CostantiNapoli.

Il 2 gennaio sono tornato da Istambul* vomitando (un’intossicazione alimentare, forse un’influenza, non ho ancora capito) e la prima notizia che ho letto su un giornale italiano è stata questa: “In Turchia primo caso umano di aviaria”. Dopodichè sono stato male per altri tre giorni, e insomma ho consolidato la mia eccellente impressione sulla Turchia dopo esserci tornato per la terza volta.


Io, a coloro che parlano di Turchia in Europa, ripeto sempre la stessa cosa: andateci e poi ditemi, ditemi se potrà mai essere Europa.

Però in questo caso mi hanno un po’ fregato.
Una guida turca, di fronte al caos, alla puzza orrenda, alla sporcizia indicibile, alla coltre di smog, al traffico pazzesco, ai clacson impazziti, agli aromi delle spezie che si mischiano alla puzza di piedi delle Moschee, ai vicoli dove tutti vendono tutto, ma proprio tutto, e dove è tutto falso, rifatto, contraffatto, dove non trovi un bagno, dove se lo trovi è solo per uomini, laddove il canto registrato del muezzin ti stordisce e ti confonde, questa guida turca, insomma, ha detto: “CostantiNapoli”.
E addio. Ha ragione lui.
Così come ha ragione Giorgio Bocca ad aver titolato un suo libro “Napoli siamo noi”.
Così come ha ragione Aldo Cazzullo del Corriere Della Sera nel dire che l’Italia è andata meridionalizzandosi, che i Borboni sono ormai dappertutto. Quisquilie a parte (diritti civili, libertà represse, religioni proibite) loro possono sempre additare il tuo passato, spesso il tuo presente, e dirtelo: CostantiNapoli.

***

Istambul con la ‘m’ è meno diffuso, ma corretto.

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50 Commenti

  1. Grazie Facci, hai detto quello che pensavo anch’io.
    Il paragone con Napoli è davvero indicato.
    Vivo in centro Italia, ma sono napoletano; prossimamente dovrò tornare per qualche giorno nella mia città, ed il desiderio di rivederla viene come sempre sopraffatto dall’idea di ciò che incontrerò al mio arrivo.
    In oltre 150 anni non siamo riusciti affrancare il meridione dalla sua condizione, e mi sembra che Napoli ne sia l’emblema.
    E’ accaduto invece il contrario: è tutta l’Italia che sta sempre più acquisendo i connotati del Sud.
    Tornando alla Turchia: mi spiace deludere coloro che ritengono che l’Unione Europea “esporterà” il suo benessere, il suo progresso, la sua efficenza, i suoi diritti, e tutto ciò che di positivo ci fanno credere sia suo appannaggio, esporterà dicevo a quei paesi, che man mano vi hanno aderito e vi aderiscono.
    Sarà il contrario, sarà il resto d’Europa che rallenterà e si caricherà sulle spalle il peso di tutte le zone sottosviluppate (comprese quelle italiane e di altri paesi occidentali naturalmente), a discapito ed impoverimento di tutto il sistema, ed a vantaggio di qualche industriale che necessita di manodopera a basso costo, e posti dove piazzare la merce invenduta!

  2. Filippo Facci sei solo un PADANO di merda,frutto di una sveltina che tua madre ha consumato con un camionista rumeno in un autogrill.

  3. Ahah Filippo Facci e tutti gli amanti dell’ordine e della pulizia è meglio che si leggano cos’era l’Impero Romano durante il massimo dello sfarzo… Gente rozza, sporcacciona. E cos’era Milano dei milanesi nel ‘600: una putrida latrina di italiani idioti, ignoranti e sporchi.

    Siamo sempre stati una brutta razza, turchi o no il mondo è una ciofeca puzzolente da sempre e mentre lo sto scrivendo mi viene da ruttare.

  4. “In oltre 150 anni non siamo riusciti affrancare il meridione dalla sua condizione, e mi sembra che Napoli ne sia l’emblema.”

    AFFRANCARE? Cioè Napoli è Napoli da sempre, io sono io da quando sono nato. Non posso e non voglio diventare come un altro. E non sono di Napoli.
    Le vostre parole trasudano razzismo, stupidità, superficialità e mancanza di conoscenza della storia.

