Che qualcuno dica qualcosa di sinistra

L’unica cosa che mi consola di questo
risultato elettorale è che se la sinistra è sparita
l’estrema sinistra, quella dei movimenti, delle organizzazioni, dei
gruppi e dei circoli, continua a sopravvivere come sempre
perchè per loro non è cambiato assolutamente niente.

Sapere per esempio di poter ancora
godere di titoli come “Metodo dialettico e mutamento delle classi”
è già qualcosa che di per se mi mette un briciolo di
buon umore perchè non credo di poter arrivare con la medesima
incrollabile speranza all’età del vecchino ricurvo che ogni
mese mi suona il campanello di casa per vendermi una copia del
giornale del gruppo leninista della sinistra comunista.

Né credo di poter rinunciare a
pormi degli interrogativi di fronte al sit in di protesta
organizzato dal Movimento Umanista contro la costruzione di una base
Usa nella Repubblica Ceca anche perchè di fronte ad
affermazioni come quella che “il governo Ceco continua a ignorare
il 68% della popolazione, che dopo un’intensa campagna di lavaggio
del cervello continua a opporsi a questo piano e sta cercando di
realizzarlo senza indire un referendum e al più presto.” non
sono più neanche sicura di aver capito chi ha lavato la testa
a chi.

Oggi poi, di fronte alla solita
libreria, anziché il solito Fuori Binario (il giornale di
Firenze dei senza tetto) ho trovato una ragazza che distribuiva
volantini per il 1° maggio e, volendo, anche un giornalino.

“ma voi chi siete?” le ho chiesto

“noi siamo i socialisti
rivoluzionari”

“ah però! Insomma siete
abbastanza di sinistra che in questi giorni avrei proprio bisogno di
qualcosa di molto a sinistra. Vabbè dai, dammi anche il
giornalino”

“però costa un euro”

“immaginavo…. scusa, mi puoi tenere
un attimo il cane mentre cerco i soldi? Stai attenta perchè è
maleducato, indisciplinato e non sa camminare al guinzaglio”

“vabbè, se cerchi qualcosa di
molto a sinistra non puoi pretendere di avere un cane educato”

“Ecco. Poi uno si chiede perchè
la sinistra non è entrata in parlamento”

“in che senso?”

“no niente ecco l’euro”

“senti ti lascio anche questo, è
un volantino per un convegno dal titolo “emergere in città”

“e di che parlate, qual’è
l’argomento, insomma ma voi che fate? Ma siete sicuri che tutto
questo serva alla sinistra?”

“tanto cominciamo a ritrovarci”

“effettivamente ultimamente mi sono
un po’ smarrita”.

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50 Commenti

  1. vedo che non sono noiosi solo i miei di sabati sera.
    sono d’accordo che la scomparsa della sinistra caricaturale è una piacevole novità. la differenza è che per un po’ non voglio sentir parlare di sinistra. è ancora troppo fastidioso il ricordo di quella tizia della sinistra critica, quella malvestita per scelta.

  2. – Pierino, i socialisti rivoluzionari sono andati in parlamento quando?
    -Correva l’anno 1848. Fu in quel del Taiwan.

    L’euro col cazzo che glielo avrei dato all’incarnazione (secondo te) della stolidaggine universale.
    Sono contro l’accattonaggio dei bambini e dei (secondo te) menomati mentali.

  3. beh alcune cose rimangono sempre interessante (alcune eh!). ripassare i “classici” non fa mai male. per esempio visto che si parla tanto di globalizzazione riguardare l’imperialismo di lenin è molto utile. detto questo il vero problema è che quella gente (i leninisti rivoluzionari e moltissimi altri) non hanno una mentalità critica e aperta. sono quasi religiosi per le loro cose e chiusi come cozze. oltre al fatto che, in giacca e cravatta, tentano in tutti i modi carpirti il numero di telefono per fracassarti i coglioni giorno e notte…
    i socialisti rivoluzionari mi sembrano più simpatici però ma non li conosco molto se non per il giornalino che mi è capitato una volta in mano. interessante notare però che, pur essendo due gatti (è così no?), riescano a essere attivissimi nella loro opera di evangelizzazione. almeno i testimoni di Geova sono 100mila in tutta italia…

