Il reazionario che è in ciascuno di noi

“E io mi sentii quasi male guardandoli andare,
ed invidiai il loro incontro, quel tutto da fare,
tutto quel tempo davanti, e quel loro sperare,
e l’incoscienza orgogliosa della loro età.”

(F.G. – “Swatch“)


Manette di peloucheRicordate con chi eravate nell’estate del 1989? Con quale ragazzo, con quale ragazza, se vi amavate, se sognavate che sarebbe stato per sempre?
Se ci pensate non vi sembra nemmeno un tempo così lontano, vero?
Invece sono trascorsi sedici anni.
Cioè: se quell’estate fosse successo qualcosa di terribile o magico (a seconda dei punti di vista, dalle pieghe che prende la vita, e cose così), ma comunque imprevisto, ora avreste un figlio o una figlia di sedici anni.
E oggi, sette novembre duemilacinque, leggendo un blog tipo questo, così per caso, verreste a sapere che, per qualche motivo che non è dato conoscere e a nostra insaputa, una madria di teenager ha scelto di tenere il proprio diario online su un sito chiamato DuePuntoZero.com.

Ora, se i fatti si fossero svolti così come ho raccontato, per quanto mi riguarda si chiamerebbe sfiga: centrare l’unico bersaglio che la maggior parte delle persone tende a mancare, con un solo anno di pratica alle spalle.
Eppoi avrei un figlio. Uno di quelli che pubblica le proprie foto su DuePuntoZero.
Potrebbe essere maschio, e allora non mi preoccuperei più di tanto. I maschi inviano solo tre tipi di immagini: fighe, ammucchiate con gli amici – in genere su un divano – con tanto di simulazione di faccia da sballati, e Di Canio che fa il saluto romano. Niente che l’elargizione dell’unico ceffone della tua vita non possa risolvere.
Nel caso di una femmina, avrei solo parecchie cose da chiederle.

Perché mi fai questo?
Perché devo venire a sapere da Neri che hai un sito tutto tuo e ci scrivi sopra cose che di cui già io non dovrei avere nemmeno idea, e a maggior ragione un estraneo? Perché sei in terza liceo e non sai l’italiano? Perché su quel sito avete tutte dai 14 ai 17 anni? Perché non sapevo di quel piercing sublinguale che si vede nella foto? Perché non mi hai detto di quel tatuaggio? Perché ti fai le foto? Perché poi le pubblichi? Perché inviate tutte la foto sgranata scattata davanti alla webcam? Perché cazzo ti ho comprato una webcam? Chemmicredevo, che ti avrebbe aiutata per i compiti? Perché tutte le vostre foto sono uguali? C’è una regola? Va di moda? Siete banali? Perché il particolare della bocca, del piercing all’ombelico, della cintura D&G? Perché il primo piano con gli occhiali da sole in casa? Perché tutte queste foto in bikini? Evvabbene che eri in vacanza, ma scatti autunnali non ce n’erano? Perché ti fai le foto davanti allo specchio mentre indossi completi intimi da arresto? L’autoscatto è diventato out? Perché non togli il flash? Perché inarcavi la schiena e ti mettevi di profilo per mettere in evidenza il seno? Perché ti stringevi nelle braccia per far risaltare le tette? Chi ti ha comprato quel top scollato? Chi c’era, quella volta, dall’altra parte della webcam? E insomma, cazzo, non ti ho mai detto che su internet ci sono tizi che se ne vengono nei pantaloni per molto meno, e che se ne incontrassi uno, uno solo, la cosa non ti lusigherebbe più così tanto? Perché quella foto fintamente assorta con la sigaretta in bocca? Perché fumi? Da quanto fumi? Che cosa fumi? Perché vi abbracciate sempre, tu e le tue amiche? Perché, tra donne, scrivete che vi amate? Perché qui la stai baciando? Perché lo state facendo con la lingua? Sei lesbica? Perché vi baciate se non siete lesbiche? Perché esibite i soldi in questo modo volgare? Com’è che sembrate tutti ricchi, tutti fortunati, tutti con la casa in montagna e lo yacht attraccato in porto? Perché cazzo avete per le mani tutti questi soldi? Chi è quel fascista? Chi è quel comunista? Chi è quel tizio con la barbetta finto trasgressiva e la faccia un po’ da pirla? Com’è che il barbetta è entrato in casa senza che lo sapessi? Dov’ero io? Dov’era tua madre? Perché tu e il barbetta vi siete fatti una foto sdraiati sul letto? Cosa ti ha detto il barbetta dopo la foto? Che cosa ha fatto? Che cosa ti ha fatto? Gli avrai mica creduto? Perché quella foto delle manette rosa di pelouche? Ma, soprattutto, perché hai delle manette rosa di pelouche?
Perché tutte queste cose non le fai in privato, senza che io e il mondo si sia costretti a prenderne atto?
Perché mi fai tutto questo?

