Ho giusto due piccole (nonché scontate) perplessità sulla Robin Tax.
1 – Perché un petroliere tassato, dopo aver sborsato chissà quale somma, dovrebbe sentirsi in dovere di diminuire il prezzo di un barile di greggio?
2 – Perché si parla di questa tassa quando una soluzione rapida sarebbe quella di eliminare le accise che ammontano quasi ad un terzo di quel paghiamo?
3 – Ma Irpinia, Abissinia e Vajont almeno li prendono i soldi per cui siamo indirettamente tassati?
4 – Da qualche parte ho sentito dire che le tasse si calcolano in base al reddito. Perché io pago la benzina quanto la Moratti o quanto Rutelli pur non avendo il loro stesso stipendio?
E siamo già arrivati a quattro perplessità.
E’ meglio che ci dia un taglio che tanto nessun Robin Hood ci salverà da questi circoli viziosi.
In teoria:
1) dal sole24ore: Robin Hood Tax, Authority in campo contro i rincari …. da quello che ho capito non sarà facile far passare gli aumenti automaticamente (ci credo poco però).
2) penso che le accise ormai siano a bilancio dello Stato come entrate fisse (da inorridere ma ho la sensazione che sia così).
3) vedi sopra
4) le tasse si … ma i prodotti no !
chissà cosa accadrà … per me il termine Robin Hood tax è già azzeccato però … alla fine nessuno verificherà cosa sarà accaduto, ma rimarrà il nome “simpatico” della tassa . IMHO naturalmente.
Io continuo ad usare la macchina il meno possibile in ogni caso.
Rosella,
1. Anche un petroliere non tassato, dopo aver incassato chissà quale somma, non si sente in dovere di diminuire il prezzo della benzina;
2. Perché le accise vanno allo Stato, che se taglia un’entrata taglia due spese;
3. Non mi risulta. Però gli autoferrotranvieri sì (ultima accisa).
4. Perché esiste la tassazione indiretta, che colpisce una manifestazione di capacità contributiva. Dovessi comprare una Ferrari, di IVA pagheresti quanto Rutelli. Con le deduzioni e con le detrazioni, tarate su scaglioni di reddito, si corregge la distorsione di cui parli: non per la benzina, e vivvadio.
Massi: io la voglio buttare la macchina. E pensare che ero così contenta lo scorso anno di aver comprato un diesel.
Diego: ma perché lo stato deve prendere delle tasse come le accise che sono completamente ingiustificate?
Lo dobbiamo prendere come dogma e amen?
Immagino che le domande fossero solo retoriche, ma tanto per non aver niente di meglio da fare stamattina:
1) La tassa è solo un tentativo di populismo a buon mercato come già è stato dimostrato da molti, numeri alla mano. Gli effetti saranno minori del previsto comunque. La domanda di carburante nel breve è del tutto anelastica, perciò la tassa – qualunque l’importo – finirà per incidere sopratutto i consumatori e non i produttori. Minacciare di aumentarla nel caso i petrolieri facessero i cattivi non cambierà le curve di domanda e offerta, non più delle minacce di tremonti di fare ai presunti speculatori cattivi tò-tò sulle manine.
2) Perchè ovviamente è più conveniente prendere due tasse, che nessuna, facendo contemporaneamente credere alla gente instupidita dal tg4 che si è buoni.
D’altro canto abbassare le tasse sulle benzina sarebbe una cosa degna solo di un mentecatto: se il petrolio è una risorsa limitata e in esaurimento bisogna incoraggiare le persone a consumarne di meno, non di più. Abbassare le tasse quando ne sale il prezzo per non farne percepire l’aumento alle persone sarebbe una cosa del tutto diseducativa e distorcerebbe la funzione segnaletica dei prezzi, oltre a far perdere soldi allo stato.
Piuttosto alziamole ancora queste cazzo di accise, introduciamo un superbollo per i carburanti tradizionali ancora più aspro, e investiamo tutto nel nostro penoso trasporto pubblico e negli incentivi per le conversioni a metano.
3) No per favore di nuovo con l’abissinia no :-) Abbiate pazienza. Se anche quest’anno vedo un altro “giornalista” tirare fuori questa storia lo vado a trovare a casa con la mazza da hockey.
