?!?

Danielewski.jpgVa bene.
Adesso, domani, quando vi garba o capita, fate un salto in libreria.
Prendete questo.
Sì, prendetelo.

(Trovate una sedia, una poltroncina, insomma, vedete voi. Qualcosa che vi faccia mantenere l’attenzione dritta, secca sull’oggetto che avete davanti per cinque – sette minuti almeno).

Apritelo, sfogliatelo.
Poi – poi ditemi.

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50 Commenti

  1. detto così è un po’ poco, di capolavori-postmoderni-americani di ottocento pagine sembra che ne escano dozzine ogni anno.

  2. Ma io non ho mica detto che è un capolavoro. Di solito formulo questo genere di giudizio piuttosto raramente, e dopo essere arrivato all’ultima pagina di un libro – cosa piuttosto lontana, nel caso presente.
    Ah, già che ci sono: non ho nemmeno detto “compratelo”. Costa 22 euro. Su Internet Bookshop c’è gente che si rifiuta di comprare Houellebecq perché ne costa 18.
    Mica voglio essere responsabile di una bancarotta, io.

  3. houllebecq li merita, e 22 euro per questo, considerando traduzione e numero di pagine, non mi sembra affatto un prezzo esagerato. c’era solo la voglia di saperne qualcosa di più, qualcosa che lo distinguesse dai tanti altri americani interessanti.

  4. Sì ma poi con le spese di spedizione arriviamo sempre a quella esorbitante cifra.

    Non compratelo.

  5. Caro Andrea, io sono cliccabile.
    Qualche notizia su di me in giro la trovi.
    Tu invece sei uno dei seicentomila miliardi di Andrea solo nella pianura padana.
    Quindi, ciccio, fai poco lo spiritoso.

  6. il razzismo del terzo millennio: non sei cliccabile? non sei nessuno!

    no link, no party

    quando la dimensione dell’ego supera quella del proprio pene…

  7. Aperto e sfogliato, qualche giorno fa. Non so se un capolavoro, ma quello che è certo che la formattazione ‘allegra’ del testo mi fa venire il mal d’auto. Magari attendo versione negli oscar, che nel frattempo mi sto rileggendo la saga di Hyperion (ecco, quella si. compratela).

  8. …….ha solo consigliato un libro…..

    ma dove vivete nelle caverne? o in una cripta? ripigliatevi…

    cmq libro veramente interessante sicuramente sarà un mio acquisto futuro,anche perchè ho troppo da leggere in questo periodo :D

  9. Petunio, mi spiace, è colpa mia. Sotto il tuo, c’è un mio post che non prevede la possibilità di commenti, sicchè è plausibile che qualche testa di cazzo (che di norma i miei post attirano oltremodo) si sia nervosamente dirottato qui.

  10. Per le recensioni, si può cercare direttamente su Amazon (House of Leaves); su 400 e passa recensioni dei lettori ha una media di 4 stelline su 5. Normalmente non ci faccio caso, ma 400 persone iniziano ad essere un buon campione statistico…

    Ciò che mi lascia perplesso, però, é: come mai la versione italiana conta solo 300 pagine rispetto alle 700 del libro originale? In virtù delle caratteristiche tipografiche, mi sembra difficile che possa dipendere da un eventuale diverso formato… Bisognerà sborsare altri 20 euro tra qualche mese per la seconda parte?

  11. “Caro Andrea, io sono cliccabile.
    Qualche notizia su di me in giro la trovi.
    Tu invece sei uno dei seicentomila miliardi di Andrea solo nella pianura padana.
    Quindi, ciccio, fai poco lo spiritoso.”

    Ma che razza di risposta è? Ho letto bene? Non ci posso credere.

  12. La risposta l’hai letta bene.
    Quello che non hai letto era la botta.

    (Per i più piccini, o per i più zucconi, o per i più credentisi smart: s’intendeva forse dire “io son io e tu non sei un cazzo”, alla marchese del grillo?
    No. No. No.
    Si intendeva dire: è inutile che fai il cretinetti con domande retoriche alla costui-chi-è. Perché il costui in questione si firma, se ci si clicca sopra si viene portati a un blog (peraltro linkato da due-anni-due dal blog su cui ci troviamo tutti ora) e, udite, persino un nome e un cognome facilmente rinvenibile in rete. Tutto questo è evidentemente incommensurabile con il semplice “Andrea”. Di cui chiunque potrebbe dire “Andrea chi?”.

    Certo, ci vuole una bella pazienza, davvero).