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50 Commenti

  1. Neri, capisco che tu non abbia figli. Io ce ne ho. I figli sono il nostro specchio. Loro sono così perchè noi così li abbiamo educati; sono quello che siamo stati noi + quello che saremo voluto essere noi.
    E tutto quel sesso detto non-detto, fatto-non fatto, era o non era il nostro sogno di sbarbati degli anni otanta? Ecco, loro quel nostro sogno lo stanno realizzando.

  2. Ma soprattutto cosa c’è, selezione all’ ingresso, che sono tutte vamp super sexy ? O è lo stile del sito che le attira tutte uguali ? E tutta questa lingerie, e tutte delle donne che no, vostro onore, lo giuro, le davo 25 anni, non pensavo fosse sua figlia, no, lo giuro, pensavo lavorasse la mattina e non che facesse latino, che poi, diciamocelo, vostro onore, sua figlia non sa nemmeno l’ italiano, che cazzo lo segue a fare latino ?

    E poi, e poi, ai miei tempi..

    Ok, ho finito di rosicare. Citerei la frase di Hoffman che campeggia su ciccsoft..

    “Certo eravamo giovani,
    eravamo arroganti,
    eravamo ridicoli,
    eravamo eccessivi,
    eravamo avventati,
    ma avevamo ragione.”
    Abbie Hoffman

  3. E tu papà perché non fai il papà come tutti? Perché hai un blog? ma ti rendi conto che vergogna dire ai miei amici che il mio papà è un blogger? E perché pubblichi tutte quelle foto di donnine nude? Perché tu puoi pubblicare le foto delle donnine nude e se invece io pubblico la mia ti scandalizzi? E perché tu puoi scrivere tutto quello che vuoi e di cazzate, caro papà ne scrivi tante, e io non posso? E perché papà te lo dovevo dire? E quando te lo dovevo dire che sei sempre davanti al computer a controllare gli accessi del tuo blog? e la webcam papà? Guarda che l’hai comprata tu perché dicevi che mi sarebbe servita per parlare con i miei amici e invece papà lo so che la usi tu!
    E poi perché papà tu chatti tutti le notti dicendo alla mamma che stai lavorando? E perché in chat ti fai chiamare cuore tormentato e racconti che tua moglie non ti capisce e che fai l’agente pubblicitario? E perché papà visiti sempre tutti quei siti porno?

    E poi papà quelle manette di peluche rosa le ho trovate nel cassetto del comodino della mamma.
    Perchè papà invece di farmi tutte queste domande cretine non domandi alla mamma chi è “mandingo70”?

  4. La cosa è sicuramente un po’ triste e squallida vista con gli occhi da adulti, ma dal punto di vista del teenager c’ha il suo bel perchè… Ce l’avessi avuto io un blog a quell’età, he he… ;-)

  5. Riassumerei molto banalmente: anche le troie hanno un papà.

    Ma non preoccupatevi, visto l’andazzo attuale, cambieranno il senso della parola troia (come si fa con la guerra) e se ne userà un’altra che sembri un complimento, qualcosa tipo “femminismo d’avanguardia”. Diveteranno volgari non i fatti, ma le persone che dicono le cose come stanno.

    E aggiungerei, meglio troia che drogata; ma se tanto mi da tanto… statistiche alla mano, non c’è molto da sperare.

    Questo tipo di socetà o cambio o imploderà tra qualche decennio.

    Per rispondere a Vis “Figlia! io posso perchè sono maggiorenne, tu sei troppo piccola per passare già da zoccola a livello globale”.

  6. Forse per qualche strano motivo vogliono somigliare a Jessica Alba. Chissa’, avranno visto qualche foto su internet…

  7. Papà, tu – come tutti i tuoi compagni – avevi il monclèr, i levi’s 701, il gel azzurro e colloso in testa: quello del supermercato sigma, confezione famiglia, che quando asciugava sembrava avessi la psoriasi (io invece ho le cere ristrutturanti total look “istrice incazzato” e il lisciante effetto anticrespo: 70 euro, ma vedessi che chioma da sballo!)

