Donnina

Nel casino seguito alla vicenda strettamente personale dell’onorevole Mele spicca, fulgida come la stella cometa, la parola donnina.
Da un’intervista a La Stampa:

Faccio una riflessione a voce alta: quanti parlamentari vanno a letto con le donnine?

Non gliene frega nulla al mio elettore se io vado con una donnina. A lui interessa che io risolva i problemi del territorio

Ma che vuol dire? Donna di facili costumi? Battona? Una che la dà a tutti?
Non so a voi, ma a me odora tutto di parrocchie, sagrestie, baciapile e commenti pesanti sulle donne che lavorano su una strada.

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50 Commenti

  1. mia madre, formatasi in parocchie, sagrestie, baciamenti di pile dice “donnine”.

    A me fanno pensare anche a donne di ridotta statura. Non so, pigmee.

  2. Donnina allegra. Una che se la gode (perché le puttane, com’è noto, se la godono tantissimo), rispetto alle donne serie (non allegre), che non la danno a pagamento. Ah, no, questa non gliel’ha mica data a pagamento.

    Gliel’ha data gratis, è lui che le ha fatto un dono in denaro.

    (Ma bafangulo.)

  3. Che male c’è nel prostituirsi quando questa è una libera scelta?
    Perché non riapriamo le case chiuse per quelle donne che volontariamente decidono di fare la “professione”? Ma quanta ipocrisia in chi condanna la prostituzione senza fare differenza tra le schiave del sesso e quelle donne che per convenienza fanno le squillo! Una donna non perde certo di dignità se si vende……ma quando mai, semmai diventa solo un po’ meno donna, una donnina appunto.

  4. niente di nuovo sul fronte occidentale.Un altro di quelli che continuano a pensare che che gli elettrodomestici da cucina vengano usati dalle mogli baldracche per recuperare tempo per i tradimenti.Fanno parte di quella categoria di maschi latini che riescono a essere nel contempo di una stupidità fenomenale e di una furbizia istintiva(carne da cinepresa,insomma)

  5. OT oggi 3 agosto son quasi cero di aver avvistato FF in macchina.. se non era lui, questo è un gemello ! PS : bmw cabrio.

  6. Post ruffiano. Siamo all’analisi logica per raccattar commenti neo-perbenisti.
    Il tipo è indifendibile e molto di più lo è Cesa.
    Mi sorprendono però le reazioni delle persone di mondo che si soffermano a lungo sulla parolina e fanno le pulci alla coerenza.
    Eliminato il problema di Coerenza del Bigotto e di uso errato dei termini, mi par di capire, tutto sarebbe stato accolto in altro modo.
    Per dire, fossi la compagna di uno di RC dovrei star serena, insomma.

  7. donnine, baldracche, donne dai facili costumi,lavoratrici indefesse, impiegate a progetto…sempre quello sono!…e che pagassero le tasse Dio bono altro che donnine!

  8. E che dire del rumore di unghie sugli specchi che sprigiona questa frase “Io non ho fatto altro che andare a cena con un amico che mi ha presentato la ragazza che, siccome era tardi, è venuta a letto con me”.

  9. Io trovo sublime:

    ” Certo che mi riconosco nei valori cristiani ma che c’entrano questi con l’andare con una prostituta? E’ una faccenda PERSONALE ».

    Eh.

  10. “rispetto alle donne serie (non allegre), che non la danno a pagamento”

    Io aggiungerei che in realtà la danno a pagamento lo stesso. Si chiama matrimonio.

  11. Alle volte uso anche io questo termine e so perchè, e so che ognuno mette le intenzioni ch evuole in ciò che dice e il linguaggio è potente per questo. E’ vero che donnine sa si sagrestia e di prostitute spiegate ai bambini o che alle volte sottende semplice, frustrata, “allupata” ironia.
    In ogni caso, su queste vicende, non mi sono mai fermata a scandalizzarmi, ma a riflettere, sì, a pensare….e a pensare allo stomaco che devono avere queste sante donne con gli sfigati,potenti, spesso BRUTTI, di passaggio.
    E sorvolo sul resto.

