Pronto Soccorso Rosso

Scontri tra cinesi e polizia in via Paolo SarpiLo dice uno che scherzando (ma neanche tanto), qualche tempo fa aveva prospettato che la allora quasi certa vittoria di Man-Lo al Grande Fratello sarebbe stata il segnale per l’inizio dell’invasione: ma che, davèro avete tutta questa paura di gente che fino a ieri vi serviva i Wonton e la glappa di liso senza curarsi delle vostre prese per i fondelli?

Perché pare che questa volta i figli della grande madre rossa abbiano esagerato, e allora ho visto in televisione qualcuno che sembrava il sindaco (ma in un paese normale non poteva essere davvero il sindaco: una che ce l’ha con i commercianti cinesi, ma non con il suo parrucchiere; una che ha proposto una fiaccolata senza considerare il fatto che il giorno dopo la cera sull’asfalto avrebbe provocato decine di incidenti) dichiarare che “non esisteranno più zone franche per la criminalità”.
E insomma, in questa “zona franca per la criminalità” (non si ha notizia, per dire, di un solo scontro a fuoco che abbia coinvolto cinesi) intorno a via Paolo Sarpi a Milano, i musi gialli si sarebbero spinti a fare questo: caricare e scaricare delle merci.
“Scaricavano merci”: lo ripeto ad uso e consumo di quelli che tendono a destra e a cui ancora scende una lacrimuccia ogni qual volta che si prospetti la possibilità di “non fare passare lo straniero”: non so se ve ne siete accorti, ma ve la state prendendo con degli ex comunisti perché si sono messi in testa di fare i capitalisti.

Dei cinesi che prendono ad abitare una zona della tua città si dice: che la colonizzano; che fanno scendere il valore delle case e degli esercizi; che si presentano ai padroni dei negozi con contanti in mano, e la cifra è talmente alta che non si può non vendere; che le attività commerciali coprono un giro di contrabbando; che non muoiono, perché non esiste una sola tomba intestata a un cinese; che quando muoiono non si vedono, perché la mafia cinese sequestra i cadaveri che dovrebbero essere sepolti in patria e li fa a arrivare a destinazione solo dopo che la famiglia ha pagato un riscatto; che i documenti dei morti regolarizzati vengono ereditati dai vivi clandestini; che vanno a raccattare la verdura per gli involtini primavera tra i rifiuti dell’Ortomercato; che scatarrano in pubblico, vantandosi del risultato; che copiano le borse; che vendono accendini con le lucine; che dentro i Wonton c’è carne di cane; che dentro i Wonton c’è carne di topo.

Io lo so che avete fatto “sì” con la testa a ogni singola voce e, quasi sicuramente avete ragione voi: i cinesi fanno probabilmente la maggior parte di queste cose, diciamo con l’esclusione del topo e del cane dentro i Wonton.
Ma il punto che ha scatenato la rivolta nella Chinatown milanese – sono qui a ricordarvelo – è che nel caso in questione la “tolleranza zero” del Comune non ha come oggetti la mafia gialla, la clandestinità, il lavoro minorile, bensì i carrelli trascinati sui marciapiedi di via Paolo Sarpi e zone limitrofe.


Per questo mi faccio qualche domanda e mi dò delle risposte (piuttosto ovvie, peraltro, ma di questi tempi non sembra).

La merce su quei carrelli è di contrabbando? Se sì va sequestrata; se no, non vedo quale sia il problema farla scorrazzare per la città su rotelle.

Quando si presentano per acquistare il tuo negozio in contanti, il denaro che hanno in mano è sporco o riciclato? Se sì, li si incrimina ai sensi delle leggi che sono lì apposta; se no, sono liberi di comprarsi la baracca. E tu di non venderla.

Esiste una legge che vieta a te e i tuoi amici/connazionali/parenti di emigrare e scegliere un’unica zona di una città per andarci a stare tutti assieme? Ve lo dico io: no, non esiste. Il concetto è semplice: non si può discriminare un gruppo di persone creando un ghetto per accoglierle, a meno che non siano loro stessi a volerlo. Saranno antipatici a non desiderare la nostra compagnia, ma è così.

Scontri tra cinesi e polizia in via Paolo SarpiScontri tra cinesi e polizia in via Paolo SarpiE infine: com’è che in quest’era di videofonini, telefoni cellulari con macchina fotografica incorporata, telecamere compatte, Flickr, YouTube, fotografi di cronaca professionisti e cameraman dei TG che si spostano in tempo reale per la città, non sono riuscito a scovare un solo filmato, una sola foto scattata durante gli scontri con la polizia, in cui sia ritratto un cinese che le dà, invece di prenderle?
Per la cronaca: ho trovato invece immagini e video della polizia che mena. Quelle, tante. A volte che mena pure con il manganello al contrario.
Per il resto, ci sono donne col megafono, tipi che si affacciano alla finestra, altri che sventolano la bandiera rossa (“issata la bandiera cinese” ha scritto qualche giornale, manco via Paolo Sarpi avesse un albero di prua o una collinetta da conquistare), qualche pirla che tira le bottigliette d’acqua e niente di niente che giustifichi l’intervento delle forze dell’ordine in assetto di guerra.