    Se per voi il progresso è pulizia, igiene e ordine, forse dovevate fare le casalinghe invece dei liberi (ahaha) pensatori.

  5. X MEDO
    Quindi secondo te si parlava solo di condizioni igenico-sanitarie.
    Magari Facci è stato in Turchia durante uno sciopero generale degli operatori ecologici, e nessuno lo ha avvisato.
    Tu non sei mai superficiale, vero?

  6. Caro Filippo,

    anche io sono stato stato ad Istanbul a cavallo del capodanno, ma non so se si trattasse della stessa città che hai visto tu (Istambul, appunto). Io ho visto una centro storico meraviglioso, con trasporti europei (in ogni caso migliori di quelli di Roma), una periferia (fin dove sono riuscito ad arrivare) povera ma deocrosa e mai sporca, una popolazione estremamente cortese, onesta ed ospitale al di là degli stereotipi, devota ed osservante ma non fanatica. Non so se, a parità di anni di industrializzazione, di affrancamento dalla tutela religiosa, di reddito medio ci facciamo una gran figura. Tanto per dirne una, forse grazie ad un controllo del territorio che può risultare addirittura troppo pressante ed invadente, Istanbul è la capitale europea più sicura.
    P:S: i bagni pubblici a istanbul sono diffusissimi (la tradizione del bagno turco, di derivazione romana, e della abluzioni lustrali sta lì a dimostrarlo), sono sempre per entrambi i sessi e sono molto più puliti che in Italia (dove spesso non si trovano bagni ma cessi)

  7. Il libro di Bocca lo voglio proprio leggere. Ha fatto indignare mezza città, come al solito ovviamente quella letterata e borghese, quella che potrebbe fare e non fa.

    Mentre noi, la meglio gioventù di Napoli come il titolo di un mio post, che siamo costretti per lavoro a vivere in periferie più o meno accreditate (la mia si chiama Roma mi sembra),tentiamo di alzare la bandiera di fiducia tradita, di meridionalismo confuso, ai nostri cari rappresentanti politici.
    Noi che siamo la prova vivente di un meridionalismo vissuto -altrove bien sur- come valore aggiunto, di un illuminismo borbonico di ritorno.

  8. Ma come ti permetti? Ma ci sei mai stato a napoli? Io ci studio e lavoro tutti i giorni e ti posso dire che certo, non sara zurigo, ma non è certo come tu la descrivi (mediante il paragone con istambul,che non ho mai visitato e non mi sogno di giudicare,quindi). Quelli che su napoli sparano a zero senza neanche pensare prima di scrivere dovrebbero farsi un bell’esame di coscienza e venirci, in questa città. Tengo a precisare che Napoli non è assolutamente il paradiso terrestre, ci sono troppi, troppissimi problemi da affrontare ancora, ma voi forse non avete idea di come era questa città appena quindici anni fa. Vi invito a venire con me nei quartieri di Napoli, da Capodimonte ai quartieri spagnoli, da san giovanni a poggioreale, e dopo esservi fatti un idea, forse, potrete emmettere un giudizio!

  9. La penso come Daniele.
    Sono stato in Turchia (ovest e centro) e ho visto un paese assolutamente dignitoso e moderno, di certo non peggio di buona parte di quelli dell’UE. Ammetto di non aver visto la parte orientale del paese, sulla quale forse si potrebbe discutere.
    Spero che il problema non sia il fatto che sono islamici… la maggior parte delle ragazze che ho visto in giro non avevano il velo ed erano pressoché indistinguibili, nell’abbigliamento, dalle europee occidentali.
    Se il problema è etnico, intanto cominciamo a distinguere turchi da arabi… sono due etnie completamente distinte… provate a dare dell’arabo a un turco…
    Credo che l’unico paese islamico democratico sia un’esperienza da valorizzare, in questo periodo storico… o no? E sono 80 anni che i turchi stanno portando avanti una scelta precisa: l’Occidente.
    Si spera che aboliscano la pena di morte, ma non è che nell’Occidente manchino esempi di paesi democratici con questo difettuccio…

  10. Lasciando stare ciò che dici di Napoli, che può essere o meno condivisibile (soprattutto da un occhio esterno, ma anche da chi, come me, ci vive), quello che proprio non mi va giù è l’accezione negativa di quel “meridionalizzandosi” e quel “I Borboni sono dappertutto”. Le colpe di una città sono una cosa, far di tyutta l’erba un fascio un’altra. E comunque chi dice che i Borboni fossero peggio dei Savoia?

