Indietro, miei Prodi!

Romano ProdiUno non può scrivere a proposito della discrepanza tra ciò che vanno proclamando gli intellettuali e il pensiero della gente comune, che subito viene subissato da messaggi di prodiani che, entusiasti del tuo presunto outing, ti hanno scambiato per loro simile.
Per comodità, generalizzo portando tutto ai minimi termini seguendo una semplice regola: chiunque esprima un’opinione in forma scritta e tutti i congiuntivi dove grammatica comanda è un intellettuale.
Corollario: chiunque esprima un’opinione in forma scritta su un supporto non accessibile a molti o scelto da pochi, è un intellettuale di nicchia che fa tendenza. Potrebbe anche scrivere un bastimento di cazzate, questo va da sé e lo diamo per assodato, non è questo il punto.
Ora definiamo il concetto di “nicchia” attraverso qualche esempio: i lettori degli editoriali politici in generale, o quelli che chiedono all’edicolante Il Foglio e il Riformista sono una nicchia. Quelli che compravano Cuore erano una nicchia. Quelli che leggono i riquadri di Vanity Fair privi di foto sono una nicchia. Quelli che scelgono autori che non appaiono nella top ten dei libri più venduti della settimana sono una nicchia. Gli utenti di internet sono una nicchia (altrimenti non si spiegherebbe il proliferare di servizi sostitutivi del “12”, o il successo di loghi e suonerie e, insomma, di tutte quelle cose che sulla rete sono gratis). I blogger sono una nicchia. I lettori di blog sono una nicchia.
E potremmo continuare da qui all’eternità, se il concetto non fosse chiaro. Ma se vi è chiaro, ecco, siete una nicchia.

Detto questo, procediamo con le grandi dichiarazioni. Amici prodiani, avete poco di che congratularvi: il sottoscritto, pur considerandosi “di sinistra”, pur gongolante per la partecipazione di massa e pur non avendo nient’altro di paricolarmente importante da fare, l’altroieri non ha partecipato alle primarie in veste di elettore. Nel caso, avrebbe votato il candidato l’unico candidato a suo giudizio “presentabile”, Ivan Scalfarotto, ma non l’ha fatto. Se non l’ha fatto c’è un motivo, e il motivo è che sapeva che avreste vinto voi. O, più che voi, che avrebbe vinto il personaggio che avete scelto affinché vi rappresenti.
E’ che essere presentabili, a certi livelli, non basta più. Serve anche il conforto dei numeri. E quando questo viene a mancare, fare una saggia scelta: piuttosto che optare per il “meno peggio” (e anche Scalfarotto sarebbe stato “meno peggio”, per quanto “un po’ meglio” del vostro preferito), rassegnarsi ad essere minoranza.

L'Unione fa la Forza (Italia)Abusiamo di metafore: se vado dal gelataio e chiedo un cono tutto pistacchio, devo ricevere un cono tutto pistacchio, non una reprimenda da parte del gelataio stesso sul fatto che la maggior parte della gente preferisce il pistacchio abbinato alla crema o, in alternativa, la crema abbinata al cioccolato, senza pistacchio, e che quindi dovrei anche adeguarmi alle preferenze della maggioranza.
Allo stesso modo non desidero un centrodestra e un centrosinistra: voglio una destra, un centro e una sinistra.
Se non posso averli, meglio niente. Meglio l’astensione dal voto anche alle prossime elezioni.
Nel frattempo, potrei impiegare il tempo a forgiare, scegliere, sponsorizzare uno o più scalfarotti che possano agire anche in nome e per conto vostro, che vi vadano a genio, che siano più rappresentativi o che, magari, non fondino la propria candidatura esclusivamente sull’originalità (“Ehi, un bancario gay: votiamolo!”) perché di accoppiamenti caratteristici che agli occhi dell’uomo della strada possano risultare singolari ne esistono a bizzeffe (che so: ballerini agricoltori; falegnami sadomaso; antennisti esibizionisti; notai onesti), e non è con quelli che si vicono le elezioni.

Dico “potrei”, perché poi ci penso meglio e concludo che, a conti fatti, a me non frega una mazza di forgiare un candidato che vada bene a voi o ai 250.000 (duecentocinquantamila! Su 4 milioni) che hanno immaginato Clemente Mastella premier. E’ sufficiente che vada bene a me. Sono pronto a perdere. Ma, se perdo, fate almeno la cortesia di non sottopormi al ricatto per cui dovrei votare quello che piace a voi, perché altrimenti faccio il gioco del nemico.
“Il gioco del nemico” una beata fava: siete voi, il nemico. O meglio, anche voi. Rappresentate il “meno peggio” ma anche, per forza di cose, il “meno meglio”: un concetto simile a quello che, nella storia recente italiana, ha avuto un ruolo e ha un nome: Democrazia Cristiana. E mica per niente vi siete scelti un candidato cerchiobottista che la personifica fin nei minimi dettagli.

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15 Commenti

  1. Mi hai beccato Derumax: non sono di sinistra. Ho una mente chiusa poi, anzi, direi ermetica, che spero di aprire con la punta delle spille che tento di attaccarmi, tipo quella di essere un tizio di sinistra (autoconvinzione fallimentare dinnanzi alle tue argomentazioni). A te la patente di sinistroide, dunque, a noi quella di vittime ingenue del Grande Silvio, noto in passato per l’appartenenza al gruppo socialista di Craxi, Pillitteri, Tognoli e company, quei rivoluzionari che a suo tempo indossavano l’eskimo sopra la cravatta.
    Ora devo andare, però. Vado a lanciare una molotov contro la redazione del Foglio sita ai fianchi del biondo Tevere: spero di convincerti con i fatti che anch’io, se mi impegno e la smetto di leggere quell’ammasso di cellulosa fascista, sono un uomo di sinistra.

