Stiamo lavorando per voi

Immagina una stanza: in un angolo ci sei tu, cittadino della rete nonché cittadino italiano, e dall’altra parte c’è il tuo laptop, pc, macbook, quel che è.
Un bel giorno, sempre in questa stanza, decidi di fare il passaporto.
Hai voglia di andare lontano e di vedere mondi diversi dal tuo: il lungomare di Cenesatico ha perso ormai gran parte del suo fascino.
Bene.
A questo punto ti siedi e digiti la parola passaporto.
Google ti dà come primo risultato il sito della Polizia di Stato, pagina passaporti.
Sposti il tuo mouse su rilascio ed inizi a leggere.
Dopo aver imparato a memoria tutto l’elenco della documentazione necessaria (il pdf della spiegazione di come devono essere fatte le foto merita un premio speciale) leggi attentamente la lista dei posti in cui potrai richiedere, per la modica cifra di 85 euro (centesimo più, centesimo meno), il tuo tanto desiderato passaporto.

Cito testualmente:

“La domanda per il rilascio può essere presentata presso i seguenti uffici del luogo di residenza o di domicilio o di dimora:
– la Questura
– l’ufficio passaporti del commissariato di Pubblica Sicurezza
– la stazione dei Carabinieri
– l’ufficio postale
– l’ufficio comunale”

Perfetto. A questo punto prendi il mezzo che ti sembra più consono e ti dirigi verso la stazione dei Carabinieri visto che nella tua cittadina che non fa provincia la Questura non esiste così come non esiste un commissariato di Pubblica Sicurezza.
Sì, c’è il comune, ma sai già che sarà pieno di persone che devono rinnovare la carta d’identità e tu non vuoi perdere tempo.
Non ci pensi nemmeno di prendere in considerazione la posta di sabato mattina. Ma siamo matti?
Una volta entrato in caserma tutto euforico (ché le spiaggie del Brasile sembrano meno distanti del solito) ti senti rispondere con aria schifata “Il passaporto se lo vada a fare in comune. Qui non ci provi nemmeno”.
Tu, o cittadino, non puoi replicare. Non puoi appellarti a niente, nemmeno a quello che avevi letto sul sito della Polizia di Stato; devi solo uscire di lì e raggiungere la sede del comune.
Che poi, litigare con qualcuno che al contrario di te è pure armato non è mai una cosa saggia.
E così, mentre arrivi all’ufficio dell’anagrafe decisamente meno euforico di prima, ti torna in mente tua nonna, con quel forte accento romano (tutti i cittadini italiani hanno una nonna romana, vero?), che diceva ogni singolo santissimo giorno “Voglia de’ lavora’ sartame addosso”.

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26 Commenti

  1. per fare ex-novo il passaporto, a gennaio di quest’anno, io ho speso 62,30€ e me l’hanno dato in otto giorni (festivi compresi)..
    magari il resto era in conto acidità..

  2. F.F: pazienza, io preferisco di gran lunga così. Preferisco dire chiaramente di non voler avere niente a che fare con persone che si comportano così.

  3. Vabbe, lite a parte… avete deciso in quale luogo trascorrerete il viaggio di nozze? Se venite qui in America, magari fate il pensierino di rimanerci :-9 Qui si lavora bene, non ci sono i troll italici, ed il passaporto te lo danno nel giro di 4 settimane, al modico prezzo di 25 dollari mi pare. E non si paga il bollo annuale (quello esiste solo in Italia, ti pareva).

  4. Sì, ma non è questa la sede. E ti spiego anche perché, con gli occhi di chi preferisce analizzare semplicemente i commenti di questo post senza sapere nient’altro. Che ognuno ci ha i suoi guai e ognuno ha i suoi amichetti e detrattori. :-)

    Sarebbe stato meglio rispondere a Marileda senza rinfacciare in uno spazio non tuo, non suo, non mio, cose che dovreste risolvere nel buio della vostra mail. Dopotutto io qui non ho visto nessun attacco. Non puoi rispondere a un mio commento EDUCATO, con dentro una mia esperienza diversa dalla tua, tirando fuori argomentazioni che esulano completamente dal contesto e che, per di più, sfociano nel personale più spinto… Quasi come se fossimo su un ring bene in vista. Ho deciso di intervenire proprio perché il tuo modo di rispondere a volte mi sembra assurdo. Massima solidarietà quando si ha a che fare con gente che preferisce nascondersi o insultare, ma in questo caso vedo che non sono l’unico a notare questa specie di avversione per le opinioni diverse dalla tua.