    P.S.
    “Istambul” è poco usato in quanto veramente brutto…

  11. facci,ma che dici?
    molto spesso mi trovo d’accordo con quello che scrivi e anche col tuo modo di fare.
    capisco anche che molte volte il tuo non è un gratuito “offendere”,ma semplicemente un tuo modo di essere,un modo di fare.
    quindi non mi interessa più di tanto.
    chi devia stupidamente dall’argomento di un tuo articolo e solleva una polemica inutile può,prima o poi,aspettarsi di sentirsi dire da te “coglione” o “stronzo”.

    ma mi spiace doverti dire che,stavolta,non hai detto nè “stronzo”,nè “coglione” ad un pover,fesso,singolo individuo:hai usato parole che rasentano il razzismo,che colpiscono chi,come me e tanti altri napoletani,vivono,si incazzano,e cercano di fare bene per migliorare la situazione.
    ma mai,e dico mai,nessuno di Noi potrà rinnegare le nostre radici e la nostra “meridionalità”.
    e ti assicuro che siamo in tanti,a tenere alta la bandiera.
    tranne chi,come antiEuropeo,è un coglione di primissima categoria.di quelli che stanno fuori Napoli e se ne lamentano ma sono i primi che,una volta tornati a casa,ne esaltano le qualità “umane”,contro la (presunta) freddezza del nebbioso nord:a te va il mio personalissimo e autentico “STRONZO”.
    in conclusione:facci,pensaci solo un attimo,prima di scrivere.e stavolta non vale offendere,mi aspetto,ci aspettiamo risposte.

  12. Anorexorcist,
    grazie per il pensiero speciale dedicato a me.
    Comunque faccio il contrario.
    Cioè parlo bene di Napoli quando ne sto lontano, e me ne lamento quando ci vado.
    Che ti devo dire, forse cerco di giustificare a me stesso la mia incapacità a viverci.
    Tu comunque continua a tenerene alta la bandiera.
    E guai a chi ne parla male…

  13. antiEuropeo,non è in discussione che napoli abbia dei problemi.
    sono in discussione in primis l’atteggiamento disfattista,da sconfitto in partenza,tuo e di molti altri.
    il mio “stronzo” è rabbioso,non offensivo.
    in secondo luogo le (brutte) parole di chi non ci ha mai vissuto.in questo caso,facci.
    ma mi guardo bene dal dire “guai a chi ne parla male”.

  14. constatando il semplice fatto che all’interno dell’unione europea ci siamo noi italiani (con tutte le nostre sfumature) e ci sono anche popoli come, ad esempio, quello tedesco o quello svedese, non vedo perchè, per seguire lo stesso principio non ci potrebbero stare anche i turchi.
    il problema è che bisogna mettersi d’accordo su ben altre linee di principio come il rispetto di minoranze, diritti civili, comuni a tutti,la separazione tra religione e leggi dello stato.
    poi che ci sia coerenza da parte nostra nel rispetto di tutti questi principi è un altro discorso…
    la pulizia delle strade, il caos, la mancanza di senso civico, la puzza di piedi della gente, per quanto sgradevoli non riesco a vederle come discriminanti.

  15. Io sono fidanzato da due anni con una ragazza turca di Ankara, e vado 3 volte l’anno in Turchia. Penso che i giudizi di Facci sulla città sono forse un po’ estremi, ma nel personale tutto è concesso; completamente fuori luogo mettersi a sindacare sull’ingresso in Europa invece partendo da CostantinApoli.
    Il consiglio di Facci secondo me è corretto se inteso in altro senso: andateci in Turchia, non solo ad Istanbul però.
    In merito al razzismo, se l’orgoglio ferito di Facci lo aiuta a non generalizzare, che ben venga.