  12. Luca, e nel caso (non raro) in cui lei lavori e financo guadagni più del marito, il donnino è lui? Giusto una domandina, eh.

    Virginia, non è che se sposi un rifondino stai serena, è che almeno il rifondino in questione non sta in Parlamento a legiferare per l’unità sacra della famiglia quale valore fondante della società. Se va a mignotte è uno squallido come tanti altri, ma non finge di essere santo.

    Disgustosi entrambi, sia Mele che Cesa. Per le difese a posteriori, molto più che per l’atto in sé.

  13. @Viscontessa:

    Eh no.
    Non puoi dire che andrebbero riaperte le case chiuse perché ci sono donne che devono poterlo fare volontariamente e riconosciute, parlare di ipocrisia in chi non fa differenza tra le schiave e quelle che lo fanno per scelta e poi finire dicendo che chi lo fa di mestiere è semmai meno donna delle altre.

    Se lo riconosci come scelta lo riconosci come un mestiere come un altro e se lo è, chi lo pratica non è meno donna delle altre.

    Ma forse ho capito male io e nel caso ne sarei felice.

    @Luca:

    In quel caso esiste comunque una differenza.
    Le “donnine” i soldi se li tengono (discorso papponi escluso, s’intende), nel matrimonio se li prende la chiesa e/o il ristorante e/o il fotografo.

    A botte di 4.ooo euro per il vitello tonnato e 6.000 per la foto col fondo del bicchiere che sfuoca i bordi, il matrimonio è uno dei momenti nei quali passano più soldi attraverso il letto di qualcuno e contemporaneamente uno dei momenti in cui di quei soldi, in quel letto, ne rimangono di meno.

  14. Scusatemi tanto, ma mi volete dire che cosa ha fatto di male Mele? Io ad esempio sarei favorevole alla prostituzione legalizzata e alla droga libera (ma non ho mai fatto uso nè dell’una nè dell’altra, ci tengo a precisarlo che è solo un atteggiamento antiproibizionista), e mi chiedo: ma se alcuni di voi fossero favorevoli a questo come me, che cosa ci vedreste di male in ciò che ha fatto Mele? Squallido, dite?
    Quindi siete moralisti in modo non molto diverso dai clericali.
    Non è proprio possibile che la sfera privata non debba influenzare quella pubblica, per voi?
    Quindi la questione Clinton-Lewinsky aveva senso, per voi, tanto da portare alle dimissioni?
    Fatemi capire bene, mi sembrate molto incoerenti.

  15. Penso anche io che sfera pubblica e privata debbano essere scisse, ma scusa, Peci, io discuto i commenti sulle prostitute, discuto il fatto che magari questo signore sarà il primo a criticare chi ci va, ad una tavola privata.
    Io discuto questo, ma non che un politico o il salumiere sotto casa non possa andare con le prostitute. Se il fenomeno esiste qualcosa dovrà pur significare! E mai ignorare i fenomeni, più nobile non capirli, semmai.
    E poi il problema è un altro: Mele è brutto.

    Infine, la coerenza, Peci. La coerenza non è sempre è un bene e personalmente diffido da chi ce l’ha.

  16. Ma abbiamo qualche elemento in mano per dire che sarà il primo a criticare chi va con una prostituta? E in ogni caso, questo inficia il suo lavoro di legislatore in qualche modo?
    Se pensate di sì avete una visione un po’ ristretta del Parlamento.
    Quanto all’incoerenza (diffido di chi ce l’ha), quindi voi ne avete diritto mentre Mele non ne ha?

  17. Nessun elemento, Pubblico Ministero.
    Esperienza, fiuto, e malafede domenicale.
    Certo che non inficia il suo lavoro. Come per Sircana, il suo lavoro non dovrebbe venirne inficiato.
    Mai detto di avere diritto all’incoerenza, prendo atto di come sono e di come vorrei essere.
    Non critico Mele, come chi “sbaglia” per la nostra società patchwork,certo per questa sua presunta non coerenza.
    L’ipocrisia sociale mi fa schifo come mi fanno schifo tutti quelli che puntano il dito in genere (dal tradimento, alla droga, alla pornografia).
    Il problema è che, non so perchè, e magari mi sbaglio, considero lui uno dei milioni di moralisti e se lo faceva era per lavoro, per immagine, per cui capisco bene anche questo.

