Nessuno tocchi Pechino

Davvero: bello schifo di Olimpiadi che ci aspetta. Internet, in Cina, rimane censurata anche per i giornalisti occidentali: non puoi neppure accedere al sito di Amnesty international, per dire, o fare una chiave di ricerca digitando «Tienanmen» senza che arrivi la Netpolice a chiederti spiegazioni. I cronisti sono precettati. Il Tibet rimane blindato. Il Dalai Lama pure. C’è uno smog tipo Londra di fine ‘800 (anche se lunedì le autorità hanno comicamente annunciato che era andato tutto a posto, le polveri erano scese di sette volte in una notte: avranno arrestato anche quelle) e per gli atleti si prepara il contrappasso delle Olimpiadi di Messico ’68, quando sugli altopiani l’aria rarefatta favorì record su record: a Pechino c’è chi ha proposto di gareggiare con le bombole, o col berretto dei minatori per vedere almeno il traguardo. Gli unici che si battono il petto sono coloro che per risolvere un problema semplicemente lo negano: i cinesi, pronti a fare incetta di medaglie o perlomeno, gli andasse male, a copiarle. Morale: abbiamo i danni sportivi e le beffe umanitarie, ed è un’occasione persa per tutti. Spiace dirlo: è persa anche per un governo, il nostro, che sulla questione tibetana e sui diritti civili ha mostrato un profilo neppure pilatesco, neppure ascrivibile alla nenia della santissima realpolitik: siamo tornati una repubblica marinara di modesto cabotaggio mercantile, come se ministero degli Esteri e ministero del Commercio estero fossero la stessa cosa, come se in epoca di celeberrima globalizzazione (anche della politica estera, anche della realpolitik) tutto non dipendesse da tutto, e di diritti umani, di sanzioni, di boicottaggi, si potesse ufficialmente parlare solo in certe zone del mondo. Esportare la democrazia? In Cina, per intanto, hanno importato noi: ma hanno lasciato fuori dalla porta i nostri stupidi bagagli occidentali, ciarpame rimediato dopo un paio di rivoluzioni in Francia e in America.

L’avevamo previsto, e non è che ci volesse una palla di vetro: per il Tibet, in concreto, non si è fatto nulla o ci si limitati a spiegare ciò che non andava fatto: boicottare le Olimpiadi, per esempio. Il sommovimento pro-Tibet per una volta era mondiale, e certo, c’era la stridente pretesa che maratoneti e nuotatori affrontassero moralmente ciò che un organismo come l’Onu ha sempre disertato politicamente: ma era qualcosa, anzi era molto. Per la prima volta nella Storia, forse, l’idea di boicottare una manifestazione sportiva sarebbe apparsa ecumenica, normale, per niente estremista, uno strumento formidabile per propagandare la democrazia e i diritti umani (non vendibili separatamente) come forche caudine non solo di un presunto progresso umano, ma anche di ogni futuribile import-export.  Non era e non sarebbe stata una campagna mirante in particolare a a dividere, come piace dalle nostre parti: solo a ridurre il danno, unendo laici e cattolici, destra e sinistra, idealisti e importatori tessili. Invece?

Invece lo schifo che ci aspetta. Hanno vinto i cinesi e probabilmente non hanno mai avuto dubbi su questo: la Cina del resto se ne fotte. Sempre. Ha firmato la dichiarazione universale dei diritti umani, il Patto per i diritti civili e politici, la Convenzione contro la tortura del 1988, la Convenzione sui diritti dell’infanzia del 1992, e se ne fotte della proprietà industriale, dell’inquinamento, dei diritti sindacali, dei diritti umani anche basici, della libertà religiosa, della democrazia, del Parlamento Europeo, di tutto. I cinesi sanno che gli Usa non possono rinunciare ai prodotti cinesi a basso costo e sanno che  gli investitori cinesi se sparissero farebbero tracollare il Paese; mentre l’Europa, manco a dirlo, ha nella Cina il principale partner commerciale. E’ proprio per questo che il boicottaggio delle Olimpiadi era perfetto con tutti i suoi limiti: era un fronte simbolico, apolitico, l’ultima illusione che la politica potesse primeggiare su quello che Giulio Tremonti chiamerebbe mercatismo, e noi pure. Boicottare le Olimpiadi non era il minimo che si potesse fare: era il massimo.

