The Classifica 62 – La rubrica che ha il suo corpo a cui sa cosa chiedere

Non sono il solo in Italia ad aver sottovalutato per anni la popolarità di Gianna Nannini. Per esempio non pensavo che Grazie fosse uno dei 10 dischi più venduti del decennio (come scoperto in una precedente TheClassifica). Così, ora mi aspettavo per compensazione che Giannadream prendesse il n.1. Invece Renato Zero se l’è tenuto – eh, ma del resto i testi di Presente sono così ricolmi di accenni all’onestà, la sincerità, la bontà, la disponibilità, la carità umana, la grandezza d’animo, la necessità, la santità di Renato Zero che viene voglia anche a me di comprargli il cd e portarlo a contatto della pelle tipo gli amuleti di Wanna Marchi, magari mi passa il bruxismo (…non che sia una forma grave. E’ che non mi viene in mente altro di cui soffro al momento) (certo, l’ho scritto toccando cose che la lettura dei testi di Renato Zero ha reso vieppiù estese).

Però la Nannini resta uno strano caso. Penso che i critici la prendano in considerazione a fatica. Forse non sono mai riusciti a scoprirne il lato simpatico – non è detto che ce l’abbia: personalmente (ricordando anche un’intervista gelidissima come mai era capitato al sottoscritto scodinzolante amicone di tutti) (beh, d’accordo, di tutti tutti no) (però ora basta interrompermi, stupidi allocchi) (…visto? Di tutti tutti no) direi che non gliene frega niente.

Dicevo: forse i critici ne hanno un po’ paura, o hanno paura della sua popolarità, quindi non ne hanno mai detto male nemmeno quando faceva cose realmente cagliate. Oppure semplicemente la critica musicale italiana è maschilista, e nella Nannini non è mai riuscita a vedere non dico un’inarrivabile Maestra come (tenetevi pronti a un applauso obbediente come se lo stesse presentando Fabio Fazio) Ivano Fossati o capireBattiato, ma nemmeno uno spettacoloso fenomeno commerciale (che, tra le altre cose, ella è), né soprattutto una bambolona di quelle di cui innamorarsi almeno finché non ne arriva una più fresca. Oltretutto della Nannini le cose potenzialmente impopolari sono parecchie, dalla famiglia di ricconzi alle spalle a certi atteggiamenti ribellisti piuttosto nazionalpopolari (su tutti la presa del balcone di piazza Farnese pro Greenpeace ma soprattutto pro telecamere), dal canto strascicato e “vissuto” che rasenta l’autoparodia alla disponibilità totale per l’uso pubblicitario dei propri brani da parte delle multinazionali quelle vere (cosa che l’accomuna ad altri duri e puri come miticoVasco e miticoLiga), dal brano brutto assai con cui ha vinto Sanremo (grazie a Giò Di Tonno e Lola Ponce) alle Notti magiche inseguendo un gol insieme a Edoardo Bennato (duetto cementato da un legame di stima analogo a quello tra Veltroni e D’Alema).

Eppure.

Eppure, se Fotoromanza fa schifo, Meravigliosa creatura scioglie, e non ci possiamo fare niente. Se Bomboloni è idiota e fa diventare idiota chi l’ascolta (anche solo per pochi secondi – mi pare che ci sia uno studio di un’università inglese che lo prova), Un giorno disumano è alta scuola. Se Ragazzo dell’Europa è una rottura di palle rantolante, America è uno dei 10 veri pezzi rock italiani. Se I maschi è pura astuzia, Bello e impossibile è puro genio. E notate quanti altri potrei citarne, di pezzi che tutti conosciamo, dalle scorie radioattive come Hey bionda alle caramellone come Sei nell’anima, dalla paraculata di Io (“L’amore è bello solo se lo fai con me”) alla disarmante Voglio fare l’amore. E lo strano caso sta proprio lì, in quella capacità di vendersi senza ritegno e nel contempo di non contaminare la propria metà più ambiziosa, quella che l’ha fatta cercare collaborazioni di alto profilo (fin dall’inizio, tipo Roberto Cacciapaglia, Conny Plank) bilanciate da altre di ovvio ritorno commerciale (il Jovanotti Jovanile di Radio Baccano, il Fabri Fibra di In Italia), quella che la spinge a musicare Dante e la Pia (con risultato toccante) dopo aver musicato Isabella Santacroce (con risultato abbioccante).