    P.S.
    Mi scuso per aver reiterato nello sbagliare il suo cognome più sopra. Disattenzione, vile incoerenza….

  18. Non ho detto niente di male. Il matrimonio è un contratto. Per farne rispettare gli obblighi si chiama l’avvocato.

    E’ ovvio che il rispetto per le “donnine” va di pari passo con il giusto ridimensionamento della figura di moglie e madre sposata, dalla moralità specchiata, tutta casa e chiesa.

    Il carattere morale aggiunto al matrimonio è un retaggio millenario ma lo scopo è sempre stato molto molto materiale: eredità della terra, dei beni, tutela del patrimonio genetico. La Chiesa lo ha ampiamente utilizzato per disciplinare la società. Questo è. Ovvietà dura da digerire in un paese bigotto come il nostro.

  19. E’ difficile capire che cosa abbia fatto di sbagliato Mele, se si pensa che comprarsi una persona per farci sesso sia normale. E che Mele, soprattutto, abbia fatto solo quello.

    Se si pensa questo, l’unica cosa che resta da chiedersi è se qualcuno si ricorda quale fosse la parte del Catechismo in cui si diceva che se vai a puttane essendo sposato è una faccenda personale, e che quindi in Parlamento puoi andare tranquillamente a difendere i valori della famiglia senza alcun conflitto di coscienza.

  20. Giulia, io non capisco di cosa parli, mi pare tu faccia un po’ di confusione.
    Andiamo per punti:
    -Non credi che in un paese normale la prostituzione dovrebbe essere un lavoro come un altro?
    Rispondere a questa domanda è importante, perché se per te la risposta è no, non serve andare avanti.
    Io lo credo, credo che un paese libero dalle costrizioni religiose si riconosca anche da questo.
    “Comprare una persona” dici. Io la vedo come fornitura di servizi (può essere che la cosa ti ripugni, sia chiaro), ovviamente senza costrizioni e se è una scelta libera e consapevole.
    Anche io vengo “comprato” quando devo lavorare.
    Se vuoi parliamo di quanto sia squalificante umanamente il lavoro, e posso anche essere d’accordo, ma non credo sia questo il punto.

    I valori della famiglia di cui parli non hanno molto a che vedere con la prostituzione.

    Mi spiego meglio: l’una e l’altra cosa non sono in conflitto, o se lo fossero ti prego di dirmi dove (link, che il sentito dire non fa testo).

    L’unica cosa di cui lo si accusa è di essere incoerente, e questo è verissimo.

    Per quanto mi riguarda in un paese libero non avrebbe fatto davvero nulla di male (tranne forse l’omissione di soccorso, quella sì).

    A me sembra che la pletora Sinistrorsa non aspettasse altro che un episodio del genere per buttare nel calderone del populismo un po’ di “eeeeh fanno tanto i cattolici ma poi queste cose le fanno anche loro!”.

    E serviva davvero un episodio del genere per verificare questa teoria? E verificatolo, che facciamo? L’inquisizione alle intenzioni? L’interdizione dai pubblici uffici a chi tradisce la moglie? L’interdizione a chi si mette dalla parte degli operai mentre ha uno stipendio da parlamentare.

    Siate chiari, che l’indignazione un tanto al chilo è un po’ stucchevole.

  21. Non mi pare di fare confusione. Se l’onorevole Mele ritiene di riconoscersi nei valori cristiani e nella difesa della famiglia, non dovrebbe andare con le prostitute. Perché? Perché il matrimonio, secondo la chiesa Cattolica a cui lui aderisce, è un sacramento che prevede la fedeltà anche sessuale. Se tu, uomo sposato (e separato, e risposato, ma sorvoliamo) ti accompagni a una prostituta, stai venendo meno al tuo patto di fedeltà con Dio, dato che tramite la tua sposa tu agisci “in persona Christi”. Non è esattamente come rubare le caramelle. Ora, Mele è già tecnicamente fuori dalla grazia di Dio, ma andare a puttane non è “una faccenda personale”: è una infrazione molto grave della morale cattolica. In cui Mele dice di riconoscersi, e che tramite il suo partito cerca di imporre per legge all’Italia intera. Non so se è chiaro, adesso.