Grandi personalità politiche mondiali perlomeno si sono espresse, qualcuna ha disertato o ha mandato un messaggio forte. Noi? Franco Frattini prima ha detto che non avrebbe incontrato il Dalai Lama per non provocare «gli amici cinesi»: questo nonostante gli Usa avessero abbiano appigliato al Dalai Lama la medaglia d’oro del Congresso già imitati da Canada, Austria e persino da quella Germania che è il primo paese europeo per interscambio con la Cina. Frattini, poi, resistendo a qualche pressione interna (in An e nei Riformatori liberali) ha detto che «boicottare le Olimpiadi è inaccettabile», sicchè ha spedito in Cina un sottosegretario salvo apprendere che alle Olimpiadi, controvoglia, forse dovrà andarci lui. Controvoglia: anzitutto perchè aveva in programma le ferie, in secondo luogo perchè le sue attenzioni sono proiettate sul rinsaldare l’asse dell’Atlantisimo: anche se intanto eravamo membri non permanenti del consiglio di sicurezza dell’Onu, di fatto, e non permanenti restiamo; anche se intanto l’impegno di aumentare il nostro impegno militare in Irak è davvero tutto da verificare; anche se Barak Obama, di passaggio in Europa, è andato in Francia e Germania e Inghilterra ma non da noi. Ora: dire che gli Usa ci trattano con sufficienza forse è troppo, ma che i cinesi cerchino regolarmente di dettarci l’agenda diplomatica e che minaccino regolarmente ritorsioni commerciali (vedi Dalai Lama) è semplicemente la verità. Noi abbassiamo la testa e accettiamo. Per consolarci, nei convegni, ci raccontiamo la balla (balla storica e politica) che l’evoluzione del mercato cinese possa portare alla democrazia, ossia che alle libertà economiche possano equivalere quelle politiche. A Pechino, viceversa, vedono la democrazia giusto come un rischio la crescita economica. Hanno bisogno di altro. Di noi, per esempio: spetattori pavidi, dopo Berlino 1936, di Pechino 2008.

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50 Commenti

  1. per Broono… MORETTO, ma almeno vi state rendendo conto che il casino che c’è adesso è solo per colpa di noi occidentali? Non possiamo versare la colpa su un popolo quando i responsabili di sto casino siamo proprio noi. leggetevi quello che ha detto “poldo” sopra.
    Dobbiamo stare zitti noi italiani che siamo solo dei patetici.

    x GianniT: hai ragione al 100%… andiamo a Pechino a respirare la puzza delle nostre industrie invece di andare a respirare aria pulita e rendiamocene conto. Nei primi anni ’90 Pechino non era così…

  2. x morosita: è la gente come te che è la prima a parlare dei diritti umani. Alla faccia dei diritti umani… SEI UNA FASCISTA!!! Diritti umani significa anche avere rispetto per altri popoli e culture…. Quindi mangiacani te lo devi risparmiare!!! E poi sapevi di che nazione è l’Ikea? Proprio dei mangiacani come dici te, quindi prima di parlare informati. Prima offendi un popolo più antico di noi e poi vai ad acquistare la merce all’Ikea. AAHHAHAHAHAHAHAHAAHA. Questi siamo noi italiani.
    Ultima cosa: se proprio devi scrivere commenti fuori tema per i tuoi interessi esistono altri blog sparsi per internet

  3. CARI I MIEI TESORUCCI invece di star qui a scrivere tanto da consumare le lettere sui tasti della tastiera eccovi qua una notizia che riguarda l’inquinamento a Pechino: http://tv.repubblica.it/speciali/olimpiadi2008/a-pechino-il-cielo-e-blu/22633?video

    Quella nel video è veramente Pechino e non un’altra città cinese meno inquinata. Se da oggi vedete i notiziari che trasmettono immagini che mostrano la nube di smog a Pechino sono immagini vecchie; lo fanno solo perchè vogliono fare notizia.

    Tappiamoci la bocca tutti!!!!!

  4. Dragone mio diletto,
    non so proprio come tu sia riuscito ad essere così intuitivo nell’azzeccare tutto di me.
    Hai intuito, te lo si deve riconoscere.
    Giacché ci sei, se indovini pure di quale segno sono e i nomi dei criceti di Pietro il mio salumiere, ti prometto che ti segnalo alla D’Eusanio o faccio licenziare Paolo Fox.

    Semmai un giorno io dovessi offendere un altro popolo ti prometto che farò un’attenta disamina circa l’evoluzione bio-socio-antropo-culturale per stabilire una esatta anteriorità cronologica tra le genti, che non sia squisitamente elettiva, e farò di tutto per offendere il popolo più giovane. (Nell’Olocene, Sapiens colonizzò ben due territori. Credo che mi orienterò per la Oceania.. selvaggi di merda!).