  4. A parte Bertinotti, persona che stimo in quanto tale, pur essendo lontano dalle sue idee politiche, non ho alcun rimpianto per l’uscita dal palazzo della sinistra più intransigente, schiava del no su quasi tutti i fronti e convinta depositaria di valori, che e quanto pare non bastano più ai loro ex sostenitori. Per me potete fare sit-in, chiudervi nei centri sociali o sfilare con falci e martelli e foto del Che (che magari ne ha piene le balle di voi pure lui). L’importante, è che dalla vostra posizione non possiate più ricattare nessuno, su argomenti quali la sicurezza o le infrastrutture come la TAV. Non perché non abbiate diritto di esprimervi, ma perché siete in minoranza, e in democrazia non è pensabile che un paese si fermi per i pochi.
    P.S. I termini comunismo, socialismo e rivoluzione hanno fatto il loro tempo, cambiate modo di parlare o sparirete in soffitta come gli abiti smessi e fuori moda.

  5. Pepitol sei più fazioso dei marxisti leninisti maosti castristi. Secondo me, cosa?

    E ‘sto Rocca invece con chi parla?

    ove, la malvestita per scelta me la sono persa:-)

  6. Come te la sei persa? Flavia d’Angeli, quella con i baffi in tinta col maglione.

  7. invito alexandro rocca ad andare in val di susa a spiegare che LORO sono in minoranza e che quindi gli si donerà gentilmente la TAV.

  8. “Flavia d’Angeli, quella con i baffi in tinta col maglione.” Perchè non hai aggiunto “quale Fausto quello con la evve moscia come il suo pisello?”

    Le discussioni su Macchianera sono sempre interessanti, le leggi con lo stesso spirito con il quale vedi blob: il meglio del peggio della Tv, il meglio del peggio dei blog.

  9. @Viscontessa: Non ho parlato a te in prima persona, mi rivolgevo in generale agli amici di sinistra.
    @Gioegio: La maggioranza è quella espressa dal voto a livello nazionale. Se per ogni opera pubblica ci si dovesse fermare per gli egoismi locali oggi non avremmo linee ferroviarie e autostrade. In Val di Susa non vorrebbero la TAV neppure se non ci fosse impatto di alcun tipo, solo perché non se ne sentono beneficiati in prima persona. Dare il voto in blocco a Rifondazione solo per evitare la TAV dimostra quanto gliene freghi di quello che sta al di fuori del loro orticello.

  10. Sai com’è, in questi anni ho imparato molto da chi usa continuamente espressioni come “nano pelato” e “orco ciccione” nel dibattito politico.

  11. per A.Rocca: il tuo quadro di riferimento è quello della legalità. Tu parli per etichette. Se ti dicessero che il dott. Josef Mengele è un santo tu ripeteresti che è un santo e io un demagogo fazioso a negarlo. Se ti dicono che quelli della Val di Susa sono egoisti tu lo ripeti. Se per legge stabilissero la “caccia al negro” tu vi parteciperesti convinto di essere nel giusto. Mi spiace ma se la tua analisi non riesce ad essere più profonda del quadro legalistico-legalitario significa che hai il cervello spappolato dalla tv e dal gruppo RCS e l’Espresso (o peggio). Questo non vuol dire che quello che dici tu non abbia senso. Tutto ha senso se molta gente lo ripete. Anche la caccia al negro a volte ha avuto un qualche senso per qualcuno. Anche la TAV a dire il vero. La tua in generale mi pare una visione piuttosto privatistica delle cose. Essere cittadini ed esercitare degnamente il proprio diritto di essere uomini e donne non significa solo fare una croce o una x ogni 4 o 5 anni su di un foglio di carta e rimettere tutto agli altri che di solito non sanno un beato cazzo di quello che capita a noi e di quello che noi vogliamo (come se con una X la maggioranza degli italiani ha detto si alla tav. non facciamo ridere i polli).
    Detto questo ti invito a non cadere nei luoghi comuni. Nessuno ha votato in blocco rifondazione. Il consenso no-tav è trasversale nella bassa valle. Nell’alta non ne ho idea.

  12. “quella tizia della sinistra critica, quella malvestita per scelta” (Over); “Flavia d’Angeli, quella con i baffi in tinta col maglione” (Murmur).

    E poi sarebbe la classe politica ad esere marcia?

    Vi ricordo che il vostro nuovo premier ha appena mitragliato una giornalista russa che faceva domande “scomode” a Putin (inutile ricordarvi Anna Politkovskaja e le centinaia di oppositori della tirannia di Putin uccisi, dubito sappiate di cosa si parli), e la cosa più intelligente che vi riesce di fare è prendervela con l’aspetto di una candidata premier, che politicamente ha pesato come il due di picche quando briscola è quadri ma che in ogni caso è stata una candidata premier ma soprattutto è una cittadina italiana.

