La minoranza rumorosa

Allora. Io mi ero limitato a deridere la titolazione di prima pagina de Il Fatto negli ultimi tempi:

«LADRI»

«FUORILEGGE»

«DECRETO GOLPE»

«GANGSTER»

«AGGRESSIONI»

«COMITATO D’AFFARI»

«INDAGATI E PROCESSATI»

«PELATI E BASTONATI»

«PROTEZIONE & CORRUZIONE»

«INSULTATI DAL PREMIER»

«MINACCIATI DALLA MAFIA»

«POLITICI SCHIAVI DEI MAFIOSI»

«BERLUSCONI INCONTRAVA I BOSS»

«FORZA ITALIA, COSA NOSTRA»

«CASA NOSTRA»

«ADESSO BASTA»

«L’ONDA VIOLA DICE BASTA»

«BASTA»

«FATE SCHIFO»

«BIRBANTELLI» (sic)

E volevo sbeffeggiarli sia su Libero che su Canale 5, come ho fatto. Però, quello stesso giorno, eccoti il titolo di apertura di Libero:

VAFFA DEI GIUDICI AL PDL

Ecco.

Allora ho scritto questo:

«Potrebbero manifestare insieme, visto che destra e sinistra straparlano ormai lo stesso idioma: dicono entrambe che la democrazia è a rischio, che c’è un golpe strisciante (è da quarant’anni che striscia: si alzasse) e dicono entrambe che l’avversario controlla i media, che l’avversario vuole un nuovo totalitarismo, entrambe si appellano ai ricorsi e alla magistratura – in questa fase, almeno – ed entrambe si fanno prendere serenamente per il culo dai radicali, entrambe dicono che il Capo dello Stato non si discute – dopo aver cercato di strattonarlo in tutti modi – ed entrambe sono corresponsabili di quella spettacolare idiozia che è l’abolizione dei talkshow per un mese: ma sì, potrebbero ritrovarsi in piazza tutti assieme per manifestare e poi massacrarsi direttamente di botte, che le parole ormai stanno a zero. Non è solo battutismo puerile: lo stravolgimento del linguaggio è alla sua fase terminale,  chiunque può dire tutto senza che nessuno alzi ciglio, tutti possono offendere tutti perché tanto nessuno si offende più. Fascista, comunista, golpista, razzista, piduista, pedofilo, mafioso, servo: ormai è un brusio, voci e lemmi svolazzano insignificanti, intercambiabili, svuotati di ogni peso culturale e storico, un parolaio senza chiaroscuri. Il pubblico, a casa. è senza talkshow, ma in questi giorni almeno ci sono le partite. Che cosa voterà, lo ha già deciso il suo portafoglio».

E poi, dopo la manifestazione della sinistra, ho scritto quest’altro:

«A che servono le manifestazioni, nell’anno di grazia 2010? Hanno tutta l’importanza che i media continuano a dargli? Ovvio che la domanda valga anche per l’assembramento di sabato prossimo organizzato da Berlusconi, anche se è vero che una manifestazione di centrodestra resta tutto sommato una rarità e un’eccezione culturale.

Alcune risposte paiono lapalissiane: le manifestazioni servono a chi vi partecipa, a coagulare gli animi, a lanciare un messaggio, a finire sui giornali e in tv. E infatti il punto è questo. Ormai nessuna manifestazione è una vera manifestazione, nessun presidio è un presidio, e nessun convegno o presentazione di libro o tavolo di raccolta firme meritano il nome che hanno: sono tutte conferenze-stampa, tutti richiami esclusivamente votati a ottenere uno spazio mediatico che sia rappresentazione di una realtà che non coincide necessariamente con la realtà, o perlomeno non con una realtà rilevante.

Sembra ovvio anche questo, certo, ma il fatto che giornali e tv e siti web s’industrino ogni volta attorno a delle manifestazioni che pure sono tutte uguali (eventuali imprevisti compresi) non toglie che in concreto, di nuovo, di spontaneo, anche ieri non è accaduto assolutamente nulla. Si sono divertiti? Hanno fatto bene. Ma se un tempo le manifestazioni avevano una funzione democratica insostituibile, oggi non sono più l’unico modo di far sentire la propria voce, non sono più una vera sfida al potere costituito, un pezzetto di storia: sono solo il periodico appuntamento di un ricorrente gruppo di persone (sempre quelle da quindic’anni, più qualche innesto generazionale) che ogni tanto si ritrova per far casino con striscioni, bandiere, tempismo, soprattutto senso della notizia. I balletti delle cifre, poi, dopo ogni corteo, sono grotteschi: i manifestanti ormai si pesano, non si contano.