    P.S.
    Non sapevo che esistessero altri blog dove gironzolare “per i miei interessi”. Per quanto mi riguarda, i miei interessi sono tutti qui :)
    Evviva i gatti.

  5. Guardate bene la foto… cosa notate oltre allo smog? I VESTITI.
    Vi sembra che in estate la gente giri con vestiti pesanti e a maniche lunghe? Forse su Marte o al polo Nord.

  6. Cavoli morosita, ma sei troppa avanti come hai fatto a indovinare ?????
    La tua inteligenza è qualcosa di sconvolgente !!!!!

  7. però morosita… anche te come intuito non scherzi, anche se ci hai tirato vicino alla posizione geografica, la mia fidanzata è sì asiatica… ma no cinese^^.

  8. sapete cosa succederà dopo tutto sto casino? tutti si dimenticheranno di tutto.

  9. Dragon dearest,
    non per fare psicologia di accatto che voglio giusto fare,
    eri troooppo accanito su ‘sta storia dei cinesi, manco ti avessero sfilato uno spaghetto di soia dalla bocca :)

    Come rispondono gli psicologi di accatto sulle rubriche per cuori infranti (ehm, aspé che mi schiarisco la voce, pronti, 1,2,3 prova) o nelle manfrine dei salotti televisivi:
    -“Molti auguri, Sig. Dragone”.

  10. PER/@/TO Broono:
    Tu conoscele significato di media? Tu poi capile che quella media, causa sperequazione, sovrastimale reddito procapite di intelo Paese? Tu capile che non essere questione di economisti in TV?
    Io te fale esempio:
    Broonetto e Ciuenlai frequentano la 5° elementare. Il primo sta alla sezione B e il secondo alla C. Nella 5° B ci sono 10 alunni, nella 5° C 50.
    Le due classi vanno in gita a raccogliere more per la merenda. Tornati a casa le contano. Quelli della B ne hanno raccolte 100, ma anche quelli della B ne hanno raccolte 100. Chi pensi che ne abbia di più, Broonetto o Ciuenlai?
    Aiutino: tutti i bambini della 5° B avevano un cestino ove riporre le more, mentre solo due della C l’avevano.
    (Ops. Forse Ciuenlai era uno di quelli …)

    Morosita: acqua. Iniziali e risposta: double and threefold (ipse dixit). Quanto a Broono, non preoccuparti. Non sono il suo tipo.

    @draghino: te l’ha detto tuo cuggino che l’Ikea è cinese?

  11. NO, ma qualche coglione mel’ha fatto credere… comunque ho controllato dopo il post… l’ikea è svedese.ops!

  12. Comunque, ci lamentiamo e stralamentiamo…. ma la maggior parte di quello che abbiamo è fatto da loro e sta alla multinazionale, secondo le sue strategie di mercato, se mettere made in China, Korea, Thailand o altro o il suo marchio originale per mascherare l’esatta provenienza del bene prodotto. Lo fanno perchè sanno che là far produrre anche una vite (banalmente parlando) costa meno e se ne sbattono rigorosamente le palle dello sfruttamento che c’è dietro; se le multinazionali fossero più umili e più serie accuserebbero queste cose ma per loro basta guadagnare e risparmiare che tutto va bene. Tipico comportamento capitalista: i ricchi sono più ricchi e i poveri sono più poveri e viene tolto anche quello che non hanno. Nelle multinazionali ci sono tanti di quei geni della strategia commerciale che nemmeno Napoleone riuscirebbe a fregarli e ci fanno credere quello che vogliono.
    Non è vero questo?

  13. Dragone,
    io sull’Ikea non ho voluto mortificarti anche perché ad onor del vero ho pensato che stiamo proprio” ‘a che ‘bbuo fà” (traduz. siamo proprio alla fase embrionale di qualcosa).

    Virginia, mi hai seriamente ingrippata.
    Chi è (lo sposo) doppio e trino?

    Nel frattempo ti dico i nomi dei nascituri della papabile esplosiva coppia di Macchianera che qua rischiamo la catena di S. Antonio con ricerca di sangue 0 elle Hcinese negativo o che dopo 3 squilli garantito, squilla il telefono di casa e si avvera il desiderio:
    Cassio e Cassandra.
    Piaciato?

  14. P.S.
    io comunque di Broono non mi fiderei. Per me è uno di quelli che gira nudo e spalanca l’impermeabile ai giardinetti.