    L’Italia è nella merda, e il merito è vostro e di quelli come voi. Dovreste solo vergognarvi.

  13. Murmur, non so perchè, da una persona con il tuo profilo mi aspetto che se fossi al potere proporresti un disegno di legge per chiedere il visto e le impronte a tutti quelli che entrano sui siti web italiani se provengono dai paesi africani anche se solo atraverso un computer.

    Per mia fortuna l’italia, o quel che ne rimane, è piena di Igi….

  14. Igi se l’Italia è nella merda non hai che da fare la valigia e tornare quando sarà di nuovo di tuo gusto, al momento la maggiorparte dei cretini ha voluto così. La tua giornalista è nel migliore dei casi una stupida, nel peggiore una provocatrice. Quando si ottiene di porre domande a uno dei massimi leader mondiali con presente un altro futuro esponente politico di rilievo e si parla di gossip ci si dovrebbero aspettare pedate nel sedere, altro che finto mitra. Quanto al gesto in sé di Berlusconi, non vi siete accorti ancora che più fate le pulci a queste sciocchezze e meno vi rendete credibili sulle cose serie? In quanto alla candidata, io non ho commenti sulla sua persona, ma chiedo a te se sei mai partito lancia in resta contro quelli che su Berlusconi hanno insulti a raffica.

  15. “Igi se l’Italia è nella merda non hai che da fare la valigia e tornare quando sarà di nuovo di tuo gusto”

    Oh grullo, all’estero ci sto da quattro anni.

    “La tua giornalista è nel migliore dei casi una stupida, nel peggiore una provocatrice.”

    Quindi secondo te un giornalista, una volta ottenuta la possibilità di interloquire con un capo di Stato, dovrebbe evitare di porre le domande che ha in mente (quali che siano, ti ricordo il concetto di democrazia visto che l’Italia è una democrazia. O no?) e porre solo domande comode, semplici e bocchinare. Grandioso, fulgido esempio di libertà di parola applicata al giornalismo ai tempi del colera berlusconiano.

    “Quando si ottiene di porre domande a uno dei massimi leader mondiali con presente un altro futuro esponente politico di rilievo e si parla di gossip ci si dovrebbero aspettare pedate nel sedere, altro che finto mitra.”

    Io spero che tu sia in malafede e che non ti renda conto delle enormi bestialità che dici. Parla con un russo qualsiasi, ripensa trenta volte a quello che ti ha detto e poi apri la bocca.

    “Quanto al gesto in sé di Berlusconi, non vi siete accorti ancora che più fate le pulci a queste sciocchezze e meno vi rendete credibili sulle cose serie?”

    Questa E’ una cosa seria. Avete rotto i coglioni con gli scherzi. La gestione di uno Stato allo sbando E’ UNA COSA TREMENDAMENTE SERIA!

    “In quanto alla candidata, io non ho commenti sulla sua persona, ma chiedo a te se sei mai partito lancia in resta contro quelli che su Berlusconi hanno insulti a raffica.”

    Sì, sempre.

  16. “Igi se l’Italia è nella merda non hai che da fare la valigia e tornare quando sarà di nuovo di tuo gusto, al momento la maggiorparte dei cretini ha voluto così.”

    Dimenticavo la chicca: non sei d’accordo? Fuori dai coglioni.

    Ribadisco con tutta la forza che ho in corpo: dovreste vergognarvi mille volte per aver distrutto in quindici anni il tessuto sociale millenario italiano.

  17. Igi, io all’estero ci sono da 20 anni, e per questo non voto. Noto comunque che nonostante la tua presupposta superiorità intelettuale non solo non capisci quello che ti si dice, ma perdi facilmente la calma. Non ho detto che i giornalisti non debbano fare domande scomode, ma la domanda sul matrimonio con la giovane ginnasta era fuoriluogo in un summit politico, pur se avvenuto in ambiente privato. Le domande giuste erano sugli ex sovietici ora candidati ad entrare alla Nato e i rapporti con gli USA sullo scudo missilistico. Comunque prima di parlare di tessuto millenario italiano, rammenta che fino a 150 anni fa l’Italia esisteva solo sull’atlante geografico e che le diverse zone del paese hanno avuto influenze diverse dovute alle occupazioni. Una cosa è certa, questo paese non è di sinistra, ficcatelo in testa e smetti di fare la Cassandra rosicona.