  16. “caos, puzza orrenda, sporcizia indicibile, coltre di smog, traffico pazzesco, clacson impazziti, aromi di spezie che si mischiano alla puzza di piedi delle Moschee, vicoli dove tutti vendono tutto, …”
    ma comprarsi la Lonely Planet mai, eh? Ah, gioventù gioventù… e pensare che ai miei tempi i veri fighi se la facevano fino in India IN TORPEDONE via Afghanistan, e zitti, e mosca… e non è che fossero meno educati, bennati, o sensibili, del Facci.

  17. Egregio Facci

    mi era da tempo noto, ma sono finalmente soddisfatto che anche lei abbia capito che la sua capacità di analisi era paragonabile alla quella di un qualsiasi accompagnatore di turisti, tassinaro o barista, per di più turco.

    tralasciando ogni considerazione su i soliti, classici, patetici, e soprattutto inutili luoghi comuni in riferimento alla mia città (dato che la sua risposta sarebbe: scriveteci un post, come se solo lei ne fosse capace) arrivo al punto:

    quand’è che la smetterà di essere pagato per scrivere stronzate e farà la guida turistica per il maschio angioino?

  18. Eh, la verità detta da altri brucia sempre. Sì, Napoli puzza, di fogna, di smog, di sporco. Sì, a Napoli c’è la camorra, ci sono le Vele, c’è il traffico.
    E senza dire che Milano è peggio, caro Facci ti invito a Napoli, a girare tra quella città che puzza, è sporca e ti fa schifo, avendola vista a IstaMbul. Non puoi capirla, non puoi capirla da IstaMbul.
    Vedi, anche a Napoli è arrivata Fastweb, c’è l’Ikea, c’è il centro direzionale… insomma tutte quelle cose che fanno terzo millennio. Troverai interi palazzi ai quartieri spagnoli con le paraboliche per il decoder satellitare… Ma Napoli resta borbonica, feudale: nella gente e nelle strade. Nel bene e nel male. E troverai che l’Ikea di Napoli non ha niente di svedese, che la Mercedes Slk ha le ammaccature pari pari a quelle della 500 del ’73. Napoli è Napoli e non è IstaMbul. E non potrebbe essere alcuna città. Ed è l’unica città dove non troverai mai uno vestito uguale a un altro.
    Se non capisci queste cose, statt ‘a casa, o a ItaMbul.

  19. caro facci,

    detto da chi vive a napoli, è stato un po’ di tempo a istanbul e ha radici a milano: il tuo è solo provincialismo berlusconiano. non conosci e non sei in grado di intepretare lo spirito e la storia né di istanbul, né di napoli. ritirati nella tua dacia ad arcore, e lascia il mondo agli altri. un consiglio: leggiti beck, kerry mullis, castells, flaiano, rea (sia domenico che ermanno). leggi quello che vuoi, basta che tu legga e ti documenti un po’, prima di scrivere queste cazzate degne del quotidiano di paragone.

  20. non sarà mica che le cose che ff scrive bruciano perchè vere, seppur ineleganti?

    E’ a Napoli che ammazzano 150 persone all’anno, la legalità non esiste, ci sono intere aree precluse non dico a un normale passante ma anche alle forze di polizia, la gente se la prende in massa con le forze dell’ordine se arrestano un camorrista? Accade a Napoli o sbaglio? Non a Firenze, non a Bologna, non a Milano, non a Torino (città dove l’illegalità è un EPISODIO, non la REGOLA)…

    Quanto alla Turchia, sarà razzismo, sarà stato bello andare in autobus attraverso l’Afghanistan fino in India (però mica li facevamo entrare nella UE, l’India e l’Afghanistan), sarà quello che volete, ma annettersi 70 milioni di poveracci (contemporaneamente i più poveri e i più numerosi della UE, per capirci, e con riflessi sulla loro rappresentatività anche in sede di Parlamento Europeo) è una coglionata. Solenne.