    Indossavi le cinture el charro e le timberland, ascoltavi gli spakkau ballett e i duran duran, avevi la Milano da bere con Pillitteri… Non portavi il piercing, ma quel truzzo orecchino col brillantino. Non avevi tatuaggi, ma ti facevi le polaroid coi tuoi compagni di classe mostrando le chiappe (“au clair de lune”) e lasciandole di nascosto nei diari delle tue compagne. Che matte risate! Per non dire di quando col superotto ti facevi riprendere a Gabicce in bermuda stile surfista un mercoledì da leoni, con il cotone nel pacco e i rayban wayfarer…

    Tu guardavi “Happy Days”, “Hazzard”, “Baywatch”, “Beverly Hills 90120” e “Bonanza”. Io “Camera Cafè” (a proposito, papà: visto che Camera Café lo scrivi, che fighi Luca e Paolo, me li fai conoscere? Daììì…), “Amici”, “L’Isola dei famosi” e “Un medico in famiglia” (questo, solo perché ci recita un’amica di un’amica mia, eh!).

    Tu sapevi l’italiano, ma anche tutto il testo di “uàil bòys!” e “Grease” a memoria. E leggevi “Il paninaro”. Io leggo Vanity Fair…

    Quel tizio con la barbetta finto trasgressiva e la faccia un po’ da pirla, sì, quello che assomiglia un po’ al dj di Mtv, proprio lui, è Elvio Maria Ruggero, il mio amico hacker: ha già sputtanato sette siti di hamas, dodici banche, diciotto difese nazionali, il sito dell’FBI, ventidue società di telecomunicazioni, crashato quello di microsoft e ha anche individuato dove sta Osama Bin Laden, ma aspetta di vendere la notizia al migliore offerente. Studia al politecnico “arte e design funzionale per giovani gonzi”. Ha brevettato la forchetta per mancini, il pettine per calvi e becca più di te e mamma messi assieme.

    Mi ha fatto un bellissimo book ritoccato con fotoshop aumentandomi il seno di una misura e mezzo e tirandomelo su. Mi ha tolto anche un po’ di culotte, cancellato quel filino di cellulite sulle cosce, la cicatrice sulla fronte, il buchino della varicella sotto il mento (quello che a te piaceva tanto, papà) e ristretto il giro vita. Quello che non capisco è perché poi l’abbia inserito nel sito della Morellato: mi ha detto che voleva farmi uno scherzo. Mah…

    Ah, dimenticavo: mandingo70 è lui…;o))))))))

  8. Caine non so….meglio passar da “troia” a sedici anni che da “coglione” a 40.
    Anche perchè, caro papà, mi pare che il problema non sia il termine usato per descrivere una certa esuberanza adolescenziale, ma la coglionaggine con cui, ad ogni età, si può far uso di internet.

    Mandingo70 o Ladovia89 sono membri della medesima famiglia.

  9. Bellissimo il video segnalato da Paolo. Fatevi una grande risata…

    Scusate, ma così come lo eravamo anche noi alla loro età, gli adolescenti (per non dire dei bambini!)sono tutto fuorché asessuati e modelli di candore: abbiamo dimenticato Freud e i suoi perversi polimorfi? Perché tanto astio, disprezzo e rigore moralistico?

    Il comune senso del pudore varia, no? Negli anni Sessanta, le prime ragazze che si azzardavano a portare una minigonna erano bollate come troia, esattamente come lo sono oggi quelle con i jeans a vita bassa o le mini inguinali. Più che il puritanesimo, bisognerebbe invocare il buongusto, visto che una ragazzina su cinque sta bene con quel modello di pantalone (ma anche con gli orridi fuseaux che si usavano quand’ero adolescente io!:oPPP).

    Non è mica detto che l’abito faccia la (non)monaca… la gran parte dei ragazzi si veste in modo uguale solo per senso di appartenenza.
    Al pari delle prime volte in cui provi a truccarti a quell’età e ti fai un mascherone orrendo, nei loro approcci verso il sesso i teenager possono mancare di senso della misura. E, spesso, di stile. Sta all’educazione provvedere, instillare il senso di certi valori, o no? Internet ha offerto loro una chance in più, ma cosa cambia in sostanza rispetto ai festini dove s’inizia col gioco della bottiglia e poi si finisce a turno in camera? O alle uscite la sera, dove poi ti rotoli sul sedile posteriore dell’auto del moroso?

    Guardate, se i nostri figli vogliono trombare (e vogliono farlo con più coetanei, cosa che mi pare irriti alquanto i loro genitori) o le nostre figlie fare le Lolite, non serve mica internet: lo fanno, lo hanno sempre fatto, lo faranno e basta. E’una tappa che debbono affrontare: trovano da soli luoghi e opportunità, e non ce lo fanno sapere, cascasse il mondo. Solo, sono più visibili e forse un filino meno ipocriti, di certo più spudorati di una volta, tutto qui. Ma di qui a pensare che siano tutti un branco di assatanati o zoccole, ne corre. Se penso ai figli adolescenti dei miei amici, e alle figlie, sono ragazzine adorabili e normalissime. E ne conosco tante, così. Vita bassa o meno.