    Per quanto riguarda la prostituzione, è un discorso ampio e complesso che non ho la pazienza di affrontare, specialmente se mi trovo davanti a persone che hanno evidentemente nostalgia dei casini. E che fanno il paragone fra la vendita del proprio tempo e delle proprie competenze e la vendita delle proprie parti intime. Come minimo, non mi risulta che esista una legge 626 per la prevenzione degli incidenti sul luogo di prostituzione.

  22. sulle frequentazioni di “tristi donnine allegre”(cfr Perec,”l’uomo che dorme”),lasciamo alla moglie i giudizi di merito.Sui narcotici invece è meglio che tutte le responsabilità siano chiarite.Siamo abbastanza mondani,ma abbiamo i sogni intasati da poveri diavoli incastrati nell’inferno con le sbarre per due dosi(“era un gioco adulto,e si sbagliava da professionisti”,por favor)

  23. Fammi capire una cosa Giulia, ma tu a questa morale cattolica ci credi? Io no, per niente, però per te è lì che il Mele ha toppato.

    Facciamo un esempio: se un domani Borghezio invece di bruciare baracche di zingari venisse scoperto a pranzare amichevolmente con bambini rumeni, in cui dichiara che comunque vuole tanto bene a queste persone, tu cosa penseresti?

    Non so tu, ma io sarei molto contento. Certo, mi sembrerebbe un po’ un dissociato, ma non potrei che prendere positivamente la notizia.

    Quindi i fatti sono due: o tu consideri i due fatti moralmente inaccettabili, e mi va bene, è un tuo diritto; oppure credi che la morale cattolica debba essere coerente per porsi di fronte all’Italia. E in quest’ultimo caso, non credi che se non lo fosse, saremmo tutti più contenti?

    >>Per quanto riguarda la prostituzione, è un discorso ampio e complesso che non ho la pazienza di affrontare, specialmente se mi trovo davanti a persone che hanno evidentemente nostalgia dei casini.

    No anzi, semmai ho speranza di ritrovarmi in un paese normale in cui una scelta (che ciascuno può considerare discutibile) venga rispettata senza essere vilipesa. Ma noto che anche chi dovrebbe essere progressista è intriso di moralismo cattolico.

    Liberatevene, vi sentirete meglio vi assicuro.

  24. Il problema non è se io ritenga o meno valida la morale cattolica. Il problema è che non accetto di farmela imporre pubblicamente da chi chiaramente la rifiuta privatamente. Non voglio che l’ipocrisia diventi legge.

    Se altresì pensi veramente che tutte le prostitute siano delle volontarie la cui vocazione è quella di esercitare un mestiere socialmente utile, e che la legalizzazione della prostituzione risolverebbe i problemi di illegalità, non vedo come posso convincerti del contrario. Ho idee diverse in cui il cattolicesimo non c’entra. Certo, è molto più comodo fare l’equazione opposizione ai casini=morale cattolica, ma la mia posizione è molto più complessa di così. Dovrei avere la pazienza di spiegartela. Non ce l’ho e non è questa la sede.

  25. “se un domani Borghezio invece di bruciare baracche di zingari venisse scoperto a pranzare amichevolmente con bambini rumeni, in cui dichiara che comunque vuole tanto bene a queste persone, tu cosa penseresti?”

    Che essendo i rumeni nemmeno più extracomunitari non starebbe violando alcuna legge, né favorendo la violazione di alcuna legge, né chiamando in maniera diversa la violazione di una legge.

    Accertatomi di questo, potrei anche passare a difendere o contestare la sua libertà di cambiare personale idea, se ho finito i sudoku, e potrei persino dedicare del tempo a raccontare un mio viaggio in romania o cosa pensi io della romania in europa.
    Ma starei comunque facendo due discorsi diversi che quindi in due tempi diversi devono essere fatti.

