I MORTI. E’ qui la festa

Le feste sono feste, riposo o stordimento, orgia consumistica o pretesto di vacanza: nonchè, in misura oggetttivamente minoritaria, ricorrenza che certuni celebrano con tonalità al solito non chiassose, nel loro privato, nella loro coscienza, forse in una chiesa, oggi forse in un cimitero. E’ la verità, e di retorica sulla vacua prevalenza di certe festività ne abbiamo sparpagliata a sufficienza: ciò posto, io non so neppure esattamente che cosa sia Halloween, e tuttavia sui giornali ho letto che a maledire la festa di Halloween sono stati rispettivamente il presidente venezuelano Hugo Chavez, che l’ha definita “festa estranea alla cultura del Sudamerica”, e poi un pugno di ecclesiastici che invece l’ha definita “sgarro all’identità cristiana che non ha niente a che vedere con una visione cristiana della vita”. Vi da presumere che invece il Carnevale riconduca a una visione cristiana della vita, e parimenti il Capodanno, il Ferragosto, il regalificio natalizio, le invenzioni tipo la festa della mamma o del papà. Ma le feste restano feste, non daranno moralità a chi non ce l’ha, il petardo di un ragazzetto ineducato farà danni in qualsivoglia ricorrenza, le zucche vuote di Halloween resteranno vuote esattamente come lo resteranno, nel caso, le uova pasquali, e non sarà una suddivisione tra feste buone e cattive a rendere più coscienzioso e partecipato questo Paese. L’agenzia d’informazioni della Conferenza episcopale italiana, intanto, ha detto che Halloween “fa dello spiritismo e del senso del macabro il suo centro ispiratore”. Vuoi mettere con l’allegria del 2 novembre?

(Visited 143 times, 1 visits today)

42 Commenti

  1. Il solito Facci: banale, egocentrico, gretto. Flaiano avrebbe detto che hai “la spocchia del cafone arricchito”.

    L’importante è sempre che non si tocchi don Silvio, vero?

    Facci, vai a cagare.

  2. Beh ma oggi Ratzinger ha detto che i santi ci devono aiutare a guardare alla morte con serenità. Proprio quella Chiesa che sulla paura della morte (che bisogno ci sarebbe di un aldilà con tanto di angeli e vesti bianche se non se ne avesse paura?) sulla superstizione e sull’ignoranza ha costruito il suo dominio, spingendo i fedeli a fare esattamente il contrario.

    Sarà banale, ma a me quando Ratzinger parla basta chiudere gli occhi e mi sembra uno di quei film sul nazismo: per ogni cristiano offeso dieci laici fucilati.

  3. Eh sì, Halloween, dannazione dell’umanità al pari di aborto e froci (omosessuale non rende la peccaminosità della cosa). Ma cosa stiamo a tenerci Casini, si candidi direttamente il caro vecchio Ruini.

  4. Facci qui ha ragione da vendere. Sento puzza di coda di paglia da tutti quelli che condannano Halloweeen: cos’ha di così perverso rispetto alle centinaia di feste,idiote o meno, che si celebrano nel corso dell’anno? Perchè se organizzo la festa della patata il 21 di aprile con patata gratis per tutti è più eticamente e moralmente giusta di Halloween? Le feste che c’erano prima ci sono ancora, ognuno festeggia quelle che sente come meglio crede. Sì, rimangono anche il giorno dei santi e il giorno dei morti, anche se perfino il TG1 crede che oggi si festeggino solo i morti e domani chissà che. La zucca del vicino è sempre più vuota.

  5. Al di là del consueto e stonato commento runiano (ché ormai manca solo che il porporato faccia la formazione della nazionale), il fastidio che personalmente provo nei confronti di Halloween è la totale mancanza di spirito con la quale abbiamo sposato l’ennesimo modello culturale americano. Non critico i commercianti, che fanno bene a vendere tutto quello che riescono, ma chi si beve acriticamente, senza filtro alcuno tutto ciò che viene da oltreoceano e che ci viene propinato in una selva interminabile di film e telefilm.