    L’unica doverosa raccomandazione che possiamo riservare loro è che lo facciano con un po’ di sale in zucca, responsabilmente e prendendo le debite precauzioni. Per il resto, sarei curiosa di sapere quanti dei vostri genitori sanno quando avete iniziato a fare sesso… e quanti dei vostri figli ve ne parlano esplicitamente. Penso che avremmo delle gran belle sorprese.

  10. Suvvia Gianluca, potrei dirti che sei vecchio, che i tempi sono cambiati e che anche io a 23 anni stento a credere che ci siano ragazzine che a 16 anni si fanno foto tramite webcam o trasmite telefonino per poi metterle su siti come 2.0….. Ma sai meglio di me che ormai gli usi ed i cotumi sono cambiati da anni, da quando Smaila con le ragazze Cin-Cin ci ha fatto vedere cosa c’è sotto la mela o la pera, è normale vendere telefonini,elettrodomestici,auto e innumerevoli altri oggetti attraverso la figa e le “duepuntozerine” si adattan, facendosi vedere scosciate e con le tette compresse.

    Che differenza c’è tra loro e le veline?

  11. “Negli anni Sessanta, le prime ragazze che si azzardavano a portare una minigonna erano bollate come troia”

    La verità, diciamocelo, è che chi porta una minigonna _E’_ troia. E chi non la porta mai, in fondo in fondo, lo è ancor di più.

  12. Dove ero io nel 1989 me lo ricordo benissimo … ero a casa a scallarmi pensando alle mie compagne di liceo ..
    forse adesso sarei a navigare sul web … con le stesse di occhiiae di allora e con una spesa in materiale cartaceo molto inferiore … e un livello di virus sul computer …
    per il resto … in un mondo fondanto sull’edonismo era certo che si trovasse un luogo come questo dove esprimersi …
    non credo sia un segno che tutti i ragazzi siano così … è solo che con internet il singolo diventa massa perchè aggrega tutti i singoli per livello di attenzione …
    e poi scusate stiamo arrivndo tardi … avete mai visto girls gone wilde ?

  13. Ai miei tempi per rimediare una pomiciata come minimo dovevi sapere a memoria “La isla bonita” di Madonna…queste qui te la spiattellano su un blog, e te la videofoninano pure. Mah.

  14. Avere 16 anni

    http://duepuntozero.com
    Interessante fenomeno. Non vale iviare le nostre foto di 10 anni fa. Sarebbe troppo triste.
    Nel girare il sito verrete colti da stupore, incredulita’ e da quel senso che provava vostro padre quando alle 4 a.m. vi veniva …

  15. Leggo persone in questi commenti,
    guardo persone in quelle foto,
    mi chiedo quanto tempo manca a che le seconde si trasformino nelle prime,
    colme di esibito disprezzo e malcelata invidia.
    Probabilmente (considerata la velocità dei tempi moderni) un pò meno di quanto ci hanno messo le prime a diventare esattamente come quelli da cui, s suo tempo, venivano disprezzati per le stesse ragioni.
    Ecco, a voler proprio provar pena, provo pena per il fatto che quelli di oggi avranno molto meno tempo per divertirsi ad esser giovani troie o giovani coglioni rispetto a quelli di allora:
    tempo un paio d’anni e saranno già aridi moralisti di una morale superficiale legata alla mera apparenza…

  16. E’ immorale.

    E’ immorale che tu parli di queste sedicenni che si baciano e di completini intimi da galera senza neanche darci gli username di ‘ste tizie. Abbi cuore!

  17. cavolo!!.. ho guardato solo ora i blog.. e mi è venuta tanta invidia per i liceali di adesso.. le foto più spinte che facevano le mie compagne di banco erano quelle in canottiera, al parco Sempione.. vabbè..

  18. “Acchiappano i ragazzi con le porcate…”

    Lo diceva Beppe Grillo 12 anni fa contro il 144. Adesso le blogstar, dopo averti preso per il cesto con la fecondazione assistita e i Pacs, improvvisamente scoprono la realtà e cadono dal pero….

  19. Vis scusa, non capisco il tuo livore, non volevo offenderti.

    Anche tu però scrivi “una certa esuberanza adolescenziale”. Capisco che la Perego in diretta tv ha detto che un film porno è un invidiabile errore di gioventù (se la partner è bella), ma mi sembra un po’ esagerato. Personalmente non trovo così riprovevole l’azione ma l’ostentazione, cioè il punto di partenza di questa riflessione.

