Sexpolitik 2008

Vabbeh, prima guardate le foto del calendario.
Sì, sono nude.
Poi ne parliamo.

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Copertina
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Gennaio
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Febbraio
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Marzo
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Aprile
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Maggio
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Agosto
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Settembre
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Ottobre
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Novembre
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Dicembre
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Retro 2
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Retro 3

Morale: ma che Lamberto Dini, quali senatori a vita, che gerontocrazia: è tutta salute quella che tiene in piedi il governo Prodi.
Il bailamme di questi giorni rischiava di farci perdere la vera notizia politica del periodo, questa: è uscito «Sexpolitik 2008 – senza veli per Prodi», un nuovo e rivoluzionario calendario interpretato da tredici ragazze di Reggio Emilia «tutte rigorosamente con la testa ben piantata sul collo nonostante la giovane età».
Sono nude lo stesso, ma «si sono spogliate a fin di bene, per una giusta causa: si sono fatte ritrarre senza veli allo scopo nobilissimo di sostenere anima e corpo il loro celebre compaesano». Insomma: vogliono «solidarizzare senza se e senza ma con il governo in carica, continuamente minacciato dall’eventualità della crisi, quindi difendere il programma politico e la tenuta complessiva del’Unione».

Una buona causa, insomma: non è uno di quei calendari da camionisti o da berluconiani che ormai ci sommergono, roba volgare e senza obiettivi sociali. C’è anche scritto: «Politically correct, cento per cento Romano girls, il primo calendario di lotta e di governo». Dicono sul serio: «Tredici ventenni della porta accanto scendono direttamente in campo, nell’agone istituzionale, mettendoci la faccia».
La faccia. In effetti non ce n’eravamo accorti, c’è anche quella.

Conclude la cartella-stampa: «Un lunario quindi erotically correct che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla bontà della squadra di centrosinistra, la quale, pur tra mille difficoltà, sta guidando con discreta lucidità, serietà e serenità questo strano e contradditorio Belpaese». Urrà.

Sempre più surreale. In effetti non l’avevamo mai visto un calendario del genere, ed è senz’altro la nostra becera superficialità a farci sembrare le tredici pischelle reggiane come tredici semplici ragazze a culo nudo.
La correttezza politica, in fondo, è uno stato mentale: basta un attimo e al posto del consueto esibizionismo intravedi il fine anziché i mezzi, vedi tredici ministri anziché tredici biotte, vedi addirittura Prodi: mortadelle, insaccati vari, prosciutti, frutta fresca. Che genio: e noi che vedevamo tredici ignude come tutte le altre.
Tu vedi le foto, e loro posano, una si mette il rossetto, una fissa la camera in una location da muratore, un’altra gioca a biliardo in mutande, un’altra sempre in mutande sali in piedi sul jukebox (scene del Paese reale, cose che si vedono tutti i giorni, mica Berlusconi e la sua plastica) e poi c’è un’altra che si struscia contro il muro, e infine, giocoforza la più bollente, c’è quella che poggia il deretano sul caminetto.

La migliore è febbraio, non ci piove: Monia Elefante di Scandiano. Le altre sono di Canossa, Cadelbosco Sopra, Villalunga di Casalgrande e altri paesi stile ‘Novecento’ di Bernardo Bertolucci. Eccola, la società civile di sinistra. Pronte a tutto: «Tieni duro romano, noi saremo sempre con te, anima e corpo». C’è da tener duro davvero. Eccolo il ricambio generazionale: mica sciacquette come tutte le altre, si capisce subito che a queste qui di apparire non importa nulla, che non c’è esibizionismo né malizia in quegli sguardi, in quelle posture, come dire, in quelle terga: «Le giovani e bellissime protagoniste di “Sexpolitik 2008” sono tutte alla loro prima esperienza fotografica, abitano su e giù per il territorio reggiano, hanno dai 20 ai 28 anni e tra loro ci sono impiegate, parrucchiere, studentesse e persino una giovane mamma».