Così come grottesco è il tentativo di svilire le cifre dei cortei altrui. Anche perché il più scarso dei programmi televisivi che si occupi di politica, in una sola sera, ha maggior seguito della più clamorosa manifestazione inscenata negli ultimi anni: è da lustri che le minoranze rumorose non contano più, almeno non per strada; il numero di partecipanti a una manifestazione diviene perciò rilevante in termini di ordine pubblico, può essere interessante da un punto di vista sociale o sociologico, può essere un sensore dello spirito di un’epoca, può essere molte cose: ma un’opinione espressa in piazza, in termini strettamente democratici e numerici, oggi vale come una che resti racchiusa tra le mura domestiche e venga espressa magari via internet: meglio se con nome e cognome. Non è che a scendere in piazza serva un coraggio particolare, anzi, spesso è il segno di un’omologazione. Le manifestazioni sono fatte solo per noi, noi giornalisti, fotografi, cineoperatori, rilevatori di una realtà che è costruita solo al fine di essere rilevata. Ma per capire l’aria che tira in un Paese, purtroppo, il più scalcagnato dei sondaggi resta assai più significante.

Tutto per dire semplicemente che se una manifestazione è in grado di spostare consensi e quindi voti – com’è accaduto –  è perché noi giornalisti ci caschiamo ogni volta, sovraesponendo l’ordinario come se fosse straordinario, come se fossimo all’inizio del Novecento o al limite nei primi anni Settanta. E’ in virtù di questo banale meccanismo che uno come Antonio Di Pietro, per citare uno specialista, ogni venti minuti sente l’impellente necessità di manifestare: golpe, dittatura, il tar, la tremillesima inchiesta, ogni pretesto è buono per far sembrare una minoranza – rumorosa – qualcosa di diverso da una minoranza».

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43 Commenti

  1. ecco, bravo, adesso prova a tirar giù i titoli de Il Giornale e di Libero che così ridiamo anche di più, poi prova a ricordarci cosa di -diverso- abbia fatto il centrodestra negli anni di governo, quali importanti realizzazioni abbia consegnato al paese e come abbia dato lustro alla sua immagine, magari scopri che qualche ragione per voler cacciare Berlusconi ce l’hanno quelli scesi in piazza e anche quelli rimasti casa

    comunque, lasciatelo dire, il paragone tra spettatori di un programma televisivo e i partecipanti ad una manifestazione è demenziale, non credo nemmeno sia il caso di spiegarti perché, visto che capisci che si tratta di -manifestarsi- a favore dei media e non del consumare passivamente quel che i media propongono

    quindi direi che il tuo ennesimo tentativo di mettere sullo stesso piano la banda eversiva al servizio di Silvio e il resto dl mondo sia fallito miseramente, almeno a leggerlo da qui

    try again, non c’è nemmeno bisogno di “insert coin to continue”…

  2. Meglio una minoranza rumorosa che il gregge di pecore che crede a tutte le fandonie che racconta Berlusconi.
    Hai solo da imparare da chi ha la schiena dritta e non è servile con il tuo padrone.

  3. “destra e sinistra (…) dicono entrambe che l’avversario controlla i media”

    e tu, Filippetto, a parte fare il bipartisan, cosa dici di questa cosa?
    Esiste ancora in Italia un principio di verità o l’avvento di Berlusconi ha davvero permesso che si possa dire qualunque puttanata senza alcun confronto con i dati di fatto?

  4. ma ancora leggete quello che scrive sto poveraccio , , ,
    ha il fine corsa nel cervello, oltre non puo’ andare

  5. Sì, però.
    Parlando dei 15 anni di manifestazioni senza significato, non ometterei che meno di 15 anni fa (meno di 10, in effetti) c’è stato un grossissimo tourbillon di piazza, in quel di Genova.
    E non ometterei che in quell’occasione, comunque la si voglia mettere, non c’erano in piazza “sempre gli stessi”.
    E non ometterei che se si è arrivati alla situazione che tutto sommato ben descrivi, molto si deve al segnale ben preciso che in quel di Genova è stato mandato a costoro così come a tanti, tanti altri italiani, ovvero: non mostrate la testolina in piazza, perché se ci gira vi chiudiamo in una scuola e ve la pettiniamo col manganello.