    Questa recentemente diffusa improvvisa voglia di rivalutazione della prostituzione unita a quest’altra novità dell’ansia di spostare il più velocemente possibile sul piano sociale il discorso della scelta personale di un solo uomo di servirsene, mi ricorda un sacco quello che successe un annetto fa, quando dopo una serie pressoché infinita di puntate di Porta a Porta scritte con l’unico fine di attribuire ai tossici ogni straccio di reato commesso in italia e ogni straccio di debolezza umana con in studio ogni settimana gente di destra a carrettate che bava alla bocca urlava che chi si fa le canne ammazza per rapinare i soldi mentre sul videowall passavano casuali foto di periferie degradate e di aghi infilati in braccia sulle quali campeggiava la scritta “Farsi le canne fa male? Ne parliamo con gli esperti”, improvvisamente dal nulla puf comparve una puntata con le luci dello studio velate di rosa un sacco di musica soft diffusa, torta e pasticcini per il relax dei partecipanti e foto di prati svizzeri e macro di api e fiori a riempire minuti di videowall come scenografia per un sacco di gente pacata e moderata, perdonista e bonacciona, chiamata a spiegare a tutti noi che Lapo poteva essere in fondo nostro figlio, il tuo, il mio, quello di tutti, ché si sbaglia, sì, ma ci si può anche redimere.

    Dei tossici che da una canna passavano all’ero e ammazzavano, in italia, un giorno, da un minuto all’altro non se ne seppe più nulla.

  26. Broono, cosa c’entrano adesso i tossici, le canne e Porta a Porta? Se pensi che io faccia questo discorso per difendere privilegi delle classi alte sbagli di grosso, dico solo che è un punto fondante l’uguaglianza diffusa.

    Quando beccarono Sircana a trans, cosa hai pensato? Io personalmente che erano affari suoi, e lo penso anche in questo caso.

    Non è che siccome Mele fa parte del partito politico a me personalmente più inviso devo sospendere il giudizio e scagliarmi a spada tratta, se vale per uno varrà anche per l’altro.

    Faceva cose contro la legge, ok. Ma ripeto che trovo che in un paese libero queste cose dovrebbero essere legali. Quindi me la prendo anche con la legge che blocca questo genere di cose.

    E me la prenderei con la legge anche se un domani beccassero un mio amico con un cd masterizzato.

    Ma questo non fa di me un drughè, un puttaniere o un tamarro con la macchine con su tutti cd masterizzati.

    Perché la legge NON è la morale, ma una sua interpretazione di parte, e mi stupisce che i progressisti se ne siano dimenticati.

    Non capisco perché nessuno risponda a queste semplici domande:
    -la prostituzione è -per te- immorale?
    -la droga è -per te- immorale?
    -Ciò che è immorale -per te- deve essere illegale?

  27. Giulia, per me il comportamento di Mele va giudicato in sé, prima che in funzione dell’aggravante che egli si riconosca nei valori cristiani e di difesa della famiglia. Se dovessimo valutare la coerenza fra comportamenti privati e pubbliche dichiarazioni di tutti ci sarebbe da stare poco allegri.
    Un uomo che tradisce la sua compagna (mi pare anche incinta, per giunta) con una prostituta in una specie di festino non è variamente condannabile a seconda se sia sposato in Chiesa o solo civilmente, convivente o separato. E la storia della donnina e tutto il resto fa parte del repertorio di reazioni patetiche di chi viene scoperto.
    Insomma, quello che non mi va di questa storia è la corsa ad incasellarla nel gioco delle fazioni e a dosare il proprio scandalizzarsi di conseguenza.
    Se proprio dovessi fare una valutazione politica, prenderei in considerazione le parole di Cesa, il peggiore di tutti.
    Sarebbe più interessante invece comprendere le posizioni di tutti questi laici di mondo, liberi dalla gogna della Chiesa, rispetto a questo tipo di tradimento. Piuttosto che sviare il punto allargandosi alla questione di prostitute, case chiuse, Adamo ed Eva, ecc..