  6. concordo con ff. L’odio nei confronti di Halloween è semplicemente delirante e il ragionamento, ahimé, non fa una grinza: salviamo il bailamme del 14 febbraio solo perché c’è il “San” di mezzo? Ma non fatemi ridere :)

  7. anche quando facci dice cose giuste, dice cazzate…
    in politica si sarebbe chiamata demagogia.
    chi è contro halloween lo è perché è uno stravolgimento di una festa che già esiste, non perché è contro le feste in assoluto. con questo non voglio dire che sono contro halloween, non lo festeggio, ma non lo critico neanche, più feste ci sono nel mondo meglio si vive.
    pur avendo ragione sul fatto che è sacrosanto festeggiare a proprio modo quello che cazzo si vuole, il facci utilizza argomenti stupidi per portare acqua alle sue convinzioni.

  8. Filippo, stai attento quando tocchi argomenti così delicati e attinenti la sfera dei sentimenti personali e delle coscienze, che puoi ferire qualcuno. Questi non sono dibattiti da aprire così a cuor leggero. L.
    p.s. è evidente poi, il tuo intento strumentale filoberlusconiano.

  9. Filippo: meno male che c’è l’ora dei post :)

    Barynia: non è una novità, il Papa si è già espresso su HP. Sarebbe solamente il riprendere un discorso già iniziato.

  10. Già a suo tempo la Chiesa prese posizione di fronte ad Herry Potter, adesso lo fa nei confronti di una festa che della morte si prende gioco.
    Io non sono cresciuta con la festa di Hallowen, ma mia figlia, un giovane virgulto con una coscienza ancora da formare, aspettava questa festa da settimane perché la morte, quando si è giovani, è qualcosa di lontano e incomprensibile così come lo è quel Cristo in croce che ha moltiplicato i pani e i pesci mentre Harry Potter combatteva con i draghi.
    La festa della mamma, quella del papà o degli innamorati, niente tolgono alla Chiesa Cattolica ma questo genere di eventi rischiano di offuscare la credibilità della nostra Chiesa che pretende il monopolio sull’aldilà e il controllo dei miracoli di qua.

  11. Io ho festeggiato i miei ….cinqueanni, vestita da strega con un parruccone di “capelli” neri e lunghissimi (sembravo Patrizia in verità, il trans di Lapo) e ho accolto in casa mia i miei nipotini, gemelli, di sei anni, con “Sono la strega Laura, oggi è il mio compleanno perciò farò grandi magie…” insomma tutte quelle boiate che gli adulti dicono e fanno per divertire i bambini e invece si divertono loro. Beh, la mia nipotina, con il faccino tra lo scettico e l’impaurtio mi fa: “Zia ma che se non dico le preghierine quando sarò “vecchia” il giorno di Halloween diventerò come te?”.

  12. Il punto è che la chiesa pretende di avere l’esclusiva in Italia di tutte le feste. O ci metto un santo di mezzo o non si festeggia.
    Adesso che risparmiano pure l’ICI avranno più soldi da dare agli editori per avere spazio sui giornali e dire la loro.
    Che è l’unica che conta.

  13. Ci mancherebbe altro che la CEI non si pronunciasse in tal senso su Halloween, se io fossi credente cattolica lo pretenderei. E’ anche comprensibile la preoccupazione che altre suggestioni pagane possano entrare di prepotenza nei riti cattolici, d’altronde le esperienze sudamericane e africane ancora mettono la Chiesa a dura prova. Gli italiani, che pure sono facilmente suggestionabili, a mio parere sono più che determinati a vivere in uno stato fondato su basi cristiane, ma laico.
    Per quanto riguarda i festeggiamenti, ci sono epoche della nostra vita nelle quali non si riesce a gioire nelle feste private, figuriamoci per quelle comandate… sembrano tutte di una noia mortale.

  14. senza essere veterocomunisti, trovo che il cortocircuito della vicenda non sia religioso ma eminentemente culturale.
    halloween dieci anni fa a queste latitudini non se la cagava nessuno. la sua ascesa è l’ennesima riprova del nostro essere colonia dei colonialismi di più bassa lega.
    il mercato globale impone strategie globali. meglio se tutti festeggiano le stesse feste, no?
    no.