  15. E sì che hai fatto sociologia, che non sarà psicologia ma insomma, un’infarinatura dovrebbe esserci.

    Voglio dire, secondo te uno che scrive robe come le mie ha qualcosa di altrettanto lungo di cui vantarsi?

    Tutto ti si deve spiegare.

  16. AHAHAH :)
    Grande Broonino, ma temo di doverti deludere.
    Non ho studiato in particolare psicò e sociò ma tangenzialmente per archeò e antropò.

    E poi scusa, dacché ci siamo, secondo te gli esibizionisti lo mostrano per il motivo succitato?
    Forse per il contrario.

    (che discorsi del c….).

  17. Sì, può essere quel secondo motivo lì, ma anche in quel senso non è il mio caso.
    Io con la scittura non solo compenso, ma sublimo pure.

    Lui sublime, io sublimo.

    No alpitur?
    ahiahiahiahi!

  18. Io non lo so se ci sei mai stato in Cina.
    Se ci sei stato, tornaci.
    Se non ci sei mai stato, parti.
    Visto quello che scrivi magari ti basta un viaggio Alpitour per cominciare a scrivere e non a ripetere la propaganda di retequattro.
    Ciao ciccio
    buiobuione (也许)

  19. lo so che non c’entra un cazzo e che Facci si rabbuia per gli offtopic, ma non resisto.
    Ma che davvero quello credeva che l’Ikea fosse cinese? Cioè, roba che si chiama Malm, Ektorp, che dentro c’ha la “bottega svedese” dove vendono biscottini svedesi, salmone svedese, birra svedese, che è tutta gialla e blu, che c’ha le foto dei paesini della Svezia, che i libri finti nelle librerie sono scritti in svedese, quello credeva che fosse un’azienda CINESE?
    Per il futuro, anche H&M, la Electrolux, la Ericsson sono svedesi. La Volvo lo era ma ora è Ford e la MySQL se l’è comprata Sun, quindi queste sono ormai americane.

  20. @ (TO FOR PER A)Virginia:

    Ciuenlai laccontato altlo aneddoto di diffelenze di classi molto simpaticissimo:

    Ci sono due bambine una si chiama Vilginia e una Molosita che hanno quattlo cliceti espelti sudoku ma questo non c’entlale è solo per dale immagine insomma queste due bambine vanno in 4° elementale ma in due divelse, Molosita va nella 4° F e Vilginia nella G.
    Un giolno decidono di volel andale in gita a disneirand e si infolmano su quanto costi.
    Il signole del pulmann dice che pel entlale a disneirand selvono 100 mole e così le due classi decidono di uscile a celcale 100 mole a classe.

    Al litolno contano le mole laccolte per ogni classe e scoplono che entrambe le classi sono liuscite a laccogliele cento mole ma c’è un ma.

    Nella classe di Vilginia hanno tutti un cestino a testa e dato che il plofessole della lolo classe è tale Duemonti hanno impalato che quando hai qualcosa è meglio se te lo tieni stletto e non lo dividi con nessuno nemmeno il compagno di banco che è un neglo extlacomunitalio che se le livendelebbe per complale la dloga.

    Così tutti quelli della classe di Vilginia, folti delle lezioni applese su un liblo di matematica sclitto dal plofessole stesso nel quale si dice che cento mole sono dieci cestini da dieci, paltono per disneirand celti di poter entlale pelché cento mole selvivano e lolo cento mole poltano.
    Allivati al cancello il custode vestito da pippo gli fa:
    “Ok guys, who wanna go in?”
    E lolo scoplono che elano cento mole pel UN inglesso e cominciano a litigale
    “Uè minchia entro io che c’ho il papi già dentro che m’aspetta”
    “No no entro io che c’ho mio zio nella cei che m’ha detto di indagare per scoprire se è vero che quei tre sono davvero nipoti o se è una copertura per evitare la scomunica causa coppia di fatto non autorizzata”
    “No entro io pota e se non mi fate entrare c’ho 300mila fucili pronti ad abbattere clarabella si fotta clarabella tié a clarabella glielo faccio vedere io il giogo a clarabella”
    “Mi consentano, mio pierpapà mi ha detto che devo entrare io perché sono io e voi non siete un cazzo e poi devo andare a dire al suo amicone paperone che se l’ultima volta che l’ha chiamato per ringraziarlo per averlo creato lui ha trovato occupato è perché era al telefono col suo amicone rockerduck che lo stava chiamando per ringraziarlo per averlo creato lui”

    E insomma questi stanno lì due giolni davanti all’inglesso a plendersi a pugni e a non mettelsi d’accoldo perché ognuno di lolo dice che il suo cestino è sì da dieci ma essendo italiani va considelato come se contenesse pule i 90 dei lestanti cestini, dimenticandosi che se tutti i lestanti bambini fanno la stessa cosa e nessuno molla il suo al compagno, quei cestini dieci valgono e dieci lestano e pippo non li fa entlale.

