6 Commenti

  1. in effetti ci sono ragioni molto più gravi per bersagliare brunetta
    trovo che si faccia il suo gioco, nel ridicolizzarlo per la statura
    voi ridete di una cosa che non ha influenza e lui vi (ci) incula sulle cose che contano

    un ministro sotto la soglia della civiltà (detto senza ironia) e tutto quello che si evidenzia di lui è la statura

    che pure ha influito, insieme alle umili origini, nella sua psicologia di vendetta nei confronti del resto del mondo

    anche se ci si esime da una satira politica, direi che la persona brunetta offre ragioni psichiche di esame e di percullaggiamento

    è un disturbato, prima e oltre che un piccoletto

  2. Però leggo che Brunetta è curativo, nel senso che gli impiegati pubblici si stanno ammalando il 75% in meno addirittura, in alcuni posti. Sarà piccolo, sarà una fava, ma ci pigliamo due piccioni, anche il risparmio sulla sanità. Ma vorrei dire una cosa che riguarda noi donne: dunque, ho fatto due conti. Parrebbe che oltre ad andare in pensione a 65 anni, dovremo pure fare la settimana corta, indi stipendi più bassi (o come nel mio caso, la farò lo stesso lunga, con un ora sicura di straordinario al giorno, ma con lo sconto 60% per il datore). Ecco, su questo, avrei da dire che non solo non abbiamo spesso reali possibilità di carriera, ma andremo in pensione a 66 anni o senza pensione (perchè non ci sono fondi) o con duecento euro al massimo. Qui mi sento di trattare con questo Governo, e sottoporrei l’approvazione di quanto sopra almeno a tre condizioni: bonus primo figlio di € 1000,00, secondo filgio di € 2000,00 -più sussidio mensile al nucleo familiare con bambini in età non scolare (che considererei dai 6 anni in su) di € 400,00 al mese, come in Spagna o altri paesi europei e deducibilità dalle tasse del nucleo familiare per tutte le spese relative ai bambini.; poi € 200,00 euro al mese in età scolare. Il tutto fino almeno ai loro 13 anni. Tali benefici però, ogni due figli. E’una mia teoria non suffragata da studi economici o riscontri di fattibilità oggettivi, ma da sempre sono convinta che se si aiuta la donna in quanto madre, tutta l’economia ne avrebbe grande beneficio e le possibilità di carriera si aprirebbero, e non dovute dall’introduzione delle quote rosa alle quali non credo, ma dalla disponiblità di tempo che serve per dedicarsi alla carriera senza trascurare la famiglia. Oltre al fatto che si farebbe un passo avanti anche nella risoluzione del problema della non natalità di italiani.
    Ho in mente anche l’istituzione della figura della “tata regionale”, ma è una cosa lunga da spiegare e non è questa la sede.
    In sistesi, io non ho ancora figli, ma se si vuole superare la crisi si deve investire nella crescita delle nuove generazioni, e partire dal nucleo familiare in cui nascono mi sembra il primo passo.

  3. abbiamo un problema di scarsa natalità?

    non direi, la popolazione cresce continuamente, poco importa se alle nascite contribuiscono gli immigrati che si sono stabiliti nel paese, come paese il nostro è fin troppo popolato

    e così il mondo in generale

    l’ultimo dei problemi mi sembra la denatalità, evidentemente continuiamo a cullarci nelle fantasie e a trascurare la realtà che ci fice che spazio e risorse di questo pianeta non sono infiniti

    ma in fondo è normale, a forza di affidare il governo a virtuosi del gioco delle tre carte, è abbastanza normale che molti finiscno per non capirci più un cazzo

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