6 Commenti

  1. Uno straordinario paese ……un giorno un Follini s’allea, il seguente la moglie e’ indagata!!!!……..cosi’ ci piacete rega’!!!
    Dal Corriere….
    http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/02_Febbraio/27/vulpio.shtml

    Basilicata, la pista dei soldi «Favori di una banca ai giudici» Catanzaro: 15 indagati, tra cui la moglie di Follini
    CATANZARO — Giudici, politici, banche, megavillaggi turistici e sanità. Sono i protagonisti dell’inchiesta della procura di Catanzaro che sta facendo tremare la Basilicata e che finora conta quindici indagati. Secondo l’accusa, alcuni episodi sono rivelatori di come le persone coinvolte riuscissero a «fare sistema». Eccoli.

    La nota del procuratore capo di Matera, Giuseppe Chieco, è chiara. Quel comandante dei carabinieri, chi si crede di essere? Il capitano Bellodi de
    Il giorno della civetta? Lui è soltanto il tenente Pasquale Zacheo della Compagnia di Policoro, Matera, che assieme al suo «gemello» in uniforme, tenente Valerio Palmieri, si permette di non mollare la presa nelle indagini su Vincenzo Vitale (presidente di Marinagri Spa, tra i 15 indagati nell’inchiesta della procura di Catanzaro) e il suo supervillaggio da 400 miliardi di lire sulla costa jonica lucana. E allora Chieco «chiede formalmente» ai due carabinieri «di astenersi per il futuro dall’esercitare di propria iniziativa attività investigativa per i delitti contro la pubblica amministrazione». I due militari continuano a fare il proprio dovere e quando chiedono al procuratore copia della richiesta di archiviazione proposta dalla procura di Matera per l’inchiesta Marinagri, Chieco si arrabbia. E convoca il comandante provinciale dei carabinieri: quei due vanno puniti, dice, perché «vogliono controllare e verificare l’operato del pm». Il comandante provinciale ascolta, ma non punisce nessuno, perché Zacheo e Palmieri hanno agito secondo la legge. Ma, sarà una coincidenza, dopo un po’ la coppia viene divisa, con Palmieri trasferito a Melito Porto Salvo, Reggio Calabria.

    Gli atti dell’inchiesta, compresa l’illuminante consulenza tecnica dell’architetto Pietro Cozzolino e dell’ingegnere Salvatore Magrì, passano a Catanzaro. I due tecnici bocciano il «progetto Marinagri» da tutti i punti di vista e censurano la giunta regionale lucana presieduta da Filippo Bubbico (Ds, ora sottosegretario allo Sviluppo economico) per «le scelte progettuali non conformi al Piano territoriale paesistico». E poi, in maniera ancora più esplicita: «Questa condotta — affermano i consulenti — è la riprova di una decisa volontà politica di dar corso all’iniziativa a ogni costo, adeguando ove necessario quelle norme che risultassero d’intralcio». Ora sì che possono arrivare i soldi pubblici erogati dal Cipe. Occorreva che tutte le carte risultassero «a posto».

    Com’erano «tutte a posto» le carte riguardanti il demanio, il regime delle acque e le aree sottoposte a tutela ambientale. Carte taroccate, secondo l’accusa, in tutti i modi che la fantasia, l’estro, e il potere istituzionale amministrato possano consentire: si va dal faldone trovato inspiegabilmente vuoto ai documenti nascosti in auto e a casa, dall’hard disk espiantato dal pc comunale fino alla mutazione dei colori delle mappe. Fatti di cui dovranno rispondere Elisabetta Spitz (moglie di Marco Follini) e Giuseppe Pepe, dell’Agenzia del Demanio di Roma e Matera, Antonio Trevisani, dell’Ufficio tutela delle acque di Matera, e Felice Viceconte, dirigente dell’Ufficio tecnico comunale di Policoro.

    Sul versante finanziario, la fanno da protagonisti la Banca popolare del Materano (gruppo Banca popolare dell’Emilia Romagna) e i suoi dirigenti, tra i quali spicca per attivismo e attenzioni particolari nei confronti dei magistrati l’ex presidente, Attilio Caruso. Il quale fa quel che fa anche a titolo gratuito e, parole sue, per il prestigio e l’immagine della banca.
    Ma è nella concessione di mutui e affidamenti che Caruso e la Banca del Materano sembrano dare il meglio di sé. Erogano un mutuo di 620 mila euro al 3 per cento e un fido di 150 mila euro poi sconfinato a 430 mila, con garanzia della sola firma, a Iside Granese, presidente del tribunale di Matera. Deliberano un fido di un milione di euro alla società «La Capannina», costituita appena dieci giorni prima e amministrata da una signora che è in stretti rapporti con l’ex colonnello dei carabinieri Pietro Gentili, capo della sezione di polizia giudiziaria della procura di Potenza. Il fido da un milione di euro poggia su un terreno valutato 23 mila euro e dato in garanzia ipotecaria per due milioni. Ipoteche e atti notarili che il pm Luigi De Magistris esaminerà uno per uno.

    La Banca del Materano, infine (che ieri ha parlato di «accuse fuorvianti e non veritiere contro di noi»), è anche socia di una società di cartolarizzazione, «Mutina», 10 mila euro di capitale sociale, alla quale cede per 25 milioni di euro crediti che hanno un valore quasi doppio. I magistrati vogliono capire se si tratta di un artificio per evadere il fisco e ingannare i soci.

    Intanto, il procuratore Chieco afferma di non essersi mai occupato di Marinagri e di non aver «mai comperato alcuna villetta presso il villaggio turistico», il giudice Granese considera le accuse «infondate», il procuratore Galante e il sottosegretario Bubbico rivendicano la propria «assoluta estraneità», mentre il pm Genovese parla di «attacchi mediatici». L’inchiesta prosegue. E promette nuovi sviluppi.

    Carlo Vulpio
    27 febbraio 2007

  2. Auguri per il tuo bloggheanno,
    ti regalo una mia poesia:

    Pioggia dorata

    Il mio adone
    viene dal mare…
    dal cielo
    con il sole
    e
    la pioggia.
    Possiede la solarità
    di un bellissimo paesaggio
    e la fedeltà
    degli uccelli migratori.
    Nel suo cuore
    è incisa
    una tenerezza infinita.
    Lui mi basta
    mi dona
    la sua pioggia dorata:
    bevo
    intensamente:
    mi riscalda
    il cuore.

    Hana

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