  15. La CEI sta cercando di difendere una delle ultime festivita` cattoliche rimaste. D’altra parte natale e` diventata la festa del buonismo, capo d’anno la festa dei fuochi d’artificio, il 6 gennaio dei re magi non ha mai preso piede e che il 15 d’agosto abbia qualcosa a che fare con la madonna non lo sa nessuno. Se ha successo la transizione i santi -> halloween la chiesa resta solo con l’otto dicembre (rispondete al volo, cosa si festeggia l’otto dicembre?) e pasqua.

  16. c’è un errore di fondo: la chiesa si dissocia per tanti versi dalla vita moderna, ma poi vuole rientrare dalla finestra per rovinarci la festa. la festa consiste nello sbeffeggiare un po’ la morte. se la sbeffeggi ti fa meno paura e se hai meno paura stai meno lì col culo. io credo sia oggettivamente possibile mantenere rispetto per un mistero e prenderlo anche un po’ in giro alleggerendoci l’esistenza, non è già abbastanza pesante? e qui, trac, ci attacco un bel pezzetto di articolo di sofri senior, ché secondo me ci sta proprio bene:
    (…) Personalmente, ma qui si tratta della tempra di ciascuno di noi, trovo più appassionante e ammirevole l’impegno alla vita buona in chi non riconosca alcun disegno divino o maligno e comunque intelligente nel mondo in cui siamo stati gettati.

    Adriano Sofri – Il Foglio 27.08.05

  17. L’Assunzione della Madonna, E[X] (8 dicembre).

    (da leggersi con voce fantozziana)
    Secondo me, Halloween, è una cagata pazzesca!

    Boh, questo sbeffeggiare la morte non lo capisco (nel senso che non capisco proprio l’idea in sè @_@), se di sbeffeggiare la morte si tratta.
    Mi sa che si cerca solo l’occasione per far “casino”, per divertirsi.
    Divertente il fatto che il Carnevale venga visto come una cosa provincialotta e infantile e invece Halloween è “cool”.

  18. Era 8 settembre =.=
    L’8 dicembre è l’immacolata concezione =.=
    Dislessia, portami via.

  19. I morti, semmai, si commemorano… non si festeggiano (che c’è mai da festeggiare? Boh!)
    Mi chiedo solo quale differenza sostanziale vi sia fra il vituperato anglosassone Halloween e il nostrano San Martino, che cade l’11 novembre. Dire di fare la festa è poco: il punto è a chi. Qui a Venezia pasticcerie e fornai vendono infatti a peso d’oro l’omonimo dolcetto, povero, fatto coi ritagli di pasta frolla. Immaginate tante belle sagomine, ritagliate con lo stampo di un cavaliere… decoratele poi con vezzosa meringa o pasta di zucchero a colori fluorescenti (durissime entrambe: infatti, sospetto che la ricorrenza sia sponsorizzata occultamente dall’associazione dei dentisti), pochi cioccolatini sparsi e qualche rara gelatina di frutta collosa (minimo 7-8 euro per un pupazzetto alto sì e no 15 cm: un euro in più per il supplemento cioccolato fondente colato).

    I bimbi si vestono da San Martino (il santo che diede il proprio mantello a un poveretto infreddolito, anticipando le collezioni moda estate-inverno) scorrazzando per le calli e sbatacchiando coperchi e pignatte, così il diavolo se ne va -questa l’ho già sentita – e loro si fanno annunciare. E indovinate un po’? Chiedono dolcetti in nome del santo, bussando alle porte di case e negozi. Qui però nessuno si è mai sognato di rimettere in discussione la festività. Appunto.

    Forse dovrebbe far riflettere il senso originario di Samhain, celtico nome di Halloween: non molto diverso per spirito dai nostrani “pan e vin” e come loro, occasione per riflettere sull’alternarsi del ciclo della vita. Se volete saperne di più, leggete qui: http://www.celticspirit.org/samhain.htm

    Certo, è facile fare di tutto un’americanata o, per dirla come Luca e Paolo, della pasqua la celebrazione dell’uovo: pure il natale fa schifo se lo riduciamo al mandorlato balocco, e vorrei ben vedere, credenti o meno. L’unico a parlare con allegria della morte e del macabro è rimasto Tim Burton… e non a caso, è californiano.
    Ha saputo fare un business anche del gothic (chapeau, lo sa fare benissimo). Beato lui.