  2. Hai capito tutto vedo… piacevole vedere che insisti sulla faziosità quando il mio discorso era basato sulla credibilità, da qui l’idiozia.
    Bhè dai, sarebbe stato peggio se avessi detto che ferrara è coerente e affidabile.

    Ho il vago sospetto che tua sia stato socialista…

    Ripeto, se non capisci cosa ci sia di sbagliato se un operaio paga berlusconi per leggere il pensiero di d’alema, non riuscirò a fartelo capire io.

  3. Vi state incasinando e non vi si capisce più. Ho notato che ciò accade quasi sempre quando la fila dei commenti si allunga troppo. Il tema iniziale (partecipazione alle primarie, confronto Scalfarotto-Mastella, astensionismo alle elezioni) è già andato perduto. Imperversa la stessa malattia del blog di Beppe Grillo?

  4. Hai ragione Quatermass, ma davanti a simili campioni del pensiero democratico, gente che giudica senza conoscere (io socialista?!?!? acqua acqua ragazzo, acqua a più non posso), è facile scivolare in basso, sottoterra, e raggiungere lo stesso livello dell’interlocutore.
    Derumax, se vuoi continuare a darmi dell’idiota socialista con serie difficoltà di apprendimento, fallo privatamente.

  5. RickHelmut, va pure a leggerti il foglio. Affidati al campione di democrazia Ferrara, pubblicizzalo. Paga pure il tuo caro presidente del consiglio per poterti solazzare con erudite disquisizioni in elegante italiano(?). E non trovarci nulla di strano, ma vantatene perchè sei più democratico.
    Anche d’alema è andato via dalla mondadori, voglio dire, se lo ha capito lui…

    Conosco perfettamente quello che dico, tanto che tu non mi hai mai smentito. E giustamente non hai avuto il coraggio di parlare bene del direttorone. L’unica cosa che posso non sapere è che tu lo leggi in senso critico, ma avresti fatto bene a dirlo.

    Puoi anche farlo passare come attacco personale, cosa che non era, ma le mie critiche sono chiarissime.

    Quatermass, quello che si sta dicendo non è legato al post in sè ma al tipo di commenti che ha scaturito. Quasi tutti sono sati allineati su un punto: la critica contro quella sinistra intelletualodie, che fa il gioco della destra.

    Ecco, questo che sto criticando può esserne un esempio, con tanto di tentativo finale di apparire appollineo ma corrotto dalla plebe sculturata.

  6. Chi di spada ferisce…
    Da quel che ne so Sig. Neri sei solo un pallone gonfiato buono solo a sputar merda su quelli che fanno qualcosa di buono (almeno così mi riferiscono i tuoi leali amicucci del Riformista). Continua a stare nel tuo niente romano che è meglio. Io ne esco subito da questo fetido sito.
    Addio merdaiolo!
    Giorgio Bruni

    PS: sei peggio di Lapo (Juve merda!). Ah, dimeticavo: qui abbiamo la memoria lunga. Abbi una sana paura sorcio che non sei altro e ricordati che se passi da Firenze sei carne morta. Vieni a cercarmi se hai coraggio.

  7. Sappiamo tutti quello che hanno combinato i piessini. Nessuno scommetterebbe un centesimo sulla verginità politica di Ferrara (e anche su quella fisica, penso). Però è interessante leggere il suo voltagabbanismo come esercizio di stile dal quale c’è sempre molto da imparare.
    Almeno dal punto di vista della comunicazione…

    I primi socialisti del Midas erano radical-chic, ma anche Lombardiani (dove sono finiti? Uscite dalle catacombe!!!). E mi fa ghignare come oggi Stefania Craxi e De Michelis (qui, a casa sua, soprannominato “L’Onto” =l’unto, e non solo per i capelli impomatati) corteggino spudoratamente l’Unione, quando appena ieri baciavano il nano di arcore sulla guancia. (Chissà quanto fondotinta… bleah!:oPPPP)

    Ciò non toglie che Martelli non sia un emerito coglione e che lo legga o lo guardi pure volentieri, quando capita. Senza sensi di colpa per aver tradito la sx. Io sono per la coppia aperta, non per la monogamia… E chiamami pure migliorista… Certo, il povero Pertini si rivolterà nella tomba ancor oggi, a ragione, lui che il Bettin-Benito lo detestava cordialmente. Come chiunque avesse un minimo di sale in zucca. Ma se vogliamo fare un gioco al massacro, accomodiamoci.

    D’Alema? Colui che veleggia a Capalbio e veste Tod’s? Che vive in un appartamento del centro di Roma, acquistato a prezzo stracciato, in quanto deputato? Ha danneggiato la sinistra flirtando con berlusca quand’era presidente del consiglio e imponendoci Vissani come cuoco, almeno quanto Ferrara quando faceva l’extraparlamentare: bicamerale… :o(((( Se siamo arrivati a quella merdaccia di riforma della costituzione attuale (Mr. GN, a quando un post urgente, please?) è anche (de)merito suo. Clap, clap. E mi fermo qui. Volutamente.

    Risparmio i membri del caaf cgil di una grande città (dove lavora una mia cara amica, troppo idealista, che per questo vuole andarsene e ha fatto una grande sfuriata…) che fino alla scorsa settimana respingevano coi maroni girati le legittime rivendicazioni del comitato inquilini locale, che chiedeva assistenza: pieno di sfrattati e senza momentanea sede, in ambasce per l’attuale legge. “Che volete, voi? Fate solo casino e basta, disturbate tutti! Andatevene a casa, per oggi non possiamo ricevervi…” (testuale)

    … e Massimo Cacciari, che ad una recente serata qui, ho udito sospirare cinicamente e senza farsi sentire -illuso!- ad un suo tirapiedi: “… Per tutti, qui, sono ancora il sindaco dei ds” sentendosi rispondere da lui, (ds anch’egli e perdipiù sindacalista): “eeeh, Massimo, purtroppo i peccati di gioventù si pagano!!!”