Ma soprattutto, hanno fatto la fila alle primarie.

Sono dilettanti, ma sono nude: conta questo, in primis. In secundis, tuttavia, l’iniziativa è ascrivibile alla miglior tradizione di militanza e di volontariato di cui questo Paese può fregiarsi: quell’Italia no-profit, ossia, che resta l’Italia migliore, il Paese che per una giusta causa già ci propose lieti calendari di casalinghe, parrucchiere, pallavoliste, hockeyste, un fracco di gente nuda, sì, ma per beneficenza, per aiutare i più deboli, soccorrere i bisognosi e quelli che non ce la fanno, che ci fanno pena, che ci fanno voltare la testa dall’altra parte.
Il governo Prodi, sì.

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50 Commenti

  1. Naturalmente tutto cio’ e’ ridicolo, sia il fatto in se’ sia usarlo per attaccare neanche tanto velatamente Prodi, che ovviamente non c’entra niente.

    Pero’, voglio dire, le sbomballate di centro-sinistra fanno un calendario, ma quelle di centro-destra vanno direttamente in parlamento, dopo essere passate per il via, ovvio.

  2. Filippo, fosse colpa del Falerno!!!
    Purtroppo e` Sangiovese-Rubicone, quando non Trebbiano.
    Anche se, scusate la volgarità, vita insegna che quando si sfoderano tette, prima o poi incalzano i coglioni.
    Sarà un augurio!!!

  3. GRazie, M. Avevo pensato ad un commento simile al tuo. Ma tu l’hai scritto e forse pure pensato meglio di me.

    ( M, però, smettila di commentare FAcci. Per leggere te mi costringi a leggerlo. Eccheca…, e basta)

  4. nude? tette? culi? ma dove? DOVEEEE??
    quelle sono più vestite di suor germana e suor paola.
    cmq le guardo e penso: sono ruspanti, naif e innocue.

    per dire: la carfagna, la gardini, la carlucci, la brambilla… la santanchè… la mussolini… non sono innocue.
    (a proposito: bel culo, onorevole!) (vale per una a caso)

  5. Mi riferivo ai coglioni dei membri del governo.
    Sia chiaro. Non voglio storie.

    Cmq ragazzi, che il Facci non possa scrivere un post tutto sommato di costume, senza che vi ci scagliate a lama in bocca, non va mica tanto bene.

    Poi è chiaro a tutti che ieri, a sentire la Brambilla su 8 e mezzo, non si poteva fare a meno d’immaginarla in certe posizioni, su e giù per la villa di Arcore. Oddio, quando me la sono immaginata tutta sudata in prossimità del mausoleo con Silvio alle calcagna, ho dovuto cambiare canale.

    Ma questo è umano, penso io.

  6. Pepitol, articolo di costume?

    Ma se in una cartella sola cita Prodi 6 volte (2 come “Romano”), 1 Dini e 6 volte la radice di “politica”!

  7. Si, credo ci sia scritto qualcosa del genere.
    Non è italiano? Mi scuso. Spero la Bossi-Fini non preveda l’espulsione immediata di uno straniero che si permette di scrivere su un blog italiano.
    Rassicurami ti prego.

  8. Pepitol, non eccepivo sull’italiano. Non potrei permettermelo, tra l’altro, visto che faccio molti errori, nello scrivere. MI sembrava solo, come dire…non mi viene il termine, vediamo…diciamo …decisamente esagerato?