    Non è una questione generazionale, ma prevedo che “i figli dei figli” si lamenteranno perché gli adolescenti propongono in streaming tv, riti orgiastici alle spalle dei genitori. Perchè è così che si andrà a finire. Sembra una esagerazione, ma quello che era assurdo 100 anni fa, adesso è realtà.

    Il vero problema, a voler essere seri, è che per ogni troietta ci sono almeno dieci ragazzine che si sentono inadeguate e sfigate perché non si sentono di comportarsi nello stesso modo, oppure proprio non possono. Persone che vorrebbero considerare certi comportamenti superficiali ma che dall’altra parte hanno solo l’alternativa ottusa dei papaboy (che poi alla fine…). Sta cambiando la percezione di quello che è “figo” in maniera preoccupante, come per la droga, percezione che è spesso guidata da interessi economici.

    La ragazza che prima era una “poco di buono”, adesso è diventata sexy, MA solo se veste trendy. La citazione di D&G non è per nulla un caso. E non facciamo finta che questa sia l’emancipazione, che le femministe vere sono già abbastanza inorridite.

    Il rosicamente non sussiste, perchè, statistiche alla mano, più i “fighi” sembrano fighi(smaliziati,di successo ecc..) e più gli sfigati aumentano e si sentono sempre più sfigati. Una situazione per nulla invidiabile: le logiche del capitalismo applicate alle “qualità” sociali.

    Si parla di moralismo, come se il palese scimmiottare di queste fantomatiche sedicenni fosse un segno di libertà, quando invece è proprio il contrario. E la morale non centra proprio nulla, perchè anche se viviamo in un mondo virtuale, la relatà esiste: con un puttaniere o una troia, vi ci fidanzereste volentieri? Non sono solo regole culturali, esiste anche la natura umana.

  20. Nessun livore Caine anche se trovo il termine “troia” estremamente pesante a prescindere dal soggetto a cui viene rivolto.

    Poi onestamente le ragazze “per bene” mi sono sempre state pesantemente sulle palle perché il valore di una persona, e di una donna nello specifico, non dipende mai dalla sua disinibizione sessuale ma dalla sua personalità.
    Tutto questo valutare un uomo o una donna dal suo modo di vivere la propria sessualità, è estremamente limitativo e vagamente offensivo e per rispondere alla tua domanda ti dico di si che mi fidanzerei tranquillamente con quello che tu definisci un puttaniere ben consapevole della sua debolezza e del tipo di rischi che corro.
    Di solito non valuto le persone utilizzando solo un metro di misura.

    Tornando poi alle parole del Neri ho trovato il suo post divertente e ho pensato che le sue parole sarebbero le medesime che direi a mia figlia (ancora piccola) se un giorno dovessi trovarla in un simile blog.
    Diciamo che come avvocato del diavolo ho solo provato a mettermi dall’alra parte perché l’unico modo che mi è venuto in mente per educare mia figlia, è quello di tentare di ricordarmi io cosa facevo alla sua età mettendomi a sua insaputa in discussione ogni qualvolta mi paiono terribili alcuni suoi atteggiamenti.

    Come si faccia il genitore non lo so ma so che non voglio fare come mia mamma che mi diceva di non drogarmi senza neanche sapere la differenza che c’era tra una canna e una dose di eroina.

    Se l’ipotetico padre Neri può rivolgere certe domande a sua figlia, è perché l’ipotetico padre Neri sa cos’è internet, cos’è un blog e come funziona la vita virtuale.
    Non si può dire lo stesso di migliaia di altri genitori.

  21. Spesso anche chi ha passato da pochi anni i venti si sente inadeguato agli adolescenti di oggi. Io ho una sorella che ha dieci anni meno di me e che non ha niente in comune col me di dieci anni fa. Soprattutto mi rendo conto di non riconoscermi in nessuno che oggi ha meno di vent’anni. Penso che chi ha vent’anni oggi rappresenta il punto di cesura tra due “generazioni” contrapposte che hanno poco a vedere l’una con l’altra , che hanno molto meno in comune di ciò che avevano in comune gli adolescenti degli anni ’80 e degli anni ’90.

  22. Il problema è che oltre ai “figli” di Socci (fascistoidi, teocon, gretti berluschini) ci sono anche i “figli” di Facci (craxiani a oltranza, forzisti mediamente servili, generici filogovernativi, neocon de noantri, post democristiani in cerca di padrone, cattonazisti dell’ultima ora).
    I “soccini” e i “faccini”.
    A voi la scelta.
    Inviato da: Sergio Manetti , 06.11.05

    SONO D’ACCORDO.

  23. Caine, lo scimmiottamento esiste perché esiste la moda, un fenomeno sociale, di omologazione, oltreché capitalistico: trovami un ragazzino che voglia stare fuori dal branco e ti dò un bacio.