  28. E invece, no. IL comportamento di Cesa è consurabile PROPRIO dal punto di vista della coerenza. Non solo perchè c’è incoerenza tra proclamrsi in un certo modo e poi agire in un altro, ma soprattutto perchè la maggior parte dei cattolici o cristani che hanno la ventura di sedere negli ultimi tempi in Parlamento ha adottato la politica del :” secondo me è peccato-sbagliato, allora lo deve essere per tutti” E allora ti girano le palle.
    Per cui, scusate, le vostre mi sembrano solo arampicate sugli specchi .O critiche rivolte non si capisce bene achi, ma solo per farne. Chi , come me, si sente asfissiato da tutta la retorica familista-moralista potata avanti da certi cattolici si sente in diritto di sbeffeggiarli come crede. ANCHE se personalmente NON considera da punire ( in generale ) nè l’assunzione di coca, nè il tradimento. Punto.

  29. Virginia e Gianni Pecio, il fatto che Mele sia cristiano non e’ di per se’ rilevante. Il fatto che provi ad imporre alla cittadinanza (alcuni de)i valori cristiani lo e’.

    Il problema dei politici di matrice religiosa, secondo il mio punto di vista libertario, e’ che provano ad imporre alla comunita’ stili di vita che loro (almeno a parole) approvano, o quantomeno provano a scoraggiare stili di vita che disapprovano (pratiche omosessuali, per es.).

    Questo diventa tanto piu’ urtante e meno credibile quanto meno essi stessi rispettano tali valori. A fare i froci col culo degli altri siamo tutti bravi.

    Che poi l’ipocrisia sia a sx, dx, nord, sud, est, ovest etc. e’ rilevante magari in cabina elettorale ma non quando, come qui, si tratta di giudicare di che pasta siano i fatti i ns. rappresentanti.

    p.s.: sta diventando insostenibile postare qui. i messaggi non passano mai alla prima.

  30. ” Che poi l’ipocrisia sia a sx, dx, nord, sud, est, ovest etc. e’ rilevante magari in cabina elettorale ma non quando, come qui, si tratta di giudicare di che pasta siano i fatti i ns. rappresentanti.”

    Infatti. Sarebbe la stessa cosa si si scoprisse che Bertinotti ha, per dire, una fabbrica in nero in cui sfrutta gli operai. Stesso tipo di incoerenza.

    P.S. Naturalmente, prima intendevo che il comprtamento di MELE era censurabile, non di Cesa.

  31. La questione di Mele é stata la “scoperta dell’America”……se fatto beccà! (magari sarà anche stato un tranello contro l’UDC..), il punto é: il politico (con i soldi delle tasse) va a mignotte/sesso/droga; Cesa quasi lo “capisce” e propone di pagare di più i parlamentari perché ” dopotutto sono “vittime” di un sistema che quasi li spinge verso la strada della “perdizione”, allora ecco più soldi per favorire un ricongiungimento familiare ed evitare corna ed imbarazzi vari….come dire: ao’ ce serviva n’altra scusa pe spillà un po’ de sordi in più..e menomale che Mele va a mignotte..la scusa l’amo trovata!!!!!
    LAVORARE!!!!
    http://www.lucianobove.blogspot.com

  32. semprechè Cesa quando ha parlato di ricongiungimento familiare non stesse pensando a un sistema di carrucole.Non mi meraviglierei più di nulla

  33. Tsk! Uno che difende i valori cristiani della famiglia e poi va a puttane!
    Un pò come, per dire, se Bertinotti, Diliberto o Rizzo ricevessero lo stipendio mensile di 30 operai…

  34. la liberalizzazione delle droghe e la liberalizzazione della prostituzione.

    Due culture si combattono: una che riconosce il “piacere” come elemento fondamentale della vita, un godimento in cui prevale l’appagamento individuale.La rincorsa dell’effimero ecc.

    Dall’altra una cultura che vede nel piacere un male: ovvero, un peccato (chiesa) o una degenerazione individualista e consumista (rifondazione).

    Per la chiesa non ci sono santi: la cosa in sé non si deve fare e punto. Dunque Mele fa ribrezzo per la sua ipocrisia non per il fatto in sé (il piacere che cerca).