  9. Com’era la storia? C’era un pesciolino che viveva in una sudicia palude melmosa, tutta miasmi e liquidi marcescenti. In realtà, ci si era abituato, anzi non ci aveva mai fatto caso, perché lì era nato cresciuto e gli avevano insegnato che quello era anche il migliore dei mondi possibili. Il pesciolino, però, era un po’ crucciato da quando un vecchio pescegatto gli aveva raccontato di terre leggendarie, oltre la superficie, dove non tutto intorno era melma e liquame… certo, una giornata di merda poteva capitarti. Però era un posto da vedere.
    In realtà il nostro pesciolino non si fidava: “Sicuramente il pescegatto mente” pensava. “In effetti mi hanno detto che è un po’ stupido… ma voglio dargli una possibilità: andrò fino in superficie per dimostrare se mente o dice la verità”.
    Così, un bel giorno, il pesciolino decise di nuotare fino in superficie per vedere se fosse vero ciò che gli aveva raccontato il pescegatto. Sulla sua strada incontrò anche altri pesci strani che provenivano dalla direzione contraria alla sua. Anche alcuni di essi gli confermarono che esisteva davvero un posto, ormai non lontano da lì, dove non tutto era melma e liquame. “Anche voi dei poveri buguardi invidiosi” gli rispondeva il pesciolino. “Dimostrerò anche le vostre menzogne”, pensava mentre tirava dritto.
    Dopo pochi colpi di coda, il pesciolino cominciò a vedere che l’ambiente intorno si schiariva e il tetto del suo mondo si avvicinava. “Ci sono quasi”, si disse. “Ancora poche pinnate e vedremo”.
    Il caso volle che, da quelle parti, svolazzasse un piccione che, il giorno prima, aveva mangiato dei vermi avariati che gli avevano provocato un terribile mal di stomaco. Proprio nel momento in cui il pesciolino mise finalmente la testolina fuori dall’acqua, con incredibile tempismo, il piccione non riuscì più a trattenerla, sicché una cacchina cremosa precipitò a piombo proprio sulla testolina meravigliata del pesciolino, ricoprendola completamente. Il pesciolino, a quel punto, fece subito marcia indietro, ma sentendo che qualcosa era cambiato in lui. Adesso era convinto e poteva dirlo a tutti: il vecchio pescegatto e tutti quegli altri pesci erano solo dei bugiardi. Non esisteva nessuna terra immacolata o un po’ più limpida della loro palude. Ormai era grande e della vita aveva capito tutto.

    Morale: perché quando si guarda il calendario che è nell’occhio del vicino si critica immediatamente, e quando ci si accorgeva del Lele Mora (tanto per citare l’ultimo arrivato) nel suo (gazebo) si taceva sempre?

  10. RACCOSS.
    Prima di “articolo di costume” c’è pure scritto anche tutto sommato.

    Ho capito che per molti, alcuni, due, tre, cinque, ognuno in coscienza si metta dentro o fuori il pronome indefinito, quando di FF si parla è vietato entrare nel merito, buttarla sullo scherzo, non prendere il pezzo come frutto della dettatura di Satana in persona.

    Cazzi vostri, cioè di coloro che dentro il pronome indefinito si con-gregano: io alla Brambilla du colpi glieli darei!!!

  11. Pepitol , non devi essere proprio apollineo. Basta che i tuoi commenti siano riferiti alla realtà, e non parti della tua fantasia. IL coltello tra i denti e lo scagliarsi erano nella tua fantasia.

  12. Sonia è la migliore , una geri halliwell de noartri.
    Certo , credo che sia difficile trovare il Romano con ste squinzie sulle ginocchia in consiglio dei ministri. Poi DiPietro vorrebbe pontificarci sopra , Dini togliere il limite di una gnocca ciascuno ,e Rifondazione una equa ridistribuzione proletaria della stessa.
    Effettivamente e compiutamente ,
    Chiù pilu pi tutti!

  13. Prodi non c’entra niente con le velleità femminili di stare a culo nudo in ogni officina che si rispetti, e tramite quello (se va bene) finire in televisione, sempre a culo di fuori. Adesso che la Gregoraci ha attaccato il cappello, si libera un posto come resident Zinna di Gomma, e si sa, il Velinismo non è né di destra né di sinistra.

