so bene come, ma un giorno me ne potrei beare.

    @Broono: yuk!

    @Ferro: non è vero, le mie charts promuovono la libertà.

    @Tzenobait e @Vanderblit e @Jack Skellington: come primo impatto, mi è piaciuto meno di “Amen”. Gli arrangiamenti in particolare, così epici e (spaghetti) western. A domanda (esasperata) sull’ennesima trovata rétro, mi hanno risposto che l’idea era quella di creare un clima da resa dei conti, e anche un titolo come “Gli spietati” ne è parte. Però l’accusa di pochezza mi sembra ingenerosa, il tono monocorde e depressoide di Bianconi non significa che non sia capace di brillantezza assoluta in pezzi come Bruci la città, Charlie fa il surf o Colombo. E’ che essere monocorde e depresso GLI PIACE, e piace a chi lo ascolta, e potremmo dire che è il tono più adatto a tratteggiare l’aria che tira, un po’ come qualche anno fa lo era la voce tremebonda e angosciata di Thom Yorke.

    @GePs: non è un problema da poco. Forse chi di invidia ferisce di invidia perisce. Mi chiedo se negli anni 70 la borghesia non invidiasse gli straccioni, per qualche motivo eroico-sessuale. Come se fossero dei Gennarino Carunchio.

  12. Auguri Madeddu! Bel pezzo, solo una cosa: quello scudetto è nostro, l’abbiamo vinto sul campo, è lì che si vince non in tribunale dove ci sono le toghe rosse e dove non bisogna mai mettere piede, come ci insegna Berlu. Sono 29, inostri sono 29.

    Eppoi l’invidia. Uno invidia ciò che vorrebbe essere, no? E sono proprio quelli che lo votano, a Lui, che vorrebbero tanto essere come Lui. Se gli capitasse l’occasione di pugnalarlo alla schiena e prendersi tutto ciò che ha lo farebbero senza pensarci due volte, è quello che sognano: prendere il Suo posto.

    Eppoi pensavo a come la tecnologia ha ucciso il fischiettio. Prima me ne scendevo per le sei rampe di scale di casa mia fischiettando una canzoncina; ora metto le cuffiette e avvio il lettore mp3, perché faticare a fischiettare se ci hai il cantante tascabile? E ho notato pure come la tecnologia influenzi il giudizio sulla musica: un pezzo sentito in cuffietta o colle cassette del pc non mi piace, ma sentito con un hi-fi vecchio stile cambia completamente e mi entra in testa. L’iPod ha ucciso il rock.

    Augurissimi, buona pasquetta!

  13. @Madeddu:

    Dai, sbottonati un po’ di più su “I Mistici dell’Occidente”…

  14. Pietro ha ragione, l’iPod ha ucciso il rock. Inoltre non riesco più a trovare le mezze stagioni, dove saranno finite?

  15. Sul campo si vince, sul campo si imbroglia.

    Sono 27.

    Elaboratelo, ‘sto cacchio di lutto.

  16. @piti
    Ma no dai, è bello anche così. La Juventus in salsa berlusconiana diverte, con Del Piero che rivendica gli scudetti persi (forse l’uccellino parlante lo distraeva durante la lettura delle intercettazioni), il buon Moggi che dice “tutti colpevoli o nessun colpevole” (strano non abbia citato le vacanze sicule di Travaglio).

    Comunque Madeddu sei proprio un sinistroide che vuol far sfoggio della sua cultura, perchè il termine “invidia” è troppo ricercato, quello giusto è ROSICAMENTO. Se ne cerchi le varie declinazioni in una pagina dei commenti de Il Giornale ne esce un campo minato.

  17. Il cd dei Baustelle non mi entusiasma dal punto di vista musicale, con una musica moscia da cantautori, eccezion fatta per gli ‘Spietati e ‘La canzone della rivoluzione’….
    Però trovo i testi davvero notevoli, molto sopra la media, e Bianconi ha un certo carisma(a me pare che sempre di più i Baustelle siano lui, infatti la voce di Rachele si sente meno)

  18. Le more vincono sempre sull’indivia e sullo zio.

    Le ore vincono sempre su Viviana e sull’olio.

    Ma Remo vince sempre sulla viscida e sull’aglio.

    L’ormone convince sempre la vivida, su, a luglio.

  19. Commento numero 20, scatta il secondo giro di (trionfali?) repliche. E dunque.

    @Pietro: io, gente che fischietta i Muse, non riesco a figurarmela.

    @Vanderbilt: un punto per te. Maledizione! Rosico tantissimo.

    @Laura: i testi sono praticamente tutti suoi, e quando si presentano per le interviste, Bianconi non tace un attimo. Comunque concordo con te sul disco, io avrei voluto un filo di muscoli in più, ma forse è un desiderio un po’ naif.