    Questa è realtà, mica pugnette. Purtroppo per noi, che da tali figuri siamo rappresentati. Io ancora mi emoziono a sentire l’internazionale, quando al Massimo (è proprio il caso di dirlo) qui ci si accontenta di Finardi e la sua canzone popolare: amen, non sarà certo questo a farci perdere, ma chi ancora interpreta la realtà pensando che i “poveri operai” siano ancora tutti di sinistra mentre molti, ormai da anni (soprattutto qui) votano convinti Lega e comprano Sorrisi e Canzoni o leggono libri mondadori. E l’unica cosa che si sa fare, per riportarli a noi, è tafazzarsi dalla mattina alla sera. Leggiti Rumiz, Derumax…

    Sveglia. Certi veteromassimalismi sono un po’passati di moda, ed è decisamente offensivo che tu “consenta” a Rick di leggere qualcosa che non sia di sx, ma a condizione lo faccia con “spirito critico”. Che mi tocca sentire!!! Siamo al comitato centrale del Pcus? Esiste un Indice anche della sx, ora? Un Imprimatur da imporre? Leggere qualcosa non significa condividerne le idee: io ho letto Mein Kampf. E chi se ne fotte se finanzio berlusconi comprando Hesse, Màrquez o Steinbeck. Se compro Editori Riuniti mantengo il trenta metri di D’Alema, quindi…

    Quanto agli “apollinei (?) ma corrotti dalla plebe sculturata” (?!?), ti ricordo come proprio Berlinguer (Enrico, non il suo mediocre cugino) e Giovanni Amendola sottolineassero l’importanza fondamentale di sapersi esprimere bene, per battere il nemico. (V. “L’isola”) Bisogna saper usare le parole, cazzo! Altrimenti, qui si finisce tutti a Don Camillo, Peppone e la Signora Cristina. E mi pare che anche il tuo D’Alema, quanto ad arte retorica e fine stronzaggine, se la cavi piuttosto bene (chapeau quand’è tagliente, cmq)

    Essere popolari non significa populisti, né ignoranti: conosco diversi operai che si esprimono benissimo e s’incazzerebbero parecchio nel vedersi descrivere come li dipingi tu. E’molto classista pensare che debbano essere scusati per la loro ignoranza, posto che siano davvero tali. Ci si può sempre migliorare, e uno dei capisaldi “sani” della sx è consentire a tutti la possibilità di farlo, indipendentemente dal ceto e dal mestiere: ho sputato sangue come docente in una scuola di frontiera e potrei raccontarne delle belle… Altrimenti, si ricade nella retorica opposta, perdonami: quella per cui “cultura=intellettualismo=spocchia=disvalore” e “ignoranza=popolare=positivo=valore” il che mi puzza di leghismo, e scusa se è tanto.

    Gli “intellettualoidi” hanno sempre dato un gran fastidio ai duriepuri come te, perché sono provvisti di coscienza critica e senso dello humour. Due qualità di cui i ds difettano oggi più che mai, e hanno sempre difettato abbondantemente.

    Quindi, quanto a rimproveri da fare, chi è senza peccato scagli la prima molotov.

    So long.

  8. Qui sé fatta un po’ di confusione. Non mi sembra di aver mai attaccato il foglio principalmente perché schierato politicamente, anzi ho detto che il ferrarone probabilmente starà già svoltando. L’ho criticato in quanto mentitore e noto equilibrista dialettico. Di qui la raccomandazione del leggerlo con senso critico, perché quello che dice ha quasi sempre un secondo fine poco evidente. Sbaglio? Nessuno mi ha ancora contraddetto. Anzi mi confermi e ti associ al mio avvertimento parlando di voltagabbanismo.

    Se uno cammina in un campo minato gli sta bene una raccomandazione o no? Come mia personale opinione penso che sia una “idiozia” visto che ci sono strade più sicure, anche se magari ti piace il panorama. Non ho certo dato il permesso o meno di farlo… ma dove lo hai letto.

    Comprando il Foglio, che vi piaccia o meno, si finanzia direttamente berlusconi (e di conseguenza la sua campagna elettore). Inoltre si danno numeri alla sua direzione editoriale, perché sappiamo tutti che l’unico sforzo della signora lario è quello di aver ascoltato chi le diceva dove firmare. Sarà una cosa poco di sinistra o no? Fosse anche solo una questione di principio, avrà un valore questa cosa? Non stiamo parlando di jeans o cravatta. Partiamo da questo e andiamo a finire alla bicamerale.

    Qui si seguono alti sofismi, ma le mie argomentazioni invece sono molto semplici e pragmatiche. O hai voglia di dare l’euronzo al berlusca oppure no.

    Poi ho citato il caro d’alema in senso ironico, ed era chiaro. Hai riportato autolesionismi della sinistra che erano esattamente quelli che denunciavo io.

    Ho sempre pensato che è meglio dire qualcosa di intelligente che qualcosa di bello. Citare Berlinguer non cambia la realtà, la lega ha la capacità linguistica di un toro che viene castrato eppure raccoglie una parte rilevante di persone. Berlusconi non è certo un professore di italiano ma un bravo mentitore, ed è arrivato dove abbiamo visto. In definitiva il problema attuale non è parlare bene ma poter parlare dicendo cose giuste.

    Non mi sembra inoltre che i “miei problemi di apprendimento” rendano incomprensibile quello che dico, il limite è solo intellettuale, era un chiaro attacco da “intellettualoide” che non sa dove attaccarsi, da manuale.

    Per quanto riguarda il classismo non rientro nemmeno in argomento, perché già è classista parlare di classismo… non ti sei accorto che era proprio l’atteggiamento che criticavo io?
    Forse non era chiaro a cosa mi riferissi.

    Da dotto cultore della lingua italiana dovresti conoscere l’abissale differenza tra “intellettualoidi” ed intellettuali. Una delle caratteristiche più tipiche dell’intellettualodie è lo sfoggio linguistico, nevvero? (il nozionismo costa già più fatica). Da qui possiamo chiudere il cerchio ricitando Ferrara.
    E se dici “acculturato = linguista” stai facendo un discorso peggio che classista.