Detto tutto questo, continuo a guardare le foto (amici poliziotti, in una c’è un tizio che vi dà man forte e dispensa cartoni in faccia anche se non è in divisa, e se tanto mi dà tanto, quello è un filo più di Forza Nuova che del Club di Topolino) e mi viene un’ultima domanda, di quelle inevitabilmente populiste, perché comprendono l’espressione “un paese civile”. Allora chiedo: non sarebbe bello abitare in un paese che si dice civile perché una volta che ti hanno immobilizzato e reso innocuo le sue forze dell’ordine smettono di menarti?

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10 Commenti

  1. Certo che mi fido, perché non dovrei.
    Poi, ho anche un collega cinese.
    Un giorno gli chiesi una mano per una traduzione e mi rispose che si vabbé era cinese ma nato e cresciuto in italia, cioè poteva chiedere a qualche amico se se conosceva qualcuno che (il tutto da leggersi con accento milanese)…
    Ecco, a leggerti
    “qui da noi, dove lo spazio per l’illegalità è illimitato, i cinesi si son semplicemente”
    mi ricordi un sacco il mio collega.
    :)

    No, aspetta, non ho detto (e se l’ho detto mi son spiegato male) che tutti i cinesi sono cattivi.
    In Cina ci sono persone molto belle e sotto certi aspetti (ma ti ci devi impegnare e devi essere portato da qualcuno bravo, ché lì altro che Garante…manco tra di loro si capiscono, da paese a paese) la Cina è un paese davvero bello.
    Quello che ho detto io l’ho detto sulla comunità, non sul popolo cinese, che anche se non sembra sono due discorsi diversi.

    In Cina ci sono anche belle persone, come a Napoli non sono tutti camorristi.
    La comunità cinese in Italia è tutta in mano alla sua mafia, che abbia al suo interno belle persone e onesti lavoratori non cambia la sostanza che vede questi onesti lavoratori lavorare per la mafia.

    Il calcolo è molto semplice e viene fatto in base al loro sistema di immigrazione.
    Un senegalese se vuole venire in Italia si deve vendere tutto quello che ha, lo deve consegnare allo scafista, il quale a quel punto se lo porta a destinazione o meno i suoi soldi li ha presi e infatti alla prima sirena li buttano a mare.
    Quando riescono a sbarcare, sono comunque dei “nessuno” senza più un dollaro in tasca.
    La mafia cinese viene da te e ti dice che porta te, tua moglie, i tuoi figlioli, il nonno la nonna e chi ti va di portarti, non devi tirar fuori una lira pagano tutto loro e quando arrivi, oh, incredibile, c’hai già una casa e un ristorante tutto tuo nella bella Italia del colosseo.
    L’unico vincolo è che per qualche secolo dovrai sdebitarti, ma non temere ti costruisco un ristorante o un laboratorio dove farlo, non è che ti lascio in balìa di te stesso.
    Ecco perché a differenza dei senegalesi, i cinesi arrivano a carovane e sono tutti in buona salute.
    Devono star bene, quando arrivano.

    Ecco perché dietro la comunità di Paolo Sarpi, come nelle altre, c’é la mafia e ogni negozio rimanda alla mafia, non perché i cinesi siano tutti mafiosi, ma perché quelli che vogliono uscire da là per entrare qua lo possono fare solo attraverso la loro mafia e quella loro mafia la cosa la gestisce così, trasformando tutti quelli che porta qui a spese sue in tanti sportelli sul territorio, come fossero filiali di una banca.

    E questo è anche la risposta al commento dopo il tuo che sostiene si riuniscano in comunità per festeggiare tutti insieme il capodanno e per stare vicini agli anziani che ne sanno di più.
    No, sono tutti nello stesso posto perché il “grande cinese” che li controlla li controlla attraverso un sistema che funziona solo se la comunità è tutta nello stesso posto.
    Un sistema fatto di autorità interne e leggi extraterritoriali.
    Non venendo portati qui per fare loro un favore e farli diventare italiani, ma per farli lavorare 24su24, c’é bisogno di fornire loro una città uguale alla loro che funziona come la loro, dove si usa la loro moneta e si parla la loro lingua, perché altrimenti quelli portati qui nemmeno saprebbero comprarsi il latte e quindi non sarebbero economicamente produttivi dal primo minuto in poi.

    Un senegalese che è venuto qui di tasca sua può anche diventare italiano, se gli va di sbattersi.
    A un cinese che viene portato qui la possibilità non viene nemmeno data, non era un favore a lui quello che si stava facendo, non si sono investiti soldi sul suo viaggio perché era un sacco simpatico.
    Non deve diventare italiano, deve rimanere cinese e lavorare secondo le regole cinesi rimanendo un cinese e per fargli fare questo gli costruiscono intorno una piccola cina dove possa continuare a vivere “cinese” pure se a due passi dall’arena di milano.

