Vedi Tripoli e poi muori

Nel tripudio di discussioni sulle frecce tricolori, sul verde sul bianco e sul rosso, a qualcuno è sfuggito un particolarino niente male inscenato alla festa dei 40 anni della rivoluzione libica. Non lo trovate sui giornali italiani. Sta su Der Spiegel.

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11 Commenti

  1. Povero Carletto Darwin , grave ignorante di turno , la rappresentazione delle impiccagioni riguardava la condanna e stigmatizzazione del regime ANTECEDENTE Gheddafi che si chiamava Hasan as-Senussi , il quale principe libico era solito impiccare ogni avversario politico.
    Gheddafi invece si è limitato ad incarcerarli nel corso degli anni.

    La Germania importa ancora alcuni milioni di tonnellate di greggio dalla Libia ma si diverte al giochino del “dittatore cattivo”. Farebbe veramente meglio a tacere e vergognarsi.

  2. La Germania importa ancora alcuni milioni di tonnellate di greggio dalla Libia ma probabilmente ha una stampa più indipendente della nostra

  3. @nncln_y: le bestemmie sono faccenda privata e fuori luogo in un blog. Questione non di religione o fede ma piuttosto di buona educazione e rispetto.

    @rolando: non tifo per berlusconi ma francamente l’Italia e’ assediata da immigrati clandestini ormai da anni ed una posizione non disumana ma di rispetto delle leggi italiane deve essere presa. Ricordo che l’Europa, con tutto il suo biasimo per l’Italia, non ha mai, mai preso in considerazione la drammatica vicenda dei clandestini, lasciano che essa fosse gestita da un’Italia al limite del collasso. Generosi si, ma buonisti no, non serve che a esasperare una situazione gravissima per gli immigrati e per gli italiani.

  4. In effetti pare essere una cosa un po’ diversa da quello che può sembrare ad un primo sguardo:
    “Large parts of the programme were devoted to Libya’s struggle against Italy, which occupied the country from 1911 until the Second World War. One tableau recreated a mass hanging designed to crush the anti-colonial resistance complete with wooden gallows and dangling corpses.”
    http://archive.gulfnews.com/region/Libya/10345505.html

  5. Credo che si riferisca alla foto numero 7 e non alla 4 alla quale rimanda il link… da questa il titolo del post “Vedi tripoli e poi muori”

  6. Da ricordare inoltre che i primi deportati (e uccisi) del XIX secolo in Europa furono i circa 1000 libici che appunto nel 1911 il Regno d’Italia (che scrivo maiuscolo cosi’ perchè mi va) deporto’ gentilmente sulle Isole Tremiti , senza cibo e nemmeno acqua per gpoche settimane di triste permanenza. L’isola era in mano ad una sorta di prefetto pugliese che speculo’ sui denari per mantenere vive quelle “bestie nere”.
    Il resto è nel libro Einaudi sull’internamento civile “fascista” , anche se accadde ben prima ed appositamente il libro ne fa riferimento :
    http://it.wikipedia.org/wiki/Campi_per_l%27internamento_civile_nell%27Italia_fascista

  7. scusa mc, davanti a quella che mi sembrava una vera esecuzione pubblica l’educazione e il rispetto mi sembravano fuori luogo come i laser verdi a una finta impiccagione. solo che io non sono il presidente della libia.

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