Su Cuba, sul dengue, sul Corriere della Sera

Geniale articolo del Corriere della Sera, su Cuba, che tra le tante cose è anche il minimo comun denominatore degli articoli più geniali del Corriere.
Riprendendo vari blog e siti Internet di dissidenti cubani, in patria e all'estero" (cit.), l'immagine venduta è quella di una Cuba prostrata dall'epidemia di dengue. Marco di Cubanite – che vive e lavora a Cuba con tanto di prole – ne scrive da agosto senza catastrofismi, pur riconoscendo che di dengue si muore se il problema è sottovalutato (qui una pubblicazione a consultazione libera sul tema).

Questa foto, presa dal solito Cubanite e presumo da lui scattata verso la fine di agosto, mostra il piccolo aereo militare giallo di cui parla Alessandra Farkas, mentre quest’altra (via Flickr) è uno scorcio de L'Havana. Naturalmente la Farkas non spende una riga per spiegare che quella "densa ed irrespirabile scia biancastra di insetticida" è sinonimo del più efficace metodo per combattere sul nascere l'epidemia: si tratta del Bactivec o Griselesf, nato a Cuba per forza di cose (il bloqueo, giova ricordarlo, nella sua inumana applicazione ha significato anche il rifiuto di importare a Cuba un prodotto anti-dengue nel pieno della prima epidemia) ed oggi riprodotto e  commercializzato in Argentina; fatale al mosquito infetto, è esportato soprattutto in Brasile e in diversi stati africani, risultando efficace nel combattere sul nascere la malaria (80% in Brasile, 70% in Gambia). Qui una puntuale ricerca sull'epidemia del 2003 a Santiago de Cuba.

Nessuno, meno che meno a Cuba, vuole prendere il dengue sottogamba e perfino l'articolo del Corriere – tra una citazione anonima e l'altra – non riesce a far passare l'idea dell'immobilismo: però, non potendo, sceglie la strada del catastrofismo, mischiando realtà e finzione (fino a prova contraria) a tal punto che l'articolo finito ricorda più la sceneggiatura di un film estivo della serie "Alta Tensione", che non un articolo giornalistico su un'emergenza umanitaria.
Il dengue –cristosanto– è pericoloso e mortale se non viene fatto tutto quel che è nelle possibilità, prima che l'epidemia si diffonda: le istituzioni sanitarie cubane non hanno bisogno di istruzioni, tanto che il quotidiano honduregno La Prensa descrisse il profondo impegno dei medici cubani nel combattare l'epidemia in Honduras nei termini di "lavoro da formiche". Brutta bestia, l'internazionalismo pacifico.

Ma il Corriere non è evidentemente interessato ad approfondire: sarebbe da chiedersi, ad esempio, se prima di scrivere l'articolo sia stata contatta la dottoressa Lea Guido della Pan American Health Organization (WHO), certo più competente di un portavoce dell'OMS a Ginevra. Ma questa deve apparire una sottile differenza, per chi scrive su Cuba da New York, quantunque non da Miami.
Il Corriere non è evidentemente interessato ad informare sullo stato della popolazione cubana, perché un articolo politico è un articolo politico, sempre che mezzo e scopo non valgano come sinonimi.

Se a Cuba si adottano tutte le possibili misure preventive contro il dengue, allora Cuba è in ginocchio. Se in India l'epidemia diffusa dallo stesso maledettissimo insetto fa contare almeno 87 morti, "In India primo divorzio via Web" oppure "Gli indiani all'estero pregano sul Web" – secondo criteri di selezione della notizia che nemmeno "La vita in diretta". Se Cucuzza vuole il TG1, passi pure dal Corriere.

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17 Commenti

  1. La suocera della mia vicina è morta di influenza il mese scorso.
    Di complicazioni, per carità, ma sempre dall’influenza era partita la malattia. Va beh che c’aveva 90 anni..

  2. Ma questo finale dell’articolo del Corriere corrisponde al vero?

    “Nel 1984 un dirigente della organizzazione anticastrista ‘Omega7’, Eduardo Arocena, confessò durante un processo in Florida di aver introdotto i germi del dengue emorragico a Cuba, tre anni prima.”

    Cioé gli anticastristi sarebbero usi combattere il regime introducendo epidemie che provocano vittime, inclusi una notevole quantità di bambini loro connazionali, che, in teoria, vorrebbero “salvare” dal regime stesso?

    Eccheccazzo!

  3. Son convinto che l’articolo della Farkas sia pessima disinformazione, ma sostenere che:”… sono centinaia o forse migliaia i casi ma che il Dengue nel 99% dei casi è come un’influenza” come fa cubanite, sia (perdonate) faziosità.Io la dengue l’ho beccata a Colombo.20 giorni di febbre altissima, 10kg persi,sistema immunitario esaurito completamente e dolori, tanti dolori.Forse non proprio un’influenza.
    sarebbe bello sapere come le cose a Cuba stanno veramente.

  4. Dai, lo sappiamo tutti: l’epidemia di Dengue è colpa di quel cattivone di Bush che non ha voluto firmare il protocollo di Kyoto causando un innalzamento di temperatura di 0,00000000001 gradi centigradi favorevole all’habitat della zanzara.

  5. @LS: sì, la parte finale dell’articolo è un fatto storico, presumo per bilanciare il resto dell’articolo.
    Eduardo Arocena, ammise il diretto coinvolgimento suo e dei gruppi terroristici (ospitati negli Stati Uniti) nella diffusione a Cuba della forma più violenta del virus, il dengue emorragico. Per rimanere ai fatti, nella prima epidemia non si registrò alcun morto a Guantánamo. Poi ognuno pensi quello che vuole, e vivaddio.
    Quanto al resto, al tuo (retorico?) dubbio, i movimenti anticastristi – bacino elettorale (Bush, Kerry, la Florida…) – quando votati al terrorismo non fanno che riprenderne la natura, condivisa con l’allora funzionario del Dipartimento di Stato USA (1960):

    La stragrande maggioranza dei cubani appoggiano Castro […] L’unico mezzo possibile per evitare l’appoggio interno è attraverso il disincanto e lo scoraggiamento basati sull’insoddisfazione e sulle difficoltà economiche […] E’ necessario utilizzare tempestivamente ogni mezzo concepibile per […] causare fame, disperazione e il rovesciamento del Governo.
    (6 aprile 1960 – Lester D. Mallory)

    Sul sito dell’Ambasciata di Cuba in Italia, si trova un essenziale excursus sul dengue e su Eduardo Arocena: http://tinyurl.com/mknvv

  6. Grazie della spiega, Diego. Son cose che non sapevo.

    Sì, il dubbio era retorico. :-)

  7. Son tornata da cuba un mese e mezzo fa e la più grande paura per la salute di qualcuno era solo quella riguardante le condizioni di fidel.
    Forse bush non è un cattivone malvagio e castro è certamente un dittatore, ma sicuramente il bloqueo e le misure di isolamento di cuba da parte dell’america, da sempre, dovrebbero indignare lo stesso.

  8. Il Dengue è una malattia dei paesi tropicali, ma niente allarmismo perche si muore più facilmente per altre ragioni.
    Ero a Cuba nel 96 a Santiago, in piena campagna contro il dengue. Se ne parlava troppo anche allora ma di morti se ne contavano veramente pochi, magari meno di cinque.
    La miglior difesa è prendere vitamina B6 tutti i giorni per almeno tre settimana prima di andare a Cuba. Nessuna zanzara vi starà vicino.

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