    La Germania stenta ad assorbire la dovuta riunificazione con 17 milioni di tedeschi ex DDR (cui ha sacrificato con risultati così così un punto per cento del PIL ogni anno da 16 anni!) e noi dovremmo beccarci un numero 4 volte superiore di Turchi? E perchè?

    E non ci bastava per i prossimi dieci anni, come opera pia, tirare su le future new entries Romania e Bulgaria?

    Ai fratelli meridionali ricordo che i fondi UE per le aree meno sviluppate saranno stornati in gran parte dalle loro soleggiate regioni per andare a finanziare un improbabile sviluppo turco.
    Anche del Continente Nord Americano ne hanno fatto un’area di libero scambio, ma ‘sto cazzo che gli USA si annettono i bilanci e gli emigrati messicani…

  21. Io so solo che metà delle persone che frequento a Roma, dove vivo, vengono da Napoli. E che nessuna di esse, quando in procinto di trascorrervi un weekend per questioni familiari o burocratiche, è immune da terribili attacchi d’ansia.
    Come se si fossero lasciati alle spalle per sempre un incubo, che putroppo talvolta ricorre.

    In più, aggiungo: lo sdegno vittimista con cui alcuni napoletani qui sopra difendono la loro città e la faccia tosta con cui negano non i suoi innumerevoli problemi (sarebbe da psicopatici) ma la loro purtroppo terribile irreversibilità li rende patetiche, viventi conferme dei più triti luoghi comuni del napoletanismo, quelle cose “di sentimento” che prima o poi hanno a che fare con ‘a pummarola, o’ cielo, o’ mare, la luna a Marechiaro, ecc.
    Di Milano ho sentito a lungo parlar male, di quanto sia brutta, spietata ecc, ma una controparte che rispondesse “eh, ma se sta mai cu i man in man”, o un equivalente, no, non l’ho ancora sentita. Di solito si risponde “be’, in effetti bella non è” e punto.

  22. Mi sembra che quì si continui a non considerare un elemento non poco trascurabile:

    Napoli è parte dello stato italiano. Qui è in vigore la legge italiana, e sono autorità italiane (e non borboniche) che applicano le leggi. La responsabilità della sicurezza e della legalità napoletana dipendono dallo stato centrale, non da Iervolino, Bassolino o Masaniello

    Ora potete parlarvi addosso quanto vi pare e bearvi del suono delle vostre parole, ma la sostanza è una: a Napoli è lo stato che ha dato forfait. Da tempo.

    I cittadini normali, che non compaiono nei telegiornali o sui libri perchè non fanno audience, hanno comportamenti due volte dignitosi: sia nei confronti della camorra che rifiutano, che nei confronti di uno stato che latita.

    Se voi poi volete continuare a pensare che il problema sia qui e non altrove, fate pure.

    Io però, in Facci style non posso che dirvi una cosa:

    STRONZI

  23. Leggo qualche timido tentativo di valorizzare un dibattito che senso non ne ha. L’idiota ha già raggiunto l’abisso con l’inspiegabile post su Diego Della Valle (per la serie “non so più che cazzo scrivere, mi butto su Della Valle”).
    Solo una considerazione: la legge ci tutela dai fascisti ma non fa niente contro i “faccisti”, quegli ometti buffi che quando l’idiota scrive bastardate deliranti loro stanno lì a sostenerlo, come se avesse scritto chissà quale cazzo di verità che noi tutti non avevamo mai avuto il coraggio di dire.
    A loro, ai “faccisti”, rinnovo il sempre valido ANDATE A CAGARE.

  24. La componente franca, asburgica e ungarica di questo Paese (ossia la componente che ha fatto questo Paese) ha perduto la propria battaglia. L’Italia è sempre più borbonica e guarda più alla Turchia che altrove. Questa l’essenza del mio articolo.
    Per quanto riguarda il razzismo, io sono razzista. Non penserò mai che le mie parole e le mie azioni possano corrispondere, chessò, a quelle di un cinemator.

  25. Non importerà a nessuno, sono certo. Ma ho deciso di non visitare più questo sito. Massimo rispetto alla libertà di espressione, ma queste cose io non le posso sopportare. Addio.