    Nella classe di Molosita, invece, il plofessole ha sclitto un liblo nel quale si spiega ai bambini che non è impoltante entlale tutti insieme ma è impoltante entlale tutti e che pel fallo selvono dieci cestini di mole e se ne manda uno, poi si laccolgono altli dieci cestini di mole e l’anno dopo si manda il compagno, poi altli dieci cestini di mole e va il telzo e così via, finché non sono entlati tutti.
    Celto quelli limasti a casa se gli chiedevi quante mole avevano a testa ti dicevano “Nessuna, pelché se l’è plese tutte quello che è paltito” e allola quelli dell’altla classe lidevano pelché dicevano che lolo elano stati più fulbi perché non erano entrati ma si erano tenuti almeno dieci mole a testa e potevano fal melenda.

    Ma intanto a disneirand liuscì a entlale la classe di Molosita, anche se in un tempo maggiole, ma non impolta pelché l’obiettivo ela entlale tutti e tutti sono entlati, con lo stesso numelo di mole pel ogni inglesso, mentle quelli della clase di Vilginia laccoglievano ogni anno anche lolo cento mole all’anno ma non dividendole con nessuno semple il potele d’acquisto del dieci pel cento del biglietto pel disneirand avevano in mano e così con lo stesso numelo di mole quelli della 4° F sono andati tutti a disneirand, quelli della 4° G fanno melenda ogni giolno con le lolo mole con la felicità del plofessol Duemonti che disse lolo di gualdalsi dal dividele le mole con qualcuno pelché il mondo là fuoli non è la disneirand che laccontano quelli che tolnano.

    Ciuenlai al momento lavola a disneirand con tutta la sua famiglia, fa il dilettole e ha sposato Molosita, mentle Vilginia passa il suo tempo a spiegale a Bloono come si possa con lo stesso numelo di mole ottenele nemmeno un decimo di quanto ottenuto da Ciuenlai e considelalsi lo stesso messi decisamente meglio di Ciuenlai solo contando i cestini e Bloono passa il suo a spiegale a Vilginia che se pel messi meglio si intende meglio del tuo compagno di banco celto magali se sei pule a dieta ti lestano più mole in mano ma se l’obiettivo ela di andale a disneirand lo si è bucato con lo stesso numelo di mole di chi l’ha centlato e che quindi folse quelli messi peggio non sono quelli che l’hanno centlato.

    @ TO PER FOR A Spider:

    Il problema non è tanto il suo aver creduto che l’Ikea fosse cinese, quanto il fatto che tra quello che glie l’ha fatto credere e lui che per averci creduto dev’essere uno che non esce di casa e non apre un giornale e non ascolta radio non guarda tv non parla al telefono da tipo quindici anni, secondo lui il coglione è l’altro.

  21. x spider: porta più rispetto alla gente moretto!! “quello” dillo a qualcun’altro. Nazi!!!

  22. (1/5)
    A Filippo Facci: non conosco le Sue credenziali come esperto di Cina, suppongo che, come giornalista di una certa fama, Lei si sia documentato sull’argomento.
    Quindi suppongo anche che sia stata semplice precipitazione a spingerLa a prendere delle conclusioni affrettate su quello che sarà l’atmosfera (metereologica) durante i giochi olimpici.
    Infatti è sulle pagine della stampa nazionale ed internazionale il progresso della qualità dell’aria in questi giorni a Pechino e per citare le fonti riporto un link del New York Times:
    http://olympics.blogs.nytimes.com/2008/08/01/im-back-in-beijing-and-its-different-this-time/
    Articolo che tra l’altro illustra l’atteggiamento dei volontari nei confronti della stampa internazionale, descritto come collaborativo ed entusiasta, quindi in deciso contrasto con le tinte fosche con cui Lei descrive la situazione dei giornalisti stranieri in Cina che sarebbero a Suo dire “precettati”.
    Certo, l’inquinamento delle grandi cinesi è un fatto indiscutibile, ma penso che, come a Milano i conti sull’inquinamento si fanno sul numero dei giorni di sorpasso delle soglie dei particolati nell’arco di un anno, sia lecito giudicare il risultato delle politiche della municipalità di Pechino nel contenimento dell’inquinamento nell’arco dei 17 giorni della durata delle Olimpiadi.

