Il cielo con un dito

Domenica prossima agli abitanti degli Stati Uniti occidentali sarà concesso uno spettacolo unico: la sonda Stardust rientrerà nell’atmosfera dopo un viaggio di quasi sette anni a zonzo per il sistema solare.
E rientrerà alla base con un carico di quelli storici; dal 1976, anno dell’ultima missione lunare russa, nessun satellite aveva riportato a terra dei pezzettini sigillati di un altro corpo celeste. Ci aveva provato la NASA più di un anno fa con la missione Genesis, che purtroppo ebbe un guasto al paracadute.
Ma se in quella sfortunata missione si trattava di riportare a casa alcuni microgrammi di “vento solare”, cioè del flusso di particelle emesse dal sole, domenica si tratta di un carico che ha a che fare con noi stessi, con la vita propriamente e ruinamente detta: polvere raccolta con una speciale sostanza gelatinosa durante il passaggio ravvicinato avuto dalla sonda con la cometa Wild 2 esattamente due anni fa; e se l’incontro poteva ritenersi un successo di per sè, per la quantità di dati scientifici trasmessi a terra, il poter analizzare in una camera bianca ciò che una cometa semina sul proprio percorso dovrà dare delle conferme alla teoria sulla creazione più in voga al di fuori della Casa Bianca.


Le comete e gli asteroidi sono cio che è rimasto dalla formazione del sistema solare. All’incirca 5 miliardi di anni fa si cominciarono ad aggregare i primi abbozzi di pianeti e delle due stelle del nostro sistema solare. La seconda stella poi non ce la fece e si ridusse ad un ammasso gassoso di nome Giove. Altri sette pianeti propriamente detti (ormai a Plutone la carica gliela tolgono, piccolo com’è) presero forma dagli urti tra oggetti che andarono avanti per almeno un miliardo d’anni in modo molto frequente.
A sistema solare formato, i pianeti apparivano abbastanza sterili e privi di un’atmosfera adatta a dare il là all’evoluzione darwiniana. Alla Terra e a Marte, i due pianeti in condizioni di temperatura non eccessiva per una chimica basata sul carbonio, fu data in dono un bombardamento continuo di comete ed asteroidi. I primi a portare sostanze ricche dei mattoni della vita, come l’acqua e gli aminoacidi, i secondi a distruggere e far cambiare il corso dell’evoluzione.
Questa teoria scientifica, teoria nel senso galileiano del termine, ha ricevuto ormai conferme innumerevoli. Un esperimento tremendo l’abbiamo fatto durante l’incidente dello Shuttle Columbia avvenuto 3 anni fa, quando un canister con dei vermi dentro è passato attravarso il rientro distruttivo dello Shuttle e dopo l’impatto ci ha riconsegnato i vermetti vivi e vegetiM; provando che la vita può viaggiare nello spazio e affrontare un rientro “caloroso” nell’atmosfera terrestre.
Ma la prova a prova di ruinamenti ha bisogno di una misura diretta: abbiamo bisogno di vedere che c’è in quella polvere di stelle. Abbiamo bisogno di vedere come eravamo fatti prima di nascere. Per poi ammirare le rare notti in cui una cometa domina il cielo, e chi se lo scorda quella nottata sul Terminillo nell’Aprile del 1996, e trovarci noi stessi nel cielo.

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10 Commenti

  1. Mi auguro che la missione si concluda positivamente, le imprese spaziali sono le poche note positive di un tragico inizio millennio

  2. Ma che problema ci sarebbe se nella polvere di stelle ci trovassero solo acqua e calcina, al posto degli ambitissimi amminoacidi? Senza genealogie spaziali non ci sentiamo in diritto di calpestare questa terra?
    Non vi capisco guagliò :-(

  3. Ammazza complimenti, ma dove lo trovate il tempo di scrivere tutti questi articoli?
    Potenza de baini? ehe :D

    Macchianera non ha alcuno scopo di lucro, gli eventuali [..] etc etc

    Una curiosità mia, ma se non ha scopo di lucro come mai c’è la macchianera SRL?

    Un c’ho capiho una ceppaSSS!

    Ma mi piace molto, piacerebbe anche a me riuscire ad avere un sito così seguito, ma il tempo è poco.

    Certo scrivere su un blog dalla mattina alla sera guadagnandoci pure sarebbe un buon lavoro… ma non so se sarei soddisfatto alla fine

    come complemento agli altri guadagni perchè no? è la filosofia di molti

  4. “Certo scrivere su un blog dalla mattina alla sera”…
    Magari se guardassi a che ora sono scritti i post, capiresti che sono scritto dalla sera alla mattina, da gente che di giorno lavora…

  5. Vai tranquillo, Bandì…

    Se il tuo blog è quello che linki sulla firma i soldi ‘un ce li fai ma neanche per sbaglio.

    E tanti saluti al “prestigioso ITIS” per fotomodelli.

    P.S. Il “modulo professionalizzante”!!!! Figurati che quando insegnavo lo facevamo fare quelli troppo scarsi per raccattare uno stage…

    Oberon

  6. Oberon, ma perché devi prendere per il culo uno che non ha fatto nulla di male e non è nemmeno venuto a fare lo sborone?
    Firma anche te, linka anche te, e pubblica il tuo curriculum. Oppure taci. Sempre meglio che fare il cafone.

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