    Io non sono certo duro e puro, sono un analista razionale, e ritengo di rientrare nella categoria degli intellettuali perché uso il cervello(che è la definizione principale) non perché faccio parte di una elite culturale.
    Sono previsto di senso autocritico, mi sembra evidente visto che era il succo di tutto il discorso. Ed ho un buon senso dell’umorismo. Dovresti notare l’ironia che emerge da quello che scrivo.

    Signor anticlassismo, a divertirsi con la guzzanti che prende in giro dalema ci sono un sacco di ignoranti e sculturati. Sono invece gli intellettualoidi a snobbare personaggi come Luttazzi.

    Come ha già detto qualcuno, ci sono persone che hanno la possibilità di fare i superiori rispetto a questa destre e chi per necessità (o principio) lavora per una svolta.

  9. Il fatto che Ferrara sia un noto voltagabbana non equivale a darti ragione, né a gettare nel cesso tutto ciò che scrive per partito preso. A volte l’ho letto o ascoltato con estremo interesse, altre con altrettanta irritazione, ma non è mai scontato, comunque. A me pure piace, in certi casi. E lo dico senza vergogna (Oh, cielo!).

    Certo, se parti dal presupposto tetragono che nessuna delle tue argomentazioni sia in qualche modo attaccabile, andiamo bene. Contento tu…
    Non sono stata io a difendere d’ufficio MDA, ma proprio tu, contro ciò che ritenevi “una presa di posizione lesiva della sx”. Rileggiti più sopra, Darling. E più lesiva della bicamerale… ma per favore!!!:oPPP Pragmatismo per pragmatismo… hanno o no cambiato la costituzione, LORO? Perché cakkien le riforme non le abbiamo portate a termine NOI, come dovevamo, quand’eravamo al governo, dannazione???? Perché il baffino ha corteggiato indegnamente il nano per mesi (ricordo ancora il loro scambio di cortesie, davvero impudico, e le dichiarazioni pubblicamente rese: parevano una coppia d’innamorati). Eravamo arrivati a chiedere il permesso di esercitare il ns. DOVEROSO potere di maggioranza dietro l’alibi del fair play… argh!!!:oPPPP (Per non dire di Vissani…:o((()

    Io ti dico: prima di accusare NOI (me, Rick, GN e quant’altri) di ledere la sx, che ognuno guardi nel proprio orticello, please. Tu incluso. Quelli che tu chiami “autolesionismi”, per me sono indizi piuttosto gravi di un grande disprezzo per la propria base elettorale… sulla quale, per disciplina di partito, sa di poter sempre contare. Purtroppo. E pessimi segnali di un’arroganza cinica che mi dà molto a pensare.

    Quanto alle questioni di principio, e all’euronzo dato al berlusca, ci sono un’infinità di operazioni commerciali da noi quotidianamente compiute che lo foraggiano a tua e ns. insaputa: a iniziare da quando fai un bancomat alle poste… visto che banca mediolanum si avvale degli sportelli postali come appoggio alla propria rete. Che famo, allora?

    Se dovessimo adottare il tuo alato criterio di principio, boicottando i prodotti diffusi da berlusconi attraverso le sue catene di distribuzione o non guardando i suoi canali… o ancora, non leggendo i suoi libri – a parte la difficile praticabilità – danneggeremmo migliaia di lavoratori italiani (dalle cassiere della standa e delle videoteche, a chi ne rifornisce gli scaffali… ai traduttori di libri, i grafici; dai tecnici tv ai tanti giornalisti che lavorano e non sono lacché di fede o di rossella…). Tutta gente che NON vota necessariamente a dx e il cui lavoro vale qualcosa, mi pare. O no? Forse che la loro forza lavoro vale “eticamente” di meno perché è stipendiata da mediaset? Alcuni sono meno uguali degli altri, allora? Bel discorso di sx, mi piace molto, questo.

    Ricordati che c’è chi lavora a Mediaset non per scelta, ma perché c’è capitato: non mi pare il caso di fargliene una colpa da scontare in eterno.

    Se è per quello, poi, non trovo eticamente corretto neanche che – per citare Crozza -“Bertinotti faccia spese in via Condotti” o D’Alema veleggi a Capalbio a spese nostre. In questo, non c’è alcuna differenza fra comprare il foglio o mondadori e foraggiare il cavaliere nero e acquistare editori riuniti foraggiando certa gentaglia pidiessina che manderei MOLTO volentieri a casa a calci nel sedere. Dimentichi che gran parte della ns. editoria gode oltretutto di sussidi statali non da poco (sono un’ex giornalista), per cui ce ne sarebbe da dire sui casi scandalosi… Io compro entrambi gli editori e non mi sento affatto colpevole, né meno di sx di quanto non lo sia tu. E’un problema tuo e di quelli come te, non mio.

    Sul camminare in un campo minato, tranquillo: credo che la maggior parte di chi interviene sappia fare buon uso del proprio cervello e senso critico: lo dimostra dalla finezza delle argomentazioni offerte fin qui. Il problema è riconoscere loro autonomia di pensiero e doti analitiche: cosa che tu NON fai quando li bolli come idioti perché leggono qualcosa che a te NON va, ponendoti automaticamente in una posizione di superiorità critica (quel tuo “sono un analista razionale”) e indignandoti se non lo leggono cum grano salis. Ma lasciali liberi di leggere TUTTO quel cakkien che vogliono…

    La censura, e soprattutto l’autocensura per motivi ideologici è quanto di peggio ti possa capitare: per crearsi degli strumenti critici bisogna non escludere a priori nulla. Persino Gianni De Michelis (che non stimo come politico per ovvie ragioni) è autore di saggi interessanti sull’economia veneta, o l’UE, tanto per dire ed evitare di leggerlo SOLO perché è craxiano mi sembra, questo sì, un atto di autolesionismo.