L’accisa sulla benzina è X, ed è su questa che i governi basano le proprie previsioni di entrata: che nel tempo alcune componenti di questa accisa siano state definite coi nomi più fantasiosi, o introdotte nelle occasioni più varie, ad oggi non fa nessuna differenza, anche se cancellassero come faranno tutte le leggi più vecchie l’importo dell’eventuale accisa unica sarebbe sempre lo stesso, non che cambi qualcosa. E’ solo una buffonata che ogni anno salta fuori per far notizia quando non hanno nulla di meglio da scrivere così che qualcuno possa parlarne al bar.
4) In Italia nessuno paga le tasse, ed è questo il motivo per cui quelle indirette (non sul reddito, ad esempio accise, iva, bolli) ricoprono una parte consistente del bilancio dello stato. Così anche gli evasori almeno qualcosa versano.
la tecnologia dei motori a scoppio si è sviluppata a suo tempo per permettere che coloro che avevano fatto incetta di terreni nell’hinterland delle città si arricchissero.La crescita esponenziale del prezzo dei carburanti risponde esattamente a logiche opposte,le stesse che frenano sull’applicazione in scala adeguata delle tecniche OGM per la produzione di biocarburanti.Attacchiamoci al tram
Rossella, le accise sui carburanti fanno ridere nella loro composizione, ma – parer mio – la tassazione è giustificata.
Togli l’ipocrisia (e la follia) dell’accisa che finanzia la guerra in Bosnia, e metti un’unica accisa (non di scopo) sul consumo di benzina al pari di quella sul tabacco: se scegli d’inquinare un poco a fronte di una legittima comodità, qualcosina mi devi. Ingiustificata è l’assenza di politiche pubbliche di trasporto davvero alternative.
D’accordo poi con //ZK, sulla manovra populista. Pari-pari all’idiozia di tagliare l’ICI sulla prima casa praticamente a tutti.
Sono per il tassa-e-spendi, se non si era capito.
ZK: sì, erano più o meno retoriche. Tanto per sfogarsi.
Diego: io sono meno d’accordo sul tassa e ruba.
diamonds: scusa ma che c’entra la storia del motore a scoppio con le tasse inutili?
Macchè Diesel e Diesel , questo dovevi prendere :
http://www.explorecrete.com/albums/album19/donkey.jpg
Al momento non dico la mia sui punti trattati da Ninna , ma , Diamonds, ad oggi , i Biocarburanti sembrerebbero proprio non essere la soluzione .
Kluz: l’evoluzione più sensata sarebbe il metano o l’odrogeno.
Si eliminirebbero tanti problemi derivati da certi tipi di combustione (cosa che succede pure con i biocarburanti purtroppo).
A leggere analisi politiche così ficcanti e mai banali direi che mi manca Facci.
Stefano: a leggere questi commenti sotto un’opinione (o sotto uno sfogo) anche a me manca Facci.
Boh
Che senso ha questo post?
Peraltro con l’idrogeno sposti solo il problema (come produci l’en. elettrica necessaria?).
gabri: il post non mi pare parli di idrogeno ma di tasse e del sistema con cui queste vengono applicate.
Che senso ha il tuo commento?
volevo beccare il nobel per l’economia e ho spinto il piede sul pedale delle soluzioni utopichistiche,allargandomi rispetto al tema base
Pozz’ess’ accise.
Non ho capito il n.4. Vorresti dire che un giorno potrei andare da un benzinaio con la Panda e pagare la benzina tot e il giorno dopo presentarmi con l’audiA4 e pagare tot + qualchecosa? Non so se mi piace l’idea… anche no.
Mi sembra che una cosa del genere possa rappresentare anche un pericoloso precedente. Cioè, di fatto si inaugura il listino non-neutrale e il petroliere decide di praticare tariffe specifiche in base alla macchina che uso.
O forse il concetto non mi è chiaro.
filippus: no, parlavo solo del fatto che tramite una tassa come questa io pago la stessa cifra di chi ha fasce di reddito più alte di me.
In teoria è sbagliato: le tasse si pagano in base al reddito.
Con questo non proponevo un listino alternativo ma l’abolizione delle accise per l’Abissinia, il Vajont e via dicendo che sono ridicole e ci costano tanto ad ogni pieno.
A me Facci non manca nemmeno un po’.
Però mi mancano i soldi per il pieno e rinunciare all’ospedale pubblico per andare in giro in macchina mi pare un po’ masochista.