    @Bodhj: I like to move it move it.

    @Francesco C.: ci ho messo 1200 battute per sbilanciarmi su Rolling Stone, faccio fatica a sbilanciarmi in poche righe qui. Ribadisco che le scelte a livello di suono vintage non mi entusiasmano, e che il sospetto di furbineria nei testi non è peregrino – però gente, siccome vedo chi va in solluchero per Luci della Centrale Elettrica e Dente, mi permetto quanto meno di innalzare il sopracciglio.

    @Piti e Jack Skellington: ora vi metto in banchi separati come a scuola.

    @Pietro, sto lavorando a una nuova teoria. Quella dell’ineluttabilità. Cioè, con tutto che nel curriculum dell’Inter c’erano i passaporti falsi e le plusvalenze e Tronchetti Provera, nessuno ha detto ba (nemmeno Ba) quando l’inchiesta è stata messa in mano a un ex componente del cda interista. Non credo sarebbe successo se l’avessero messa in mano a Luca di Montezemolo (che pure, è persona altrettanto specchiata) (haha). Analogamente, nessuno dice ba se Berlusconi, con tutto quello che combina (e soprattutto, NON combina, che nessuno sottolinea) viene acclamato imperatore. Quindi, ho come la sensazione che a volte gli italiani considerino ineluttabile che la barca venga spinta in una direzione, e finché la barca va, lasciala andare, e se non va, beh, potrebbe andare peggio – potrebbe affondare, e se poi affonda, potrebbe andare peggio, potrebbero esserci gli squali, e se ci sono gli squali (…tiratemi fuori da questa metafora, grazie). Tante cose obiettabili sono invece ineluttabili. L’avvento di Mussolini, il ritorno di Maurizio Costanzo (piduista, piduista, PIDUISTA) alla Rai, la vittoria dei vincitori di Amici a Sanremo, e tante altre cose. Come direbbe miticoVasco, non c’è chi dice no. Si vede che il “tanto peggio tanto meglio” ci piace. Si vede che abbiamo un’inclinazione heavy metal. Ed Emma Marrone è la cugina di Rex Brown dei Pantera.

  20. Gli arrangiamenti epici dei Mistici sono colpa di Gabrielli, ché pare non possa uscire un album *indie* se non lo arrangia lui. E’ come il prezzemolo (o come la gramigna).

  21. Ehi la Marrone che canta Hollow: (vado a memoria)

    “What’s left inside him?
    Doesn’t he remember us?
    Can’t he believe me?
    We seemed like bothers
    Talked for hours last month
    About what we wanna be
    I sit now with his hand in mine
    But I know he can’t feel

    No one knows
    What’s done is done
    It’s as if he were dead”

  22. @madeddu:

    Sorry, non sapevo avessi già scritto una recensione per Rolling Stone. La leggerò!

  23. Belle letture i Baustelle? Passi la parte musicale (che evidentemente per chi ascolta i Baustelle non è pregnante vista la pochezza di idee), ma le citazioni ad minchiam di Bianconi le potrebbe veramente fare un generatore automatico di testi dei Baustelle. Es:
    “Fenomenologia, in questa estate senza privazioni di senso,
    ti amo quanto il cammello ama la sua biada
    in questa Milano che non è più
    quella di Alain Delon
    Ma piove sulle nostre canne
    sul sesso e sui fiori
    Sei tu. E intanto passa Shostakovich”.

  24. @Ubikindred: ehi, mi piace :-) C’è qualcuno che possa realizzare un generatore automatico della mia rubrica?

    @Francesco C.: non è che tu sia tenuto a saperlo, eh. E poi a dire la verità non so se sia uscita o meno. Se hai pazienza un mese, la posto qui, così risparmi i soldi della copia e il direttore impara a non andare più ad Amici. Comunque secondo il mio generatore automatico di recensioni potrebbe essere una cosa del genere: “Il passato ha rotto le palle. Il presente ha rotto le palle. D’altro canto, ho rotto le palle anch’io – se non vi spiace, me ne vado a giocare a pallone. Tre stelle e mezza”.

  25. @Madeddu: Aspetterò un mese senza fretta. Nel frattempo sto ascoltando il CD: per quanto non sia al livello di Amen – impresa oggettivamente molto difficile – devo ammettere che non è male. Però, al di là del fatto che anche io avrei prererito un album più energico, c’è qualcosa che non mi convince del tutto e che non riesco ancora a identificare. Continuo a meditare (e ascolare).

    @Ubikindred: Bello il tuo generatore automatico, mi hai fatto ridere di gusto! Questo però dimostra che ascolti i Baustelle… e forse un po’ rosichi per il loro (meritato, imho) successo.

    Per curiosità: chi ti piace (per testi e/o musiche) tra i musicisti italiani?

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