Santità

Oggi ho fatto un minuto di raccoglimento. Ho pensato a quei poveri di spirito che non possono nemmeno lontanamente aspirare alla divina condizione dei ricchi ma devono accontentarsi della santità. La santità come punto d’arrivo di una vita interamente sacrificata per gli altri. E, con infinita compassione, il mio pensiero è andato al Papa. A quanto deve aver sofferto per arrivare a tanta santità. E mi son chiesto: se Sua Santità è dotata di santità nella sua persona tutta, sono sante anche le sue parti? Oppure esse divengono sante soltanto dopo, quando il corpo si divide in reliquie? Si potrebbe arguire che se le parti acquisiscono la santità post mortem ciò significa che l’intero, in vita, non è dotato di santità. Ma questo non è evidentemente possibile. E dunque, il Papa dev’essere per forza dotato di santità hic et nunc. Così pure le sue parti. Resta allora da chiarire se la santità sia ugualmente distribuita fra tutte le parti oppure ve ne siano alcune meno sante. Ad esempio, quelle che si distaccano periodicamente, naturalmente, dal suo corpus. Cosa accade in quel misterioso processo? Immaginiamo, dunque, che il Papa si appresti al santo prandium. All’inizio, da una parte c’è il pranzo, che è materia profana, e dall’altra Sua affamata Santità, che è santa. Al termine di una serie di gesti e di rumori che non descriviamo qui per non richiamare paragoni dissacranti con l’umanità comune, il Papa inizia il santo processo digestivo. All’interno del suo santo organismo la materia profana viene aggredita da agenti chimici vaticani prima che profani l’intero corpo. E avviene qui la meravigliosa transustanziazione: una parte delle sostanze profane viene assorbita e trasformata in Santità, e la parte rimanente, ormai convertita, viene lasciata libera di tornare nell’ambiente per santificarlo. Operando, per così dire, un’evangelizzazione ambientalista. Perché anche ciò che viene espulso è ormai santo. Se ciò non fosse, significherebbe che la materia profana, transitando per il corpo del Pontefice, non ne è stata minimamente modificata e quindi la santità del Papa non ha alcun potere su di essa. Ma questo non è evidentemente possibile. Ora, è necessario capire che il corpus del Papa è parte di un corpus ancora più grande. Quello della Chiesa. Un organismo che opera allo stesso modo in ogni sua parte. Per questo, ti dico, non lasciarti mai fagocitare dalla Chiesa. C’è il serio pericolo che tu divenga stronzo.

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30 Commenti

  1. Ballardini, hai chiaramente mutuato lo spirito del tuo post dalla gag di Benigni in “La vita è bella” sul “ginocchio romano”, sul “calcagno fascista” e il “polpaccio ariano” e così via… ;-) Se lo ammetti, prometto di raccontarti una – questa sì – esilarante battuta su Marco Carta….

  2. io sono per la santità e sono sicura che il Papa sarà d’accordo vivo tra i divi… euh pardon… tra i vivi… non potrà che ammettere che la santità è un buon affare e che riposarsi qui in previsione di chissa cosa dopo è un saggio segno di pigrizia mentale nonchè spirituale pero che ha il grande vantaggio di non disturbare i borghesi

    e non disturbare i borghesi è una delle maggiori qualità dei santi, interi o a pezzi

    e il Papa lo sa ( e lo sa benignissimo anche Benigni)

  3. Celiavo Ballardini, comunque complimenti per il pezzo anche se il mio guru resta Paolo SantoSubito Madeddu, l’uomo che mi ha dato modo di passare alla storia con la mia mirabile battuta su Marco Carta, che già macchia di sfrenato umorismo le T-Shirt dei ragazzi più tosti della Penisola

  4. Scusate, qualcuno ha visto Marco Carta? Massì, quel Marco Carta che nei playoff ha sconfitto meritatamente Marco Sasso e immeritatamente Marco Forbici, avete presente?

  5. Certo, quel Marco Carta! Che ha sbaragliato addirittura Marco Forbici ma non ha avuto la meglio su Marco Pinzette… eh no, il Pinzette l’ha fatto nero.

  6. Marco Forbici evidentemente non era tagliato per la competizione….

  7. Untori e contaminati. Tutti d’accordo su Carta… pare, i commentatori sapientini.
    Ma che cacacazzi!
    Però, occchhheiii! Una figura di merda, stavolta non guasta.

  8. Ben vengano i Ratzinger se i Luca Sofri ed i Christian Rocca sono considerati i laici profeti della penisola al collasso.

  9. Questo articolo è esilarante, sono certa che anche sua santità si inchinerebbe di fronte a tanta ironia. Forse non gradirebbe l’invito conclusivo, il quale invece mi sento di assecondare senza riserve.
    Bravo Ballardini, sei un genio!

  10. Il prete mi diceva: “l’eucarestia non si mastica perchè è il corpo di cristo” ero piccolina e mi faceva un pò impressione ,pensavo che forse era per non fargli male, ma inghiottirlo e a sminuzzarlo poi ci avrebbero pensato gli acidi iurici: dalla padella alla brace . Ero preuccupata, pensavo che si sarebbe trasformato in …. Mi assicurararono che si amalgamava nel mio corpo, una specie di osmosi. Ma non mi convinceva il fatto che nemmeno una piccolissima parte non si sarebbe trasformata in cacca. La domanda era ed è: è il corpo di cristo che ci trasforma entrando in noi , o siamo noi che trasformiamo la sacra particola scaricandola poi, assieme ad altri rifiuti?
    Ma credo che il trucco stia proprio nel non farsi troppe domande ,in fin dei conti la favola di peter pan piace lo stesso anche se tutti sanno che gli uomini non volano. O volano!?

