Missione di pace

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‘Dolore” e ”rabbia” per l’attentato di Nassiriya, costato la vita a tre militari italiani, viene espresso dal sindacato nazionale Carabinieri in congedo (Sinacc) per la Uilp, unitamente al ‘Giornale dei Carabinieri’ e ‘Radio Sicurezza’. Il sindacato e il ‘Giornale dei Carabinieri’ esprimono ”rabbia per la prevedibilita’ di tale attentato gia’ denunciato all’indomani dell’eccidio di Nassiriya del 12 novembre 2003”. Link comunicato stampa

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21 Commenti

  1. ritiro immediato! scusate se riprendo il discorso della canditatura,ma bisogna indire una manifestazione per sostenere l’anselmi,coinvolgiamo associazioni,movimenti,chin è daccordo?

  2. Ritiro immediato. Non esistono ragioni per rimanere in Iraq. Quanto tempo ancora dovremo pagare il dazio agli americani per averci liberato dai Tedeschi? Se è una cambiale a vita avvertitemi subito.

  3. [semi-OT]Naturalmente Berlusconi non si è fatto smentire: non presente alla camera dei deputati…e quindi assente alla commemorazione iniziale in onore dei caduti…

  4. Un ritiro immediato sarebbe irresponsabile, se non altro nei confornti dei civili.
    Capisco che un certo antiamericanismo senza se e senza ma non veda come un ritiro immediato renderebbe la situazione in Iraq (di cui comunque sono corresponsabili gli stessi americani) migliore.
    Per chi ama poi usare le parole “occupazione” e “resistenza” (quest’ultima soprattutto a sporposito ed anche insultante per i reduci partigiani italiani e la memoria dei caduti per la guerra di liberazione)
    chiederei un minimo di senso critico:
    – in Iraq non c’è “resistenza” all’occupazione ma un gruppo eterogeneo di guerriglieri composti da ex-combattenti/servizi segreti di Sadda, fazioni sciite, sunnite e curde contrapposte tra loro ognina con un proprio interesse di potere ben lontano dalle esigenze di pace dell’Iraq.
    Ammazzano indiscratamente civili iracheni, poliziotti iracheni, , operatori di pace, giornalisti, soldati stranieri come tristemente sappianmo, e insegnanti.
    Che la guerra all’Iraq sia stato un grave errore e una grave violazione internazionale é ormai assodato ma fare gli struzzi o i duri e puri della pace non serve a un beneamto cazzo!

  5. C’è ancora qualcuno che crede alla favola che gli italiani a Nassirya sono necessari per proteggere i civili. E usa a sproposito termini come “responsabilità” e “antiamericanismo”. Smettiamola con questa retorica patetica e da strapazzo.

    Come scrivono da mesi i giornalisti dall’Iraq, e come confermano le stesse fonti militari, i soldati italiani in Iraq se ne stanno chiusi in caserma. Ogni tanto fanno una ronda, stando ben lontani dalla parte del territorio controllata da Al Sadr.

    Gli italiani a Nassirya non servono a niente. Poco attrezzati e non in grado di partecipare ad azioni di guerra, secondo mandato, non sono in grado di proteggere i civili e nemmeno se stessi. E purtroppo quando escono dal loro fortino fanno da bersagli per il tiro al piccione. Una pura presenza simbolica che non ha alcuna utilità reale ne militare.

    Da questa situazione vi sono solo due alternative: o si torna a casa o si raddoppia lo sforzo in termini di uomini, mezzi. E soprattutto si cambiano le regole di ingaggio. E si va in guerra davvero. Oltre la retorica (sulla pelle dei nostri soldati), chi ha davvero il coraggio di fare questa scelta?

  6. scusa linnap,ma ti rendi conto che parli come quelli di destra?e volete fare anche il partito democratico…prendi esempio a zapatero,lui si che è stato responsabile! quello che è assodato e che sono passati tre anni e gli attentati in irak sono raddoppiati!e poi basta con le favole,i civili non ci possono piu vedere..per loro risultiamo truppe di occupazione, e linnap forse lo stuzzo lo stai facendo tu…

  7. Ribadisco: anch’io propendo per il ritiro delle truppe italiane, non ho condiviso il loro invio ma mi rendo conto che toglierle da un giorno all’altro ponga dei problemi. Il mio mi sembra buonsenso.
    L’importante è fare in modo che il ritiro sia dettato solo dai tempi tecnici, cioè non si “allunghi il brodo”.
    E ribadisco il mio giudizio “politico” su certe prese di posizione troppo intransigenti dettate più dalla politica che dagli eventi.
    E concludo con un:
    Si, il partito Democratico, xchè?
    E mi auguro un ritorno al maggioritario per un sistema bipolare ed un progressivo assottigliamento delle forze politiche radicali in entrambi gli schieramenti…ma questo è un altro discorso.

    p.s:in quanto a Zapatero, mi aspetto un ulteriore appello a comportarsi come lui anche per quanto riguarda la gestione dei dipendenti statali…scommettiamo che non ci sarà?