    Ecco perché costruiscono un’area franca.
    Il capodanno tutti insieme a tenersi per mano è solo un “già che siamo qui”, non il motivo.

  2. Imparare l’italiano non sarà uno scherzo, ma è fondamentale per chiunque voglia vivere qui.

  3. broono, no, io non mi fido.
    sei mai stato in cina? da dove trai le tue socio-fanta teorie sui cinesi?

    non per altro eh….ma tu sei sempre lo stesso che ha sbrodolato per giorni logorroiche teorie totalmente campate in aria sulla sparizione di davide del daveblog, sui complotti del neri, i ghost writer, gli alieni le cavallette, le cavallette.

    come dire, basta darti un argomento, poi la fantasia non ti manca,e le parole, ahinoi, neppure. che noia che barba che barba che noia.

  4. A me quello che piu’ stupisce e’ la capacita’ economica di questi nuovi emigranti che partono con le pezze sul sedere e arrivano a comprarsi macchinoni, appartamenti in centro, negozi possibilmente con parcheggio, grazie. Parlo per esperienza personale avendo avuto a che fare con cinesi per motivi di lavoro:le loro pretese le pagano in contanti. Qualche dubbio penso sia legittimo.

  5. Broono, ti fidi facile di uno che ti risponde una volta in un blog e sei così diffidente con un’intera comunità…

    “La comunità cinese è tutta in mano alla sua mafia” dici.
    Prova a dire che la comunità siciliana è in mano alla mafia: è diverso.
    La mafia non ‘ha in mano’: ‘è’ la comunità, magari parallela, spesso parassita di quella civile, non di rado -ahimè- alternativa.
    I suoi membri son tutti mafiosi e meritano il disprezzo che riserviamo ai cinesi ?
    Allora lo meritiamo tutti, in italia almeno, dove la mafia è istituzionalizzata ad ogni livello e latitudine e longitudine.
    E non parlo di cupole o sacre corone, ma di tutte quelle realtà locali di evasione, abusivismo, sfruttamento, illegalità diffusa che accettiamo supinamente quando addirittura non le giustifichiamo.
    Ma il ‘nostro’ è (ah!) sopravvivere. Il ‘loro’ è mafia…

    “Un senegalese che è venuto qui di tasca sua può anche diventare italiano, se gli va di sbattersi”
    Non credo (a meno che tu non intenda ‘un senegalese’ in termini meramente numerici: l’eccezione !): mostrami un flusso migratorio, presente e passato che non è stato fatto oggetto di sfruttamento e ti mostrerò un uomo felice…

    Rinnovo: questi prosperano perchè han più fame, lavorano il doppio, investono invece di spendere.
    E per pretendere che rispettino ‘anche’ loro le regole bisogna costruire un sistema dove le regole sono rispettate ‘anche’ da tutti.
    Magari un sistema in cui la versione su aggredito ed aggressore non viene smentita in brvissimo dai documenti e tuttavia ritenuta ancora credibile per pregiudizio.
    E se non per quello non so per cosa…

  6. ‘Stasera faccio da portavoce: nel senso che comunico che il signor Broono è impossibilitato a rispondere causa viaggio di lavoro e non perché “gli si sia fatto tana”. ‘ché l’argomento non è certo nella sua fantasia ma nel suo vissuto. Infatti è stato “abbastanza” in Cina. Ma questi son cazzi suoi e ne parlerà nello specifico poi lui se lo riterrà opportuno e nella misura che riterrà più confacente.

  7. Il sindaco disse: “no alle zone franche”. Il suo vice ribadì, l’altro giorno sgomberando la Stecca: “abbiamo eliminato un’altra zona franca”. Tutta questa franchezza mi rende francamente affrancato dalla paura per la mia sicurezza in zone franche.

  8. Il sindaco disse: “no alle zone franche”. Il suo vice ribadì, l’altro giorno sgomberando la Stecca: “abbiamo eliminato un’altra zona franca”. Tutta questa franchezza mi rende francamente affrancato dalla paura per la mia sicurezza in zone franche.

  9. A voler essere precisi:
    1. Il carico e scarico merci è regolamnetato per legge e non può essere effettuato a piacere in qaulsiasi giorno ed orario;
    2. Posto che un negozio credo costi più di 12.500 euro, non è possibile, per legge, pagarlo in contanti;
    3.Immagini di cinesi che menano ci sono: scutono la macchina dei vigili sino a rompere un parabrezza.
    Ciò posto, può benissimo essere che qualche poliziotto esaltato abbia malmenato uan povera malcapitata per futili motivi e che qualche ragazzone tutto casa chiesa e celtica si sia divertito a menar le mani. Purtroppo accade spesso.
    Ma rimane anche il fatto che in via paolo sarpi leggi e regolamentazioni delle attività economiche sono sistematicamente ignorate.
    Non so da quanto il Neri non passi da qualle parti.
    Se gli capitasse faccia questo esperimento: provi ad acquistare una scheda telefonica senza lasciare alcun nominativo. Io ho impiegato 17 minuti. (vale anche come consiglio per moggi).

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  1. lainavertailu

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