  13. ho chiesto lumi sul libro sulla ml di dfwallace, che seguo da anni: per ora già parecchie risposte, e molte altre in archivio; in generale tendono a dire “bellino, però”, e il ‘però’ riguarda l’eccessiva lunghezza; la tendenza dell’autore a voler per forza rendere simpatici i personaggi; una certa pretenziosità tipo wannabe borgespynchondelillo.
    ah dicono anche che è un libro che è ‘very cool’ avere. ;)

  14. io l’ho comprato per la copertina. e perché si parla di una casa più grande all’interno che all’esterno, come in un telefilm credo inglese, che vidi da piccola.

  15. Io l’ho comprato perché questa cosa della casa mutante o comunque non riguardevole delle proporzioni mi ricordava molto uno dei romanzi che ho amato di più, ovvero “La schiuma dei giorni”, di Boris Vian.

  16. A voler essere provocatori potremmo azzardare, mutatis mutandis rispetto alla letteratura americana, una specie di centauro tra “Perceber” (per carattere e ambizioni) e “Tre metri sopra il cielo” (per modalità di distribuzione extracommerciale prepubblicazione).

  17. Questa casa ha colpito molto il mio immaginario, stanotte l’ho anche sognata, però era più larga. Non vedo l’ora che mi recapitino il libro, sono pronta a farmi sbalordire.

  18. Sì, giusto: a differenza di quanto riportato in diversi siti, le pagine ci sono tutte.

    Sono passato in libreria: l’ho sfogliato, ho letto qualche riga a caso, mi ha colpito… l’ho acquistato.

  19. Tra l’altro Filippo Facci, se non sbaglio, è quello che difendeva (e tuttora talvolta difende) tal Bettino Craxi che, se la memoria non m’inganna, è stato uno dei più grandi politici della storia repubblicana italiana, nonché, ahimé, uno dei più grandi ladri della storia d’Italia in genere.

    Questo, caro Facci, per dire che il passato di un uomo non è storia morta.

    Io, Davide Russotto, non verrò ricordato per niente (visto che non ho un blog e non sono neanche un “intellettuale de noantri” come il Facci).

    Filippo Facci invece sarà sempre ricordato per le sue scomode amicizie.

    Complimenti.

  20. L’ho intravisto alla Fnac la settimana scorsa e ne sono rimasto molto colpito. Dovrebbe essere un racconto nato in internet e pubblicato un pezzo alla volta a scadenze irregolari. Non sembra male…

  21. Non è affatto male, italiano psicotico. In fondo lo ha consigliato The Petunians, mica un Andrea qualsiasi.

  22. Se assomiglia anche almeno lontanamente a Vian, vale di certo la pena comprarlo. A proposito di mattoni belli (anche se stilisticamente non c’entrano un emerito kakkien), consiglio caldamente anche “L’uomo che non poteva morire” di Timothy Findley e “Possessione” di Antonia Byatt…

  23. Peccato Petunias, “la schiuma dei giorni” è uno dei libri che ho odiato di più … quel che peggio è che ho dovuto leggerlo in francese per l’esame … che incubo!
    Quindi credo … niente libro!

  24. Chiunque faccia de “La schiuma dei giorni” una lettura coatta merita l’amputazione delle falangette di entrambe le mani.
    E’ un libro così iconoclasta e divertente e romantico e disperato che costringerne la lettura rappresenta uno dei controsensi più paradossali che si possano immaginare.

  25. in effetti, come dicevo, i pareri raccolti dai lettori di wallace son tutti del tipo sì-bello-però.
    mi chiedo se possa assomigliare ai libri di chabon.

  26. ciao a tutti.
    io ho letto “house of leaves” in inglese qualche mese fa e ve lo consiglio vivamente. è un’opera monumentale e a tratti pretenziosa, ma che lascia uno strano sapore in bocca. alcuni lo definiscono horror (che non è), altri lo paragonano a borges (che non è), altri ancora lo associano a Infinite Jest di wallace (che non è).
    in realtà il libro è sì pieno di trovate tipografiche (david carson docet) ma anche di centinaia di rimandi storici e filosofici.
    sono curioso di vedere come è stato tradotto (al traduttore tutta la mia comprensione per l’impresa titanica).
    per chi sa l’inglese, consiglio di comprarlo in versione hardback su amazon.com.
    ciao
    senzapaura

  27. Qualcuno mi sa dire cosa significa la parola svedese “Växjöbor”?

    E’ importante, grazie.

  28. >Qualcuno mi sa dire cosa significa la parola svedese “Växjöbor”?

    Växjöbor mot rasism har som syfte att motverka rasism, nazism och främlingsfientlighet. Nazism och högerextremism är symptom på ett kallt, hårt och rått samhälle där det egoistiska tänkandet står i centrum.

  29. Ma alla fine nessuno mi ha saputo dire cosa vuol dire “Växjöbor”.

    Allora internet a che serve?

  30. Vaxjobor, credo sia una pomata per le emorroidi.
    Molto usata per uso veterinario. Negli ippodromi se ne consuma a iosa.

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