  6. Genova non fece parte del circuito che descrivo. Anche se ne inaugurò uno nuovo.

  7. Oggi ho imparato che scendere in piazza è inutile e reazionario.Grazie Filì.

  8. Ecco Filippo, parlando di Genova e delle recenti condanne per Bolzaneto, non pensi che qualcuno se ne dovrebbe assumere le responsabilità politiche, anche se sembra un’usanza desueta?

    chi sono i responsabili politici di quei crimini, ormai accertati, contro cittadini inermi?

  9. Al di là del contenuto, che sembra scritto col generatore automatico, tanto è scontato e prevedibile quanto le dozzine che lo hanno preceduto da parte dello stesso autore, vorrei sottolineare una perla grammaticale: “quindic’anni” è davvero orripilante (peraltro, così come è scritto, si pronuncia con la c dura, il che rende ancora più manifesta la baggianata linguistica).

  10. mah, direi che fare il terzista tra un comitato d’affari senza scrupoli quale si sta dimostrando questa cricca e l’altro lato della medaglia, sia un esercizio inutile.

    troppe balle per vederci del buono

  11. Facci stesso descrisse, non molto tempo fa, il fastidio con cui il premier recepisce qualunque critica..una mentalita’ imprenditoriale che poco quaglia con gli interessi di un paese…non dimenticando che si tratta di un imprenditore che ha avuto successo non certo grazie alla libera concorrenza ma a protezioni politiche di tipo bulgaro, senza averne le percentuali peraltro..che questo suo successo contribuisce all’arretratezza dell’Italia, che la sua televisione e’ di un patetico mai visto…che lui personalmente sbandiera una famiglia perfetta al 100% e poi e’ un puttaniere che neanche l’uomo di neanderthal..insomma cose trite e ritrite che pero non ci fanno bene, no.

  12. ” (…) Ormai nessuna manifestazione è una vera manifestazione, nessun presidio è un presidio, e nessun convegno o presentazione di libro o tavolo di raccolta firme meritano il nome che hanno: sono tutte conferenze-stampa, tutti richiami esclusivamente votati a ottenere uno spazio mediatico che sia rappresentazione di una realtà che non coincide necessariamente con la realtà, o perlomeno non con una realtà rilevante. (…)”
    Be’, ci sarebbero ad esempio i valsusini, gli africani di Rosarno, i No-DalMolin…

  13. Grazie per il tuo commento sollecito e cortese.
    Riassumendo: tu non conosci nemmeno l’ortografia (e sì che scrivere in italiano dovrebbe essere il tuo mestiere) e lo scemo sarei io?
    Ma va’ a scopare il mare, leccaculo ridicolo (come vedi sto cercando di adeguarmi al tuo argomentare raffinato).

  14. Ma questi sinistri “maestrini dalla penna rossa” che vogliono impartire lezioni di grammatica sono gli stessi che si prostrano e annuiscono con l’ occhietto lucido a ogni volgarità profferita dall’ enciclopedico trebbiatore di Montenero di Bisaccia?

  15. Notevole che qualsiasi discorso a cui partecipano “liberi bloggers di sinistra” si risolva sempre in turpiloquio. Un omaggio al vostro nuovo leader cafone?
    Immagino poi il divertimento/rassegnazione di Facci nel vedere come la maggior parte dei commentatori si sforzi nel dimostrare la sua tesi di basi, e cioè che una certa parte politica non riesce a parlare di politica senza usare termini come “leccaculo”, “servo”, “padrone”.

  16. Filippo questi biliosi bloggers si sinistra hanno come leader un analfabeta che ha “sgraffignato”: la licenza elementare, il diploma, la laurea ma trovano il modo di fare i maestrini anche su un piccolo refuso.
    Non si smentiscono mai.

    A sinistra non sono tutti cretini ma tutti i cretini sono di sinistra. (Montanelli)

  17. @ il sig. Dalbasso
    dal momento che è evidente come lei abbia difficoltà a comprendere quanto scritto, chiarisco che io non avevo usato alcun termine a lei sgradito nel mio primo messaggio; mi sono limitato a rispondere a tono quando il suo vate mi ha dato dello “scemo” (ma naturalmente sono i “liberi bloggers di sinistra”, tra i quali non so in base a cosa lei mi classifica, ad usare il turpiloquio!).
    p.s. Il trebbiatore di Montenero di Bisaccia non fa il giornalista, mestiere per il quale una conoscenza di base dell’ortografia e della grammatica dovrebbe essere scontata (ma per Facci si può fare un’eccezione, tanto lo stipendio non lo prende certo per come scrive).
    Passo e chiudo.