  26. Dovremmo essere contenti dell’ingresso della Turchia nell’Unione Europea, almeno non saremo più noi gli ultimi.

    P.S. Ma l’avete visto stamattina Facci da Vaime?
    Era insieme al fratello, quello che si pettina. :-)

  27. L’idiota ci è cascato di nuovo: ha risposto ai provocatori. Mossa poco furba, specialmente se fatta da uno che con la provocazione compiaciuta e fine a sé stessa ci ha costruito l’intera carriera.
    Dopo “non so più che cazzo scrivere, mi butto su Della Valle”, adesso abbiamo pure “non so più come rispondere ai commenti; dico che sono razzista”.

    Salvate quest’uomo.

  28. Non mi piacciono le generalizzazioni. E soprattutto non mi piace il razzismo. Credo che ognuno,in quanto persona e cittadino di una comunità si adoperi dove si trovi a dare il meglio. Così fanno molti napoletani che rendono illustre la loro o l’altrui città,ma in generale la comunità in cui vivono, che è l’Italia.Questo è quello che ho imparato dalle persone che ho conosciuto, sarà un esperienza parziale ma tuttavia calorosa,civile e bella.

    Francesco

  29. Il sig. Facci (meglio se si chiamasse Feccia), farebbe un grande favore agli utenti di reprimere la personale frustrazione ed inferiorita’ che manifesta nei confronti di capitali culturali quali Napoli ed Istambul.
    Alla direzione del sito web che (forse) paga il Sig. Facci (Feccia) per scrivere razzistiche e provocatorie esperienze personali, suggerisco di trovare altri modi (beneficenza) nell’usare qualsiasi cifra pagata al’emerito.
    Aggiungo che basterebbe informarsi sulla grandiosita’ del periodo ottomano durante Solimano il Magnifico per poter farsi idea di cosa si stia parlando.
    Non e’ il caso che mi dilunghi sulla questione e saluto tutti i civili navigatori del web.
    A proposito, sono un napoletano sposato con una meravigliosa donna turca e viviamo ad Amsterdam (citta’ multietnica dove il Sig. Facci (Feccia) farebbe bene a farsi un giretto – non turistico – per comprenderne i vantaggi di convivenza ed interscambio culturale).

    A Facci e C. dico in napoletano: S’adda fa ‘o pireto pe quanto è gruosso ‘o culo (si deve fare il peto per quanto è grande il deretano)

  30. >
    Il Poeta, forse perché era sua, la città la vedeva meglio di Lei, un fatto viscerale (nel senso eccelso del termine e non in quello terra terra che ha recato grave nocumento alla Sua persona).
    I Poeti stanno anche in strada, però, tendono ponti tra terre e terre, terre ingrate e terre ingrate, terre di emigranti e terre di emigranti.
    Le fa bene viaggiare, Le fa toccare con mano la Poesia di parole come CostantiNapoli, Le fa intravedere una cultura che osa bussare alle porte dell’Europa (non quella della Champions League come si potrebbe immaginare pensando e parlando di Pallone).
    Lei viaggi ancora per trarre ispirazioni alle Sue elucubrazioni su chi può o non può stare in Europa (non quella della Champions League), può trarre ispirazione per “sforbiciare” anche il nostro Paese di quelle enclavi che La fanno sfigurare.

    Per gli altri, sa per non offendere la Sua cultura visto che un’azienda del gruppo di cui fa parte il suo Giornale ne pubblica i libri, il poeta è Nazim Hikmet, la poesia è del 1961.

  31. Nelle mie braccia tutte nuda / la città la sera e tu / il tuo chiarore l’odore dei tuoi capelli / si riflettono sul mio viso./ Di chi è questo cuore che batte / più forte delle voci e dell’ansito?/ è tuo è della città è della notte / o forse è il mio cuore che batte forte? / Dove finisce la notte / dove comincia la città? / dove finisce la città dove cominci tu? / dove comincio e finisco io stesso?

  32. Consiglio per il prossimo sdegnato che voglia difendere la Turchia e/o Napoli: ricordare Totò nel “Turco napoletano” o, più prosaicamente, il bagno turco col turco di Jerri Calà.