  23. (2/5)
    Meglio sarebbe stato porsi la domanda di come sarà la qualità dell’aria dopo le Olimpiadi, quando non ci saranno gli occhi del mondo puntati su Pechino.
    Ma questo non interesseva nella dimostrazione dell’affermazione della tesi iniziale “bello schifo di Olimpiadi” con tanto di foto selezionata ad arte di una giornata invernale, come si può indovinare dai vestiti, quando l’inquinamento è particolarmente pesante per il riscaldamento a carbone.
    Per quanto riguarda i diritti umani, anche qui si possono utilizzare dei parametri per giudicare la situazione. Io, per le mie origini, seguo la Cina da sempre, e con una certa cognizione di causa da trent’anni circa e penso di poter affermare che i progressi in tal senso sono netti e indiscutibili.
    Il primo diritto umano, quello all’esistenza, non era garantito nella Cina di poco più di trent’anni fa ancora devastata da carestie e morti per fame.
    Svariate centinaia di milioni di persone sono quindi uscite dalla povertà in un breve arco di tempo e questo è un risultato mai verificatosi nella storia umana.
    Ma a parte i progressi economici, che comunque hanno immensi impatti sociali, anche la situazione degli altri diritti umani è profondamente cambiata e, anche seguendo dei parametri occidentali, migliorata.

  24. (3/5)
    Ma anche per questo non voglio citare le mie esperienze personali, o le pubblicazioni che io ho fatto in materia, ma di nuovo cito la stampa americana nell’articolo “Despite Flaws, Rights in China Have Expanded”:
    http://www.nytimes.com/2008/08/02/world/asia/02china.html?ref=asia
    Lei inoltre fa la domanda retorica: esportare democrazia? Dice: “hanno lasciato fuori dalla porta i nostri stupidi bagagli occidentali”.

  25. (4/5)
    Di nuovo non voglio citare quanto conosco io direttamente, ma riportare dei link ad alcuni giornalisti in Cina:
    http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=98&ID_articolo=224&ID_sezione=&sezione=
    In cui si parla di uno dei vari aspetti del “pacchetto” diritti umani e cioè la libertà religiosa (in questo caso, della crescita della cristianità in Cina). E come cresce la cristianità, così anche tutte le altre religioni in una nazione in cui aumenta la domanda di spiritualità ed il numero, per esempio, di templi buddisti, anche lamaisti.

  26. (5/5)
    Ma questo, per esempio, non si evincerebbe di certo nella sua descrizione della situazione.
    Ma ovviamente rientra nella sua libertà interpretativa riportare solo il colore nero di una fotografia a colori, ed in questo è sicuramente in buona compagnia.

  27. Non sono d’ accordo con questo post .
    Seppure la questione col Tibet raggiunga altissime vette , la Cina i suoi bei cumuli di macchie inammissibili li aveva ben prima e a prescindere da tale evento .
    Esse dovevano bastare a far si che Pechino non fosse una scelta da effettuare per il 08′ .
    Lo sport non c’ entra nulla , non si capisce perchè il mondo sportivo dovrebbe farsi carico delle manchevolezze e della codardia del mondo politico-economico.
    Tra le altre motivazioni, la tradizione vorrebbe, casomai, che si fermino le guerre quando ci son le olimpiadi , non qualcosa vicino al contrario.
    Che gli atleti vadano ( ormai ci son già) .
    Al max. si potrebbe risparmiare di mandare qualche inutile figura istituzionale di rappresentanza.

  28. Kluz, hai azzeccato in pieno il significato della tradizione olimpica… ma siccome la maggior parte delle guerre sparse nel mondo sono in mano agli americani allora va tutto bene perchè gli americani sono “detentori” della democrazia.

  29. Broono,
    oooh, finalmente! Per una volta che Molosita la azzecca nella vita e sposa uno con i soldi, ah.
    Se penso a chi faceva il Pocket coffee a metà pel tilchielia.

    Grazie per aver messo la bambina nella 4F (qualta Facci).