    Per le posizioni più libertarie che vorrebbero regolamentare il piacere, non ci si svincolerà mai dal legame piacere=denaro (i coffeeshop di amsterdam o i club a luci rosse sono fiorenti aziende) e dunque non sarebbe nientaltro che istituire un “secondo matrimonio” ovvero un vincolo regolamentato per assumere piacere senza tragredire.

    Il “piacere” invece si vuole sciolto da vincoli. Per questo chi cerca il piacere: o lo troverà in modo gratuito e assoluto – forse in teoria il sesso, ma le droghe? – per non dover essere complice di nessun commercio e tantomeno illegale e criminoso.
    o lo comprerà anche in farmacia e al bordello, ma dovrà essere anche qui svincolato da pesi e misure e svincolato da forme: ma si riuscirà? o non ci sarà sempre un traffico di qualcosa di illecito che il piacere regolamentato non vende? (come è oggi pe l’alcool e il tabacco sì e la cocaina o l’hashish no).

    il piacere non tollera regole.

    e si ricomincia.

  35. ” Un pò come, per dire, se Bertinotti, Diliberto o Rizzo ricevessero lo stipendio mensile di 30 operai…”

    No. Emerita sciocchezza. Perchè dovrebbero rifiutare lo stipendio?
    Dovrebbero farsi pagare di meno, per avere lo stesso stipendio di un operaio? Riprova, Murmur. Potrebbe venirti pure in mente un paragone che abbia un senso.E non uno alla ca**o di cane.

  36. “Tsk! Uno che difende i valori cristiani della famiglia e poi va a puttane!
    Un pò come, per dire, se Bertinotti, Diliberto o Rizzo ricevessero lo stipendio mensile di 30 operai…”

    Totalmente d’accordo. Ma la colpa ovviamente non è di Mele, nè di Diliberto. La colpa è di chi ha il cervello cotto dal comunismo o dal cattolicesimo, e continua a votarli.

    Siamo fottuti, stretti tra Peppone e Don Camillo per chissà quanto ancora. E’ un paese di merda e i politici sono solo l’espressione degli elettori.

  37. Ma considerando che i parlamentari italiani prendono 15000 euro al mese, compresi i circa cinquemila di rimborsi vari ,quando guadagnerebbero i presunti ” 30 operai”? 500 euro al mese? Vabene che sono sottopagati, ma non così tanto. Inoltre, i parlamentari di RC devono versare parte del loro stipendio ale casse del partito. Insomma, se volete trovare incoerenze, giusto per esercitare un po’ di cerchiobottista equidistanza, cercate esempi un po’ più significativi.

  38. beh, l’esempio di Bertinotti sarebbe completamente calzante se 1) l’agenda del suo partito politico fosse quella di mantenere il più basso possibile lo stipendio degli operai, 2) condannasse le richieste salariali dei lavoratori ( e dei dipendenti in genere) come immorali e ingiustificate, e definisse il denaro ‘sterco del demonio’ 3) l’ammontare del suo stipendio fosse nascosto 4) proponesse disegni di legge atti a vietare scioperi e rivendicazioni…

  39. Abbiamo centrato il punto: Mele non ha toppato più di quanto da decenni si ostinino a fare legioni di rifondaroli e parenti stretti, con i loro capoccia dal ridicolo birignao. Comincino a devolvere il cento per cento dei loro guadagni di parlamentari e presidenti ai bisognosi, comincino a circolare nei palazzi del potere con le pezze al culo, comincino a rinunciare alle auto blu e alla scorta, e poi ne riparliamo. Ameno Mele si è dimesso. Altrimenti, per piacere, un po’ di dignità.

  40. Slow, devi avere confuso il programma politico di RC con la missione della Beata Madre Teresa di Calcutta.

  41. Propongo che il “Maundy Thursday” sia ufficializzato con un articolo di legge. Cosicché,una volta all’anno ogni parlamentare cristiano sia obbligato a lavare i piedi a un povero(estratto a caso).E’ la volta che diventano tutti atei