    Non c’è nulla di diverso da quando noi volevamo tutti gli stessi jeans o t-shirt o scarpe da ginnastica e pestavamo i piedi (mi ricordo la guerra che feci alle medie per una fruit of the loom originale…). Oddio, sì, forse i più intraprendenti dei teenager hanno trovato il modo per procurarseli lo stesso: noi davamo ripetizioni, loro a volte dan via la figa o il culo. O vendono fumo e coca. E guadagnano meglio. Ma poi passa, non ti preoccupare: da grandi, saranno tutti presi dal comprare roba a rate perché il capitalismo è sì una brutta bestia e la società dei consumi fa schifo, ma senza Ipod, dvd, videofonini e internet, nessuno ci sta.

    Scusa, non ho capito bene cosa intendi invece come “natura umana”: forse che la vocazione alla zoccolaggine è connaturata? Sì e no, fra i giovani del sito in questione noto poche Bocca di Rosa e tante Gole Profonde… sarà un caso?

    Murmur, mi piace l’equazione “chi porta la minigonna è troia”, ma è incompleta. Dovevi precisare: solo perché non la dà a me, ma a tanti altri…

    Sapete dove risiede la differenza? Nei numeri. Nel fatto che quand’eravamo ragazzini noi, la nave scuola era sempre l’amica o la compagna (anche più d’una), non necessariamente la più carina. Di certo la più scafata, la meno romantica, quella col coraggio di fare con più maschi possibile ciò che prima o poi tutte noi avremmo voluto, o fatto (ma solo col torzolone del momento, of course). Era lei, quella che la faceva vedere e la dava a tutti, magari si faceva pure fotografare (con la polaroid!). Non aveva nulla di diverso dalle tipine di 2.0.

    Noi, come lo sapevamo? Grazie a mitici racconti riportati dalle confidenti di lei, o da lei stessa: deflorazioni romanzate a metà fra lo splatter, il soft-porno e The Dreamers. O grazie a virili sodalizi durante le partite di basket liceali, dove brufolosi giovani virgulti si scambiavano confidenze da caserma sul suo culo, o sulle sue tette. Salvo poi additarcela come “troia” dopo aver, o molto probabilmente NON aver goduto delle sue grazie. E non mancava, magari, che pure noi in un soprassalto di moralismo le dessimo addosso, alla fine.

    Nessuno sa essere più crudele per un adolescente di un proprio coetaneo. Io ne ho avute, di amiche così. Alcune – alla faccia dei loro genitori, persino medici (!), perbenisti coi quali non parlavano e per i quali erano i loro casti gioiellini – sono finite pure ad abortire, a quella verde età. Di nascosto, con la complicità delle amiche. Non fu bello, naturalmente. Ma dov’erano i genitori che chiudevano gli occhi e speravano tutto tornasse a posto per miracolo? Adesso, ridete un po’, quelle ex zoccole (?!) sono diventate mogli probe, un po’sessuofobe e moraliste (ne conosco almeno tre, così) e madri che cazziano le figlie se solo si azzardano a postare, non dico farsi vedere, su 2.0…

    Non rimpiango quell’ipocrisia. Vedete, nel corsivo di Gianluca c’è una bella chiusa illuminante: “Perché tutte queste cose non le fai in privato, senza che io e il mondo si sia costretti a prenderne atto?”
    Appunto. Il problema non è trombare con chicchessia, ma far sapere al mondo che lo fai. L’imbarazzo. L’indiscrezione. L’offesa al genitore (“perché MI fai questo”?, quando forse si dovrebbe chiedere “perché TI fai questo?”)
    Nell’ignoranza, si salverebbe la faccia (ché il culo e la gnocca son già persi, no?). E non staremmo qui a perdere il sonno per “piccole Ciccioline crescono”. Felici e beoti.

    Prendiamone atto, censurare è peggio e alimenta ancor più i 2.0 di turno. Adesso te la fanno vedere in molte, è vero: ma siamo sicuri che poi ciò significhi un migliore approccio al sesso? Spesso il tutto si riduce a un guardare e non toccare, a un’offerta fasulla. Un sipario virtuale di allumeuses narcise, che si eccitano nel farsi vedere, ma mai nell’arrivare al dunque. In tanta esposizione di lombi perfetti, manca l’odore, l’incontro dei sensi, il farsi carne davvero. La gioiosa scoperta di frugarsi addosso e riconoscersi. La cura, l’abbandono, il tempo.

    Perché non si riesce a vivere il sesso con più felice naturalezza, buonsenso, dialogo e senza il senso del proibito? Trombate e basta!!!