  18. vedo che i commentatori de IlGiornale sono arrivati fin qui, fin troppo riconoscibili, veri camerati di Facci, cresciuti con l’ossessione di Di Pietro, che non è l’eroe della gente di sinistra, semmai lo è stato di quegli stessi che ora lo sputacchiano e dello stesso Berlusconi, che schierà Mediaset a finaco suo e della magistratura quando c’era da sfasciare la prima repubblica

    tutti fenomeni che all’epoca sventolavano il cappio e oggi sventolano scuse ridicole preparate d Minzolini, Feltri o Mavalà Ghedini per difendere i ladroni e addirittura quelli che hanno sciacallato i terremotati

    buffi, ma non bellissimi da vedere e per fortuna Balducci si interessava di omoni neri, altrimenti avrebbero continuato a menarla pure che “almeno” i loro idoli vanno con le donne

    che tristezza, per fortuna fregnacce come l’ossessione per Di Pietro, tramonteranno con Silvio, morto il capo si potrà diventare amici del nemico capo.

    scommettiamo che parecchi di questi prima o poi li troveremo al traino della destra dipietrista?

    in fin dei conti la sua destra giustizialista è l’alternativa classica alla destra sfascista, con la seconda che prepara la strada all’avvento della prima

  19. riquoto mazzetta.

    @lupowitz: “Filippo questi biliosi bloggers si sinistra hanno come leader un analfabeta che ha “sgraffignato”: la licenza elementare, il diploma, la laurea ma trovano il modo di fare i maestrini anche su un piccolo refuso.
    Non si smentiscono mai.

    A sinistra non sono tutti cretini ma tutti i cretini sono di sinistra. (Montanelli)”

    A parte che ‘sta frase di Montanelli, che non è dio, è tutta a effetto e di poco contenuto intelligente; per “criticare” Di Pietro non utilizzi critiche costruttive ma attacchi sul personale il suo presunto analfabetismo (e come è stato ricordato, l’ex pm è uno che ha rotto il culo a svariati malandrini, applaudito da quelli che ora lo insultano); scrivi come farebbe uno che ha subìto il tipico lavaggio del cervello berlusconiano: “questi tipi di sinistra, non si smentiscono”. Guarda, strano anzi che tu non abbia usato la parola comunisti. Applauso.

  20. 1-Facci, ma stamane vi siete sentiti con Brachino per parlare dello scandalo politico causato dalla sua sospensione dall’Ordine?
    2-Faccia ora una rapida confessione dove spiega esaurientemente l’imbarazzo che le arreca avere come sostenitori i commentatori furiosi intelletualnani de il Giornale.
    Dai, inizi. Su, ma quanto je piace de fà il corsaro wannabe

  21. Non datevi troppo da fare per corroborare le tesi di Facci: potrebbe montarsi la testa. In quanto a me, posso solo dire che il rapporto che ho con il buon Filippo è quello tra un giornalista e un comune lettore, con cui a volte sono d’ accordo, e a volte sono critico. Ma comprendo che per un lettore di sinistra ciò possa sembrare alquanto “cerchiobottista”, abituato com’è a oscillare tra il profondo disprezzo per i “servi” di regime e l’ acritica idolatria per i vitelli d’oro Marco e Michele.

  22. Dalbasso, ma perché la tua forma mentis esclude a priori che possa esistere gente che non ha bisogno di idoli?

    Non è colpa della gente di sinistra se esistono adoratori di Berlusconi, ma è un problema della destra che non si risolve certo accusando a caso la gente di sinistra, au contraire…

    Io non adoro proprio nessuno e critico chi mi pare e così fa la maggior parte di chi commenta in rete, se non hai argomenti per ribattere nel merito evita di esibirti come psicologo, fai meno strda di quanta ne faccia Facci evitando di rispondere alle questioni che lo infastidiscono ;)

  23. come ebbi a dire in passato, il berluscones è disposto a giustificare il premier pure se questo gli stupra la figlia.

  24. No Balthazar.
    Il problema del berluscones (inteso come il lettore de Il Giornale new version) è ben più in là, due passi avanti a quello da te indicato.

    Il berluscones se il presdelcons gli fotte la figlia, giustifica la figlia.

  25. Alfano: Talpe da punire.
    prescons: A Trani violata la legge, liberta mutilata e offesa.

    dai titoli dei giornali non capisco piu se parlano di loro stessi o di qualcun’altro.

  26. @ broono
    Allora diciamo così:
    Il presdelcons avrà avuto i suoi validi motivi per farlo.
    La figlia ha fatto bene, ‘che nel futuro non si sa mai, almeno ci apriamo qualche porta.
    Sì… fila come ragionamento …


  27. La figlia ha fatto bene, ‘che nel futuro non si sa mai, almeno ci apriamo qualche porta.”

    E poi, penserebbe sempre il berluscones, diciamoci la verità, mia figlia è sempre stata un po’ zoccola..