  30. marco wong, la sua iniziativa è ammirevole, ma mi perdonerà se a me suona un po’ come quella di certi intellettuali nostrani che vogliono mostrarci quanto Cuba sia il miglior posto del mondo. Anche se forse la sua é mossa da legami ben più solidi.
    Lei di sicuro conosce quel paese un milione di volte più di me che non ci sono mai stata. Ma ora comprenderà pure che tutto è sotto la lente d’ingrandimento del mondo intero. Non basta pescare col lanternino la testimonianza di una persona che è stata un giorno a Pechino, ha trovato il cielo sereno ed è stata gratificata da un’accoglienza molto gentile. Dopo che, essendoci stata più a lungo in primavera ed essendosi un po’ ammalata, vi è tornata dotata di maschera.
    Quella stessa persona del nytimes che oggi racconta qualcosa di molto diverso (basta poi cliccare sul suo nome, Juliet Macur, per guardare altre immagini).
    Non allego nulla perché, non essendo esperta dell’argomento, leggo quello che è sotto gli occhi di chi vuole leggere con obbiettività. E soprattutto perché è possibile che lei ne sappia molto più di me.
    Badi però di non cadere nel ridicolo sui confronti con Milano e nel citare situazioni normalizzanti sulla libertà di religione e di pensiero.
    Se lei è in possesso di testimonianze migliori di quelle che ha allegato, sono pronta a leggerle senza preconcetti.
    Al momento però sarei prudente, anche se non prevenuta né pessimista.

    Morosita, al solito guardi il bicchiere mezzo pieno. Chill, dopo uno sterile sbrodolamento, t’ha fatta sposare con Ciuenlai, non con lui medesimo. E compra la settimana enigmistica, che stai un po’ scarsa.

  31. GRRR.
    Non mi crederai, ma è sul comodino.
    Con i primi caldi la compro ma con i rebus faccio ancora abbastanza schifo e tu sei stata cattivissima (al contrario di me, gnè gnè).

    P.S.
    Ci sono due cose nella vita, due, solo due che non mi sono chiare: che si intende per bicchiere mezzo pieno/vuoto e che vuol dire “ci fai o ci sei”. Cioé: cosa si sottintende alla parola “Ci fai?” Non Morosita, spero, o……. ….. :)

  32. Virginia: “Badi però di non cadere nel ridicolo sui confronti con Milano”

    Eh sì, caro Wong, badi a non cade nel ridicolo confrontando Pechino, una delle città più inquinate al mondo, con Milano, la città più fetente d’Europa.

    http://www...

    popsci.com/badcities

    corriere.it/vivimilano/cronache/articoli/2007/06_Giugno/13/santucci_milano_smog.shtml

    telegraph.co.uk/earth/main.jhtml?xml=/earth/2008/03/07/eamilan107.xml

    nytimes.com/2007/06/12/world/europe/12milan.html

  33. Cara Virgina, io non ho problemi a paragonare Pechino con Milano, ambedue città che conosco bene avendoci vissuto a lungo. E a Milano (o più precisamente, Sesto San Giovanni) ci si allena e risiede Ivano Brugnetti, medaglia d’oro nella 20 km di marcia di Atene che ha dichiarato recentemente di non temere in modo particolare le condizioni climatiche o l’inquinamento di Pechino.
    Spero che considererà la sua opinione più obiettiva, come milanese e come campione olimpico.
    Se proprio vuole saperlo, nella mia percezione Pechino è più inquinata di Milano, ma non è questo il punto che volevo far risaltare nel mio post.
    Il punto è la copertura mediatica ed i differenti metri di paragone che si vogliono adottare, per cui quando si parla dell’aria di Milano si può parlare del periodo di un anno mentre nel caso della Cina si parte da una tesi preconfezionata e si cerca il materiale per dimostrare questa tesi (vedi nel caso di questo blog le foto dell’inverno di Pechino per parlare di un evento che si svolge in Agosto) o comunque si prende il momento o il fatto particolare per dare la foto d’insieme.
    La foto d’insieme, mi ripeto, è che negli ultimi decenni una quantità di persone mai vista prima nella storia è uscita dalla povertà.
    Un’altra foto d’insieme è che il numero di praticanti di tutte le religioni è in crescita, così come i luoghi di culto.
    La Cina è mediamente un paese ancora povero che ha tantissime situazioni molto lontane dall’ideale, sotto diversi punti di vista ma, secondo il mio modesto parere, non si fa informazione seria se si perde il quadro generale a favore del particolare.