    Il punto è che se proliferano le feste laiche, o le religioni alternative fai da te, un motivo c’è. E la chiesa ne è la prima responsabile, che le piaccia o meno. Spesso chi chiede spiritualità (e sono molti, sempre di più, non crediate…) o un contatto profondo col trascendente non si accontenta più delle spiegazioni fornitegli in parrocchia e tantomento trova soddisfazione nella coincidenza cristianesimo-cattolicesimo. O da un’istituzione sempre più ipocrita, ingessata, che per farti dialogare col padreterno t’impone una lunghissima serie di sgraditi, pedanti e intolleranti intermediari. E di veti assurdi.

    Non è che abbiamo più paura della morte di un tempo, credo. E’che c’infastidisce, quando non ci spaventa proprio, leggercene addosso (o da vicino) i segni premonitori, abituati come siamo a esserne impreparati. E ho come la sensazione che il bisogno di credere in qualcosa dopo la vita terrena si faccia sempre più personale, intimo, meno esibito. O, paradossalmente, venga esorcizzato come in un’allegra danza macabra medievale. Io penso che per un credente non cattolico spesso venga vissuto alla stregua di un colloquio a tu per tu con la divinità, un po’come dall’analista, quale essa sia, senza troppe ritualizzazioni pubbliche. Ho amici e amiche che hanno tratto un profondo appagamento come buddisti, luterani, musulmani, neopagani e persino wicca, ma che mai sarebbero diventati tali, credo, se la chiesa cattolica nei cui insegnamenti sono tutti indistintamente cresciuti non si fosse rivelata poi tanto carente.

    Sorrido, poi, quando si parla di pretese suggestioni o minacce pagane nei riti cattolici. Forse non tutti sanno che Santa Lucia (13 dicembre, data che spesso coincide curiosamente anche con la chanukkah ebraica, festa dei candelabri…) era originariamente una dea celtica e che molti riti matriarcali sono confluiti in buona parte nel culto delle Madonne con o senza Bambin Gesù, adorate in varie parti d’Europa e note come Vergini Nere. La stessa nascita di Cristo coincide con la festività del Sol Invictus romano, il solstizio d’inverno, e addirittura con la nascita del sole Zoroastriano…

    Personalmente, non amo i cimiteri: li abolirei tutti, tranne quelli molto antichi, o monumentali. Meglio la cremazione (senza urne). I miei morti me li porto dentro, non sotto due metri di terra, né tantomeno seppelliti da quintali di cattivo gusto. Il problema sarà farlo capire a chi mi sopravvivrà.

    In ogni caso, continuo pervicacemente a credere che il laicismo sia una scelta più affascinante, sebbene non altrettanto facile a praticarsi: senza essere atea, confido in un sistema etico e in una moralità che non dipenda da un meccanismo premi-punizioni, da un preteso riequilibrio nell’aldilà delle malefatte compiute in vita, ma da una scelta che sia un nostro consapevole qui e ora. E’ molto meno autoassolutorio, oltretutto: un caro amico, cattolico e fedifrago, alla mia domanda “Perché continui a farlo? Dopotutto, il matrimonio per voi è un sacramento” mi ha risposto serafico: “Un giorno, qualcuno mi chiederà il conto di ciò che sto facendo, e solo a Lui ne risponderò”. Mica scemo. Un po’luterano, forse: il problema è nel frattempo: pecca. E gode peccando. Ma crede ancor più fortemente di quanto pecchi, quindi molto probabilmente dopo essersi fatto il suo sano purgatorio, avrà il paradiso (o l’inferno: la lussuria è peccato mortale, o no?;o) garantito molto più di quanto non potrei averlo io, che ne nego l’esistenza…
    Che complicato, trombare con i sensi di colpa!:oP

    Chissà se poi la morte è solo un modo per regolare i propri conti in sospeso… o illudersi di farlo. Mah…