Ma soprattuttottutto, lo strano caso di Gianna Nannini sta nel fatto che non penso che la gente le voglia bene. Ecco, la sua immensa popolarità è difficile da riconoscere perché – caso strano da noi – non è mai sfociata nel culto, non avendo lei realmente sfondato come “personaggio”. Di copertine ne ha avute a centinaia, anche recentemente è stata su quella di Vanity Fair senza indumenti, ultimo di una serie di scatti pseudosexy che non si è mai negata. Eppure non ha mai fatto Scandalo (cit.) né sensazione. La Nannini è nuda, la Nannini prende una posizione politica, la Nannini è lesbica? Chi se ne frega. Viene quasi da dire che è uno dei pochi casi in Italia in cui il pubblico ha scelto le canzoni e non il personaggio. Davvero uno strano caso. Sarebbe come se votassimo qualcuno perché è capace di gestire la cosa pubblica. Dite la verità, non vi sembra stucchevole la mera ipotesi?

Bene, penso di aver menato il torrone a sufficienza con la Nannini per conseguire il mio vero obiettivo: evitare di parlare del n.4, Pino Daniele con il suo minialbum a prezzo modico e contenuto coerente, Electric Jam (n.4, alle spalle degli U2), ma anche del n.8, Diana Krall. Insomma, di Diana Krall non c’è realmente niente da dire. Una che sta con Elvis Costello. Mioddio, non oso pensare alle conversazioni in casa – se mi invitano a cena mi porto un libro della Allende per vivacizzare la serata. Imperciocché concludo dandovi delle informazioni raccogliticce e abborracciate, tipo che The Giusy Ferreri e Arisa risalgono tetragone in top ten (n.5 e n.6), mentre Rino Gaetano (n.12), Annie Lennox (n.14) e Stadio (n.17) ne escono.

Capitolo Dischi Che Non Vanno Così Bene: Pet Shop Boys languono al n.49, Povia al n.54, Dolcenera al n.46, PJ Harvey entra rasoterra al n.69. Ma poi, davanti a Empire Of The Sun (che entrano al n.71) e White Lies (che stanno al n.82 dopo 4 settimane) viene proprio da dire che stampare i cd diretti ai ventiqualcosa non ha più senso.

Infine, una buona notizia a cui so che tenevate più che alla vostra milza: invece che uscire ignominiosamente dalla top 100 dopo 10 settimane Musiche ribelli di Luca Carboni balza al n.63 dopo aver guardato nell’abisso, dal n.97. Il problema è che ora l’abisso guarda in lui – oh, ma in fondo è sempre stato così.

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15 Commenti

  1. ooooohhhh, evviva la Nannini e tutta la contrada dell’Orca. Forse è semplicemente una che non c’ha la puzza sotto al naso (mentre sotto alle ascelle non ci giurerei).

    L’ultimo di Polly Jean com’è? L’hai ascoltato? Vale la pena?

    Carboni l’hai citato settimana scorsa ed ecco che sale. Vuol dire che un passaggio a The Classifica vale più di uno dalla SVentura. Fatti furbo, fatti pagare.

  2. Non ho dubbi.
    Nannini piace e piacerà sempre perchè è spontanea.
    Nelle stronzate come nelle cose belle.
    Il pubblico sa di essere davanti a una tipa che non lo prende per il culo nemmeno quando fa le paraculate.
    Pollice su, per forza.