  42. Mah, mi pareva che il punto fosse che un parlamentare di un partito filo-cattolico, colto a tradire la moglie incinta con una prostituta ed altro, era stato schifato per incoerenza.
    A me frega zero della caccia al tesoro delle incoerenze dei presunti virtuosi a sinistra.
    Il mio punto era il seguente: un uomo che tradisce così la sua compagna – indipendentemente dal loro stato civile – è meno disprezzabile se ateo e libertario (cioè, come si diceva nel commentario, alla ricerca del piacere senza proibizioni e quindi indifferente alla gogna impositiva della Chiesa), e perciò coerente?
    Se proprio dovessi comparare la gravità “ideologica” del gesto commesso da Mele con un’ipotetica azione di uno dell’altra sponda, è come se: un comunista, innamoratosi di una donna di “matrice religiosa”, decidesse di abbandonare la convivente per sposarsi in Chiesa con la sua nuova amata.

  43. Mj, appunto, è l’immaginario astratto di un’ideologia ipocrita, oltre che liberticida nel migliore dei casi, se legata a una visione politica e di gestione del potere. Madre Teresa invece certe cose le faceva davvero, non si limitava a blaterare ideali comodamente disattesi al calduccio del proprio studio di Presidente del Senato.

  44. Virginia, quello era un punto di cui fregava solo a te. Perchè se un uomo si comporta male verso la sua compagna sono ca**i della sua compagna e dei suoi amici. Io potrei anche disprezzarlo, ma non è questione di cui ci dovrebbe interessare. Qui non dovrebbe interessare Mele privato, ma la coerenza della condotta privata di Mele con le sue dichiarate battaglie politiche. E la battaglia politica è di interesse pubblico. E no, non regge nemmeno il tuo paragone. Perchè Mele professa ” valori cristani”, i valori cristani impongono fedeltà, il catechismo condanna fortemente la prostituzione, il sesso fuori dal matrimonio e non parliamo nemmeno di coca.

    Ma prendiamo il tuo esempio. Il ” comunista” che lascia la convivente per sposarsi in Chiesa. Ma che esempio è? Il comunista ha professato ateità? Allora sarebbe ” colpevole ” di incoerenza, ma sarebbe un’incorenza di cui dovrebbe fregare poco al pubblico, a meno che il comunista in questione non fa della suo essere ateo una questione pubblica, una battaglia politica. Mentre gli udiccini , quasi tutti, dicono che vogliono portare i ” valori cristiani ” nella politica.E inoltre, essere comunisti NON esclude l’essere cattolici. Quindi, il tuo comunista, che comunista è? Cattolico, ateo? Un ateo che porta avanti battaglie ” atee” , che nega la libertà religiosa ,che la combatte apertamente, oppure un ateo che NON si occupa di religione , nelle sue battaglie politiche? No, io trovo divertente vedere i percorsi tortuosi che si prendono pur di svicolare.

    Slow, bla, bla…

  45. “No. Emerita sciocchezza. Perchè dovrebbero rifiutare lo stipendio?
    Dovrebbero farsi pagare di meno, per avere lo stesso stipendio di un operaio? Riprova, Murmur. Potrebbe venirti pure in mente un paragone che abbia un senso.E non uno alla ca**o di cane.”

    “Ma considerando che i parlamentari italiani prendono 15000 euro al mese, compresi i circa cinquemila di rimborsi vari ,quando guadagnerebbero i presunti ” 30 operai”? 500 euro al mese? Vabene che sono sottopagati, ma non così tanto. Inoltre, i parlamentari di RC devono versare parte del loro stipendio ale casse del partito. Insomma, se volete trovare incoerenze, giusto per esercitare un po’ di cerchiobottista equidistanza, cercate esempi un po’ più significativi.”

    Quanta cavillosità, avro mica centrato in pieno?

    Comunque hai ragione, mi correggo: diciamo lo stipendio di 30 precari (considerato che i 15000 euro dei parlamentari sono al netto di contributi previdenziali etc.).

    Ma a parte questo, se vogliamo parlare di coerenza: chi milita in un partito che ha al suo interno la parola “comunista”, dovrebbe quantomeno spogliarsi di ogni proprietà privata:

    co|mu|nì|smo
    s.m.
    dottrina politica, economica e sociale che propugna un sistema basato sulla proprietà e sulla gestione comune dei beni e dei mezzi di produzione

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