    Così come non condivido affatto il vantarsi di cancellare decine di commenti, secondo il tuo parere, non utili ai fini della discussione. Fossero insulti sarei d’accordo, ma io qui vedo la non completa accettazione di casi diversi dal tuo. Tanto vale evitare di esporre il mio, completamente diverso dal tuo. Almeno evito di sentirmi dire che non è possibile ed evitiamo di farci una sana litigata. Anche se quello che dovrebbe verificarsi è un semplice confronto che, al momento, mi pare impossibile… E non solo con me e Marileda, ma con TUTTI quelli che la vedono o l’hanno vissuta diversamente da te.

  5. F.F: i dieci commenti che ho cancellato erano supposizioni del litigio tra me e Marileda fatte da anonimi, non erano opinioni diverse dalle mie.
    Già la situazione è quella che è, mancavano solo le ricostruzioni fantasiose di gente che commenta a caso.

    Per quanto riguarda le storie e le opinioni, beh, non sarò gentile ma quando leggo così tante cavolate mi permetto la stessa indelicatezza che gran parte dei commentatori hanno.
    E mica sono un pungiball(è scritto come capita perché mi va così, sia mai che lo prendiate per buono).

    In secondo luogo non mi sembra che andare a parlar male di me ai miei amici sia più raffinato di uno scambio di commenti su un blog.
    Chi semina vento raccoglie tempesta, mia nonna lo diceva sempre.

    Buona serata.

  6. Sì, ma farlo raccogliere davanti a tutti e in un blog non tuo ti fa fare decisamente una figura barbina. Avrei apprezzato i toni alterati e il muso duro se e solo se Marileda ti avesse dato QUI l’occasione usarli.

    Esatto, non sarai gentile. Ma se viene qui dentro il mio peggior nemico ad esporre una situazione verosimile e vissuta con lo stesso tatto di un qualsiasi altro commentatore io ho il dovere di rispondere come si deve. Più che educazione in questo caso si tratta di classe.

    Esatto, non sei un pungiball. Ma macchianera è la gogna per eccellenza. Chi accetta di scrivere qui sopra accetta implicitamente orde di commentatori a volte impazziti a volte eccessivamente critici. Accetta visibilità e deve necessariamente controbattere a centinaia di punti di vista differenti dal proprio. Possibilmente senza perdere le staffe quando la discussione non prende una via pericolosa. Posso capire il non voler accettare gli insulti, ma un commento disinteressato e tranquillo proprio no. Chiunque sia l’autore del commento in questione.

    Chi semina vento raccoglie tempesta. Verissimo. Ma è vero anche il vecchio detto “chi ha torto fa clamore contro l’accusatore”. Limitarsi a rispondere senza innalzare un orgoglio ferito da chissà quale barbarie?

  7. F.F: parli di un codice che non c’è.
    Io non devo dimostrare di avere classe a degli anonimi o con chi mi tratta da scema solo perché si permette di pensarlo.
    Non si accetta implicitamente.
    Implicitamente un corno.
    A me da fastidio e lo dico e mi ribello.
    Il tatto con me lo usano pochissimi. Io so fare ancor peggio di loro, non è ci voglia poi molto, eh?
    Non seguo regole che in realtà non sono state scritte da nessuno.
    Io non ho il dovere di rispondere come si deve quando si è già oltrepassata una linea.
    Non mi importa del contesto e dell’educazione se qualcuno prima di me ha già sbagliato sia il contesto che l’educazione permettendosi atteggiamenti più che sbagliati.
    Non devo niente a persone del genere.
    Quando devo qualcosa è perché qualcuno se l’è meritata.
    L’ipocrisia di chi risponde bene a tutti e la falsa accondiscendenza mi danno il voltastomaco.
    Se proprio non vi sta bene non leggete i miei post e non commentateli.
    Io posso scriverli e posso gestire i commenti.
    Voi implicitamente accettate.
    Se vale da una parte vale anche dall’altra.

  8. Esatto, parlo di un codice che non c’è. Così come tu segui un codice che non c’è. Ma, a differenza degli altri, prevede l’accettazione solo delle opinioni a te congeniali. Anche nel caso in cui queste siano educate e argomentate.

    Sì, si accetta implicitamente. Non puoi accettare di scrivere sul multiblog più famoso d’Italia non badando alla netiquette e cancellando i commenti a tuo piacimento. Se ti insultano, se esulano dal contesto, se si scade nella volgarità: solo in questi casi puoi cancellare. Qui ogni autore è moderatore dei suoi post, non despota.

    Funziona così, sui blog. Scrivi? Allora discuti con chi vuole discutere con te. Se manca l’educazione allora intervieni, altrimenti si conta fino a dieci e si risponde anche a chi non ci fa comodo. Ma solo se si vuole. Io, ai commenti, non rispondo quasi mai.

    Oltrepassata la linea? Marileda ha oltrepassato la linea? Dimmi dove. Citami il commento, magari argomenta. Fammi capire.