  18. sono le sette di mattina di lunedì e ho voglia di essere puntiglioso. sig. igi, che mi accusa di essere il nuovo cerbero solo perchè ho detto che una si veste male, per scelta pure: quella tizia è la caricatura della donna di sinistra che non deve per forza essere bella, nè elegante, nè femminile, nè donna per fare politica. è una sintesi di luoghi comuni sull’essere donna di sinistra in italia. è una di quelle che ti deve dimostrare che puo farcela perchè lei c’ha la testa e l’aspetto non conta. e sono pure convinto che questa tizia lo faccia di proposito, è la sua divisa d’ordinanza, è una suora del “comunismo italiano da bar”. si, quel “comunismo italiano da bar” che ci siamo levati dalle balle. e me ne rallegro. e comunque la battuta di murmur mi ha fatto solo ridere mentre pensavo “si si, è lei”. non mi sono venuti in mente i problemi dell’italia dal ’22 ad oggi. sono proprio un cinico, eh? …pagliacci.

  19. Questo commentario dimostra due cose.

    Che chi denuncia un certo complesso di superiorità esibisce una bella dose di disprezzo del tipo che critica negli “altri”.

    E che sotto sotto, si parla di complesso di superiorità ma si ha in mente il complesso di inferiorità. Il proprio. E neanche sotto sotto.

  20. Qualche buontempone qui ha scritto che qualcun altro (ma chi? non è dato di sapere) dovrebbe vergognarsi per “aver distrutto il tessuto sociale millenario italiano”.
    Tessuto sociale? millenario?
    Ohibò ma chi sono questi mascalzoni che distruggono tessuti sociali?
    Di certo abbiamo che nonostante la possente tranvata elettorale in molti fanno ancora finta di non capire, parlano di massimi sistemi cosmici pur di non affrontare il discorso sulla realtà qui e adesso.
    Più che uno smarrimento, uno straniamento.

  21. “Qualche buontempone qui ha scritto che qualcun altro (ma chi? non è dato di sapere) dovrebbe vergognarsi per “aver distrutto il tessuto sociale millenario italiano”.”

    C’é scritto.

    “Tessuto sociale? millenario?”

    Si, “millenario” é una bella troiata, lo ammetto.

    “Ohibò ma chi sono questi mascalzoni che distruggono tessuti sociali?”

    Di nuovo: c’é scritto.

    “Di certo abbiamo che nonostante la possente tranvata elettorale in molti fanno ancora finta di non capire, parlano di massimi sistemi cosmici pur di non affrontare il discorso sulla realtà qui e adesso.”

    Meraviglioso. Si aspettava giusto qualcuno che spiegasse qual’é “il discorso sulla realtà qui e adesso”.

    “Più che uno smarrimento, uno straniamento.”

    ?

  22. HTTP,
    mi riferivo alla notiziola postata, alla generazione de dieficienti che partorisce la televisione di stato, non stato, mezza botta, scopa!

  23. Se passa il federalismo fiscale voglio vedere come mangiano al sud, al nord non c’è nessun problema (sono lombardo ma non leghista).

  24. Se fanno il federalismo fiscale chi paga le pensioni del nord? Lo sapete che pesano per il 75% del costo totale? Se fanno il federalismo fiscale chi paga gli interessi dei BOT? Lo sapete che la maggior parte dei BOT sono sottoscritti da persone del Nord? E se fanno il federalismo fiscale noi a Roma ce la caviamo alla grande, abbiamo l’ENI, l’ENEL, la Telecom, che alimentano anche quelli del nord.

    E poi, pensate che possa bastare di spostare la sede della Fiat a Reggio Calabria per spostare tutte le sue tasse al Sud? Pensate che gara ad abbassare le aliquote per accaparrarsi le aziende oppure che ricatti potrebbe fare la FIAT al Piemonte: Se non mi abbassi le tasse sposto la sede legale in Sicilia!

    Il federalismo fiscale (se non in una parte forse più ampia di ora, ma sempre in dimensioni minime) è una grande gigantesca cazzata. Fare il federalismo fiscale, come lo vogliono quelli della Lega, vuol dire la fine dello stato unitario.

  25. Sarebbe che io mi prenderei la residenza dove le aliquote sono più basse. … E poi vienimi a controllare se passo più giorni a Catania che a Milano.