    Il pezzo fa ridere, e parecchio. Le implicazioni, in compenso, fanno piangere. E parecchio.

  14. le veline di sinistra mi stanno pure bene. sono i calciatori che mi stanno sul cazzo.
    __________
    W la linea.

  15. Sì, è qui. Non ci crediamo che preferisci febbraio, sei più un tipo da settembre. La mamma dev’essere quella col boa di struzzo.

  16. Pensare che se al posto di Prodi ci fosse il Silvio, al mese di settembre comparirebbe quella gnocca della Prestigiacomo.

  17. E’ bastato postare le biotte in questione per sderenare completamente il filo dei commenti. Poi dicono che le donne sono sceme :D

  18. Ma che le donne sono sceme lo dici tu.
    A me mancano circa 3500 milioni ancora da conoscere: figurati se mi permetto di avanzare delle ipotesi.
    La Prestigiacomo però… un bel bondage con la Prestigiacomo.

  19. Giulia,
    hai preso in considerazione l’ipotesi che è stato fatto apposta? ti ha sfiorato l’idea, solo per un attimo? Commentare questo post di Facci è tempo sprecato anche perchè a chiudere il discorso ci ha pensato M nel commento #2
    “Naturalmente tutto cio’ e’ ridicolo, sia il fatto in se’ sia usarlo per attaccare neanche tanto velatamente Prodi, che ovviamente non c’entra niente.

    Pero’, voglio dire, le sbomballate di centro-sinistra fanno un calendario, ma quelle di centro-destra vanno direttamente in parlamento, dopo essere passate per il via, ovvio. ”
    Cos’altro vuoi aggiungere? nulla. rimane il cazzeggio. :)

  20. Scusa Giulia, mi sono veramente deviato per colpa della Prestigiacomo e del Bondage.
    Guarda che i commenti sono pertinenti, aderenti all’argomento da Facci proposto, nel fondo e nella forma.

  21. Certo che mi ha sfiorato l’idea; ma questo non mi impedisce di divertirmi con la reazione quasi pavloviana dei commentatori davanti a dodici paia di tette esposte :)

  22. Ricordo una disquisizione di Bordone sul seno a Condor.

    Vabbè che siamo fissati noi maschietti….

    cmq ribadisco… settembre!
    Ma non eravamo qua per il cazzeggio? se sapevo che c’era il Moige mica mi ci infilavo.

  23. Tsk. Giulia: per tua informazione dodici paia di tette non mi fanno nessun effetto.

    Io preferisco i sederi.

  24. Ciro Piccinini è uno degli autori del calendario,non proprio un “amicone” di prodi,più un’amico del Foglio,non è che stai facendo anche tu pubblicità ad uno che pur di mangiare ha fatto un calendario “a favore di Prodi”?
    Non prendetemi troppo sul serio!Io non valgo nulla!

  25. E però la dovete piantare di dire “donne nude” per intendere “spicchio di tetta”. Che siano calendari di Prodi o vendute sul bancone di Ten Magazine la storia è la stessa: donna nuda significa NUDA, senza ALCUN vestito.
    Devo organizzare una class action.

  26. X D.L. (quello del pesciolino)
    La storia del pesciolino è perfetta ma mi viene un dubbio…Non è che sei Daniele Luttazzi?
    Se si, ti prego col cuore di non umiliare più la tua cospicua intelligenza commentando i post di Facci
    Filippo

  27. “Pero’, voglio dire, le sbomballate di centro-sinistra fanno un calendario, ma quelle di centro-destra vanno direttamente in parlamento, dopo essere passate per il via, ovvio”

    Ecco, l’hanno già scritto.
    Meno male che c’è la Carfagna a tenere alta la reputazione delle soubrette italiane, caro Facci. Ringraziamo il Cielo.

  28. In verità la cosa che potrebbe preoccupare di più è che a sceglierle sia stato Sircana … in effetti quella di agosto lascia qualche perplessità!!!

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