  11. Immagino il dramma della transustanziazione dopo certe cene bavaresi non certo leggerissime. Ma la santità è la santità, e deve fare il suo corso.
    Buongiorno bb, si sente dalle tue riflessioni che sei stato a Roma…

  12. Il problema è serio e difficile da inquadrare.
    Intanto la santità è sua, non nostra, e infatti lo chiamano “sua santità”, quindi potremmo liquidare la cosa dicendo che è un suo delirio che non ci riguarda.
    Oppure potremmo ricorrere a Ginsberg con il suo “Holy”, per vedere che cosa il poeta considera santo.
    O ancora pensare che la santità non comprenda tutto il corpo, ma solo alcune parti, e che per definizione ciò che si distacca dal corpo perde santità, nè più nè meno di chi si distacca dal corpo mistico della Chiesa. In tal modo gli stronzi papali non sarebbero santi, ma solo papali.
    Il problema non esiste per i santi effettivi, che vengono dichiarati tali soltanto dopo la morte, e quindi dopo che tutto il corpo è in via di consunzione. Che qualche brandello di corpo sia considerato oggetto di venerazione è provato dal culto delle reliquie, che però si estende a qualsiasi persona famosa, da Lenin ad Elvis Presley.
    Santo è quasi sinonimo di sacro, che in latino significa anche esecrando. Quindi potremmo avere il santo stronzo dell’esecrando papa.

  13. “ciò che si stacca dal corpo perde santità” . Questo non è possibile poichè Il corpo umano rigenera i propri tessuti continuamente e l’intera struttura ossea cambia almeno 3 volte nella vita di una persona . Quindi si suppone che la santificazione del corpo passi dalle cellule morte alle nuove . Rispondendo così alla regola che nulla muta , tutto si trasforma proprio come il santo bolo papale.

  14. Avete mai pensato all’Eucarestia come ad una forma (sublimata, naturalmente) di cannibalismo?

  15. Quella del cannibalismo è una argomentazione tipica dei musulmani indottrinati nelle scuole coraniche. Questo è un modo elegante per dire che si tratta di un’osservazione fatta da ignoranti del cristianesimo in generale e del cattolicesimo in particolare.

    Ma che vi è preso a Macchianera? Negli ultimi giorni il sito trasuda di beceri post anticlericali. Cui prodest?

  16. “MANGIATE, questo è il mio corpo , BEVETE, questo è il mio sangue “. Fate questo in memoria di me.
    Non è detto fate finta che questo sia il mio corpo ma mi raccomando che sia pane, e bevetevi del buon vino nero facendo finta che sia il mio sangue.
    Ergo se la cosa è seria , dobbiamo pensare che mangiare ciò che è buono fa bene e Dio è l’idea del buono in assoluto. Ma è difficile mangiare un’idea, l’astrazione e la metafisica non arriva nei cuori dei semplici, e poi se dentro di te c’è il figlio di Dio non puoi sfuggirgli e non serve nemmeno che qualquno di controlli costantemente affinchè tu ti comporta come dice Lui.
    Ed anche si mangiavano i corpi dei nemici per diventare più forti , che in sè era una forma di rispetto e di opportunismo; pensavano di imposessarsi delle loro qualità e della loro forza.
    Nel Cristianesimo è la stessa cosa, si “mangia” il corpo di Cristo con la speranza di essere migliori.
    Il cattolecesimo da un’importanza fondamentale a questo sacramento: è l’unione tra il Dio e l’uomo .
    Non a caso : In Cristo ,con Cristo, per Cristo. Dove IN sta per dentro ,ma poichè risulta difficile anche al più ortodosso dei Cristiani entrare in Cristo, pare più funzionale che sia Cristo entrare nei cattolici.

    Giova conoscere per illudersi di poterscegliere.

  17. Tanto per continuare ad inserirmi; non richiesto?
    La santitá la considererei una questione esclusivamente morale; ergo totalmente avulsa dalle feci papali o di chi altri.
    Che il papa possa essere considerato “santo” per definizione… ho seri dubbi; come li avrei avuti sul definire “altezza” Vittorio Emanuele III.

  18. Durante l’Eucarestia ho sempre con me un bel piatto di fave e del buon Chianti.

  19. bb pure tu anticlericale nell’anima (!) e non sopporti Benigni. Diosanto, cominciamo ad avere troppe cose in comune ed io.

  20. Ho frequentato un anno la facoltà di agraria e tra gli esami da sostenere ho incluso la materia di “Anatomia umana” che si sosteneva a Medicina…lo so può sembrare un pò strano…comunque ho imparato da un mio amico anatomopatologo che le parti del corpo umano non sono tutte ugualmente nobili…infatti quando si nomina quelle inferiori i sottoproletari in genere aggiungono:”con rispetto parlando dottore”. Esempio: “via del sopracciglio destro…con rispetto parlando”. Il sopracciglio è poco nobile. I borghesi non lo usano mai “con rispetto parlando” perchè pensano col cuore che è una delle parti anatomiche nobili…come il cervello…così loro credono…i piedi pure poco nobili…e via dicendo.

    Buona domenica Bruno

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