    Ti dirò, Augusta: io le sberle e una razione aggiuntiva di calci nel sedere a mia figlia le darei molto volentieri… se mi tornasse a casa con una svastica al collo, la beccassi in corteo con gli skinhead (o con i black bloc, fa lo stesso) o se desse ragione al sindaco Gentilini. Se vuole rendersi ridicola andando in giro conciata come un ibrido fra una foca, un travesto e una bagascia, o mostrando la gnocca, tanto peggio: lo capirà quando la gente riderà di lei. Ma non posso certo farle la morale, visto che nel 1989 ero già sulla copertina di una rivista, vestita da guerrigliera e con le tette in vista, stile bonazza di Drive-in. E non me ne pento affatto: furono i miei 5 minuti di celebrità, vissuti con ironia e grande spasso. Magari potesse fare lo stesso anche lei (che non ho, s’intende. Ho solo una figlioccia. Serissima…)

    P.S.: io nell’estate dello stesso anno ero in ottima compagnia con Bonvi. E non esistevano né internet, né i telefonini, figuriamoci i videofonini…

  24. Mah io non riesco a relazionarmi con tutto questo .. penso che quelli come me a casa a leggere un libro a guardare la tv e qualche volta vedere gli amici che non erano spariti per l’estate.
    Le donne era un corpo astratto cui non si sapeva come rivolgere la parola quando loro ci interessavano … da trattare come un uomo quando di loro non ce ne fregava nulla …
    In soldoni sono invidioso di loro?
    Forse solo del modo di affrontare certe cose che avrei potuto avere a 17 anni … penso che se fossi adolscente adesso parteciperei al bazaaar e forse dico forse mi sentirei meno inadeguato … anchce se continuerei ad essere no logo non per partito preso ma perchè alla fine non mi è mai piaciuto spendere in vestiti … o forse sarei anche io io lookista perchè ognuno è figlio dei tempi … so confuso

  25. Se uno guarda il film “Thirteen” senza sapere nulla degli adolescenti e pre-adolescenti potrebbe pensare che sia una specie di “porkies” ritardato. La realtà è che quel film, e il sito duepuntozero, rispecchiano la realtà dei giovanissimi. E il motivo, che è la risposta alle domande reazionarie di Neri, è che i giovanissimi sono intimamente disperati, e vivono tutto con disperazione. Sembra che abbiano paura di scomparire senza lasciar traccia, e vogliono fare tutto, e farlo conoscere, prima che l’oblio li travolga. Forse.

  26. Vis, scusa se mi permetto, ma trovo la tua irritazione verso l’utilizzo del termine ‘troia’ quantomeno anacronistica,
    al di là della volgarità intrinseca, beninteso.
    Mettiamola così: quando un uomo chiama ‘troia’ una donna intende fondamentalmente esprimere quella rabbia e quella frustrazione che nascono dall’oggettiva considerazione che quell’uomo sa essergli quella donna inaccessibile,
    per ragioni di età, di mancanza di mezzi (economici, fisici, intellettuali), di limiti caratteriali.
    E te lo dico da maschio, eterosessuale, colpevole e pentito della propria colpevolezza.
    Quindi, se certo non posso chiederti, come rappresentante dell’altro sesso di prenderlo come un complimento, tuttavia credo che potresti superare questa tua irritazione aggiungendo solo un poco in più di compassione -pietà- a quella che certo già concedi a chi (ab)usa del termine.

    Certo, poi ci sarebbero quelle che anche le donne chiamano ‘troie’: in quel caso, credo che intendano dire ‘stronze’…

  27. Giàgià. Troia è un simpatico complimento esattamente come “fottuto figlio di puttana”: sono pittoresche usanze masai, sapete com’è.

    “Sono uno sfigato.
    Sono privo di mezzi e capacità, carattere e fisico giusto. Sono frustrato e persino rabbioso…”
    “… Sono trenta euro”
    “… Mi fai lo sconto?”
    “Non negoziabili”
    “Non è che me la dai per compassione?”;o))))

    V, non ho trovato Växjöbor in alcun dizionario on line, e ne ho provati diversi. Potrebbe essere “discriminazione”?