  8. finalmente hai scoperto le carte!sperare nel partito democratico per assottigliare le forze radicali!nossignore,non ci sto! spero a questo punto al superamento dell’attuale sistema politico e all’attuazione della democrazia partecipativa…e se cosi non sarà,sarò uno dei tanti che non si sentiranno piu rappresentati da alcuna forza politica..

  9. e per me rappresenterà la fine della politica, e ti dico una cosa,le multinazionali premono per il sistema bipolare!è proprio vero ,l’economia dovrebbe servire l’uomo,non schiavizzarlo!Lo disse un certo Spinoza,che certamente non era un comunista!

  10. Ma ti sei riletto?
    Le multinazionali?
    Sperate?…qui spero solo io. E’ una mi idea e stop.
    Qui, chi spera in un sistema bipolare sono i cittadini che ne hanno piene le balle di forze radicali il cui unico scopo sembra essere stare all’opposizione e stop.
    Aggiungo che un sistema bipolare non implica giocoforza un sistema bipartitico ma quello che mi auguro è che, con un sistema maggioritario serio, l’elettore sia spinto a scegliere forze politiche che abbiano la reale volontà di governare e non di menare il can per l’aia.
    In ultimo:
    “all’attuazione della democrazia partecipativa”
    Che vuol dire?

  11. Quello di Nassirya non e’ stato un attentato terroristico ma un’attacco di guerriglieri, i nostri soldati la non sono “ragazzi” ma uomini, i soldati che muoino in missione sono “caduti” e non “vittime”. Senza un vocabolario corretto mi pare impossibile discutere.

  12. L’importante é non chiamare i terroristi (e/o quant’altro) partigiani come certe prese di posizione radicali (molto radicali mi auguro) vorrebbero far intendere.

  13. Se questi soldati in armi addestrano poliziotti, pattuagliano le strade per mantenere l’ordine, fanno da protezione ai civili come li vuoi chiamare?
    Chiamali guerriglieri se vuoi ma comunque non “resistenti” o “partigiani” xchè tutto hanno in mente tranne una Liberazione dell’Iraq (men che meno hanno in mente concetti come libertà, democrazia, giustizia).
    Per questo è meglio evitare ambiguità di sorta.

  14. Linnap. non fanno solo quello. di tanto in tanto – troppo poco spesso IMHO – combattono anche le varie milizie religiose e di partito. Ma cio’ e’ del tutto ininfluente: attacchi ad obiettivi militari, a prescindere dallo scopo che si vuole ottenere, non sono terrorismo. Lo sono invece attacchi mirati alla popolazione civile. Gurarda che non lo dico in nessun modo per “difendere” chi ha ucciso i nostri soldati, anzi avrei preferito di gran lunga una condotta molto piu’ attiva del nostro contingente, ma per eliminare tutto il clutter mediatico secondo il quale il nemico e’ sempre un criminale. Il nemico in Iraq c’e’, e’ spietato e non esita ad usare il terrorismo contro la popolazione irachena.

  15. Sono d’accordo, permettimi di autocitarmi:
    “- in Iraq non c’è “resistenza” all’occupazione ma un gruppo eterogeneo di guerriglieri composti da ex-combattenti/servizi segreti di Sadda, fazioni sciite, sunnite e curde contrapposte tra loro ognina con un proprio interesse di potere ben lontano dalle esigenze di pace dell’Iraq.”
    Penso sia chiaro che anch’io non consideri “terrorismo” (nella sua definizione classica) ogni azione violenta in Iraq.
    Quello che vorrei fosse evitato è però un uso disinvolto di certe definizioni quali “resistenza” che qui in Italia, per la nostra storia, hanno un’accezione positiva mentre in Iraq non c’é niente che possa essere minimamente equiparato all a lotta di resistenza, ben altri sono gli obiettivi di chi ammazza in Iraq (sia civili che militari).
    Spero di essermi spiegato.

  16. io mi chiedo se c’è qualcuno tanto intelligente da spiegare a me povero stupido, il motivo per il quale entro fine anno le cose in Irak andranno tanto meglio che adesso per poterci ritirare con la coscienza a posto..
    bah.
    VIA SUBITO !!!

  17. Scusate, ma la posizione del via subito è demenziale. Questi continuano a morire sotto i colpi dei terroristi con un governo fragilissimo e noi ce ne andiamo…
    Ragazzi, ma che dite, suvvia, non vi lasciate ottenebrare la mente da Rizzo e compagni.
    Siate ragionevoli.

    “Tutti in Iraq” è il motto giusto.

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