    E’nella ricerca di senso della morte che essere laici aiuta, credo. Laddove la fede è abbandono, cecità felice, procrastinazione, immane salto nel vuoto: un dono, ma non tutti ne sono dotati. E’nel considerarla un modo per giungere a un bilancio della propria vita molto più sereno, meno angosciante, credo. Di gran lunga meno provvidenzialistico e più responsabilizzante: trovo molto più onesto, alla fine, rispondere di fronte a se stessi, dopotutto, più che a un’entità superiore, un dio giudice o compassionevole. E andarsene sereni, proprio perché si è soddisfatta una vocazione unica: quella di essere ciò che siamo stati, e non potremmo mai essere stati altrimenti: semplicemente, noi.

    E per voi?

  20. san martin: troppo mitico:
    San Martin xe ‘ndà in sofita
    a trovar ea so’ nona Rita
    nona Rita no ghe gera
    San Martin col cùeo par tera
    e col nostro sachetìn
    cari signori xe San Martin
    -btw- il dolce lo si compra perchè di deve, ma non è un granchè. da piccoli era troppo bello cantare in pubblico a scuraciagola: cùeo.
    per santa lucia, avendo la mia famiglia tradizioni veronesi, lo festeggiavamo sempre, e ciò voleva dire avere i regali di natale, e le arance, 10 giorni prima!
    babbonataliani segnate il passo.
    ciao

  21. Minchia quanto la fate lunga per una festa americana!!! Oramai è approdata in Italia. E’ pura festa commerciale, merchandising. A me piacciono le zucche, se il Facci mi passa un suo indirizzo email gli mando qualche scatto dei 200 scattati la notte di Halloween (alle mie zucche ;Op) e non sto scherzando… Insomma, prendetevi il buono delle cose, delle situazioni e delle feste e rideteci su, sulle cose più contorte che fa buon sangue ;O)) Il post di Filippo l’ho trovato molto carino.

  22. Si è liberi di fare festa quanto e quando si vuole, CEI o non CEI. Quello che mi fa incazzare è che le vittime non sono i ragazzotti liberi e indipendenti, le vittime di questa “rivoluzione” portata, a mio parere, solo per *far fare fare soldi* sono i genitori dei bimbi che per non farli sentire diversi a scuola DEVONO pagare per vestitini, dolcetti mazzi e impicci vari, inculcando così nella nuova generazione una storia diversa, costruita a tavolino e senza nessun cardine storico in Europa, *solo* per SOLDI.
    I media ovviamente appoggiano…

    Stavolta con voce fantozziana lo dico (anzi urlo) io:
    E’ UNA CAGATA PAZZESCA

  23. Ma, c’è anche da dire che ormai, declinato quel senso religioso cattolico collettivo, che qualcuno sentirà pure come opprimente ma faceva un pò da recinto alle cazzate, in troppi oggi spostano la libido spirituale verso l’occultismo, le sette, gli oroscopi e le maghe beghelle pensando che in fondo non ci sia nulla di male.
    Nelle TV locali ci sono un sacco di ciarlatani, e mica starebbero là se nessuno li guardasse.
    Le feste cristiane, meritano invece tutt’altro peso sociale se non altro per quanti, e sono tanti, ancora vi si ritrovano e per la tradizione millenaria che ha inevitabilmente scandito i tempi delle generazioni che ci hanno preceduto.
    Halloween cosa vuol dire? chi l’ha inventato?
    Le feste cristiane hanno radici antiche, perché rielaborano le festività ebraiche (Yom Kippur, Pesach, Succot, Purim etc.) o rileggono momenti di festa pagani (romani per lo più).
    Non sarà mica la stessa cosa?
    Saluti.

  24. Tana per una di quelle con il centimetro alla mano per meglio rendersi conto (vedi commenti al post precedente di Facci)…B-ink Lady la mia è una battuta, so bene che noi donne per certe cose non ci basiamo sulla fiducia.