Non credo di capirci molto di economia, ma penso che il rapporto tra imposte dirette (sul reddito) ed indirette (sui consumi) sia un tema importante. Al di là delle accise. Le une si basano sul principio del “più guadagno, più pago” ; le altre su quello del “più spendo, più pago”.
Ovviamente la questione è complicata dal fatto che gran parte delle spese sono fatte per produrre, non per consumare (ad esempio la benzina degli autotrasportatori, ma anche la nostra benzina quando si va a lavoro).
Comunque, anche se le imposte indirette possono sembrare più ingiuste, il fatto che esistano in tutti gli stati mi fa pensare che forse sono ineliminabili (ad esempio l’IVA penso ci sia un po’ ovunque, trane in posti tipo San Marino o Andorra). Boh
Sul fatto di sperare che i petrolieri abbassino i prezzi, a me basterebbe che non li alzassero; ma a quanto pare, già oggi un qualche portavoce di quelli lì ha chiaramnete detto che il mercato della benzina, essendo liberalizzato, non può essere sottoposto ad alcun controllo dei prezzi. Non so se è vero, ma temo proprio di sì.
Non tutti soffrono di Facceide che in casi acuti si tramuta in Faccite con eczemi purulenti e contagiosissismi (il morbo di Faccis).
Sarò controcorrente ma penso che un prezzo della benzina sempre più alto servirà a colmare almeno in parte la mancanza di vere politiche ambientali da parte dei governi.Magari in un futuro prossimo la gente ci penserà 2 volte prima di comprare un suv o un pick up e le massaie torneranno a far spesa in utilitaria piuttosto che in monovolume.L’unico strumento veramente efficace contro il caro benzina sarebbe creare delle vere alternative alla benzina,peccato che in italia i distributori di gpl e metano siano rarissimi
la considerazione numero 1 è fuorviante, non si tassa il reddito o gli utili di un’azienda per modificare il prezzo di vendita di un prodotto, vista la base imponibile IRES IRAP e sulla liquidazione degli utili sarebbe tassato anche l’aumento o la diminuzione del prezzo del barile
La 2 è giusta, ma il problema non sono tanto le accise, piuttosto l’iva, che è calcolata anche sulle accise, quindi un’imposta sull’imposta.
La 3: sappiamo come funziona la spesa pubblica
La 4: EEEEH??????? No no, non ci siamo per niente. il pane è pane, la benzina è benzina e le imposte sono altra cosa.
Si, mi manca tanto il sig. Facci, leggendo ste cose
Giorgio: ma il voto del compito in classe qual è?
Un consiglio: non le leggere ste cose brutte. Non sapevi di poter scegliere cosa leggere? Strano.
Cosa scrivi a fare su un blog se “noantri” non possiamo commentare?
Giorgio: sarà che io non leggo e tantomeno commento quello che non mi piace.
Non ci perdo tempo in generale.
Tu perdi tempo con le mie opinioni perché?
Giusto per darmi pagelle che non mi interessano?
Dicessi qualcosa di interessante si potrebbe conversare ma non fai nemmeno quello.
I maestrini non servono per dialogare. Sprecano caratteri e basta.
E’ un problema tuo se ignori quello che non ti piace invece di discuterlo. Non il contrario, esistono i diari segreti per avere le pagine immacolate.
Giorgio: ma la tua discussione è su Facci o sul “non ci siamo”?
No, perché ovviamente non si capisce di cosa stai discutendo.
Io vedo solo una pagella su una mia opinione.
Qui i diari segreti non c’entrano nulla.
Quando proporrai una vera discussione o un vero spunto di riflessione fammelo sapere.
Altrimenti, ripeto, la tua pagella non mi interessa affatto.
ma che mi fotte a me di Facci, hai articolato la discussione in 4 punti, li ho commentati e ti ho scritto come la vedo. Ora di preciso, il problema qual è?
Quale parte di “Io vedo solo una pagella su una mia opinione” non hai capito?
Tu parli di una discussione che non c’è.
Hai solo fatto il maestrino e io te l’ho fatto notare.
Poi tu hai iniziato a delirare di diari segreti e altro, ma continuo a non vedere discussioni.
Forse era “il pane è pane”?