    Io resto dell’opinione che se vogliamo vincere con un programma decente dobbiamo ascoltare tutte le campane, senza preconcetti. E se serve, leggere pure il foglio, il secolo d’italia, la padania, se non altro per conoscere meglio il nostro nemico e il suo bacino di voti. Ascoltare come “studio aperto” sabato commentava la canzone di Crozza, trasformandola nell’inno della sx disillusa e in crisi d’identità alla ricerca di un leader, alla faccia delle indicazioni nettamente fornite dalle primarie. E rivoltando un fine esercizio di autoironia (di cui la cdl non sarà mai capace) in un’ammissione di sconfitta. Questa NON è una pretestuosità da “intellettualoide”. E’capire PERCHE’abbiamo perso e porvi rimedio, magari. Evitare di ricadere nei soliti errori che ci hanno fatto perdere finora.

    E’esattamente QUESTO cui mi riferivo, citando Berlinguer (ma mi verrebbe anche da citare Pasolini: c’è classismo di sx e di dx, e non è migliore il primo, in quanto tale). Guarda che cercare di migliorare il nostro modo di esprimerci, usare BENE la lingua (NON essere linguisti…) significa almeno tre cose importantissime:

    a) farsi capire da tutti i tuoi potenziali interlocutori senza dover ricorrere a giustificazioni o a spiegazioni ulteriori, cosa che NON ti puoi permettere se sei in campagna elettorale, scrivi un articolo di fondo o tieni un discorso in pubblico dinnanzi ai tuoi elettori. NON ti è concesso tornare indietro e riavvolgere il nastro, o fare una figuraccia nell’esporre i tuoi risultati.

    b) perdonami, non scrivere “sono previsto di senso autocritico” come fai tu, ma più correttamente, “provvisto”. E quindi, non considerare chi ti fa osservare che ti sei espresso in modo inesatto come il fautore di un attacco personale, uno “spocchioso linguista classista” e prendertela per questo, ma un invito a esprimerti meglio, tutto qui: io non ti ho mai offeso, né parlato di tue “difficoltà espressive” (termine nel quale ti autoghettizzi TU, ponendo le mani avanti ogni volta!) Possiamo sbagliare tutti, io per prima, ci mancherebbe. Se poi però tu vuoi restare dove sei, padronissimo. (V. punto seguente)

    c) non considerare l’ignoranza un valore, SE la usi come un alibi. Trovo alquanto pericoloso e masochista pensare: “Io sono ignorante, non riesco a farmi capire o mi esprimo male: non importa, tanto alla fine il concetto passa lo stesso (cosa non sempre vera, e proprio tu ne sei la dimostrazione!!!), motivo per cui sono gli altri a doversi sforzare di capire me, venendomi incontro e accettando tutti i miei limiti”. Ma come? Se hai interlocutori diversi, te ne fotti di rendere accessibile il tuo pensiero a quanti più puoi, accetti solo quelli che ti possono capire e resti fiero della tua incomprensibilità, solo perché è un pensiero genuino?:oPPPP Guarda, io detesto non farmi capire e soprattutto far passare messaggi fuorvianti. Sarà perché sono stata giornalista e copy per anni, ma trovo che tutti dovrebbero SFORZARSI di essere il più possibile chiari e comprensibili. Ragione per la quale mi rivolgevo a tutti, ripeto, e non specificatamente a te: ma se tu interpreti le mie osservazioni come un attacco personale, ripeto, è la riprova di quanto poco ironico in realtà tu sia, a dispetto di ciò che affermi.

    >”In definitiva il problema attuale non è parlare bene ma poter parlare dicendo cose giuste”.
    Questo è tutto da vedere. Se la Lega vince, non è un buon motivo per abbassarsi al loro livello, far parlare rutti e scoregge: bisogna capire perché i loro elettori li preferiscano, perché il loro parlare al basso ventre funzioni. Ma non solo: bisogna anche riuscire a rendere un valore positivo e condiviso ciò che loro vedono come un disvalore, nella loro grettezza. Non sono io ad aver proclamato “Viva la cultura!” qualche giorno fa, ma un bravo giornalista epurato che non mi pare facesse parte di un’élite. E lo stesso fa Corrado Augias. Non mi sembrano idioti né classisti, loro. Cultura è tante cose, è anche e soprattutto mancanza di preconcetti e paraocchi fuorvianti.

    Bisogna vincere, cazzo: mica solo accontentarsi di “avere ragione e dire cose giuste”!!! (E’lapalissiano… chiunque ti darebbe ragione!!!) Non ce lo possiamo più permettere: dobbiamo essere convincenti e persuasivi, far passare dei messaggi che siano compresi e accettati come “positivi” senza però sembrare artefatti come chi sta al governo, dimostrarci carismatici ma affidabili, dare dei buoni motivi per votarci al ns. elettorato che non siano solo, possibilmente, la disciplina di schieramento e i soliti argomenti fra i quali (naturalmente) la cattiveria del berlusca. E’da ANNI che diciamo cose giuste, ma siamo sempre all’opposizione. Chissà perché!:o(((( Il nostro è ANCHE, quando non SOPRATTUTTO un problema di comunicazione, e sottovalutarlo come fai tu, è un errore marchiano.

    E’esattamente QUESTO cui mi riferivo, citando Berlinguer (ma mi verrebbe anche da citarti Pasolini: c’è classismo di sx e di dx, e non è tanto migliore il primo in quanto tale).
    Altrimenti, restiamo tutti felici e ignoranti e finiamo a fare i siparietti delle Iene, per la gioia del Trio Medusa.

    >non ti sei accorto che era proprio l’atteggiamento che criticavo io?
    Forse non era chiaro a cosa mi riferissi.
    Appunto!!! E ti pare poco?