  25. Echi, non tutto merita rispetto solo perchè ha una lunga tradizione alle spalle, nè si può mancare di rispetto a ciò che invece è condiviso da pochi.
    Contrariamente si dovrebbe ritenere che la pena di morte, applicata per secoli da tutto il genere umano, sia cosa buona, giusta e degna di rispetto.
    Questa festa non affonda radici profonde ed condivisa solo da qualche ragazzino? E quale sarebbe il problema? Che i bambini giochino pure con i dolcetti e gli scherzetti, non mi pare che il loro divertimento sottragga niente a nessuno.

    Facci, è giunto il momento in cui tu impari a postare da solo così cliccando sul tuo nome appare direttamente la tua casella mail.
    Non puoi continuare a trascinarti dietro la mail ad ogni intervento :-)

  26. …infatti ciascuno festeggia come gli pare e la Chiesa fa valere la sua pacata opinione su questa festa (come sulla fiera dell’orrido che è ormai il Natale) puntando in basso, senza pretese, giusto per dare una dritta a coloro i quali confondono le esigenze dello Spirito con la lotta tra Gesù ed Harry Potter…

  27. Fran, la confusione tra sacro e profano la fa la Chiesa accusando di essere profano ciò che non ha mai preteso essere sacro.

  28. Echi, per Samhain (e NON Halloween) vai al link che ho postato sopra: forse scoprirai che non si tratta della solita cazzata made in Usa, e che chi l’ha praticata da secoli ha pari dignità di festeggiarla rispetto a quanti qui idolatrano il sangue di San Gennaro o t’impongono la santificazione dei nonni (!).

    L’occultismo da due lire non ha nulla a che fare con l’astrologia (che se praticata seriamente, è una disciplina umanistica) né con Halloween, che è una rappresentazione carnevalesca, né tantomeno con Samhain. Non è certo il sottobosco di maghe fattucchiere e cartomanti che alimenta il business del 31 ottobre, se è questo che intendi.

    Se dovessimo ragionare sempre e solo in termini di maggioranza conservatrice, allora neppure le minoranze che tu stesso citi (ebrei, per non dire dei musulmani) avrebbero diritto di festa. E infatti, la loro visibilità è nettamente inferiore, sebbene si tratti di riti secolari. A meno che ad una ricorrenza non s’intenda attribuire un significato politico, e qui il discorso cambia parecchio.

    Preservare le tradizioni millenarie in sé non è necessariamente un bene, e su questo non posso che concordare ancora una volta con Vis: è una tradizione millenaria anche l’infibulazione, tanto per dire. Andiamoci piano. Diverso è un culto o un rito di antica origine. Rilevo però che spesso si tratta di epifanie cruente, o scaramantiche, che ben poco hanno di autenticamente spirituale.

    Che poi “il senso religioso collettivo facesse un po’ da recinto alle cazzate”, è un’opinione che mi pare un filino azzardata: proprio la chiesa cattolica, qui, si è creata uno zoccolo duro instillando e alimentando superstizioni (soprattutto nelle campagne dell’intero Paese e nel Sud Italia: leggiti i bellissimi “Maldiluna” e “Lo specchio e l’olio” del compianto Alfonso Di Nola, per la Newton Compton e la Laterza), sino a proclamare solennemente l’esistenza del diavolo per bocca di Giovanni Paolo II. Negli ultimi anni, ha iniziato persino a nominare nuovi esorcisti a tutto spiano… per non dire di quei mostruosi fenomeni speculativi nati attorno a sant’uomini (e mi viene in mente un nome per tutti: padre Pio, che s’incazzerebbe come una iena se vedesse il business miliardario che hanno saputo creare, sfruttando la sua immagine).

    Lourdes, Fatima, Pietrelcina, la Padova di Sant’Antonio e i vari santuari sparsi in giro per l’Italia e l’Europa (con l’eccezione di Assisi, per fortuna) sono nella maggior parte dei casi non luoghi di culto, ma d’affari. Vacci, e sappimi dire l’impressione che ne trarrai.

    Quindi, prima la chiesa scacci i mercanti dal tempio, e solo poi, eventualmente, potrà parlare di spiritualità o di una sua pretesa superiorità etica rispetto ad altre forme religiose (che non è affatto tale, intendiamoci: ma anche se per assurdo lo fosse, sulla base di quale fondamento? La consuetudine, forse?).

I commenti sono bloccati.