  33. Carissimo Facci, in quanto a effluvi e olezzi vari, emanati dal corpo umano, vorrei proprio constatare con il mio povero naso,cosa mi suggeriscono gli aromi emanati dalle tue putride ascelle. (Visto che la maggior parte del tempo la passi a scrivere stupidagini, del tutto inventate, su questo sito).Sono sicuro che i tuoi calzini vivono di vita propria e sicuramente sei uno di quelli che quando vanno in bagno non si lavano le mani. Per questo vomiti tanto! Allora ti posso dare qualche consiglio:lavarsi i denti dopo ogni pasto, farsi almeno un doccia al giorno, (se proprio sei allergico all’aqcua, lavati almeno le estremità comprese le zone intime, ovviamente), lavarsi le mani ogni volta che si va in bagno,e soprattutto, usare un buon antiodorante. Dopo tutto questo,puoi usare anche qualche goccia di profumo. Dimenticavo di dirti, di usare biancheria pulita ogni volta che ti lavi. Sai, caro Facci, la differenza che c’è tra le persone come me e te, è questa: se tu hai complessi di superiorità, io sono superiore senza complessi! Ti abbraccio!( ma prima vorrei sapere se ti sei lavato)!

  34. Eretico,

    tu sai che se verrai a Napoli naturalmente trovarai un città dove tutti suonano il mandolino e mangiano gli spaghetti con le mani (nello stesso tempo, of course) travestiti da Pulcinella . All’angolo di ogni strada ci saranno i banchetti con il gioco delle tre carte, motorini truccati guidati da minorenni senza casco e scippatori in fila per il loro turno. Frotte di bambini mezzi nudi ti chiederanno la carità, e ad ogni angolo munnezza e fetenzia ti segneranno un incrocio.

    Se poi non le trovi, lamentati con la pro loco.

  35. Scusate, ma non è tempo perso rispondere a questo tizio e ai borghezio come lui?

  36. Entrando nella Moschea Blu a Istambul, sono stata investita da una puzza terribile, che però non ha diminuito il piacere di essere in un luogo bellissimo. Mi sono interrogata, cosa che Facci non ha fatto, sull’origine di quella puzza. Ricordavo di aver visto molte persone togliersi le scarpe, fuori dalla moschea. La maggioranza era composta da turisti che lasciavano sul campo scarpe da ginnastica, forse non nuovissime, forse non lavate di recente. I turchi si toglievano sandali. Per precetto religioso, i musulmani si lavano cinque volte al giorno diverse parti del corpo, compresi i piedi e soprattutto si sentono obbligati a lavarsi prima della preghiera perché, su un tappeto sporco, non sarebbe valida. Ho visto i turchi lavarsi ad una fontana, prima di entrare in un’altra moschea. Immagino ci sia una fontana nei pressi di ogni moschea.
    Ho apprezzato la tolleranza e generosità dei turchi nei confronti di stranieri, non osservanti dei loro precetti, che rischiano di togliere forza a tutte le preghiere dei fedeli.
    Provate inoltre ad entrare in una chiesa cattolica in abbigliamento non consono. In Turchia si viene forniti di parei per coprirsi, se si indossano shorts e canottiere.
    Mi chiedo che tipo di calzature usi indossare Filippo Facci, durante i suoi viaggi e soprattutto quando visita una moschea.

  37. Probabilmente hai ragione cretaefaci. C’è una differenza però. Borghezio non scrive su Macchianera. Né le sue sparate vengono prese sul serio dalle persone istruite.

  38. Sul serio, sul serio… adesso non esageriamo… sul serio :-) Qui (sul web in generale, e a casa di GN in particolare) parlare è gratis, ma straparlare pure, sventolare pregiudizi come cappe rosse non porta rischio d’incornata come accadrebbe invece in un posto di lavoro, in un mezzo pubblico di trasporto, nel reale insomma. Arrabbiarsi per QUESTO… oh, via. Penso che ci sia un sacco di gente che legge macchianera e non si è sentita minimamente in dovere di prendere o rispondere al dottor Facci SUL SERIO.

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