  26. @Ventomare Io vivo in Svizzera, qua il federalismo fiscale è la prassi e funziona benissimo. Quando pago parte rimane al comune, parte al cantone e una parte più piccola allo stato federale. Ma sono il comune ed il cantone ad erogarmi i servizi principali, come strade, ospedali, istruzione. Al sud non mancherebbe niente, senonché potendo avere i soldi da Roma senza fare troppo sforzo si lascia gestire dalla criminalità. Il Veneto non è una regione ricca di risorse naturali o altro, e La Lombardia non è baciata dalla fortuna con chissà cosa. I veneti una volta erano i terroni del nord, poi si sono rimboccati le maniche e hanno creato un tessuto che oggi li ripaga. Al sud l’industria più redditizia è la camorra, ma purtroppo le tasse non le paga. I lavoratori al nero sono in percentuale altissima rispetto al nord, quindi sono entrate in meno per lo stato. Se le regioni del sud si autogestissero sarebbero costrette a porre rimedio, e allora si che si comincerebbe ad investire.

  27. Signor Rocca, la Svizzera non è l’Italia. Tanto per cominciare un bel pezzo di Pil è fatto con la nostra ricchezza evasa. E questo succederebbe in piccolo anche se le regioni italiane avessero autonomia impositiva. Paradossalmente le regioni più povere si arricchirebbero con i soldi degli evasori del nord. Ed il nord pur lavorando si impoverirebbe. Secondo poi la Svizzera non ha il più grande debito pubblico d’Europa ed uno dei più grandi del mondo, con il che dobbiamo rimborsarlo. E questa è un’eredità lasciataci dai 10 annni peggiori della nostra storia, dal ’82, al ’92. Il sacco italiano perpetrato dal CAF (Craxi, Andreotti, Forlani). terzo la Svizzera non ha una struttura di psesa sociale come quella italiana, noi paghiamo il 14 per cento di PIL in pensioni e la maggior parte sono di ex lavoratori del nord. Sommati spesa per pensioni e spesa per interessi fanno la bellezza del 20% del PIL. E questa spesa è indivisibile. Poi abbiamo la spesa per la difesa che la Svizzera non ha. Poi abbiamo l’evasione fiscale che la Svizzera non ha, circa 10% del PIL. E non è che cambiando la struttura dello stato automaticamente elimini i difetti degli italiani. Al nord l’evasione è alta come al sud, se non di più. E poi la Svizzera ha una struttura cantonale molto forte naturale e storica per il fatto che ci sono aree del paese che sono diverse per lingua, derivazione cosa che in Italia non è. Bossi parla di Insubria e già la si nota la cazzata, L’insubria è proprio una macroregione europea che include proprio parte della sua Svizzera.

    Le dico queste cose per farle notare che certo qualcosa si può fare per localizzare il controllo della spesa e della qualità dei servizi, ma non come da voi, e che certi messaggi populisti e semplificatori poi vanno misurati con i problemi e le complessità reali, stanno bene attenti a non distruggere quanto di buono c’è nello stare insieme in uno stato. Di danni se ne possono fare tantissimi quando prevalgono egoismi e chiusure.
    Ogni entità territoriale che si caratterizza come statuale ricrea al suo interno, amplificandole le ingiustizie che già ci sono. Ricchi più ricchi e poveri più poveri. Non è una caso che l’Europa nasce per salvarci dalle abberrazioni nazionalistiche che tanto male hanno fatto e per moderare i difetti nazionali. Noi abbiamo bisogno di apertura non di chiusura per diventare migliori.

  28. Federalismo fiscale, passaporto per varcare il Rubicone, certificato di L2, impronte digitali usa e getta, grana padano su ordinazione, maltagliati di color verde padania, gorgonzola formaggio nazionale, torte nuziali a forma di arene di verona, cecchini negli eurostar oltre Roma direzione Nord, obbligo di ingoio della carta argentata per i terroni dopo aver consumato ‘a marenna, gara di sputo libero per alunni contro prof. del bacino mediterraneo, obbligo di catene a bordo in caso di terroni sull’autogrill,
    TUTTO
    purchè si levano dai coglioni e ci permettano di staccarci da loro, fancazzisti marziani del cazzo.

  29. @Ventomare : pensioni ad ex lavoratori del nord, non è che al nord si lavora di più? (la maggior parte sono persone del sud, salite nelle grandi fabbriche)Non sono razzista, ma non mi piace questo parlar sempre male del nord. (vedi la frase : Al nord l’evasione è alta come al sud, se non di più : come fai a dirlo, portami i dati reali)

  30. @Ventodimare Prendo nota e concordo che ci sono differenze, ma sono ancora convinto che uno stato troppo centralista non è una soluzione. In quanto alla Svizzera, sappia che seppur paese neutrale, la spesa militare è sempre stata altissima, forse maggiore che in Italia in proporzione agli abitanti. Essendo stato 10 anni nell’esercito (ho la doppia nazionalità) conosco bene l’argomento.