Effettivamente Ninna se accetti di scrivere su un blog, dove è implicita la possibilità di commentare, dovresti accettare anche chi non apprezza i tuoi scritti. Non è possibile ogni santa volta tirare fuori “ah ma perchè leggi cose che non ti interessano? Io non lo faccio, non perdo tempo così” ecchepalle, vuoi tirargli anche le trecce come alle scuole elementari?
matilde: non ci capiamo. Io sto aspettando la discussione sul post che ho scritto. Una discussione è fatta di tesi non di frasi come “la 2 è giusta” e “la benzina è benzina”.
Non serve a niente se non a criticare a raffica.
Così non è costruttivo, è solo una perdita di tempo.
Scrivo su tre blog e la tecnica dei commentatori che non hanno niente da dire è sempre la stessa: provare a infastidire chi scrive.
Lo trovo ridicolo e mi sembra giusto farlo notare.
Il commento non deve essere strumento per dar fiato al nulla. Deve servire per arricchire o smontare un post.
Peccato che la cosa vada fatta con un minimo di logica.
Finché non ne vedo critico chi critica a vanvera. Ne ho il diritto.
bah, qua siamo alla presa per il culo
Scusa però tu stessa hai premesso di aver posto domande scontate e poi ti lamenti del tenore dei commenti? Evidentemente non siamo (io, te e Giorgio inclusi) fini pensatori tali da scatenare un super-mega-stra-intelligente e arguto dibattito. Amen.
io sono finissimo, finiano e finito
Matilde e Giorgio: i fini pensatori non c’entrano nulla.
E’ evidente che non avete aggiunto niente al post se non frasi ancor più scontate delle mie.
Le più geniali di tutti: “la considerazione numero 1 è fuorviante, non si tassa il reddito o gli utili di un’azienda per modificare il prezzo di vendita di un prodotto, vista la base imponibile IRES IRAP e sulla liquidazione degli utili sarebbe tassato anche l’aumento o la diminuzione del prezzo del barile” non significa nulla specie se associata alla mia prima domanda.
Tralascio la storia del pane e via dicendo.
Poi c’è Matilde con la frase più gettonata dai commentatori che non hanno niente da dire “dovresti accettare anche chi non apprezza i tuoi scritti”.
Si accetta una critica degna di tale nome non scemenze come quelle che ho letto.
I vostri commenti sono privi di alcuna osservazione utile, come volevasi dimostrare.
Eppure, nonostante le mie scontatissime perplessità, ci sono stati commentatori in grado di dire la loro in maniera costruttiva.
Ritentate, sarete più fortunati.
Non c’entra niente? Sicura? Sicura sicura sicura?
Non sei forse tu che chiedi:”Perché un petroliere tassato, dovrebbe sentirsi in dovere di diminuire il prezzo di un barile di greggio?”
Ora, se sei ignorante in diritto commerciale e tributario non è colpa mia, cocca, io ti mettevo in guardia dal ragionare sul rapporto tassazione delle rendite dei petrolieri e dei redditi delle loro società/prezzo di vendita del barile.
Poi per te non ha senso perchè l’IRES e l’IRAP non sai manco cosa sono e come agiscono e come si applicano, calcolano e si “pagano”. Ma a sto punto non far pesare su “noantri” la tua ignoranza in materia.
Spero tu abbia almeno delle belle cosce, che almeno nella vita te la cavi comunque. At salut.
Giorgio: la mia domanda è uguale a questa: “Se ti multo per eccesso di velocità poi tu ti senti in dovere di andare più piano oppure ti rendi conto di poter fare quello che vuoi e te ne freghi?”.
Tu sei partito a raffica con cose che non c’entrano nulla.
Non sarò un genio di diritto commerciale ma tu non capisci nemmeno il senso di una frase.
Sì, ho delle belle cosce ma qui, nella società di finanza in cui lavoro, non le mostro. Chissà perché non mi serve mostrarle per vivere.
Salut!
(Giusto chi non ha argomenti poteva terminare con una frase finale come la tua.)
quello che ti ho contestato è proprio il “carattere dissuasivo” della tassazione.
Sei sicura che il provvedimento abbia lo scopo di abbassare il prezzo del barile (causato in gran parte da speculazione su scala mondiale- ma questo, lavorando in settore finanziario- lo sai meglio di me), oppure sia un semplicissimo modo di aumentare le entrate Statali andando a colpire valori indipendenti o quasi dal prezzo di vendita.