    > Ed ho un buon senso dell’umorismo. Dovresti notare l’ironia che emerge da quello che scrivo.
    Questo lascia che siano gli altri a dirtelo e soprattutto a capirlo. Io non l’ho proprio notato, ma non mi pare di essere l’unica, qui… ma si sa, noi intellettualoidi linguisti siamo sempre così dannatamente spocchiosi…;o)))

    P.S.: con Daniele Luttazzi caschi proprio male. L’ho conosciuto quando lavoravo per Comix, e fra le tante cose è pure una persona deliziosa.

  10. Niente da fare, non ci siamo. C’è un lassismo diffuso che non si può combattere è inutile tentarci.

    Non parto dal fatto che le mie argomentazioni non siano attaccabili, ma HO SCRITTO che non era state contraddette. E ANCORA nessuno ha negato quello che ho detto, è una constatazione, non una presunzione. Dici che si può leggere ferrara perché ci può essere una idea geniale anche nel suo voltagabbanismo. Bravo, questo è il “senso critico”. Infatti la mie argomentazioni partivano da un incensare certi personaggi, senza alcuna argomentazione (o parlando di qualità letterarie). Ancora una volta vedo un attacco su una concomitanza di idee.

    Poi però si scade.
    Questa legittimazione che non dovrebbe essere mai stata, questi discorsi sui lavori… Mi sembra di sentire fede che parla di licenziamenti se rete 4 andasse su satellite.
    E’ un segnale di mancanza di ragionamento. E’ un po’ come dire che se compri un libro della fandango i soldi vanno a finire in un buco nero e non finanziano dei lavoratori. Quando invece magari ne finanziano di più, e i ricavi sono meno piramidali.

    E’ inutile nascondersi dietro un dito, mi piace quel libro(giornale)? Lo compro. E’ mondadori? Massì, tanto primo o poi berlusconi se ne andrà. E poi, diciamolo, come presidente del milan era bravo. Il fine insomma è appagare se stessi, tanto non infrangi mica la legge. Non fai nulla di male, apri la tua mente. Mica vuoi mandare all’aria l’economia italiana boicottando berlusconi? Che scuse tristi, come se alternative non ce ne fossero… Come se fosse così difficile da capire che se rete4 (o mondadori) chiude ci sarà qualcuno che ne prende il posto.

    Qui si tratta di spostare poteri economici non di eliminarli, credi che le cose si decidano votando? E’ il sistema economico che controlla la vita delle persone. Certo il foglio non vive dell’euronzo ma dei finanziamenti diretti del berlusca, il che è peggio, quindi con il comprarlo gli si da anche un valore ideologico.

    Ma va bene così, questa collusione indiretta che alla fine sfocia in un mentana “epurato di sinistra” che ogni sera fa lo spottone dicendo che a mediaset c’è libertà di espressione.
    Che per te non sia un problema, è il problema.

    Poi attaccare quello che dico criticando i dirigenti, quando sono stato io il primo a prendere in giro d’alema, che senso ha? D’alema se nè andato dalla mondadori non perchè ci trovasse qualcosa di sbagliato, ma perchè ad ogni intervista i giornalisti iniziavano con la domanda “ma non trova strano che l’editore dei suoi libri sia berlusconi?”. D’alema rispondeva “No, è intelligente usare i mezzi del nemico per dargli battaglia”. Demenzialità pura e alla fine qualcuno lo avrà fatto rinsavire.

    Come puoi vedere siete voi ad essere come d’alema, pensate allo stesso modo e poi lo criticate. Si perchè un’altra cosa “importante” dell’intellettualoide di sinistra e criticare anche chi ha le stesse idee.

    Poi scrivi come se fossi tu a dover pensare al programma, come se bisognasse leggere il foglio per conoscere il “Ferrara pensiero” o comprare libero per sapere su chi ha deciso di defecare Feltri. Mi basta accendere la tv per essere travolto da una valanga di nonsense. O da intellettuale la tv non la accendi mai?

    Per quanto rigurda il linguaggio, non hai letto gli altri post oltre al tuo. L’ingoranza come valore poi? Niente, stai sparando fuori dal bersaglio, io critico lo snobbismo linguistico e tu lo prendi come elogio all’ignoranza? Mi sa che sei tu che ti stai facendo un film tuo perchè ti è stata mossa un critica. Usi una proprietà transitiva dove non c’è.

    Stiamo andando su binari diversi. Infatti frasi del tipo: “Anche d’alema è andato via dalla mondadori, voglio dire, se lo ha capito lui…”
    è chiaramente ironica mentre sembra che tu l’abbia presa come un complimento e ci abbia ricamato sopra una anatema contro la dirigenza. Forse qui si reintra nell’attuale problema della satira, la mancanza di informazione. Non saper che d’alema è a favore del pubblicare con la mondadori, elogiare vespa, leggere il foglio, ecc. vuol dire non capire il sarcasmo della mia frase.

    L’obbiettivo è vincere? Ti do una dritta, tutte queste “autocritiche” sono dannose. Lo sono sempre state e lo saranno sempre, che ti piaccia o meno la dirigenza. Ed è altrettanto dannoso parlare bene di ferrara o belpietro. E questa è una constatazione molto semplice da fare, come il dire che si vince per pubblicità e non per contenuti.

    Sono senza dubbio sono stati più utili quelli che hanno partecipato a queste “inutili” primarie (la cui utilità invece era chiarissima e sfugge solo a chi è in malafede), che dotti sofismi contro la classe dirigente.

    Triste constatare ancora una volta, che con questa italia l’unica speranza è l’espatrio.

    P.S. Chiedilo a Polito o Ferra osa pensano di Luttazzi.

  11. Il mio lassismo sta alla tua cortina di ferro. Caschi sempre lì, non c’è nulla da fare. Con te non si ragiona. Non concedi al tuo interlocutore una chance, se non a condizioni capestro.