  31. Iniziamo con Alitarpalia

    La prima vera partita dell’Italia, oggi, si gioca su Alitalia. Dovessero aver fatto il primo guaio ancora prima di andare a Palazzo Chigi? Perché qui noi terremo conto ed il conto di tutti i guai combinati, e chiederemo ragione e spiegazioni a quelli che, almeno come elettori, sono parte di questa nuova maggioranza.
    Dove sono i figli di Berlusconi, gli imprendotori del Nord e la nuova cordata? E’ Aeroflot, con le pezze al culo e sugli aeroplani, il salvatore?
    Invece della cordata Berlusconi ai lavoratori Alitalia gli ha dato prima la corda, fingendo di essere a conoscenza di un’iniziativa imprenditoriale reale, e poi il sapone tagliando i ponti ad Air France facendoli scappare (devo dire che i sindacati gli hanno dato una bella mano), per far contento Bossi su Malpensa.
    Posta in gioco: 20.000 posti di lavoro e la nostra compagnia di bandiera. Oppure ancora una volta i soldi dei cittadini buttati al vento. Iniziano bene le liberalizzazioni.

    P.S.: La seconda promessa di Berlusconi è che deve stare a Napoli almeno tre giorni a settimana fino che non ha risolto definitivamente i problemi della munnezza. Vigileremo su questo impegno solenne, spero che lo facciate voi più di noi che lo avete votato.

    Perché va bene tutto ma adesso basta a cazzate, le parole sono pietre, perché stiamo ballando sull’orlo del baratro.

  32. Http500, vuoi dire che i figli di Berlusconi sono caduti dalle nuvole e poi hanno detto che non se ne parla proprio perchè si sono spaventati dalle accuse della sinistra di conflitto di interessi?

  33. Air France si è ritirata non certo e non solo per le sparate di B. Contro Spinetta c’era una forte ostilità anche in molti settori del governo uscente e questo è stato chiaramente percepito.
    B. si è solo inserito a suo modo e a suo interesse in una situazione già degradata.
    Ma le responsabilità maggiori continuano ad essere dei sindacati, non ci piove, sono loro che avevano in mano le chiavi del negoziato, se il piano industriale di Spinetta fosse stato accettato per tempo senza quegli incredibili rilanci (che ci hanno riportato ai tempi delle PPSS) l’accordo sarebbe stato firmato, e a quel punto i giochi sarebbero stati fatti. Non ci sarebbe stato spazio per i giochini che sono venuti dopo. Come sempre in una trattativa economica i puffaroli emergono quando le persone che dovrebebro assumersi la responsabilità di decidere non lo fanno per scopi che nulla hanno a che vedere con l’oggetto del contratto.

  34. Sì, Caterina, ma dato che io (non so tu) mi sentirei di escludere che Alitalia sia peggiorata al punto di non ritorno nell’anno e mezzo crica del Governo Prodi oso pensare che i problemi dell’Alitalia stessero già lì da un bel po’. Anzi, c” addirittura chi ricorda un medesimo ghe pensi mi PRIMA del precedente mandato di Berlusconi. Oddio, il governo Prodi è stato ” disastroso” ma credo che rovinare una compagnia aerea in un anno e mezzo sia al di fuori delle sue possibilità. Inoltre, Prodi aveva la ” zavorra ” della sinistra massimalista, buona sola a dire no, etc..
    Mentre invece il precedente governo Berlusconi aveva una trentina di parlamentari in più. E poteva ben operare qualche forzatura. Anche perchè, la scusa ufficiale di certe mancate azioni del Governo Berlusconi è stata l’Udc. Ma mi sentirei anche di escludere che l’UDC abbia interessi in Alitalia, meridionalista com’è.
    Ma abbiamo capito. Lo sappiamo già. SE non riesce qualcosa, il Berlusca dà la colpa agli altri E i suoi sostenitori pure. Nei giorni scorsi, Silvio aveva il merito di avere costretto la Francia ad alzare la posta. Adesso, Silvio non c’entra niente. Lui ha solo approfittato della situazione. Putroppo, spalleggiato da gran parte dell’informazione.

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