    Qui non devi misurare l’ipocrisia. Ma le intenzioni. Se per me hai scritto una cazzata o un’opinione diversa dalla mia, ho due possibilità indipendentemente dal nostro rapporto:

    – commentare educatamente e argomentare avvalorando la mia tesi.
    – scadere in insulti e amenità, non importa se esponendo un concetto utile o no.

    ecco, in questo caso, secondo me, hai torto marcio.
    Perché non puoi dire ai lettori di un multiblog di non commentarti e non leggerti se le cose che scrivi non gli vanno bene. E’ una follia.

    Dici il giusto quando dici che non hai il dovere di rispondere. Perché in questo caso non l’hai fatto? Hai preferito tirar su un putiferio che, agli occhi di chi legge, è eccessivo, fuori luogo e soprattutto assurdo. Visto che Marileda non ti ha scritto nulla di terribile.

    Non accetti di sottostare a “regole non scritte” e proprie dell’educazione del mondo dei blog, ma chi ti commenta deve implicitamente accettare la TUA regola secondo la quale anche i commenti utili e non offensivi possono essere cancellati in base alle tue paturnie.

    Ehi, non è così.

  9. F.F: commenti? Io parlo di vita. La linea si oltrepassa nella vita. Lei quello ha fatto.
    Davanti a persone che non sono solo lettori di un blog.

    Non hai letto tutto evidentemente.

    Il resto non mi interessa. Post mio, regole mie. Non do mica fuoco a Macchianera. Mi è stata data la possibilità di gestire e lo faccio.
    Non devo altre spiegazioni.
    Sono sempre stata una persona che crede profondamente nel rispetto. Visto che qui non ne ho mai ricevuto mi comporto di conseguenza. Che sia un blog letto o meno non fa alcuna diffferenza.

    Il mio rispetto e la mia educazione sono per chi se li merita.

  10. La vediamo in maniera molto simile per quanto riguarda gli insulti anonimi e la maleducazione.

    Molto molto molto diversamente per quanto riguarda il resto. Vita o no, non è qui che puoi vendicarti, alterarti o fare le sfuriate. Anche perché il commento incriminato non lo permette.

    Anche io scrivo su macchianera, e mi tengo i commenti scomodi così come i commenti di complimenti. Secondo me dovresti imparare a fare lo stesso… Sul tuo blog il discorso cambia radicalmente. Ti insultano? Allora cancelli. Ma in nessun altro caso.

    Ah, ho letto tutto, giuro. :-) Il rispetto e l’educazione sono per tutti, per chi non dovesse meritarli per qualche motivo si dovrebbe intraprendere la via del silenzio. Stai dipingendo Marileda come un mostro in questo post, quando il suo commento è innocuo. Il quadro che ne viene fuori è assurdo.

    Ecco perché le perplessità e il resto… Spero sia chiaro.

  11. F.F. Altomare????????

    sta forse per Filippo Facci in Altomare? Dopo Lexi, anche sw4n è un fake di FF …

  12. io non sono affatto perplessa.
    Ho solo detto quel che pensavo di qualcuno che mi ha fatto un torto senza conoscermi.
    fine.
    Il resto interessa più a te che a me. Io non giudico Marileda, la voglio solo lontano da me. Se sparlare di me ai miei amici la rende un mostro il problema è suo e non mio.
    Perchè devo stare zitta e fingere benevolenza? Ma nemmeno con chi mi è caro lo faccio. Io vivo a modo mio non nel modo che tu o altri reputano consono per me. Io non parlo di nessuno, mi faccio i fatti miei, ma se vieni a rompere l’anima non avrai un sorriso in risposta.
    Davvero, fine della storia. Non ho davvero niente di cui scusarmi IO (non l’ho scritto maiuscolo per sbaglio)

    Licia: la prossima volta paghiamo di più senza pretendere i normali servizi che andrebbero dati ai cittadini. :P

  13. concordo con swan.
    Aggiungo, non me ne voglia Rossella, che mi sembra più pronta alla censura che alla moderazione.
    Se poi deve scatenare ulteriore flame invece di una critica costruttiva, rimuovi pure il commento.
    A.

  14. Rossella, già per darti il #100 mi son fatto dare dello squinternato che corre in autostrada e se ne frega del codice della strada.
    Adesso chiedi pure i miracoli ? come faccio a saltare 24 commenti passando dal #76 al #100?
    Stai calma, di questo passo li superi!

  15. maxzulli: ho fatto un esperimento. Ho aperto i commenti mezz’ora fa perché sapevo che avresti passato la giornata a provare.
    Nei hai scritti 4, ne ho cancellati 3 e ora richiudo ancora. Il tutto solo per dimostrarti quanto infantile tu sia.
    Curati.

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