    Sul fatto che viaggiassimo su binari diversi, era palese, direi. Il paradosso è che non siamo, o non dovremmo essere, su opposti schieramenti. Trovo alquanto fastidioso ricevere lezioni di disciplina politica proprio da chi appartiene al mio, nonché venire giudicata (da chi?) in virtù delle mie letture. Anch’io dico, scherzosamente, che se pescassi un mio ipotetico figlio leggere “la padania” gli torcerei il collo: così sarebbe se leggesse SOLO quella e se, soprattutto, desse ragione agli articolisti. Diverso discorso, se invece lo leggesse come fine e gustoso esercizio di come NON vada scritto un giornale.

    Quanto alla mia pretesa difesa d’ufficio di emilio fede (?!?), trovo ideologicamente pericoloso, ripeto, bollare chi ha la ventura (e non la scelta) di lavorare per mediaset o mondadori come lavoratori di serie b o non di sx (= quindi, non tutelabili. Non vogliono essere sindacalizzati, ergo si arrangino qualora accada loro qualcosa: lasciamoli al loro destino, gli stronzi). Guarda che conosco tanti galoppini della mondadori la cui condizione non è diversa da quella di tante altre case editrici, anche di sx: sfruttati biecamente. E ti garantisco che ci sono molti precari pure lì, i quali niente hanno da invidiare a quelli di tanti altri nel privato.
    E’ un ragionamento come il tuo che porta acqua al mulino di fede e ai suoi pistolotti demonizzanti i comunisti, direi. Altroché il mio.

    Non so se sia più intellettualoide la mia presa di posizione o la pretesa di ergersi ad arbitro inappellabile delle azioni altrui, tacciando d’idiozia chi non si conforma ai tuoi parametri. Quanto a spocchia, siamo sullo stesso piano.

    Che dirti? Vorrei avere la tua marea di certezze, forse avrei in tasca la verità e potrei dire che tutto il male sta da una parte e il bene dall’altra. Allora sì che sarei in linea con la tua sx pragmatica e compatta, e non mi meriterei i tuoi strali. Ma se essere bollata come un intellettualoide di sx spocchioso equivale a non rinunciare all’esercizio della critica e dell’autocritica, mi sta benissimo: meglio dell’essere massimalista. O del difendere a spada tratta gente che già nella precedente legislatura di opposizione non ha dimostrato di essere all’altezza del suo compito. E proprio tu, che citi le primarie americane come esempio, dovresti sapere che sono un verdetto inappellabile: se sbagli la prima volta e non ce la fai, NON ti ripresenti più. Vai a casa con disonore. Cosa che dovrebbe fare onestamente almeno una parte dei dirigenti di sx (e non solo ds).
    Non ricordi più Nanni Moretti coi girotondini?

    Mi rendo conto che, come già scrissi, non è certo questo il modo e momento migliore per farlo: l’urgenza di vincere prende il sopravvento, ed è la SOLA attenuante che riconosco a questo schieramento raffazzonato alla meno peggio che vincerà non perché ha avuto il coraggio di proporre riforme decenti, ma perché campa di rendita sui disastri della precedente gestione di governo. Ma mi auguro che questo non significhi ripetere l’errore di tutte le altre legislature, se vinceremo: in virtù dei voti ottenuti, arrogarsi la pretesa di non stare nemmeno ad ascoltare le voci più critiche.

    Quindi, non capisco ma mi adeguo, turandomi il naso. Voterò anch’io a sx (debbo ancora decidere dove) come sempre ho fatto e storcendo il naso per i motivi che ho già spiegato: non sarò coerente con le mie critiche, e comprerò pure il foglio. Ma lo sarò con la realpolitik del caso. Certo, sentire i tuoi attacchi non mi conforta, e mi conferma quanto disprezzo abbiate voi per chi si sforza di non accettare sempre e comunque la pappa pronta.

    Su quanto poco valga l’attuale classe dirigente di opposizione, qui hanno già argomentato con dovizia Marco, Davidth, Contevico, e Rick. Non
    aggiungo altro. Quel che mi domando è cosa intendi tu con il tuo vaghissimo “lavorare per l’obiettivo che migliorerebbe le cose”.
    Vendere un impegno in cambio di un voto è accettabile. Una promessa a vuoto, molto meno.

    Mi chiedo perché diamine la sx che intendo votare non parli chiaro, esplicito: io, e potrò sembrarti una bieca qualunquista, non credo che bastino qualche comizio, o dichiarazione programmatica stile Frattocchie, serata dalla defilippi con la vecchia tata o battuta tagliente. Sono del parere che l’onestà, elettoralmente parlando, sarebbe una tattica molto più vincente di tanti sofismi (che non appartengono a me, ma alla logica di schieramento, e del mendicare alleanze improponibili, semmai).

    Se avessimo UN solo esponente dell’opposizione capace di coagulare attorno a sé tutti con passione e sincerità, con il coraggio di proclamare: “Non vi promettiamo palle, ma ancora sangue sudore e lacrime, certo. Alla faccia di chi pensa che sia facile uscirne fuori. Non vi vendiamo il paese dei bengodi, ma cercheremo di favorire una transizione il più indolore possibile verso una forma di stato più leggero e un’economia di mercato meno disumana, mantenendo la pace sociale il più possibile, senza dare un colpo al cerchio e uno alla botte. Faremo l’impossibile per dare una bella drizzata a questo disgraziato paese, a iniziare dalla legge finanziaria. E da quelle sull’occupazione precaria, smantellando la Biagi e la riforma dell’istruzione, dando supporto alle famiglie di ogni ordine e tipo, alle donne che lavorano. Smettendola di chiedervi un “dateci il vostro voto, intanto: poi, faremo”… beh, credo non ci sarebbe uno che non lo votasse.

    Io, se voglio spendere bene il mio prezioso voto di sx, esigo una controfinanziaria degna di tale nome, il dettaglio nero su bianco di cosa intendano fare e per chi: risorse, trasferimenti, parti sociali. Sono o non sono dei candidati al governo? E la esigo non studiata a tavolino dal solito economista, ma partendo da quelli che stanno in mezzo alle persone da anni e si fanno un mazzo così per avere il polso della situazione: i quartieri, i centri per l’occupazione, le scuole, l’assistenza di base, persino le università popolari… beh, credo che almeno un po’ più di entusiasmo ci sarebbe. Non solo mio. E assai meno preoccupazioni di ortodossia da parte tua.