Ho usato non a caso fuorviante, proprio perchè tu hai sottinteso la volontà del governo di far abbassare il prezzo del barile, mentre la robin hood tax vuole fare altro. Se non è fuorviante questo…
Cosce, per favore cosce, signorinia!
:)
Dall’articolo che linko (ricordando anche il nome della tassa): “Per garantire il puntuale rispetto del divieto di far ricadere i costi sui consumatori, l’autorità avrebbe dovuto acquisire tutte le informazioni necessarie per verificare costantemente il rispetto della norma, accertare le eventuali violazioni adottando le dovute misure prescrittive e sanzionatorie in caso di inosservanza delle disposizioni.”
Visto come la presentano mi viene da pensare che il suo scopo sia quello di impedire che un petroliere venda un barile di greggio a 1000 euro solo perché una mattina si è alzato dal letto con il piede sbagliato.
Tu quindi sai e dai per certo che non serva a questo?
Suppongo quindi che qualcuno ti abbia detto la verità su questa tassa incitandoti a lasciare commenti a questo post.
Tanto per chiarirci, io non ho scritto cose fuorvianti.
Ho espresso le mie perplessità in base a quello che dicono i giornali “Arriva anche la contestata Robin tax che dovrà “ricanalizzare”, elevando l’addizionale Ires dal 27 al 33% e contabilizzando in maniera diversa le scorte, i presunti extraprofitti da caro-barile dei petrolieri trasformandoli in parte in benefici per i cittadini.” (Sole 24 Ore)
Ma visto che tu sei a conoscenza dell’unica verità assoluta sulla Robin Tax ti do ragione (visto che è questo che vuoi).
morosita: grazie. Non avevo visto il refuso.
E pensare che ho usato quella parola in un mare di post.
Avrò usato la frase più gettonata dai commentatori che non hanno niente da dire, ma tu pure mi sembra sia manchevole di originalità, continui a usare lo stesso ritornello da quando scrivi su Macchianera “ehi sfigatoni ma se non vi piaccio perchè mi gaurdate?Eh?Eh?”. Un conto è criticare i commenti tipici dei post di Facci che tu citi del tipo “muori impotente servo di merda”, un conto è incazzarsi perchè giustamente ti fanno notare che scrivi in maniera scontata come, ripeto, tu stessa affermavi.
matilde: non me l’ha fatto notare nessuno.
Ah, no, già. Ci sei tu con i commenti non inerenti al post.
Che novità.
Rientri solo nella categoria “provo a infastidire chi scrive”.
Buon per te.
Figurati :)
Va bene, hai vinto tu, brava. La prossima volta che ti guardi allo specchio declamando i tuoi interessanti e mai banali quesiti pensa anche a me e a tutti gli idioti che amano provare a infastidire voi meravigliose creature che scrivendo ci elevate dalla massa. La mancanza di auto-ironia e di auto-critica di chi si auto-convince di essere intoccabile e incriticabile (perchè mai e poi mai le critiche che si muovono sono all’altezza degli scritti, mai) solo in virtù del fatto che ha l’opportunità di scrivere su uno “spazio pubblico” (lasciamelo passare ) dovrebbe essere approfondito in una tesi di laurea.
matilde: già l’hanno fatto.
Più volte anche.
Stranamente qualcuno nella sua tesi di laurea mi ci ha messo analizzando il tipo di comunicazione che si crea sul mio blog.
Solo che analizzavano scambi e rapporti più interessanti dello “scrittore su spazio pubblico”/”commentatore che non ha niente da dire”.
Si sa che le tesi di laurea qualcosa di concreto lo devono pur avere.
Buona giornata!
Posso permettermi di sottolineare che anche commentare un post dichiarando che è banale è, di fatto, inerente al post?
Palidoro: prego, fai pure.
L’avessero fatto anche prima nessuno avrebbe detto niente.
Peccato che “pare un post banale” e “pane, benzina, cosce, devi accettare le critiche” non si somiglino affatto.
Ah, il potere delle parole. Sarebbe bastato così poco.
Illuminami col potere delle parole tu che sai usarle così bene e sei anche stata oggetto di studio e spiegami l’errore, sicuramente madornale, da me commesso quando ho fatto notare la tua reazione (sempre) a mio avviso spropositata in riferimento alla risposta di giorgio (per altro argomentata punto per punto come chiedevi tu e solamente tu).