A Donato. O a Patrizia. Fai tu.

A parziale risarcimento per aver dovuto fare la foca con la palla sulle pagine dei giornali per il sollazzo collettivo.

Tu che ti vergogni la mattina
e non mi presenti a nessuno
e mi nascondi in cucina
quando aspetti qualcuno.
E quelle stesse persone
che ridono della mia voce
hanno anche loro una croce:
ciò che nessuno dice,
ciò che nessuno sa.
[…] Storie da Pasolini
nelle macchine strette,
con dietro i sedili dei bambini
e le sigarette.
[…] E vorrei avere un nome
uguale a quello dentro ai documenti
e il saluto dei parenti.
Vorrei passare un bel Natale
con le foto da scattare;
vorrei ridere con te.

(Enrico Ruggeri, “Trans”)
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4 Commenti

  1. Commento di mia madre (da immaginare con levata di sopracciglio e sguardo inorridito): “… Ma con che gente si accompagnava, mai?”
    Mio: “Eh, già. Povera Patrizia…”;o)))))))

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