    Mi dispiace sentire questi commenti provenire da una voce del mio stesso schieramento politico, tutto qui. Non amo i pregiudizi ideologici: per mestiere (sono un’ex giornalista, fra le tante cose) e formazione mi sono imposta di non limitarmi ad uno schieramento solo. A tutt’oggi resto della convinzione che sia molto pericoloso fermarsi ad un unico punto di vista, per quanto buono possa essere. E che schierarsi abbia un senso e una funzione unicamente in casi estremi.

    Non ho mai elogiato Vespa né Feltri, qui, e me ne guardo bene. E nessuno l’ha fatto, quindi vedi di darti una calmata. Mi chiedo cosa ti terrorizzi tanto dell’autocritica, o del pluralismo, Derumax. Ti sei esposto da solo.

    E infatti…
    “Non devo rispettare il tuo dire di “essere di sinistra” perchè è del tutto indifferente la spilla che ti attacchi al bevero, giudicherò le azioni.”
    “La differenza stà proprio nelle azioni, e leggere il foglio è una di queste”.
    “leggere il foglio è da idioti”

    “Ora c’è un obiettivo che migliorerebbe le cose. O si lavora per quello o si danneggia. Semplice”
    “è proprio perché sono stato ad ascoltare Ferrara che so che razza di individuo sia e quanto sia opportunista. (…) Dice ovviamente anche delle cose vere”

    “Paga pure il tuo caro presidente del consiglio per poterti solazzare con erudite disquisizioni in elegante italiano(?). E non trovarci nulla di strano, ma vantatene perchè sei più democratico”.

    Più di te, di sicuro…

    “Non mi sembra di aver mai attaccato il foglio principalmente perché schierato politicamente”

    (…)

    “Se uno cammina in un campo minato gli sta bene una raccomandazione o no? Come mia personale opinione penso che sia una “idiozia” visto che ci sono strade più sicure, anche se magari ti piace il panorama. Non ho certo dato il permesso o meno di farlo… ma dove lo hai letto”.

    Due righe più sopra.

    Tu cerchi e hai un disperato bisogno di “strade più sicure”. Io amo quelle più impervie e meno frequentate, nelle quali non temo di avventurarmi. Questo non significa che io abbia un valore aggiunto in termini di democrazia, ma semplicemente più tolleranza di quanto non ne abbia tu. La differenza sta tutta qui, e non è detto che la differenza non sia un valore e possa servire a quello che tu chiami “l’obiettivo per migliorare le cose”. Tu la temi, io no.

    E con questo, chiudo. Ah, buon espatrio.

  12. Ti aspettavo Derumax. Io ero lì con Anvedichejedi, nascosti tra le pieghe del ventre di Ferrara e aggrappati alle sue bretelle. Contento?

  13. Almeno eravate al caldo!
    Una manifestazione talmente di successo che non c’erano nemmeno tutti gli ebrei romani… Sarà come per il calcio, la diretta televisiva ha tolto il pubblico dal vivo. Per questo la manifestazione sulla pace, derisa da ferrara (ma con un italiano aulico), ha fatto qualche milionata di disobbedienti. Qui ci starebbe bene un virgolettato di quando giulianone diceva che le manifestazioni non servono a nulla, ma vi rimando a quando lo ripeterà tra qualche mese (sul serio, ma come si fa!).

    Ferrarone in diretta tutte le sere su la sette (ha il merito di condurre da solo un programma pensato per due), da vespa un giorno si e il giorno no da mentana. Adesso la diretta su rai due, preceduta dal tg1, con tanto di plebiscito (solo schierandosi per l’ovvio ci riesce). Non credo mi sia necessario comprare anche il suo giornale, anche perché lo pubblicano gratis sul sito… Come dire che lo scopo esplicito è quello propagandistico perché tanto il sommo già sborsa il necessario.

    Perché se non si era capito, io il foglio non lo leggo (o meglio, non sborso l’euronzo al berlusca), ma le idee di ferrara (e soncine’s varie) mi arrivano lo stesso. Sarà che sono geniali. O forse bastava sentire i convegni di berlusconi (i discorsi “a braccio” li scriveva lui). Il problema è che ho memoria, troppa memoria (Manca molto per “Oriana Fallaci senatore a vita”? Feltri adesso è impegnato a insultare Celentano.)

    D’Alema è rimasto alla mondadori fino a che non è stato “istigato”, suo malgrado, ad andarsene. Umberto eco se n’è andato senza che nessuno gli ricordasse il suo datore di lavoro. Forse bisognerà aver scritto un trattato sulla semiotica per capire la comunicazione implicita di quel gesto, mha… saranno anche convinzioni dogmatiche le mie, da cortina di ferro, ma almeno sono in buona compagnia. Dalla parte vostra, quella dei “legittimisti”, ci sta d’alema e rutelli (senza offesa).

    Comunque dopo 100 post, scudi alzati sul foglio, ma di parlare bene del suo direttore (che considera un genio buttafuoco, e non del male) nessuno ha avuto ancora il coraggio (per fortuna). Alla fine mi sembra che il discorso si riassuma in un piacere egoistico camuffato con qualcosa di “superiore”.

    Intendiamoci, le mie critiche sono pura estetica, a me va anche bene così: meglio uno che è forzaitaliota dentro e vota a sinistra che il contrario (frivole frecciatine). Alla fine, perché tutto questo scontro tra destra e sinistra; basterebbe spiegare agli italiani che d’alema ha lo stesso programma di forza italia. Polito ci prova, ma senza successo.

    Concluderei con una citazione popolare che fa tanto partigiano d’altri tempi: chi va con lo zoppo…

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  1. lainaa

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