  34. Resto nell’offtopic che sulla Cina leggo, ma non ho nulla da dire.

    Per/a/@ Morosita: la questione ha a che fare con l’ottimismo e il pessimismo. Di fronte a una situazione ormai immutabile (un bicchiere riempito esattamente a metà), si tende ad apprezzare la parte positiva, o si è più portati a soffermarci sui lati negativi? Un’ottimista vede il bicchiere mezzo pieno, un pessimista mezzo vuoto.
    Se poi la tua era una boutade non solo sono offtopic, ma ho pure frainteso :-D

  35. No, Spider, dicevo sul serio.
    Intuitivamente c’ero, ma non trovi che sia una metafora stupidissima che si tramanda? Io preferirei attingere da temi della natura chessò “Vedere il sole di notte”, “Mangiare fragole a dicembre” o, per gli Ortis, “comportarsi come se ci fosse la neve a maggio”.
    Grazie, anyway :)

  36. La qualità dell’aria di Pechino? Facci, avrei preferito un articolo su come fanno a bollire i bambini i comunisti.

    “Microcitoma”, Facci, cerca, dedicati. Microcitoma. E leggi – si lo so è faticoso – cosa dice in proposito il Centro Tumori della Milano da Bere sulla quantità di polveri sottili a Milano.

    Leggi cosa succede nella splendida Milano, se la Milano da bere, se la Roma dei 3 milioni e mezzo di motorini può esser giudicata meno inquinata, migliore, di Pechino.

    Ti preoccupi dell’aria di Pechino mentre tutti anneghiamo in un mare di merda, da Lungotevere ai Navigli.

  37. Cretino. Imbecille. Testa di cazzo.
    Sei tu che devi leggere.
    Anche nei momenti peggiori, anche quando a Milano c’è l’inquinamento peggiore (il che capita sempre più di rado perchè com’è noto hanno preso provvedimenti) in confronto all’aria cinese è aria di montagna.

  38. Dico solo che Facci non ha ragione. Ha fottutamente ragione. E l’atleta etiope che si è ritirato perché ci tiene ai suoi polmoni non resterà un caso isolato.

    E nessuno tocchi Filippo.

  39. Non era lei quel Gran Signore che tempo fa voleva querelare su questo blog qualcuno perchè le aveva dato, se non sbaglio proprio del “cretino”?

    Potrei divertirmi a levarle anche i soldi del parrucchiere dal quale si fa fare quei capelli per me così strani ma sinceramente io i soldi sono abituato a sudarmeli esattamente come sono abituato a parlare solo se le cose le conosco.

    L'”aria Cinese”, Facci ma di cosa parla. C’è Wikipedia, Facci ci faccia un click. Se non è capace trova un atlante a 6 euro, se vuole posso donarglielo.

    Scoprirà per esempio che la superficie delle foreste cinesi è pari a 46 milioni e 670 mila ettari, il 26% del totale mondiale.
    Scoprirà che a 70 km da Pechino passa la Grande Muraglia (ma dai????), un muro lungo come la distanza che separa il suo Parco Sempione (di 450.000 mq), denso di microcitoma e infestato di cancro al polmone, da New York, muro immerso in 6300 km di foresta incontaminata.

    Signor Facci, le vorrei tanto consigliare di passare a giocare con il Meccano piuttosto che scrivere ma oggi mi sento magnanimo. Si scarichi Google Earth, si meraviglierà vedendo che Hong kong ha più di 300 isole incontaminate e che metà del terriotrio è composto da una foresta sulla quale insistono vincoli inviolabili.

    Facci io sarò anche una testa di cazzo, un cretino ed un imbecille, ma io in Cina ci sono stato e per la Cina ho viaggiato a lungo e diversamente da lei non mi sputtanerei mai con un post come l’ultimo che ha fatto. Al suo posto io, con la sua notorietà, mi sentirei davvero in imbarazzo.

    Senza alcuna analogia ma il suo articolo mi ricorda molto quelli di un signore, lo ricorderà Facci, si chiamava Renato Farina. Ho atteso per lungo tempo che si svelassero le ragioni di quegli articoli e non ho atteso invano. Diversamente le sue ragioni sembrano altre, mi auguro solo che siano comunque molto remunerative.

    La sua testa di cazzo preferita,
    Buiobuione

  40. Prima di tutto… complimenti a Facci per la sua innata classe, per il suo autocontrollo e per la sua educazione.
    E poi… basta, perchè ne ho le tasche piene di sentire sempre le solite chiacchere da autobus. Ne ho le tasche piene di gente che esorta il mondo all’ipocrisia, che sbaglia contesto e non se ne accorge. Basta.
    E poi bravo Buiobuione, l’hai fatto incazzare con stile. Questa si che è classe!

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