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  1. Seduta nel salotto della sua casa, una ragazza allegra, a.c., dice: “non mi è sembrato vero ma avevo capito bene, l’ho guardata, aveva uno sguardo feroce”, Come può funzionare la scuola se non sempre peggio! lo stupore di a.c., ventenne, quarto anno in un liceo scientifico di Agropoli si è trovata in cattedra una professoressa di francesce che senza tanti giri di parole ha spiegato alla scolaresca ammutolita che Tartaglia (l’aggressore di Berlusconi a Milano) aveva fatto bene a tirargli sulla faccia una statuetta del Duomo…) aggiungendo, “ci vorrebbero migliaia di Tartaglia, così senza denti non potrà mangiare il pane che ruba all’Italia”. Scolaresca, per la maggior parte ragazze, quarto anno, ammutolita, a,c, a casa ha raccontato tutto alla madre, una scultrice piemontese che da anni vive nel Cilento. Sarà perchè depressa o altro ma la professoressa ha dato i numeri. “Professoressa ma lei sta scherzando? no, per niente, mi ha risposto” continua a .c. visibilmente commossa. “Mi dispiace proprio, stimo quella persona, non mi sarei mai aspettata una cosa simile, non ci si può comportare così in una scuola pubblica, incitare alla violenza, fare politica, quella sporca”, per la mamma di a.c. l’accaduto è grave.

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