  3. “menare il torrone” l’hai detto apposta per via della famiglia di ricconzi, vero?

  4. In effetti non sei il solo.
    Stando dall’ altra parte delle mura, con quelli che la tenevano in considerazione, lo dicevo già nel ’98 che era sottovalutata (se non altro in popolarità). Se guardiamo gli ultimi 30 anni, per quanto con piccole pause, credo sia l’ unica esponente sempre rimasta abbastanza in prima linea. Le altre o in pratica son sparite dalla scena o son venute fuori solo 15-10 anni fa (es. Pausini, Elisa), a meno che non dimentichi qualcuno.
    Gianna Rules !
    Del maschilismo in musica italiana o del fatto che i critici non capiscano na mazza ( specie la seconda :P ), ce n’ eravamo accorti, non temere.

    Per il resto, attendo sempre 2 settimane ma poi ri-sollecito: il tema “EP merita futuri sproloqui”. Ecco, sarei in attesa, “quasi” spasmodica.

  5. Diciamolo, diciamolo, che il testo di Meravigliosa Creatura è di Mara “Ustmamò” Redeghieri

  6. @ NIN SI ESCE…: azz, non lo sapevo. Ma chi fine ha fatto Mara e gli Ustmamò?

    La Nannini è una hitmaker di razza. Forse, come diceva Kluz, è quella che ha avuto in 30 anni più costanza ad avere hit di tutti.

    Nota di colore: “Notti magiche inseguendo un gol” è un superhit che si suona ancora oggi in tutti gli stadi di calcio d’europa. Dalla Spagna alla Germania, dall’Austria alla Francia non c’è fine partita oppure durante il break tra il primo e secondo tempo che, non rimbomba nelle casse dello stadio insieme a “Love Generation” di Bob Sinclair. :-)

  7. Io non credo che i critici italiani siano maschilisti.
    Da noi esistono tante artiste i cui meriti ed esiti dipendono dal pubblico.
    Un nome per tutte.
    Anche se io non la amo troppo, Fiorella Mannoia è un esempio di cantante che ha un certo successo di pubblico e di critica, indipendentemente da fattori di maschilismo o simili. Per lei oltretutto l’aspetto fisico (che definirei, gusti personali a parte, nella media) non ha inciso nè in senso di “boost” nè in senso negativo.
    Ottiene passaggi promo in TV, fa le sue produzioni più o meno di qualità, non è oggetto di divismi particolari o di ostruzionismi.
    Se parliamo di fenomeni commerciali come lo zoccolette- pop di stampo anglosassone posso capire.
    Ma in Italia non riscontro tutto questo “maschilismo” in musica.

  8. eppure,insieme al Pino Daniele dei primissimi album,era l’unica che riusciva a vendere oltrecortina nell’era pre-internet senza puntare nè allo zoccolo duro d’emigrati italiani dalla lacrima facile nè a quella parte di popolazione capace di scambiare qualsiasi prodotto del made in italy come un fenomeno capace di rendere elegante pure la merda

  9. La Nannini non ha mai sfondato come personaggio, forse, perchè non ha scelto un profilo in cui fosse desiderabile identificarsi, a partire dal fatto che è brutta.

  10. @ Pres. Sai che nn ne ho la minima idea? Immagino continui a insegnare inglese… Il violinista so che suona con il Dalai Lindo. Ma a pensarci tutta quella generazione di gruppi la critica l’ha praticamente uccisa per inedia…

  11. E’ semplicemente una persona che riesce a trovare le parole per descrivere la sua sensibilità. Probabilmente è una caratteristica che molti abbiamo perso per paura del giudizio o commento altrui. Personalmente non è che impazzisca per le sue melodie e per la sua vocalità pero’ devo ammettere che riesce a essere dolce senza diventare scontata…

  12. epic!
    e gli altri 9 veri pezzi rock made in italy?
    così, tanto per farsi un ciddì.

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