  28. Caro mazzetta,
    oltre a farle i complimenti per il nick mi complimento anche per il fatto che, nonostante i suoi evidenti sforzi di curare linguaggio e punteggiatura, riesce sempre a sbagliare le virgole.
    Ma visto che sbaglia anche i contenuti questo aspetto passa fatalmente in secondo piano.
    Filippo, ma questi rompicoglioni non riposano mai?

  29. caro feroceyeti

    non ti va bene il nick, non ti va bene la punteggiatura e non ti vanno bene i contenuti

    nessun problema

    ma per quel che riguarda i contenuti se ti limiti a dire che sbagli senza dettagliare fai un po’ la figura del (solito) fesso

    ciao

  30. Caro mazzetta,
    se uno non è d’accordo sui suoi contenuti diventa il solito fesso.
    E mi è andata anche bene, di solito riuscite a fare di meglio.
    Buongiorno.

  31. Caro mazzetta,
    se uno non è d’accordo sui suoi contenuti diventa il solito fesso.
    E mi è andata anche bene, di solito andate giù più duro…
    Buongiorno.

  32. Caro mazzetta,
    se uno non è d’accordo sui suoi contenuti diventa il solito fesso.
    E mi è andata anche bene, di solito andate giù più duro…
    Per quanto riguarda i contenuti, un esempio: sui fatti di Genova, parli di “crimini accertati contro cittadini inermi”
    Inermi ‘sti coglioni.
    Buongiorno.

  33. Caro mazzetta,
    se uno non è d’accordo sui suoi contenuti diventa il solito fesso.
    E mi è andata anche bene, di solito andate giù più duro…
    Per quanto riguarda i contenuti, un esempio: sui fatti di Genova, lei parla di “crimini accertati contro cittadini inermi”
    Inermi ‘sti coglioni.
    Buongiorno.

  34. mi scuso per le ripetizioni, ma il server mi diceva che non accettava il commento, così l’ho riscritto due volte.
    chiedo perdono.

  35. esempio sbagliato, se non erano inermi i cittadini addormentati alla Diaz o quelli detenuti a Bolzaneto come li definiresti?

    in quelle occasioni la magistratura ha accertato che furono commessi -gravi- crimini e non risulta da parte dei cittadini aggrediti alcuna resisteza, alcuna aggressione alle fdo, solo due massacri su persone inermi

    vedi che avevo ragione a chiederti di entrare nel merito?

    try again con meno foga, e ti prego di notare che non ti ho dato del fesso, ho scritto che a far così si fa la figura del fesso, affermazione che peraltro ti sei premurato di confermare a passo di carica

    aloha

  36. Lo ha accertato “la magistratura”: allora stiamo tutti tranquilli, fessi e non.
    Anche il povero Giuliani era un inerme cittadino che stava tentando di spegnere un incendio.
    Ci sarà pure stato un incendio nel raggio di qualche km o no?
    Mi premuro tuttavia, in qualità di fesso certificato, e con la solita foga tipica della mia condizione, di confermare che voi sinistronzi siete più o meno tutti uguali, affetti da un fastidioso ed incurabile tono di superiorità.
    Si conservi bene.

  37. che c’entra Giuliani?

    certo che è stato accertato dalla magistratura, la stessa che ha assolto Placanica, vedi che se ti avventuri nel merito non ne becchi una?

    accertamento avvenuto anche grazie a testimoninze di appartenenti alle fdo, a registrazioni delle loro conversazioni all’esame di video e altro materiale probatorio inconfutabile

    infatti nessun fesso si è mai azzardato a parlare di magistratura rossa nei processi per Bolzaneto e la Diaz, in questo caso si preferisce vigliaccamente tacere, ci sono anche da coprire i depistaggi di qui funzionari poi promossi, meglio una bella cortina di silenzio

    comunque quello che scambi per un tono di superiorità è solo sicurezza supportata dalla conoscenza dei fatti e dal non aver alcun problema a discutere sul piano della realtà, quello dal quale stai provando ad evadere ripetendo alla noia cazzate già sentite mille volte, più false dei capelli di Berlusconi

    l’unico dubbio che lasci in chi legge è quello di capire se sei solo in malafede o sei veramente così scassato, ma sinceramente posso vivere senza risolverlo, stammi bene e non sognare i micetti comunisti che ti rubano il latte nella ciotola

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