  28. Bah. Il fatto è che gli adolescenti di sempre hanno cercato un modo per affermare la propria nascente personalità contro il mondo “dei grandi”. Caro Neri, rassegnati: anche tu, anche tutti i tuoi amici (e anche io, sia pure da un punto di vista diverso) che ancora ci ostiniamo a credere di essere “il nuovo” che spazzerà via gli sbagli del mondo, agli occhi di un/una quindicenne siamo già preistoria. siamo quel mondo che deve essere spazzato via. Non c’è da preoccuparsi del fatto che tu non capisca la tua (e mia) ipotetica figlia, preoccupante sarebbe il contrario.
    Gli adolescenti si ribellano con i mezzi a loro disposizione: mezzi non solo in senso “tecnico” (l’altro ieri il giornale scolastico, ieri i fumetti, oggi i blog), ma anche culturali. Incapaci (come eravamo e siamo stati tutti) di creare davvero qualcosa di “nuovo”, nella loro furia devastatrice ripropongono i modelli che gli abbiamo fornito. Non è colpa loro, se in TV quelli come noi (i “vecchi, intendo dire) ci mandano la Lecciso e non Eduardo, o se tu sul blog ci metti netgirls e non Platone. Così, usano i mezzi di comunicazione che gli abbiamo dato e che gli abbbiamo insegnato a usare. Sono il nostro specchio, solo che hanno meno ipocrisie.
    “Maestro, cosa vi terrorizza tanto nella purezza?” ” La fretta” – U. Eco, “Il nome della rosa”)

    PS: Anvedi, di quarto nome fai Ramba? :-)

  29. Neri, prima fallo un figlio, poi magari lo educhi. Se ce la metti tutta e sei fortunato, quando avrà 18 anni laverà i piatti a mano e non saluterà alla romana ;-)

  30. Non avete più argomenti li in italia!Ha cara vecchia patria mia!Con tutto quel che stà succedendo……..;-P

  31. Vis, ogni uomo ha la sua Ladovia(a tutti tranne a te)89: alcuni più d’una, altri se ne fanno una ragione ed evitano l’epiteto T.

    Jedi, sai com’è,
    qui, alle pendici delle prealpi orobiche, i più incivili tra i masai potrebbero esser tranquillamente presi a modello di civiltà.
    Ovvio che, trovandoti di fronte ad un tal genere di umanità, hai poche alternative:
    o gli trovi delle giustificazioni
    o la spazzi via a colpi di ordigni termonucleari.
    Purtroppo, soprattutto di questi tempi, l’uranio non è merce che si trova su ebay…

  32. No, Slow: Rimba(mbita) o Bumba (quando mi prendo la ciucca di Mathusalem 15, il mio rhum prediletto);o))) Comunque, ero una guerrigliera vera, che credi? Bonvi m’imprestò la sua divisa dell’esercito salvadoregno. Una delle tante…

    … Platone chi? Il filetto della findus?;o)

    Ma non devi piazzarmi una delle mie citazioni preferite in coda a tutto, non è leale! L’ho messa come prefazione alla mia tesi di laurea, visto il tempo che c’impiegai!;o)))
    … E tu credi che chi posta su 2.0 legga anche “Il nome della rosa”?… Che tenerone!!!:o))))
    … Questo ragazzo mi commuove… SìGH!!!Sento calde lacrime sgorgarmi dalle orecchie (mi hanno fatto male l’ultimo lifting, abbiate pazienza…)

    Prometeo, provvederò e ringrazio. La mail giusta è axiron@libero.it. Se però intendi rifugiarti da me perché hai fregato il fuoco e hai Giove incazzato con tutto il pantheon alle calcagna, sappi che posso offrirti solo un divano letto dell’ikea: ragnarok. Ha un difettino, ogni tanto si richiude mentre dormi… ;o)

  33. E’ incredibile: “Växjöbor” purtroppo resterà per me un mistero.
    Ma che diavolo vorrà dire?

  34. per gigimassi
    a me “la isla bonita” di madonna, lo ammetto con un leggero rossore di guance, non dispiaceva. la nascondevo sotto pile di progressive inglese, rock incazzato e allegrissima new dark wave à la joy division/bauhaus/cure (ma solo i primi, mi raccomando!) la sapevo a memoria ma nessuna (“mai nessuna al mondo mai” come direbbe un vecchio bennato, altro scheletro nell’armadio molto ’80) mi ha concesso una pomiciata per quello… ma dove avrò mai sbagliato, per dio!
    “…last night i dreamt of san pedro…”
    bah!

  35. AVCJ, speriamo che prima o poi lo leggano, così come prima o poi pure io ho letto Borges e Calvino (e scommetto pure tu, e tanti altri).
    E’ anche una delle mie, di citazioni preferite. Ma con quel libro non vale, lo so quasi a memoria. E, at the end of the fair, anche se non ho più quindici anni da un bel po’, vedi che riesco ancora a suscitare in un donna quell’istinto materno che è spesso prodromo di intimità più raccolte (a una certa età, ogni mezzo è accettabile). Posso chiamarti Jedi? Mi viene più naturale… Tu chiamami pure Slow… ;-)

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